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La regina su un elicottero italiano ... ma l’Italia non deve saperlo


matteo16

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28/07/2012

 

Elisabetta II e James Bond decollano in elicottero da Buckingham Palace e si lanciano con il paracadute nello Stratford Stadium per inaugurare le Olimpiadi 2012. Insieme a Mr Bean musicista della London Simphony, è uno dei quadretti che resteranno nella memoria della rutilante, politicamente corretta e commerciale cerimonia londinese. Particolare: l’elicottero era italiano - per la precisione un AgustaWestland AW139 - e sulla fusoliera campeggiava il marchio Finmeccanica, modificato con il blu in omaggio alla bandiera del Regno Unito. Ma agli italiani non lo ha detto nessuno. Non l’ineffabile diretta su RAI 1. Non oggi il Corriere della Sera o la Stampa, che pure pubblicano la foto del lancio dei paracadutisti-controfigure.

Potremmo continuare, ma il punto è chiaro. Se si fosse trattato di un elicottero americano, francese o russo, i rispettivi media lo avrebbero sottolineato con orgoglio. Quelli italiani, no. Dell’industria nazionale si deve parlare solo male, omettendone i successi e amplificando i guai prima ancora di averne accertata la reale sostanza, sulla base di processi mediatici o di piazza. In questo senso Finmeccanica è come l’ILVA di Taranto, un patrimonio collettivo che ogni altra nazione vorrebbe difendere per creare ricchezza, occupazione, opportunità di sviluppo sociale. Ma in Italia si preferisce perseguitare le aziende in vita per piangerle poi da morte (o dopo la vendita o la delocalizzazione), in nome di un’imprecisata utopia turistico-agricola-pacifista assolutamente non in grado di mantenerci in club esclusivi quali l’attuale G8 e il futuro G20, senza parlare del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Per la cronaca, AgustaWestland è il fornitore elicotteristico unico dei giochi e gli elicotteri presenti erano tre. Il primo, un GrandNew, è stato protagonista del sorvolo di Londra della sequenza di apertura. Il secondo, l’AW139 che ha portato la regina. Il terzo, un AW101 della RAF appositamente ridipinto che ha lanciato miliardi di coriandoli sulla folla. La presenza di Daniel Craig, alias 007, è legata al fatto che gli elicotteri AgustaWestland saranno protagonisti di "Skyfall", il film in uscita in autunno per rinnovare i fasti dell’agente segreto più famoso del mondo. Un "product placement" intelligente e pienamente in linea con il dichiarato obbiettivo del costruttore di rendere il nome AgustaWestland sinonimo di elicottero in tutto il mondo.

Forse quel giorno se ne accorgerà anche la stampa italiana. Magari pronunciando finalmente Agùsta e non Àgusta o Augusta. Ma forse è illusorio sperarlo.

Aggiornato il 31 luglio

 

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Il sito web dell'azienda di Cascina Costa mette in bella evidenza la "presenza olimpica" dei suoi prodotti. Cosa non è funzionato? Perché la notizia non è giunta alla stampa? Informazione troppo timida o altre italiche abitudini? Mi pare che, in generale, si vanta molto spesso il "Made in Italy" ma per prodotti o produzioni (belle, simpatiche, affascinanti) dalla debole consistenza "tecnologica". Gli elicotteri poi sono oggetti dalla diffusa ampia utilità civile. Mi pare, nel caso specifico olimipico, di una (gratuita) occasione persa di evidenziale il prodotto. Aggiungo che l'industria aeronautica italiana, in parte concentrata in provincia di Varese, appare abbastanza in ombra in un ambito lombardo. Se ne parla se vi sono problemi sindacali o rivendicazioni politiche. Particolarità italiane che oltre confine si notano.

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