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Industria della difesa italiana


Andrea75

Messaggi raccomandati

Segnalo il Rapporto in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento riferito al 2011 redatto dal Governo Italiano. Riporta le iniziative istituzionali e legislative alla base del rilascio delle autorizzazioni alle esportazioni e compara la performance del 2011 con quella degli anni precedenti.

 

La classifica dell'export delle nostre industrie (al netto dei programmi intergovernativi),

• AGUSTA S.p.A. con il 14,37% , pari a 756,19 mln. di €,

• ORIZZONTE SISTEMI NAVALI S.p.A. con il 7,915%, pari a 416,17 mln. di €;

• IVECO S.p.A. con il 5,55%, pari a 292,13 mln. di €;

• ALENIA AERMACCHI S.p.A. con il 4,81%, pari a 252,95 mln. di €;

• ALENIA AERONAUTICA S.p.A.con il 4,30%, pari a 226,00 mln. di €;

• OTO MELARA S.pA. con il 2,65%, pari a 139,50 mln. di €;

• ELETTRONICA S.p.A. con il 2,345%, pari a 122,96 mln. di €;

• WHITEHEAD ALENA S.S. S.p.A. con il 1,93%, pari a 101,79 mln.di €;

• SELEX GALILEO S.p.A. con il 1,60%, pari a 83,96 mln. di €

• AVIO S.p.A. con il 1,07% pari a 56,53 mln €.

 

ed ecco chi compera:

• ALGERIA, che si attesta al 9,08%, pari a 477,52 mln di €,

• SINGAPORE con il 7,459%, pari a 395,28 mln. di €;

• TURCHIA con il 3,255%, pari a 170,80 mln. di €;

• ARABIA SAUDITA con il 3,157%, pari a 166,00 mln. di €;

• FRANCIA con il 3,06%, pari a 160,93 mln. di €;

• MESSICO con al 2,58%, pari a 135,83 mln. di €;

• STATI UNITI D’AMERICA con il 2,,56%, pari a 134,73 mln. di €.

• GERMANIA con il 2,53%, pari a 133,35 mln. di €;

• AUSTRIA con il 2,20%, pari a 115,98 mln. di €;

• REGNO UNITO con il 1,72%, pari a 90,42 mln. di €.

 

Ci sono allegate delle tabelle interessanti: ad esempio l'allegato "C" (pag. 88) mostra l'elenco dei programmi di cooproduzione in cui in nostro paese è impegnato, con l'elecon delle imprese coinvolte.

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mi chiedo singapore cosa ci faccia con tutte quelle armi viste le dimensioni demo-territoriali.

 

Comunque esistono svariate proposte da parte del movimento grillino e dei partiti sel per liquidare le industrie della difesa e proibire l'esportazione di armamenti, furbissimi come sempre.

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mi chiedo singapore cosa ci faccia con tutte quelle armi viste le dimensioni demo-territoriali.

 

Non si tratta solo di Singapore. E' l'intera regione del Sud - Est asiatico che stà investendo cifre importanti nel comparto difesa source

 

Probabilmente Singapore si stà mantenedo "al passo" perchè, finanziariamente, se lo può permettere e per evitare di rimanere "arretrata" da questo punto di vista, e quindi più vulnerabile.

 

Quella regione è alquanto turbolenta, ma per questo ti suggerisco di leggere il topic http://www.aereimilitari.org/forum/topic/16647-filippine/ (riguarda la disputa in corso nel Mar Cinese meridionale)

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Singapore è un paesello esclusivamente per estensione territoriale, perche anche se stretti-stretti ci stanno in 5 milioni su quell'isola.

Poi si trovano a un ponte di distanza dalla malesia ma soprattutto a poca distanza da un paese aggressivo e imperialista (con gia dei precedenti nell'invadere altri stati) quale è l'indonesia. Quindi non possono prescindere da organizzarsi "all'israeliana" con leva obbligatoria, riservisti e 5% del PIL dedicato alla difesa. Il risultato è che per numero di personale attivo sono davanti a paesi come canada australia e sud africa, sono tra i top 20 al mondo per numero di riservisti, e che per percentuale di militari per numero di abitanti sono secondi solo alle 2 coree.

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Sempre parlando da non esperto, noi Italia ricaviamo cifre importanti dalla vendita di materiale militare, è autolesionismo cercare di proibire l'esportazione ed addirittura la fabbricazione di quei pochi prodotti che,per ragioni anche politiche, non possono essere tutti fabbricati nei Paesi in via di sviluppo-che,almeno alcuni, ora sono già fin troppo sviluppati,secondo me- . Per non parlare del fatto che le aziende del comparto difesa non sono fatte solo da ricchi miliardari che trattano affari importanti a bordo di Yacht lussuosi,ma anche di tanti abili operai ed artigiani che lavorano onestamente, e sono proprio queste aziende a dare quel po' di occupazione che tutt'ora esiste.

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  • 3 mesi dopo...

Selex Galileo Wins Contract to Supply Janus Naval Electro-Optic Turrets to the Armed Forces of Malta

 

Selex Galileo has been awarded a contract by the Maltese Armed Forces to deliver two Janus Naval (Janus-N) electro-optic observation and fire control panoramic sights.

 

The sights will be installed on patrol boats operated by the Armed Forces of Malta. The contract for the “Upgrade of Maritime Squadron Fast Response Craft” is part-financed by the External Borders Funds 2011 (EBF): 80% EU funds, 20% National Maltese Funds.

 

The Janus-N, derived from the successful Janus land sight, has been steadily gaining interest on the international market. It is currently in service with patrol units in the Italian Navy and used for day and night-time maritime surveillance.

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News dall'Australia Finmeccanica joins the Global Supply Chain Program

 

Minister for Defence Materiel Jason Clare today signed a Global Supply Chain Deed with Italian company Finmeccanica at the Land Warfare conference in Melbourne.

 

Global Supply Chain Program

 

The Global Supply Chain (GSC) program was launched 1 July 2009 to assist Australian defence industry with opportunities made available in international business units of large international companies.

The GSC program establishes agreements, deeds and associated annexes, with major multinational defence companies to facilitate access to opportunities for Australian industry to supply directly into each company across its whole product range, as well as participate in the supply chains of major sub-suppliers.

The GSC Program funds the multinationals to establish staff inside their organisations to act as the internal sponsor promoting Australian industry into the business units of the company; to actively seek out opportunities for Australian industry, train Australian industry in the company’s purchasing practices and methods, educate Australian industry in the company’s requirements, and help make Australian industry globally competitive.

Currently there are six multi national primes with active annexes:

 

The Boeing Company implemented by its Office of Australian Industry Capability (OAIC).

Raytheon implemented by its Industry Development Unit (IDU)

Thales (Australia and Europe) implemented by its Industry Engagement Unit (IEU);

Northrop Grumman implemented by its Australian Collaboration Team (ACT)

Lockheed Martin implemented by its Office of Australian Industrial Participation (OAIP)

BAE Systems Australia implemented by its Global Access Program (GAP).

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La Marina lituana utilizza il sistema di combattimento Athena

 

Per la prima volta in Europa, al di fuori dell’Italia, SELEX Sistemi Integrati, una società di Finmeccanica, ha reso operativo il sistema di gestione del combattimento (CMS) ATHENA su tre pattugliatori della Marina Militare lituana. La fornitura del sistema installato a bordo dei tre pattugliatori della classe FLYVEFISKEN fa parte di un programma di ammodernamento della Marina Militare lituana per adeguare le proprie forze navali agli standard NATO. Oltre ad ATHENA, SELEX Sistemi Integrati ha anche fornito la centrale del tiro Medusa MK4/B e implementato funzionalità di ricerca e soccorso (SAR – Search and Rescue) per la sicurezza delle acque territoriali lituane, poste all’estremo confine dei paesi aderenti all’Alleanza Atlantica. SELEX Sistemi Integrati è stata responsabile anche dell’integrazione del sistema di gestione del combattimento con tutti gli altri sistemi presenti sui pattugliatori, tra i quali i radar di sorveglianza e i sistemi per la navigazione. L’architettura di sistema del CMS realizzata per la Marina lituana deriva direttamente dalle esperienze maturate dalla società nel settore navale. I sistemi di gestione del combattimento di SELEX Sistemi Integrati, caratterizzati da estrema flessibilità e modularità, sono progettati per integrare e riutilizzare capacità multi missione, che ne consentono l’impiego su ogni tipo di unità navale, dai pattugliatori alle portaerei. ATHENA ha già equipaggiato sia le unità navali maggiori della Marina Militare italiana sia le unità di piccolo e medio tonnellaggio della Marina Militare italiana e di altri clienti nazionali ed esteri, come Marina Militare degli Emirati Arabi.
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Governo e Finmeccanica: il convitato di pietra

 

Se non interverranno fatti nuovi, il 2012 sarà probabilmente destinato ad essere ricordato come uno degli anni più difficili nella storia della Finmeccanica, nonostante abbia conseguito due importanti risultati sul mercato internazionale: la realizzazione, insieme all’americana Northrop Grumman, di un sistema di comunicazioni sicure fra una cinquantina di sedi Nato sparse in ventotto paesi e la vendita di trenta addestratori M 346 ad Israele, uno dei più esigenti clienti al mondo.

 

 

Diversi i fattori negativi che stanno mettendo in difficoltà il più grande gruppo italiano impegnato nell’area delle tecnologie avanzate. Alcuni fattori hanno cause esogene e colpiscono egualmente anche i competitori. La crisi economica e finanziaria, soprattutto europea, sta portando a significativi tagli degli investimenti nel settore della sicurezza e difesa e, più in generale, in tutti i settori a prevalente domanda pubblica (come lo spazio) o nelle attività supportate come la ricerca tecnologica.

 

Per l’Italia si profila un’ulteriore riduzione e diluizione di alcuni importanti programmi di acquisizione, soprattutto se, a causa delle resistenze politiche, la riorganizzazione dello strumento militare proposta dal ministro della difesa Giampaolo Di Paola dovesse subire dei ritardi.

 

Nel frattempo si sta verificando una totale assenza di nuovi programmi di collaborazione europea o l’avvio di programmi esclusivi fra i maggiori paesi, che colpiscono particolarmente l’Italia dove è più difficile avviare programmi alternativi nazionali o bilaterali per la limitazione dei fondi disponibili (ovviamente proporzionali al numero dei partecipanti) e dove solo la valenza politica di un programma “europeo” potrebbe consentire di raschiare il fondo del barile del bilancio statale.

 

Per altro, non va sottovalutato un certo rigurgito “autarchico” (per ragioni sociali e politico-elettorali) in molti paesi industrializzati, Stati Uniti in primis, che riduce ulteriormente il già difficile accesso ai loro mercati. A livello internazionale, la crisi economica sta spingendo anche alcuni potenziali clienti a rinviare o diluire i previsti programmi di ammodernamento. La competizione si è, quindi, fatta più feroce in un mercato sempre poco trasparente, in cui tutti i mezzi sono utilizzati per acquisire nuove commesse.

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Finmeccanica: il Consiglio di Amministrazione approva il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2012 e i risultati del terzo trimestre 2012

 

Risultati finanziari (*) (**)

 

Ordini: 10,7 miliardi di euro nei nove mesi (+4% a parità di perimetro); 2,9 miliardi di euro nel terzo trimestre (-3%);

Portafoglio ordini: 44,7 miliardi di euro al 30 settembre 2012, pari a circa 2,5 anni di produzione equivalente;

Ricavi: 12,2 miliardi di euro nei nove mesi (+1% a parità di perimetro); 4,1 miliardi di euro nel terzo trimestre (+8%);

EBITA Adj.: 741 milioni di euro nei nove mesi (+36% a parità di perimetro ed escludendo gli effetti degli oneri “eccezionali”); 280 milioni di euro nel terzo trimestre, in crescita di 154 milioni rispetto ai 126 milioni del terzo trimestre 2011 (escludendo gli effetti degli oneri “eccezionali”);

Risultato netto: 146 milioni di euro nei nove mesi (+90% escludendo gli effetti degli oneri “eccezionali” e al netto della plusvalenza per la cessione del 45% di Ansaldo Energia e dei correlati aspetti fiscali); 75 milioni di euro nel terzo trimestre, in crescita di 50 milioni rispetto ai 25 milioni del terzo trimestre 2011 (escludendo gli effetti degli oneri “eccezionali” e non ricorrenti, opportunamente rettificati dai correlati aspetti fiscali);

Free Operating Cash Flow (FOCF): negativo per 1,4 miliardi di euro nei nove mesi (-1,6 miliardi nei nove mesi 2011); negativo per 183 milioni di euro nel terzo trimestre (-383 milioni nel terzo trimestre 2011). In entrambi i periodi di riferimento si registra un minore assorbimento di cassa;

Indebitamento finanziario netto: 4,8 miliardi di euro al 30 settembre 2012;

 

L’indebitamento finanziario netto risente del tipico andamento negativo di periodo del FOCF che vede il rapporto tra incassi e pagamenti relativi alle partite commerciali particolarmente sbilanciato a favore di questi ultimi.

 

Dipendenti: 68.321 al 30 settembre 2012, in flessione rispetto ai 70.474 al 31 dicembre 2011

Ricerca & Sviluppo: 1,4 miliardi di euro nei nove mesi (+6%), pari all’11% dei ricavi.

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SELEX ELECTRONIC SYSTEMS OPERATIVA DA GENNAIO

 

Allan Cook, Chairman esecutivo, e Fabrizio Giulianini, Chief Executive Officer di Selex ES, hanno presentare la struttura organizzativa della nuova società che sarà operativa a partire dal 1 gennaio 2013, integrando le attività di SELEX Galileo, SELEX Elsag e SELEX Sistemi Integrati, società di Finmeccanica. La nuova società sarà leader globale nel campo delle tecnologie elettroniche e informatiche, con un numero di dipendenti pari a circa 17.900 persone, ricavi superiori a 3,5 miliardi di euro, mercati domestici in Italia e Regno Unito ed una forte presenza industriale con società negli Stati Uniti, Germania, Turchia, Romania, Brasile, Arabia Saudita e India. Selex ES si pone l’obiettivo di sviluppare e di accrescere la presenza nei mercati domestici e in quelli emergenti, grazie alle competenze sistemistiche e di prodotto per l’avionica, il terrestre e navale, la sicurezza e la gestione di dati. La struttura organizzativa rispecchia queste aree di competenza e si incentra sul cliente con tre specifiche divisioni:

• La divisione Air and Space Systems guidata da Norman Bone, comprende le attività relative ai sensori aeroportati, i velivoli senza pilota, i sistemi di guerra elettronica, i sistemi integrati di missione, i sistemi di simulazione, aerobersagli, sensori stellari, paylaods ed equipaggiamenti.

• La divisione Land and Naval Systems diretta da Lorenzo Mariani abbraccia le capabilities elettro ottiche, il disegno di architetture di sistemi complessi, i sistemi tattici integrati, sistemi navali da combattimento, i radar navali e terrestri, le reti di comunicazioni militari.

• La divisione Security and Smart Systems guidata da Paolo Piccini comprende le architetture di sistemi per la protezione del territorio e delle infrastrutture critiche, la gestione di dati e persone, i sistemi di comunicazione, l’Information technology, i sistemi aeroportuali e di controllo del traffico marittimo.

Trasversalmente alle divisioni opererà un Chief Operating Officer, Alessio Facondo, che assicurerà il presidio di tutte le aree di attività direttamente connesse all’operatività di Selex ES, alla competitività industriale, alle decisioni di make or buy, alla gestione della produzione e alla standardizzazione, riutilizzo e sviluppo delle tecnologie di base e delle piattaforme tecnologiche comuni. Il Chief Financial Officer della società è Geoff Munday, mentre il Responsabile del Marketing sarà Gianpiero Lorandi. “Sono particolarmente orgoglioso di introdurre la nuova Selex ES e il suo top management” ha dichiarato Fabrizio Giulianini, (nella foto), CEO di Selex ES, aggiungendo: “ Sono fiducioso che l’orientamento al cliente, alla base della nuova organizzazione, consentirà di offrire delle soluzioni mirate ad una miriade di requisiti sia militari che civili. Disponiamo di un patrimonio di conoscenze di tutto rispetto nell’information technology, l’integrazione di sistemi e nei sensori con tecnologie disponibili, il cui utilizzo duale ben si presta allo sviluppo di sistemi e servizi cosiddetti ‘smart’”.

Selex ES, società di Finmecannica, è un leader globale nelle tecnologie elettroniche e informatiche applicate ai sistemi di difesa, all’aerospazio, alla sicurezza e protezione delle informazioni delle infrastrutture e del territorio nonché alla realizzazione di soluzioni “smart” sostenibili. Dallo sviluppo e produzione di equipaggiamenti, sensori e software basati su tecnologie allo stato dell’arte, alla progettazione, realizzazione e integrazione di sistemi e architetture complesse, Selex ES lavora in stretta collaborazione con il Cliente per assicurare la information superiority e la rapidità di decisione per lo svolgimento delle missioni e la sicurezza e protezione dell’ambiente operativo. Nel settore dell’Elettronica per l’Aerospazio e la Difesa, Selex ES fornisce prodotti e soluzioni integrate di sistemi C4ISTAR per applicazioni avioniche, terrestri e navali, sistemi critici di missione per la “situational awareness”, l’autoprotezione e la sorveglianza,realizzati sulla base di competenze e tecnologie proprie nel campo dei sensori radar ed elettroottici, degli equipaggiamenti avionici, della guerra elettronica, delle comunicazioni, degli strumenti e sensori spaziali e dei velivoli senza pilota. Selex ES possiede inoltre tecnologie e prodotti di eccellenza e capacità consolidate nella progettazione, realizzazione e integrazione di sistemi complessi per il controllo e la gestione del traffico aereo e marittimo, il controllo e la protezione dei confini terrestri e marittimi, lo sviluppo di reti di comunicazioni sicure e la realizzazione di soluzioni “smart” per la gestione di sistemi e infrastrutture.

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SELEX Galileo secures export contracts for InfraRed detectors

 

SELEX Galileo, a Finmeccanica company, has been awarded contracts to supply InfraRed (IR) detectors to export markets including the USA, Russia and Singapore.

The contracts will see SELEX Galileo delivering their Hawk, Osprey S, Eagle, Condor II, Merlin and DLATGS detectors for a range of applications including airborne search and rescue, air traffic control, handheld cameras for border security, long range surveillance systems and IR spectroscopy. The company’s engineers have been working closely with the customers to ensure that the most effective detector is chosen for the each application.

“Our IR research and production facility in Southampton, England is recognised internationally for producing benchmark infrared detector technology.” said Stewart Miller, Vice President of SELEX Galileo’s detector business, adding “From cricket’s Hot Spot cameras to night-time surveillance systems used by Armed Forces around the world, SELEX Galileo’s IR detectors see what the eye can’t to give our customers the information they need.”

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lavoro anche per Alenia Interjet Adds 10 Options to Its Firm Order of 20 Sukhoi Superjet 100 Aircraft

 

On the occasion of ALTA Airlines Leaders Forum, held in Panama City, SuperJet International - joint venture between Alenia Aermacchi and Sukhoi Holding - announced that the Mexican airline Interjet, first SSJ100 western customer, added 10 options to its current firm order for 20 SSJ100 aircraft.

 

Based on the aircraft list price, the total Interjet order has a potential value of over 1 billion dollars, including options.

 

The first “green“ Interjet SSJ100 landed at Venice Marco Polo airport (Italy) on October 6th 2012 for completion and customization at SuperJet International’s facility. The Company is currently developing the EASA STC, Supplemental Type Certification, for the interiors’ installation, which will be branded by Pininfarina Italian Style.

 

SJI plans to deliver the first Interjet SSJ100 in March 2013 with a consequent delivery-rate of one aircraft per month.

 

Originally Interjet signed a contract for the purchase of 15 SSJ100 aircraft with a configuration of 93 seats plus 5 options. During the last Farnborough Airshow Mr. Miguel Aleman Velasco, Chairman of Interjet announced the decision of the airline to convert its five options into firm orders, thus bringing to 20 the number of firm aircraft. Now the Customer extends the agreement covering the 10 additional options.

 

“This new agreement confirms the solid relationship we have established with Interjet since the signature of our deal and it proves the strong belief of the Customer in the SSJ100 product and services – states Nazario Cauceglia, Chief Executive Officer of SuperJet International - We are currently working in Venice to grant a first-class service and we are also confident that these 10 options will be soon converted into firm orders”.

 

The SSJ100 aircraft, developed and built by Sukhoi Civil Aircraft Company (SCAC), a Sukhoi and Alenia Aermacchi Company, is a technologically advanced regional aircraft which provides the maximum efficiency in the high altitude/high temperature typical of Mexico and fits with Interjet’s high operational and customer service standards.

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  • 2 settimane dopo...

SELEX Galileo Wins 8 Million Euros for Simulation Systems

 

SELEX Galileo, a Finmeccanica company and a leading player in defence electronics, has recently been awarded contracts worth around eight million Euros for simulation systems for Italian and export customers. The contracts include providing simulation systems designed to train the pilots and mission operators of fixed and rotary-wing aircraft.

 

“SELEX Galileo has more than ten years of experience in providing training systems for programmes such as the Eurofighter Typhoon, Tornado and M-346. We are confident that this experience will allow us to continue to develop our business relating to Typhoon training and will put us in good stead to play a leading role in new programmes and with new platforms” said Gianfranco Terrando, SVP of Air Systems, UAS and Simulation, adding:

 

“The simulation business is dominated by big players, but we believe that our expertise in sensors and mission systems, high level of technological innovation and closeness with our customers will allow us to compete strongly in the market by delivering highly customised solutions that meet customer requirements in terms of capability, performance and cost.”

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CIO to Bid the ADF Land 400 Program

 

Iveco - oto Melara consortium (CIO) has announced its intention to offer its extensive range of proven armoured vehicles for the Land 400 program.

 

Of particular relevance to the program will be the very successful 8x8 range of wheeled vehicles known as the Centauro family, all equipped with the same mobility, ballistic protection features and

a wide range of turrets and each having a specific technology and state-of-the-art performance.

 

The “father” of the family is the Centauro 105/120 MGS, ostensibly a tank on wheels. The Centauro armoured vehicle has been taken as a benchmark by all major Western armies when issuing their operational specifications for the manufacturing of armoured vehicles and it has immediately become an international success. The vehicles have served with great success in Somalia, Bosnia, Kosovo, Iraq and Lebanon.

 

The most recent vehicle of the Centauro family is a troop transport and fighting vehicle, called VbM Freccia, Armoured Infantry Fighting Vehicle (AIFV). The Italian Army confirmed an order for a further batch of 62 during Eurosatory Exhibition this year - a total of 223 vehicles. A second medium brigade formed with an additional 250 VBM Freccia vehicles is foreseen in the next few years.

 

The Italian Army Freccia AIFV is fitted with a two-person turret armed with 25 mm or 30 mm dual feed cannon.

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segnalo un paper sull'industria della difesa europea After austerity: futures for Europe’s defence industry

 

Understanding the game

Three main factors help understand how the European defence industry may consolidate in the years ahead.

First, governments have a strong interest in maintaining their defence manufacturing capabilities, given the extensive economic and political benefits this activity grants.

Second, this situation endows them with significant powers vis-à-vis their defence companies which, in turn, means that their preferences shape defence economics: it is up to governments to decide whether defence expenditure has to prioritise jobs or technology, for example.

Finally, countries export military equipment for political, industrial and economic reasons. However, when exporting becomes an industrial necessity (e.g., national budgets are insufficient), their national defence companies may increasingly come under the influence of foreign governments. This may cause political, economic or industrial tensions.

...

 

Eventuali possibilità

All these options have merits and drawbacks.

•• An alliance between Thales and Finmeccanica would strengthen the two companies’ existing partnerships, but it would also pose a number of challenges. Notably, the issue of who controls the company would inevitably raise political dilemmas, and so would the consolidation of their industrial capabilities. For the merger to create value, one of the two companies (and thus Italy or France) would be required to give up part of its defence industrial base. However, this is unlikely to happen, especially in light of the importance and prospects of the two companies’ core area of business, defence electronics.

•• A merger between Finmeccanica and either BAE Systems or EADS would provide a partial rationalisation of the European aircraft manufacturing industry along the lines of the Eurofighter programme. However, by merging with Finmeccanica, BAE Systems would not address its core problem, namely its exposure to foreign defence markets in general, and to the American one specifically. Rather, this situation would be exacerbated as the new company would end up operating in three shrinking defence markets: Italy, the UK and the US.

•• Over a decade ago, EADS and Alenia-Aermacchi (a Finmeccanica company) were supposed to merge, but then the plan failed when the Italian government left the A400M programme. In theory, if pursued again, this option would allow EADS to expand in the US and address one of its current weaknesses, the lack of strong competences in subsystems and sensors (where Finmeccanica is a world leader). Conversely, Finmeccanica could profit from a financially stable partner, from its further diversification into complementary civilian markets (thanks to Airbus), and from a likely expansion of its subsystems and sensors business around the world (through EADS).

•• Finally, a merger between Thales and EADS could produce analogous results, with the sole exception of expansion in the US market. However, such a deal would raise tricky questions about the future role of Dassault, the French aircraftmanufacturer, owned at 46.32% by EADS and owning 26% of Thales, not to mention political controversies as happened with BEADS.

 

Alternatively, the promotion of a more integrated European defence industry could occur on a sector-by-sector basis, with the merger of the leading companies in each business area.

•• In the missile industry, most consolidation has already occurred around MBDA, although the company could still acquire some of the remaining capabilities like those of Safran and Thales

in France and of Diehl BGT in Germany.

•• In the naval industry, so far the only significant transnational merger occurred with Germany’s TKMS acquiring the Swedish Kockums AB. While existing bilateral or trilateral cooperation programmes could offer some opportunities for further transnational restructuring, it is unlikely that this option will be explored. European defence shipbuilding companies are strong competitors in export markets: thus, without strong political support, they may find that this solution has little to recommend it. However, such political support is difficult to secure because of the labour-intensive nature of the industry.

•• Slightly more consolidation has occurred in the land-armaments industry, thanks to BAE Systems and General Dynamics Land Systems (GDLS). However, not only is further consolidation possible, but demand still remains very fragmented: for example, Europe has currently 4 main battle tanks (the US has 1) and 16 armoured fighting vehicles (3 in the US), while there is just one main cooperative programme within the EU, the German-Dutch Boxer MRAV.

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SELEX Sistemi Integrati sottoscrive un Memorandum d’Intesa con ADSI per le attività di integrazione di sistemi nel Golfo

 

SELEX Sistemi Integrati, una società di Finmeccanica, e la joint venture Abu Dhabi Systems Integration (partecipata da Abu Dhabi Ship Building e SELEX Sistemi Integrati) hanno sottoscritto un Memorandum d'Intesa (MoU) per attività riguardanti la fornitura di software, ingegnerizzazione e integrazione dei sistemi nel Gulf Cooperation Council (GCC). In linea con la strategia delineata dagli azionisti per ADSI, la società di Finmeccanica sta rafforzando il proprio impegno per consentire alla joint venture di posizionarsi come leader nell’integrazione di sistemi nell’area del Golfo.

Infatti, attraverso il MoU SELEX Sistemi Integrati coinvolgerà direttamente la ADSI in dieci progetti, del valore totale di 25 milioni di euro, identificati dal Memorandum stesso, relativi al settore della difesa aerea e del sistemi per il controllo del traffico aereo, oltre che del controllo del traffico marittimo.

Il protocollo d’intesa è stato firmato dal Presidente di ADSI, Abdullah Al Darmaki, e dal Direttore Generale di SELEX Sistemi Integrati, Lorenzo Mariani. Alla cerimonia della firma hanno

partecipato i Consiglieri e il Direttore Generale della Società emiratina.

"Questo Memorandum amplierà le attività di supporto nel campo dell'integrazione dei sistemi di combattimento, che ADSI sta già fornendo a SELEX Sistemi Integrati negli Emirati Arabi Uniti” ha dichiarato Lorenzo Mariani. “Due saranno i risultati immediati dell’accordo. Dopo la partecipazione di grande successo ai programmi Ghannatha e Baynunah, ADSI collaborerà con SELEX Sistemi Integrati per le navi di nuova concezione che saranno consegnate a breve alla Marina Militare degli Emirati Arabi. In secondo luogo SELEX Sistemi Integrati subappalterà ad ADSI le attività di supporto in loco del sistema radar di controllo del traffico aereo per il Kuwait International Airport”.

"Questo è un passo importante per la crescita della società - ha dichiarato il Direttore Generale di ADSI, Andrea Barbagelata - e dimostra come gli azionisti, riconoscano la qualità del lavoro svolto finora da ADSI e siano disposti a fare affidamento sempre più sulla joint venture in futuro".

Per il quarto anno consecutivo, infatti, ADSI ha riscosso successi sia in termini di crescita sia di risultati proficui.

"Con una direzione composta da più del 50 per cento da manager degli Emirati Arabi Uniti, uno staff di 50 ingegneri e tecnici e un tasso di crescita superiore al 15 per cento ogni anno - ha affermato Abdullah Al Darmaki, Presidente di ADSI - credo che la joint venture sia l'ambiente ideale per la nascita di una nuova generazione di manager e tecnici emiratini in materia di

integrazione di sistemi”.

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ancora AgustaWestland Kaan Air Signs For One More AW169 and AW139

 

AgustaWestland, a Finmeccanica company, is pleased to announce that Kaan Air has signed an additional preliminary order for one AW169 light intermediate twin-engine helicopter and a contract for one AW139 intermediate twin engine helicopter for VIP/corporate missions. The contracts follow the one signed by the customer just two months ago for two AW169s and one AW139, highlighting the prominence of the AW139 in the Turkish VIP/corporate transport market and the growing success of the new generation AW169 in Turkey.

 

The rapid success of the AW139 and the initial response of the Turkish market to the new AW169 provide is a result of their outstanding performance and suitability for the demanding Turkish operating environment. AgustaWestland sees significant future prospects for the AW139 and AW169, as well as its other commercial products in Turkey, where there is strong market demand.

 

AgustaWestland is the market leader in Turkey with more than 60% market share of the turbine commercial helicopter market in recent years, achieved with a significant contribution from the distributor Kaan Air.

 

Currently there are three AW139s operating in Turkey where the aircraft's high performance, cabin size and modern safety features are recognised as key advantages over the competition. A fourth AW139 will be delivered to a VIP customer soon.

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EDA Future Land Systems Study Delivers Final Report

 

EDA’s Future Land Systems (FLS) study final report was presented to the Member-States and relevant stakeholders at EDA headquarters on 6 December 2012. The FLS study was carried out by an industry consortium of 17 European defence industries, all members of the land sectorial group of ASD (ELDIG), managed by BAE Systems.

 

At the meeting participating Member States, EU institutes, research centres, academia and relevant industries including SME’s, who had supported the study through its entire schedule, had the opportunity to exchange views on the different topics addressed by the study including the final proposals and recommendations.

 

The main deliverable of the FLS study is a Roadmap and Implementation Plan to be used as the baseline to enable the land related European Defence Technological and Industrial Base (EDTIB) to meet future military capability requirements in a time frame up to 2035.

 

Member States and EDA will be given the opportunity to review the results and evaluate the proposed recommendations, identifying actions needed to implement the proposed Roadmap.

 

This study is part of EDA’s work on identifying the Key Industrial Capabilities to be preserved or developed in the EDTIB to determine future European capabilities.

 

Future land systems study partners and work programmes

 

The study includes contributions from the continent’s major manufacturers: BAE Systems (UK/Sweden), Cassidian (Germany/France), Diehl BGT Systems (Germany), Expal (Spain/Denmark/Italy/Bulgaria), General Dynamics European Land Systems (Spain/Austria/UK), IVECO Defence Vehicles (Italy), Krauss-Maffei Wegmann (Germany), Marshall Land Systems (UK), MBDA (UK/France/Germany), Thales (UK/France/Germany/Netherlands), Safran (France), Saab (Sweden), Rheinmetall Defence (Germany/Switzerland/Austria), Patria (Finland), OTO Melara (Italy), Nexter (France) and Navantia (Spain).

 

 

The work of the study has been organised into five work packages (WP).

 

- WP 1 Capability Analysis with Thales as WP leader. The task for WP1 was to identify key military capability requirements in the land environment over the next 30 years in order to determine the key industrial implications for the European Defence Technological and Industrial Base (EDTIB). A Draft Capability Analysis Report has now been delivered and updates are on-going to Member States, EDA and relevant stakeholders such as Finabel and European Union Military Staff (EUMS).

- WP 2 State of Play Analysis with Rheinmetall Waffe Munitions as WP leader. The task has been wide-ranging, incorporating a global analysis, a determination of key relevant technology sectors, an industrial landscaping exercise, an analysis of past, present and planned activities across Europe and a determination of the civil trends that will have tangible effects. A draft State of Play Report has already been submitted and is now in the evaluation and comment/feedback stage.

- WP 3 Analysis phase with BAE Systems Bofors as WP leader. Early conclusions from this WP indicate that the European Defence Technological and Industrial Base (EDTIB) is indeed fragmented but has acceptable skills and capacity to provide EU with the required capabilities in the near- and mid-term. In the long term, however, the study foresees a loss of capacity, given that the technology, industrial and programme areas are not being handled adequately. Much effort requires to be invested in the area of ‘key,’ ‘pacing’ and ‘emerging’ technologies to leverage effect on the long term evolution of the market and the group of ‘generic’ technologies must be improved, not only to ensure interoperability but also to secure effect on near, mid- and long-term prospects.

- WP 4 Roadmap and Implementation plan with MBDA as WP Leader, a phase of the project due to reach conclusion in the last quarter of 2012.. The process is driven by the output of - WP3 and the shortfalls in the EDITB identified therein. A detailed questionnaire and interview programme, due to have been completed in early October 2012, will also contribute substantively to the evolution of the roadmap.

- WP 5 Pilot Projects and Programmes with Rheinmetall Waffe Munitions as WP leader. The Future Land Systems project includes a tangible demonstration of benefits in the form of a recommended list of pilot programmes for implementation immediately after the conclusion of the study.

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SELEX Sistemi Integrati ha firmato contratti in Cina per sistemi ATC

 

SELEX Sistemi Integrati, una società di Finmeccanica, si conferma il primo fornitore di sistemi radar per il controllo del traffico aereo in Cina, grazie alla firma di alcuni contratti per

la vendita di radar primari e secondari all’Air Traffic Management Bureau della Civil Aviation Administration of China (ATMB-CAAC).

In particolare, i contratti riguardano due sistemi completi per il controllo del traffico aereo che includono un radar primario, il moderno radar di ATCR33-S enhanced, e un radar secondario, un full mode S SIR-S, destinati agli aeroporti di Pechino e Shangai. Gli accordi prevedono inoltre la fornitura di quattro ulteriori radar secondari in modalità stand alone che verranno installati in quattro siti diversi, a Bei’an, nella regione aerea di Pechino, a Hulunbuir, nella regione aerea del Nord Est della Cina, a Gingdao, nella regione aerea di Shangai e, infine, a Wuhan, nella regione aerea del Centro Sud del Paese.

Il contratto, che avrà una durata di due anni, conferma il successo dei sistemi ATC di SELEX Sistemi Integrati in Cina, dove la società di Finmeccanica vanta una trentennale presenza con i propri prodotti per la gestione ed il controllo del traffico aereo civile.

Grazie anche ai più recenti contratti sottoscritti con la ATMB-CAAC, che risalgono al 2009 e al 2010, i sistemi di SELEX Sistemi Integrati assicurano la copertura radar della quasi totalità delle principali rotte delle regioni centrale e orientale della Cina.

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Italian Election Could Snarl Restructuring of Finmeccanica

 

The resignation of Italy’s defense minister could complicate a major corporate shake-up planned by the Finmeccanica group involving the sale of civil assets, if ministers are reluctant to oversee the deal so shortly before leaving office, analysts have warned.

Meanwhile, a major shake-up of the Italian armed forces, including the shedding of 30,000 personnel, has squeezed through parliament days before it is dissolved ahead of February elections.

The well-timed passing of the reform bill — other, less fortunate pending bills will be killed off when the parliament shuts down — follows the announcement by Italian Prime Minister Mario Monti on Dec. 8 that he will resign by year’s end, earlier than expected.

The reform law will require a series of extra decrees to make it effective, which will require approval by the two defense commissions in the Italian Parliament.

As for Finmeccanica, CEO Giuseppe Orsi has told investors he would seek to make asset sales, primarily civil, worth 1 billion euros ($1.3 billion) by year’s end to help reduce the group’s climbing debt. Selling the civil units will also help the group focus on aerospace and defense activities.

Finmeccanica has held talks to sell its civil energy unit, Ansaldo Energia, to Germany’s Siemens, while the Italian government has helped launch an alternative joint offer for Ansaldo from its strategic investment fund with a group of Italian businesses.

On the political front, Monti’s government lost its parliamentary support this month. Originally appointed to steer Italy out of its financial crisis in November 2011 following the resignation of Prime Minister Silvio Berlusconi, Monti was due to step aside in April, but the withdrawal of support this month from Berlusconi’s Freedom People Party prompted Monti to say he would see that Italy’s 2013 budget is passed by Christmas, then resign.

The government will officially remain in office until elections, expected in the second half of February, although the parliament will be dissolved.

A source close to Finmeccanica denied that Monti’s resignation would leave talks over Ansaldo Energia adrift.

“The sale of assets is unlikely to be impacted by the political situation,” he said. “It may happen in the first months of 2013, but it will move ahead.”

One analyst said sell-offs of civil activity and the ongoing restructuring were fundamental to Finmeccanica’s bid to boost its battered value in the financial market.

“If Finmeccanica can continue to restructure, it can boost its share price, which will serve it well should it want to negotiate alliances in the market,” he said. “If it doesn’t, then it will be put on life support and remain isolated, and may also find it difficult to compete in export markets.”

If the sell-off is not completed by the election, and if the election is won by the center-left Democratic Party, which leads in the polls, it could meet stiff opposition from the incoming government.

“There could be partners found for civil units like Ansaldo Energia, but they have potential for growth and should stay within the perimeter of the group,” said Stefano Fassina, the Democratic Party’s industrial adviser.

“We do not now expect any movement on this before the end of the government,” he added, “and it would be very serious if management now altered the ownership of assets. Finmeccanica is state-controlled and should refer any such moves to parliament.”

Asked if the party would seek to bring in a new CEO at Finmeccanica if it took office, Fassina said, “We are interested in industrial strategy, and on the basis of that, we will consider management.”

The party’s defense adviser, Emanuele Fiano, added that procurement would be more closely tied to geopolitical strategy, should the party win the election.

“We would aim for all acquisitions made in the next parliament to be subject to a political analysis of what Italy’s aims are,” he said.

The purchase of F-35 joint strike fighters would undergo that analysis, Fiano said.

“You can’t just say, let’s have less JSFs; it is complicated. But if we do decide to specialize within the EU, it may involve less air power. Either way, we will have that debate in parliament.”

That would be aided by a new measure handing veto power over defense procurements to the defense commissions of the parliament’s lower house and Senate. Hitherto, the commissions’ opinions have been nonbinding.

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Pentagon Contract Announcement

 

U.S. SPECIAL COMMAND

 

General Dynamics Electric Boat Corp., Groton, Conn., is being awarded a $44,269,290 letter contract to develop and test the User Operational Evaluation System for a dry combat submersible. This includes designing, constructing, testing, and delivering a complete, commercially-classed prototype dry combat submersible system. The design and construction work will primarily be performed in Italy. The Government testing will be performed at a location to be determined within the United States. This contract is expected to be completed by December 2015 (H92222-13-C-0006)

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... qualche dettaglio in più General Electric interessata ad Avio, acquisto vicino

 

General Electric (NYSE:GE) sarebbe interessata all’acquisizione della quota di maggioranza di Avio Spa, l’azienda italiana attiva nei sistemi di propulsione e componentistica aerospaziale. La notizia arriva in un momento difficile per l’azienda, perché Finmeccanica (BIT:FNC), azionaria di minoranza di Avio, vorrebbe liquidare la sua quota per diminuire i propri debiti. La proposta di General Electric potrebbe risollevare le sorti di Avio, anche se non è del tutto chiaro il progetto industriale dell’acquirente.

 

Avio, colosso del settore aeronautico nato da una costola di Fiat nel lontano 1908, è oggi controllata dal fondo di private equity britannico Cinven che detiene l’81% delle azioni. Finmeccanica è il secondo azionista, con un pacchetto corrispondente al 14%. Sia Cinven sia Finmeccanica stanno cercando di liquidare la propria partecipazione, entrambe per motivi legati alla liquidità. Il fondo britannico deve rientrare di un investimento per cui si è esposto eccessivamente. Finmeccanica ha bisogno di liquidità per ridurre il proprio indebitamento e proseguire con un programma di ristrutturazione aziendale.

 

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, General Electric sarebbe vicinissima all’acquisizione. La cifra che la conglomerate statunitense sarebbe disposta a sborsare si aggirerebbe attorno ai 3 miliardi di euro. L’interesse di GE per Avio non è solo legata alle ottime capacità produttive dell’azienda torinese: quasi due terzi della produzione è commissionata dal colosso statunitense. L’acquisizione sarebbe dunque mirata a rafforzare la catena di approvvigionamento di General Electric in vista di una potenziale crescita del mercato dei propulsori civili e militari.

 

Non è ancora chiaro quale sarà il destino finale della quota controllata da Finmeccanica. General Electric è interessata al comparto motori aeronautici, non alla divisione spazio. A sua volta il governo italiano, principale azionista Finmeccanica, sarebbe interessato a mantenere la divisione spazio sotto controllo nazionale. L’azienda dovrebbe quindi essere divisa tra General Electric e il Fondo Strategico Italiano (FSI) – spa controllata da Cassa Depositi e Prestiti finalizzata a controllare asset considerati strategici per il paese. L’opzione di duplice acquisto, cioè General Electric che rastrella le azioni Cinven e FSI che si appropria della parte Finmeccanica, lascerebbe irrisolto il nodo degli interessi sui settori. Sostanzialmente cambierebbero gli azionisti, ma le divisioni propulsione aeronautica e spazio resterebbero unite.

 

L’opzione più semplice dal punto di vista azionario sarebbe l’acquisto da parte di General Electric di tutto il pacchetto, per poi rivendere la divisione spazio a FSI. Questa opzione lascia però irrisolti due nodi fondamentali: il prezzo d’acquisto della divisione spazio e il clima di incertezza politica che permea l’Italia. Con il governo Monti agli sgoccioli e le prossime elezioni, è impossibile che FSI prenda una decisione in tempi rapidi sulle sorti della divisione spazio, lasciando di fatto in mano a General Electric un comparto su cui non ha alcun interesse a investire. Incertezza che rischierebbe di far scivolare definitivamente il controllo della divisione spazio in mano straniere, dato che anche la francese Safran (EPA:SAF) ha mostrato forte interesse su questa fetta di Avio.

 

La preoccupazione principale, al momento, è legata al piano industriale di General Electric. Avio impiega 5200 dipendenti, di cui 4500 in Italia. L’azienda ha chiuso il 2011 in positivo fatturando 2 miliardi di euro – più 16% rispetto l’anno precedente – e ha un utile netto di 384 milioni di euro. Considerando il valore dell’azienda e l’investimento sugli stabilimenti, le procedure e la produzione già consolidate e rodate, difficilmente General Electric chiuderà settori in Italia per portare lavoro negli Stati Uniti. Forse l’azienda statunitense potrebbe decidere di consolidare la divisione ricerca e sviluppo oltreoceano, ma potrebbe anche valutare l’ipotesi di tenerla “divisa” per sfruttare l’effetto competizione.

 

L’interesse di General Electric rappresenta la prima buona notizia per Finmeccanica dopo mesi di tempesta delle inchieste giudiziarie delle presunte tangenti pagate ad alcuni acquirenti esteri. Il consiglio di amministrazione di Finmeccanica deve riunirsi il 19 dicembre per valutare l’offerta di acquisizione di un altro pacchetto azionario detenuto dall’azienda, quello relativo ad Ansaldo Energia. Una cordata italiana capitanata dall’onnipresente Fondo Strategico Italiano ha proposto a Finmeccanica l’acquisizione della sua partecipazione in Ansaldo in step successivi: prima un 27%, poi un ulteriore 11%, per giungere infine al 55%. L’offerta si aggiunge a quelle già presentate dalla tedesca Siemens (NSE:SIEMENS) e dalla coreana Doosan. Anche in questo caso il governo vorrebbe, tramite FSI, mantenere il controllo assoluto di Ansaldo Energia in mani italiane, perché considera il settore un asset strategico per il paese.

 

Finora l’unica vincitrice certa della partita sarebbe Finmeccanica. Le azioni del gruppo sono schizzate in borsa, sulla scia delle buone notizie di questi giorni. Soprattutto se Finmeccanica riuscisse a ridurre in modo consistente il proprio indebitamento – che ha raggiunto il livello del patrimonio netto consolidato – potrebbe guardare con minor timore ad un futuro di seria ristrutturazione aziendale.

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