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Israele - Iran


Dominus

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l'Iran ha una sola centrale nucleare di fabbricazione russa che verra' attivata a fine anno

 

 

Ma non è la centrale nucleare la prima preoccupazione, sono le centrifughe già operative e che hanno probabilmente già arricchito abbastanza materiale fissile per un ordigno.

 

Se fin'ora Israele non si è mosso è per una questione politica, infatti gli USA gli hanno intimato di non muoversi visti i problemi in Iraq e senza l'avvallo americano è molto difficile agire per loro.

 

I problemi tecnici per gente che ha bombardato Iraq e Tunisia non son certo questi.

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Si infatti il vero problema sono le centrifughe che stanno producendo materiale per "creare" un ordigno...

Israele non penso che attacchera l'Iran dato che ci sono due problemi chiamati Siria e Giordania...

Gli Stati Uniti prima di fare una nuova mossa vogliono prima risolvere la questione Iraq e Afghanistan.

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quale è l'illustre precedente?

cosa intendi per "il problema è l'Iraq (leggasi USA)"?

 

 

Il precedente quasi identico è il bombardamento della centrale Irachena di osirak.

 

Allora giordania e siria non furono un problema, però un conto è passare al confine tra i due paesi con un escamotage, le loro capacità son quelle che sono, un conto è passare sopra l'iraq che pulula di velivoli USAF e USN: per farlo devi avere il permesso dagli americani e gli identificativi IFF, cose che fin'ora si sono rifiutati di concedere.

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(AGI) - L'Iran ha costruito centrifughe nucleari di nuova generazione che sta sottoponendo a test tecnici. Lo ha annunciato il nuovo capo del programma nucleare di Teheran, Ali Akbar Salehi, citato dall'agenzia ufficiale "IRNA". "Stiamo testando catene di dieci centrifughe e il numero in ciascuna catena e' destinato ad aumentare", ha spiegato Salehi senza specificare quando sono stati introdotti i nuovi modelli negli impianti di arricchimento di Natanz ma aggiungendo che sono piu' veloci di quelle adoperate finora

 

Israele non attacca.Forse accettano come Obama un Iran nucleare contando sul deterrente nucleare?

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Ma non è la centrale nucleare la prima preoccupazione, sono le centrifughe già operative e che hanno probabilmente già arricchito abbastanza materiale fissile per un ordigno.

 

Le centrifughe a gas Zippe che usano gli iraniani servono per ottenere isotopi U235 da impiegare come combustibile di base nel reattore, per costruire un ordigno nucleare "gestibile" serve il plutonio, con l'uranio si va poco lontano, i Nord Koreani lo sanno bene, tant'è che i loro ordigni, mancando una perfezionata tecnologia metallurgica di sagomatura degli specchi e delle emisfere detonanti, generano emissioni neutroniche molto basse liberando quantità di energia altrettanto blande, ottime per spaventare i sismologi ma inutili strategicamente perchè necessitano di vettori esagerati in rapporto a potenza detonante infima rispetto a cep elevatissimi, quasi da SS-1. Una volta attivata la centrale sarà possibile ottenere plutonio in quantità in reazioni autoalimentate, impiegando persino il materiale semidegradato dalle Zippe per generare energia e visto che l'Iran estrae da se Uranio la cosa diventa un ciclo chiuso con la possibilità di ottenere ordigni ad alta energia come quelli Pakistani (che hanno già fornito le centrifughe Zippe e che ora lavorano, più o meno segretamente, con la general electric per lo sviluppo di avanzati procedimenti di raffinazione come il silex) e sufficientemente miniaturizzati da venire impiegati strategicamente.

 

Colpire gli impianti di una centrale nucleare in attività può avere effetti devastanti, senza un continuo ricambio dell'acqua di raffreddamento delle pompe di calore i refrigeranti vanno in blocco perchè l'aumento di volume dei liquidi tende a premere lungo l'impianto fino a trovare il punto debole in cui sfogare, a quel punto, senza più pressione nell'impianto, con i sistemi di sicurezza elettronici in blocco per la mancanza di energia e come unica alternativa i sistemi meccanici di blocco delle barre di contenimento, nella speranza che l'impiego di ordigni pesanti non causi scosse sismiche tali da mandarle fuori asse, il reattore va fuori controllo, con quello che ne deriva. la fuoriuscita di materiale fissile è l'ultimo dei problemi. La fusione del nocciolo una eventualità da tenere molto più in considerazione.

 

Se fin'ora Israele non si è mosso è per una questione politica, infatti gli USA gli hanno intimato di non muoversi visti i problemi in Iraq e senza l'avvallo americano è molto difficile agire per loro.

 

Semplicemente perchè colpire il reattore ad acqua leggera di Bushehr, che entrerà a regime entro l'anno, è un suicidio di massa, posto anche che l'operazione di attacco vada a buon fine, gli iraniani coglierebbero la palla al balzo per disperdere nubi radioattive attribuendo la colpa del fenomeno ai postumi dell'attacco. Visto che la centrale è sul mare, all'interno del golfo la situazione sarebbe apocalittica, obbligando all'immobilità il flusso di petrolio nella zona sotto la minaccia di contaminazione radioattiva, oltre all'immane disastro ambientale che ne seguirebbe, per non parlare del danno agli investimenti russi sulla centrale: i russi forniscono carburante a basso arricchimento e si occupano dello smaltimento delle barre esauste. E' ovvio che questo reattore, sulla carta non è in grado di raffinare materiale per armamenti, ma le modifiche necessarie allo scopo non sono complicate ne tantomeno si noterebbero dalla ricognizione satellitare, ma solo ad un'attento esame di osservatori esteri, certo la produzione di plutonio è limitata dalla struttura del reattore, ma è comunque capace di produrne tra 2kg e 5kg l'anno. Diversa la questione del reattore di Arak, ad acqua pesante-grafite capace sulla carta di produrre 10kg di plutonio anno, sufficenti per garantirsi 4-5 ordigni da 6KT l'anno, oppure, con la tecnologia provvista da qualche altra potenza nucleare della zona, 1-2 ordigni da 350KT l'anno comodamente trasportabili da vettori strategici locali.

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Le centrifughe a gas Zippe che usano gli iraniani servono per ottenere isotopi U235 da impiegare come combustibile di base nel reattore, per costruire un ordigno nucleare "gestibile" serve il plutonio, con l'uranio si va poco lontano, i Nord Koreani lo sanno bene, tant'è che i loro ordigni, mancando una perfezionata tecnologia metallurgica di sagomatura degli specchi e delle emisfere detonanti, generano emissioni neutroniche molto basse liberando quantità di energia altrettanto blande, ottime per spaventare i sismologi ma inutili strategicamente perchè necessitano di vettori esagerati in rapporto a potenza detonante infima rispetto a cep elevatissimi, quasi da SS-1. Una volta attivata la centrale sarà possibile ottenere plutonio in quantità in reazioni autoalimentate, impiegando persino il materiale semidegradato dalle Zippe per generare energia e visto che l'Iran estrae da se Uranio la cosa diventa un ciclo chiuso con la possibilità di ottenere ordigni ad alta energia come quelli Pakistani (che hanno già fornito le centrifughe Zippe e che ora lavorano, più o meno segretamente, con la general electric per lo sviluppo di avanzati procedimenti di raffinazione come il silex) e sufficientemente miniaturizzati da venire impiegati strategicamente.

 

Non mi venire a dire che ci voglia chissà quanta tecnologia per fare una bomba all'uranio: la seconda bomba atomica della storia, little boy, aveva un primario ad uranio arricchito, e si parla di tecnologia dei tempi del mustang, non del raptor.

 

Che poi sia più comodo sia produrre che usare plutonio non ci sono dubbi, ma già il fatto che gli Iraniani abbiano, con le centrifughe, abbastanza u235 per un primo ordigno preoccupa.

 

Quanto al CEP e alla potenza anche lì non si tratta di nulla che gli interessa: vogliono usare la bomba in modo terroristico, non da grande potenza nel quadro di una strategia nucleare tesa ad annullare i vantaggi dell'altro quindi gli basta che l'ordigno arrivi più o meno dove vogliono, anche con 5 km di errore.

 

Semplicemente perchè colpire il reattore ad acqua leggera di Bushehr, che entrerà a regime entro l'anno, è un suicidio di massa, posto anche che l'operazione di attacco vada a buon fine, gli iraniani coglierebbero la palla al balzo per disperdere nubi radioattive attribuendo la colpa del fenomeno ai postumi dell'attacco.

 

E tu pensi che te ne possa fregare qualcosa quando rischi che una bomba atomica, non fallout, ti piova sulla testa?

 

In ogni caso è praticamente ovvio che se lo fanno potrebbe scoppiare una guerra e, anche senza, il petrolio schizzerà a 300 dollari al barile, ma, a quanto pare, l'unica soluzione lì è combattere.

 

La domanda principale rimane sempre: cosa faranno gli usa?

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Gli israeliani dovranno attaccare per forza con o senza gli usa e questo perché:

 

1) Israele è un stato di piccola dimensioni e con pochi abitanti.

 

2) I paesi arabi, nonchè nemici di israele sono numericamente maggiori.

 

3) In passato israele ha sempre respinto gli attacchi vincendo le varie guerre con loro potendo sfruttare il vantaggio tecnologico rispetto ai loro nemici. Oggi il vantaggio tecnologico rispetto ai menici si sta via via assottigliando per via delle ricchezze che hanno nel sottosuolo che gli permette di comprare armi di un certo livello e di conseguenza il rapporto di forze cambierà a favore degli arabi (prima o poi).

 

4) A questo punto israele si è dotato di bome atomiche anche se non ufficialemente in modo da fare da deterrente sui nemici e ritornare in posizione di forza. Ufficalmente dicono di non averla anche se tutti dsanno che l'hanno perchè altrimenti per non fare brutta figura tutti gli stati confinanti vorrebbero averne una: in queso modo possono non averla senza perdere la faccia.

 

5) Se l'iran si dota di armi nucleari israele perderebbe la supremazia di deterrenza perchè potrebbero anientarsi a vicenda e quindi dovrebbero tornare a combattere con armi convenzionali dove verrebbero sconfitti (vedere punto 3).

 

6) si evince che per sopravvivere devono attaccare prima che l'iran mette appunto un arma nucleare perchè ne va della loro stessa sopravvivenza.

 

 

In tutto questo bisogna considerare che se gli usa non dovessero aiutare israele dovrà farlo perforza l'Italia in quanto noi siamo il secondo popolo che vorrebbero stermianre i musulmani dopo quello ebraico per via del fatto che ospitiamo al nostro interno il vaticano. Si evince che se gli usa o altri non aiutano e israele dovesse andare in difficoltà anche il nostro paese si dovrebbe munire di armi nucleari per evitare l'estinsione.

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In tutto questo bisogna considerare che se gli usa non dovessero aiutare israele dovrà farlo perforza l'Italia in quanto noi siamo il secondo popolo che vorrebbero stermianre i musulmani dopo quello ebraico per via del fatto che ospitiamo al nostro interno il vaticano. Si evince che se gli usa o altri non aiutano e israele dovesse andare in difficoltà anche il nostro paese si dovrebbe munire di armi nucleari per evitare l'estinsione.

 

Al massimo noi lo bombardiamo ad Israele, altro che supporto...

 

E' da 60 anni che siamo filoarabi.

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Non mi venire a dire che ci voglia chissà quanta tecnologia per fare una bomba all'uranio: la seconda bomba atomica della storia, little boy, aveva un primario ad uranio arricchito, e si parla di tecnologia dei tempi del mustang, non del raptor.

 

Partendo dal dogma che Little Boy sia stato il secondo ordigno nucleare a detonare, cosa facilmente confutabile, basti pensare agli esperimenti Ra-la o alle tesi di Rainer Karlsch suffragate dai rapporti di Igor Kurchatov inviati al generale Ivan Ilizov, capo del servizio di ricognizione militare GRU datati 30 marzo 1945, basati a loro volta sui rapporti ricevuti il 23 marzo etc... Il parlare di primario e più vagamente di "uranio arricchito" riferendosi a Little Boy, lascia il tempo che trova, principalmente perchè il termine "primario" riferito ad un'arma atomica intende il punto di origine di una generazione di neutroni veloci liberi con lo scopo di innescare, tramite eccitazione violenta neutronica, reazioni nucleari dei materiali isotopici dell'idrogeno nei quali l'arma a fissione è inglobata. Questo, naturalmente, per farla breve, in realtà la questione non è così semplice ma estremamente articolata. Arricchire Uranio a scopi bellici richiede che la percentuale di isotopo u235 presente nella mistura fissile superi quantomeno il 90%, proporzione questa che supera quella della mistura fissile di Little boy, ovviamente, che si aggirava mediamente sull'80%, va però considerato che la schema di massa critica di questo tipo di ordigni, la cui nomenclatura ufficiale considera come"cannone a pressione all'uranio", è ormai in disuso perchè considerata troppo poco efficente e di difficile stoccaggio (questo tipo di arma aveva una vita garantita solo di 90 giorni, passati i quali non si garantiva più la tenuta dell'innesco, poco resistente alla presenza di esafloruro residuato della lavorazione durante l'arricchimento dell'uranio), ed in effetti per diminuire le probabilità di mancato raggiungimento di massa critica i metallurgi che forgiarono l'ogiva del proiettile e la sede d'incastro nel bersaglio ebbero l'accuratezza di impiegare la quantità maggiore di uranio arricchito nei punti di maggiore pressione durante il contatto, di conseguenza pur avendo a disposizione una quantità di uranio mediamente arricchito era possibile concentrare le parti più, scusando il termine, "grasse" dove effettivamente era più conveniente. Ora, pur essendo una buona metafora la tecnologia del mustang in rapporto a quella del raptor, è pur vero che impiegare una tecnologia del genere per costruire un'ordigno nucleare di una potenza massima di 8KT-10KT pesante 4 tonnellate è una cosa anacronistica quanto inutile ai fini strategici iraniani, posto che ne abbiano. Senza contare che per un simile ordigno la quantità di materiale fissile arricchita necessaria è esagerata, si parla di decine di Kg quando si può ottenere il medesimo risultato con una quantità minore di Plutonio, pochi Kg, materiale ottenibile direttamente da un reattore nucleare moderato ad acqua pesante-grafite, producendo nel contempo sufficiente energia per alimentare eventuali nuove centrifughe o impianti per l'arricchimento in generale.

Fa sorridere comunque il fatto che in cuor tuo sia così convinto che non ci voglia chissà quale tecnologia per fare una bomba all'uranio, il solo progetto manhattan ha richiesto ampie fette di PIL americano e menti geniali al lavoro per anni. Fosse così semplice qualsiasi nazione avrebbe vasti arsenali atomici... E' anche vero che Polonia e Argentina hanno dimostrato di avere sufficienti conoscenze per varare loro programmi nucleari a scopi bellici subito dopo la guerra, ma è anche vero che la gran parte dei fisici e dei tecnici impegnati derivavano dalla fisica tedesca o hanno avuto a che fare con i programmi russi o americani... Ma era un periodo in cui trovare materiali fissili era semplicissimo. Ora che tutti i giacimenti di uranio, Torio, Cobalto etc sono minuziosamente mappati e marchiati, non è più possibile.

 

 

Che poi sia più comodo sia produrre che usare plutonio non ci sono dubbi, ma già il fatto che gli Iraniani abbiano, con le centrifughe, abbastanza u235 per un primo ordigno preoccupa.

 

Sfugge un particolare non da poco: Produrre Plutonio è sì più comodo del produrre uranio arricchito, il plutonio è un prodotto ottenibile tramite le reazioni di un reattore nucleare, qualsiasi reattore è capace di plutonio, in fondo è solo un passaggio in più, una, chiamiamola conseguenza, il problema è raccoglierlo e impiegarlo, per fare questo occorre una tecnologia che permetta di agire in sicurezza e che eviti sprechi.

 

Quanto al CEP e alla potenza anche lì non si tratta di nulla che gli interessa: vogliono usare la bomba in modo terroristico, non da grande potenza nel quadro di una strategia nucleare tesa ad annullare i vantaggi dell'altro quindi gli basta che l'ordigno arrivi più o meno dove vogliono, anche con 5 km di errore.

E tu pensi che te ne possa fregare qualcosa quando rischi che una bomba atomica, non fallout, ti piova sulla testa?

 

Si parte da presupposti senza fondamento. Finora manca la certezza della capacità iraniana di produrre ed assemblare ordigni, assemblare reattori nucleari è molto diverso dall'assemblare ordigni, pur derivando dalle medesime teorie fisiche si tratta di due tecnologie estremamente diverse. Si può costruire un reattore funzionante senza una tecnologia metallurgica avanzata ne senza un elevato grado di conoscenza nella produzione di esplosivi sagomati, ma non si possono produrre ordigni senza queste conoscenze. La metallurgia deve provvedere sfere cave con errori infinitesimali, capaci di riflettere raggi X in punti ben determinati, di resistere per 200 nanosecondi almeno a dei veri e propri mini soli in espansione, e le lenti esplosive devono essere amalgamate e sagomate in maniera tale da indirizzare le onde di pressione su bersagli che ammettono margini d'errore di pochi micron, senza contare la complessità degli impulsi elettrici che fungono da innesco per le lenti, la produzione di ordigni atomici nell'ambito del programma Trinity accumulò ritardi su ritardi perchè i margini di errore nella sequenza degli inneschi nelle armi a compressione erano troppo ridotti, fu grazie agli studi di un fisico tedesco, Walter Trinks, che gli ostacoli principali vennero superati, ma è altresì vero che non tutti hanno un Walter Trinks nei loro programmi nucleari, i sovietici ne sanno qualcosa...

Manca persino la certezza di un impiego, sarebbe da folli aspettare di avere materiale fissile a sufficienza per assemblare un unico ordigno grezzo e pesante ed impiegarlo seduta stante per ottenere come unico effetto l'immediata rappresaglia, che di certo non si limiterà ad un'unico ordigno in risposta...

Il fatto di rischiare, testuali parole "che una bomba atomica, non fallout, ti piova sulla testa" è costante dal 1944, anzi no, dal 1939, dal momento in cui Niels Bohor teorizzò una tale energia da permettere di spostare milioni di metri cubi d'acqua un chilometro avanti e un chilometro in alto con un grammo di "energia". Per anni abbiamo avuto sentore di ordigni nucleari di potenza apocalittica puntati sulle nostre città e ora ci spaventiamo per ordigni di cui non si ha traccia, certezza e che, raffrontati a quelli degli anni passati, sono di ridicola capacità... Unica cosa certa è che l'Iran ha capacità di arricchire uranio, non si sa con certezza quanto, non si sa con certezza fino a che percentuale... Posto anche la sete di terrore Iraniana sia tale da voler a tutti i costi firmare la propria cancellazione dalle mappe geografiche, resterebbe il dubbio di come possa riuscire a spedire un ordigno grezzo basato sulla anacronistica tecnologia del cannone a pressione all'uranio che per raggiungere una massa critica abbisogna di almeno 40kg di Uranio arricchito al 93% con un involucro di acciaio e cemento capace di reggere la detonazione di 250kg di esplosivo necessari ad avere la certezza assoluta di ottenere sufficiente velocità e pressione da generare una criticità all'impatto del proiettile nella sua sede, si tratta di almeno 2 tonnellate e mezzo per una lunghezza minima di 2,40m, è naturalmente una stima, neppure la Korea del Nord sprecherebbe risorse per costruire una abnormità simile.

 

 

In ogni caso è praticamente ovvio che se lo fanno potrebbe scoppiare una guerra e, anche senza, il petrolio schizzerà a 300 dollari al barile, ma, a quanto pare, l'unica soluzione lì è combattere.

 

scusa se non seguo il tuo ragionamento ma, "l'unica soluzione lì è combattere", dici, ma manca il complemento oggetto, combattere cosa ? Consiglierei una lettura dell'opera attribuita a Sun Tzu, tradotta in italiano con "l'arte della guerra", dalle tesi a lui attribuite si evince che una guerra combattuta contro un nemico che non si conosce o che esiste solo propagandisticamente parlando, è una guerra persa.

 

La domanda principale rimane sempre: cosa faranno gli usa?

 

Con la nuova amministrazione, semplicemente staranno a guardare agitando vessilli di pace, pare siano molto refrattari, in questo mento, gli americani al "molti nemici, molto onore".

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Prima cosa credo di aver capito che tipo di persona sia tu: il classico che sommerge con tante parole inutili per stancare l'avversario.

 

Neanche a dirlo non starò al tuo gioco e ti risponderò nel modo più sintetico possibile.

 

 

Little boy non è stata la seconda? Cosa direbbe il GRU?

 

Io so che la timeline è Trinity--->Little Boy, se vuoi riscrivere la storia almeno porta delle prove.

 

Riguardo a quello che penso il cuor mio conta poco: la tecnologia per la bomba atomica era d'avanguardia quando volavano i primi reattori e per lanciarla su usava un bombardiere ad elica, a sua volta vertice della tecnologia di allora, ad oggi anche Korea del Nord e Pakistan sono arrivati ad averne di proprie e non mi paiono questi paesi così tecnologicamente all'avanguardia.

 

E questi sono fatti.

 

Riguardo alle intenzioni Iraniane nessuno ha certezze, io ho sentito solo "vogliamo cancellare israele dalla faccia della terra" e varie invettive contro l'occidente corrotto e non avendo la capacità di scrutare nelle menti e nelle anime mi baso su questo e così faranno anche gli israeliani che sentono abbastanza il rischio sulla loro testa per abbandonarsi a stupidi tentativi si spaccare il capello tipici della metafisica e decadente europa.

 

scusa se non seguo il tuo ragionamento ma, "l'unica soluzione lì è combattere", dici, ma manca il complemento oggetto, combattere cosa ? Consiglierei una lettura dell'opera attribuita a Sun Tzu, tradotta in italiano con "l'arte della guerra", dalle tesi a lui attribuite si evince che una guerra combattuta contro un nemico che non si conosce o che esiste solo propagandisticamente parlando, è una guerra persa.

 

Io vedo un nemico: l'islam radicale e lo sciitismo messianico della repubblica islamica.

 

Se l'islam radicale sunnita è un qualcosa di più sfuggente il secondo è istituzionalizzato nel paese iraniano e i suoi principi sono chiari: esportare la cultura islamica con la forza, anche verso gli stati eretici sunniti del golfo, vendicarsi dell'assassinio di Al-Husayn ibn Ali e del migliaio di anni di emarginazione e preparare il mondo al ritorno del XII imam eliminando tutti quelli che considerano infedeli.

 

Ora se tu pensi che si possa trattare con questa gente sei in errore, allo stesso modo di come non si potè trattare con Hitler: un totalitarismo non vuole soldi, terre o concessioni ma solo imporre il suo modello al mondo e per questo motivo se non combattiamo oggi lo faremo domani, contro un nemico più forte.

 

Anche nel '38 grazie alla trattativa si evitò una guerra e ci fu un tripudio di pacifismo tra i benpensanti, solo un ometto cinico e vizioso aveva capito come sarebbe finita e veniva tacciato di essere un paranoico guerrafondaio.

 

Neanche a dirlo siamo tutti contenti che quel tizio si sia ritrovato alla guida della gran bretagna nel 1940 e probabilmente se ci fosse rimasto per più tempo anche la libertà in europa di fronte ad un altra tirannide, ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare un'altra volta come diceva qualcuno.

 

P.S. Ti aggiungo, come comunicazione di servizio, che scrivere qualche altro poema prolisso non ti servirà a niente, da me avrai solo risposte brevi, circostanziate e basate sui fatti.

 

Purtroppo non sopporto chi cerca di portare il suo avversario, dialettico sia chiaro, alla resa per stanchezza.

Modificato da Dominus
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Visto che a me, come noto, piace parlare di dati e cifre, e non per sentito dire, vi posto un articolo apparso su RID del febbraio 2002, a firma dell'Ing Giorgio ferrari (troverete anche il curriculum nell'articolo, e direi che parli con cognizione di causa) riguardo alla possibilità che 'terroristi' o 'stati canaglia' possano costruire un ordigno nucleare.

 

Buona lettura-

 

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Premesso che l'articolo è vecchio qui nessuno parla di una bomba nucleare di terroristi, ma quanto agli stati canaglia il Pakistan, non certo questa potenza tecnologica rapportata all'Iran, ha già bombe militarizzate utilizzabili su diversi vettori (SRBM, cruise, aerei) e la Korea del Nord ha la tecnologia per la bomba.

 

Questi sono più di dati: sono fatti.

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