Vai al contenuto

Crisi India-Italia


-{-Legolas-}-

Messaggi raccomandati

Qua il problema non è l'India, è un modus operandi italiano che ci sta portando ad un escalation di problemi e male comparsate. Orami i due marò li potete considerare al 90 condannati all'ergastolo (se non alla pena di morte) e, solo al 10% si potrà fare qualcosa (ma non in tempi brevi).

 

Non abbiamo forza per andare li e agli altri non frega nulla.

 

 

Il problema è che sono ormai 6 mesi (e 2 esecuti nel frattempo) che una nave italiana è sotto sequestro di pirati. Ne avevano parlato prima di natale e oggi nessuno ne parla più, ma nessuno fa niente per internvenire (e li non devi attaccare l'India....). Mandare il goi che fa un irruzione ed elimna tutti i sequestratori? Manco a parlarne. Nel frattempo le famiglie sono da 6 mesi in apprensione. Battisti continua a prendere per il culo dal brasile ma, di mandare i servizi ad eliminarlo in un suicidio assistito... manco a parlarne. In compenso Napolitano dice continuamente scemenze nelle interviste. E èpotrei continuare con un sacco di cose successe o in atto in cui noi non abbiamo fatto nulla per salvare il nostro onore.

 

Lasciamo perdere il problema india per noi insormontabile, ma nelle altre situazione qual'è la motivazione? Siamo troppo garantisti? Non abbiamo le palle? Abbiamo paura che si offende qualcuno? SOno tutte cose che potrebbe risolvere anche un grupo di delinquenti organizzati non penso che un servizio segreto non sarebbe in grado di portarli a termine.

Link al commento
Condividi su altri siti

La motivazione è molto semplice: siamo givernati da vecchi che ragionano partendo da presupposti che secondo me non trovano diritto di cittadinanza nel mondo reale da almeno 40 anni.

Inoltre, si dice che il pesce inizia a puzzare dalla testa. Nulla di più vero! in Italia più si è incompetenti (o put*ane) e più si fa strada e il gioco è fatto. Moltissimi posti di potere e responsabilità sono occupati da gente che sta lì solo per "meriti" politici (o di letto hi hi hi hi), senza alcun riguardo per le loro precedenti esperienze professionali (magari prima di occuparsi di sanità, scuola, difesa, ecc... facevano tutt'altro!) o per le loro qualifiche (spesso inventate, o comprate, come molte lauree di gente che ho visto in giro).

E ora si pretenderebbe che gente simile prenda una qualunque decisione riguardo a problemi del genere???

 

Che decisone possono prendere questi qui se non appecorinarsi davanti al primo furbacchione che fa la voce grossa? E' nel loro DNA, anzi è così che gli piace: se così non fosse, non si troverebbero dove sono. Ad ammazzare il tempo scaldando qualche poltrona e facendoci pure uno sproposito di soldi pagati da noi. Adesso che ci penso ao! Il fesso sono io!!!

 

In India ci devono essere le elezioni regionali. E' quindi possibile che il tutto non sia altro che una trappola molto ben congegnata per Sonia Ghandi, che essendo nata in Italia, per gli indiani dell'India potrebbe essere vista come una straniera. Quindi qualche suo avversario potrebbe aver organizzato tutto per vedere se lei ci cascava e provava a fare qualcosa per gli italiani.

 

Adesso io in genere cerco di avere rispetto per tutti, ma qua mi pare che si esagera: due militari NATO presi a bordo di una nave italiana, disarmati e arrestati, molto probabilmente per qualcosa che oltretutto non hanno commesso. Esageriamo? E va bene allora adesso senza chiedere autorizzazioni a nessun parlamento in cui molta gente non sfigurerebbe in qualche circo, tra nani superdotati e ballerine, o in un' RSA per anziani con pannolone e catetere urinario, su base volontaria si organizzi un bel gruppetto di "mattacchioni" e SI VA A TIRARLI FUORI DI LI'.

 

Lo stesso valga per Battisti in Brasile.

 

A Israele dovevano provare a farla na roba del genere! La mattina dopo gli indù ancora vivi a sufficienza si svegliavano in fondo a un pozzo senza manco capire come c'erano finiti e con una stella a sei punte marchiata a fuoco sulle chiappe.

 

Chi pecora se fa er lupo se la magna. Non ha alcun senso abituare gli altri a mancarci di rispetto. E' ora che si sappia che chi la fa, l'aspetti.

Modificato da Vultur
Link al commento
Condividi su altri siti

Battisti e gli altri lasciamoli fuori dalla discussione per cortesia, giusto per non andare OT.

 

Che la politica estera italiana sia accomodante è risaputo, tanto che l'affare dell'Achille Lauro ancora ce la ricordiamo come un'eccezione di fermezza, giusta o sbagliata che fosse.

 

L'essenziale quindi è arrivarci preparati, non ha senso mettersi ora per traverso. Bisogna andare avanti con la mano che abbiamo.

 

E' una leggerezza che nel momento in cui i nostri uomini si trovano ad esercitare l'uso della forza su un naviglio civile, ci si affidi al comandante o all'armatore, per queste cose ci vanno i contromaroni del Ministero della Difesa a dettare la ragione, quindi il problema stà ben dentro al lassismo delle FF.AA intese come apparato burocratico, che fanno gli accordi nelle sedi internazionali senza pensare a tutte le possibili conseguenze.

 

C'è un problema su un naviglio scortato dai Nuclei di Protezione? Prima di tutto si va per la catena militare, poi si parla con l'armatore. Invece qua alla Farnesina l'avranno letto sulla Stampa quello che è successo.

 

E' un'indecenza.

 

Ora non resta che affidarci alle lungaggini diplomatiche, senza risparmiarsi, ma senza dimenticare che se le cose si mettono peggio, la diplomazia non basta più.

Link al commento
Condividi su altri siti

Com'e' che ste cose succedono solo all'italia e non a francia o uk?

 

Ma chi lo ha detto?

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Raymond_Allen_Davis_incident

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Sinking_of_the_Rainbow_Warrior

 

http://en.wikipedia.org/wiki/2007_Iranian_seizure_of_Royal_Navy_personnel

 

http://en.wikipedia.org/wiki/2004_Iranian_seizure_of_Royal_Navy_personnel

 

è successo a tutti, e tutti hanno, o pagato, come gli USA, o pagato, come i francesi, o pagato, come gli inglesi. Nessuno ha mandato portaerei, nessuno ha mandato forze speciali, solo in un caso (l'Iran) si parlava di un paese 'ostile', e infatti le reazioni diplomatiche sono state più dure, e l' l'Iran ha fatto cadere dall'alto il rilascio (probabilmente anche dietro bonifico).

 

Quello che mi pare non si voglia accettare è che nel quadro delle relazioni internazionali ci siano PRIMA le buone, POI nel caso le cattive. Ma agitare randelli, che peraltro l'Italia non ha, mi pare davvero bizzarro.

 

Ps: quando si parla di 'resistere', di 'armi in pugno' eccetera, bisognerebbe rileggere il motivo per cui i Royal Marines non reagirono con le armi ai pasdaran che li catturavano:

 

The British said they did not resist because they believed they could not win in a fight and that it would have caused "major strategic" consequences.

 

Il rambismo, nelle FFAA del mondo, ha per fortuna poco seguito. Di solito, si cerca di usare il cervello, serve di più.

Modificato da madmike
Link al commento
Condividi su altri siti

Ribadisco che certe cose non succedono a loro.

 

Ma dai , dagli esempi che hai citato, solo il caso iran-uk e' analogo al nostro, e ma stiamo parlando di iran.

I servizi segreti francesi affondano una nave in un porto neozelandese con tanto di morto.

E i francesi prima hanno negato il loro coinvolgimento e poi smascherati dalle confessioni di 2 agenti catturati hanno pure la faccia tosta di pretendere la liberazione dei 2 agenti minacciando la nuova zelanda di embargo da parte della CEE.

Insomma avevano toro marcio e ptetendevano di aver ragione.. Da noi invece si ha ragione e si fa finta di aver torto.

 

India iran e nuova zelanda sono casi diplomatici fini a se stessi, quello usa pakistan sai benissimo che e' un'incidente in un contesto molto piu ampio e quindo non e' paragonabile agli altri.

 

Io non ho nessun problema col concetto di usare prima le buone il fatto e' che nel caso che le.buone non vadano a buon fine per l'italia a contrario di altri paesi non fa seguito niente, e spero chi mi conosci a sufficenza da riconoscermi quel mimimo di competenza, da intendere che per seguito alle buone non intendo certo flotte,blitz e caxxate del genere.

Modificato da Einherjar
Link al commento
Condividi su altri siti

Eh però così non mi va più bene: L'iran è l'Iran, e che vuol dire? L'India è l'India, e allora?

 

Qui si parla di stati che nei post precedenti sono stati descritti come 'duri e puri', che 'mandano portaerei': e invece no, non è così.

 

Anche in casi simili ai nostri, o comunque con soldati o diplomatici (nel caso USA) catturati, nessuno lancia la Delta Force, ma si negozia. Perchè, semplicemente, è più semplice, meno costoso, più redditizio.

 

E nessuno che dice 'ah, come siamo diventati deboli!' . Perchè, semplicemente, tutti sanno che prima si tenta con la diplomazia, poi con le cattive.

 

Ed è quello che abbiamo fatto noi, anche perchè il piano B non è, semplicemente, possibile.

 

Se poi Vultur stanotte raduna un po di amici e va in India a tirare fuori i ragazzi, quando torna ha birra pagata per tutti e i miei complimenti. Dubito di vederlo partire, però.

 

Insomma: i fattacci ci sono sempre, sono spiacevoli (e molto) ma bisogna affrontarli non con la 'pancia', ma con sano realismo. E soprattutto non con quel vittimismo all'italiana per cui qualsiasi cosa si faccia, la si fa male. Quando poi gli esempi storici sono tali per cui si nota che tutti (tutti) fanno cosi'.

 

EDIT: De Mistura oggi:

 

In attesa di una replica da parte dei "tecnici", è il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, in collegamento dall'India con la trasmissione Agorà su Raitre, ad aggiornare la situazione. "Ho appena incontrato i due nostri militari e stanno bene. Vivono la situazione con la dignità di marò e di soldati italiani. Ho portato loro il messaggio di solidarietà del presidente Napolitano e insieme a me ci sono anche due avvocati dell'avvocatura di Stato per mettere a punto la linea di difesa. Li porteremo sicuramente a casa. Il diritto internazionale non può essere tradito, sarebbe una tragedia per tutti, anche per gli indiani".

 

"Domani - ha aggiunto De Mistura - l'incontro con l'Alta corte sulla giurisdizione. Abbiamo una linea chiara di strategia e di difesa che è legata

alla prova del nove, quella balistica. Se è a nostro favore non si solleva il putiferio, si esce, non si ringrazia, si saluta e portiamo i marò fuori".

 

In caso di prova balistica a sfavore, "si alza il tiro o il tono con la comunità internazionale - ha spiegato il sottosegretario - giocando soprattutto sull'unica vera carta vincente, che è quella del precedente: militari italiani degni, che fanno il loro mestiere su base di una legge in un'intesa internazionale, non possono essere arrestati da un paese straniero. Possono essere giudicati solo dal paese di origine e questo domani potrebbe avvenire a voi, signori indiani, o a voi signori di altri paesi. Questa è la carta vincente, ma solo dopo le elezioni (in India, ndr), perché anche la carta dei contatti non ufficiali può essere usata solo dopo le elezioni. Non creda che non lo facciamo".

 

Puro buonsenso, che non fa una piega. Quando ci sono tutte le carte in tavola, si decide e si fa.

Modificato da madmike
Link al commento
Condividi su altri siti

Come ho detto nell'edit del mio precedente messaggio le cose che fanno seguito alle buone, per come le intendo io bnon sono flotte e cose cosi.

 

Ed e' questo il motivo per cui con l'iran e' diverso che dall'india, perche visto che qui non parliamo di far guerre, per cattive si intendono per lo piu mosse di natura economica e pressioni su organismi internazionali.

Per la parte economica/commerciale industrialee' ovvio che hai molto piu margine di manovra con un paese amico con cui hai appunto questo tipo di rapporti che con un paese con cui non hai gia da prima nulla a che fare.

Cosi come un paese come l'india che ha ambizioni nella comunita internazionale, onu in primis e' piu sensibile a pressioni ( o per lo meno dovrebbe esserlo) di un paese come l'iran che ha la reputazione sotto zero e nessun interesse di questo tipo.

 

Su Vultur come novello Arthur Simons non saprei, chi e' che fa Ross Perot?:D

 

Sul fatto che gli altri lo facciano meglio.

Io non dico che avrebbero risolto questa stessa situazione meglio. Dico che Usa Francia e Uk che non hanno la reputazione da pappe polli che ha l'Italia in una situazione del genere non ci sarebbero mai finiti, perche non e' possibile ptlrovocarli inpunemente.

 

Con le buone risolvi nel migliore dei modi uno specifico caso, ma non fanno nulla per impedire che la stessa situazione si ripresenti la settimana dopo. Ovvio che non propongo di cambiare registro sulla pellaccia dei due maro.

 

Se vogliamo e ' un po come la madman theory che citavo quasi ironicamente prima.

Chi provoca sa che al provocato conviene darla vinta, se il provocato la da vinta il provocatore per certo lo fara di nuovo.

Se invece il provocato ha un comportamento irrazionale, senza ragionare per convenienza e volendo anche con una reazione spoporzionata all'offesa e all'altro modo di risolverla (quindi come un pazzo) sta certo che a provocare non ci penseranno nemmeno.

Nella madman theory (quella vera) si voleva far trapelare la voce che nixon fosse pazzo e con il dito pronto sul bottone rosso, in modo da non dover subire provocazioni da urss e paesi allineati.

 

L'italia con la libia e' in assoluto il piu grande caso che mi viene in mente di gestione delle provocazioni per convenienza, presi a pesci in faccia per anni.

Gli inglesi per un'arcipelago dall'altra parte del mondo hanno fatto una guerra.

Calza poco come esempio ,ma non e' vero che tutto il mondo e' paese.

Link al commento
Condividi su altri siti

perché non ci dici tu, ufficiale a mezza stelletta, come risolveresti il problema? vai in india a mani giunte a fare un bell'inchino piangendo e portando un bell'assegno in bianco, con la promessa di assumere all'Italia ogni responsabilità della vicenda? no per curiosità.

Link al commento
Condividi su altri siti

Inviato (modificato)

Signori,commenti sempre nel rispetto reciproco per cortesia!

 

-----------------------------------------------------------------------------------

 

 

C'è parecchio movimento in quelle acque, e spessissimo accadono incidenti di ogni tipo, tanto per fare un esempio prendendo spunto dalla stampa locale, il 1 Marzo una nave chiamata Prabha Daya avrebbe speronatoe affondato un peschereccio causando la morte degli occupanti, oppure l'altro caso nelle modalità più pertinente, il 7 Marzo al largo di Kollam un peschereccio è stato preso di mira da armi da fuoco di un natante, non si sa quale, che si è avvicinato a loro.

 

Insomma fare il mestiere del pescatore non è facile, ma da quelle parti è proprio un inferno per loro.

 

Intanto per solidarietà ai nostri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, se qualcuno volesse prendere l'iniziativa e farsi sentire un pò, su questo sito c'è il testo precompilato di una mail da spedire all'ambasciata indiana a Roma.

 

Inoltre leggo da Articolo Tre, che si può dire che prima delle elezioni del 14 Marzo sia tutto in salita, e la perizia balistica che deve essere eseguita in queste ore sarà decisiva, bisogna vedere però coi loro tempi quanto ci vorrà per arrivare ad un giudizio.

 

Io spero sia tutto un polverone pre-elettorale, e che dopo si spiani la strada per ragionare come si deve su questa faccenda.

Modificato da -{-Legolas-}-
Link al commento
Condividi su altri siti

Scusate ma forse della vicenda vi e sfuggita una cosa importante ....

 

1- L'india non accetta le norme internazionali su queste problematiche. (Se ho ben capito?)

Ma questo vuol dire che tutte le missioni internazionali in quella zona sono a rischio, non solo per noi,

e questi qua sono una potenza Nucleare .... insomma la Cina mi pare più affidabile!!?!!

 

2- Errore nostro non aver contemplato delle serie regole di ingaggio per i nostri Soldati su navi Civili e regole di competenza/giurisdizione per l'equipaggio.

Ovvero il Capitano "Civile" non può disporre di Soldati in missione.

 

Pensate se in Libano le forze Libanesi Arrestano un nostro Soldato?!?!

Per fortuna non dovrebbe succedere perché il Libano (credo) accetta le Norme Internazionali in materia ..

 

..... poi un Sottomarino lo si può sempre mandare li . :ph34r:. .

.. non nascondiamoci dal fatto che questo paese e "critico", perché:

e In quasi guerra perenne con il Pakistan,

paese democratico ... :thumbdown: ,

forti tensioni Sociali e Religiose,

attivisti Politici Ammazzati, ...

insomma una Polveriera ......

Non ci puoi andare li cosi alla buona.

E Speriamo che fra 20gg siano a casa i due Maro'.

Link al commento
Condividi su altri siti

Scusate ma forse della vicenda vi e sfuggita una cosa importante ....

 

1- L'india non accetta le norme internazionali su queste problematiche. (Se ho ben capito?)

Ma questo vuol dire che tutte le missioni internazionali in quella zona sono a rischio, non solo per noi,

e questi qua sono una potenza Nucleare .... insomma la Cina mi pare più affidabile!!?!!

 

2- Errore nostro non aver contemplato delle serie regole di ingaggio per i nostri Soldati su navi Civili e regole di competenza/giurisdizione per l'equipaggio.

Ovvero il Capitano "Civile" non può disporre di Soldati in missione.

 

snip snap

 

Il premier Italiano Monti sembra abbia accennato ad alcune problematiche da te sollevate nella telefonta col suo omologo indiano.

 

Mi sono documentato un poco sull'accordo tra Difesa e Confitarma - la confederazione italiana degli armatori - sull'accordo che regola appunto le regole di ingaggio per i security team italiani, questo è quanto di meglio che ho trovato che possa rispondere ad alcune delle tue perplessità:

 

Cosa dice l’accordo fra la Difesa e la Confitarma? L’accordo prevede la presenza a bordo di militari delle Forze Armate italiane in funzione anti-pirateria che, all’occorrenza, agiscono in base a meticolose “regole d’ingaggio”. Su questo fatto sono state pronunciate talvolta ...snip snap

...Ma il problema principale è un altro: i veri termini dell’accordo ed i suoi risvolti operativi non sono noti al pubblico, e probabilmente è giusto così, perché renderlo di dominio pubblico significherebbe farlo sapere anche ai pirati e ai loro mandanti.

 

Fonte: http://www.loccidentale.it/node/113802 (non penso sia corretto quotare tutto, usa il link perché vengono esaminati anche altri importanti aspetti)

 

Aggiungo che a quanto vedo in giro, detto accordo è stato ratificato dall'ex ministro La Russa e dalla confederazione italiana degli armatori. Sembrava che comnportasse un forte risparmio vs. il mantenimento di un gruppo navale nell'Oceano Indiano, andrà propbabilmente rivisto, ma in ogni caso credo di aver capito che non abbia mai ottenuto lo status di norma internazionalmente ratificata/accettata.

Se qualcuno ne sa di più, ci illlumini....

Modificato da Scagnetti
Link al commento
Condividi su altri siti

perché non ci dici tu, ufficiale a mezza stelletta, come risolveresti il problema? vai in india a mani giunte a fare un bell'inchino piangendo e portando un bell'assegno in bianco, con la promessa di assumere all'Italia ogni responsabilità della vicenda? no per curiosità.

 

Ero solo sottufficiale.

 

Io avrei fatto esattamente quello che si è fatto. Avrei però di sicuro cercato di mettere i nostri in grado di lavorare in un quadro giuridico più chiaro, non col pastrcchio che ha fatto a suo tempo La Russa, per evitare di trovarmici, in questa situazione. Dopo, non c'era meglio da fare di quello che si è fatto.

 

Poi, capisco che per te sono ragionamenti troppo sofisticati.

 

Per tutti i discorsi su commando, liberazioni ecc, si veda come è finito il raid in Nigeria di ieri.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ero solo sottufficiale.

Scusa .... ma quel solo lo trovo stonato .... suona quasi diminutivo .... quando è cosa nota che i sottufficiali sono il vero pilastro di tutte le Forze Armate ....

 

Per tutti i discorsi su commando, liberazioni ecc, si veda come è finito il raid in Nigeria di ieri.

Condivido .... purtroppo l'Italia è il paese dell'armiamoci e partite .... ove abbondano commissari tecnici e, in questo caso, strateghi da scrivania pronti a lanciare proclami e incitamenti infuocati che, all'esame dei fatti, si rivelano per quello che sono .... soltanto aria fritta ....

Posso anche ammettere che, all'inizio, la cosa possa essere stata presa sottogamba da taluni ambienti governativi e ci si sia mossi con una certa lentezza .... ma, da come stanno le cose e con tanti punti oscuri ancora da chiarire, lasciamo che i problemi siano affrontati da chi ne ha il potere e, auspicabilmente, la competenza.

Se ci saranno critiche da fare .... lasciamole per il dopo .... per ora cerchiamo di evitare ulteriori esternazioni inconsulte che altro non fanno che arroventare un'atmosfera già di per sè troppo calda ....

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me questa vicenda ,sotto un aspetto "legale" non è una questione soltanto di trattati internazionali,ma che riguarda le leggi indiane locali e federali. Da quello che ho letto l'equivalente del codice penale indiano stabiliscono che chi commette un'azione che danneggia un cittadino indiano è perseguibile dalla legge, senza indicare esplicitamente una giurisdizione. Ovviamente nessuno Stato può andare a catturare un sospetto che si trovi in altri Paesi senza un accordo fra gli Stati coinvolti, però se questa persona va di sua volontà in India diventa automaticamente perseguibile. Così come negli uSA e da noi , la Polizia può "mentire" ai sospettati per indurli ad andare in India, cosa che è appunto successa. Molto spesso anche gli Stati uniti d'america ricorrono ad espedienti per attirare da loro ,ad esempio, hacker che da casa loro hanno attaccato siti americani causando gravi danni, così come sono stati processati per terrorismoTalibani che sono sempre stati in Afg

La cosa che, secondo me, è peggiore è il fatto che ad ioggi non si sa quale tipo di arma abbia causato la morte dei due indiani, nè si è capito chi era effettivamente a bordo del peschereccio al momento dell'incidente con i Marò o chi se ne fosse eventualmente impadronito. Questo i legali inviati dall'Italia dovrebbero appurare, a meno che anche da parte nostra ci sia paura di scoprire la verità...

Link al commento
Condividi su altri siti

bene, abbiamo capito grazie a madmike che anche questo evento è colpa di berlusconi e del suo governo.

 

Passando a cose serie, oggi il ministro degli esteri indiano (governo federale, non locale) ha detto a chiare lettere che i due soldati italiani saranno processati da un governo indiano e non ci sono santi che tengano.

Link al commento
Condividi su altri siti

bene, abbiamo capito grazie a madmike che anche questo evento è colpa di berlusconi e del suo governo.

 

Passando a cose serie, oggi il ministro degli esteri indiano (governo federale, non locale) ha detto a chiare lettere che i due soldati italiani saranno processati da un governo indiano e non ci sono santi che tengano.

 

Eh, l'avevo detto che i ragionamenti troppo sofisticati (per te) non dovresti commentarli.

 

protocollo d’intesa stipulato fra la Difesa e la Confitarma (Confederazione Italiana Armatori) l’11 ottobre 2011.

 

Cosa dice l’accordo fra la Difesa e la Confitarma? L’accordo prevede la presenza a bordo di militari delle Forze Armate italiane in funzione anti-pirateria che, all’occorrenza, agiscono in base a meticolose “regole d’ingaggio”. Su questo fatto sono state pronunciate talvolta parole fumose o fuorvianti, come nel caso di quei media che hanno affermato che “i militari agiscono isolati e non sono coordinati da un comandante”. Difficile crederlo, perché quand’anche i militari fossero solo due, il più alto in grado è comunque il comandante. E se sono dello stesso grado, il comandante sarà il più anziano. Inoltre, anche se il militare agisse da solo, avrebbe sempre un comandante cui rispondere e con il quale deve stare in contatto con gli appositi mezzi. Caso mai è vero che i militari non hanno -e ci mancherebbe altro- alcun vincolo di subordinazione gerarchica nei confronti del comandante della nave.

 

Ma il problema principale è un altro: i veri termini dell’accordo ed i suoi risvolti operativi non sono noti al pubblico, e probabilmente è giusto così, perché renderlo di dominio pubblico significherebbe farlo sapere anche ai pirati e ai loro mandanti. Ma in ogni caso sarebbe opportuno sapere se fosse stato previsto il recupero immediato dei militari in caso di necessità a mezzo elicotteri o altro. Era previsto in caso di emergenza o di grave incidente il loro trasferimento in Italia e la loro messa a disposizione della magistratura italiana? Era prevista una teleconferenza periodica con Roma come se ne fanno spesso con i militari impiegati all’estero? Oppure quei militari sono stati imbarcati e contestualmente abbandonati a loro stessi sperando italicamente che non accadesse nulla?

 

questo pezzo, non è tratto dal Manifesto, ma dall'Occidentale (periodico notoriamente di destra).

 

http://www.loccidentale.it/node/113802

 

pare che alcune domande,sulla effettiva chiarezza della legge in vigore (che ha fatto LaRussa, è un dato di fatto e nulla di più) se lo pongano anche loro.

 

Però ho pazienza, come coi bambini magari se le cose te le ripetono 100 volte le capisci anche tu. Forse.

Link al commento
Condividi su altri siti

Può darsi che a complicare le cose vi sia un certo "sentimento anti italiano" che vede come causa i racconti non certo lusinghieri che molti Indiani fanno del Nord est-dove magari hanno lavorato nell'agricoltura- una volta tornati in patria e dal fatto che,per motivi che davvero non capisco, una importante esponente di un partito molto seguito in India, Sonhia Ghandi, secondo i suoi avversarii sarebbe in realtà un' italiana che risulta scomparsa da Torino molti anni fa di nome Sonia Maino, che all'epoca era partita per Londra per poi non fare più ritorno, e che questa Sonhia Ghandi alias Maino sarebbe un'agente del nostro governo. Io penso che questa tesi sia talmente assurda che non può non essere una boutade giornalistica locale, comunque hanno molta fantasia da quelle parti.

Fatto sta che c'è ostilità verso l'Italia e questo rende i Marò colpevoli secondo quasi tutti i media locali, a tal punto che non so quanto possa essere imparziale un processo penale da quelle parti, c'è il rischio che la sentenza sia già stata decisa, anche perchè ci sono molte perplessità sulle indagini fatte fino ad oggi. Sono state "periziate" le armi a bordo della nave, che già si sapevano avevano sparato dei colpi, mentre non risultano misurati i calibri delle pallottole rinvenute nel peschereccio e tantomeno quelle che avrebbero ucciso i malcapitati pescatori. Sono ignorante,però queste non mi sembrano prove schiaccianti come i loro giornali dicono

Modificato da Simone
Link al commento
Condividi su altri siti

Dai, non vedo ragione perchè continuate a prendervela così, parliamo di Latorre e Girone per cortesia, evitate i flame fra di voi, non sono mai una cosa piacevole.

 

La mia posizione è questa: i due marò italiani devono essere liberati, senza condizioni, e con le scuse del governo indiano, altro che trattare sottobanco per pagarne il riscatto, , mantenendo un profilo basso e umile, che poi non sta servendo a nulla. Questa è l'unica cosa, se non gli sta bene deve scattare un'operazione dei servizi segreti e degli incursori.

Nel 1982 alla Tachter fu risposto, dopo l'assicurazione sulla fattibilità della riconquista delle Falklands e una dura lezione ai "latinos", che non solo fosse possibile, ma doveroso, perché se si fosse lasciato passare senza saldare il conto, l'immagine stessa del Regno Unito sarebbe stato molto diverso e da parte di tutti i paesi del mondo, soprattutto questi paeselli che si sentono molto "suscettibili" con potenze europee, che fossero un tempo coloniali o meno. Da allora, ma in realtà da molto prima, il Regno Unito si è mantenuto fedele a questa linea, assumendosi sempre e comunque le responsabilità e i costi, economici e in vite umane che questa comportava. Quando potremo aspirare a vivere in una nazione "normale" anche in Italia? Quando finirà questa ricerca costante "del dialogo" a tutti i costi e con tutta la peggiore feccia planetaria? A me sembrano domande lecite che ogni cittadino giusto e che tiene, almeno un minimo alla propria patria dovrebbe porsi, visto come invece si svolgono le cose da molti, troppi decenni.

Link al commento
Condividi su altri siti

,per motivi che davvero non capisco, una importante esponente di un partito molto seguito in India, Sonhia Ghandi, secondo i suoi avversarii sarebbe in realtà un' italiana che risulta scomparsa da Torino molti anni fa di nome Sonia Maino, che all'epoca era partita per Londra per poi non fare più ritorno, e che questa Sonhia Ghandi alias Maino sarebbe un'agente del nostro governo. Io penso che questa tesi sia talmente assurda che non può non essere una boutade giornalistica locale, comunque hanno molta fantasia da quelle parti.

Ma dove le vai a leggere certe robe? Sulla versione indiana di cronaca vera?

 

Sonia gandhi e' risaputo che sia di origine italiana, e non c'e nessun mistero dietro.

Nata Maino, a londra ci e'andata per studi e li ha conosciuto il marito da cui ha preso il cognome (gandhi) .

 

In india cosi come in pakistan come altri paesi di mangiabane, il concetto di res pubblica non attecchisce, quindi anche se formalmente repubbliche funzionano un po come monarchie feudali, con dinastie di famiglie in cui un membro di spicco succede a un'altro, quando quest'ultimo viene prontamente ammazzato dagli oppositori, perche e' cosi che rinnovano il panorama politico da quelle parti..

 

Tipo sta sonia gandhi e' vedova di rajir ghandi (primo ministro assasinato) il quale a sua volta era figlio di indira gandhi alla quale e' succeduto come primo ministro quando lei fu uccisa, indira ghandi a sua volta era figlia di jawaharlal Nehru il primo primo ministro dell'india indipendente.

Link al commento
Condividi su altri siti

La mia posizione è questa: i due marò italiani devono essere liberati, senza condizioni, e con le scuse del governo indiano, altro che trattare sottobanco per pagarne il riscatto, , mantenendo un profilo basso e umile, che poi non sta servendo a nulla. Questa è l'unica cosa, se non gli sta bene deve scattare un'operazione dei servizi segreti e degli incursori.

Nel 1982 alla Tachter fu risposto, dopo l'assicurazione sulla fattibilità della riconquista delle Falklands e una dura lezione ai "latinos", che non solo fosse possibile, ma doveroso, perché se si fosse lasciato passare senza saldare il conto, l'immagine stessa del Regno Unito sarebbe stato molto diverso e da parte di tutti i paesi del mondo, soprattutto questi paeselli che si sentono molto "suscettibili" con potenze europee, che fossero un tempo coloniali o meno. Da allora, ma in realtà da molto prima, il Regno Unito si è mantenuto fedele a questa linea, assumendosi sempre e comunque le responsabilità e i costi, economici e in vite umane che questa comportava. Quando potremo aspirare a vivere in una nazione "normale" anche in Italia? Quando finirà questa ricerca costante "del dialogo" a tutti i costi e con tutta la peggiore feccia planetaria? A me sembrano domande lecite che ogni cittadino giusto e che tiene, almeno un minimo alla propria patria dovrebbe porsi, visto come invece si svolgono le cose da molti, troppi decenni.

 

Non mi era mai capitato di leggere una sfilza di idiozie tanto lunga prima d'ora. Marò liberati senza condizioni, con le scuse del governo indiano escludendo compromessi e diplomazia e mantenendo un attegiamento tronfio con la convinzione che gli altri si pieghino ad atti di "guapparia" internazionale, con l'opzione per una ritorsione stile Rambo.

 

Forse ti sfugge che l'epoca vittoriana e il XIX secolo sono finiti da un pezzo. Gli indiani non sono un popolo di subumani da trattare a pesci in faccia e l'Italia non è una potenza coloniale con il compito di civilizzare le popolazioni pagane che ballano attorno al fuoco con il naso forato da monili in osso. Per non parlare della tua concezione di cos'è "normale" nelle relazioni internazionali.

Ma si, facciamogli guerra! Io tengo proprio voglia di andare a crepare in una guerra con una nazione di un miliardo di persone per far smettere sta smania del dialogo a tutti i costi.

 

Ma fammi il piacere! Di guerre schifose in passato ne sono già scoppiate abbastanza per la megalomania di certi Ducetti con la fissa per il moschetto facile, e non se ne sente il bisogno di farne di nuove.

Oltretutto, le armi di solito si imbracciano quando esistono interessi in gioco DAVVERO forti da giustificare il sacrificio di vite. L'ossessione di sapere l'Italia "una grande potenza che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno" non è di certo un buon motivo.

 

Il diritto internazionale è stato calpestato grazie anche alla legerezza con il quale i nostri ragazzi si sono "consegnati" all'India. E' vero. Ma ora il massimo che possiamo fare è sperare e che tutti i mezzi siano sfruttati con intelligenza e discrezione per riportarli a casa, amesso e non concesso che i nostri siano effettivamente innocenti. Se l'Italia adottasse come linea diplomatica quella da te tratteggiata non solo è sicuro che i nostri ragazzi finirebbero col marcire in India, ma poco ci manca che facciamo scoppiare pure un bel casino diplomatico con uno degli stati che probabilmente nei prossimo 50 anni a questa parte detteranno legge a livello internazionale. Stupidità assoluta.

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi scuso innanzitutto per le inesattezze del post precedente, certo credevo che fosse impossibile che una ragazza italiana potesse sposare un Indiano "di buona famiglia" e che fossero tutte invenzioni, invece è tutto vero! Però se ci sono dei problemi con questo fatto, ovvero che una cittadina iniana per matrimonio e,a quanto risulta, molto attenta a non far trapelare le sue origini, possa diventare parlamentare, mi sembra una concezione che rasenta il razzismo. Diciamo che Gabriele forse non è stato "diplomatico" nell'ultimo suo post,ma resta il fatto che un Paese che voglia essere non dico potente,perchè l'Italia ha già i suoi problemi e le ambizioni egemoniste è meglio siano lasciate perdere, ma rispettato come dovrebbe essere, non si deve lasciar passare senza reagire questo fatto, ovvero che per assecondare l'incavolatura della gente povera di Kerala e di media locali ben poco seri si faccia un processo-farsa.

Se si dimostrerà che i due malcapitati indiani sono stati colpiti da proiettili partiti dalle armi dei due Marò, allora sarà un fatto, ma fino ad ora,per quello che è dato sapere, prove non ne sono state fornite.

Ad oggi non vi è un'autopsia seria, secondo i criteri che abbiamo noi e che, stando alla legge, sono severi, sui corpi degli sfortunati pescatori ,che, anzi, sarebbero già stati sepolti piuttosto frettolosamente, sulla barca vi è un segno di proiettile che pare proprio sparato dal basso verso l'alto e nessuno lì se ne è curato, non si sa bene chi era effettivamente a bordo del peschereccio al momento degli spari nè chi reggeva il timone e manovrava.

L'India, grande Paese che vuole essere indipendente, ha il diritto di tutelare i propri cittadini (cosa che non sempre ha fatto con questo zelo...) ,ma non di prendere due italiani a caso e di condannarli solo per far eleggere questo o quel candidato

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...