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Red Storm, Cosa Sarebbe Successo?


dread

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Non fino a questo punto Leviathan, già le guerre non valgono la pena, se poi mi deivi mandare a morire i tuoi figli, anche volontari, per quanto può essere consapevole di essere volontario un giovane di 12 anni, allora se arrivi a questo punto, lasciati invadere perchè non hai più valori da difendere, e niente da insegnare, a nessuno.

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Legolas quando il menico è più forte e tu ti devi difendere qualsiasi cosa si fa.

Andavano volontari poi.

Se vogliamo, anche chi viene truffato, al momento di dare i soldi, è "volontario".

Quei ragazzi erano infarciti di idee religiose, erano plagiati.

Non si può parlare di volontarietà.

 

E in ogni caso, le nazioni civili hanno dei limiti, anche quando si tratta di difendersi da un nemico più forte (peraltro gli iraniani non si stavano difendendo, in quelle azioni: stavano contrattaccando in territorio irakeno...).

 

Non mi risulta che la Francia abbia fatto suicidare i suoi ragazzini quando fu invasa dalla Germania, e tanti altri esempi analoghi possono essere citati, persino di nazioni non propriamente civili (nemmeno i Vietcong fecero cose del genere).

 

Anzi, a dirla tutta, nemmeno in Aghanistan, durante l'invasione sovietica, ci furono attacchi kamikaze.

 

A parte l'esperienza giapponese (anch'essa intrisa di fanatismo) la storia degli attacchi suicidi sistematici è strettamente legata alla guerra Iran-Irak, al terrorismo contro Israele, e alla guerra dell'integralismo islamico contro il mondo occidentale.

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  • 1 anno dopo...
Il gap addestrativo c'era, tranquillo, specialmente nei confronti delle forze americane e inglesi (composte da professionisti) e di quelle tedesche (che agivano sul proprio territorio ben conosciuto).

 

Inoltre i piloti NATO erano molto meglio addestrati di quelli sovietici, anche per il numero di ore di volo annue (che in media era di 180-225 ore contro le 50-80 sovietiche).

 

Le forze sovietiche non erano di professionisti, ma di personale di leva e di riservisti.

 

Le divisioni non erano tutte pronte al combattimento, anzi.

 

Solo una piccola parte di esse erano complete, mentre le altre erano a diversi stadi di approntamento: 75 %, 50 %, 25 % e addirittura 5-10 % .

Prima di sferrare un attacco, i sovietici avrebbero dovuto richiamare i riservisti, completare gli organici, e quindi spostare le divisioni verso il fronte.

Si riteneva che sarebbe stato ben difficile compiere queste operazioni in segreto, e ciò avrebbe garantito alla NATO un tempo di preavviso di non meno di 1-2 settimane, sufficienti per passare in stato di massima allerta.

 

Inoltre, le divisioni sovietiche erano su organico di circa 10.000 uomini, quindi molto leggere in rapporto a quelle americane (25.000 uomini).

 

Il punto fondamentale sta tutto sull'effetto sorpresa: anch'io sono convinto che in caso di sorpresa i sovietici avrebbero sfondato le difese NATO costringendo quest'ultima all'impiego di armi nucleari tattiche (tieni bene a mente che MAI E POI MAI l'USArmy avrebbe accettato l'idea di perdere in Germania il fior fiore delle sue divisioni a partire dalla Big Red One, con decine e decine di migliaia di uomini, anzi centinaia di migliaia di uomini).

 

Ma sono parimenti convinto che sarebbe stato impossibile per i sovietici realizzare un effetto sorpresa, e senza quest'utimo la NATO avrebbe resistito all'impatto e sarebbe stata in grado di contrattaccare.

 

Le guerre in medio oriente tradiscono non solo la superiorità qualitativa occidentale, ma specialmente la superiorità nella concezione della moderna guerra moanovrata, dove l'ampia distribuzione delle informazioni e degli ordini, e lo spirito di iniziativa dei singoli comandanti, sono determinanti per la vittoria.

 

Il concetto è molto interessante e lungo da spiegare, lo riprenderò al mio rientro.

 

 

 

 

 

 

 

Grazie mi sono chiarito molto le idee.avevo letto su un libro di un autorevole storico francese che all'Unione Sovietica sarebbero bastati 150-200 ss-20 con testata multipla (ben dentro le loro capacità) per distruggere il sistema difensivo della NATO in Europa. Cosa ne pensate?

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Grazie mi sono chiarito molto le idee.avevo letto su un libro di un autorevole storico francese che all'Unione Sovietica sarebbero bastati 150-200 ss-20 con testata multipla (ben dentro le loro capacità) per distruggere il sistema difensivo della NATO in Europa. Cosa ne pensate?

 

Che non sarebbe rimasto molto (di vivibile) del pianeta Terra con un attacco del genere...

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Che non sarebbe rimasto molto da scrivere, nemmeno la pace dei vincitori.

 

Certo che l'impiego di un numero molto grande di ordigni atomici, rende vano qualsiasi genere di scenario di una guerra, a meno di non contemplare il MAD. (Mutual Assured Destruction)

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Sul sito del Parallel History Proyect ci sono una miriade di documenti sovietici relativi a simulazioni di guerra in europa.

 

Praticamente tutti gli scenari si aprono con il lancio di 200-300 testate nucleari tattiche contro gli obbiettivi strategici europei.

Lo scopo di questo attacco sarebbe stato quello di vanificare la teoria della risposta flessibile NATO.

Gli USA sarebbero stati disposti ad effettuare un'attacco strategico sull'URSS per "vendicare" un'europa semidistrutta e occupata dai sovietici, con la prospettiva di una massiccia ritorsione che avrebbe reso gli USA un deserto radiottivo?

Io non credo

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In pratica lo stanziamento degli ordigni nucleari a doppia chiave in Europa, serviva proprio a scongiurare questo scenario. l'USSR oltre che a prendersi le legittime mazzate atomiche dalla NATO europea, si sarebbe anche dovuta sorbire il contrattacco dal continente americano. Troppa carne da mettere al fuoco.

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E' un pò come chiedersi se il progresso serve a colmare i gap precedenti... comunque anche se non direttamente, penso che si possa rispondere di si.

 

D'altronde è vero che per colmare la differenza di carri tra i due blocchi, la NATO (gli USA) non si sono limitati a stipare l'Europa di carri e armi controcarro per la fanteria e la fanteria meccanizzata, hanno fatto l'A-10.

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Sul sito del Parallel History Proyect ci sono una miriade di documenti sovietici relativi a simulazioni di guerra in europa.

 

Praticamente tutti gli scenari si aprono con il lancio di 200-300 testate nucleari tattiche contro gli obbiettivi strategici europei.

Lo scopo di questo attacco sarebbe stato quello di vanificare la teoria della risposta flessibile NATO.

Gli USA sarebbero stati disposti ad effettuare un'attacco strategico sull'URSS per "vendicare" un'europa semidistrutta e occupata dai sovietici, con la prospettiva di una massiccia ritorsione che avrebbe reso gli USA un deserto radiottivo?

Io non credo

 

 

Infatti proprio questo servono gli accordi nato nuclear sharing e gli euromissili: per dare la possibilità agli europei di colpire con i propri mezzi

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Se ho capito bene la strategia degli Americani era quella di fornire nuke agli Europei in modo che essi stessi avrebbero potuto lanciare un contrattacco in caso di lancio sulla Germania ( o Italia , Francia ecc) .

 

In questo modo i Russi non potevano dare la colpa a loro giusto?

 

 

No, così ai Sovietici non sarebbe venuta l'idea di giocare con gli SS-20 e le tattiche in teatro europeo sperando che gli americani non avrebbero messo a repentaglio il suolo patrio con una rappresaglia in territorio sovietico.

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No, così ai Sovietici non sarebbe venuta l'idea di giocare con gli SS-20 e le tattiche in teatro europeo sperando che gli americani non avrebbero messo a repentaglio il suolo patrio con una rappresaglia in territorio sovietico.

 

Dopo che sono state lanciate, a sorpresa, 200-300 testate nucleari sui siti di lancio europei, dubito potesse rimanere qualche missile da lanciare. Ed evidentemente su questo facevano conto i sovietici.

 

Gli scenari prospettati dalla NATO prevedevano esclusivamente un'escalation nucleare, da quanto ne so io non era previsto che i sovietici aprissero le ostilità con un massiccio attacco nucleare sull'europa.

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  • 9 mesi dopo...
Ospite intruder

Non so se esista un altro topic dedicato all'argomento, ho dato un'occhiata in giro e non mi pare. L'idea mi è venuta scambiando un'opinione ieri sul topic del MIG 1.44.

 

Per anni siamo stati terrorizzati dal mito dell'invicibile esercito sovietico, 50 mila carri armati pronti a straziarci coi loro cingoli, migliaia di MIG in volo a Mach 3 e oltre, bombe che piovevano da tutte le parti, cosacchi con la baionetta fra i denti. Dopo la caduta dell'URSS (benedetto Ronald Wilson Reagan in eterno), si scoprirono diverse cose interessanti, che pure erano a perfetta conoscenza dei servizi segreti occidentali, soprattutto inglesi e americani che hanno sempre infiltrato l'apparato sovietico ai massimi livelli.

 

I mitici 50 mila carri armati erano per metà ferraglia da vendere a peso al rigattiere, per gran parte T54/55; gli altri carri, T62/64/72 che venivano presentati come temibilissimi, furono regolarmente rottamati dagli israeliani durante le svariate guerre del Medio Oriente con l'eccezione del 64 che non fu mai esportato, chi dice perché troppo avanzato, chi sospetta perché troppo cesso anche per gli standard sovietici. E anche quella metà in teoria temibile, era falcidiata dalla mancata o carente manutenzione, dall'assenza di parti di ricambio, di carburante, di munizioni, di equipaggi addestrati (oltre tutto, date le dimensioni anguste degli abitacoli, gli equipaggi dei carristi venivano scelti solo tra militari di statura inferiore al metro e 60). Già all'inizio degli anni 80 si diceva che un terzo dei carri sovietici non andasse nemmeno in moto. L'artigliera appariva temibile, ma il CEP era da far accapponare la pelle (ecco il perché della predilezione sovietica per i lanciarazzi, se non riesci a beccare il punto fai saltare tutta l'area e hai risolto il problema). I missili avevano buone prestazioni, ma poi risultavano troppo complicati da maneggiare per la truppa di leva, che spesso era a malapena alfabetizzata. E comunque il CEP era troppo elevato, senza testate NBC erano uno spreco o puro terrorismo alla 'ndo cojo cojo.

 

Stesso problema aveva l'Aviazione. Aerei sulla carta prestantissimi e temibilissimi, ma già nel 1976 con la defezione di Bielenko (mi pare si chiamasse così quel pilota ucraino che scappò in Giappone col suo Foxbat) si scoprì che il MIG25 raggiungeva sì Mach 3, ma a quella velocità le vibrazioni erano tanto forti che rischiavano di sfasciare il velivolo. Senza contare i motori, che dovevano essere buttati dopo poche ore di volo. Nè migliori appaiono gli altri velivoli sovietici, almeno quelli testati effetivamente in combattimento. Si dice che anche i piloti sovietici siano stati spediti in fondo al Canale di Suez dai Mirage e dai Phantoms israeliani, quindi non era un problemo di scarsa combattività dei piloti egiziani.

 

Della Marina non ho molte notizie, ma si sa che i primi sottomarini nucleari avevano schermature ridicole e uccisero praticamente gli equipaggi per le radiazioni senza contare le dozzine di incidenti, pochi dei quali venuti a conoscenza dell'opinione pubblica e quasi tutti in era post-sovietica e pre-putiniana (o neo sovietica se preferite: quel fascistuccolo dagli occhi gelidi mi fa rimpiangere Gorbaciov, che pure non ho mai particolarmente amato).

 

I soldati erano scarsamente addestrati, mal nutriti e vestiti, salvo le unità d'élite come il Gruppo di Armate Sovietico in Germania Est, le varie unità della Guardia e le forze speciali. Ed erano trattati come schiavi dagli ufficiali, spesso appartenenti all'etnia russa, dominante nell'impero sovietico, o comunque ad etnie russofone come l'ucraina e la bielorussa (il dittatore di Minsk, Lukashenko, è ucraino per la cronaca).

 

Certe armi erano geniali, è vero, , c'era una pistola in dotazione ai commandos della Marina che sparava sottacqua, il mitico AK fra un millennio sarà ancora ricordato come la più diffusa arma di sterminio di massa, anche se è una balla che un contadino analfabeta lo possa usare (i Simba in Congo se li vedevano scoppiare in faccia perché sparavano senza togliere il grasso dalla canna).

 

E continuiamo i cahiers de doléances col trasporto aereo. Gli analisti anglo americani nei primi anni 80 dissero che l'URSS aveva bisogno di un corpo di spedizione di almeno 450 mila uomini con relativi mezzi per vincere la guerra in Afghanistan (cosa che a molti di loro non sarebbe dispiaciuta, in effetti). E si meravigliarono che il Cremlino non seguisse il loro consiglio perché mantenne sempre il proprio contingente entro i 150 mila. Dopo la caduta del comunismo se ne scoprirono le ragioni: Mosca non aveva modo di mantenere un contingente di 450 mila uomini così lontano da casa rifornendolo per via aerea (l'unica strada percorribile dal territorio sovietico passava per il tunnel di Salang, e i sovietici dovevano negoziare con Massoud quanti mezzi far passare o lui faceva saltare tutto)... 150 mila era il massimo dello sforzo consentito.

 

Insomma, ci hanno raccontato balle per quarantanni per tenerci buoni come i bambini col lupo cattivo, o veramente l'URSS era una potenza temibile? Se qualcuno ha dati e opinioni è invitato a farsi vivo.

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E' un bello spunto di discussione; ricordo in particolare la tensione negli anni '80, il timore per la soverchiante superiorità numerica delle forze meccanizzate sovietiche (il tormentone del Fulda Gap), la crisi degli euromissili, la preoccupazione che destavano aerei come il Foxbat, il Fencer e il Backfire, conosciuti solo con foto in bianco e nero piuttosto sgranate...

Anche a me piacerebbe capire meglio se ci sono state esagerazioni e quanto sono state pilotate o sono invece state frutto di una oggettiva ignoranza anche delle intenzioni delle due parti in causa.

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Non so se esista un altro topic dedicato all'argomento, ho dato un'occhiata in giro e non mi pare. L'idea mi è venuta scambiando un'opinione ieri sul topic del MIG 1.44.

 

Per anni siamo stati terrorizzati dal mito dell'invicibile esercito sovietico, 50 mila carri armati pronti a straziarci coi loro cingoli, migliaia di MIG in volo a Mach 3 e oltre, bombe che piovevano da tutte le parti, cosacchi con la baionetta fra i denti. Dopo la caduta dell'URSS (benedetto Ronald Wilson Reagan in eterno), si scoprirono diverse cose interessanti, che pure erano a perfetta conoscenza dei servizi segreti occidentali, soprattutto inglesi e americani che hanno sempre infiltrato l'apparato sovietico ai massimi livelli.

SNIP

 

Davvero interessante. Mi è capitato di leggere (purtroppo solo per metà essendo in due volumi) "The Third World War" del Bridadiere Generale Sir John Hackett, che descrive appunto una terza guerra mondiale, concentrandosi sul teatro europeo. Molte delle opinioni espresse da Intruder in effetti troverebbero conferma negli scritti del generale Hackett e del suo gruppo di analisti,secondo cui la superiorità sovietica si sarebbe basata esclusivamente su grandi masse, in particolare per le forze terrestri.

 

Per la parte aerea, anche io (per quanto definito giovane recluta :P) ricordo le prime foto di pessima qualità di aerei come il Backfire, piuttosto che il Blackjack, e leggevo avidamente gli articoli tratti dal Soviet Military Power, pubblicato annualmente dal pentagono. E qui le cose si fanno più complesse, se non altro perchè alla fine della guerra fredda si è scoperto che effettivamente c'erano mezzi sovietici di qualità perlomeno scadente, ma anche mezzi decisamente interessanti e qualitativamente significativi, come il succitato Backfire.

 

In merito al fatto che nelle varie "guerre per conto terzi" i materiali sovietici siano stati molto spesso dalla parte dei perdenti, c'è anche da dire che altrettanto spesso i sovietici fornivano versioni semplificate dei loro mezzi, a seconda della caratura dell'alleato acquirente.

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Il quadro descritto da intruder è troppo negativo.

Secondo me bisogna distinguere prima di tutto i periodi storici. Per stessa ammissione dei generali americani, per esempio, la difesa dell'Europa negli anni '60 fu affidata praticamente solo alle armi nucleari strategiche, mentre l'esercito americano era impegnato altrove, una situazione che poi fu drasticamente ribaltata tra gli anni 70 e 80.

In generale dell'esercito dell'URSS che si può dire? nella WWII combattè con ferocia e disciplina.

Al generale Zikov una volta chiesero come faceva a superare agevolmente i campi minati durante l'avanzata verso la Germania; li rispose che semplicemente faceva avanzare i soldati a ranghi serrati, le prime file saltavano in aria, quelle dietro passavano indenni. Non so se sia leggenda o no, ma di sicuro la preponderanza numerica era una delle armi che permisero all'URSS di vincere. Il sacrificio di molti uomini per loro non rappresentava un problema, se l'obbiettivo veniva raggiunto.

Messe così le cose era un esercito temibile.

Quanto alla superiorità tecnologica occidentale, credo che questa sia diventata evidente solo dopo la metà degli anni '70. Prima dell'abrams per esempio l'esercito USA non aveva un carro all'altezza della situazione.

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Come in ogni dittatura che si rispetti, anche in Unione Sovietica la propaganda era uno strumento micidiale che, agli occhi del mondo, trasformava un esercito allo sfascio in un'armata invincibile! ^_^

E' verissimo che le truppe erano numerose, ma male equipaggiate e scarsamente motivate, mosse solo dal lavaggio del cervello che ricevevano sin dalla nascita, i comandi erano collusi con la criminalità, il tradimento e la diserzione erano all'ordine del giorno, per non contare i defezionisti del KGB che attraversavano il confine della Germania Ovest portando con sè informazioni pressocchè attendibili per l'intelligence occidentale. <_<

I mezzi terrestri, navali ed aerei venivano progressivamente integrati da quelli man mano più evoluti, mantenendo in servizio i rottami per fare numero...così la quantità serviva a "mostrare i muscoli" ed i pochi mezzi di qualità davano l'immagine di una forza competitiva dal punto di vista tecnologico. Non dobbiamo però dimenticare che gli assetti strategici, quali ICBM e bombardieri intercontinentali, erano la punta di lancia della dottrina offensiva-difensiva sovietica.

 

Infatti ciò che realmente preoccupava la NATO, non erano le forze armate sovietiche, quanto la frustrazione dell'Unione Sovietica e dei suoi governanti e comandanti militari che, basandosi su un'ideologia di conquista - per affermare il regime comunista nel mondo -, avrebbero volentieri fatto la loro prima - ed unica - mossa in Europa. L'unico limite alla loro realizzazione erano gli Stati Uniti che, in base agli accordi di Yalta, avevano influenza sul continente europeo.

 

La dottrina strategica sovietica era quindi prevalentemente offensiva - ed utopica - perché, se in un momento di orgoglio avessero messo in atto il piano d'invasione dell'Europa, alla risposta difensiva della NATO sarebbe corrisposta la rappresaglia nucleare russa e la conseguente cd. "distruzione reciproca assicurata" (MAD). In pratica, si sarebbe potuto paragonare ad un attacco kamikaze su larga scala, in cui tutta la ferraglia russa avrebbe dovuto sferrare un unico micidiale attacco, perché non ce ne sarebbe mai stato un secondo. Tutto ciò è paradossale ed esce fuori da ogni principio di auto-conservazione (anche sovietico :rotfl: ), ecco perché i toni furono sempre e solo provocatori e la Guerra Fredda non si trasformò mai nella Terza (e più breve) guerra mondiale...ma non si poteva mai sapere!

Modificato da Folgore89
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Ospite intruder
Il quadro descritto da intruder è troppo negativo.

Secondo me bisogna distinguere prima di tutto i periodi storici. Per stessa ammissione dei generali americani, per esempio, la difesa dell'Europa negli anni '60 fu affidata praticamente solo alle armi nucleari strategiche, mentre l'esercito americano era impegnato altrove, una situazione che poi fu drasticamente ribaltata tra gli anni 70 e 80.

In generale dell'esercito dell'URSS che si può dire? nella WWII combattè con ferocia e disciplina.

Al generale Zikov una volta chiesero come faceva a superare agevolmente i campi minati durante l'avanzata verso la Germania; li rispose che semplicemente faceva avanzare i soldati a ranghi serrati, le prime file saltavano in aria, quelle dietro passavano indenni. Non so se sia leggenda o no, ma di sicuro la preponderanza numerica era una delle armi che permisero all'URSS di vincere. Il sacrificio di molti uomini per loro non rappresentava un problema, se l'obbiettivo veniva raggiunto.

Messe così le cose era un esercito temibile.

Quanto alla superiorità tecnologica occidentale, credo che questa sia diventata evidente solo dopo la metà degli anni '70. Prima dell'abrams per esempio l'esercito USA non aveva un carro all'altezza della situazione.

 

Mi sono limitato a riferire le cose emerse dopo la caduta del comunismo, e non so cosa ci sia di vero o meno. Ricordo comunque che ebbi modo di esaminare personalmente un carro di fabbricazione sovietica in Angola, nella seconda metà degli anni 70. Mi trovavo laggiù a lavorare per una compagnia petrolifera che aveva interessi nell'area (l'Angola credo sia il secondo produttore di petrolio subsahariano dopo la Nigeria), all'epoca c'era una guerra civile feroce sovvenzionata da un lato dal Sudafrica, dagli USA e dalla Cina, dall'altra dall'URSS, il governo di Luanda essendo filo sovietico. La cosa buffa era che i nostri impianti erano presidiati da truppe cubane perché quel pazzo di Savimbi faceva saltare tutto senza preoccuparsi tropo di chi prendeva, solo più tardi si sarebbe fatto accorto.

 

In nuce allungando una mancia agli squattrinati cubani fu possibile, a me e ad alcuni colleghi americani interessati, dare un'occhiata ai loro carri. Credo fossero dei T55. Notammo quanto segue: non c'era estrattore di fumo, dovevano sparare coi portelli aperti per non soffocare per i gas di sparo, la torretta era azionata manualmente, il carro veniva guidato con le leve come un trattore. E lo spazio era veramente esiguo. Altri particolari non li rammento, sono passati trentanni, ma mi fece una gran brutta impressione. I colleghi americani, due dei quali Nam vets, commentarono positivamente il BTR che potemmo esaminare (peccato non ci lasciarono fare foto), quindi non ti dico che era tutta monnezza.

 

Un M60 sicuramente era superiore.

 

Purtroppo (o per fortuna) non c'è mai stato un confronto diretto fra i due eserciti, allora anche gli americani erano di leva, sarebbe stato interessante fvederne i risultati.

Modificato da intruder
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[...]

Purtroppo (o per fortuna) non c'è mai stato un confronto diretto fra i due eserciti, allora anche gli americani erano di leva, sarebbe stato interessante fvederne i risultati.

 

Possiamo solo immaginare dal punto di vista "tattico" i risultati di scontri diretti tra Stati Uniti e Unione Sovietica o tra NATO e Patto di Varsavia ma, come dicevo prima, dal punto di vista "strategico", non si sarebbe mai arrivati ad uno scontro senza innescare un meccanismo di autodistruzione irreversibile!!!

...è fortuna che non sia mai capitato! -_-

Modificato da Folgore89
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è molto interessante osservare gli effetti delle manipolazioni politiche e delle varie propagande nel corso della storia (specie quando sono dati a nostro vantaggio :asd:) Ve lo posso dire come uno che queste cose se le deve andare a studiare direttamente sui documenti.

 

Oggi purtroppo abbiamo imparato la lezione fin troppo bene e si finisce nell'eccesso opposto: complottisti & compagnia :unsure: che non fanno altro che complicare il lavoro a noi poveri storici riempiendo le biblioteche di inutili teorie di complotto che complicano la vita a che va a studiare li complotti, le manipolazioni e le propagande vere, come quella di questo topic (di cui, per deformazione professionale, andrò personalmente a cercare verifica :rolleyes: )

 

EDIT

grazie comunque intruder per le informazioni!!

PS Folgore sono d'accordo, molto meglio che non sia successo niente -_-

Modificato da GreenPhoenix
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Che i carri sovietici fossero trappole è noto.. Teorici di tutte e due le parti si sono confrontati sul piano teorico molto a lungo, con i costruttori russi che accusavano gli americani di costruire salotti per i carristi. D'altra parte i carristi russi rischiavano di farsi tranciare via gli arti dai dispositivi di caricamento. Ma questo rientra nella filosofia di base che illustravo: ai russi non interessava poi molto perdere gli uomini se il risultato veniva raggiunto e le perdite non erano un fattore di cui i comandanti tenessero conto (questo perché il governo controllava la stampa e non doveva quindi rispondere ad alcuna opinione pubblica). Ma nonostante questo l'armata rossa si dimostrò implacabile nella WWII.

Tra l'altro durante la guerra dimostrarono di saper riguadagnare in fretta il gap verso i tedeschi, anche dal punto di vista tecnologico.

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