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Green Hornet: F/A 18 Super Hornet della U.S. Navy a carburante ecologico


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Non ho trovato nessuna discussione che ne parlava quindi ne apro una qui. L'U.S. Navy ha presentato un progetto per rendere i suoi aerei e le sue navy più ecologici durante una dimostrazione di un F/A 18 alimentato con una miscela di combustibile e biocarburante. La marina statunitense si è prefissata di riuscire a creare un gruppo da battaglia con navi, sottomarini e aerei alimentati a biocarburante entro il 2020.

La cosa è riportata anche sul sito ufficiale dell'U.S. Navy la pagina esatta la trovate QUI, mentre sotto trovate la foto dell'F/A 18 che ha effettuato la dimostrazione durante il decollo e una voto dov'è ben visibile i logo dell'iniziativa accanto alla coccarda dell'aviazione statinitense e il pilota e il copilota

 

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x me garantire la sicurezza della gente e quella della natura è un doppio vantaggio x l'uomo...se fosse veramente possibile ridurre l'inquinamento che producono gli assetti militari sarebbe una cos afantastica!!!!

 

gli usa sono sempre all'avanguardia....e questa volta anche in ecologia nonostante non sia il loro forte! ;)

 

ma le prestazioni poi restano uguali anche con questi carburanti?

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veramente gli Stati Uniti sono tra i paesi più attenti all'ecologia.

 

in ogni caso, il primario interesse verso questi nuovi carburanti non è tanto ecologico quanto energetico: non conviene dipendere dalle forniture estere per alimentare i propri mezzi di difesa ed i derivati del petrolio sono sempre più cari.

 

in ogni caso, se ne parla diffusamente su RID di questo mese.

Modificato da vorthex
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...volevo chiedere, nelle foto del sito della u.s. navy che parla dell'argomento compare in una foto sullo sfondo un a-6 intruder(Mio Link)....non sono stati radiati o dismessi??.....e se sono ancora in servizio fanno parte anche quelli del progetto???

 

premetto che non sono molto esperto di questo caccia-bombardiere (sempre che sia intruder e non prowler nella foto!) ho letto comunque che "giaciono nel mare come barriere artificiali.....è vero?)

 

veramente gli Stati Uniti sono tra i paesi più attenti all'ecologia.

 

 

 

....a livello teorico e legislativo si ....ma concretamente sono a livelli molto superiori dell'europa...

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è un EA-6B, non un A-6E.

comunque si, gli Intruder vengono usati per creare scogliere artificiali sottomarine, per dare "nuovi spazi" alla flora ed alla fauna marina.

 

....a livello teorico e legislativo si ....ma concretamente sono a livelli molto superiori dell'europa...

ed io che ho detto... :asd:

 

ma adesso torniamo In-Topic ;)

Modificato da vorthex
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il biocarburante serve oltre che per l'inquinamento e per l'immagine delle forze armate usa anche per permettere una maggiore continuità dell'utilizzo dei mezzi perche raddoppia le scorte di carburante visto che per produrlo "allungano" il carburante normale con il biocarburante con un rapporto 1:1 consentendo agli americani di non dovere importare petrolio nonostante quasi un quarto delle piattaforme americane siano state gravemente danneggiate, e quindi chiuse, da un uragano. inoltre questo tipo di carburante mantiene meglio i motori allungandone la vita e quindi portando un ulteriore risparmio

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i bio carduranti sono ricavati da vegetali o da organismi viventi alla fine del loro ciclo vitale per questo sono rinnovabili almeno annualmente . non sono molto diversi dai fossili ,se non per il fatto che rilasciano tanta CO2 quante era state assorbita dagli organismi cui derivano , i fossili erano sottratti dal ciclo climatico quindi la loro è CO2 in più.

 

sono prodotti ricombinando le molecole organiche in composti più complessi .

 

 

 

 

 

quelli di prima generazione sono ricavati da grano ,patate barbabietole tutti prodotti utilizzati per l alimentazione umana , con notevoli problemi in tema di ridistribuzione delle risorse e di speculazione sulle materie prime : le rivolte in nord africa sono scoppiate per il rincaro del grano e per la fame . Per questo sono sostituiti da prodotti di 2 e terza generazione , quelli di 2 generazione pur non essendo derivati da prodotto per alimentazione umana vengono coltivati su terreni che potrebbero sfamare parecchie persone quindi ,non risolvono il problema , poi ci sono i biocarburanti di 3 generazione che sono prodotti da alghe, in serra o mare aperto e non presentano questi problemi

Modificato da cama81
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Grazie mille sei stato molto esauriente.... ma quello che alla fine diventa carburante è allo stato liquido come la benzina o gassoso, tipo metano, che poi in pressione viene portato allo stato liquido? E il costo "al barile" è inferiore a quello del petrolio? (Scusate la mia eccessiva e incontenibile curiosità ma non avevo mai sentito parlare di questo genere di carburante :) )

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quello che alla fine diventa carburante è allo stato liquido come la benzina o gassoso, tipo metano, che poi in pressione viene portato allo stato liquido?

Combustibile liquido, miscelato col cherosene.

Ce lo vedi l' Hornet con il bombolone del gas? :rotfl:

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allora è liquido, come il petrolio , ma è diverso per alcune caratteristiche tra cui la viscosità e la capacità lubrificante * e pare che questo incida negativamente sulla corrosione dei motori , inoltre il carburante irrancidisce e deve essere conservato con più cura del JP-8 ,senza contare che ci sono ancora problemi di sicurezza per ciò che concerne la temperatura di congelamento e quella di accensione, ad oggi si utilizza una miscela al 50% di jp-8

 

é tutto spiegato molto esaurientemente nel ultmo numero di rid ,anche se qui abbiamo riassunto le info più importanti .

 

il costo al barile non è specificato nel articolo però quello del Kilo-joule sì , ed il confronto è , per ora , impietoso ; mentre per il Jp-8 si ha un costo di 4,6$ x KJ per i biocarburanti il costo è di 53$ per pari energia.

 

ah non è un progetto solo della marina anche Usaf ha fatto volare tutte i modelli di cui è dotata , tranne il b-2 , con i nuovi biocarburanti

 

 

 

* col jP-8 gli usa riescono a far a meno del lubrificante ,semplificando la logistica

Modificato da cama81
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Per questo sono sostituiti da prodotti di 2 e terza generazione , quelli di 2 generazione pur non essendo derivati da prodotto per alimentazione umana vengono coltivati su terreni che potrebbero sfamare parecchie persone quindi ,non risolvono il problema , poi ci sono i biocarburanti di 3 generazione che sono prodotti da alghe, in serra o mare aperto e non presentano questi problemi

 

anche per quelli di seconda generazione si è trovata una soluzione: si prendono una pianta adatta per la nutrizione umana e la si coltiva, poi quando il clima non ne permette più la coltivazione si semina una pianta adatta per la produzione di biocarburante. però secondo me si potrebbe risolvere la cosa modificando geneticamente le piante per il biocarburante rendendole in grado di crescere in ambienti in cui il clima non lo permetta a piante commestibili, visto che il problema degli ogm deriva dal fatto che per verificare se la modifica del dna si avvenuta si usano antibiotici che vengono quindi assunti succesivamente dall'uomo provocando danni al sistema immunitario. se però queste piante venissero usate per i biocarburanti non ci sarebbe nessun problema per l'uomo che non ingerendole non assorbirebbe antibiotici. poi io non sono uno scienziato quindi magari sbaglio (e non sarebbe la prima volta).

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facendo più raccolti su uno stesso campo si impoverisce il terreno oltre a inquinarlo di più con i fertilizzanti ,la soluzione che tu proponi piante non per alimentazione umana coltivate in terreni non fertili è una terza generazione

 

 

su OGM le cose sono più complicate ma saremmo Off topic

Modificato da cama81
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il terreno non si impoverisce perchè gli agricoltori usano una rotazione triennale, un anno coltivano un campo, l'anno sucessivo ne coltivano un altro e quello sucessivo un alto ancora. il quarto anno coltivano di nuovo nel primo e si ricomincia il processo. in questo modo il terreno ha il tempo di ritornare fertile

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Ad ogni modo la panacea di tutti i mali, al momento, è ricercata nelle alghe ed in piante (molte le specie fin'ora selezionate) che crescerebbero su terreni altrimenti inservibili per le coltivazioni tradizionali, sia estensive che intensive, tipo terreni vulcanici, particolarmente pietrosi o sabbiosi.

 

Di certo se si investisse massicciamente in questo senso i paesi che si affacciassero sull'oceano ne risulterebbero particolarmente avvantaggiati, senza considerare il notevole guadagno che ne avrebbe l'ambiente ed il modificarsi di equilibri geopolitici scomodi che porterebbe i paesi occidentali a poter far da sè per una percentuale molto più elevata.

 

Di sicuro le forze armate americane stanno effettuando ricerca in questo senso più per essere indipendenti da paesi esteri che per motivi ecologici, ma non c'è da biasimarle per questo, d'altronde in guerra non si vince a colpi di ecologia, e sia nella prima guerra mondiale che nella seconda l'indisponibilità di risorse è stata fatale per gli imperi centrali prima e per l'asse poi.

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  • 3 settimane dopo...

il problema degli ogm deriva dal fatto che per verificare se la modifica del dna si avvenuta si usano antibiotici che vengono quindi assunti succesivamente dall'uomo provocando danni al sistema immunitario.

 

Prego i mod di tollerare questo breve OT. Dal momento che è stato toccato l'argomento mi sento in dovere di correggere un errore per correttezza di informazione. (non ti biasimo, Rekram, nessuno "nasce imparato", e purtroppo c'è molta disinformazione sull'argomento)

 

Il marker antibiotico non è costituito da un antibiotico, ma da un gene che conferisce resistenza a un antibiotico specifico.

Il procedimento è molto semplice: assieme al mio gene di interesse inserisco questo marker durante il processo di trasformazione della pianta. Poi faccio crescere i germogli in presenza del mio antibiotico. Quelle che sono state modificate lo tollereranno, quelle che non sono state modificate, cresceranno male, permettendomi di individuare al volo gli eventi positivi e i negativi.

 

L'inserzione di questo gene di resistenza può avere ripercussioni sulla salute umana?

In molti si sono chiesti cosa accadrebbe se questo gene "passasse" a cellule umane, o ai batteri che popolano il nostro intestino.

 

1) Gli antibiotici usati in laboratorio non sono quelli utilizzati per curarsi. Le menti più fantasiose ipotizzavano che gli antibiotici potessero non essere più efficaci per "la diffusione del gene di resistenza". Sciocchezze.

2) Tutti i batteri presenti nel nostro organismo sono già resistenti a questi antibiotici. Da circa una generazione (a causa di un massiccio utilizzo terapeutico in passato, ormai per questo scopo sono superati, oltre che inefficaci.)

3) L'evento che questo gene riesca a passare integro e funzionale a batteri della nostra flora, per quanto possibile, è assai improbabile. L'evento che vuole invece questo gene integrarsi in cellule umane è talmente remoto da considerarsi totalmente trascurabile.

4) Il marker antibiotico non si utilizza solo "negli OGM", ma è una tecnologia di vecchia data impiegata da decenni in tutta l'industria alimentare. Con il marker antibiotico si selezionano i batteri e i lieviti con cui si producono yogurt, formaggio, birra, etc. Ogni volta che consumiamo questi prodotti introduciamo nel nostro corpo milionate di microrganismi portatori di questo gene marker.

5) A causa delle (infondate) polemiche che la faccenda del marker ha suscitato in campo agrotecnologico, gli ogm di oggi utilizzano marker completamente diversi, o costrutti genetici assai più raffinati che sono capaci di eliminare il gene marker una volta che ha fatto il suo compito.

6) L'idea che il nostro sistema immunitario possa soffrire a causa di questo marker è contro ogni evidenza. Vista la quantità che ne consumiamo, dovremmo essere tutti immunodepressi :)

 

Se mi merito una tacca, amen. Gli esperti di aerei siete voi ed è un piacere leggervi. Ma di queste cose sono esperto io, e mi sembra giusto correggere .

Modificato da ilVice
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  • 3 settimane dopo...

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