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Douglas Bader


matteo16

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Douglas Bader

 

Il pilota senza gambe

 

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Tra i non molti militari che per le loro gesta sono divenuti leggendari eroi già in vita(come l'asso italiano Mario Visintini), va sicuramente annoverato l'asso inglese mutilato della RAF Douglas Bader. Noto ai suoi compatrioti come "legless wonder" (la meraviglia senza gambe). Bader nacque il 21 febbraio 1910 a St. John's Wood, nei sobborghi settentrionali di Londra; rimasto presto orfano del padre, deceduto per le ferite riportate nella grande guerra, sin da îagazzrno "Douglas Robert Stewart Bader dimostrò esuberanza e passione per lo soort e l'avventura.

Fu il suo prozio materno Cyril Burge veterano del Royal Flying Corps (RFC, poi tramutato in RAF) nella Prima Guerra Mondiale, a infondergli l'entusiasmo per l'aviazione che, dopo gli studi alla St. Edward's School (Oxford), rese Douglas determinato ad arruolarsi nella RAF Bader entrò a far parte della RAF il 26 luglio 1930 a poco meno di due anni dal suo ingresso al RAF College di Cranwell, e una volta formato come pilota fu assegnato al No.23 Squadron basato a Kenley ed equipaggiato con i caccia biplani Gloster Gamecocks.

Douglas volava nella pattuglia acrobatica che si esibiva nelle manifestazioni aviatorie a Hendon, dove il 14 dicembre 1931 avvenne il dramma che segnò la vita del futuro asso.

Durante una di queste manifestazioni, Douglas si rifiutò di eseguire una dimostrazione acrobatica da lui ritenuta superflua, e qualcuno dei soliti saputoni in mezzo al pubblico se ne uscì con un commento sarcastico che lo punse sul vivo.

Allora il giovane pilota balzò sul suo Gamecock e si alzò in volo per far vedere a tutti di quali acrobazie era capace, ma la frenesia dovette tradire i suoi riflessi, perchè durante un passaggio compiuto a bassissima quota, l'ala sinistra del biplano di Bader toccò il suolo e l'aereo andò totalmente distrutto.

Douglas fu estratto gravemente ferito dai rottami del Gamecock: aveva entrambe le gambe completamente spappolate, e gli dovettero essere amputate.

Bader uscì dall'ospedale dopo vari mesi di ricovero: era completamente guarito e in grado di camminare con due protesi artificiali. Non c'erano compiti per lui nella RAF, dunque dovette trovarsi un impiego civile nella Shell.

Il 5 ottobre 1938 sposò Thelma Edwards, una ragazza conosciuta in un pub.

Tuttavia, il destino avrebbe riservato altre occasioni a Douglas; nel settembre 1939 scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, e il vecchio istinto per il volo lo spinse a far domanda di rientro nella RAF.

Fu talmente convincente che venne accettato e tornò a indossare la divisa. Dopo un periodo di abilitazione presso la Central Flying School di Upavon, nel novembre 1939 Bader tornò a volare sui caccia della RAF.

Nel gennaio 1940 fu assegnato dapprima al No.19 Sqn, di base a Duxford e comandato da un suo vecchio amico, lo Squadron Leader Geoffrey Stephenson; qui iniziò a volare sui nuovi Spitfires, aerei che amò molto.

Poi, nella primavera dello stesso anno, fu richiesto dallo Sqn Ldr H.'W. "Tubby" Mermagen come Flight Commander nello Sqn 222, sempre equipaggiato con Spitfires.

Con lo Sqn 222 Bader entrò in azione su Dunkerque, conseguendo le sue prime vittorie il 1° giugno 1940.

Dapprima, abbattè da solo un Bf 109 dello JG26, poi un He 111 in collaborazione.

Terminate le operazioni su Dunkerque, Bader fu promosso Squadron Leader del No.242 Sqn, un reparto di canadesi che combattevano nella RAF, rientrato dalla Francia fortemente provato.

Bader dovette usare tutte le sue energie per riportare lo Sqn 242 all'efficienza operativa necessaria per affrontare la nuova prova che si profilava sinistramente all'orizzonte: la Battaglia d'Inghilterra. L' 11 luglio 1940 lo Sqn Ldr Bader intercettò un bimotore Dornier Do 17 della Wetterkundungstaffel 261 (squadriglia da ricognizione meteorologica).

Il Do 17 aveva già respinto due Spitfires, danneggiandone al serbatoio dell'olio uno, pilotato dallo Sqn Ldr del No.66 Sqn.

Ma il Do 17 non sfuggì all'abile ed esperta caccia di Bader, che si avvicinò a 250 metri e lo abbatté con due raffiche presso la località costiera di Cromer.

Il 30 agosto 1940, nel corso di un'intercettazione a sud-ovest di North Weald, abbattè due Me 110. Contro gli Hurricanes Mk I dello Sqn 242, i tedeschi persero il Bf 110D-0 A2+HK WNr3315 della 5./ZG2 (Hptm Schuldt e Uffz Dyrow uccisi), e il Bf 110C M8+BM Wnr3257 della 4./ZG76 (Hptm Wagner e Stabsfw Schmidtdeceduti).

Il 7 settembre, Bader segnò un'altra doppietta ai danni di due Me 110D-0 della 4./ZG2: L'A2+BH WNr3185 (Lt. Aberr e Uffz Scharf) e L'A2+JH WNr3328 (Lt. Stix e Gefr Hetz). Il 9 settembre 1940, Bader abbattè un Dornier 17Z vicino Londra, e il 13 settembre ricevette una telefonata dall'AVM Leigh-Mallory che gli comunicò il conferimento della DSO (Distinguished Service Order).

Nella Battaglia d'Inghilterra si evidenziò quella che può essere considerata una zona d'ombra nella personalità di Bader: si fece trascinare troppo dal suo focoso carattere, sostenendo ad ogni costo, senza accettare critiche, le sue teorie sulle "grandi formazioni" di caccia, che fecero correre gravi pericoli al RAF Fighter Command.

Bader era spalleggiato da un altro carattere difficile: l'Air Vice Marshal Sir Trafford Leigh-Mallory, comandante del Fighter Group 12, di cui faceva parte lo Sqn 242. Teoricamente, l'impiego di grosse formazioni di caccia inglesi contro le flotte aeree della Luftwaffe avrebbe portato a un gran numero di abbattimenti; nella pratica, far decollare numerosi caccia, riunirli e direzionarli sui nemici, erano azioni che richiedevano parecchi minuti.

In quell'intervallo di tempo i bombardieri tedeschi potevano assestare colpi mortali al sistema di difesa britannico.

Ma nella loro testardaggine, né Bader né Leigh-Mallory riconobbero questo inconveniente.

Senza dubbio invece, l'Air Vice Marshal Sir Keith Park, il capace neozelandese al comando del Group 11, incaricato di difendere Londra e l'Inghilterra sud-orientale, aveva le idee più chiare.

Park, senza perdere tempo, lanciava formazioni anche minime dei suoi caccia contro le massicce formazioni germaniche, riuscendo ad ostacolarne il tragitto verso gli obiettivi.

Purtroppo, mentre i suoi Spitfires e Hurricanes si battevano disperatamente in prima linea, Park doveva lottare anche contro l'ottusa arroganza di Leigh-Mallory, che con la sua sbandierata fiducia nelle grandi formazion| si rifiutava decisamente di proteggere le basi aeree del Group 11, sottoposte ai violenti attacchi della Luftwaffe.

Poi, per fortuna dei britannici, i tedeschi spostarono i loro attacchi su Londra, per rappresaglia ai bombardamenti notturni inglesi su Berlino; la pressione sulle basi aeree della RAF si allentò, e gli attacchi alla capitale inglese diedero modo a Bader e a Leigh-Mallory di mettere in pratica la teoria dei "grandi stormi" (detti anche "Balbos", dal nome del grande aviatore italiano).

Infatti, Bader ricevette il comando della brigata aerea del Group 12, nota anche come "Duxford Wing" (dal nome della sua base), e composta dagli Sqns 19, 242,302,310 e 611; pertanto, le vittorie dei caccia inglesi si incrementarono, ma la Battaglia d'Inghilterra era già stata decisa quando la Luftwaffe aveva lasciato perdere gli attacchi agli aeroporti della RAF. In questo periodo, Bader condusse i suoi cinque squadrons nella grande battaglia aerea che si svolse su Londra il 15 settembre 1940.

Nella bolgia che ne seguì, l'asso senza gambe si aggiudicò l'abbattimento di un ennesimo Do 17Z del KG76. In ogni caso, quando nell'autunno 1940 i tedeschi passarono ai bombardamenti notturni, gli abbattimenti conseguiti da Bader e dai reparti ai suoi ordini avevano contribuito, ma fino a un certo punto, all'esito della lotta nei cieli inglesi.

Bader era uscito dalla battaglia nei cieli inglesi con 12 vittorie personali, per le quali fu decorato con la DFC (Distinguished Flying Cross), che si aggiunse alla DSO già ottenuta. Nel 1941, i britannici passarono dalla difensiva all'offensiva, attaccando le basi della Luftwaffe in Francia, e Bader ricevette il grado di Wing Commander (Ten. Col.) e il comando dello Stormo di Tangmere, composto dagli Sqns 145, 610, 611 e 41, tutti su Spitfires.

Nel corso dei raid sul territorio francese, Douglas incrementò il numero delle sue vittorie, a partire dal gennaio 1941 quando, durante una crociera di protezione a un incrociatore e un sommergibile sul Mare del Nord, abbatté in fiamme uno Ju 88: i tedeschi ammisero di aver perso il 16 gennaio 1941 tre Ju 88 del III./KG30, impegnati in un'incursione antinave diurna presso l'estuario del Tamigi.

In un combattimento con i Me 109 dello JG3 e dello Stab/JG51 guidato dall'asso Werner Molders, l'8 maggio 1941, Bader rivendicò un Bf 109 probabilmente abbattuto sullo Stretto di Dover: quel giorno, lo JG3 perse due Messerschmitt.

Il 21 giugno 1941 rivendicò la distruzione un Me 109 dello JG26 a nord di Boulogne, pilotato dal leggendario asso Adolf Galland: decollato alle ore 16.00, l'asso tedesco aveva abbattuto uno Spitfire (lo Sqn 616 perse lo Spit P7730, pilota Plt Off Brown disperso). Galland si era attardato a vedere la sorte della sua vittima, e fu colpito duro da Bader; il Messerschmitt prese fuoco e precipitò verso il suolo.

Galland si salvò a stento ma rimase ferito. Il 25 giugno Bader distrusse un Me 109 su Gravelines, abbattendo sulla stessa località un altro Bf 109 in collaborazione con il Sgt J. West dello Sqn 616, e concludendo quella giornata con un terzo Bf 109 distrutto su St. Omer.

Una vittima sicura di Bader il 25 fu l'Oblt Heinz Gottlob del I.|JG26, un asso con cinque vittorie, che dovette lanciarsi con il paracadute presso Marquise, e rimase così seriamente ferito da non riprendere mai più servizio.

Grande giornata per Bader fu il 2 luglio 1941, quando, nel corso della missione offensiva "Circus 29" su Lille, rivendicò un Me 109 abbattuto e un altro danneggiato: i tedeschi lamentarono in quella incursione la gravissima perdita del Geschwaderkommodore dello JG2, Major Wilhelm Balthasar, abbattuto e ucciso dagli Spitfires presso Aire.

L'altra grave perdita di quel giorno fu subita dalla 2./JG26, che ebbe il suo Staffelkapitan Oblt Martin Rysavy ucciso (pare però dalla Flak tedesca da 88 mm). Rientrato alla base, il Wg Cdr Bader DFC DSO apprese telefonicamente dall'AVM Leigh-Mallory di aver ricevuto una barra per la sua DSO.

Il 4 luglio 1941 Bader distrusse presso Guines il Me-109E-7 WNr6476 del I.\JG26, che si schiantò a Saint Paul uccidendo il pilota Lt. Joachim Kehrhahn.

Il 6 e il 7 luglio 1941, Bader rivendicò due Me 109 sulla Francia settentrionale, non confermati dai tedeschi; il 9 luglio, nel corso della "Circus 41" , dichiarò un Me 109 abbattuto, ma il I/JG26 non riferì perdite di sorta.

Il 10 luglio Bader rivendicò un Me 109 probabile sulla zona di Béthune, poi abbatté un Bf 109E del II./JG26 vicino Gravelines, che si schiantò presso Guines con il pilota Lt. Herbert Reich, ferito.

Il 19 luglio l'asso senza gambe si scatenò su Dunkerque, abbattendo un Me 109F in collaborazione con il Flg Off H.S.L. Dundas dello Sqn 616, e distruggendo da solo un altro Bf 109F Più un altro probabile; tutti questi abbattimenti rivendicati da Bader non hanno trovato conferma presso i tedeschi.

Altre vittorie (non confermate) Bader riportò il 21 luglio contro lo JG2: un Bf 109 distrutto presso Lilla e un altro Mé 109F danneggiato insieme al Flt Lt Dundas vicino Mazingarbe.

Il 23 luglio l941 abbatté, in collaborazione con il Sgt W. Raine dello Sqn 610, un Me 109 (non aÍìmesso dai tedeschi) su Mazinsarbe.

Tanta attività non poteva non lasciare il segno nel corpo e nello spirito, e da più parti si invitò Bader a prendersi il meritato riposo.

L'AVM Leigh-Mallory si fece convincere da Douglas a lasciarlo volare fino al settembre 1941, e Bader ne approfittò per condurre in battaglia fino all'ulrimo i suoi piloti.

Il 9 agosto 1941 gli Spitfires del Tangmere Wing decollarono per la missione "Circus 68" su Gosnay e Bader a bordo dello Spit Mk V W3185D-B, si gettò con foga in battaglia contro i Me 109 dello JG26. Nella violenta mischia, rivendicò dapprima l' abbattimento di un Bf 109 in collaborazione con il Sgt J. West dello Sqn 616, poi distrusse personalmente il Bf 109E-7 Wnr6494 del II./JG26, che si schiantò vicino Merville, mentre il pilota tedesco riusciva a lanciarsi; quindi, alle 11.25, toccò a Bader essere preso di mira.

Dopo aver udito un tonfo sordo, Bader si accorse con orrore che il suo Spitfire aveva perduto la parte posteriore della fusolierà, tranciata di netto, quasi sicuramente a causa della collisione con il Me 109F-4 WNr8350 della 3./JG26.

Il Messerschmitt si schiantò alle 11.25 a nord-ovest di Aire-sur-la- Lys, uccidendo il pilota, Uffz A.Schlager.

Alla stessa ora,lo Spitfire di Bader andò a schiantarsi ad ovest di Blaringhem (a sud-est di St. Omer), mentre l'asso inglese era riuscito a paracadutarsi, perdendo una delle sue protesi ma prendendo terr a incolume nei dintorni.

Oltre alla collisione con il Messerschmitt di Schlaser,all'abbattimento dello Spit di Bader dovette concorrere anche il Me 109 dell' Oberfeldwebel Walter Meyer della 6./JG26, che rivendicò uno Spitfire abbattuto presso St. Omer alle 11.25 del 9 agosto 1941, quale sua undicesima vittoria.

Dopo essere stato catturato dai tedeschi, che recuperarono e ripararono la protesi da lui perduta paracadutandosi, Bader venne condotto ad Audembert, sede del Geschwaderstab dello JG26; qui, l' illustre prigioniero fu cordialmente intrattenuto dal Geschwaderkommodore Adolf Galland e dagli altri piloti dello JG26, onorati della sua presenza.

Quando Douglas, molto disinvoltamente, chiese di poter salire su un Bf 109F per esaminarlo, venne accontentato, ma quando, con altrettanta noncuranza, commentò che gli sarebbe piaciuto volarci sopra, Galland sorridendo affermò che quel giorno lui non era di servizio, facendo capire a Bader che quel che chiedeva non sarebbe stato possibile (per ovvi motivi).

I piloti tedeschi dissero a Douglas che tramite la Croce Rossa stavano contattando la RAF per fargli avere due protesi nuove di zecca: infatti, il 19 agosto 1941, nel corso di un'azione Circus su Longuenesse, un Blenheim del No.82 Sqn paracadutò una cassa con le protesi sull' aeroporto tedesco.

Nel frattempo, dopo la visita di cortesia allo JG26, Bader era stato riportato alla Clinique Sterin di St. Omer, dove era stato ricoverato sotto sorveglianza; da qui, la notte del 17 agosto, annodando le sue lenzuola a guisa di corda, Douglas si era calato dalla finestra della clinica, ed era stato nascosto da una coppia di vecchi coniugi, gli Hiecque.

Sfortunatamente, i tedeschi scatenarono una caccia all'uomo in cui Bader venne presto ricatturato.

Dopo aver convinto i tedeschi che i coniugi Hiecque erano all'oscuro della sua presenza, Douglas venne successivamente trasferito all'Oflag VI B di Lubecca.

Tentò di fuggire anche da qui e fu inviato allo Stalag Luft III di Sagan, dove partecipò al suo terzo tentativo di fuga (quello immortalato dal film La grande fuga), ma prima di poter evadere venne trasferito alla famigerata fortezza di Colditz.

In questo castello, da dove evadere era impossibile, Douglas si rassegnò a trascorrere il resto del conflitto, finché non venne liberato il 14 aprile 1945 dalle truppe USA.

Bader, che durante la prigionia era stato decorato con una seconda DFC, fu rimpatriato, promosso Group Captain (colonnello), e assunse prima il comando della Scuola Caccia di Tangmere e poi quello del settore di North Weald, dove pilotò i nuovi aviogetti Gloster Meteors.

Dopo aver sperato invano di essere inviato a combattere i giapponesi, Douglas constatò che il clima postbellico non faceva per lui, e il 21 luglio 1946 si dimise dalla RAF, ritornando alla Shell come dirigente.

In quindici mesi di operazioni aeree gli erano stati attribtiti 22,5 abbattimenti di velivoli tedeschi, sebbene lui ne avesse rivendicati una trentina. Negli anni successivi si dedicò con passione alle iniziativè in favore dei mutilati come lui, che accrebbero ancora di più la sua celebrità in patria.

Tanto è vero che nel 1945 lo scrittore Paul Brickhill pubblicò con il titolo Reach for the Sky (Tendere al cielo), la biografia di Bader, la quale ebbe un successo tale che nel 1956 ne fu tratto il film omonimo, in cui l'attore Kenneth More interpretò il ruolo del protagonista. Le versioni italiane del libro e del film furono pubblicate con i titoli Il cielo è la mia meta e Bader il pilota.

Nel 1971, Bader fu colpito da una grave sventura, quando morì l'amata moglie Thelma; ripresosi da questo pesante colpo, si risposò due anni dopo con Joan Murray. Il 4 settembre 1982, il grand'uomo fu colpito da un grave infarto e morì mentre si trovava nell'autovettura guidata dalla moglie Joan, raggiungendo quel cielo dei combattenti al quale aveva sempre teso.

In seguito alla sua improvvisa morte, la moglie e gli amici diedero vita alla Fondazione Douglas Bader per i disabili, dalla quale nel 1993 ebbe origine il Centro Douglas Bader, affrezzato per reinserire nella vita di tutti i giorni gli invalidi e i diversamente abili.

Tramite queste attività sociali, il nome leggendario di Douglas Bader e il suo messaggio di determinazione contro le sventure continueranno ad essere tramandati nei tempi a venire.

 

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Di Marco Mattioli

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  • 1 anno dopo...

Douglas Bader

 

In Italia non è conosciuto se non dalla poca filmografia che su di lui s'è girata mai esportata nel nostro paese

 

20-03-2009 - Stamene mi son svegliato con un ricordo, Douglas Bader. In Italia non è conosciuto se non dalla poca filmografia che su di lui s'è girata mai esportata nel nostro paese credo... 
Di lui m'è stato raccontato da un english tutor che ho conosciuto in azienda anni fa, inglese madrelingua originario della Cornovaglia e ormai prossimo agli ottant'anni. Insomma una di quelle persone che si può definire "nonno" e il cui parlare e raccontare ha sempre sapore di anni antichi e di altro tempo.

Douglas Bader un pilota mediocre della RAF degli anni '30 partecipò un giorno a una gara di evoluzioni acrobatiche e, vista la sua mediocrità nel volo, il suo aereo si schiantò sulla pista di Bristol. Egli si salvò ma come riscatto alla sua salvezza dovette rinunciare ad entrambe le gambe. Il destino però, come spesso accade in questi casi, gli riservò tutt'altro che una vita umiliante, la seconda querra mondiale era ormai iniziata e l'inghilterra era fortemente minacciata dall'aviazione tedesca. Bader voleva assolutamente tornare a volare per difendere la sua patria, forse preso dalla sua incoscienza o da chissà quale altra luce... Ebbene nonostante il suo handicap si presentò al comandante della sua squadriglia per richiedere il ritorno alle operazioni. In quell'occasione, su una sedia a rotelle, il comandante dovette negargli la richiesta motivandola che senza gambe non avrebbe potuto tornare mai più a volare. Bader però aveva ormai i suoi obbiettivi in mente e decise di farsi costruire due protesi per i suoi arti inferiori, andò in scozia presso uno dei più famosi studi ortopedici del suo tempo e da quel momento iniziò la sua nuova vita. Fece esercizio con tutta la sua forza di volontà e poi dopo sei mesi si ripresentò al comando su una sedia a rotelle e riformulò la stessa domanda, voleva tornare a volare per difendere la sua patria. La risposta del comandante fu la medesima ma a quel punto Bader si alzò dalla sedia a rotelle e disse: "adesso le ho le gambe, deve farmi volare!". Questa volta il comandante non se la sentì di rifiutare se non altro per l'incredibile forza volontà che aveva dimostrato. Ebbene divenne un eroe, riuscì ad abbattere 22 aerei tedeschi e divenne uno dei più abili piloti che volteggiavano sui cieli inglesi. Ben presto la sua storia si sparse all'interno degli squadroni della Luftwaffe, era conosciuto come un asso. Un giorno, un pilota tedesco riuscì ad abbatterlo sui cieli della normandia. Egli dovette azionare il comando di eiezione per salvarsi, la sua protesi però gli impedì di uscire dall'abitacolo dovette quindi slacciarla e si lasciò cadere mentre era in volo. In quel momento tutti i piloti tedeschi si accorsero che si trattava proprio di lui, del pilota senza gambe, di Bader. Nessuno di loro osò mitragliare il suo paracadute, lo lasciarono planare per terra e lo catturarono vivo. Il comandante dello squadrone tedesco notificò la sua caduta alle forze inglesi e con pieno spirito di fratellanza, nonostante la guerra infiammasse l'Europa lo fece trattare con grande rispetto. Un giorno atterrò un aereo inglese in una base tedesca in normandia per un'operazione: l'Operazione Gambe. Gli fu portata una protesi identica a quella che si era fatto costruire in scozia e venne trattenuto con i massimi riguardi fino al giorno della liberazione.

Il suo nome e il suo coraggio entrarono nella storia nel 1982 quando morì a Londra.

Solo una considerazione, la guerra è nel mondo considerata giustamente negativamente, ma la guerra di altri tempi era differente rispetto alle guerre di oggi. L'odio pervade sempre i campi di battaglia, così dev'essere sempre perchè altrimenti l'uomo non potrebbe andare contro se stesso. Però un evento di questo genere può risvegliare la coscienza e la razionalità umana e può far rivedere nella persona che ti sta di fronte con la baionetta puntata te stesso o quello che vorresti vedere in te stesso. Oggi gli uomini si possono guardare sempre meno negli occhi quando si sparano, le gittate sono sempre più lunghe e l'umanità sparisce sempre di più. Questo è molto pericoloso nonostante arrivi a far risparmiare molte vite umane in apparenza.
Io non sono contrario alla guerra nel senso assoluto, la pace è un delicato equilibrio tra le guerre. Le opinioni degli uomini sono differenti e dove fallisce la diplomazia e la politica inevitabilmente ci sarà guerra (von Clausewitz). Una volta però la guerra era diversa, di episodi di spirito di fratellanza fra nemici la prima e la seconda guerra mondiale ne sono pieni e arricchivano il mondo e gli animi di qualcosa. Ora tutto è legato a un bottone, che fratellanza si può riscontrare in un bottone? Quale spirito di pietà può destare?

Cortesemente inviato da Luciano Ascione

Luciano Ascione

 

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