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Rivolte in medio oriente


Dominus

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Ehm salve,

stavo cercando delle informazioni tecniche e all'interno di questa discussione ho notato qualche giovanotto che faceva riferimento agli Scud che la Libia avrebbe lanciato contro Lampedusa nell'86.

 

Alcuni utili link per chi magari all'epoca non era ancora nato:

 

http://ceccarelli.blogautore.repubblica.it/2011/02/24/il-mistero-dei-missili-su-lampedusa/comment-page-1/

 

http://www.peacelink.it/mediawatch/a/13715.html

 

Spero che questo piccolo contributo possa chiarire un po' le idee su come funziona e ha sempre funzionato la politica estera da queste parti a qualcuno che sogna di vedere in azione (dal comodo divano di casa, su un mega shermo LCD) i mezzi militari italiani agire sul suolo o nello spazio aereo di un altro Paese, o addirittura, come ha scritto qualcuno, il tricolore sventolare su Tripoli.

 

Cordiali saluti e buona discussione.

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E' un pò che lo chiedo ma nessuno risponde.Ci saranno missioni stile bravo two zero per neutralizzare eventuali missili scud?

L'italia non è molto lontana e se vedesse la fine non potrebbe lanciare gli scud verso l'italia?

Non rispondetemi guardando i link di sopra perchè è roba vecchia di 25 anni, ghedaffi se si vedesse minacciato che problemi avrebbe a lanciare scud?Tanto a quel punto sarebbe finito lo stesso...

Modificato da marco9023
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Allora ragazzi. Vengo ora da Trapani Birgi (ero lì per lavoro). Dalle 15 alle 17 e 30 nessun movimento anomalo da segnalare: atterraggi e decolli di un Atr42 e di un Airbus civile, mentre sul fronte militare oltre al classico voletto di un HH3F, da annotare "solo" l'arrivo e la partenza di un P 180 Avanti di collegamento ed il decollo di un Awacs. Per il resto tutto molto tranquillo. Parcheggi e linee di volo praticamente vuote.

 

Penso di ritornare la prossima settimana.

Modificato da Dick_Dastardly
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E' un pò che lo chiedo ma nessuno risponde.Ci saranno missioni stile bravo two zero per neutralizzare eventuali missili scud?

L'italia non è molto lontana e se vedesse la fine non potrebbe lanciare gli scud verso l'italia?

Non rispondetemi guardando i link di sopra perchè è roba vecchia di 25 anni, ghedaffi se si vedesse minacciato che problemi avrebbe a lanciare scud?Tanto a quel punto sarebbe finito lo stesso...

 

 

Era una situazione diversa, con le truppe già in territorio iracheno, senza contare che i passi avanti nel campo della sigint e della ground surveillance rendono inutile il ricorrere a missioni come quella da te citata, che per altro si sono rivelate poco efficaci.

 

In ogni caso per la buona riuscita di una campagna aerea non è da escludere l'infiltrazione di team con funzione di acquisizione obiettivi, senza contare il supporto dei ribelli con consiglieri militari.

 

Aggiungo che la NATO ha chiesto le basi di Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria per l'operazione, mentre per il C4I si pensa all'Allied Joint forces command di Napoli.

Modificato da Dominus
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Era una situazione diversa, con le truppe già in territorio iracheno, senza contare che i passi avanti nel campo della sigint e della ground surveillance rendono inutile il ricorrere a missioni come quella da te citata, che per altro si sono rivelate poco efficaci.

 

In ogni caso per la buona riuscita di una campagna aerea non è da escludere l'infiltrazione di team con funzione di acquisizione obiettivi, senza contare il supporto dei ribelli con consiglieri militari.

 

Aggiungo che la NATO ha chiesto le basi di Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria per l'operazione, mentre per il C4I si pensa all'Allied Joint forces command di Napoli.

Grazie per aver risposto dominus.

Visto che questo è il topic sulle rivolte in medio oriente volevo approfittarne per fare una ipotesi.

Sembra che in molti stati arabi siano iniziate proteste contro i dittatori e le basse condizioni di vita trainate dall'inizio da tunisia ed egitto, io in questo vedo la voglia di questi stati di liberarsi da questi dittatori e adottare una democrazia.

Questo secondo me è un grande passo per la nostra stabilità perchè il popolo sottomesso a questi dittatori vorrebbe ribellarsi.

So che la mia è una ipotesi folle ma se aiutassimo queste persone a liberarsi e ad adottare un sistema democratico secondo me poi il terrorismo si ridurrebbe notevolmente.

Il metodo di invadere gli stati per esportare la democrazia è sbagliato, bisogna appoggiare il popolo nella rivolta ma non bisogna entrarci dentro e per far questo si dovrebbero neutralizzare i mezzi di uno stato.

Prendiamo per esempio l'iran:pochi giorni fa ci sono state manifestazioni represse, ora bisognerebbe verificare la intenzione vera di rovesciare il regime e installare una democrazia ma dove il popolo lo vuole bisognerebbe appoggiarlo per avere uno stato in più alleato.

Daltronde ultimamente non c'è più la corsa all'arma migliore contro l'unione sovietica ma la lotta al terrorismo che si basa sulle basse condizioni della gente.

Per risolvere questo problema bisogna conquistarsi il favore in diversi modi, uno di questi potrebbe essere l'esportazione della democrazia ma solo indirettamente o al massimo con l'intervento dell'aeronautica per neutralizzare i mezzi dello stato in questione.

Vi ripeto che avrebbe costi enormi ma daltronde vediamo che combattere la gente in afghanistan, si perchè i talebani sono afghani che combattono per diversi motivi, non sta portando molti frutti.

Secondo me l'unico modo è portare la gente ad un certo benessere attraverso la democrazia e successivamente ad un modesto sviluppo, non mi immagino i costi però...ma daltronde o distruggiamo tutto il medio oriente o prendiamo il favore delle persone.

Non dico di aiutare mezza africa e mezzo medio oriente ma un passo alla volta e solo dove il popolo vuole il cambiamento.

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Noi non dobbiamo fare ingegneria sociale in Libia nè portare la democrazia (che a mio parere non è una cosa buona tout-court, anzi), semplicemente c'è un bagno di sangue troppo vicino ai nostri confini e sembra giusto intervenire per imporre un cessate il fuoco, nulla di più.

Poi se vogliono un re, un dittatore, un triunvirato o quel che gli pare non ce ne deve importare fintanto che non costituisca una minaccia per noi.

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Noi non dobbiamo fare ingegneria sociale in Libia nè portare la democrazia (che a mio parere non è una cosa buona tout-court, anzi), semplicemente c'è un bagno di sangue troppo vicino ai nostri confini e sembra giusto intervenire per imporre un cessate il fuoco, nulla di più.

Poi se vogliono un re, un dittatore, un triunvirato o quel che gli pare non ce ne deve importare fintanto che non costituisca una minaccia per noi.

Nono io non parlo di libia ma di tutti gli stati che vorrebbero ribellarsi ad esempio lo yemen.

In yemen c'è la presenza di al qaeda che forse si ridurrebbe se il governo fosse più forte.

Non è questione solo di libia.

Cosa succederebbe se i ribelli, come dovrebbero fare se vogliono liberarsi veramente, non accettassero il cessate il fuoco e continuassero la guerra?

L'onu interverrebbe comunque?

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Nono io non parlo di libia ma di tutti gli stati che vorrebbero ribellarsi ad esempio lo yemen.

In yemen c'è la presenza di al qaeda che forse si ridurrebbe se il governo fosse più forte.

Non è questione solo di libia.

Cosa succederebbe se i ribelli, come dovrebbero fare se vogliono liberarsi veramente, non accettassero il cessate il fuoco e continuassero la guerra?

L'onu interverrebbe comunque?

 

 

In Yemen i ribelli sono al quaeda, comunque non concordo con l'idea maggioritaria che un "governo forte" aiuti la stabilità, anzi è proprio l'europa, patria di governi deboli come le democrazie, l'aerea più sicura e pacifica del mondo.

 

Intanto una micro-analisi su quello che si prospetta.

 

Quale che sia il quadro internazionale nel quale si potrà effettuare l'intervento militare in Libia autorizzato dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu - che esclude ogni dispiegamento terrestre - il nucleo della forza aerea necessaria per stabilire una zona di interdizione al volo non potrà che essere franco-britannica. Londra e Parigi - al di là del disaccordo sulla necessità di un intervento della Nato - sono state le prime a proporre una no-fly zone e sono le uniche a disporre in tempi brevi di tutti i mezzi necessari all'intervento: gli aerei Awacs per la sorveglianza radar, apparecchi da caccia e da difesa aerea (Mirage, Rafale, Tornado ed Eurofighter), aerei da ricognizione e aerocisterne per il rifornimento in volo. In ogni caso, i primi obbiettivi ad essere colpiti saranno i sistemi radar, le difese antiaeree e gli apparecchi al suolo: l'aviazione militare di Muammar Gheddafi dispone di una flotta di circa 400 aerei da combattimento, di cui solo una trentina sarebbero però operativi; in compenso, il sistema di difesa antiaerea viene considerato assai efficace. Una prima ondata potrebbe quindi utilizzare dei missili da crociera Apache o Scalp, in grado di distruggere piste e infrastrutture da distanze superiori ai cento chilometri; successivamente, si ricorrerebbe a bombe a guida laser o Gps, lanciabili da 15-50 chilometri di distanza. Per quel che riguarda il successivo rispetto della No-fly zone, occorrono dei caccia armati di missili aria-aria presenti in permanenza sulla zona da sorvegliare: stando agli esperti, data la relativa debolezza dell'aeronautica libica - che non vola di notte - basterebbero quattro caccia di pattuglia dall'alba al tramonto, ovvero un totale di una trentina di apparecchi in grado di avvicendarsi, con la relativa assistenza di aerocisterne e aerei Awacs. L'Italia, da parte sua, è pronta a mettere a disposizione basi aeree e velivoli, sulla base di una pianificazione già avviata e che sarà definita nelle prossime ore. Secondo quanto riferito da fonti qualificate, l'impegno italiano non sarà, dunque, oramai indirizzato solo a fini umanitari, ma prevederà una partecipazione "attiva" alle operazioni. In primo luogo, per la sua posizione geograficamente strategica, l'Italia sarebbe pronta a mettere a disposizione degli alleati alcune delle sue basi militari: parlando alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha chiarito che le basi interessate nell'azione nei confronti della Libia saranno Amendola, Aviano Decimo Mannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria. Quanto all'eventuale impiego di aerei, si starebbe pensando all'utilizzo dei caccia F-16 e degli Eurofighter, possibile anche il ricorso agli Harrier Av8; particolarmente adatti alla missione di bombardamento delle difese aeree nemiche, riferisce una fonte, sarebbero inoltre i Tornado, che furono impiegati per compiti analoghi in Kosovo.

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questa sera al tg1 hanno fatto la lista degli aerei che parteciperanno alle operazioni in libia: harrier, f16, eurofighter, tornado (versione non specificata) e se non ricordo male amx. penso che i tornado che utilizzeremo saranno le nostre perle ecr che sono i più adatti per le missioni sead e mi sembra che inglesi e francesi non abbiano queste capacità.

Modificato da meason
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Il che non sarebbe male, se non ci fosse il problema che GB e Francia si preparano a mettere le mani su roba nostra.

Un paese serio e cinico come lo era, tanto per fare un nome, la c.d. Italietta di Andreotti e Craxi a quest'ora avrebbe già messo Gheddafi nelle condizioni di scamparla alla faccia degli alleati anglosassoni. Purtroppo oggi temo che la capacità operativa "sotto traccia" del nostro Governo sia pari a zero. La nostra politica estera è fatta di feste, lustrini, ballerine ed orsi polari al guinzaglio. Non dico che non abbia pagato, anche con lo stesso Gheddafi, ma oggi non serve a nulla.

 

Cosa farà l'Italia. Vi proporrò 3 ipotesi: un sogno "erotico" personale, una speranza ed una triste quasi certezza.

 

1) Ecco il "sogno" erotico politicamente MOLTO SCORRETTO ;) :

 

L'Italia appoggia ufficialmente gli Alleati, ma sottotraccia sbarca truppe speciali e rifornisce di armi l'amico Gheddafi. Alla fine Gheddafi rimane al potere. Tra 20 anni qualcuno ci dirà che ad abbattere un Mirage francese (con pilota salvo e recuperato in salute per carità...) è stato un missile Spada...

 

2) La mia speranza:

 

L'Italia partecipa attivamente ai bombardamenti, fa orgogliosamente, ma a malincuore, la sua parte con una mossa di realismo politico. Se Gheddafi viene fatto fuori alla fine avrà la sua misera (rispetto a prima) parte, ma si sarà rilanciata credibilmente a livello internazionale.

 

3) La mia quasi certezza:

 

L'Italia, cornuta e mazziata, tra uno scandalo politico e l'altro e la spada di damocle dell'invasione di migranti dall'Africa, non interverrà militarmente, ma darà, a malincuore, la disponibilità delle basi. Ogni giorno vedremo caccia inglesi, statunitensi e francesi partire dalle nostre basi per fregarci soldi e contratti. Davvero pietosi.

 

Cosa succederà? E che ne so :)

Temo che l'obiettivo alleato sia di dividere, nel breve termine, la Libia in 2, con l'evidente finalità di accaparrarsi almeno alcune istallazioni petrolifere da gestire tra "amici"...

 

 

Quanto hai ragione.. ma qui c'è gente che spasimava per questa risoluzione, che non farà altro che farci perdere miliardi di dollari e rafforzare ulteriormente l'egemonia, già greve, delle compagnie angloamericane, ma anche francesi in questa parte d'africa. E non è un caso che la francia si sia mossa così rapidamente, proprio per arrivare prima di altri, così come non è un caso che proprio la cirenaica si sia "ribellata", sede dell'80% delle riserve libiche.

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Quanto hai ragione.. ma qui c'è gente che spasimava per questa risoluzione, che non farà altro che farci perdere miliardi di dollari e rafforzare ulteriormente l'egemonia, già greve, delle compagnie angloamericane, ma anche francesi in questa parte d'africa. E non è un caso che la francia si sia mossa così rapidamente, proprio per arrivare prima di altri, così come non è un caso che proprio la cirenaica si sia "ribellata", sede dell'80% delle riserve libiche.

 

 

La francia è intervenuta così in fretta principalmente per questioni di politica interna, con sarkozy incalzato da destra e dal focloristico FN che punta sulla paura dell'immigrazione e sull'ancor più folkloristico vandeano de villepen che fa ringalluzzire i francesi con discorsi improntati sulla grandeur.

 

Se quel "ribellato" tra virgolette sottointende un terribile disegno franco-albionico-giudaico dietro le rivolte in medio oriente e libica in particolare sei totalmente fuori strada, nessuno voleva questa gatta da pelare.

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Noi non dobbiamo fare ingegneria sociale in Libia nè portare la democrazia (che a mio parere non è una cosa buona tout-court, anzi), semplicemente c'è un bagno di sangue troppo vicino ai nostri confini e sembra giusto intervenire per imporre un cessate il fuoco, nulla di più.

Poi se vogliono un re, un dittatore, un triunvirato o quel che gli pare non ce ne deve importare fintanto che non costituisca una minaccia per noi.

 

Il problema è se per noi tu intendi genericamente gli "occidentali", anche se questi hanno interessi opposti a quelli italiani, magari anche un'Italia arlecchino potrebbe fare comodo chissà, sicuramente lo farebbe alla Francia, o se per noi intendi l'Italia. Ad oggi dopo i passi fatti negli ultimi 13 anni, non certo dal solo Berlusconi, ma anche dai precedenti D'Alema e Prodi, questa azione è una vera iattura, e aggiungerei che stanno muovendosi senza il minimo rispetto per un loro alleato, ossia noi italiani. La Francia preserva con le armi i propri interessi nelle sue ex colonie, guai a toccargli le riserve uranifere in Niger, o i rapporti privilegiati con Tunisia e Algeria, Gli States stanno aiutando i sauditi (i più beceri islamisti del mondo) a stroncare le rivolte in Bareihm. Seguono i loro interessi, benissimo, ma non vengano a parlare di missioni umanitarie quando l'unica cosa che vogliono fare è rubare una sfera d'influenza all'Italia, una delle poche che abbiamo e che ci siamo guadagnati con tanta diplomazia, soldi ed umiliazioni.

 

La francia è intervenuta così in fretta principalmente per questioni di politica interna, con sarkozy incalzato da destra e dal focloristico FN che punta sulla paura dell'immigrazione e sull'ancor più folkloristico vandeano de villepen che fa ringalluzzire i francesi con discorsi improntati sulla grandeur.

 

Se quel "ribellato" tra virgolette sottointende un terribile disegno franco-albionico-giudaico dietro le rivolte in medio oriente e libica in particolare sei totalmente fuori strada, nessuno voleva questa gatta da pelare.

 

Se non la volevano bastava se ne stessero a casa loro, anche per rispetto alla sovranità nazionale di un'altro stato, e nel giro di una settimana sarebbe stato tutto finito. Spero tanto che un giorno anche la Francia subisca le rivolte di Bretoni, Alsaziani, Provenzali, Corsi, e venga bombardata, ma per motivi umanitari sia chiaro.

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Il problema è se per noi tu intendi genericamente gli "occidentali", anche se questi hanno interessi opposti a quelli italiani, magari anche un'Italia arlecchino potrebbe fare comodo chissà, sicuramente lo farebbe alla Francia, o se per noi intendi l'Italia. Ad oggi dopo i passi fatti negli ultimi 13 anni, non certo dal solo Berlusconi, ma anche dai precedenti D'Alema e Prodi, questa azione è una vera iattura, e aggiungerei che stanno muovendosi senza il minimo rispetto per un loro alleato, ossia noi italiani. La Francia preserva con le armi i propri interessi nelle sue ex colonie, guai a toccargli le riserve uranifere in Niger, o i rapporti privilegiati con Tunisia e Algeria, Gli States stanno aiutando i sauditi (i più beceri islamisti del mondo) a stroncare le rivolte in Bareihm. Seguono i loro interessi, benissimo, ma non vengano a parlare di missioni umanitarie quando l'unica cosa che vogliono fare è rubare una sfera d'influenza all'Italia, una delle poche che abbiamo e che ci siamo guadagnati con tanta diplomazia, soldi ed umiliazioni.

 

Si guarda son tutti li a far scoppiare una guerra civile per prendersi la libia (non l'arabia saudita, la libia!), per di più dall'italia che non ha una sfera d'influenza, semplicemente ha stipulato dei trattati (pagando profumantamente gheddafi) per pararsi dall'immigrazione clandestina.

Se intervengono è solo perchè non è accettabile un bagno di sangue alle porte dell'europa, oltre che per il problema dei flussi migratori, le scarse risorse petrolifere Libiche non sono poi così importanti.

Comunque, tanto per chiarire, l'algeria non è nella "sfera di influenza francese", anzi c'è parecchio astio reciproco, mentre in tunisia ben alì fu messo al potere da un colpo di stato di matrice Itlaiana proprio per anticipare i Francesi.

Se non la volevano bastava se ne stessero a casa loro, anche per rispetto alla sovranità nazionale di un'altro stato, e nel giro di una settimana sarebbe stato tutto finito. Spero tanto che un giorno anche la Francia subisca le rivolte di Bretoni, Alsaziani, Provenzali, Corsi, e venga bombardata, ma per motivi umanitari sia chiaro.

 

Non la volevano chi e cosa? Soggetto, verbo e complemento non sono un optional.

 

Riguardo alle rivolte converrai con me che un conto è ribellarsi ad un crudele dittatore un conto ad uno stato comunque libero e relativamente liberale come la Francia.

 

Ricordo che gheddafi poteva fare come mubarak, ritirarsi di fronte alle proteste finchè il bilancio rimaneva limitato, mentre ha bombardato il suo popolo con l'aereonautica e l'artiglieria.

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Non si stanno considerando alcuni aspetti.

 

Mio fratello lavora in francia per l'amministrazione pubblica e mi dice già da anni che il sistema sociale francese è al collasso per le fortissime spese. QUeste spese hanno fatto lievitare la tassazione e, prima per la delocalizzazione e successivamente per la crisi finanziaria, la Francia sta capitolando (situazione molto peggiore che non quella italiana).

 

Quando il presidente francese è venuto in Italia qualche anno fa, il giorno in cui si seppe che l'Italia riavviava la politica nucleare era accaduto che Sarkozy ha messo con le spalle al muro Berlusconi sostanzialmente ricattandolo. I pratica la Francia ha in mano 10% del debito pubblico italiano più un bel po' di azioni delle principali aziende italiane (alcune totalmente controllate). La francia per fare cassa ha bisogno di piazzare i suoi prodotti industriali (nucleare in primis).

 

"L'accordo", era che noi costruivamo 5 centrali nucleari (con tutto ciò che comporta a livello industriale) e loro non si liberavano delle nostre obbligazione e azioni. Se loro dovessero vendere 180 miliardi in obbligazioni inserendole nel mercato (e utilizzando i soldi ricavati per riavviare la loro produzione), il tasso di quest'ultimi si lieviterebbe di almeno 2 o 3 punti percentuali; in pratica un bot arriverebbe a 5% di interesse come a metà anni 90... Inutile dire che ciò ci metterebbe in ginocchio a livello finanziario facendoci galoppare il deficit (circa 50 milardi di euro in più di debito ogni anno). Vendere le azioni comporta il crollo della borsa di milano.

 

Il tutto era bello che pianificato fino allo tsunami giapponese che ha fatto ritornare con vemenza la paura per il nucleare. E' ovvio che con questa nomea l'italia molto probabilmente non potrà più aderire al patto delle centrali e quindi salta l'accordo con la Francia! Anche in francia nei primi 2 giorni post fukujima si è parlato di chiudere le centrali ma poi il ministro dell'industria ha detto alla gente che la bolletta gli sarebbe lievitata del 500% e la gente si è calmata, tuttavia sicuramente verranno chiuse nei prossimi 12 mesi un po' di centrali molto obsolete che hanno già 40 anni sul groppone... Il giorno dopo la minaccia del miistro dell'industria francese è arrivata guardacaso la pressione per un attacco militare in Libia...

 

L'italia fino a 2 giorni fa diceva di stare alla porta ma improvvisamente si è trovata come interventista e inoltre in contemporanea Berlusconi ha detto che per il nucleare si rimetterà alle decisioni europee (che ovviamente sarà quella di non costruirne di nuove) facendo di falti saltare il patto che dicevo prima. A questo punto è probabile che Sarkozy abbia telefonato al Berlusca dicendogli che deve partecipare in modo che poi si ridistribuiscono i contratti di collaborazione con la Libia. In pratica noi perdiamo il nostro 33% di petrolio prodotto in Libia per probabilmente riottenere appalti per un 10 massimo 15% e il resto lo prenderà la Francia che non aveva nessuna quota. COn quella quota potranno alimentare le centrali termoelettriche che sostituiranno quel pugno di vechcie centrali nucleari che dovranno chiudere e inoltre taglierà la quota di corrente in vendita verso l'Italia... La costruzione di centrali termoelettriche in francia permetterà cmq di avviare il lavoro nazionale e metteranno una pezza su questo aspetto, almeno questi sono i sogni di sarkozy per non affondare politicamente... Berlusconi ha ormai capito che politicamente è spacciato (glie lo si legge in faccia da due giorni, cosa che prima non era mai capitato a mia mamoria).

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bombe a guida laser , JDAM e le Opher nonchè missili HARM contro i radar. se poi la difesa aerea libica si dovesse dimostrare ostica, si potrebbero addirittura usare gli Storm Shadow, così da giustificare il loro acquisto, effettuando attacchi Stand-Off su obiettivi paganti.

 

in ogni caso, non penso proprio che l'AMI svolgerà azioni di guerra, così come gli altri paesi partecipanti alla NFZ. se la tregua regge, non ci sono motivi e le giustificazioni legali per attaccare i libici.

Modificato da vorthex
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Alla fine se e' deciso.

Continuo ad essere un po dubbioso visto che pare che non ci siano bagni di sangue, stermini o altro, ma una semplice lotta di potere tra due fazioni che si affrontano militarmente (con mezzi e preparazione scarsina)

Ma si sa a volte sono troppo ingenuo e penso che la "comunita' internazionale" possa essere ugualmente sensbile a veri stermini di massa e genocidi in altre parti del mondo.

Ma il mondo ha scommesso sui ribelli, sbagliando a mio parere, e si va avanti su questa posizione...la storia dira' la sua.

 

Fine parentesi polemica..

 

Quindi come si muoveranno Francia e GB? vedremo il battesimo operativo della tanto travalgiata portaerei francese?

Sulle difere aeree di gheddafi non scommetto molto, cosi come su quelle dei ribelli, ma mi chiedo: come si gestirannno le operazioni? chi dira' ai ribelli che gli aerei in volo sono "amici" o no?

Non sia mai che i ribelli sparano addosso a qualche aereo della coalizione..non credo ad occhio siano cosi bravi da distinguerli.

 

"Noi":.non credo molto nei proclami che vedono i nostri tornado a bombardare le postazioni radar e antiaeree libiche

 

Sulla "tregua", io credo reggera' solo dopo qualche avveritmento a gheddafi, lui seppur con i suoi problemi di esercito, sta recuperando terreno e cerchera' di prenderne il piu possibile prima di essere obbligato a fermarsi. Per me qualche missione ci sara' in tempi brevi...giusto per fargli capire che e' il momento di fermarsi.

 

Sara' da vedere poi in caso di tregua come si muoveranno tutti i vari discorsi economici petroliferi tra i vari stati...chi sta in cirenaica e chi no etc etc

Modificato da nik978
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