Vai al contenuto

Come Si Evade Un Missile?


andyz

Messaggi raccomandati

Dipende da molti fattori, come la posizione in cui si trova il missile ed il tipo di missile.

 

In linea generale si lanciano costantemente le contromisure (chaff per missili a guida radar e flair per quelli IR) e si effettuano vari break (virate di 90gradi) a destra e sinistra.

 

Se ci si stà difendendo da un missile IR, è essenziale non utilizzare il postbruciatore che equivale come ad un faro nella notte per il missile.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sì, ci sono varie tecniche, dipende dalla situazione.

 

Infatti bisogna vedere quand'è che il pilota si rende conto di essere oggetto di un lancio di missili.

 

Egli può essere avvertito dal sistema RWR di bordo, o dal sistema MLA (Missile Launch alert) e avere solo un'idea vaga della direzione di arrivo e della distanza.

 

In questo caso lancerà chaff e flares (in effetti il sistema di autoprotezione dovrebbe entrare in funzione automaticamente) ed effettuerà uno o più bruschi cambi di direzione come ha detto Fabio.

 

Il post-bruciatore però, lo utilizzerebbe comunque.

 

Infatti l'A/B è necessario per manovrare repentinamente senza perdere troppa energia, e per i missili moderni a testata IR con sensori bibanda fa ben poca differenza che l'A/B sia acceso o meno.

 

La regola essenziale, però, è quella di riuscire a "vedere" il lancio del missile.

 

In caso di allarme RWR il pilota virerà nella direzione del lancio e cercherà di avvistare la scia del missile per capire - mooolto rapidamente - traiettoria e distanza del missile. E manovrerà per evitarlo (i missili possono manovrare anhe a 30 o 50 G ma hanno difficoltà a restare agganciati contro un bersaglio che manovra stretto e veloce, specialmente nelle due fasi critiche: immediatamente dopo il lancio in fase di accelerazione, e dopo aver esaurito la fase propulsiva).

 

In caso di allarme lancio missili che non abbia attivato anche il sensore RWR, allora il pilota concluderà che è stato oggetto di un lancio di missile a guida IR, probabilmente a distabza abbastanza ravvicinata.

Quindi virerà bruscamente, una o più volte, picchiando (mai cabrare: i missili adorano i bersagli che cabrano), e poi si lancerà in una virata sostenuta in direzione più o meno perpendicolare rispetto al lancio e il più possibile opposta rispetto alla propria direzione di volo iniziale, spicchiettando nel tentativo di vedere il missile o il suo lanciatore, per endersi conto se è ancora sotto tiro o no.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sono d'accordo con la scelta del profilo di volo: in genere i missili sono più efficenti nella gestione energetica di un aereo e possono quindi eguagliare quasi qualsiasi variazione di quota che il loro bersaglio possa generare.

La cosa più facile è tenere (come nel combattimento manovrato) il "lift vector" (quasi sempre il dorso del nostro aereo) puntato verso il missile.

 

Certo la cosa migliore è quella di non permettere al nemico di lanciarci contro un missile...ma con scenari con missili all-aspect capaci di intercettare il bersaglio da qualunque angolazione la cosa è parecchio difficile!!! Nella realtà (come nei simulatori e wargame "seri") se un missile sta arrivando è meglio rendergli la vita difficile: scomponendo le varie parti di cui è composto un missile abbiamo (a grandi linee)

 

1) un sensore

2) un sistema di guida

3) un sistema propulsivo e di manovra

4) una testata bellica

 

bisogna studiare il modo di dare "fastidio" ad ognuna di queste componenti e allora:

 

1) per il sensore diamo il meno possibile "indizi" su dove siamo e allora usiamo le contromisure che confondono il sensore e, nel caso di sensore IR teniamo la manetta chiusa(picchiando avremo un pò di energia in più per compensare...)

 

2) se si tratta di un missile SARH che segue il riflesso di emissioni radar dell'aereo vettore, cerchiamo di "rompere" il lock del radar o di uscire dal suo campo di azione

 

3) una volta finito il propellente l'arma procede per inerzia: a bassa quota il raggio di azione di un missile è minimo per la resistenza dell'aria, ogni manovra che deve fare per seguirci gli fa perdere energia.

 

4) la testata ha una spoletta che deve "decidere" quando agire.

Se è un missile progettato per attaccare da dietro (come i primi missili a ricerca di calore) deve esplodere quando è alla minima distanza ritardando lo scattare della spoletta o il bersaglio sarà in allontanamento dalle schegge ; se al contrario il missile arrivasse di fronte al bersaglio esploderebbe troppo tardi "al di là" con danni minori. Le spolette moderne hanno un sistema laser/radar per calcolare la distanza e la geometria d'approccio che le rendono adattabili alla situazione contingente. La cosa più utile è far attaccare il missile ad angolo retto il nostro aereo così da complicargli la vita anche con lo spostamento laterale obbligandolo a virare continuamente

 

Infine devo confessare che le idee confusamente esposte cui sopra sono frutto sia della mia esperienza con simulatori e wargames e per la maggior parte tratti da varie pubblicazioni.

Consiglio tra tante "Fighter Combat: Tactics and Manuevering" di Bob Shaw che per chi mastichi l'inglese è una vera "Bibbia" delle tattiche di combattimento aereo...

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 anni dopo...

“Se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide”.

 

La maggior parte di noi vede il missile come un killer infallibile, preciso, un robot velocissimo contro cui ogni manovra è inutile. La realtà è un po’ diversa. Analizziamo il nemico, visto che dell’aereo sappiamo già molto. Ogni missile ha un proprio, singolare, comportamento. E’ importante non divulgarne i segreti e i difetti, perché il nemico può sfruttarli a proprio vantaggio. Comunque qualche regola generale li accomuna tutti. Il missile accende il booster per pochi secondi (2-4), e raggiunge la velocità massima. Poi, se ce l’ha, attiva il motore sostentatore, per un tempo variabile da qualche secondo a qualche decina di secondi. Il sostentatore mantiene la velocità fino al termine della combustione. Durante la fase di crociera propulsa, il missile perde peso mentre consuma il propellente. Al momento dello spegnimento il missile possiede le massime capacità di manovra. Da quel momento in poi, procede per inerzia, rallentando progressivamente. Quelle che seguono sono considerazioni di massima, l’argomento è vasto. Ho cercato di semplificare per renderlo comprensibile.

 

Come evadere un missile? Ci sono diversi sistemi. La storia lo insegna. E’ difficile, ma si può.

Eppure su internet si trovano pareri discordanti. Questa è la spiegazione, tradotta dal sito F16.net, del perché è impossibile evitare un missile aria-aria (secondo uno dei membri del forum). La riporto perché è utile per definire il problema:

 

“Un missile a mach 3 dovrà tollerare 9 volte più g di un aereo a mach1 (A=V^2/R), a parità di raggio di virata. Ma il missile non deve battere in virata l’aereo, perché non cerca di seguirlo, ma ne interseca la traiettoria. Siccome il missile è più veloce, sviluppa più traslazione laterale per unità angolare. Se è 3 volte più veloce, dovrà virare solo 1/3 per avere la stessa traslazione laterale, perché copre una distanza 3 volte superiore nello stesso tempo. A grandi distanze la correzione è minima. A 10 km di distanza se un aereo a 2000 km/h vira di 90°, il missile dovrà virare solo di 3,18°. Se un aereo a mach 1 vira di X, il missile a mach 3 dovrà virare solo di X/3 per collidere. Se l’aereo vira a 9g, il missile deve virare a (3^2)/3*9g=27g per battere la traslazione laterale del bersaglio. Se è a mach2, richiederà solo 2 volte i g del bersaglio: (2^2)/2)*9g=18g. Ecco perché i missili a medio raggio sopportano circa 30g. Quelli a corto raggio di più, non per contromanovrare il bersaglio ma per cambiare velocemente direzione dopo il lancio e non sprecare energia sul vettore errato. “

 

Benché apparentemente convincente, è errata. O meglio, può essere valida (in parte) a condizione che il bersaglio si trovi all’interno della “zona senza scampo” del missile. Le dimensioni di questa zona sono coperte da segreto. Ma non sono elevate. E’ essenziale individuare l’arma nemica, otticamente o elettronicamente. Entro 5-10 miglia nautiche è possibile vederne la scia (molto meno nei modelli recenti) e dedurne, in linea di massima, tipo e direzione di avvicinamento. Oltre quella distanza, i sensori passivi possono rilevare le emissioni del radar di autoguida del missile o rilevarne la traccia termica.

E’ necessario mettere in difficoltà il missile. Un tipico missile, per esempio un Aim7F, accelera in 4 secondi, poi il sostentatore mantiene la velocità per altri 10 secondi. Il missile ha percorso meno di 15 Km. A questo punto procede per inerzia. All’inizio la perdita di velocità è notevole, causa l’attrito più alto del volo a mach 4. Così dopo altri 25 secondi il missile ha perso circa 1 mach (a 12000 m di quota) e percorso circa 40 km. Adesso attenzione. Perché il missile in questione può tirare 22G a fine combustione. Se la velocità cala da mach 4 a mach 3, il massimo numero di G cala di: (4/3)^2=1,78 volte, cioè scende a 12G (secondo una regola spicciola, un missile per intercettare con successo un bersaglio deve poter “tirare” 5 volte più G del bersaglio). Il raggio di virata non cambia di molto, la velocità angolare di virata sì! (da 10°/sec a 8°/sec). Parliamo di un lancio ad alta quota, a bassa quota la perdita di velocità è tre volte più rapida! Adesso consideriamo le manovre che il missile deve svolgere. Perché anche una virata di 3° provoca perdita di energia. Secondo Rivista Difesa (l’articolo trattava la perdita di velocità di un missile subsonico antinave che manovra, penso si possa estendere il concetto) 2 soli G di accelerazione laterale per 6 secondi con cicli di 1 sec., provocano una perdita di 40 m/sec di velocità (il 30% dell’accelerazione laterale fa da freno aerodinamico). Lascio immaginare quale perdita possa subire un missile 4 volte più veloce che “tira” 10 volte più G! Di recente, un Mica, subito dopo il lancio, ha virato di 180° attaccando un bersaglio alle spalle del lanciatore. Terminata la manovra, a detta degli osservatori, aveva già perso oltre la metà dell’energia. Il missile non vira come l’aereo: scivola lateralmente. A mano a mano che l’arma si avvicina al bersaglio aumentano le correzioni richieste e la velocità cala vertiginosamente. Ecco perché il raggio efficace non supera i 40 km! Per i missili all’infrarosso la situazione è peggiore, perché manca il sostentatore. Così un Aim 9L dopo lo spegnimento non può permettersi il lusso di manovrare a lungo.

 

aim9lperfwd8.th.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti

Se è un missile a guida radar, cercare di allontanarsi al max dal missile per costringerlo ad arrivare al limite dell'autonomia ..In queste condizioni si cerca la max velocità..Appena si entra in contatto visivo con il missile (e se si suppone che questo abbia ancora sufficiente energia per manovrare e colpirci) cercare di aprire la finestra d'incontro mantendo la rotta dell'aereo con un angolo di circa novanta gradi con la rotta d'incontro del missile in modo da creare una grossa v laterale per il missile.

 

Si passa da una rotta a 180° (o a scelta sopra i 120 °) ,rispetto al missile, a una a 90°.Quando poi il missile si fa ancora più vicino virare più stretto possibile (alla miglior cornering speed) per portare l'angolo di rotta rispetto al missile sui 45° in modo da creare oltre a scostamento laterale anche una v'incontro più alta e costringere il missile a virare ancora più stretto e scombinando i calcoli della spoletta.

 

Queste sono le manovre standard sul piano orizzontale.Cercare ovviamente di creare aperture sul piano verticale è fondamentale (tralascio gestione ecm e contromisure attive che meritano una trattazione a parte a seconda dei sistemi installati).

Da questo punto in poi,come sempre, è fondamentale affidarsi alle solite procedure estreme di scampo : Preghiere e Culo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Quanl'è, in generale, tenendo conti di tutti i fattori, la probabilità di eludere un missile?

 

Così come è posta la domanda penso che sia impossibile rispondere anche dai più esperti del forum; se non stabilisci le condizioni al contorno (quale missile, quale aereo, condizioni ambientali, addestramento dei piloti ecc. ecc,) le possibilità sono infinite!

Link al commento
Condividi su altri siti

Seconda parte

Come si può vedere, le prestazioni del missile variano anche, e molto, a seconda della quota, come per gli aerei. Il lancio a velocità supersonica aumenta la velocità del missile (anche se le velocità non si sommano esattamente: la resistenza aerodinamica incontrata a mach 3 non è la stessa che a mach 4!) ed aumenta l’autonomia (dal 30 al 50%). Lo prova il fatto, se ce ne fosse bisogno, che lo stesso Aim9 del sistema Chaparral , ha prestazioni decisamente inferiori in portata e velocità alla similare arma lanciata da aereo.

Le portate pubblicizzate (200 km per l’Aim54, 100 l’Aim7F, 40 l’R73 e se ne potrebbero citare altre) non sono realistiche. Alle volte la stessa durata delle batterie impedisce l’uso del missile oltre un certo raggio. E la portata efficace può calare di 10 volte tra un lancio teorico ideale ed uno nelle condizioni peggiori.

 

Se il caccia nemico ci ha agganciati lateralmente, dove il nostro aereo presente la massima RCS, si può virare e puntare contro frontalmente: la nostra traccia scenderà di 10 volte, senza ricorrere né a ECM né a tecniche Stealth. Se il nemico è lontano, spariremo dal suo radar. Se il radar è Doppler, risulta molto sensibile alle variazioni di velocità. La portata varia notevolmente a seconda se il bersaglio si avvicina frontalmente o si allontana. Una virata a 90° può portare anch’essa alla perdita del contatto, specie se il bersaglio è a bassa quota. Virare di 180° e darsela a gambe funziona se l’avversario ha lanciato troppo presto: il missile non ci raggiungerà. Disturbare il radar nemico non è detto sia la soluzione vincente. Il nemico, a meno che la tecnica impiegata non sia estremamente sofisticata, riceverà comunque una indicazione approssimativa della direzione della fonte disturbante e reagirà avvicinandosi (home on jam): al diminuire della distanza la potenza del suo radar, alla fine, supererà il disturbo (burn through). Ma l’argomento “attacco elettronico” merita una trattazione a parte. Magari potrei preparare qualcosina…

 

Supponiamo che il missile sia ad autoguida radar attiva, segua una traiettoria di navigazione proporzionale , sia a 20 km di distanza ed abbia agganciato il bersaglio. Escludiamo l’uso di sistemi di attacco elettronico (il sistema Cross-eye del Typhoon può depistare un attacco del genere) e concentriamoci sulle manovre. Per prima cosa l’aereo deve mantenere alta l’energia. Quindi: postbruciatore. E’ meglio eseguire la virata prima possibile, anche prima dell’aggancio. Si può effettuare una brusca virata a 90° per porsi perpendicolarmente al missile in arrivo, seguita da una picchiata. La picchiata avvantaggia più l’aereo del missile. Perché il missile è a motore spento: l’accelerazione di gravità compensa (in parte) la resistenza aerodinamica, non la perdita di velocità in manovra! E le manovre sono sempre più brusche a mano a mano che il missile si avvicina. Dirigendosi verso strati più densi, il missile rallenta ancora. Quando il missile sta eseguendo l’ultima correzione, l’aereo può effettuare un “break” in modo da provocare lo sganciamento, per sopravvenuto superamento dei limiti di escursione del sensore o del massimo numero di G che il missile indebolito può sostenere. Con un po’ di fortuna, l’esplosione della testata non coinvolgerà l’aereo, specie se un “rapid bloom chaff” distrae per qualche frazione di secondo il missile. Non bisogna sottovalutare l’importanza delle manovre: accanto alle ECM, abbassano comunque il Pk del missile. Così si esprimeva il comandante Izzi: “normalmente uno ha dai 2 ai 5 secondi per evitare un missile e le manovre che fa sono ad angolo retto rispetto al missile, al massimo numero di G; proprio per evitare l’aggancio del missile all’obiettivo. Inoltre per evitare le batterie di missili terra-aria, ci esercitiamo a fare queste manovre anche a soli 20-30 metri da terra.”

 

Due siti che faranno felice qualche ingegnere:

http://www.sal.tkk.fi/Opinnot/Mat-2.108/pdf-files/ehyt04.pdf

 

http://books.google.it/books?id=NVEtqShrgv...hl=it#PPA216,M1

 

Ed uno per gli appassionati di giochi elettronici:

Link al commento
Condividi su altri siti

Si potrebbe essere portati a credere che se un missile ha un Pk del 70% , la probabilità di scampo sia del 30%. Non è proprio così. E se il missile viene lanciato all’interno della zona “senza scampo”, non vuol dire che colpirà nel 100% dei casi. Vuol solo dire che raggiungerà il massimo di probabilità di colpire , per quanto il bersaglio tenti di manovrare nel modo più estremo o tenti di sfuggire alla massima velocità. In genere si indica nel 50% la probabilità di colpire alla distanza massima efficace. Per chiarire: un Aim120A potrà raggiungere un Pk del 90% nella zona “senza scampo” ed uno del 50% a 40-50 Km. Naturalmente potrà ancora colpire con efficacia un’aerocisterna oltre quella distanza! I russi danno valori di Pk variabili a seconda se il bersaglio manovra o no, e se fa uso di esche o no. Alle volte indicano il Pk complessivo per il lancio di 2 missili contro lo stesso bersaglio. I gravi problemi di affidabilità che hanno afflitto le vecchie generazioni di missili, sono, per gran parte superati. Da notare che i missili più moderni adottano ormai traiettorie a risparmio energetico, oppure conservano parte del propellente per aumentare le prestazioni in fase terminale. Per non parlare del nuovo Aim120D che, nelle intenzioni, dovrebbe attivare il radar a meno di 2 miglia nautiche dal bersaglio, proprio per non dare il tempo materiale di reagire. Se poi passiamo all’eccellente Meteor , non possiamo più sperare di “sfiancarlo”, dato che conserva intatte velocità ed energia per almeno 100 km!

 

 

 

Ecco un altro sito molto interessante:

http://www.ausairpower.net/TE-Evading-Missiles.html

Link al commento
Condividi su altri siti

Basta non rilasciare regolare fattura o scontrino fiscale.....

:rotfl::rotfl::rotfl:

 

:ban?:

 

Noooooooo... l'hai fatto!

 

SEI UN MITO! :adorazione::adorazione::adorazione:

 

 

Comunque io scommetto sulla tecnica AVE MARIA! ;)

Link al commento
Condividi su altri siti

E' una idea che coltivo da tempo, ho già raccolto parecchio materiale. Devo però organizzare la cosa in modo comprensibile e dividerla in settori, perchè l'argomento è molto vasto. Servirà tempo (e non ce n'è mai abbastanza...)

Link al commento
Condividi su altri siti

Quando non riesce più a manovrare e a tenere in aria l'aereo colpito dal missile...Indipendentemente da quello che si crede il seggiolino serve come misura di scampo DOPO che il missile ci ha colpiti,non PRIMA.

Fino all'ultimo un pilota di aerei dovrebbe credere sempre di poter evitare/limitare i danni di un missile e cercare quindi di evitarlo.

I piloti in generale son gente con molto ego e considerazione del proprio lavoro, non accettano facilmente di essere stati sconfitti.Te lo immagini un pilota che si eietta pensando di esser colpito e poi il missile lo manca?Già perdere un aereo è grave,se poi si scopre che non sei neake stato colpito è la fine....

Link al commento
Condividi su altri siti

Tanto più che non sempre la testata garantisce la distruzione totale del bersaglio. Essere colpiti in pieno nello scarico da uno Strela-2, con la sua piccola testata da 1,8kg non è poi così pericoloso ( se ben ricordo, in una delle tante guerre, su 30 bersagli colpiti solo 2 sono risultati perduti, tutti monomotori). Beccarsi a 20metri di distanza la testata di 60kg di un Phoenix è invece un'esperienza!

Link al commento
Condividi su altri siti

Capita spesso che lo stesso aereo venga fatto segno a numerosi lanci contemporanei o consecutivi. Durante le guerre arabo-israeliane o in Vietnam alcuni piloti hanno evitato 6-8 o più missili in successione. Può accadere in zone fortemente difese. Inoltre, proprio per massimizzare le probabilità di successo, è pratica comune per molti sistemi superficie-aria, lanciare una coppia di armi contro lo stesso bersaglio.

Modificato da gianvito
Link al commento
Condividi su altri siti

proviamo così,

 

se dovesse funzionare qualcuno mi può confermare che si tratta di un biposto. A me sembra di capire che ci sia il navigatore che dà indicazioni sulla posizione del missile

 

 

 

invece un altro video dove un F16 viene abattuto sui cieli serbi nel..1999 Modificato da filter
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...