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Dreadnought Italiane di prima generazione


Me262-77

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Essendo parecchio interessato alla Prima Guerra Mondiale, lo sono anche alle nostre Dreadnought...

 

Per parte mia si trattava di navi con alti e bassi, rimanendo al periodo di impostazione ovviamente.

 

La Dante Alighieri aveva un buon armamento ben 12 pezzi da 305 in grado di sparare tutti di bordata,un'ottima velocità(superata di appena un nodo dalle Queen Elizabeth impostate ben 6 anni dopo) ma una protezione che dir scarsa è un eufemismo...Basti pensare che le paricalibro Tedesche arrivavano a ben 35cm di ottimo acciaio Krupp come cintura corazzata e torrione e 30cm come barbette e torrette di grosso calibro.

 

Le successive 5 unità migliorarono leggermente l'armamento e la sua disposizione, ma oramai si era passato quasi ovunque al 343-350mm...La Corazzatura era aumentata ma sempre insufficiente solo 280mm.

 

Le Caracciolo invece le trovo ben progettate, ottimamente protette(le torri erano le più protette in assoluto),veloci e ben armate, ma purtroppo non furono mai completate... Un difetto? La batteria secondaria antisiluranti insufficiente, solo 12 cannoni da 150mm...

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Ciao Me262-77

volevo solo dirti che le navi da battaglia italiane tutte quelle della I G.M.

avevano una corazza Verticale di 250mm variavano solo le corazze orizzontali,

ovvero la Dante aveva 50mm,

le Cavour avevano 111mm

Le Doria avevano 97mm

le Caracciolo che te definisci "Ottimamente protette" avevano si 300mm di corazza verticale alla cintura ma SOLO 50mm di corazza orizzontale.

Il Difetto se così si vuole chiamare era comune a molte navi da battaglia di quell'epoca per non dire tutte.

Andando ad analizzare l'armamento secondario delle Caracciolo questo fu solo come dici te di 12 pezzi da 152/45 per contenere il peso dell'unità.

Che era già andato ben oltre quello previsto in sede di progetto.

Scusami tanto quanto detto NON E' PER POLEMIZZARE ma per fare chiarezza, un buon articolo che tratta le Navi da battaglia classe Caracciolo c'è sulla Rivista specializzata Storia Militare N°10 anno 1994. Se non lo la possiedi mandami un messaggio con la tua mail privata così te lo copio e te lo mando.

Con sincera amiciazia da parte di un cultore della Marina Italiana di tutti i tempi

Ciao Fassio Mini

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Da quel che so, sono tutte navi impostate quando l'Arma aerea era ancora in embrione e soprattutto l' aviazione aeronavale non costituiva ancora una seria minaccia per le grandi navi (almeno nelle concezioni del tempo, che però erano in errore), quindi la protezione orizzontale non veniva esaltata come quella verticale e antisiluro.

Noi italiani abbiamo sempre tradizionalmente puntato molto su un buon armamento e su alte velocità, sacrificando un pochino protezione e autonomia.

Voialtri due sicuramente lo sapete da dove vengono le prime "Dreadnought" monocalibre e perchè, ma chi non lo sa può vedere qua se vuole:

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Benedetto_Brin

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Cuniberti

 

(Checchè ne dicano, noi italiani siamo per davvero popolo di geni e di navigatori, oltre che di santi e di poeti....).

Modificato da Hobo
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No ci mancherebbe giuste precisazioni: I 280mm erano riferiti alle torri di G.C. e alle barbette relative... Piuttosto fa pensare il calo di protezione orizzontale dalle Cavour alle Doria e alle Caracciolo come se venisse ritenuta superflua...cosa che non era anche senza minaccia aerea visto che esistevano i tiri da grande distanza.

 

Le Caracciolo avevano comunque le torri G.C. con la protezione frontale più spessa, anche se Bayern erano molto più equilibrate... Probabilmente le migliori con cannoni da 380mm della Grande Guerra... Secondo me ovviamente!

 

I nostri ingegneri navali hanno sicuramente dato un grandissimo contributo, frenato solo dalla mancanza di fondi e volontà politica! Anche se le predreadnought Regina Elena non mi paiono ben riuscite come armamento solo 2 305mm...

 

Ciao,

Alessandro

Modificato da Me262-77
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Ciao Hobo,

Giusta la tua precisazione, non fa una piegha.

Io non intendevo riferirmi al colpi che una NdB poteva ricevere dai bombardieri specialmente in picchiata o aerosiluranti ( il risultato più eclattante fu l'affondamento del Yamato)

Scusate la precisazione, ma le navi da guerra hanno sempre il nome al maschile e non al femminile, come diceva il Capitano del Bismarck Ernest Lindemann.

Ritornando a noi, mi riferivo ai tiri di artiglieria, che sparati ad una distanza di combattimento media all'epoca, si parla del 1915/1918, era sui 12.000/18.000 metri al massimo, perchè gli apparecchi del tempo non davano la giusta precisione a distanze più elevate specialmente quelle Inglesi, sicchè quando una nave riusciva a fare forcella (una salva lunga oltre l'obbiettivo e una salva corta prima dell'obbiettivo) il Direttore di Tiro era QUASI certo che qualche colpo delle altre salve sarebbe andato a segno, perchè l'obbiettivo si trovava ad essere alla fine della parabola descritta dai proiettili, quindi la maggior parte dei colpi arrivava sulle navi dall'alto non 90 gradi ma sui 70/75 circa e non diretticontro le murate, dove avrebbero trovato pane per i loro denti, impattando contro le corazze di cintura o verticali.

Nel caso della battaglia dello Jutland, i maggiori danni e gli affondameti furono dovuti al tiro parabolico e non quello ficcante o diretto, gli esempi sono i danni al Lion, al Von der Tann al Seydlitz, al Lutzow, o l'affondamento dell'Invincible o del Queen Mary.

Se conoscete le navi sopra dette, noterete che sono tutti Incrociatori da Battaglia, progenitori delle NdB della II G.M. alcuni di loro avevano più o meno le corazze delle nostre NdB, infatti allo Jutland non furono affondate Navi da Battaglia MODERNE per l'epoca.

Per tornare allo scacchiere bellico italiano, le N.dB. Austro-Ungariche classe Santo Stefano contro cui le nostre avrebbero dovuto combattere, avevano una cintura corazzata di 280mm e 82mm in orizzontale più o meno equivalenti alle nostre, vengo a spiegare che la robustezza e la sicurezza di una nave da guerra qualunque essa sia non è assicurata da 10 o 30mm di corazza in più ma è data da una somma di cose che va dalla corazzatura alla compartimentazione cellulare dell'opera viva, a quante e di quale qualità sono le porte stagne (i tedeschi applicavano il detto " la miglior porta stagna è quella che non c'è") all'affiatamento dell'equipaggio, alla conoscenza che lo stesso ha dell'unità su cui presta servizio, al servizio sicurezza di bordo e dalle apparecchiature di cui è fornita una nave per affrontare un combattimento.

La Santo Stefano a esempio non sarebbe dovuta affondare per i danni subiti, ma l'equipaggio non conoscendo a fondo la propria nave, dette una buona mano a noi Italiani perchè la corazzata si perdesse. Poi bisogna parlare dei cantieri che costruiscono le navi da guerra esempio sempre la Santo Stefano fu costruita nei cantieri Danubius fi Fiume che all'epoca si trovava in difficoltà, la nave gli fu assegnata perchè non chiudesse e per le solite beghe politiche, quel cantiere NON aveva mai costruito una nave da guerra di quelle dimensioni.

Per cui miei cari signori posso dire con una certa ragione che le Navi da Battaglia Italiane erano all'altezza dei tempi per affrontare quelle unità che la storia gli avrebbe potuto mettere davanti alle volate dei propri cannoni perchè erano costruiti in cantieri molto affidabili, con equipaggi affiatati e preparati, almeno così dice la storia.

E' vero carissimo Hobo che noi Italiani siamo un popolo di geni e nessuno ci batte visto che malauguratamente i nostri meglio cervelli se ne vanno, ma sanno sempre farsi valere ovunque essi siano, gli ingegneri alleati che visitarono in ogni angolo le nostre Navi Littorio e Vittorio Veneto non capirono un TUBO per non dire peggio del sistema antisiluro progettato dal generale del Genio Navale Umberto Pugliese.

Scusate il trattato ma dovevo cercare di spiegarmi perchè le nostre navi non erano poi così male.

UN carissimo saluto a tutti quanti

Fassio

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Ottima Analisi Sagittario!

 

In effetti ciò che salvò le navi Tedesche allo Jutland/Skagerrak non fu solo lo spessore e la qualità delle loro corazze, ma anche l'elevatissima compartimentazione, le procedure di maneggio proiettili e cariche di lancio e l'addestramento ottimo degli equipaggi. Ciò non toglie che, per esempio sulla Dante Alighieri, rinunciare ad un nodo in cambia di qualche centimetro in più di acciaio non sarebbe stato male.

 

Il Seydlitz ad esempio fu colpito in maniera peggiore del Queen Mary, ma riusci a tornare in porto!

 

Piuttosto era la Grand Fleet che, contrariamente alla tradizione Britannica, era carente e di addestramento(vedasi speronamento HMAS Australia) e di procedure di sicurezza adeguate...oltre ad avere navi generalmente inferiori alle controparti. Aveva però una grande forza, che risultò decisiva alla fine(anche per timore reverenziale Tedesco) il Numero di Navi!

 

Fra l'altro la batteria secondaria antisiluranti era risibile prima delle Iron Duke! I Tedeschi avevano invece ben 2 batterie antisiluranti una da 150mm e una da 88mm in modo da avere e potenza e celerità di tiro elevata!

Modificato da Me262-77
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