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73° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI AMELIA EARHART.


sorciverdi58

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Non sapevo nulla di Nikumaroro, in ogni caso non devono aver fatto una bella fine poveracci.

Da quabto sapevo la Earhart doveva essere una persona particolare (anche se uno m'ha detto che il film faceva pena).

Durante la Prima Guerra mondiale fece l'infermiera volontaria, poi fece l'assistente sociale nei quartieri malfamati di Boston.

Il 17 giugno 1928 se ne partì con Stultz e Gordon su un Fokker F-7 da Terranova, diretta in Europa: era la prima donna a bordo di un volo intercontinentale, ma non aveva mansioni pratiche a bordo.

Ammararono vicino a Swansea dopo 2246 miglia e dopo 20 ore e 40 minuti di volo. I giornali ci andarono a nozze e Amelia si beccò, volente o nolente, il suo celebre soprannome di "Lady Lindy", con riferimento all'impresa di Lindberg.

Ma da quanto si sa, questo soprannome la lusingava, ma non le piaceva molto perchè lei a bordo era stata solo una passeggera.

Molto probabilmente, i suoi genitori non sapevano che Amelia aveva speso tutto quello che aveva per prendere, a loro insaputa, il brevetto di volo. Lady Lindy passò i quattro anni successivi a studiare la teoria e la pratica della navigazione strumentale. Mise da parte quello che poteva e nel 1932, il 20 di maggio, decollò da Harbour Grace (Terranova) si regolò su una salita verso i 3800 metri e fece rotta verso l'Inghilterra.

L'aereo era un Lockheed Vega rosso fiammante ed oro, cui però Amelia aveva pensato bene di sostituire il Wright di serie da 220 CV con un Pratt and Whitney Wasp da 420 Cv. L'aereo aveva inoltre ricevuto anche due serbatoi subalari supplementari.

Amelia Incontrò presto un fitto banco di nubi e si accorse anche che l'aereo si era fatto pigro nelle risposte e che perdeva quota. Da questo dedusse (probabilmente giustamente) che il ghiaccio le si stava formando sulle ali e sulle superfici di controllo e allora decise di scendere.

La visibilità era nulla, si affidò all'istinto, all'udito ed all'altimetro, ma all'improvviso udì il ruggito delle onde dell'oceano e richiamò subito la barra: era a pelo delle onde!

Era andata bene. L'aereo riacquistò la sensibilità ai comandi, ma la nebbia era atroce. Lady Lindy si aggrappò a due sole cose: il suo cronometro e la sua bussola giroscopica Sperry, che la pilota incominciò a regolare ogni quarto d'ora esatto su una nuova prua, per compensare lo scarrocciamento stimato.

Nel buio, Amelia notò che dal tubo di scarico uscivano fiammate arancioni intermittenti, ma il motore girava correttamente.

Sul far del giorno, l'aviatrice iniziò a percepire una vibrazione che prima non c'era: era il collettore di scarico del motore che aveva iniziato a vibrare, fino a far temere che si staccasse, ma per fortuna ecco una sottile linea azzurra a oriente, illuminata dai primi raggi del sole: sono le alture del Donegal !

Consulto febbrile della cartina: è ancora troppo a sud. Decide di seguire verso nord la verde costa d'Irlanda. Vede una linea ferroviaria e la segue fino a Londonderry. Non ci sono campi d'aviazione, così Lady Lindy, quasi a secco, posa le ruote del suo Vega su bel prato in discesa.

Ora possono per davvero chiamarla Lady Lindy, avendo giustamente meritato questo soprannome.

 

9566.jpg

 

Lockheed_Vega_5b_Smithsonian.jpg

Modificato da Hobo
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Hobo, se ti interessa conoscere ulteriori cose circa la scomparsa di Amelia, ti consiglio il seguente sito, assai completo e ben articolato: http://tighar.org/Projects/Earhart/AEdescr.html.

Quanto al film, uscito nello scorso anno, esso era - effettivamente - mediocre !!! Rappresenta, peraltro, un punto di partenza, onde farsi un'idea verosimile della vulcanica personalità della aviatrice in questione.

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ci sono anche delle teorie che sostengano che Amelia Earhart prima del suo viaggio intorno al mondo, sia stata avvicinata dal governo americano che gli chiedeva un piccolo cambiamento di rotta per poter dare un'occhiata ai giapponesi. Secondo la stessa teoria sarebbe stata costretta ad atterrare dai giapponesi e giudicata come una spia americana.....

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  • 1 mese dopo...
  • 13 anni dopo...

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