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Yakovlev Yak 15


Aurelio S

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Yakovlev Yak 15

 

Yak-17_RD-10.jpg

 

Lo Yakovlev Yak-15 era il primo caccia a reazione realizzato in URSS, ma non era un modello interamente originale in quanto basato sul caccia Yak-3 ad elica. Forse anche per questo la sorte premiò il MiG-9, realizzato dopo ma presentato alla fine nello stesso giorno, ed andato in aria per primo grazie al lancio di una monetina.

Questo velivolo venne concepito come modello d'emergenza per via dei ritardi che l'URSS aveva con la progettazione di aerei a getto. Così sfruttando il meglio disponibile in tempi ridotti venne preso un turbogetto RD-10, che non era altro che il tedesco Junkers Jumo 004B prodotto in URSS (finalmente con leghe ad alta resistenza). Il motore venne accoppiato alla fusoliera (per quanto possibile) ed alle ali dello Yak-3. Il risultato era un caccia molto semplice e leggero, ma estremamente limitato come la differenza tra peso a vuoto e massimo al decollo suggerisce. Spesso non era possibile nemmeno decollare con il pieno di carburante per via della potenza insufficiente. L'armamento era costituito da due cannoni calibro 23 mm NS-23, sistemati entrambi nel muso, nella parte superiore.

L'aereo aveva un raggio d'azione di circa 600 km, ma in pratica tale valore era forse più correttamente definibile in 350, circa 30 minuti di volo effettivo. Non era strano all'epoca trovare caccia a getto tanto modesti in durata. Il velivolo era comunque robusto e abbastanza affidabile, e rappresentò uno dei pochi connubi tra una cellula di costruzione mista e un turbogetto. Grazie infatti ad una paratia protettiva in acciaio posta sotto il ventre dell'aereo, lo scarico del reattore (posto nel muso) era neutralizzato nei suoi possibili "effetti incendiari".

Costruito in 280 esemplari, che abitualmente all'atterraggio spegnevano subito il motore e venivano trainate via da un trattore (per i problemi di autonomia), fu molto importante per accumulare esperienza con le nuove tecnologie. Venne anche impiegato in Corea, per quanto possa sembrare strano visto che esistevano ben altri caccia all'epoca. Attorno agli inizi degli anni '50 venne radiato dalla prima linea senza troppi rimpianti.

Il suo nome in codice NATO era "Feather".

In poco tempo all'ufficio progetti Yakovlev ci si rese conto che migliorare lo Yak-15 era possibile a patto di seguire alcuni accorgimenti. In primo luogo era necessaria una struttura metallica, ed in secondo luogo un motore più potente che consentisse maggiore carico di carburante.

Nacque quindi lo Yak-17, che con un motore da 1.000 chili di spinta RD 10a, dimensioni e armi immutate e con un sensibile aumento di peso (3.350 kg massimo) otteneva un miglior raggio d'azione grazie all'adozione di serbatoi d'estremità alari sganciabili.

La velocità di salita e massima scesero un po' (750 km/h), come anche la tangenza operativa (12.700 metri), ma il velivolo aveva migliori qualità complessive e, dopo il volo iniziale nel 1947, gli ordini per il tipo precedente vennero trasformati in quelli per il nuovo caccia, del quale entro il 1948 vennero prodotti 480 esemplari. Tale valore non tiene conto del modello Yak-17UTI, biposto d'addestramento assai funzionale che introdusse migliaia di piloti sovietici nel mondo dei jet.

 

Tipo Aereo da caccia

 

Equipaggio 1

 

Costruttore OKB Yakovlev

 

Data primo volo 1946

 

Data entrata in servizio 1947

 

Esemplari 280

 

Dimensioni e pesi

 

Lunghezza 8,8 m

 

Apertura alare 9,20 m

 

Altezza 2,27 m

 

Superficie alare 14,85 m²

 

Peso a vuoto 2.350 kg

 

Peso max al decollo 2.635 kg

 

Propulsione

 

Motore un turbogetto RD-10

 

Spinta 900 kg

 

Prestazioni

 

Velocità max 785 km/h a 5.000 m

 

Autonomia 600 km

 

Tangenza 13.350 m

 

Armamento

 

Mitragliatrici due da 23 mm NS-23

 

 

il profilo dello Yak 17

 

yak-17.jpg

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Venne anche impiegato in Corea, per quanto possa sembrare strano visto che esistevano ben altri caccia all'epoca.

 

Come uno Yak-15 venne identificato il velivolo abbattuto la notte del 3 Novembre 1952, dal Maj. William T. Stratton e M/Sgt Hans Hoglind, rispettivamente pilota ed operatore radar di un Douglas F-3D-2 Skyknight, del VMF(N)-513 dell'USMC.

 

Ricerche negli archivi ex-Sovietici, sembrano indicare che il velivolo fosse in realtà uno Yak-17U, biposto da addestramento, su cui si trovava il Comandante del 64°IAK Sovietico, che risulta MIA in quella data e su quel tipo di velivolo.

Secondo alcuni storici Russi, questo ufficiale stava tentando di disertare in una delle basi ONU della Corea del Sud.

 

Se si considera che, a quel tempo, in Occidente, lo Yak-17 era considerato una versione con carrello triciclo dello Yak-15 e non era noto il fatto che il velivolo avesse ricevuto una designazione separata, l'identificazione dell'equipaggio USA, alla luce, appunto, delle conoscenze del tempo, si può considerare corretta.

 

Secondo gli storici Russi, il velivolo sarebbe stato abbattuto contemporaneamente dallo Skyknight e da un MiG-15 di uno dei reparti di intercettazione notturna Sovietici (giustizia proletaria... :asd: ) ma l'equipaggio USA, vide il velivolo scendere emettendo fumo e fiamme: se la versione Russa fosse quella vera, invece, il fuoco combinato delle quattro armi da 20mm dello Skyknight e delle 2 da 23mm ed una da 37mm del MiG-15 avrebbe, come minimo, polverizzato il velivolo in aria...ma forse, gli spovchi capitalisti USA cercano di negare un'altra grande vittoria del popolo sui traditori! :asd::rotfl::rotfl:

 

Se si considera inoltre che lo Yak-17U venne abbattuto nei dintorni di una delle basi in Manchuria (Mukden, mi pare), e che l'autonomia limitata del velivolo (il secondo posto venne realizzato sottraendo spazio ad uno dei serbatoi) rendeva praticamente impossibile oltrepassare, non-stop, la linea del fronte... beh lascio a voi il giudizio sulla veridicità della versione Russa! :rolleyes:

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ènotevole che si sia costruito un jet funionante partendo dalla cellula di un aereo ad elica,in molti ciavevano provato durante la IIWW e non risultano-almeno a me- "esperimenti riusciti". insieme con un Saab,se non erro.

per curiosità,intema di "cocktail ingegneristici"c'erano anche fra le fila sovietiche deivelivoli "a propulsione mista",sulla cui effettiva validità non ci sono notizie univoche

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avevo letto notizie frammentarie di unaereo con"razzi-ausiliarii" per raggiungere subito alte quote, oltre ad un prototipo misto elica+motore a reazione.

sullo yak-15,forse è stato prematuro mandarlo inlinea,però come "primi passi" nelmondo dei jet,non mi sembra proprio malaccio.Contando le difficoltà del periodo,la scarsa esperienza,avere già nel 1946 un jet funzionante,non è stato cosa da poco.

Purtroppo per loro USA e EuropaOccidentale avevano accumulato un vantaggio notevole,questo sì

Modificato da Simone
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avevo letto notizie frammentarie di unaereo con"razzi-ausiliarii" per raggiungere subito alte quote, oltre ad un prototipo misto elica+motore a reazione.

I Sovietici modificarono alcuni esemplari dei caccia Lavochkin La-7, Sukhoi Su-6 e del bombardiere leggero Petlyakov Pe-2 mediante l’installazione di un propulsore a razzo a propellenti liquidi Glushko/Dushkin/Korolev RD-1 e RD-1KhZ (Khimicheskoe Zazhiganie, accensione chimica) da 300kg di spinta.

 

I velivoli vennero designati, rispettivamente, La-7R, Su-7 e Pe-2RU.

 

Il propulsore a razzo veniva usato come booster e, nell’ La-7R, consentiva un aumento della velocità massima di 80km/h per 3 minuti circa, a scapito però di una drastica riduzione dell’autonomia del velivolo il cui carico di carburante per il propulsore a pistoni veniva ridotto a 215litri (il booster richiedeva 180l. di acido nitrico ed 80l di kerosene)

 

Non mi risulta che vi siano stati esperimenti di propulsione mista, in URSS, a parte i prototipi sopra citati, a meno che tu non ti riferisca all’installazione del termoreattore Khalshchevnikov VRDK sul Mikoyan-Gurevich I-250 e Sukhoi I-107, che però si può ugualmente considerare un esempio di booster piuttosto che una forma di propulsione mista.

 

Il termoreattore era stato concepito da Coanda (che quasi ci rimise la pelle nel collaudo sul suo biplano) e venne estesamente riprogettato da Secondo Campini e collaudato sui Campini-Caproni CC1 e CC2, venne inoltre collaudato dai Giapponesi come propulsore alternativo per il velivolo da attacco suicida MXY Ohka e designato Tsu-11 ed, a mio parere, venne sviluppato nella sua forma più efficiente dai Sovietici.

 

L’I-250 e l’I-107 vennero concepiti per fornire, in tempi brevi, all’Aeronautica Sovietica, un velivolo che fosse in grado di opporsi ai Messerschmitt Me-262, senza dover ricorrere alla propulsione a turbogetto, il cui sviluppo, in URSS era ancora piuttosto in ritardo.

Il compressore era azionato dallo stesso motore a pistoni (un Klimov VK-107A nel 250 ed un Klimov M-107A, nel 107) era dotato di una serie di bruciatori e di ugello di scarico a geometria variabile con sistema “a valve”.

 

Il 250 volò per la prima volta il 3 Marzo 1945, ed in seguito, dimostrò di essere in grado di raggiungere una velocità massima, con il VRDK in funzione, di 825km/h, mentre il 170 volò per la prima volta il 6 Aprile 1945 e, sebbene la velocità max. stimata fosse di 810km/h, un esemplare modificato con l’installazione di un ala a profilo laminare, raggiunse, con entrambi i propulsori in funzione, una velocità leggermente inferiore: 793km/h.

 

I test del 107 proseguirono fino al 18 Ottobre 1945, mentre il 250 venne costruito in una serie di 10 esemplari alcuni dei quali, secondo almeno una fonte, equipaggiarono un reparto dell’Aviazione Navale nel dopoguerra.

 

sullo yak-15,forse è stato prematuro mandarlo inlinea,però come "primi passi" nelmondo dei jet,non mi sembra proprio malaccio.Contando le difficoltà del periodo,la scarsa esperienza,avere già nel 1946 un jet funzionante,non è stato cosa da poco.

Hmmm... <_<

Per mettere le cose nella giusta prospettiva, considera che i Francesi fecero volare, nel Novembre del 1946 e quindi solo sette mesi dopo lo Yak-15, il Sud-Ouest SO-6000 Triton, che, con lo stesso propulsore Jumo 109-004 dello Yak-15 dimostrò prestazioni molto più interessanti e non dovette essere sviluppato da un preesistente velivolo a pistoni

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A Pete57: Riguardo La-7R, Su-7 e Pe-2RU, conosci i numeri di produzione? Furono prodotti in più esemplari?

 

Ecco un primo piano dell' impianto sul La-7R

 

la-7r-sh2p224a.jpg

 

ed un link alla pagina:

 

La-7R

 

Ecco inveci il Mig I-250

 

28162_I-250_04.jpg

Modificato da Aurelio S
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Ospite iscandar
Grazie Iscandar, conosci qualche dato tecnico?

 

 

Fonte: www.eads.net

 

Sud-Ouest S.O. 6000-04 Triton

 

Type two-seater experimental aircraft with jet engine

Manufacturer SNCASO

Power plant a Hispano-Suiza Nene jet engine

Performance

 

Top speed 955 km/h

Travel speed 860 km/h at an altitude of 10,000 m

Initial speed 210 km/h (fully loaded)

Take-off-run 450 m

Landing speed 180 km/h

Rate of climb 3,000m/min

Service altitude 12,000 m

Weight

 

Empty weight 3,205 kg

Take-off weight 4,560 kg

Dimensions

 

Span 9.96m

Length 10.41 m

Wing span area 15 qm

Crew 2 persons

Production quantity 6 prototypes

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Grazie mille iscandar. L' Hispano Suiza Nené non è una copia del Rolls-royce Nené?

 

Guardate cosa ho trovato girando per google:

 

aa13.jpg

 

E' la copia sovietica dell' Me 262?

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Ospite iscandar
Grazie mille iscandar. L' Hispano Suiza Nené non è una copia del Rolls-royce Nené?

 

Guardate cosa ho trovato girando per google:

 

aa13.jpg

 

E' la copia sovietica dell' Me 262?

 

 

Credo di si, ad entrambe le domande

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Ho trovato riguardo al bimotore. E' probabilmente un esperimento del 1947 a scopo di valutazione, costituito da un Me 262 (o una copia sovietica) che monta sul muso il noto cannone da 37mm.

 

Ecco la versione americana. E' un esperimento del 1945. Purtroppo ho trovato solo questa immagine.

 

262u4_kgj54-1.jpg

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Ho trovato riguardo al bimotore. E' probabilmente un esperimento del 1947 a scopo di valutazione, costituito da un Me 262 (o una copia sovietica) che monta sul muso il noto cannone da 37mm.

 

Ecco la versione americana. E' un esperimento del 1945. Purtroppo ho trovato solo questa immagine.

 

262u4_kgj54-1.jpg

 

Non ho i numeri di produzione dei velivoli con booster a razzo Sovietici, ma suppongo non più di 1-2 esemplari per tipo.

 

L'immagine che hai postato è totalmente di fantasia - proviene infatti da qualche flight simulator - e, se fosse vera, illustrerebbe un 262 armato con un cannone Mauser Mk-214 da 500mm, effettivamente installato sui due esemplari costruiti della variante Me-262A-1a/U4 "Pulkzerstörer", più altri due cannoni da 30mm e, come non bastasse, le rastrelliere subalari per i razzi aria/aria R4M "Orkan" da 55mm!l :o:hmm:

 

Non so se tale combinazione sia mai stata neanche contemplata (e lo dubito fortemente in quanto il peso e la resistenza aerodinamica, combinati, avrebbero, a mio parere, pericolosamente degradato le prestazioni del velivolo), sicuramente non è mai stata impiegata...

 

Uno dei due "Pulkzerstörer" fu valutato a Wright Field, dopo il conflitto, ma qui termina l'American Connection! ;)

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aa13.jpg

 

La foto postata da Aurelio rappresenta un Sukhoi SU-9 (K)...

su9jmb_1.jpg

 

Sukhoi Su-9 (K)

 

Il Sukhoi SU-9 (K) era un caccia con due motori RD-10 basati sullo Jumo 004B sospesi sotto l'ala bassa dritta e non a freccia come nel caccia tedesco. L'aereo perse di interesse, dopo il rapporto a Stalin di Yakovlev, principale progettista sovietico del periodo bellico, che si limitò a definirlo una semplice copia di un ME 262; sia il SU-9 che il successivo SU-11 erano infatti virtualmente dei duplicati del velivolo tedesco. Il SU-9 (K) compì il primo volo il 18 agosto 1946 (alcune fonti datano l'avvenimento in autunno inoltrato) ed era stato progettato dalla Sukhoi come progetto "K" per concorrere al Mig-9. Da segnalare che lo Yak-15 era già pronto alla fine del 1945 ma l'allargamento della pista del campo sperimentale di Chkalovskaya (Vicino Mosca) ed altri motivi non proprio del tutto chiari ritardarono il primo volo finchè non fu pronto il prototipo del rivale Mig-9, la beffa si ebbe quando il 24 Aprile del 1946 il lancio di una moneta assegnò al Mig-9 l'onore di compiere il primo volo a reazione sovietico, quindi solo dopo pochi minuti si alzò in volo lo Yak-15.

Modificato da Blue Sky
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Non ho i numeri di produzione dei velivoli con booster a razzo Sovietici, ma suppongo non più di 1-2 esemplari per tipo.

 

L'immagine che hai postato è totalmente di fantasia - proviene infatti da qualche flight simulator - e, se fosse vera, illustrerebbe un 262 armato con un cannone Mauser Mk-214 da 500mm, effettivamente installato sui due esemplari costruiti della variante Me-262A-1a/U4 "Pulkzerstörer", più altri due cannoni da 30mm e, come non bastasse, le rastrelliere subalari per i razzi aria/aria R4M "Orkan" da 55mm!l :o:hmm:

 

Non so se tale combinazione sia mai stata neanche contemplata (e lo dubito fortemente in quanto il peso e la resistenza aerodinamica, combinati, avrebbero, a mio parere, pericolosamente degradato le prestazioni del velivolo), sicuramente non è mai stata impiegata...

 

Uno dei due "Pulkzerstörer" fu valutato a Wright Field, dopo il conflitto, ma qui termina l'American Connection! ;)

 

Lo sò che l' immagine è fatta con il computer. Quello che ho visto io è in un' immagine con tre sergenti americani che ci fanno un giro intorno dopo averlo inportato negli USA. Non avendolo mai visto pensavo c'e l' avessero montato loro il cannone.

Modificato da Aurelio S
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Sul forum,grazie a tutti voi,abbiamo visto in pratica "glialbori" della propulsione a reazione intutti i Paesi dalla grande tradizione aeronautica;all'appello a questo puntom anca la Svezia,che-posso pensare- non sarà rimasta a guardare.

Poi,nonsiate troppo severi con lo Yak-15,in fondo i progettisti hanno fatto quello che era in loro potere... :huh:

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SVEZIA

 

SAAB 21R

 

Saab_21R_4.jpg

 

da Wikipedia

 

Il Saab 21R era un monoplano svedese degli anni quaranta. Venne progettato inizialmente come aereo da caccia, ma nel corso della sua vita operativa fu riconvertito per compiti di attacco al suolo.

 

Il Saab 21R fu il primo caccia a reazione realizzato dalla Saab.

 

Per realizzare il primo aereo a getto svedese, anche al fine di maturare esperienza nella materia, nell'immediato dopoguerra i progettisti della Saab pensarono di poter utilizzare la cellula del Saab 21 dotandola di un motore a reazione.

 

La configurazione ad elica spingente del Saab 21, si prestava agevolmente alle modifiche previste. Venne così studiata la realizzazione di una apposita versione del velivolo, definita R (che stava, appunto, ad indicare "rea": a reazione). Il risultato finale avrebbe ricalcato, a grandi linee, la configurazione del britannico de Havilland DH.100 Vampire, che aveva già volato fin dal settembre del 1943.

 

 

Un Saab 21R (si intravvede, davanti al muso, il condotto di scarico del motore de Havilland Goblin).Lo stesso Vampire era per altro impiegato dalla Svenska Flygvapnet e prodotto su licenza dalla CVM (Centrala Flygverkstaden i Malmslätt, azienda meccanica situata appunto a Malmslätt) e montava la medesima unità motrice che sarebbe stata installata sul Saab 21R: il turbogetto de Havilland Goblin.

 

La trasformazione del velivolo non si mostrò semplice come previsto: dopo aver stimato di dover modficare circa il 20% delle componenti del Saab 21, i tecnici della Saab furono costretti a rivedere circa il 50% del velivolo, con conseguenti ritardi nella realizzazione.

 

Il Saab 21R venne rivisto nella fusoliera (di maggiori dimensioni, per accogliere il nuovo motore), nei piani di coda (innalzati, al fine di non ricevere direttamente i gas di scarico del turbogetto), nel carrello d'atterraggio (che fu possibile accorciare, data l'assenza dell'elica). Infine venne complessivamente irrobustita tutta la cellula, per poter sopportare le sollecitazioni determinate dalla potenza della nuova unità motrice.

 

Il volo del primo prototipo ebbe luogo il 10 marzo 1947, ma la risoluzione dei problemi già citati portò a ritardi nelle consegne degli esemplari di serie, che poterono iniziare solamente nel febbraio del 1949. Tali ritardi, uniti al contemporaneo sviluppo del Saab 29 Tunnan, portarono alla cancellazione di metà dell'ordinativo relativo al Saab 21R, che venne così costruito in soli 60 esemplari di serie (contro i 120 inizialmente previsti).

 

Impiego operativo

Il Saab 21R venne inizialmente impiegato nei reparti da caccia della Svenska Flygvapnet, ma le sue prestazioni (ed in particolare la sua autonomia piuttosto ridotta, malgrado la possibilità di installare serbatoi aggiuntivi alle estremità alari) lo rendevano poco adatto al ruolo. Dopo un solo anno di servizio i velivoli vennero riconvertiti per l'impiego come aerei da attacco al suolo, mediante l'incremento dell'armamento offensivo.

 

Gli ultimi velivoli ancora in servizio vennero ritirati dai reparti di prima linea nel corso del 1956, mentre nel 1957 alcuni esemplari furono utilizzati per l'addestramento dei piloti all'impiego dei Saab 32 Lansen, di prossima entrata in servizio.

 

Descrizione tecnica

La struttura del Saab 21R era analoga a quella del Saab 21 dal quale derivava.

 

L'armamento nella versione J (dallo svedese Jakt, Caccia) era costituito da 1 cannone Hispano-Suiza HS.404 da 20 mm e 2 mitragliatrici Browning M/39A da 13,2 mm piazzati nel muso e da altre due Browning identiche alle precedenti alloggiate nelle semiali.

Una volta impiegati nei reparti da attacco vennero dotati di armamento aggiuntivo, consistente in 10 razzi Bofors da 100 mm oppure 5 razzi da 180 mm o, ancora, 10 razzi anticarro da 80 mm.

 

Versioni

J 21RA: Prima versione di produzione. Impiegava motori Goblin prodotti nel Regno Unito; costruita in 34 esemplari (compresi 4 prototipi) che vennero ritirati dal servizio nel 1953. La definizione mutò in A 21RA quando i velivoli vennero destinati ai compiti di attacco al suolo.

J 21RB: Versione dotata dei motori Goblin costruiti su licenza in Svezia. Prodotta in 30 esemplari che furono ritirati dal servizio nel 1956. Anche in questo caso la denominazione cambiò in A 21RB, al momento della loro destinazione a ruoli di attacco.

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