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British Airways: 800 dipendenti lavoreranno gratis per un mese


dindon

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Beh Dindon, fammiti dire che i dipendenti della BA non sono affatto contenti....sopportano. E poco li consola il fatto che gli stipendi non verranno pagati nemmeno ai dirigenti, loro -a differenza dei lavoratori- non ne risentiranno nell'arco dell'anno.

 

Ma non è per questo che ti scrivo...le parole precedenti sono conclusioni ovvie.

 

Ti scrivo perchè voglio parlare di altro, ovvero sulla tua domanda "possiamo imparare qualcosa da loro?".

 

In realtà non possiamo perchè quello che ha fatto British Airways lo fece Alitalia già molti anni fa (ai tempi della crisi conseguente la mancata fusione con KLM) sotto l'amministrazione di Bisignani (mi pare fosse lui, non ne sono certo perchè in quegli anni AZ cambiò diversi AD). A tutto il personale (fra cui ovviamente mio padre) venne decurtata una percentuale importante di stipendio per formare un fondo di solidarietà per evitare il licenziamento di migliaia di dipendenti che altrimenti sarebbe stato necessario.

 

La soluzione però non partì dagli assetti dirigenziali (come sarebbe stato normale in una logica societaria), ma dai movimenti sindacali (come sempre accadeva in AZ).

 

E qui viene forse la parte in cui possiamo imparare qualcosa.

 

In British Airways prima di aver tagliato i voli e le destinazioni (due mesi fa si è deciso che ben 8 aerei di linea a lungo raggio staranno fermi il prossimo autunno-inverno e alcune rotte verranno chiuse) e prima di trattenere i salari mensili, si sono tagliati tempo fa i lavoratori in esubero. Questo perchè in British Airways c'era (c'è) la consapevolezza che in una azienda che produce meno di quello che spende non serve fare sacrifici, perchè tanto la situazione è destinata a peggiorare di mese in mese. Quindi occorre prima ridimensionare l'azienda e dopo eventualmente affrontare i sacrifici necessari a risanarla.

 

In Alitalia invece si è scelto di ricorrere al ridimensionamento drastico dei voli, alla diminuzione della flotta e alla trattenuta delle paghe mensili...ma, per esplicito ordine dei sindacati, non si è mai potuto operare il taglio di personale che forse avrebbe evitato il declino economico che ha portato alla privatizzazione.

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La soluzione però non partì dagli assetti dirigenziali (come sarebbe stato normale in una logica societaria), ma dai movimenti sindacali (come sempre accadeva in AZ).

 

e magari imparano qualcosa anche i dirigenti, o no? E le forze politiche che cambiavano AD come trottole (strapagati) e, ovviamente, non volevano partecipare al licenziamento dei lavoratori....

 

I sindacati, non dimentichiamocelo, anche se a volte fanno (anzi, spesso) delle stupidaggini, sono li per tutelare i lavoratori. Col senno di poi certo che, magari, se ne avessimo lasciati a casa.... pero' il loro compito e' quello. La gestione, e quello che ne consegue, e' compito della dirigenza, e, nel caso Alitalia (essendo una societa' pubblica)anche delle Forze Politiche.

 

In soldoni: se la dirigenza (strapagata, e stra incompetente, come si e' visto negli anni) dice 'licenziamone 2000' e la politica dice 'ok', il sindacato fara' quello che deve (scioperi, agitazioni, proteste...), e i 2000 vanno a casa.

 

E vediamo se e' quello che serve. Se non serve, a casa ci vanno i dirigenti.

 

Pretendere dal sindacato la proposta di licenziamento dei lavoratori, o l'avallo, mi pare pretendere troppo.

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Pretendere dal sindacato la proposta di licenziamento dei lavoratori, o l'avallo, mi pare pretendere troppo.

Il sindacato deve, ovviamente, avere per obiettivo la tutela dei lavoratori e tale protezione compete naturalmente anche all'autorità governativa.

Quando la tutela si esplica esclusivamente con provvedimenti antieconomici, caratterizzati da provvisorietà e breve durata, populistici e contastanti le ferree leggi del mercato, essa diventa del tutto controproducente ed idonea ad arrecare un danno ingiusto al paese, all'impresa, ai cittadini e, infine, anche ai lavoratori.

Modificato da dindon
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La soluzione però non partì dagli assetti dirigenziali (come sarebbe stato normale in una logica societaria), ma dai movimenti sindacali (come sempre accadeva in AZ).

 

e magari imparano qualcosa anche i dirigenti, o no? E le forze politiche che cambiavano AD come trottole (strapagati) e, ovviamente, non volevano partecipare al licenziamento dei lavoratori....

 

I sindacati, non dimentichiamocelo, anche se a volte fanno (anzi, spesso) delle stupidaggini, sono li per tutelare i lavoratori. Col senno di poi certo che, magari, se ne avessimo lasciati a casa.... pero' il loro compito e' quello. La gestione, e quello che ne consegue, e' compito della dirigenza, e, nel caso Alitalia (essendo una societa' pubblica)anche delle Forze Politiche.

 

In soldoni: se la dirigenza (strapagata, e stra incompetente, come si e' visto negli anni) dice 'licenziamone 2000' e la politica dice 'ok', il sindacato fara' quello che deve (scioperi, agitazioni, proteste...), e i 2000 vanno a casa.

 

E vediamo se e' quello che serve. Se non serve, a casa ci vanno i dirigenti.

 

Pretendere dal sindacato la proposta di licenziamento dei lavoratori, o l'avallo, mi pare pretendere troppo.

 

A parte che sulla "questione Alitalia" esiste uno specifico e lungo topic al quale vi consiglio fare riferimento per la trattazione di questo tema, ma in realtà nessuno pretende che il sindacato vada contro gli interessi dei lavoratori.

 

Nella dinamica dell'impresa i dirigenti ed amministratori debbono occuparsi della gestione tesa al profitto, i sindacati della difesa del lavoratore. Nulla da eccepire.

Tutti però si devono preoccupare della salute dell'azienda. Perchè l'azienda è l'insieme di fattori prestati all'attività d'impresa e organizzati dall'imprenditore (quindi lavoratori inclusi).

Un sindacato responsabile ha a cuore la salute e la buona gestione dell'impresa esattamente tanto quanto il datore di lavoro o gli amministratori. In Alitalia non è stato così...in Alitalia il Sindacato ha sempre voluto salvare capra e cavoli, privilegi e posti di lavoro!

 

Alitalia, riprendendo una famosa espressione in voga qualche tempo fa è stata la "putta*a della politica". Ogni governo (ergo ogni azionista di maggioranza, perchè così va intesa la partecipazione statale di maggioranza del Tesoro) ha piazzato i suoi uomini e ha distribuito posti di lavoro nella più classica logica clientelare.

Scenario post 11 settembre....tutte le linee aeree del mondo sono in subbuglio e crisi nera, molte scelgono come misura precauzionale per evitare il fallimento i licenziamenti di massa. Una sola linea aerea (che già stava soffrendo finanziariamente) andò controcorrente e assunse nuovo personale: vi lascio indovinare quale....i sindacati accettarono quella scelta senza battere ciglio, ovviamente purchè tali nuove assunzioni non intaccassero i privilegi maturati.

 

Il sindacato avrebbe dovuto evitare queste storture, protestando esattamente come ha fatto nel momento in cui i licenziamenti sono diventati non più una facoltà ma un dovere per sopravvivere.

Il sindacato di fronte all'evidenza che la società con quei numeri (a conti fatti gli esuberi reali in AZ erano fra gli 8 e i 10 mila lavoratori) non avrebbe dovuto sonnecchiare nella sicurezza che -come sempre era accaduto negli anni precedenti- avrebbe pagato pantalone (ovvero lo Stato). Avrebbe invece dovuto esigere una vertenza con i dirigenti per studiare soluzioni e giungere eventualmente a qualche licenziamento. Perchè proprio questo avrebbe concretizzato la tutela dei lavoratori. Un sindacato serio non segue la logica del "muoia Sansone con tutti i Filistei".

E veniamo dunque alla realtà...esattamente come i piani dirigenziali anche i sindacati erano mossi dai fili della politica e ovviamente stando così le cose non c'era interesse alcuno a trattare il problema. Era una patata bollente che nessuno voleva pelare. Tanto sarebbe venuto poi un altro governo....altre assunzioni premio....altri privilegi per i sindacati....altre poltrone da distribuire...altri esborsi per i contribuenti....

 

Ci tengo a precisare che le responsabilità sindacali non si limitano solo a questa cecità di fronte alla salute dell'azienda (cecità ovviamente condivisa per interessi privati e politici con gli assetti dirigenziali), ma per questo altro argomento rinvio alla discussione suddetta.

Modificato da paperinik
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