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Scomparso aereo Air France


gobbomaledetto

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Ovviamente il sommergibile andrà a caccia di onde elettromagnetiche , non si propagano molto bene in acqua come quelle acustiche , però entro un miglio di raggio dovrebbero diffondersi ...

Un miglio? Un ago in un pagliaio...

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Un miglio? Un ago in un pagliaio...

 

 

Si infatti, si sta parlando di atlantico ricordo.

Poi se il fondale è profondo 4000 e passa metri ad un miglio di distanza di sicuro non ci arriva.

 

 

lavoro che spetterebbe all'unità idro-oceanografica "Pourquoi Pas?"):

 

Oh my god.... :blink:

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Dal sito dell'ANSA.it

 

DISASTRO AEREO: AIR FRANCE NON CONVINTA CAUSA SIANO SONDE

PARIGI - Air France ''non e' convinta'' che la causa dell'incidente di 10 giorni fa al suo Airbus A330 sulla rotta Rio-Parigi siano state le sonde per la rilevazione della velocita', messe da piu' parti sotto accusa negli ultimi giorni. Lo ha fatto sapere la compagnia aerea francese a Parigi.

 

RICERCHE PROSEGUONO FINO AL 19 GIUGNO

RECIFE (BRASILE) - Le ricerche nell'Atlantico dei corpi delle 228 persone a bordo dell'Airbus dell'Air France proseguiranno ''almeno fino al 19 giugno'': lo hanno reso noto le autorita' militari brasiliane, precisando che ''fino a quella data c'e' ancora qualche speranza di trovare i corpi''. ''Il termine che ci siamo posti e' almeno fino al 19 giugno. Tenendo conto delle correnti marine che circolano nell'area, riteniamo che fino a quella data c'e' qualche probabilita' di trovare altri cadaveri'', ha precisato il portavoce dell'aviazione brasiliana, Ramon Cardoso, senza escludere pero' del tutto la possibilita' che le ricerche ''vadano avanti anche al di la' di tale data''.

 

Ripropongo una domanda: l'A330 prevede un allarme automatico in caso di depressurizzazione?

Modificato da Hicks
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(ANSA) - BRASILE, 18 GIU - La Marina militare brasiliana ha ripescato oggi la 'cucina' dell'Airbus Air France precipitato due settimane fa nell'Atlantico. Si tratta di un grande frammento, curiosamente abbastanza intatto: i carrelli con il cibo sono ancora al loro posto, appena uno sembra essere slittato fuori dal suo cassetto. Il nuovo ritrovamento si aggiunge cosi' agli oltre 400 frammenti dell'Airbus ripescati finora. Sono stati recuperati anche vari bagagli dell'aereo scomparso.

 

Fonte: ANSA

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Siamo al 20 giugno.

 

Vorrei chiedere quante probabilità ci sono di trovare le scatole nere e di ottenre informazioni da esse (spero di non essermi perso una parte della discussione in cui si parlava di questo, ma non mi pare). Si deteriorano col tempo? Immagino che le pressioni e temperature del fondo dell'oceano non rappresentino le condizioni ideali.

 

Ps: in un post precedente si diceva che le ricerche sarebbero proseguite fino al 19 giugno, cioè ieri. Sui giornali si legge poco e niente oramai. Questo significa che questo incidente rimarrà un caso irrisolto?

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Siamo al 20 giugno.

 

Vorrei chiedere quante probabilità ci sono di trovare le scatole nere e di ottenre informazioni da esse (spero di non essermi perso una parte della discussione in cui si parlava di questo, ma non mi pare). Si deteriorano col tempo? Immagino che le pressioni e temperature del fondo dell'oceano non rappresentino le condizioni ideali.

 

Ps: in un post precedente si diceva che le ricerche sarebbero proseguite fino al 19 giugno, cioè ieri. Sui giornali si legge poco e niente oramai. Questo significa che questo incidente rimarrà un caso irrisolto?

 

probabilmente si, le scatole nere saranno difficilissime da recuperare

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Su un giornale ho letto che stanno studiando delle scatole nere galleggianti,o le hanno già adottate non ricordo bene,ma ricordo che c'era scritto che sarebbero molto costose e i costruttori di aerei nicchiano a causa proprio del costo,ma prendetela con le molle perchè sto andando a memoria,ne sapete qualcosa?

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delle scatole nere galleggianti non ne ho mai sentito parlare mi spiace ma posso asicurare che le scatole nere resistono sul fondo dell'oceano;gli hanno sparato addosso una quantità di piombo inimmaginabile ed era ancora intatta la scatola...quindi...

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delle scatole nere galleggianti non ne ho mai sentito parlare mi spiace ma posso asicurare che le scatole nere resistono sul fondo dell'oceano;gli hanno sparato addosso una quantità di piombo inimmaginabile ed era ancora intatta la scatola...quindi...

 

Giuro di averla vista in una foto da qualche parte,avrebbe la base quadrata e una forma a tronco di piramide,di colore arancione con la base bianca....se ricordassi dove l'ho vista...

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Ospite intruder
Giuro di averla vista in una foto da qualche parte,avrebbe la base quadrata e una forma a tronco di piramide,di colore arancione con la base bianca....se ricordassi dove l'ho vista...

 

 

Rendere galleggiante un oggetto che ha una densità sezionale cinque o sei volte quella dell'acqua è un po' difficile. Sono curioso di sapere come hanno pensato di risolvere il problema.

Modificato da intruder
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Piuttosto sarebbe più semplice ripensare da zero le scatole nere con l'integrazione di un sistema di trasferimento dati via radio?

 

Alla fine l'obiettivo è recuperarne le informazioni in esso contenute e in quel caso il recupero fisico delle scatole nere diventa secondario, o no?

Modificato da Hicks
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Rendere galleggiante un oggetto che ha una densità sezionale cinque o sei volte quella dell'acqua è un po' difficile. Sono curioso di sapere come hanno pensato di risolvere il problema.

e soprattutto, se l'aereo rimane più o meno intego, come fa ad uscire?

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e soprattutto, se l'aereo rimane più o meno intego, come fa ad uscire?

 

Trattandosi di un corpo galleggiante,in caso di recupero in fondo al mare,cercherei verso il"soffitto".

 

Il ragionamento di Hicks secondo me è giustissimo,ripensare da zero il concetto di scatola nera.

Credo che la tecnologia attuale consenta di costruire registratori completamente allo stato solido e di dimensioni/peso/costo ridotti.

Non sarebbe neanche una brutta idea stabilire delle frequenze ad hoc,intercettabili da una rete di satelliti tipo GPS o Iridium,che facessero capo a una centrale dove le singole comunicazioni venissero identificate e smistate con un procedimento simile a quello del trasponder,cioè il volo AZ 123,il volo LH 345 ecc ecc,così resterebbero delle registrazioni molto utili sia dal punto di vista tecnico che giuridico,aiutando ed eventualmente accorciando sensibilmente le indagini e i procedimenti legali.

Scusate il paragone,ma ad esempio,nel caso Ustica,fosse stata presente una tecnologia simile,non ci sarebbero state controversie sui tracciati radar e quali aerei erano nelle vicinanze,il GPS avrebbe rivelato tutto in tempo reale,magari aiutando di molto gli inquirenti.

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Piuttosto sarebbe più semplice ripensare da zero le scatole nere con l'integrazione di un sistema di trasferimento dati via radio?

 

Alla fine l'obiettivo è recuperarne le informazioni in esso contenute e in quel caso il recupero fisico delle scatole nere diventa secondario, o no?

 

wilson

 

cut.

 

quello che proponete è già , in parte , realtà : i famosi messaggi automatici di emergenza provenivano dalla scatola nera

Modificato da cama81
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wilson

quello che proponete è già , in parte , realtà : i famosi messaggi automatici di emergenza provenivano dalla scatola nera

Non sapevo che provenissero dalla scatola nera.

 

Sarebbe però molto interessante poterla interrogare da remoto via radio ed estrarne totalmente il contenuto in qualsiasi momento. Oppure in un caso simile a questo la torre di controllo che riceve quei messaggi automatici in assenza di comunicazione con i piloti potrebbe ricavare informazioni essenziali dalla scatola nera per un controllo o l'eventuale invio dei soccorsi (stato, posizione, altitudine).

Forse è un idea stupida o già esistente, in caso scusate.

 

Cama, cosa significa wilson?

Modificato da Hicks
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Qui a molti sfuggono alcuni concetti chiave:

 

1)l'energia a cui vengono sottoposte le scatole nere in caso di incidente aereo: una quantità di Joule spropositata.

 

2)il fatto che le scatole nere registrano dati e comunicazioni dal momento dell'accensione dell'aereo fino allo spegnimento dei motori....moltiplicate questi dati per tutte le ore di volo, per tutti gli aerei in volo nel globo e vi renderete facilmente conto che non c'è attualmente possibilità alcuna di immagazzinare in tempo reale questa immensa molt di dati.

 

3)Anche volendo immagazzinare questi dati come pensate trasmetterli? Con il Wi-FI?!.....Le onde radio trasmettono tutto, ma quando sei a 33.000 piedi sopra l'oceano atlantico è un pò problematico individuare una stazione ricevente che possa registrare il tutto.

 

4)I costi. I casi in cui le scatole nere non vengono recuperate sono minimi....praticamente irrilenvanti se messi nel piatto della bilancia. Non si può ripensare tutto il concetto di scatola nera, perchè una volta ogni 5 anni (tiro a caso) non si riesce a recuperarle.

 

5)Le scatole nere sono già avolute e adattate alla tecnologia attuale. Hanno trasmettitori GPS, hanno gusci più resistenti, resistono a temperature e pressioni marittime elevatissime, hanno un registratore digitale e non più un nastro magnetico, etc....

Modificato da paperinik
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delle scatole nere galleggianti non ne ho mai sentito parlare mi spiace ma posso asicurare che le scatole nere resistono sul fondo dell'oceano;gli hanno sparato addosso una quantità di piombo inimmaginabile ed era ancora intatta la scatola...quindi...

 

bhe..avrà subito moltissime torture ma la pressione sul fondo dell'oceano è altissima..non sò se riesce a resistere :unsure: :unsure: ..cmq come altri mi hanno risposto prima,a quelle profondità è impossibile o quasi riuscire a recuperarla :) :)

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Qui a molti sfuggono alcuni concetti chiave:

 

1)l'energia a cui vengono sottoposte le scatole nere in caso di incidente aereo: una quantità di Joule spropositata.

 

2)il fatto che le scatole nere registrano dati e comunicazioni dal momento dell'accensione dell'aereo fino allo spegnimento dei motori....moltiplicate questi dati per tutte le ore di volo, per tutti gli aerei in volo nel globo e vi renderete facilmente conto che non c'è attualmente possibilità alcuna di immagazzinare in tempo reale questa immensa molt di dati.

 

3)Anche volendo immagazzinare questi dati come pensate trasmetterli? Con il Wi-FI?!.....Le onde radio trasmettono tutto, ma quando sei a 33.000 piedi sopra l'oceano atlantico è un pò problematico individuare una stazione ricevente che possa registrare il tutto.

 

4)I costi. I casi in cui le scatole nere non vengono recuperate sono minimi....praticamente irrilenvanti se messi nel piatto della bilancia. Non si può ripensare tutto il concetto di scatola nera, perchè una volta ogni 5 anni (tiro a caso) non si riesce a recuperarle.

 

5)Le scatole nere sono già avolute e adattate alla tecnologia attuale. Hanno trasmettitori GPS, hanno gusci più resistenti, resistono a temperature e pressioni marittime elevatissime, hanno un registratore digitale e non più un nastro magnetico, etc....

 

1- se ancora riescono a trasmettere la loro posizione anche se a breve significa che funzionano ancora.

2- non posso quantificare la mole di dati registrati ma con la tecnologia odierna ritengo si possa e anche in poco spazio.

3- Se ha trasmesso 24 messaggi d'allarme alla torre di controllo penso possa trasmettere anche altro, sbaglio? Per interrogare la scatola nera intendo la trasmissione di dati su posizione,altitudine e stato non dico trasmissione totale dell'archivio che eventualmente andrebbe fatta in caso di impossibilità nel racupero.

4- Non penso che richiederbbe costi inauditi e poi visto che la terra è coperta per il 71% d'acqua non la trovo un idea così assurda.

5- hanno appunto la possibilità di immagazzinare una enormità di dati visto la tecnologia raggiunta

 

Scusate io non sono un esperto ma non mi sembra un idea così balorda. La tecnologia c'è, l'utilità pure, il costo penso sia più che abbordabile.

Modificato da Hicks
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Stò cercando su internet le immagini della scatola nera galleggiante ma x ora trovo solo le scatole nere ''normali'' :( :(

ho letto su un sito che a miami è stato presentato il prototipo ma non sò se sia una fonte attendibile..

Modificato da Bl4ckH4wk
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1- se ancora riescono a trasmettere la loro posizione anche se a breve significa che funzionano ancora.

2- non posso quantificare la mole di dati registrati ma con la tecnologia odierna ritengo si possa e anche in poco spazio.

3- Se ha trasmesso 24 messaggi d'allarme alla torre di controllo penso possa trasmettere anche altro, sbaglio? Per interrogare la scatola nera intendo la trasmissione di dati su posizione,altitudine e stato non dico trasmissione totale dell'archivio che eventualmente andrebbe fatta in caso di impossibilità nel racupero.

4- Non penso che richiederbbe costi inauditi e poi visto che la terra è coperta per il 71% d'acqua non la trovo un idea così assurda.

5- hanno appunto la possibilità di immagazzinare una enormità di dati visto la tecnologia raggiunta

 

Scusate io non sono un esperto ma non mi sembra un idea così balorda. La tecnologia c'è, l'utilità pure, il costo penso sia più che abbordabile.

 

1)appunto....il fatto che debbano resistere a pressioni enormi sognifica che non si possono elaborare scatole nere troppo complesse (resistente, ma galleggiante, leggera ma con una superbatteria dentro ed un trasmettitore GPS più potente, etc)

 

2)La quantità di dati è immensa: variazioni di ogni genere e tutte le comunicazioni di bordo....hai idea su un volo di 12-15 ore quanti dati sono?

 

3)i segnali non sono stati trasmessi dalla scatola nera (come qualcuno ha erroneamente detto), ma dal sistema ACARS. Che non c'entra nulla. Sono brevi stringhe in codice che vengono mandate automaticamente dalla suite avionica dell'aereo in presenza di una anomalia e vengono registrate da una stazione ricevente appositamente costruita dall'Airbus. Si tratta di segnali brevissimi, emessi sono in casi di emergenza e anomalia. Quindi normalmente non viene emesso nessun segnale dall'aereo, riducendo in modo drastico il materiale da registrare!

 

4)I costi sono inauditi....hai idea quante migliaia di aerei di linea volano? Ogni aereo ha due scatole nere....fai due conti. E poi è anche vero che la terra è piena di acqua...ma quanti sono i casi in cui non si è potuto recuperare i flight recorders?! 3? 5? 10?....numeri irrisori. Questo perchè la maggior parte degli incidenti capita in fase di atterraggio/decollo e nel resto dei casi è più facile individuare il punto dell'incidente.

 

5)Tanti dati possono essere immagazzinati.....trasmetterli è un altro discorso. Che fai trasmetti una improvvisa variazione di altitudine? Ci pensa già l'ACARS. Ma agli investigatori sono altri i dati che interessano....in primis le comunicazioni fra i piloti.

 

Non mi fraintendete....se un giorno inventeranno una scatola nera che galleggia, ben venga! Ma non crediate che sia una cosa banale.

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1)appunto....il fatto che debbano resistere a pressioni enormi sognifica che non si possono elaborare scatole nere troppo complesse (resistente, ma galleggiante, leggera ma con una superbatteria dentro ed un trasmettitore GPS più potente, etc)

 

2)La quantità di dati è immensa: variazioni di ogni genere e tutte le comunicazioni di bordo....hai idea su un volo di 12-15 ore quanti dati sono?

 

3)i segnali non sono stati trasmessi dalla scatola nera (come qualcuno ha erroneamente detto), ma dal sistema ACARS. Che non c'entra nulla. Sono brevi stringhe in codice che vengono mandate automaticamente dalla suite avionica dell'aereo in presenza di una anomalia e vengono registrate da una stazione ricevente appositamente costruita dall'Airbus. Si tratta di segnali brevissimi, emessi sono in casi di emergenza e anomalia. Quindi normalmente non viene emesso nessun segnale dall'aereo, riducendo in modo drastico il materiale da registrare!

 

4)I costi sono inauditi....hai idea quante migliaia di aerei di linea volano? Ogni aereo ha due scatole nere....fai due conti. E poi è anche vero che la terra è piena di acqua...ma quanti sono i casi in cui non si è potuto recuperare i flight recorders?! 3? 5? 10?....numeri irrisori. Questo perchè la maggior parte degli incidenti capita in fase di atterraggio/decollo e nel resto dei casi è più facile individuare il punto dell'incidente.

 

5)Tanti dati possono essere immagazzinati.....trasmetterli è un altro discorso. Che fai trasmetti una improvvisa variazione di altitudine? Ci pensa già l'ACARS. Ma agli investigatori sono altri i dati che interessano....in primis le comunicazioni fra i piloti.

 

Non mi fraintendete....se un giorno inventeranno una scatola nera che galleggia, ben venga! Ma non crediate che sia una cosa banale.

 

Alla luce delle tue risposte Paperinik casca la mia proposta che sebbene utile è in effetti attualmente inattuabile.

 

1- Ok anche se non ho mai parlato di scatole nere galleggianti.

2- non ne ho idea di che mole di dati parliamo come avevo già anticipato

3- la mia idea basava in parte su quello detto sopra quindi la tua risposta taglia le gambe a molti dei vantaggi.

4- invece di una sostituzione in toto di tutti i FR punto ad una sostituzione sui nuovi modelli. Comunque ci sono stati casi in qui la comunicazione con i piloti non era possibile e un check dei sistemi da terra sarebbe stato utile per capirne la posizione e situazione, non trovi?

5- ritengo ancora valida l'idea del trasmerimento di tutte le informazioni contenute via radio a brevi distanze(qualche migliaio di metri)

 

Grazie comunque per le risposte esaurienti

Modificato da Hicks
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unque, quella volta l'areo non è che si "depressurizzò", per una banale svista non fu impostata la presurizzazione automatica, e l'equipaggio indaffarato per le manove di decollo non se ne accorse fino a che non arrivarono ad alta quota, ma allora erano troppo obnubilati per "settarla". Solo uno stewart che faceva varii sport arobici ed era un vero atleta riuscì a mantenere la lucidità necessaria per raggiungere il cockpit, ma purtroppo non riuscì a portare l'aereo a terra

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unque, quella volta l'areo non è che si "depressurizzò", per una banale svista non fu impostata la presurizzazione automatica, e l'equipaggio indaffarato per le manove di decollo non se ne accorse fino a che non arrivarono ad alta quota, ma allora erano troppo obnubilati per "settarla". Solo uno stewart che faceva varii sport arobici ed era un vero atleta riuscì a mantenere la lucidità necessaria per raggiungere il cockpit, ma purtroppo non riuscì a portare l'aereo a terra

Scusa Simone a quale incidente fai riferimento? Al 737 della Helios nel 2005?

 

ho quotato anche wilson che riprendeva la tua idea solo che non ho riportato tutto il testo ma solo il nome scusa per il fraintendimento

Nessun problema, grazie Cama

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