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Altro incidente aereo in Italia, un morto


Ospite intruder

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ansa Un piccolo velivolo e' precipitato in provincia di Livorno, nella zona di San Vincenzo. Il pilota e' morto.La vittima dell'incidente aereo si chiamava Massimo Costa, 55 anni. L'uomo era il pilota e il proprietario del velivolo precipitato, un ultraleggero a due posti sul quale era da solo. Sul posto per accertare la dinamica dell'incidente ci sono anche i carabinieri, insieme a vigili del fuoco e mezzi di soccorso. Costa era originario e abitava a San Vincenzo.

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Il problema è che questi macinini vengono spesso fabbricati artigianalmente da gente che, magari è brava a sturare il lavandino di casa o ad asciugare lo spinterogeno della macchina, ma non per questo sono dei von Braun anche se loro credono il contrario. E non vedo nessuno che li scoraggi.

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Al di là delle cause specifiche di questo incidente, in cui ovviamente e come di consueto non entro nel merito finchè l'inchiesta non avrà fatto il suo corso, il problema del volo ultraleggero non sono tanto gli aerei fatti male, o perchè costruiti artigianalmente o o anche perchè sbagliati progettualmente.

Questi aerei sono appunto aerei...

Sembra strano sottolinearlo, ma da un punto di vista legislativo sono equiparati a poco più di attrezzatura sportiva.

Sono però velivoli con sempre maggiori capacità e che fanno ricorso a materiali anche molto avanzati per rimanere all'interno delle restrizioni di peso imposte alla categoria degli ultraleggeri.

Sono sempre di più gli ULM che si discostano dal classico deltaplano a motore e ci sono ditte molto serie che realizzano ultraleggeri veramente notevoli sia completi che in kit di montaggio.

Però, indipendentemente da come e da chi sono realizzati, in ogni caso è molto facile portare questi mezzi a volare in condizioni che sono al di là delle capacità dei loro piloti che, se da un lato possono accedere al volo senza tutte le complicazioni e i costi dell'aviazione generale, dall'altro si trovano un po' impreparati ad affrontare situazioni che possono andare al di là del loro addestramento e della loro esperienza e nelle quali devono evitare di trovarsi.

La velocità di stallo ridotta, la capacità di planare e atterrare praticamente ovunque in caso di emergenza e la disponibilità di dispositivi di emergenza come il paracadute balistico sono un grande aiuto in caso di problemi, ma la bassa quota di volo imposta agli ultraleggeri, l'addestramento base al solo volo a vista e le capacità di questi mezzi richiedono comunque prudenza e lo scrupoloso rispetto di tutte le regole di sicurezza sia dal punto di vista manutentivo che soprattutto dal punto di vista della condotta in volo del velivolo.

In altre parole l'errore umano, come in tutti gli incidenti aerei, resta sempre la principale causa di sinistri nel mondo ULM.

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Sul posto per accertare la dinamica dell'incidente ci sono anche i carabinieri, insieme a vigili del fuoco e mezzi di soccorso.

Spero che non si ripeta quanto già successo nell'incidente di Trigoria, alle porte di Roma, quando le forze dell'ordine arrivarono prima degli ispettori dell'ANSV contaminando involontariamente "la scena del delitto".

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Sul filo di Flaggy (che ovviamente quoto), vorrei aggiungere che la normativa in merito di ULM è molto scarsa e, soprattutto, non uniformata a livello internazionale e nemmeno europeo. Secondo la normativa italiana gli ultraleggeri sono Velivoli da Diporto Sportivo (VDS), e questo la dice lunga sulla considerazione che questo segmento in costante crescita riceve nel nostro paese.

 

Ormai vengono fabbricati ultraleggeri che non hanno nulla da invidiare ai fratelli meggiori dell'AG, oppure spesso macchine che è possibile immatricolare come VDS (in base a pesi e velocità di stallo) non ricevono le marche da velivolo per evitare di incorrere nella tassazione prevista. Tutto questo non fa che creare confusione nel settore, ed il ministero dei trasporti non va incontro al corso degli eventi, anzi, sembra fossilizzato sulla definizione di cui prima...

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