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"Ecco le risposte del Cav. alle dieci domande"


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Prima della presentazione delle liste per le Europee Lei, unitamente al suo cagnolino, ha detto che Berlusconi candidava le veline, (cosa rivelatasi falsa)

di falsità c'è giusto in questo articolo

 

 

...non essendo servita la spallata giudiziaria (anzi le spallate), ora si tenta la via della bassa cronaca rosa.

ovvio

 

invece si sta venendo fuori di più ragazze ospitate nelle ville del premier

 

Quando, la mattina del 31 dicembre 2007, Silvio Berlusconi in persona aveva illustrato alle sue ospiti, arrivate da Roma e Milano con voli privati, quello che sarebbe stato il programma della giornata, tra le 50 ragazze presenti è partito l'applauso. Come in un sogno alla "pretty woman" l'uomo più potente e ricco d'Italia stava invitando quell'eterogeneo gruppo di veline, attricette, ragazze immagine e hostess, ad abbeverarsi alla sua scienza, a mangiare alla sua tavola e a far compere attingendo direttamente dal suo portafoglio. Cose da Mille e una notte. O se preferite da Sultano. Ecco, se si vuole davvero capire perché Veronica Lario, annunciando il suo divorzio, parlasse di "divertimento dell'imperatore", di "vergini che si offrono al drago" e di un paese che "per una strana alchimia" permette tutto al suo capo, si può partire da qui. Dai racconti sull'ultimo dell'anno 2007 a villa La Certosa, registrati da "L'espresso" dietro garanzia di anonimato, e da quelli sulla corte di giovani donne di cui si circonda il Cavaliere.

 

Ragazze tra i venti e i trent'anni, in mezzo alle quali - è accaduto, cinque mesi fa, per il Capodanno 2009 - si ritrovano a volte anche minorenni, come la pupilla del premier Noemi Letizia e la sua amica del cuore, Roberta. Con loro Berlusconi dà il meglio di sé. Fa battute, si spreca in gentilezze e galanterie. A ognuna consegna un kit di doni: due braccialetti in onice a forma di tartaruga (simbolo di villa Certosa) per caviglie e braccia; un anello d'argento; il ciondolo a forma di farfalla, segno ormai nemmeno troppo segreto delle amiche del premier; un anello e un sottile braccialetto d'oro. Tutti monili estratti da un sacchetto che il Cavaliere fa tintinnare.

 

 

Lo spirito è a metà tra il goliardico e la riunione da villaggio vacanze. Le ragazze ridono e si divertono. Per parecchie di loro è un lavoro.

Tra le 50 ospiti di villa La Certosa, almeno una ventina hanno garantita una sorta di diaria da 1.500 euro al giorno. Per tutte poi, prima della notte di Capodanno, è stata organizzata una visita agli shopping center della zona dove gli uomini della sicurezza del leader del Pdl coprono le spese delle ospiti fino a 2 mila euro. Infine, una volta rientrate a Punta Lada, le ragazze si dividono a gruppi di cinque nelle varie dépendance, mentre le ospiti più vicine al premier sono alloggiate nella tenuta di Paolo Berlusconi, in quei giorni assente. Nei racconti raccolti da "L'espresso" più che i particolari sulla festa, con i bagni nella piscina riscaldata, i balli e l'ovvio trenino finale, colpisce comunque la descrizione delle ore precedenti.

 

Nel pomeriggio infatti, come in un'anticipazione dei corsi tenuti a Palazzo Grazioli per selezionare le candidature alle europee, Berlusconi ha illustrato per due ore alle sue ospiti i segreti della politica. Eravamo quasi alla vigilia della caduta del governo Prodi. Il Cavaliere, però, ricorda una testimone, se l'è presa anche con l'allora leader di An, Gianfranco Fini. Ma da chi era composta in quei giorni la corte del premier? Le fonti sono concordi nell'indicare tra i presenti il cantante Mariano Apicella, il produttore di fiction Guido De Angelis, l'attrice Camilla Ferranti, le gemelle Ferrera, già meteorine del tg di Emilio Fede, la numero uno del reality trash "Un, due, tre... stalla" Imma Di Ninni, una ex del "Grande Fratello" e due vincitrici del concorso di miss Albania in Italia.

 

mi arrivano anche certo voci che pare la solita storia di sesso per soldi e carriera...

che schifo

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di falsità c'è giusto in questo articolo

 

Beh nonostante franceschini ci provi ancora è chiaro che le candidate sono tutte ottime professioniste laureate e non certo veline.

 

ovvio

 

invece si sta venendo fuori di più ragazze ospitate nelle ville del premier

 

Per me nelle sue ville può ospitare chi vuole

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dominus insisti a vederlo come gossip anziché come possibile clientelismo o, comunque, malcostume.

ottime professionalità? quella che stava nelle Letteronze (se non l'hanno tolta dopo l'intervista della Lario) ?

 

Berlusconi, un mare di bugie le sue dichiarazioni

Berlusconi, un mese dopo, risponde alle domande che si fa da solo. Minorenni? "Non ho detto niente". Sesso con le minorenni? "Assolutamente no, ho giurato sulla testa dei miei figli e sono consapevole che se fossi uno spergiuro mi dovrei dimettere, un minuto dopo averlo detto". (Il Cavaliere ha memoria corta. Già gli è capitato di giurare sulla testa dei figli per negare che Fininvest avesse un "comparto off-shore, very secret", All Iberian. Ora che quell'arcipelago di "fondi neri" ha trovato una documentata conferma, il capo del governo ha dimenticato quel fragoroso spergiuro). La mossa del presidente segue un sentiero che gli è familiare fino all'abitudine. Rovescia il tavolo per uscire dall'angolo in cui si è cacciato con la sua apparizione in un ristorante di Casoria per festeggiare una diciottenne. Stende un velo sui tre eventi che egli stesso si è combinato: l'incomprensibile presenza in una periferia napoletana; l'offesa pubblica alla moglie; scelte politiche che hanno convinto Veronica Lario a parlare di "ciarpame politico".

 

Se questo "caso Berlusconi", come si è voluto accreditare, fosse stato soltanto una pruderie, magari il colpo di teatro del premier sarebbe stato anche efficace.Fin dall'inizio, però, questa storia non ha avuto nessuna parentela (o soltanto un legame forzato) con il gossip. Lo dimostrano con l'evidenza della luce le quattro parole ("Non ho detto niente") con cui Silvio Berlusconi liquida l'intero rosario di discorsi e ricordi offerto nel monologo a Porta a porta, in tre interviste ufficiali (France 2, Corriere della sera e Stampa), nelle molte conversazioni ufficiose con i cronisti, nella pubblica promessa di "spiegare tutto" (Cnn). Della ricostruzione che il capo del governo ha proposto all'opinione pubblica non è rimasto in piedi, dopo quattro settimane, nemmeno un muro. Il think tank di Gianfranco Fini (farefuturo) e Veronica Lario lo accusano di selezionare la nuova élite politica del Paese negli studi televisivi, nei set dei reality, magari tra i cactus di Villa Certosa tra "le vergini che si offrono al drago". Il Cavaliere nega di aver mai voluto candidare alle Europee "veline" qualche ora prima che veline e soubrette confermino di aver firmato per quelle candidature. Veronica Lario svela che il premier "frequenta minorenni" posseduto da un'ossessione per il sesso che ne pregiudica la salute ("non sta bene") e il presidente del consiglio ha dichiarato in tv di non frequentare minorenni e di stare benissimo. Salta però fuori una minorenne (Noemi) che certamente ha frequentato e frequenta. Per giustificarne gli incontri, Berlusconi s'ingarbuglia in una, due, tre, quattro versioni. Quanto più corregge e contraddice la sua memoria, tanto più offre ricostruzioni che stanno in piedi come un sacco vuoto. La risposta alle dieci domande che Repubblica avrebbe voluto fargli, se avesse accettato di essere intervistato, avrebbero potuto chiudere la partita, restituire al premier l'attendibilità perduta, ridimensionare una criticità che distrugge la sua reputazione (e quella dell'Italia) nel mondo. Ha preferito tacere, invece. Con ostinazione continua a tacere oggi mentre gli "arrangiamenti" si sbriciolano come un biscotto sotto la pressione di qualche interrogativo rivolto ai protagonisti.

 

Un testimone attendibile, ex-fidanzato di Noemi, racconta di un uomo di 73 anni, capo del governo di un Paese con molte difficoltà da affrontare, che telefona in un pomeriggio autunnale del 2008 a una diciassettenne per dirle come sia "angelico" il suo viso e "puro" il suo sguardo. Decide di "allevarla". La invita a Roma, a Milano, in Sardegna quando - confessa la ragazza - si sente solo. La colma di regali e attenzioni. Il testimone, con un guaio giudiziario alle spalle, costringe Berlusconi a smentire se stesso. Il Cavaliere aveva detto di aver incontrato la ragazza sempre alla presenza dei suoi genitori, deve smentirsi: è vero, l'ho invitata - era ancora minorenne - prima a Villa Madama, poi a Villa Certosa e i genitori non c'erano. Si comprende, allora, perché il premier non risponda alle sollecitazioni: non può rispondere ad alcuna domanda senza danneggiare irrimediabilmente se stesso e un futuro luminoso progettato per concludersi al Quirinale. L'"unità di crisi", che lo consiglia, si convince a incamminarsi per la solita strada del "complotto", ma è ancora fresco nel ricordo di tutti che è stato lo stesso Berlusconi a costruire la trappola che lo tiene prigioniero senza voler ricordare che i protagonisti di quest'affare sono direttamente o indirettamente "berlusconiani", passando per Veronica Lario, da farefuturo al testimone, che svela il primo contatto tra il premier e la diciassettenne. La teoria del complotto diventa un soufflé sgonfio. Berlusconi, alle strette, riconverte i suoi passi verso una direzione che conosce bene e gli ha portato sempre fortuna: "non ho detto niente".

 

Il "non ho detto niente" di Berlusconi è la formula che contiene il nucleo stesso del suo sistema politico perché è il dispositivo che cancella ogni distinzione tra vero e falso. Con quel "non ho detto niente" il premier vuole eliminare, non solo le sue contraddizioni e incoerenze, ma anche gli eventi e i fatti concreti, il loro ricordo nella mente dei testimoni e dell'opinione pubblica. Pretende che sia accettato il suo personale canone secondo il quale non esiste alcun modo di stabilire che cosa sia vero perché "non esiste un criterio di verità praticabile" se si esclude ciò che viene dichiarato vero al momento. Il premier (consapevolmente o meno, non importa) ci invita a dare fede soltanto alle "credenze" che naturalmente possono essere cancellate il giorno successivo (e qui è un gioco da ragazzi per chi controlla stampa e network tv). In questo mondo di cartapesta la verità dura un solo giorno e il Gran Bugiardo che lo ha fabbricato non può mai essere accusato di mentire perché ha abolito l'idea stessa della verità.

 

Al fondo del "caso Berlusconi", che soltanto occasionalmente ha incrociato la vita di una ragazza e di una famiglia, c'è - come direbbe Leszek Kolakowski - "il cuore di una nuova civilizzazione" che abolisce l'idea stessa di verità. Che rende indifferente sulla scena politica l'attendibilità del premier perché il premier può affatturarsi la realtà come meglio gli conviene in quel momento, salvo poi rimodellarla il giorno dopo. Non tutti dalle nostre parti hanno compreso, contrariamente a quanto è stato subito chiaro alla stampa di mezzo mondo, che il "caso Berlusconi" oggi ci parla di minorenni, ma contemporaneamente o domani ci può parlare di disoccupazione, sviluppo, recessione, fisco, terremoto, famiglia, Europa, rifiuti: in una parola, del destino del Paese perché mette in gioco la sua rappresentazione pubblica e l'affidabilità di chi lo governa.

È a questa prova che Berlusconi sfugge rispondendo soltanto alle domande che egli stesso si pone senza nemmeno rendersi conto quanto avvilente sia vederlo apparire nei tg della sera per giurare che non fa sesso con le minorenni. Per evitare dieci domande, il premier preferisce questa umiliazione e, peggio, decide di inoltrarsi sempre di più in un vicolo cieco che minaccia di soffocarlo. Giurare sulla testa dei figli che non ha "rapporti piccanti" con le minorenni, pena le dimissioni immediate, è una sfida funesta che lo rende debole, soprattutto ricattabile. Qualunque minorenne - ed è ormai provato che a Berlusconi capita di frequentarle - può inventarsi la bubbola e scatenare un terremoto istituzionale. Questa è la strada sdrucciolevole che ha scelto il premier, costretto a scendere nei sotterranei del suo castello di bugie, incapace di spiegare perché ha mentito, a dire che cosa lo ha costretto a mentire, che cosa ancora oggi gli impone di tacere la verità. Questo è il dramma di un uomo e di un politico che è il capo del governo italiano.

http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/p...ostruzione.html

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Sesso in cambio di carriera....dimmi Lev, dov'è la novità?

Ahhhhhh giusto, adesso dobbiamo indignarci tutti perchè il dito lo punta Franceschini (o la Repubblica) contro Berlusconi.

 

Le chiacchere che a te arrivano (e che tanto schifo) stanno a zero...come tutto il resto. Avete (voi del centro sx) fatti oggettivi? Prove? Elementi incontrovertibili? NO. E allora smettetevela e rabboccatevi le maniche perchè la Vs. pochezza politica è ai minimi storici.

 

Per detronizzare l'avversario che puntualmente vi frusta ad ogni tornata elettorale non sapete più a chi rivolgervi....non bastavano i giudici (i quali presuntamente dovrebbero tenere più a mente il concetto di prova decisiva) adesso ci provate con i giornalisti di cronaca rosa.

 

Sguazzate pure nel vostro voyerismo misto al gossip, alla ricerca di una vicenda sordida della quale non avete altro che mere illazioni e supposizioni che mai si eleveranno al rango di prova.

 

 

PS: tanto per chiarire un concetto...sono fortemente contrariato delle modalità di scelte dei candidati di Berlusconi, ma se sta bene al PDL non capisco quali siano i problemi di Franceschini, della Repubblica e del centro Sx tutto....pochezza, tanta pochezza.

Modificato da paperinik
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A Papi as a premier. What a shame!!!

 

Ma qualcuno qua la vede la stampa internazionale?

 

What a shame for what? mi verrebbe da dire....la stampa internazionale non fa altro che riprendendere i titoloni dei giornali e riviste di sinistra in Italia. Poco importa se le loro accuse siano infondate o (anche se fondate) comunque prive di prove.

 

La vergogna è che in Italia basta puntare il dito per rovesciare tonnellate di fango addosso a chicchessia...incuranti poi se ciò che si sostiene sia fondato o meno. Come sempre in Italia le rettifiche degli errori e le puntualizzazioni occupano un trafiletto in basso a pagina 27...

Modificato da paperinik
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What a shame for what? mi verrebbe da dire....la stampa internazionale non fa altro che riprendendere i titoloni dei giornali e riviste di sinistra in Italia. Poco importa se le loro accuse siano infondate o (anche se fondate) comunque prive di prove.

 

Non penso davvero che la stampa internazionale si meriti la descrizione che hai appena fatto.

 

Solo per prendere un articolo a caso.

 

- - -

 

 

“I giovani hanno come unica cultura la TV di Berlusconi”

Articolo di Società cultura e religione, pubblicato mercoledì 20 maggio 2009 in Francia. [Libération]

 

Con Vincere, il suo sesto film in concorso a Cannes, Marco Bellocchio, 69 anni è uno dei grandi del cinema italiano, esplora una parte poco conosciuta della storia del suo paese: gli inizi del fascismo e il legame di Mussolini con Ida Dalser, che in seguito lui si accanì a negare e cancellare .

 

Ha l’impressione di essere uno degli ultimi dinosauri del cinema italiano?

 

Non lo so. La mia generazione, che è nata con il cinema negli anni ‘60, conta ancora qualche rappresentante, con Bertolucci e i fratelli Taviani. Ce ne sono ancora della generazione precedente, come Francesco Rosi. L’anno scorso, però, sono apparsi dei cineasti di 40 anni: Matteo Garrone e Paolo Sorrentino. È una nuova generazione che ridà forza alle immagini. Tra la loro generazione e la mia c’è Nanni Moretti, che fa essenzialmente un cinema parlato. Infine, emerge in questo momento un gran numero di registi di 20-30 anni, che dispongono di mezzi tecnologici talmente semplici che per loro è più facile fare un primo film rispetto alla mia epoca.

 

Il cinema italiano è molto spesso politico. Perché?

 

Per lungo tempo il cinema italiano ha parlato di politica. Perché vedevamo la politica come un modo per cambiare la società. Ma oggi, in Italia e in tutta Europa, la politica non ha più nessuna attrattiva per i giovani: è una questione di gestione, e non più di difesa di grandi ideali. In questo caso o i cineasti trattano tematiche private, oppure cercano di far politica senza parlare di politica. Per quanto mi riguarda, ho finito per comprendere che le ideologie sono molto pericolose quando si mescolano con l’arte. Vincere è una tragedia, ma il mio film si articola attorno ad una donna che si oppone ad un potere violento e distruttore. E questo è positivo.

 

In “Vincere” lei tira in ballo la chiesa cattolica. Senza il suo sostegno il fascismo avrebbe fallito?

 

Mussolini aveva bisogno del sostegno della Chiesa ed è stato molto astuto. Sono stati l’assassinio di Matteotti (1924) e i Patti Lateranensi con il Vaticano nel 1929 che gli hanno permesso di instaurare la dittatura assoluta. Quando Mussolini ha proclamato le leggi razziali, quando ha lanciato le guerre in Etiopia e in Spagna con Hitler, la Chiesa non ha gridato allo scandalo.

 

La destra italiana è tentata di restaurare il periodo fascista?

 

Almeno nelle parole gli ex fascisti colgono tutte le occasioni per distanziarsi dal passato, soprattutto per quello che riguarda le leggi razziali. In reltà il problema è diverso. Oggi i giovani hanno per sola cultura la televisione commerciale, modello Berlusconi. Le reti nazionali si sono conformate e la mediocrità è ovunque. E’ orribile! Questa gioventù non è più capace di fare la differenza tra la realtà e quello che guarda in TV. Invece imita quello che vede alla televisione, anche se condivide globalmente valori di libertà, di tolleranza.

 

Il berlusconismo è una forma di fascismo moderno?

 

No, il fascismo sopprimeva gli oppositori con la violenza, vietava la libertà d’espressione. Oggi le elezioni sono libere, ma è una libertà condizionale. Berlusconi si presenta come un buon padre di famiglia. Dirige una democraiza autoritaria, che è una contraddizione in sé. Dice: “Gli Italiani mi vogliono”. Ma è lui che ha cambiato gli Italiani! Il paese vive oggi in una situazioneche è il risultato di un ampio consenso della società e dell’errore di errori strategici della sinistra. Per anni l’opposizione ha puntato il dito contro Berlusconi senza proporre una politica diversa o un’idea originale. Ora è completamente persa.

 

La moglie di Silvio Berlusconi, Veronica, non starà diventando una Ida Dalser in seguito alle sue dichiarazioni clamorose?

 

Veronica ha fatto sentire la sua voce e si è opposta a Berlusconi, poi ha deciso di tacere, in nome dei figli, fino a quando il divorzio non verrà pronunciato. Ida Dalser invece ha continuato a lottare fino alla morte: è un’eroina. Durante il fascismo la visione della donna era ambivalente. Era la madre, la casalinga. Ma, allo stesso tempo, è stato favorito il suo accesso a nuove funzioni. Oggi il discorso demografico è mal tollerato. È lo spettacolo che è diventato un mezzo per accedere a posizioni politiche.

 

[Articolo originale "«Les jeunes ont pour seule culture la télé de Berlusconi»" di Christophe Ayad]

Modificato da -{-Legolas-}-
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la stampa internazionale è certamente più autorevole della nostrana, impossibile credere che faccia copia e incolla o che sia superficiale.

La realtà è evidente per chi ha occhi da guardare, come i nostri amici giornalisti comunitari

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Ah beh....se certe cose le dice Bellocchio evidentemente equivalgono a vangelo. Basta leggere il contenuto dell'intera intervista per comprendere cose OVVIE.

 

Bellocchio, benchè sia al centro dei tuoi pensieri e della tua anima, visto che citi il vangelo, è solo un caso che sia stato citato, ma te l'ho scritto subito, non è colpa mia se vuoi distorcere il senso di quello che dicevo, che sono sicuro tutti hanno capito, e cioè che la stampa estera non è così sprovveduta come tu la descrivevi:"...la stampa internazionale non fa altro che riprendendere i titoloni dei giornali e riviste di sinistra in Italia".

Modificato da -{-Legolas-}-
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Bellocchio, benchè sia al centro dei tuoi pensieri e della tua anima, visto che citi il vangelo, è solo un caso che sia stato citato, ma te l'ho scritto subito, non è colpa mia se vuoi distorcere il senso di quello che dicevo, che sono sicuro tutti hanno capito, e cioè che la stampa estera non è così sprovveduta come tu la descrivevi:"...la stampa internazionale non fa altro che riprendendere i titoloni dei giornali e riviste di sinistra in Italia".

 

 

1)tu hai scritto (cit. test.) "solo per prendere un articolo a caso". Ebbene il tuo articolo era tutto meno che casuale. Era anzi scelto scientemente. Ribadisco il fatto che la stampa internazionale (europea, mondiale, galattica...non mi interessa) si è -in questa occasione (mi pareva chiaro che mi riferivo ai fatti in oggetto, ma se così non è preciso volentieri)- comportata in modo molto superficiale, limitandosi a riprendere la notizia strillata dai media italiani.

Attendo smentite! Ovviamente per smentite intendo un articolo che -a differenza di quello che hanno fatto i pressopochisti giornalisti di sinistra- adduca delle prove a conforte di certe sordide illazioni.

Su questo dovremmo essere noi italiani a dire "what a shame!". Evidentemente sono uno dei pochi (qui dentro) che si è stancato del fatto che i media stranieri si occupino delle vicende italiane con la stessa professionalità di un giornalino delle elementari.

 

2)mi ha compiaciuto molto leggere questo tuo commento....mi ha fatto venire in mente le parole di "taluno" qualche tempo fa che mi accusava di "andare sempre sul personale" (cit. test.)

 

3)curioso che tu non abbia replicato anche a Dominus, che con il sottoscritto condivide l'inopportunità di certi titoli nei media stranieri.

 

 

PS: Infine giusto per puntualizzare. Poichè non sono uso scrivere le cose a caso (meno che meno in questa sezione) ti invito a notare che la parola "vangelo" era scritta con la "v" minuscola: non era una svista (grosso modo è la stessa differenza che corre fra "dio" e "Dio", che per chi conosce la lingua italiana non è una differenza secondaria).....potrai quindi facilmente comprendere che il tuo accostare Bellocchio al mio Dio è improprio.

Modificato da paperinik
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Ma dai ragazzi, basta, non l'avete capito?

 

E' tutto un complotto (come quelli di MM :asd:) della stampa straniera e della sinistra comunista in Italia.

 

Tutti, destra e sinistra, francesi ed inglesi, conservatori e laburisti, tedeschi e spagnoli e addirittura la tv svedese :P

 

.............

 

Oppure no?

 

Oppure non dobbiamo incominciare a chiederci che c'è di vero?

 

WHAT A SHAME FOR ME, FOR MY COUNTRY, FOR ITALY!!!!

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Oppure no?

 

Oppure non dobbiamo incominciare a chiederci che c'è di vero?

 

WHAT A SHAME FOR ME, FOR MY COUNTRY, FOR ITALY!!!!

 

E' una vicenda squallida? Si, assolutamente lo è e il Presidente del Consiglio dovrebbe assumere atteggiamente più sobri e consoni alla carica.

 

 

E' una vicenda sordida con profili di illegalità? No! Fino a prova contraria.

 

Con il tuo atteggiamento caro Rick, contribuisci solo ad avallare quell'atteggiamento che da sempre contraddistingue la stampa estera quando si parla di Italia...ovvero un atteggiamento di perenne presa per i fondelli.

(te lo dico con estrema sincerità, da Italiano che all'estero ha speso molti anni della propria vita).

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Mi pare che si stia facendo un processo alla stampa, in generale, che ha veramente poco senso. Qui il caso, non e' se B: abbia o no una relazione di tipo sessuale con la Noemi: personalmente, ritengo che non sia cosi' matto.

 

Qui in gioco c'e' la sua credibilita', ed e' esattamente questo su cui puntano il dito i giornali stranieri.

 

Se riprendete le cronache degli ultimi giorni, B. ha cambiato almeno 4\5 versioni:

- ero la per caso

- non la conoscevo

. l'avevo vista solo coi genitori

- conoscevo il padre da anni

- ero a Napoli per parlare col padre delle candidature europee

 

ecc ecc.

 

tutte cose, poi, smentite o dalla ragazza, o dai genitori, o da altri testimoni fra cui Confalonieri.

 

Quindi, e' di questo che, in Italia, ma sopratutto all'estero, si parla: perche' ad un politico NON E' PERMESSO di mentire.

Perche' se oggi mente su di un fatto, per sua ammissione e fino a prova contraria, privo di importanza, potrà farlo per fatti di ben altra importanza e rilevanza.

 

Ne perde, totalmente, di credibilità.

 

Vorrei chiedere a voi, che in alcuni casi mi pare siate, come me, dirigenti di azienda o imprenditori: che credibilita' avreste nei confronti dei vostri collaboratori, se su di un fatto di nessuna importanza sparaste balle a raffica? senza motivo?

 

Nessuna. Ed infatti, sono certo, non lo fate.

 

Perche' invece lo consentiamo alla persona che guida il nostro paese, addirittura giustificandolo?

 

Da ex militare, ricordo bene gli insegnamenti ricevuti, ed uno di essi, che peraltro e' alla base delle teorie di comando anglosassoni, è: leading by exemple.

 

Possiamo dire, onestamente, che in questo momento, e per motivazioni che non riesco a capire, il leader del mio paese non sta fornendo un buon esempio?

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Meno male che c'è qualcuno cui credere ad occhi chiusi!!!

 

 

Dal link: http://www.tgcom.mediaset.it/politica/arti...olo451109.shtml

 

riporto:

 

 

L'ex di Noemi, verità a pagamento

 

Il Giornale: 500 euro per il disturbo

 

Sono a pagamento le verità di Gino Flaminio, l'ex fidanzato di Noemi Letizia, al centro ormai di un caso politico e mediatico. Il quotidiano "Il Giornale" ha infatti avvicinato e parlato con il ragazzo napoletano (condannato a due anni e sei mesiper rapina): il giovane ha chiesto 500 euro al giornalista "solo per il disturbo". E non finisce qua: Gino rivela che "Novella 2000 me ne ha dati quasi diecimila", dice. "Repubblica invece mi ha fregato. E vi dico come", confida.

 

Ecco il testo integrale dell'intervista pubblicata oggi su Giornale e firmata da Gabriele Parpiglia e Stefano Zurlo

 

Per il disturbo?». Gino, Gino Flaminio, l’ex fidanzato di Noemi, non si accontenta di una stretta di mano. Alle sei della sera, al tavolo del ristorante «La scialuppa», s’è capito che l’intervista non si farà. Troppe complicazioni. Troppe difficoltà. Troppo di tutto. E poi Gino ha già venduto le sue confessioni a Novella 2000: diciotto pagine diciotto che usciranno fra squilli di tromba il 4 giugno. E allora noi che ci stiamo a fare? Il giornalista e il fotografo possono battere in ritirata.

 

Alle sei di sera, dopo una lunghissima giornata, l’affare sfuma. Ma Gino, sotto lo sguardo vigile di papà Antonio, reclama la sua parte: «Per il disturbo?». Il cronista guarda papà Antonio, papà Antonio indica ancora il figlio Gino. Sembra un piccolo presepe napoletano. Meglio tagliare corto e allungare l’obolo. Cinquecento euro. Gino conta e riconta soddisfatto. Non ci avrà venduto il suo oracolo, ma è contento lo stesso. La giornata non è stata sprecata. Saluta e se ne va con papà Antonio. Prima, però, sembra colto da un sussulto che assomiglia a un senso di colpa: «Se vedi la famiglia di Noemi digli che non ce l’ho con loro e mi dispiace per tutto quello che è successo».

Tutto quello che è successo, naturalmente, è quello che pomposamente chiameremo il «Noemigate». Gino, che è stato il fidanzato di Noemi dall’estate 2007 al gennaio 2009, ci ha messo del suo con un’intervista a Repubblica. E il suo verbo traboccherà anche dalle pagine di Novella.

 

Così, a furia di raccontare, dev’essersi convinto che forse anche per lui la svolta è arrivata. Il mestiere di intervistato, a quanto pare, può rendere. Può diventare una professione. Un business. O, almeno, un modo per raccattare la mancia e concedersi qualche sfizio.

Così, il ragazzo non fa una piega quando alle 8 del mattino incrocia sulla sua strada per il lavoro un giornalista e un fotografo, con regolare macchina al collo, che gli vogliono parlare. Gino, ormai, nuota con disinvoltura nell’acqua dei media.

 

Siamo alla periferia di Napoli, due passi dalla stazione. Gino ha 22 anni, una passione per la kickboxing, un impiego da operaio. Indossa jeans corti, una maglietta stretta ai fianchi, gli addominali sono bene in vista. E pure il padre, Antonio, l’aspetto ultragiovanile, in pratica l’angelo custode incollato al suo ragazzo.

 

Presentazioni: siamo, nientemeno, la stampa estera. Altrimenti, visto il cappio delle esclusive per l’Italia, la conversazione cadrebbe subito. Invece, quel riferimento internazionale accende la curiosità. Nel figlio e, soprattutto, nel genitore. È Antonio ad aprire subito, senza preamboli e senza nemmeno sapere chi siamo con precisione, la trattativa. Da bancarella, sia chiaro: «Ci accordiamo».

 

Sì, ci accordiamo, faremo un’offerta. Il padre in verità ce l’ha un po’ con tutti, non dev’essere facile misurarsi con gli inconvenienti della pubblicità e della fama. «Hanno dipinto mio figlio come un mostro. Chi oggi in Italia non ha precedenti penali?».

 

In effetti, qualcuno con la fedina penale immacolata in giro c’è ancora, il problema è che Gino ha una condanna a due anni e 6 mesi per rapina. Dettagli. Ora papà Antonio punta il dito in un’altra direzione: «Stanno cercando di screditare mio figlio. Noi mangiamo grazie a Berlusconi, mai e poi mai saremmo andati contro il premier». E allora, com’è andata questa storia con Repubblica?

 

«Io ci ho una rabbia incredibile», spiega Gino, mentre si avvia in auto col padre verso I pellettieri di Napoli, dove lo aspettano le canoniche otto ore. Com’è andata?

 

Non c’è tempo per chiarire. «Vediamoci senza problemi a casa nostra stasera», spiegano. «Ora dobbiamo lavorare». Scambio di cellulari. Saluti. All’ora di pranzo, ecco la telefonata. E la location cambia. Il nuovo appuntamento viene fissato per le 17 al ristorante «La scialuppa». In realtà, il ragazzo deve aver faticato meno di otto ore, perché ha avuto il tempo per fare anche altro: «Mi sono disegnato le sopracciglia», spiega mostrando fiero e felice il nuovo tatuaggio.

Il cameriere porta quattro Crodini: per il giornalista, il fotografo, Gino e papà Antonio. Tranquilli, c’è pure lui, anche se il figlio ha passato da un pezzo il traguardo della maggiore età. Gino si fa serio e guarda negli occhi il cronista: «Hai visto il padre di Noemi prima di me?». «Sì e ha parlato bene di te». È sorpreso: «Già questo è uno scoop, perché mi ha sempre rinnegato. L’ha fatto perché sei la stampa estera». Figurarsi.

 

Gino vuole spiegare quell’intervista a Repubblica: «Da Repubblica non ho preso soldi, per Novella è diverso». Diverso quanto? Papà Antonio cerca di spingere avanti la trattativa, come un’auto che non vuol ripartire: «Devi parlare direttamente con Gino». «Per Novella – riprende il ragazzo – non posso dirti a quanto ho chiuso perché così perderei la serietà. Non ve lo posso dire».

 

Però può provare a spiegare l’altro capitolo: «Perché è successo tutto questo bordello. Repubblica mi ha preso con l’inganno. Io non sapevo che era Repubblica». Strano, perché Gino ha concesso anche un’intervista video. «Se mi pagate – va avanti il giovane – vi spiego perché ho dato quella videointervista. Hanno scritto cazzate, un sacco di cazzate. Non si sono presentati come Repubblica, hanno detto che erano stati mandati dalla famiglia di Noemi». Papà Antonio riassume in modo stringato: «Siamo stati presi per cretini. Dopo ci hanno detto chi erano. Abbiamo fatto una figura di merda».

«Abbiamo fatto una figura di merda – conferma Gino –, altro che simbolo della sinistra. Se mi paghi ti dico perché ho fatto l’intervista in video».

 

È arrivato il momento di stringere. Accordo o tanti saluti. Ma c’è anche l’atmosfera giusta per sfogarsi: «Mio figlio non ha mai avuto a che fare con i giornalisti. Non sa niente di politica, ci hanno preso in una situazione un po’ così». Sembra una staffetta, ora tocca ancora al giovane: «Mi hanno contattato un sacco di giornalisti, ora mi sono messo in mano a delle persone e anche prima di venire qua ho chiesto se potevo venire. Sei il primo, ho rifiutato tanti altri. Prima di venire qua ho chiesto». A chi? Vai a saperlo.

 

Siamo al dunque. Papà Antonio ha voglia di chiudere: «Repubblica non ci ha dato un euro, ci ha portato il pesce a casa. Abbiamo fatto una cenetta in famiglia, con Novella è tutta un’altra storia. Ci hanno pagato le foto e il pacchetto».

 

Un contratto? «No – risponde Gino –, devo fare una ricevuta. Ho scattato anche le foto con la mia nuova ragazza: Manuela. Ho fatto 18 pagine». Ma allora, l’esclusiva? «Non ti preoccupare», rassicura Gino. Ma ci sarà da firmare una ricevuta? «Basta che io ti firmo un foglio di carta... Dai, fammi un’offerta». Se no, niente intervista.

 

Ce la mette tutta, Gino: «Parliamo da guaglione a guaglione, non mi chiedere quanto mi ha dato Novella». Più di diecimila? «Poco meno di diecimila». E adesso?

 

La trattativa si sta arenando. Ora Gino sembra il Padrino: «Ci vuole rispetto e onore». «Dai – attacca papà Antonio – fammi un’offerta. Ci dai x e x. Quanto valgono su piazza le dichiarazioni dell’ex di Noemi?». È il mercato. Ma non ne vale la pena.

 

Rifiuto. Saluti. E, per questa volta, titoli di coda. Ma Gino non si dà per vinto: «Quanto mi dai per il disturbo?».

 

L’angelo custode si alza in piedi, allarga le braccia e recita il suo copione fino in fondo: «Discuti tutto con lui». Ma ormai c’è poco da aggiungere. Solo cinquecento euro. Gino conta le banconote, poi mette in tasca il malloppo. Noi paghiamo i quattro Crodini. «Salutami Noemi, ti chiedo un favore: puoi dire alla sua famiglia che non ce l’ho con loro. E mi dispiace per tutto quello che è successo».

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:asd:

 

In quotes: Berlusconi in his own words

 

# At a rally during the 2006 election campaign:

 

"Read The Black Book of Communism and you will discover that in the China of Mao, they did not eat children, but had them boiled to fertilise the fields."

 

# On left-wing voters at a conference of retailers during the 2006 campaign:

 

"I trust the intelligence of the Italian people too much to think that there are so many pricks around who would vote against their own best interests."

 

# At the launch of the 2006 campaign:

 

"I am the Jesus Christ of politics. I am a patient victim, I put up with everyone, I sacrifice myself for everyone."

 

# Promising to put family values at the centre of his campaign:

 

"I will try to meet your expectations, and I promise from now on, two-and-a-half months of absolute sexual abstinence, until [election day on] 9 April."

# To German MEP Martin Schulz, at start of Italy's EU presidency in July 2003:

 

"I know that in Italy there is a man producing a film on Nazi concentration camps - I shall put you forward for the role of Kapo (guard chosen from among the prisoners) - you would be perfect."

During the controversy raging over the above remark:

 

"I'll try to soften it and become boring, maybe even very boring, but I am not sure I will be able to do it."

 

To a German newspaper:

 

"In Italy I am almost seen as German for my workaholism. Also I am from Milan, the city where people work the hardest. Work, work, work - I am almost German."

 

# At the Brussels summit, at the end of Italy's EU presidency, in December 2003:

 

"Let's talk about football and women." (Turning to four-times-married German Chancellor, Gerhard Schroeder.) "Gerhard, why don't you start?"

 

# On Italian secretaries (comments made at the New York stock exchange):

 

"Italy is now a great country to invest in... today we have fewer communists and those who are still there deny having been one. Another reason to invest in Italy is that we have beautiful secretaries... superb girls."

 

# On Mussolini:

 

"Mussolini never killed anyone. Mussolini used to send people on vacation in internal exile."

 

# In the wake of 11 September:

 

"We must be aware of the superiority of our civilisation, a system that has guaranteed well-being, respect for human rights and - in contrast with Islamic countries - respect for religious and political rights, a system that has as its value understanding of diversity and tolerance...

 

"The West will continue to conquer peoples, even if it means a confrontation with another civilisation, Islam, firmly entrenched where it was 1,400 years ago."

His response to worldwide condemnation of the above speech:

 

"They have tried to hang me on an isolated word, taken out of context from my whole speech."

 

"I did not say anything against the Islamic civilisation... It's the work of some people in the Italian leftist press who wanted to tarnish my image and destroy my long-standing relations with Arabs and Muslims."

 

# On Italian justice:

 

"Eighty-five per cent of the Italian press is left-wing and among the judges it is even worse... There is a cancer in Italy that we have to treat: the politicisation of the magistracy."

 

On judges pursuing former Prime Minister Giulio Andreotti on charges relating to the Mafia:

 

"Those judges are doubly mad! In the first place, because they are politically mad, and in the second place because they are mad anyway.

 

"If they do that job it is because they are anthropologically different from the rest of the human race."

 

On his trial, now suspended, in which he denies charges of bribing judges to prevent the sale of a state-owned food company to a rival:

 

"I believed and still believe that citizen Berlusconi should be praised for having prevented the state's wealth from being looted... I was expecting a Gold Medal for Civil Worthiness for ensuring the state earned 2,000bn [lire]."

 

# On himself:

 

"The best political leader in Europe and in the world."

 

"There is no-one on the world stage who can compete with me."

 

"Out of love for Italy, I felt I had to save it from the left."

 

"The right man in the right job."

 

"I don't need to go into office for the power. I have houses all over the world, stupendous boats... beautiful airplanes, a beautiful wife, a beautiful family... I am making a sacrifice."

 

# A joke about Aids told by Mr Berlusconi:

 

"An Aids patient asks his doctor whether the sand treatment prescribed him will do any good. 'No', the doctor replies, 'but you will get accustomed to living under the earth'."

 

His response to critics who said the joke was offensive:

 

"They have lost their minds; they really have come to the end of the line, indeed they have gone beyond it. I would advise them, too, to undergo sand treatment..."

# On his alleged conflict of interest as prime minister and one of Italy's biggest tycoons, with major media holdings:

"If I, taking care of everyone's interests, also take care of my own, you can't talk about a conflict of interest."

 

# On a proposal to base an EU food standards agency in Finland, rather than the Italian city of Parma:

 

"Parma is synonymous with good cuisine. The Finns don't even know what prosciutto is. I cannot accept this."

 

# On history:

"The founders of Rome were Romulus and Remulus ..."

 

BBC

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e quindi?

Su fonti di tal genere, si basano certi articoli della stampa italiana, poi copiata da quella estera!

 

Chi, per speculazione politica, ci vuol credere, liberissimo; il fine, la speranza di qualche manciata di voti in più, che renda meno rovinoso l'ennesimo prossimo tracollo elettorale, giustifica i mezzi!

 

 

----------------

 

 

Per Rick, toglimi una curiosità: della famosa seduta spiritica di Prodi (quando venne fuori il nome "Gradoli"), nessuno ne ha mai parlato all'estero?!?!?!

 

Se non ricordi la vicenda, basta mettere "prodi seduta spiritica" su Google come chiave di ricerca e dare uno sguardo ai link che vengono trovati!!!

 

Forse era questo il leader che dà un buon esempio (e su che vicenda!!!) che cerca e/o rimpiange, madmike!!!

Modificato da picpus
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ripeto e quindi?

se ha avuto una ricompensa ha mentito secondo te (ammesso sia vero).

aggiungo anche che dopo la sua intervista Mr B. ha cambiato nuovamente versione

 

Madmike non so se rimpiangi Prodi come ho letto sopra, ma io lo rimpiango di certo

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Picpus, hai un futuro da Capezzone: non riesci a parlare dell'argomento in oggetto, senza inserire 'ma Prodi.-..', 'ma Franceschini...', 'ma i comunisti....'

 

contento tu.

 

Io non ho MAI scritto che tizio era meglio di caio. Dico che vorrei, da un mio governante (che non ho votato, ma che rispetto in quanto tale), un comportamento SERIO.

Si vede che per te non e' cosi'. Pazienza.

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ridiamoci su:

vauro210509_13.jpg

 

 

sulle mille versioni semrpe diverse di berlusconi:

vauro250509_1.jpg

 

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senza offesa si fa per ridere con uno dei miglior vignettisti satirici italiani

vauro250509_7.jpg

 

quoto madmike

Modificato da Leviathan
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