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Trovato l'anello mancante tra uomo e scimmia


typhoon

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EDIT: dopo verifica delle fonti (la mia memoria non sempre è affidabile...), più precisamente la prima ricostruzione dell'iguanodonte vide utilizzare come "corno" le ossa di un dito; inoltre, l'attuale ricostruzione, presenta l'animale con postura da quadrupede e non da bipede, come nei primi tentativi.

l'Iguanodon poteva andare sia su 4 che su 2 zampe, a seconda della situazione. il "colpo di genio" dopo la corretta ricostruzione post-scheletro completo (Owen aveva trovato solo dei denti ed il pollice artigliato e poco altro,) fu capire, così come per tutti gli altri dinosauri, che la coda non poteva strisciare a terra, perchè si sarebbe spezzata e che serviva da contrappeso e non da appoggio.

 

Esatto: dinosauri grandi come casermoni dell'edilizia popolare sono stati in origine ricostruiti a partire da elementi minimi, una tibia, una mezza mandibola... e lo stupefacente è che quando poi alla fine si rinviene uno scheletro completo si scopre che la ricostruzione fatta a partire da quel minimo era esatta. Come facciano non lo so, ovviamente.

ci riescono quando trovano animali della stessa famiglia, anche se, alcune volte, "mancano" particolari importanti.

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Penso che gli scienziati riescano a intuire certe caratteristiche fisiche anche senza lo scheletro completo ...

 

sisi, non entro nel merito, m'era venuto il dubbio perche', di fronte al taglio (per me) incerto di questo thread (discorso serio o bufala?), aveva portato un esempio che sembrava uno scherzo/trabocchetto :)

Cmq interessante l'argomento

Un dilemma interessante e' anche quello sul passaggio dai dinosauri ai mammiferi: ad es. il Troodon, piccolo bipede (alto un paio di metri) e candidato papabile ad un primo sviluppo dell'intelligenza tra i dinosauri pare essere scomparso circa 65 milioni di anni fa', mentre il Purgatorius, forse uno dei primi mammiferi in assoluto (simile ad un topolino) e' comparso circa nello stesso periodo.

 

Riguardo cio' che ha detto Galland: sono daccordo e penso che porsi domande (perche' no, anche queste), tanto per svago quanto no, possa essere parte integrante di una "evoluzione morale". Difatti a farsi domande ci si complica la vita :)

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Un dilemma interessante e' anche quello sul passaggio dai dinosauri ai mammiferi: ad es. il Troodon, piccolo bipede (alto un paio di metri) e candidato papabile ad un primo sviluppo dell'intelligenza tra i dinosauri pare essere scomparso circa 65 milioni di anni fa', mentre il Purgatorius, forse uno dei primi mammiferi in assoluto (simile ad un topolino) e' comparso circa nello stesso periodo.

non vi è stato un passaggio, semplicemente, già esistevano piccoli mammiferi, simili a topi, durante le ere governate dai dinosauri. ovviamente, i piccoli mammiferi hanno resistito meglio agli sconvolgimenti climatici e si sono evoluti.

 

comunque non di disperiamo, i dinosauri si sono "tramutati" in uccelli :D

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Ospite intruder
credo si riferisse al fatto che prima sono apparsi i rettili e poi i mammiferi...

 

 

Non è così sicuro, i terapsidi sono considerati proto-mammiferi e sono comparsi prima dei dinosauri. Alcuni dinosauri erano a sangue caldo, altri coperti di piume (non il T-rex, con buona pace di Jurassic Park).

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vabè Jurassic Park è una colaca di orrori paleontologici: il Velociraptor era una bestiola lunga massimo 1m ed alta quanto un tacchino ed era ricoperto di piume o protopiume. quelli del film sono un incrocio assurdo tra un Denionichus ed un Utahraptor... lo Spinosauro che spezza il collo al T-rex... gli Pteranodon coi denti... il Diolophosauro che sputa veleno...

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Non è così sicuro, i terapsidi sono considerati proto-mammiferi e sono comparsi prima dei dinosauri.

 

ho detto i rettili in assoluto,a sangue freddo, che mi pare siano precedenti ai sangue caldo...

 

non ne sono del tutto sicuro, ma in materia ne so sicuramente meno di vorthex :asd:

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Ho riletto con più calma la notizia; sarebbe più appropriato precisare che l'Adapide potrebbe essere un antenato comune all'uomo e alla scimmia, che stanno su due diversi rami evolutivi e non in successione l'uno all'altro.

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Ospite iscandar

Comunque lo spiosauro è riconosciuto come il più grande carnivoro mai esistito...

 

Alla luce dei nuovi dati raccolti su una specie di dinosauro, lo Spinosaurus Aegyptiacus, il Tyrannosaurus Rex non è più il carnivoro più grande mai scoperto.

 

Il Tyrannosaurus è sicuramente il dinosauro più popolare, faceva parte della famiglia dei tyrannosauri, e fu uno dei più grandi carnivori terrestri mai esistiti di tutti i tempi. Era lungo ben 15 metri e alto fino a 7. Gli studiosi pensano che a causa della sua enorme massa non fosse in grado di procurarsi il cibo autonomamente, ma piuttosto che si nutrisse di carogne o mettendo in fuga altri predatori durante il pasto. Altre studiosi tendono invece ad unire la prima teoria al fatto che aggredisse grossi erbivori molto lenti. Aveva un enorme testa e con un'apertura orale di circa due metri. Visse durante tutto il cretaceo superiore.

 

Gli studi che hanno portato a incoronare lo Spinosaurus Aegyptiacus come il re dei carnivori sono stati eseguiti da due italiani, Cristiano dal Sasso e Simone Maganuco, paleontologi del Museo di Storia Naturale di Milano. I due ricercatori hanno esaminato i resti di uno Spinasauro rinvenuti in Marocco nel 1975, i reperti erano stati acquistati nel 2002 dal Museo milanese da un collezione privata.

 

Lo Spinosaurus Aegyptiacus esaminato ha un cranio di quasi 2 metri, una lunghezza totale del corpo di 17 metri e un peso tra 7 e 9 tonnellate. I risultati dei dati raccolti presso il Museo Civico Storia Naturale di Milano sono stati pubblicati sulla rivista ''Journal of Vertebrate Palontology'' e sul periodico "Le Scienze".

 

Il muso di questo predatore presenta delle caratteristiche anatomiche molto diverse da quelle degli altri dinosauri carnivori, con una forma affilata e allungata somiglia molto a quello di un enorme coccodrillo. Anche i denti presentano una forma più simile a quella dei coccodrilli, essi sono infatti conici a differenza di quelli del tirannosauro che erano appiattiti lateralmente e seghettati. In base a questa e altre caratteristiche si suppone che l'alimentazione fosse prevalentemente a base di pesce.

 

Questo enorme predatore è vissuto nel Nord dell'Africa fra i 100 e i 110 milioni di anni fa, nell'era preistorica del cretaceo e apparteneva alla famiglia dei Teropodi, i dinosauri carnivori che stavano eretti su due zampe.

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Comunque lo spiNosauro è riconosciuto come il più grande carnivoro mai esistito...

 

Il bello della paleontologia, se mi si consente il gioco di parole, è che si tratta di una scienza in continua evoluzione anche se studia organismi morti da parecchio tempo...

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apparte che l'articolo è piuttosto impreciso: la teoria secondo la quale il T-rex fosse ESCLUSIVAMENTE un saprofago è stata cassata da tutti i paleontologi tranne una stretta cerchia, che si ri fa agli ipse dixit di Jack Horner, nemico giurato del T-rex, che continua con questa sua assurda teoria e con altre simpatiche idee. alla fine, pare che il T-rex occupasse il ruolo della Tigre, che, più che correre, fa piccoli e potenti scatti... scatti che terminavano con un morso in grando di esercitare una pressione di varie tonnellate.

 

Comunque lo spiosauro è riconosciuto come il più grande carnivoro mai esistito...

su questa cosa c'è grande dibattito: in primo luogo dello Spinosauro sono state sempre trovati pochissimi resti, molti dei quali distrutti durante la guerra (lo Spinosauro è una scoperta tedesca). conseguentemente si possono fare solo delle stime circa la lunghezza ed il peso, stime che vengono di volta in volta confutate da altri studi.

in secondo luogo, fare di queste statistiche non ha molto senso, orami si fanno guerre "sul metro in più o sul metro in meno": questo tipo di classifica non solo non ha senso non solo perchè è rarissimo trovare la parte finale della coda, ma anche perchè non si tiene conto del dismorfismo sessuale e della crescita del soggetto.

alla fine, quello che conta davvero non è tanto avere un metro in più di coda, ma avere il morso più potente e la "souite di caccia più avanzata" ed in questi aspetti il T-rex, essendo il "più moderno", non aveva rivali (mentre, lo Spinosauro non era sicuramente un campione).

 

 

per quanto riguarda l'argomento del topic, pare, invece, che il simpatico Lemure (perchè è un lemure antichissimo quel coso) non sia proprio "l'anello mancante".

Modificato da vorthex
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Ospite intruder
Comunque lo spiosauro è riconosciuto come il più grande carnivoro mai esistito...

 

Era lui, vero?

 

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Modificato da intruder
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Ospite galland

Ci sono temi che, per evidenza toccano un nervo scoperto, il Darwinismo è uno di questi. Credo che questo topic, nato da una piccola notizia, meriti un approfondimento.

 

L'opera fondamentale di Darwin (che per esattezza reca il titolo "Nascita delle speci dalla selezione naturale o: l'emergere delle razze più favorite nella lotta per l'esistenza) è del 1859. La sua prima edizione venne esaurita il giorno stesso del suo apparire. Gli strati colti della società inglese, la nazione rammentiamolo che fu la culla dell'industrializzazione, dovevano ben condividere il significato filosofico dell'opera.

 

A condividerlo era anche Carl Marx, il filosofo tedesco così scriveva ad Engels:

 

"Sebbene sviluppato in modo grossolano inglese, questo è il libro che contiene il fondamento naturale del nostro lavoro"

 

La teoria darwinista va, quindi ben oltre il campo di una teoria scientifica pur sul tema cruciale del "da dove veniamo?", essa investe la considerazione stessa che si ha dell'uomo e dei rapporti sociali.

 

Consideriamo ora il fatto che se si presuppone che l'uomo derivi da un animale in tutta la sua portata: si dovrebbe affermare, per essere per essere sino in fondo conseguenti che se l'uomo è evoluto da uno stato animale può tornarvi. A tale processo di animalizzazione provvidero i vari regimi totalitari che con l'istituzione di KL, Gulag et simila fecero compiere a milioni d'uomini la regressione da individuo a branco. L'ultimo esempio di tal, disgraziato, genere è quello del regime cambogiano di Pol Pot.

 

In verità la differenza tra l'intelligenza animale e quella umana è quella tra un'intelligenza agente ed una cosciente di cui solo l'uomo è portatore. Piuttosto è l'uomo che può dare all'animale un'individualità che allo stato naturale è impensabile. In altre parole il beneamato cane cui diamo un nome, che accudiamo e curiamo viene portato dal tutto indifferenziato della specie ad un certo grado di differenziazione, circostanza non piccola, né trascurabile.

 

Pertanto non solo per la dignità dell'uomo ma anche, senza paradossi, per quella dell'animale manteniamo le giuste differenze.

 

Propongo, more solito, due citazioni tratte da "Le origini del totalitarismo" di Hanna Arendt:

 

 

Il darwinismo riscosse uno straordinario successo perché, sulla base dell'ereditarietà, fornì le armi ideologiche per un dominio di razza come per un dominio di classe, e si prestò ad essere impiegato per e contro la discriminazione razziale. Politicamente neutrale, contò invero fra i suoi seguaci tanto pacifisti e cosmopoliti d'ogni tendenza quanto gli imperialisti più accaniti. Negli anni settanta e ottanta del secolo scorso, esso fu comunque in Inghilterra monopolio quasi esclusivo del cosiddetto partito utilitarista anticoloniale. E il primo filosofo evoluzionista, Herbert Spencer, che trattò le scienze sociali come parte della biologia, ritenne che la selezione naturale avrebbe giovato all'umanità e automaticamente instaurato una pace perpetua. Alla discussione politica il darwinismo offrì due importanti concetti: la lotta per l'esistenza, con l'ottimistica previsione dell'inevitabile « sopravvivenza del più valido », e le sconfinate possibilità racchiuse nell'idea dell'evoluzione dell'uomo dalla vita animale, da cui prese l'avvio la nuova « scienza » dell'eugenetica.

 

La teoria della selezione naturale dei più forti (fra cui erano implicitamente compresi gli strati superiori della società) morì della stessa malattia di cui era morta la dottrina della conquista, quando le classi dominanti in Inghilterra, o i loro rappresentanti nelle colonie, non si sentirono più completamente sicuri e si fece strada il dubbio che i più forti di oggi sarebbero stati i più forti di domani. L'altra parte del darwinismo, la derivazione della genealogia umana dalla vita animale, purtroppo sopravvisse. L'eugenetica promise di superare le tormentose incertezze sull'identità di chi sarebbe risultato più vigoroso e di fornire i mezzi per assicurare alla nazione un vigore perenne. Questo aspetto dell'eugenetica applicata venne accentuato negli anni venti in Germania come reazione al Tramonto dell'occidente di Spengler . Bastava semplicemente trasformare il processo di selezione da necessità naturale, operante all'insaputa degli uomini, in uno strumento fisico « artificiale », consapevolmente impiegato. La bestialità era sempre stata un tratto caratteristico dell'eugenetica, ed Ernst Haeckel aveva affermato che l'eliminazione degli « inabili », malati inguaribili e pazzi, avrebbe risparmiato « spese assurde per la famiglia e per lo stato ». Alla fine gli ultimi discepoli del darwinismo in Germania decisero di abbandonare il campo della ricerca scientifica, per dedicarsi interamente all'attività pratica diretta a tramutare l'uomo in quella che i darwinisti forse pensavano fosse una scimmia antropomorfa.

 

Ma prima che il nazismo con la sua politica totalitaria tentasse di ridurre l'uomo a una bestia, ci furono numerosi tentativi di farne un dio, sulla base della teoria dell'ereditarietà . Non solo Herbert Spencer, ma tutti i seguaci del primo evoluzionismo « avevano nel futuro angelico dell'uomo una fede altrettanto profonda che nella sua origine scimmiesca » .

 

. . . . . . . .

 

È stata spesso posta in rilievo la differenza fra l'approccio storico di Marx e quello, naturalistico di Darwin, di solito e giustamente in favore del primo. Ciò ha fatto dimenticare che Marx provava un grande sincero interesse per le teorie di Darwin, e che Engels riteneva di fare il massimo complimento all'amico defunto chiamandolo il « Darwin della storia » (*). A voler considerare la concezione di fondo dei due uomini, risulta che in definitiva il movimento storico e quello naturale sono la stessa cosa. L'introduzione darwiniana del concetto di evoluzione nella natura, la sua insistenza sul fatto che, perlomeno nel campo della biologia, il movimento naturale non è circolare, bensì rettilineo e avanza all'infinito in una direzione, significano in effetti che la concezione moderna della storia si è impadronita anche delle scienze della natura, che la vita naturale viene considerata storica. La legge naturale della sopravvivenza del più forte è appunto una legge storica, e come tale poté essere usata dal razzismo. D'altronde, la lotta di classe marxista, in quanto forza motrice della storia, è soltanto l'espressione esterna dello sviluppo delle forze produttive, che hanno la loro origine nella forza-lavoro umana. Questa è una forza biologico-naturale, sprigionata dal « metabolismo con la natura » con cui l'uomo conserva la propria vita e assicura la continuazione della specie. Engels vedeva chiaramente l'affinità fra le concezioni di fondo dei due uomini, perché comprendeva che in entrambe l'idea di sviluppo aveva una parte determinante. La straordinaria rivoluzione intellettuale avvenuta a metà del secolo scorso consisteva nel rifiuto di considerare o accettare qualcosa « così com'è » e nella coerente interpretazione di tutto come semplice stadio di un ulteriore sviluppo. Che la forza motrice di questo si chiamasse natura o storia, era cosa relativamente secondaria. In queste ideologie anche il termine « legge » cambiava significato: da espressione della cornice di stabilità entro la quale possono svolgersi le azioni umane, diventava l'espressione del movimento.

 

(*)Nell'orazione funebre per Marx, Engels disse: « Come Darwin ha scoperto la legge dello sviluppo della vita organica, così Marx ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana ». Un'affermazione analoga si trova nella sua introduzione all'edizione del Manifesto comunista del 1890; e nell'introduzione all'Origine della famiglia egli menziona ancora una volta, l'una accanto all'altra, la « teoria dell'evoluzione di Darwin » e la « teoria del plusvalore di Marx ».

 

Modificato da galland
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