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giugno elettorale


Leviathan

Europee 2009  

46 utenti hanno votato

  1. 1. chi voteresti?

    • Partito delle libertà (PDL)
      12
    • Partito democratico (PD)
      3
    • UDC
      2
    • Italia dei Valori (IDV)
      11
    • Partito rifondazione - comunisti italiani
      3
    • Sinistra e libertà
      1
    • Forza nuova
      0
    • Lega nord
      8
    • Partito radicale
      2
    • La destra- autonomie per le europee
      2
    • altro (specificare)
      2


Messaggi raccomandati

Bene la disfatta dei socialisti in spagna e francia, male la vittoria degli euroscettici e dei tory in gran bretagna oltre che la generale tendenza dell'elettorato europeo ad affidarsi a populisti della peggior specie che offrono ricette facili alla crisi.

Altra cosa che mi preoccupa è l'aumento del blocco verde, sembra che sta panzana del pianeta a rischio cominci davvero ad essere importante per la gente.

 

 

Dominus, panzana o no parlano di 'sogni', ovvero (anche se io e te non siamo d'accordo) di una società diversa da quella attuale. Viceversa, a destra o a sinistra si parla solo di tecnocrazie, oggettivamente roba che non fa sognare, che e' difficile da capire e, soprattutto, pare al 90% dei votanti tutta uguale.

 

Non a caso vincono populisti, fascistoidi, verdi sognatori... tutti quelli con messaggi magari TROPPO semplici, ma semplici.

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La cosa migliore è che di fronte a notizie come questa (presa dal CorSera), gli esponenti del PD non trovano altro da dire se non che "il PDL ha frenato e Berlusconi non ha guadagnato consenso".

Pochezza della sinistra....meglio così.

 

Speriamo che i risultati elettorali provinciali e comunali, sotto un certo punto di vista ben più importanti nelle logiche nazionali rispetto alle elezioni europee, diano ulteriore conforto a queste notizie.

 

Al Pdl due feudi rossi: Marche e Umbria

Il partito di Berlusconi guadagna il primo posto in entrambe le regioni, ribaltando i risultati delle politiche

 

MILANO - Le chiamavano «regioni rosse». Ma forse bisogna aggiornare la terminologia. In Umbria e nelle Marche, tradizionalmente feudi della sinistra e poi del centrosinistra, il Pdl ha superato il Pd alle Europee. Il Centro Italia scricchiola. Il dato più clamoroso arriva dall'Umbria (che tra l'altro vince il record dell'affluenza tra le regioni, con il 77,94%), dove il partito del premier guadagna il primo posto con il 35,8% delle preferenze, rispetto al 33,9 dei Democratici: una sconfitta sonora se si guardano i dati delle politiche dello scorso anno, quando il Pd era al 44,4% e il Pdl al 34,5. Alle precedenti elezioni europee Uniti nell'Ulivo era al 35,9%, mentre Forza Italia aveva il 17,7% e An il 13,5.

 

IL CASO MARCHE - Nelle Marche il Popolo della libertà si attesta al 35,2%, anche in questo caso come prima forza politica, mentre il Pd è fermo al 29,9. Le province che più hanno fatto pendere la bilancia dalla parte del Popolo delle libertà sono state Macerata :woot: , Fermo e Ascoli Piceno. Buona l'affluenza: 73,94%. Anche in questo caso alle politiche le posizioni erano ribaltate: il Pd aveva il 41,4 e il Pdl il 35. Alle precedenti europee Uniti nell'Ulivo aveva il 35,8%, Forza Italia era al 19,1% e Alleanza nazionale al 12,7.

 

LEGA OLTRE L'11% - Ai democratici restano le roccaforti della Toscana e dell'Emilia Romagna: nella prima il Pd è in vetta con il 38,7% (contro il 31,4 del Pdl), nella seconda è al 38,9 (e il Pdl al 27,4). In Emilia fa però riflettere il caso della Lega, che conquista l'11,1% rispetto al 7,8 delle ultime politiche. Anche in queste due regioni l'affluenza è stata più alta della media nazionale: 76,8% in Emilia Romagna e 72,93% in Toscana.

Modificato da paperinik
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Lo capisco benissimo mike, il problema è che questa categoria di persone infiamma le folle ma poi non fa il bene del paese.

Preferisco mille volte un tecnocrate capace alla letta o alla amato rispetto a certi pagliacci che abbiamo in giro.

 

La cosa migliore è che di fronte a notizie come questa (presa dal CorSera), gli esponenti del PD non trovano altro da dire se non che "il PDL ha frenato e Berlusconi non ha guadagnato consenso".

 

Beh pap come ben sai in Italia le elezioni le vincono tutti, e questo da 60 anni.

 

Sono ridicoli esattamente quanto i portavoce del pdl che si arrampicano sugli specchi dicendo "i voti di coalizione rimangono comunque invariati e il travaso nella lega non porterà effetti sull'azione di governo" mentre in realtà sanno benissimo che il senatur e i suoi compagni di merenda non aspetteranno molto a batter cassa.

Modificato da Dominus
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Lo capisco benissimo mike, il problema è che questa categoria di persone infiamma le folle ma poi non fa il bene del paese.

Preferisco mille volte un tecnocrate capace alla letta o alla amato rispetto a certi pagliacci che abbiamo in giro.

 

 

Dominus, come hai visto, e' anche il mio pensiero.... molto pessimista. E' un pò tutta una compagnia di giro, che va dalla Lega e compagnia cantante, che fra gli altri ha quelli 'che non vogliono i negri', a gente che nel 2009 vuole la dittatura del proletariato, passando per quelli che credono che la luce si accenda da sola spingendo il bottone.

Modificato da madmike
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Lo capisco benissimo mike, il problema è che questa categoria di persone infiamma le folle ma poi non fa il bene del paese.

Preferisco mille volte un tecnocrate capace alla letta o alla amato rispetto a certi pagliacci che abbiamo in giro.

Beh pap come ben sai in Italia le elezioni le vincono tutti, e questo da 60 anni.

 

Sono ridicoli esattamente quanto i portavoce del pdl che si arrampicano sugli specchi dicendo "i voti di coalizione rimangono comunque invariati e il travaso nella lega non porterà effetti sull'azione di governo" mentre in realtà sanno benissimo che il senatur e i suoi compagni di merenda non aspetteranno molto a batter cassa.

 

Beh, sì onestamente il PDL ha frenato (al di là dell'astensionismo preoccupante nel sud e nelle isole dove il PDL è molto forte, l'azione dell'opposizione con la campagna di grande contenuto politico Mills+Noemi ha avuto sicuramente effetto), ma se mettiamo sul piatto della bilancia il PDL ed il PD certamente è quest'ultimo ad aver subito un colpo più forte.

 

Anche se non trovo giusto comparare l'esito delle consultazioni di ieri con quelle del 2008 (si votava per cose diverse e quindi subentrano ovviamente dinamiche diverse e atteggiamenti da parte dell'elettore diversi) resta il fatto che il PDL ha perso 2 punti a vantaggio dell'altro membro della coalizione di governo, la Lega Nord. Il PD ha perso ben 7 punti (e già nel 2008 era una sconfitta pesante) che sono andati a gonfiare il raccolto di presunti alleati (IDV), di ex amici (PCI) e futuri compagni (UDC).

 

Quindi Berlusconi, che ha fatto l'errore di personalizzare troppo il voto europeo facendo sì che molti ex elettori di AN preferissero la Lega (specie per il successo in materia sicurezza e immigrazione), ha certamente frenato....ma Franceschini ed il PD hanno proprio franato!!!!! :rolleyes:

Modificato da paperinik
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Il fatto è che la franata del PD si aspettava, e poteva essere ben peggiore, mentre alla fine ha tenuto, mentre il PdL, specie visto la "personalizzazione" del voto fatta da parte di berlusconi, doveva per lo meno avvicinarsi al 40% per poter gioire, inoltre la lega sarà una spina nel fianco notevole nei prossimi anni e farà fuggire molti voti moderati e cattolici.

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Il fatto è che la franata del PD si aspettava, e poteva essere ben peggiore, mentre alla fine ha tenuto, mentre il PdL, specie visto la "personalizzazione" del voto fatta da parte di berlusconi, doveva per lo meno avvicinarsi al 40% per poter gioire, inoltre la lega sarà una spina nel fianco notevole nei prossimi anni e farà fuggire molti voti moderati e cattolici.

Dominus, io ho votato PDL e confesso di non avere una particolare predisposizione a favore della Lega, ma se quest'ultima pone in essere, cioé realizza, quella che era la politica di AN (ad esempio: 0 (zero) clandestini a Lampedusa), partito del quale ero elettore, dove sta il problema?!?!?! Ben vengano i voti alla Lega, anche se io continuerò a non votarla!!!

 

 

P.S. Preciso, per qualche forumista, che io non sono di quelli 'che non vogliono i negri': a Parigi, dove passo parte della mia vita, ci sono più negri che bianchi e ciò, personalmente, non mi crea alcun problema (li crea, semmai, alla società francese, ma questo è un altro discorso!).

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Beh tu no, ma molti elettori cattolici ex-dc nonchè i finiani di AN non è che siano molto contenti di vedersi ridimensionati dall'azione della lega.

 

Per il resto trovo che la politica di zero clandestini a lampedusa sia una classica pagliacciata Italica, tutti sanno che quelli che arrivano con la barca sono solo una frazione minima dei clandestini che entrano in Italia e forse sono tra i pochi che hanno davvero il diritto di richiedere asilo.

Certo mettere i cartelloni con scritto "abbiamo respinto l'invasione" fa guadagnare voti ma anche lì non si lavora per il bene del paese.

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Allora:

- pre voto, il PD era dato, da B e dalle previsioni, al 25% o meno

- il PDL 'al 45%' dato dallo stesso B fino a pochi giorni fa (http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=739568) e' invece al 35,25 (http://www.elections2009-results.eu/it/italy_it.html)

 

se Atene piange, Sparta non ride. Una volta tanto, hanno ragione tutti e due: d'altro canto, questa volta l'oggetto del contendere non era 'chi vince', che era scontato, ma di quanto si vincesse o perdesse.

 

Se la vediamo così, e considerando appunto l'impegno profuso dal PDC in campagna elettorale fino all'ultimissimo giorno utile, direi che il PD ha argomenti di soddisfazione, e il PDL un po meno: poi, a mio avviso, per entrambi contano più le elezioni amministrative che non le europee. E li vedremo come va: certo che se il trend e' questo, si vedranno dei bei ribaltoni di amministrazione a livello locale.

 

Per il resto trovo che la politica di zero clandestini a lampedusa sia una classica pagliacciata Italica, tutti sanno che quelli che arrivano con la barca sono solo una frazione minima dei clandestini che entrano in Italia e forse sono tra i pochi che hanno davvero il diritto di richiedere asilo.

 

il 5%, pare.

 

Fra l'altro, a me non risulta che il CPT sia VUOTO: mi risulta che nelle scorse settimane alcuni immigrati provenienti dalla Libia siano stati rimpatriati, ma ad aprile, ad es, la situazione era questa:

 

Sono 190 gli immigrati, tutti di nazionalità tunisina, ancora trattenuti al centro di identificazione ed espulsione (cie) di Lampedusa dopo che circa 700 sono stati rimessi in libertà alla scadenza del decreto che ne aveva autorizzato il ‘fermo’ fino a un massimo di sei mesi; altri 23 immigrati, somali e ghanesi, si trovano invece nella ex-base militare Loran. lunedì 27 aprile 2009

Modificato da madmike
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Beh tu no, ma molti elettori cattolici ex-dc nonchè i finiani di AN non è che siano molto contenti di vedersi ridimensionati dall'azione della lega.

 

Per il resto trovo che la politica di zero clandestini a lampedusa sia una classica pagliacciata Italica, tutti sanno che quelli che arrivano con la barca sono solo una frazione minima dei clandestini che entrano in Italia e forse sono tra i pochi che hanno davvero il diritto di richiedere asilo.

Certo mettere i cartelloni con scritto "abbiamo respinto l'invasione" fa guadagnare voti ma anche lì non si lavora per il bene del paese.

Saranno (o saranno stati) pure una frazione, ma ciò non significa che da lì i clandestini dovevano entrare tranquillamente!

 

Il "bene del paese", se permetti, è anche il bene di Lampedusa (e dintorni siciliani!) oppure in quanto "Nordafrica", questo lembo di paese non conta!

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Non voglio farmi illusioni...ma alle provinciali di Macerata si sta profilando uno storico ribaltone, con il candidato del centrodx addirittura al 52%.

 

Se questo sarà il trend vedremo quante provincie il centro sx riuscirà a mantenere delle 50 (CINQUANTA) che deteneva...contro le 9 del centro dx (le 3 provincie rimanenti sono di nuova costituzione e quindi si vota per la prima volta).

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Dal sole 24 ore:

"Il voto delle europee permette al Pd di raggiungere i due obiettivi prefissati: «La conferma del progetto del partito» e quello di «fermare la destra italiana». Lo ha detto Dario Franceschini durante una conferenza stampa di commento dei dati elettorali. «Il voto ha fatto svanire il mito dell'invincibilità di Berlusconi».

I dati, ha detto il segretario del Pd, pur con flessione, dicono che il Pd é «il primo partito nel campo progressista in europa in voti assoluti e probabilmente lo é anche in quanto a parlamentari eletti. La bontà del disegno politico é confermato anche in questo senso». Dunque «gli avvoltoi possono tornarsene a casa».

Franceschini ha riconosciuto il risultato dell'Italia dei valori alle europee. «Poco fa ho telefonato a Di Pietro per riconoscergli il risultato. Purtroppo sono voti che si spostano nel nostro campo ma io voglio sottolinearlo come dato positivo». "

 

 

Io non capisco molto bene il politichese, mi spiegate il PD come fa ad avere il numero maggiore di parlamentari eletti ???

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Dal sole 24 ore:

"Il voto delle europee permette al Pd di raggiungere i due obiettivi prefissati: «La conferma del progetto del partito» e quello di «fermare la destra italiana». Lo ha detto Dario Franceschini durante una conferenza stampa di commento dei dati elettorali. «Il voto ha fatto svanire il mito dell'invincibilità di Berlusconi».

I dati, ha detto il segretario del Pd, pur con flessione, dicono che il Pd é «il primo partito nel campo progressista in europa in voti assoluti e probabilmente lo é anche in quanto a parlamentari eletti. La bontà del disegno politico é confermato anche in questo senso». Dunque «gli avvoltoi possono tornarsene a casa».

Franceschini ha riconosciuto il risultato dell'Italia dei valori alle europee. «Poco fa ho telefonato a Di Pietro per riconoscergli il risultato. Purtroppo sono voti che si spostano nel nostro campo ma io voglio sottolinearlo come dato positivo». "

Io non capisco molto bene il politichese, mi spiegate il PD come fa ad avere il numero maggiore di parlamentari eletti ???

 

Penso si riferisca al fatto che nella nuova corrente democratica di sinistra del parlamento europeo (pur non esistendo ancora un partito specifico) il PD sarebbe il partito con più eletti....ora a Franceschini non resta che convincere gli altri partiti di centrosx confluiti nel partito socialista a seguirlo nella costituzione di un nuovo gruppo!!!!! :rotfl::rotfl::rotfl:

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Beh sicuro dopo le botte prese dal labour, zapatero e dall'SPD il partito democratico è l'unico dell'area ad aver tenuto quindi per numero di seggi sarà il più grande partito social-democratico in un parlamento dominato dalle destre.

 

P.S. Comunque qui in umbria l'immutabilità sembra regnar sovrana, quello che non potè l'ideologia lo fecero le clientele... (e poi si dice che la politica manca di poesia :asd:)

Modificato da Dominus
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...

1) il 5%, pare.

 

2) Fra l'altro, a me non risulta che il CPT sia VUOTO: mi risulta che nelle scorse settimane alcuni immigrati provenienti dalla Libia siano stati rimpatriati, ma ad aprile, ad es, la situazione era questa:

 

Sono 190 gli immigrati, tutti di nazionalità tunisina, ancora trattenuti al centro di identificazione ed espulsione (cie) di Lampedusa dopo che circa 700 sono stati rimessi in libertà alla scadenza del decreto che ne aveva autorizzato il ‘fermo’ fino a un massimo di sei mesi; altri 23 immigrati, somali e ghanesi, si trovano invece nella ex-base militare Loran. lunedì 27 aprile 2009

1) Pare, appunto.

 

2) Dai uno sguardo all'articolo (del 25 maggio, non di aprile) al link seguente:

 

http://archiviostorico.corriere.it/2009/ma...090525059.shtml

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A Bologna pare che DelBono ce la faccia al primo turno (con buona pace dei 2 candidati della 'destra'....).... qui pare che si sia ancora ai '70.

Comunque, anche dovendo scegliere (per fortuna io abito fuori) fra Cazzola e Guazzaloca era una bella gara.

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Ma alla fine il PDL riuscirà ad aere numeri sufficienti per spingere il PPE a eleggere Mario Mauro?

 

Se non sbaglio al PdL+Lega italiano vanno 35 seggi, mentre a CDU/CSU tedesco vanno 44 seggi per il parlamento europeo :hmm:

Modificato da Cartman
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Ma alla fine il PDL riuscirà ad aere numeri sufficienti per spingere il PPE a eleggere Mario Mauro?

 

Se non sbaglio al PdL+Lega italiano vanno 35 seggi, mentre a CDU/CSU tedesco vanno 44 seggi per il parlamento europeo :hmm:

 

Non ti so dire bene il riparto dei seggi all'interno del partito popolare, ma da quello che ho capito il PDL è il secondo partito popolare in Europa e anche con l'ausilio dei seggi della Lega non potrà da solo determinare la scelta del presidente. Probabilmente ciò sarà frutto di una mediazione...vedremo.

 

 

Aggiungo (con piena soddisfazione) che per la prima volta la Provincia di Macerata sarà governata da una giunta di centrodx...e, cosa molto sorprendente, senza neanche andare al ballottaggio. Il candidato di centrosx, nonostante abbia goduto del supporto di tutti i partiti della sinistra, ha incassato un pesante 54% del PDL (che è stato invece coaudivato dall'UDC con un ottimo 12%).

Modificato da paperinik
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Ospite galland

Europee, Berlusconi anatra zoppa, si apre successione Pdl

da 38 minuti

 

reute.jpg

 

Gli esponenti della Lega vanno dicendo che il governo può stare

tranquillo perché loro sono l'elemento di equilibrio dell'attuale maggioranza dopo l'avanzata registrata alle europee a scapito del partito di Silvio Berlusconi.

Non è una boutade, è nel resto del centrodestra, cioè nel Pdl, che inizieranno invece le turbolenze per due ordini di motivi.

 

Il primo è legato a questo aumentato peso leghista: nel Pdl la componente di An ed in particolare i finiani hanno sempre mal sopportato ogni influenza leghista sulla maggioranza. Ma anche all'interno degli azzurri ex forzitalioti aumenteranno le tensioni soprattutto man mano che aumenteranno le pretese leghiste per spodestare i governatori di Veneto e Lombardia, Galan e Formigoni, entrambi "uomini forti" nella gerarchia del partito.

 

Bisognerà poi vedere quale ruolo assumerà Giulio Tremonti, il politico del Pdl storicamente più vicino alla Lega che dovrebbe aumentare il suo peso specifico interno al partito aumentando così le tensioni con i suoi avversari interni, ad iniziare da quelle con l'altro ministro economico di peso nell'esecutivo, Claudio Scajola.

 

Il secondo ordine di motivi è che la leadership di Silvio Berlusconi esce fortemente indebolita da questo voto.

 

Fino ad un mese fa i sondaggi accreditati dallo stesso Berlusconi davano il Pdl qualche decimo di punto sopra il 45%. In un mese, in base a questi sondaggi, il Pdl avrebbe perso il 10% dei consensi. Sicuramente, in termini assoluti, ha perso 3 milioni di voti rispetto alle Politiche dello scorso anno, elettori che potrebbero anche essere finiti tutti nel non voto, cosa che rappresenterebbe comunque una magra consolazione.

 

PIU' DIFFICILE TROVARE ACCORDI SU RIFORME

 

Difficile non vedere in questo calo di consensi l'incidenza delle polemiche che hanno colpito personalmente Berlusconi nelle ultime settimane e le sue irritate reazioni. Già prima del Noemigate il tema della successione a Berlusconi (se non altro per la sua età: compirà a fine settembre 73 anni) era un dibattito vivo nel Pdl. Ora il tema non è più un tabù, anche se solo nel medio e non nel brevissimo termine.

 

Berlusconi esce da Noemigate ed elezioni come un'anatra zoppa: deve saper fare i conti in maniera esplicita con il tema della sua successione. Ovvio che i vari candidati nella corsa verranno più o meno allo scoperto: Gianfranco Fini si è già messo in moto, Giulio Tremonti dovrà decidere cosa fare.

 

Proprio alla vigilia del voto, giovedì scorso a SkyTg24, lo stesso Tremonti aveva escluso una leadership "tecnica" (come potrebbe esserla quella di un Mario Draghi o di un Luca di Montezemolo, per intendersi) dicendo che "gli italiani sono saggi, non vogliono i tecnici [...], voteranno Berlusconi dentro un Paese di centrodestra", affermazione che riletta oggi lancia anche la possibilità di un successore "tecnico".

 

Senza contare poi la candidatura di Pierferdinando Casini, ora fuori al Pdl, ma da non scartare in prospettiva.

 

Non è un caso che le polemiche delle ultime ore, sull'utilizzo dei voli di Stato e sul controllo dei servizi segreti nell'opera di protezione del premier, siano partite dall'interno del Pdl ed abbiano colpito uno dei personaggi meno appariscenti ma più influenti del partito: Gianni Letta, anche lui un candidato alla successione di Berlusconi, secondo alcuni addirittura "il" candidato preferito da Berlusconi stesso.

 

Altro argomento, infine, quello dei temi sui quali queste fibrillazioni si riverseranno. E' questo un elenco che comprende i contenuti del dibattito politico all'ordine del giorno già da oggi: referendum elettorale, gestione della crisi economica, sicurezza, decreto sul terremoto, intercettazioni e giustizia.

 

Su ciascuno di queste riforme se si prova a collocare i nomi citati prima li si vedrà comporsi e scomporsi in schieramenti contrapposti e variegati: trovare una sintesi sarà certamente più difficile di prima.

 

Insomma, Emma Marcegaglia venerdì scorso a Treviso davanti ad una platea di 2.600 industriali plaudenti è stata inattesa profetessa ed ha suonato la campanella: "La ricreazione è finita".

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Alla fine il Pdl ha tenuto perdendo solo 2 punti percentuali nonostante il forte astensionismo e i continui attacchi subiti nelle ultime settimane dalla sinistra.

Certo sarei stato più contento se fossimo arrvati al 40% ( 45% impossibile, Berlusconi ha puntato tropo in alto ) però va bene così dai, senza contare che abbiamo aumentato il distacco con il PD.

Franceschini e compagni dovrebbero guardare a casa loro e non a casa degli altri, stanno festeggiando il fatto che Berlusconi non abbia sfondato anzichè piangere per essere scivolati al 26% rispetto al 33% di un anno fà. ( sempre i soliti )

Detto questo vi posto questo articolo:

 

“Il leader nazionale di maggior successo in Europa, in termini elettorali, è stato Silvio Berlusconi”.

Non è solo Wolfgang Munchau, uno dei più influenti blogger politici del mondo, ha esprimere questo giudizio sul presidente Berlusconi.

Il sito della CNN sottolinea la vittoria del centrodestra nonostante il forte astensionismo. Ed espressamente cita il “Pdl di Berlusconi” che sconfigge il partito suo principale avversario di centro-sinistra “nonostante la grave recessione e le accuse”.

 

Il Daily Telegraph titola sulla vittoria del partito di centro-destra di Silvio Berlusconi, che a dispetto delle vicende degli ultimi giorni “ottiene una confortevole maggioranza”, e dopo la fusione tra Forza Italia e An, “occupa saldamente il centro-destra dello spettro politico”.

 

The Indipendent, a sua volta, titola: “Berlusconi non toccato dagli scandali”. E spiega che il Cavaliere ha messo a segno “una vittoria a due cifre” sul PD.

 

El Paìs, che si è "distinto" per la pubblicazione delle “foto rubate” nei giorni del voto, ammette che Berlusconi di fronte a una “opposizione frantumata” sgombra il campo da ogni dubbio e incassa la debacle di un centro-sinistra “diviso”. Miguel Mora, il corrispondente da Roma, scrive che gli italiani considerano Berlusconi “di gran lunga la scelta migliore”.

 

Liberation riporta le proiezioni secondo le quali Berlusconi “è in testa nonostante il Noemigate”.

 

Le Figaro on line punta sulla “vittoria di mezzo termine per Berlusconi”, con una foto trionfale di Berlusconi tra Umberto Bossi e Guido Podestà alla chiusura della campagna elettorale a Milano. Del resto, anche il New York Times osservava ieri, prima del voto, che “nel reality show che è oggi l’Italia, Berlusconi è nettamente vincitore. I suoi avversari stanno facendo poco più che lanciare pomodori sul palco”.

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boh, fare confronti tra elezioni diverse è sempre difficile e spesso fuorviante; cambiano le liste, gli apparentamenti, il sistema elettorale, ma in questo caso, se vogliamo fare un raffronto con le scorse politiche è evidente che il dato che più spicca sono gli astenuti. Ora, dire se si siano astenuti più gli elettori potenzialmente di centro destra o di centro sinistra è molto difficile, ci sarà tutta una serie di studi spesso dagli esiti opposti che proveranno a spiegarlo, ma rimane il fatto che chi non vota non conta...non so se sia una scelta oculata e sensata, per quanto globalmente la dimensione dell'astensione sia significativa e politicamente (e socialmente direi pure) sia un segnale. Peraltro ciononostante l'Italia rimane, rispetto alle democrazie occidentali, un paese in cui si vota molto di più anche quando, come in questo caso, il calo è netto.

Sui risultati: credo che il PD abbia poco da esultare, immagino che il clima quasi di festa sia da attribuire alle aspettative evidentemente ben più basse del risultato ottenuto (credo che si temesse di essere più vicini al 20); per contro, similmente, nel PdL le aspettative, nutrite dai sondaggi dei mesi passati e dalle uscite di Berlusconi, erano più alte, credo che il 40% fosse il traguardo realisticamente auspicabile. Sostanzialmente però tra i due grandi partiti, entrambi in calo, chi ha perso di più è il PD (anche volendo togliere il 2/2,5% che i radicali avevano portato in dote nella lista del Pd lo scorso anno). Rimane il fatto che verosimilmente entrambi hanno ceduto voti, specie il Pd, ai loro competitor interni, Lega e IdV che si sono rafforzati cogliendo risultati per certi aspetti sorprendenti (penso alla Lega prossima al 3% nella circoscrizione Italia centrale) che ne rafforzano il peso specifico; sarà difficile non garantire una candidatura leghista alle prossime regionali in almeno una regione tra Veneto e Lombardia, con buona pace di Formigoni e/o Galan. Infine si rileva un ritorno discreto della sinistra così detta "radicale" che, se fosse stata unita, avrebbe verosimilmente superato il quorum pur volendo ammettere un eventuale calo dei consensi se le due liste fossero state una sola...ad ogni modo un 6,5% di voti non sarebbero proprio bruscolini, ma si sa, la sinistra è maestra di autolesionismo.

Per venire alle amministrative, beh, fanno storia a sè, sono molto più legate al territorio e ai problemi locali contingenti; in questo caso immaginare una sconfitta del PD e degli alleati rientra anche nell'ordine delle cose visto che si partiva da una situazione di massima espansione per il centro sinistra (seconda metà della legislatura 2001-2006, governo Berlusconi) che riuscì ad aggiudicarsi 50 province su 59, quasi un en plein, difficilmente ripetibile cui seguirono le altrettanto vittoriose regionali del 2005....ma il centro sinistra a questi successi non è riuscito a dare seguito e corpo con le politiche e le divisioni intestine nella successiva breve legislatura sotto il governo Prodi, anzi, già le elezioni 2006 furono vinte per un soffio merito della campagna elettorale ben orchestrata dall'allora Polo - alias Berlusconi - e, per contro, della pessima campagna dell'Unione che già prima del voto si capiva che tutto era fuorchè "un'unione".

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boh, fare confronti tra elezioni diverse è sempre difficile e spesso fuorviante; cambiano le liste, gli apparentamenti, il sistema elettorale, ma in questo caso, se vogliamo fare un raffronto con le scorse politiche è evidente che il dato che più spicca sono gli astenuti. Ora, dire se si siano astenuti più gli elettori potenzialmente di centro destra o di centro sinistra è molto difficile, ci sarà tutta una serie di studi spesso dagli esiti opposti che proveranno a spiegarlo, ma rimane il fatto che chi non vota non conta...non so se sia una scelta oculata e sensata, per quanto globalmente la dimensione dell'astensione sia significativa e politicamente (e socialmente direi pure) sia un segnale. Peraltro ciononostante l'Italia rimane, rispetto alle democrazie occidentali, un paese in cui si vota molto di più anche quando, come in questo caso, il calo è netto.

Sui risultati: credo che il PD abbia poco da esultare, immagino che il clima quasi di festa sia da attribuire alle aspettative evidentemente ben più basse del risultato ottenuto (credo che si temesse di essere più vicini al 20); per contro, similmente, nel PdL le aspettative, nutrite dai sondaggi dei mesi passati e dalle uscite di Berlusconi, erano più alte, credo che il 40% fosse il traguardo realisticamente auspicabile. Sostanzialmente però tra i due grandi partiti, entrambi in calo, chi ha perso di più è il PD (anche volendo togliere il 2/2,5% che i radicali avevano portato in dote nella lista del Pd lo scorso anno). Rimane il fatto che verosimilmente entrambi hanno ceduto voti, specie il Pd, ai loro competitor interni, Lega e IdV che si sono rafforzati cogliendo risultati per certi aspetti sorprendenti (penso alla Lega prossima al 3% nella circoscrizione Italia centrale) che ne rafforzano il peso specifico; sarà difficile non garantire una candidatura leghista alle prossime regionali in almeno una regione tra Veneto e Lombardia, con buona pace di Formigoni e/o Galan. Infine si rileva un ritorno discreto della sinistra così detta "radicale" che, se fosse stata unita, avrebbe verosimilmente superato il quorum pur volendo ammettere un eventuale calo dei consensi se le due liste fossero state una sola...ad ogni modo un 6,5% di voti non sarebbero proprio bruscolini, ma si sa, la sinistra è maestra di autolesionismo.

Per venire alle amministrative, beh, fanno storia a sè, sono molto più legate al territorio e ai problemi locali contingenti; in questo caso immaginare una sconfitta del PD e degli alleati rientra anche nell'ordine delle cose visto che si partiva da una situazione di massima espansione per il centro sinistra (seconda metà della legislatura 2001-2006, governo Berlusconi) che riuscì ad aggiudicarsi 50 province su 59, quasi un en plein, difficilmente ripetibile cui seguirono le altrettanto vittoriose regionali del 2005....ma il centro sinistra a questi successi non è riuscito a dare seguito e corpo con le politiche e le divisioni intestine nella successiva breve legislatura sotto il governo Prodi, anzi, già le elezioni 2006 furono vinte per un soffio merito della campagna elettorale ben orchestrata dall'allora Polo - alias Berlusconi - e, per contro, della pessima campagna dell'Unione che già prima del voto si capiva che tutto era fuorchè "un'unione".

 

Bell'analisi...bella perchè neutra.

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L'editoriale di Panebianco nell'odierno CorSera

 

 

La svolta delle città

Per aiutare i lettori ad orientarsi, di fronte ai risultati di questa tornata di elezioni, occorre prima di tutto rammentare che europee e amministrative sono fra loro diversissime. Dal punto di vista della politica interna italiana (tralascio qui gli aspetti che riguardano la composizione del Parlamento europeo) le elezioni europee sono un evento più mediatico che di sostanza. Hanno a che fare con questioni di «immagine», non con gli equilibri politici. In termini di immagine è vero che Berlusconi non ha raggiunto l’obiettivo dello «sfondamento» elettorale. Però, attenzione a non scambiare ciò per l'inizio di un declino politico. La verità è che il Popolo della Libertà, persino in elezioni «bizzarre» e anomale come quelle europee (con la loro alta astensione), mantiene sostanzialmente i suoi consensi e supera largamente il centrosinistra. E ciò accade nonostante si tratti del principale partito di governo che, in quanto tale, opera in una situazione di grave crisi economica. E che deve fronteggiare l’ascesa della Lega. Il partito di Berlusconi, in realtà, segue un trend che è generale in Europa e che vede le forze di centrodestra prevalere nettamente su quelle di centrosinistra.

 

La conferma viene dal voto più importante ai fini della dinamica politica interna, le amministrative. Qui si sta realizzando un netto successo del centrodestra e del suo leader Berlusconi, ottenuto in elezioni che tradizionalmente avvantaggiavano il centrosinistra. Persino nella «rossa » Firenze il Pd riesce a strappare solo un ballottaggio al Comune. Nelle amministrative, molto più che nelle europee, emergono le gravi difficoltà in cui si dibatte la principale forza di opposizione, il Partito democratico. Esso tiene a fatica nelle storiche aree del vecchio insediamento, Emilia Romagna e Toscana. Ma, per fare altri esempi importanti, viene sostanzialmente espulso definitivamente dalla Lombardia, dove perde anche storiche roccaforti come Pavia e Cremona e subisce, a Milano, il sorpasso del candidato del centrodestra Podestà sul presidente uscente della Provincia Penati. È nettamente distaccato dal centrodestra in Veneto. Arretra in Campania e perde definitivamente la Provincia di Napoli. Cala anche in altre aree di suo tradizionale insediamento come Umbria, Marche, Basilicata. Politicamente poi, la croce che il Partito democratico si è portato addosso nell’ultimo anno, Di Pietro, risulta ulteriormente appesantita. A destra, i forti successi della Lega al Nord in Province e Comuni accrescono la spinta alla competizione fra le due forze di governo, Lega e Popolo della Libertà. Si rafforzano le tendenze emerse nelle elezioni politiche del 2008. Il vero luogo della competizione è, al momento, tutto interno all’area di governo. E la cosa è preoccupante. A lungo andare, non fa bene alla democrazia la presenza di una opposizione democratica debolissima, in crisi di idee e di identità e che, troppo spesso, non sa trovare toni e argomenti che la rendano una plausibile alternativa di governo.

 

Angelo Panebianco

 

 

PS: qualcuno perfavore avvisi Franceschini e la sua truppa che hanno preso di nuovo l'ennesima batosta...sembrano non averne preso coscienza.

Modificato da paperinik
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