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giugno elettorale


Leviathan

Europee 2009  

46 utenti hanno votato

  1. 1. chi voteresti?

    • Partito delle libertà (PDL)
      12
    • Partito democratico (PD)
      3
    • UDC
      2
    • Italia dei Valori (IDV)
      11
    • Partito rifondazione - comunisti italiani
      3
    • Sinistra e libertà
      1
    • Forza nuova
      0
    • Lega nord
      8
    • Partito radicale
      2
    • La destra- autonomie per le europee
      2
    • altro (specificare)
      2


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CITTADINO

 

 

O

 

 

SUDDITO?

 

 

Pensaci bene quando voti

 

 

EDIT: 10%, mi spiace.

Non si fa propaganda politica e non si gridano slogan il regolamento è chiaro.

Modificato da Dominus
violazione regolamento
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io ho votato ieri alle 21.50 esatte.

L'affluenza è bassa.

 

Berlusconi : da noi record di voti (peccato che le urne non sono ancora chiuse...)

 

Con mio dispiacere tiene Sarkozy, bene la Merkel ma mi pare che in generale siano il boom di partiti di estrema destra nel resto d'europa.

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/p...ati-europa.html

 

Il crollo annunciato laburista mi soddisfa: non mi è mai piaciuta la sinistra inglese

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I seggi non sono ancora chiusi ma dai dati si può constatare che l'affluenza rispetto agli altri paesi UE è buona.

In Gran Bretagna Tory sempre, viva i conservatori!!

 

Verso le 23/23.30 dovremmo cominciare a vedere le prime proiezioni.

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IDV in vantaggio nel forum e io pensavo che erano tutti berlusconiani qua :woot:

 

ROMA - Era successo l'anno scorso alla politiche; si è ripetuto quest'anno alle europee. In almeno tre casi i segni lasciati dalle matite consegnate agli elettori non sono indelebili. Al Viminale giurano che siano copiative ma alcuni elettori sardi hanno riscontrato che così non è: "La croce si cancella con una normale gomma".

 

L'esposto l'anno scorso era partito da Genova e Milano: altre matite ma lo stesso risultato. E stamane la conferma che poco è cambiato dall'aprile 2008. "Sono andato a votare al seggio 101 presso la scuola elementare di Li Punti, frazione di Sassari", racconta a Repubblica.it Paolo Cocco. "Ricordavo quello che era successo alle politiche scorse a Genova. Così mi sono messo una gomma in tasca e sono entrato in cabina. Prima ho fatto un segno su un normale pezzo di carta che avevo recuperato dalla scrivania di casa. Ho fatto una croce e ho provato a cancellare. Tutto vero: il segno se n'è andato senza lasciare traccia. Ho denunciato la cosa al presidente del seggio che mi ha convinto a rifare l'esperimento su un angolo della scheda, tanto per capire se la matita era copiativa solo sulla carta del ministero. Ma anche sulla scheda il risultato non è cambiato: i segni della matita possono essere cancellati. E' scritto tutto nel verbale che ho sottoscritto davanti al presidente del seggio".

 

E' successo anche in altri due seggi sardi, nelle sezioni elettorali 420 di Cagliari e nella numero 25 di Quartu Sant'Elena. Paola Lebbiu, 70enne di Cagliari, ha redatto un dettagliato verbale insieme al presidente del seggio allestito nella scuola elementare Foscolo del capoluogo: "E' tutto scritto lì: il segno che ho fatto su un pezzo di carta, la gomma portata da casa per l'esperimento e la scomparsa dellla croce. E' stato avvertito anche l'ufficio elettorale del comune e domani presenterò un esposto in Procura. Identica storia è capitata ai miei parenti che hanno votato a Quartu. A loro hanno detto che le matite sono state sostituite".

 

Data per scontata la buona fede dei presidenti dei seggi e degli scrutatori, con matite del genere è evidente la possibilità di modificare i voti sulle schede. Per questo, da che l'Italia 60 anni fa è diventata Repubblica, le matite sono, o dovrebbero essere, copiative, lasciare segni durevoli nel tempo. Invece...

 

L'anno scorso la questione fu sollevata dalla segretaria del seggio 295 di Genova: "Non credevo ai miei occhi - disse Flavia Scaletta - ma i segni con quelle matite si potevano cancellare". Allora fu interessato anche il Prefetto della città, Annamaria Cancellieri, che dopo aver verificato con il Viminale, concluse convinta che "le matite sono state testate dal Provveditorato generale dello Stato, collaudate dai laboratori scientifici e sono tutte incancellabili". Eppure segnalazioni di simili disguidi giunsero anche da un seggio a Milano 2.

 

Di fronte all'ultimo caso, l'ufficio stampa del ministero dell'Interno assicura: "Controlleremo". Sarà necessario. Le matite contestate a Genova un anno fa erano siglate 2005; quella consegnata all'elettore di Sassari 1981, e alla pensionata di Cagliari 1999. Anni diversi ma difetto uguale.

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/p...ncellabili.html

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Ospite intruder

ansa: In base al primo Instant poll per le Europee 2009, elaborato da Ipr per La7 e Repubblica.it su un campione di 5 mila elettori, il Pdl si attesterebbe tra il 39 ed il 43 per cento, il Pd tra il 27 ed il 31 per cento, la Lega Nord avrebbe tra il 6,5% ed il 10,5% dei consensi, Di Pietro-Idv tra il 5 e l'8 per cento mentre l'Udc si attesterebbe tra il 3,7 ed il 5,7 per cento. Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani si collocherebbero invece tra il 2 ed il 4 per cento mentre sotto la quota del 4% si attesterebbero, tutti tra l'1 ed il 3 per cento, Sinistra e Libertà, L'autonomia e la Lista Pannella-Bonino.

 

 

CHIUSE LE URNE, CALA L'AFFLUENZA

ROMA - Si sono chiusi alle 22 i seggi per le elezioni indette per eleggere i 72 membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia e per rinnovare i consigli in 62 province e in oltre 4 mila comuni. Subito dopo la conclusione delle operazioni di voto inizierà lo scrutinio delle schede relative alle europee. Domani alle 14 partirà invece lo scrutinio per le amministrative.

 

E' stata del 52,9% l'affluenza alle urne per le elezioni europee registrata in Italia fino alle ore 19 di oggi, seconda e ultima giornata di voto. Nella precedente tornata elettorale per le europee, nella quale pure si voto' di sabato pomeriggio e di domenica, alle 19 di domenica aveva votato il 58,5% degli elettori. I seggi resteranno aperti fino alle 22 di oggi.

 

Alle elezioni per il rinnovo di 4.095 consigli comunali (Sicilia esclusa) ha votato, fino alle ore 19 di oggi, il 64,3% degli aventi diritto. Alle precedenti omologhe consultazioni (in alcuni casi si voto' di domenica e lunedi'), la percentuale era stata del 67,0%.

 

Per le elezioni provinciali ha votato fino alle ore 12 di oggi il 56,8% degli elettori. Nella precedente omologa tornata elettorale l'affluenza era stata del 60,6%.

 

Per le elezioni europee ieri aveva votato il 17,8 % degli aventi diritto; la rilevazione fatta alle ore 12 di oggi indica un'affluenza del 30,7% (alle europee del 2004 voto' il 34,1%). In calo anche i votanti per le amministrative, rilevati alle ore 12: per le provinciali la percentuale e' del 33,5%, due punti in meno rispetto al 35,5% delle precedenti elezioni; per le comunali l'affluenza alle ore 12 e' del 38,8% (contro il 40,2% delle precedenti omologhe).

 

Le operazioni di voto si chiuderanno definitivamente questa sera alle ore 22; poi comincerà lo scrutinio relativo alle elezioni europee. A partire dalle ore 14 di domani vi sarà lo scrutinio, nell'ordine, per le provinciali e per le comunali. Per le elezioni europee sono chiamati al voto in Italia oltre 49 milioni di elettori, mentre le elezioni amministrative interessano quasi 33 milioni e mezzo di elettori.

 

AMMINISTRATIVE, LE SFIDE CHIAVE - Per le comunali si vota in 30 capoluoghi di provincia, tra cui Bologna, Firenze, Padova, Ancona, Bari. Tra le principali sfide per le provinciali, Milano, Torino, Bologna, Venezia, Napoli.

 

BERLUSCONI IN VENETO. TEST CON LA LEGA - Silvio Berlusconi, capolista in tutte le circoscrizioni per le europee, voterà oggi. Iera era in Veneto, al matrimonio del governatore Giancarlo Galan. In queste zone il voto è un test importante per Pdl e Lega. Con l'occhio rivolto alle regionali del prossimo anno. "Il Veneto - ha dichiarato ieri il premier - andrà a chi prenderà più voti alle europee, e vincerà il Pdl". "La Regione - ha detto invece il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, del Carroccio - andrà di certo a un leghista".

 

FRANCESCHINI HA VOTATO IERI A ROMA, NO COMMENT - Dario Franceschini ha votato ieri in un seggio di Roma, a due passi da Fontana di Trevi. Il leader del Pd ha dribblato i cronisti: "Oggi non si parla, c'é il silenzio stampa", si è limitato a dire. Prima di entrare nel seggio, si è soffermato a guardare il manifesto delle liste elettorali. "Non è che sono indeciso, eh...", ha detto ironicamente.

 

MONITO MARCEGAGLIA, 'BASTA RICREAZIONE' - Un monito è arrivato da Emma Marcegaglia. "Adesso che è finita questa bruttissima campagna elettorale, è finita anche la ricreazione - ha detto la presidente di Confindustria - e vogliamo che la politica torni ad occuparsi dei problemi veri".

 

ALL'AQUILA AL VOTO 60 MILA SFOLLATI, POCHI ALLE URNE - Prima giornata di voto per le europee anche nelle zone dell'Aquilano colpite dal sisma, dove invece sono state rinviate le amministrative: oltre 60 mila gli aventi diritto. Nonostante i bus navetta per trasportare gli sfollati all'Aquila, dove sono concentrati i seggi, l'affluenza è stata bassa: sotto le tendopoli ha votato solo il 9,3%.

 

A MILANO RISOLTI PROBLEMI - Procede regolarmente il voto nei seggi milanesi dopo i problemi legati alla ristampa delle schede delle provinciali e alla sostituzione di centinaia di scrutatori e presidenti di seggio all'ultimo momento. L'ultimo strascico dei disagi si è risolto in mattinata. Sui manifesti con le liste dei candidati per le provinciali, esposti al di fuori dei seggi e ristampati in tutta fretta insieme alla schede, il nome di un candidato era rimasto scritto in modo errato. Si e' provveduto a coprire l'errore con etichette autoadesive con il nome corretto.

 

NAPOLI, 'ASSENTEISMO' E SOSPETTI BROGLI - Nel capoluogo campano 600 autisti dell'azienda di trasporto hanno comunicato di doversi assentare per svolgere il ruolo di rappresentanti di lista nei seggi: circa 40 linee sono state soppresse. Inoltre sono scattate le prime denunce di possibili brogli, con il Pd che sospetta i rappresentanti di lista del centrodestra di esercitare il doppio voto: nel seggio di appartenenza e in quello in cui sono rappresentanti di lista. La prefettura ha diramato una circolare. A Castellarano (Reggio Emilia) arrestato un quindicenne, accusato con due amici di aver fatto esplodere un grosso petardo in un seggio. Spoleto si affida alla tecnologia: ha adottato una speciale penna digitale per trasmettere in tempo reale i dati elettorali dai seggi all'ufficio elettorale.

 

PRIMO VOTO IN ITALIA PER UN EREDE SAVOIA - Ieri è stato anche il giorno del primo voto per un erede di casa Savoia in Italia. Emanuele Filiberto, candidato Udc alle Europee, ha votato nel pomeriggio a Torino. "Sono emozionato e anche un po' triste perché finisce una campagna elettorale bellissima, che mi ha portato a contatto con la gente", ha detto.

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...Fuori dal Parlamento europeo, in base alle prime proiezioni, Rifondazione comunisti italiani (con il 3,37%) e Sinistra e libertà (3,10%), il Polo dell'autonomia (2,21%) e la lista Bonino-Pannella (2,43 per cento).

 

Il link all'articolo completo:http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/06/europee-instant-pool-pdl-pd-lega.shtml?uuid=aebe8734-539e-11de-85a9-3ff48dbd43f8&DocRulesView=Libero

 

Peccato che le mie urla di gioia non si sentano attraverso il PC.

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Ospite intruder

Con qeusta roba non vedo cosa ci sia da esultare.

 

 

ANSA: PDL: PENALIZZATI DEL 2% PER ASTENSIONI

"Il Pdl sorpassa il suo principale avversario, il Pd, di 8-9 punti percentuali, ma non raggiunge quei livelli che erano previsti da tutti i sondaggi. Le astensioni, comuni in tutta Europa, hanno portato via due punti percentuali al Pdl". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, al Tg1.

 

Astensionismo. E' il capro espiatorio al quale il Pdl dà la colpa di un risultato insoddisfacente, ben lontano dal 40-45% nel quale aveva sperato per primo Silvio Berlusconi. Sorpreso e deluso, il premier ha seguito il voto da Arcore senza nascondere il suo stato d'animo. A questo risultato ha contribuito la forsennata campagna contro di me che ha portato i suoi effetti, è stato il suo commento con i più vicini. Una delusione compensata dalla considerazione che tra i partiti al governo in Europa, il centrodestra italiano è stato tra quelli che hanno tenuto meglio. Berlusconi è rimasto veramente sorpreso dalla così alta percentuale di astensionismo e si è detto certo che una affluenza alle urne vicina all'80%, come quella che si è registrata nel voto politico del 2008, gli avrebbe fatto superare il tetto del 40% in queste europee.

 

La delusione del premier è la stessa che si legge in faccia a più d'uno nel quartier generale del Pdl, in via dell'Umiltà. Anche se, in diverse trasmissioni tv, i big del partito vanno a spiegare che invece la maggioranza (compresa la Lega) è cresciuta rispetto alle ultime europee e ha registrato solo una lieve flessione rispetto alle politiche. E' vero che si sale rispetto al 32,5% dato alle europee del 2004 dalla somma dei voti di Fi e An e che si cala di poco rispetto al 37,5% delle ultime politiche, ma nessuno riesce a dissimulare più di tanto la delusione per quello che doveva essere il primo banco di prova elettorale del nuovo partito del centrodestra, dopo il congresso fondativo di marzo.

 

"E' evidente che su di noi pesa l'astensionismo, soprattutto al Sud - afferma il capogruppo dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto - ma si dimostra che l'area di governo si consolida, con l'avanzamento dell'alleato della Lega, mentre è il Pd a crollare, perdendo 6-7 punti percentuali e venendo cannibalizzato dall'IdV. L'offensiva delle sinistre si è rivelata un boomerang".

 

IL PD RIPRENDE FIATO, ORA POSSIAMO RIPARTIRE

L'impressione di tutti era che l'astensionismo avrebbe punito soprattutto il Pd e questo spiega ancora più il sollievo, misto ad incredulità, che si respira molte nella sede del partit. Dopo le sconfitte in Abruzzo e poi in Sardegna, e poi lo choc delle dimissioni di Walter Veltroni, il Pd aspettava le elezioni europee come un test sulla propria sopravvivenza. Nella sede del Pd, a parlare con telecamere e giornalisti in un climax di ottimismo è stato per tutti Piero Fassino, l'uomo che in altre occasioni metteva la faccia anche davanti alle sconfitte più dure. "Si dava per certa - è l'analisi dell'ex segretario Ds - una rotta del Pd che non c'é stata così come non c'é stato lo sfondamento di Berlusconi che ai quattro venti indicava la cifra del 45 per cento. La realtà è un' altra e cioé che le opposizioni unite raggiungono il 51 per cento e non il Pdl più la Lega". Il Pd sarà il secondo o al massimo terzo per voti ed eletti e quindi potrà trattare da una posizione di forza il suo ruolo nel nuovo gruppo dell'Alleanza dei democratici e dei socialisti. Una soddisfazione che spinge Franco Marini a rispolverare l'idea "dei due gruppi autonomi ma alleati" ma, spiegano al Pd, l'accordo con i socialisti europei è ormai chiuso.

LA LEGA ESULTA - Un ottimismo "sempre meno cauto" é quello che sta contagiando la Lega a Via Bellerio, per usare l'eufemismo del vicesegretario della Lega Lombarda Matteo Salvini. I risultati che si profilano hanno galvanizzato la base leghista (moltissime le telefonate a Radio Padania di persone entusiaste). Il leit motiv è più o meno lo stesso per tutti, da Roberto Cota a Mario Borghezio, da Roberto Castelli a Giancarlo Giorgetti: "Il risultato è un premio per l'azione di governo della Lega - dicono - E' stata premiata la nostra serietà e questo voto è anche una spinta per portare in Europa le battaglie che la Lega ha condotto fino ad oggi in Italia".

 

DI PIETRO, NOI CO-FONDATORI DI UNA NUOVA COALIZIONE

"Da domani non facciamo più parte dell'opposizione, ma dell'alternativa al governo Berlusconi che continuo a considerare fascista, razzista, e piduista". Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro commenta così le ultime proiezioni sui risultati delle europee. "Siamo l'unico partito che cresce - aggiunge - e siamo già proiettati al domani. Noi siamo i co-fondatori di una nuova coalizione". Di più Di Pietro non vuole aggiungere "in attesa di risultati più consistenti".

 

CASINI, NOI PREMIATI

''Se i risultati saranno confermati l'Udc e' stato premiato e siamo soddisfatti mentre il bipartitismo ha avuto una dura lezione'': e' il commento di Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc. ''Quella trascorsa e' stata una brutta campagna elettorale, non si e' parlato dei bisogni degli italiani mentre ci si e' occupato di veline e di altro. Noi abbiamo chiesto un voto in piu' per capire se la nostra sfida, di creare un partito della nazione, aveva gambe per andare avanti. E abbiamo avuto una conferma''. Il leader dell'Udc commenta i dati ottenuti anche dagli altri partiti: ''Di Pietro e la Lega sono andati avanti. La politica dell'Idv demagogica ha portato i suoi frutti mentre la Lega si e' trovata nella condizione ideale di alleato privilegiato. Noi siamo sereni e intendiamo onorare questi voti in Parlamento parlando dei problemi degli italiani che fanno fatica a superare la crisi economica''.

 

SINISTRA DIVISA, VIA ANCHE DA EUROPA, E' LITE

Fuori anche dall'Europarlamento: dopo essere stata esclusa dal Parlamento nazionale, la sinistra non occuperà neanche un seggio a Strasburgo. Rifondazione e i Comunisti italiani incassano il colpo. Essere arrivati all'appuntamento divisi è stato dunque fatale e come è tradizione gli ex compagni di partito litigano sulle responsabilità. "C'é stata una scissione di troppo...", commenta sarcastico il segretario del Prc Paolo Ferrero. Nessun pentimento replica il governatore della Puglia Nichi Vendola, che rilancia: "Il cantiere è aperto, il cammino continua". In testa l'ostacolo del quorum, ma la sfida per tutti, fin dall'inizio della maratona elettorale, è in famiglia: e parte la battaglia 'fratricida' con il timore di essere i soli a perdere. Due 'cartelli', tre sedi: Rifondazione si dà appuntamento al partito in via del Policlinico, Sinistra e Libertà poco distante a via Napoleone III. Ma, a sorpresa, anche il Pdci decide di attendere il responso delle urne in proprio (in un palazzo a Piazza Augusto Imperatore).

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ma il 51% delle opposizioni unite da dove salta fuori?? se sommo il 26% del PD, l'8% dell'IDV e il 6,50% dell'UDC risulta circa 40%...a meno di contare anche i comunisti vari che sono fuori dal parlamento.

 

Piccola nota tanto per ridere: Adesso che i comunisti non siedono più in europa...Giulietto chiesa dove proietterà i suoi film spazzatura??? :asd:

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L'unica buona notizia è che la sinistra si è sciolta al sole in tutta europa.

 

Come avevo scritto in un'altro topic, certa stampa sinistrosa farebbe bene a preoccuparsi della disastrosa politica anti-crisi di Zapatero, degli scandali VERI di Brown e dell'indiretta bocciatura che le urne europee hanno decretato riguardo ai governi di centro-sx, anzichè farsi venire pruriti da voyeur per le fighe in topless a casa di Berlusconi.

 

Berlusconi non ha certamente ottenuto quel plebiscito che pensava di ottenere e certamente l'affare Noemi ha segnato il voto, ma tutto sommato se tale risultato schiacciante non si è prodotto è più per colpa dell'astensionismo che non del mancato voto di donne e cattolici (che tanto preoccupava il PDL).

 

In ogni caso fatevi bene i conti: il centrodx non avrà stravinto ma ha mantenuto la sua quota di voti (46%: 35,5% PDL + 10,5 LN). Il problema è che un 2% di elettori del PDL hanno scelto per le Europee la Lega e ciò ovviamente avrà ripercussioni.

Modificato da paperinik
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Tanto giulietto chiesa non era stato manco candidato dai comunisti Italiani ma dal partito filorusso lituano, chissà che non sia stato pure eletto :ph34r:

 

In ogni caso fatevi bene i conti: il centrodx non avrà stravinto ma ha mantenuto la sua quota di voti (46%: 35,5% PDL + 10,5 LN). Il problema è che un 2% di elettori del PDL hanno scelto per le Europee la Lega e ciò ovviamente avrà ripercussioni.

 

 

Stessa cosa è successa alla sinistra, solo che qui il travaso di voti verso l'Idv è stato maggiore quindi ci aspettano quattro anni di odio e campagne elettorali basate su attacchi personali.

 

Dall'altra parte, invece, il PdL si trova nella scomoda posizione di dover compiacere la lega perdendo elettori moderati, che con tutta probabilità cominceranno a votare UDC, e dovendo scegliere con attenzione le alleanze per le amministrative.

 

Infatti per il suo appoggio ai ballottaggi casini ha fatto chiaramente capire che batterà cassa a livello nazionale e sarà difficile conciliare gli interessi dell'UDC con quelli del carroccio.

 

Per il resto esattamente come pensavo, il governo comincia a cedere e non ha avuto quel plebiscito che molti speravano, difficilmente riuscirà a tenersi si questi livelli per i prossimi quattro anni, specie visto che comincerà presto la stagione dell'odio verso la dittatura.

Modificato da Dominus
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L'unica buona notizia è l'astensione massiccia, speriamo che cresca.

Astensionismo in Italia?! Scherzi o dici sul serio?!

 

Allora negli altri paesi d'Europa cosa dovrebbero dire (ad esempio, in Francia ha votato il 41% e non si tratta certo di un caso isolato, bensì della regola)?!

 

Questa tua valutazione, scusami se te lo dico, mi sembra, ad un tempo, qualunquistica e provinciale, perché analizza il dato italiano in sé, senza porlo in alcuna relazione con quello degli altri paesi europei e, tutto ciò, proprio in una competizione che coinvolgeva tutta l'Unione Europea!

 

 

Per il resto, solo una semplice considerazione sul modo di valutare i risultati: ieri sera, a "Porta a Porta", la Melandri considerava perdente il PDL al 35% in Italia, a fronte della straordinaria vittoria dei partiti di destra in tutta Europa ed evidenziava, in particolare, quella di Sarkozy (senza precisare, ovviamente, che l'UMP francese ha riportato il 28% di voti a suo favore, partendo da una percentuale del 47,79 % conseguita al 2° turno delle politiche del 2007, vedi link: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/...ndo_turno.shtml !!!)!!!

 

 

EDIT

 

 

Al 1° turno, nelle elezioni politiche del 2007, l'UMP aveva riportato il 39,54 %, vedi link: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/..._francesi.shtml

Modificato da picpus
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Pic non è questione di provincialità, io sto valutando un dato politico a livello Italiano e l'affluenza è calata di 6 punti rispetto alle scorse europee e del 12 rispetto alle politiche di un anno fa, quindi un pò di disaffezione c'è e io spero cresca perchè con quello che c'è perchè è l'unico modo che ha l'elettore per chiedere più scelta.

 

P.S. Poi ognuno tira l'acqua al suo mulino, specie quando ci sono da valutare i risultati a diversi livelli, ma la melandri è sempre stata un' idiota che quando parla fa danni e ieri sera l'ha dimostrato ulteriormente sbagliando calcoli di bassa matematica e pretendendo pure di fare i suoi ragionamenti dopo che era stata smentita.

 

Ha colpa chi ancora la manda in giro a presenziare.

Modificato da Dominus
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Resoconto delle elezioni:

 

1) Sale solo chi non si è appiattito su Berlusconi, cioè Lega e IDV;

 

2) Il PD non è crollato, ma di sicuro non è in buona salute, e l'appeal di Franceschini è scarso;

 

3) L'unico possibile candidato premier del centro-sinistra è Di Pietro, a meno che D'Alema non decida di impegnarsi in prima persona;

 

4) Allo stato attuale a dare seri grattacapi al Berlusca sono solo la Lega e l'MPA in Sicilia;

 

5) L'UDC nei prossimi mesi darà probabilmente vita ad un'alleanza con PD-IDV; il motivo: la Lega non vuole l'UDC nel PDL, il centro-sinistra non può farne a meno, Casini non può restare a vita da solo.

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5) L'UDC nei prossimi mesi darà probabilmente vita ad un'alleanza con PD-IDV; il motivo: la Lega non vuole l'UDC nel PDL, il centro-sinistra non può farne a meno, Casini non può restare a vita da solo.

 

Esattamente come la Lega non vuole l'UDC vicina al PDL, l'UDC non vuole l'IDV vicina al PD.

 

Nei giorni a venire vedremmo (probabilmente) nuovi cambi sullo scacchiere.

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Secondo me all'UDC non conviene allearsi con nessuno, a questo punto gli conviene, infatti, aspettare pazientemente il declino di berlusconi poichè, a mio parere, senza di lui il PdL non può reggere e si andrà certamente a formare un soggetto cristiano-democratico, in linea con altri paesi europei, e allora casini & co. potranno batter cassa.

 

Per il resto non hanno spazio nè a destra, con la lega non potrebbero stare senza sputtanarsi, nè a sinistra, dove il PD dovrà per forza di cose allearsi con l'Idv che con i centristi non potrà mai stare, quindi gli conviene rinforzare la trincea e rimanere nel limbo.

 

3) L'unico possibile candidato premier del centro-sinistra è Di Pietro, a meno che D'Alema non decida di impegnarsi in prima persona;

 

Qui sbagli, di pietro non potrà mai essere candidato della sinistra, al massimo può puntare a "piazze d'onore" come vicepremier o, meglio ancora, guardasigilli.

Il candidato sarà espresso dal PD, con tutta probabilità uno tra bersani e la finocchiaro.

Modificato da Dominus
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Il candidato sarà espresso dal PD, con tutta probabilità uno tra bersani e la finocchiaro.

 

che sono anche, oggettivamente, presentabili.

 

resta che i numeri del centro-sinistra, così come composto, NON permettono una alternativa di governo.

 

Come un forumista diceva qualche giorno fa, allo stato l'unica vera variabile politica potrebbe essere la 'scomparsa' di B. Oppure la sua ascesa al Quirinale (Dio ce ne scampi).

 

Altrimenti, la situazione e' bloccata in questo stallo, ove la Lega, che si conferma sempre più partito localistico (avendo fra Nord Ovest e Nord Est percentuali da 18%, e al 3\4 nel centro..), batterà cassa per le sue esigenze locali-elettorali, e il PDL, che oramai racchiude i numeri di DC+PSI, è destinato ad avere quella forza, e basta.

 

ma il 51% delle opposizioni unite da dove salta fuori?? se sommo il 26% del PD, l'8% dell'IDV e il 6,50% dell'UDC risulta circa 40%...a meno di contare anche i comunisti vari che sono fuori dal parlamento.

 

si, probabilmente quel conteggio e' fatto cosi', c'e' dentro tutto. Questo non toglie che e' un conteggio 'contro' (contro B, ovvio) in quanto rappresenta una 'coalizione' che non sarebbe nemmeno pensabile nella realta'. O che, anche se si formasse per meri motivi elettorali, non durerebbe nemmeno i due anni dell'ultimo Prodi.

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Ospite intruder
Il candidato sarà espresso dal PD, con tutta probabilità uno tra bersani e la finocchiaro.

 

 

Bersani lo voterei, ma la Finocchiaro è solo una presuntuosa giustizialista da quattro soldi.

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ma nessuno parla della nuova alleanza tra udc e cattolici della del pd ex margherita? (si parla anche di rutelli)

 

Proprio quello che intendevo nel mio post precedente, ma per rifare la balena bianca è indispensabile che berlusconi esca di scena.

 

resta che i numeri del centro-sinistra, così come composto, NON permettono una alternativa di governo.

 

Guarda se conti che IdV e PD hanno la potenzialità di arrivare intorno al 40% dopo 4 anni di campagna elettorale militante, unendoci i vendoliani (che ad oggi sono quasi al 4 ma se andassero in coalizione di governo raccatterebbero tutto il voto utile di chi sta più a sx potendo puntare ad un 6-7%) direi che le possibilità per vincere ci sono tutte, il fatto che non dureranno due giorni al governo è un altra cosa...

 

 

 

Altra sfida è, poi, quella dell'IdV che parla di riorganizzazione e spersonalizzazione, solo non vedo come riusciranno ad accantorare la figura ingombrante di tonino e, soprattutto, come faranno a conciliare la loro vocazione quasi destrorsa con la volontà di raccattare voti a sinistra puntando sulle classi sociali svantaggiate e su politiche antagoniste.

A mio parere non cambierà nulla, tanto finchè si è all'opposizione le contraddizioni sono meno importanti.

 

 

Bersani lo voterei, ma la Finocchiaro è solo una presuntuosa giustizialista da quattro soldi

 

Io se imbarcano tutta la compagnia dei miracoli non li voterò anche candidassero gesù di nazareth

Comunque la finocchiaro vorrebbe dire un governo d'alema con massimo nascosto sotto la gonnella.

 

P.S. Francheschini: il governo è oggi in minoranza nel paese, vi prego datemi il numero del suo pusher!

E' veramente un uomo finito...

Modificato da Dominus
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Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/govern...occiati.0072862

 

riporto un articolo di riepilogo della tornata elettorale, in quasi tutti i paesi dell'UE:

 

 

Governi europei: promossi e bocciati

 

8 Giugno 2009

 

Nella settima tornata di Elezioni europee vince il centro destra. L’affluenza è stata ampiamente sotto le attese, attestandosi al 43,09%. Il fenomeno raggiunge il culmine nei Paesi dell'Est, in particolare in Slovacchia: solo 19,64% alle urne. Il Partito Popolare europeo si afferma come prima forza in seguito alle affermazioni in Francia, Spagna, Germania e Italia. In Francia si confermano i gollisti di Nicolas Sarkozy; l'Ump è oltre il 28%, con i socialisti poco sopra al 16%, insidiati dai verdi ecologisti. In Germania in calo la “Grosse Koalition” guidata da Angela Merkel. Il Partito popolare trionfa in Spagna con il 42,23%, scavalcando il Psoe del premier Josè Luis Zapatero, fermo al 38,51%, che esce ridimensionato dal voto. Bocciati in Gb i laburisti di Gordon Brown. Il partito del primo ministro arriva al 15,3%, ed è solo il terzo partito. Si afferma l’ala radicale della destra in Austria e Ungheria mentre in Grecia è l'opposizione socialista del Pasok a trionfare. I socialdemocratici avanzano in Danimarca e Svezia, mentre in Finlandia i partiti euroscettici guadagnano punti. Il Ppe si dovrebbe confermare il primo gruppo al Parlamento europeo con una oscillazione prevista tra 263-273 seggi, mentre scendono i socialisti attestandosi a 155-165 seggi. Buona affermazione dei Verdi che si aggiudicano 52-56 seggi.

 

In Germania deludono la Cdu/Csu del cancelliere tedesco Angela Merkel che la Spd: l'Unione ha una dato aggiornato del 38%, mentre i socialdemocratici sono al 20,8%. Fermi i Verdi, bloccati al 12%. Cresce di un punto la Linke di Oscar Lafontaine, attestatasi al 7,6%. L’affluenza alle urne per il voto europeo è stata molto bassa, attorno al 42.

 

Risultato sopra le aspettative in Francia per la maggioranza di governo e crollo del partito socialista all’opposizione. L’UMP del presidente francese Nicolas Sarkozy è in testa con il 28%, mentre il Ps ottiene appena il 16,8% (calo di circa il 10%). I Verdi di Europe Ecologie di Daniel Cohn Bendit ottengono un 16,2%, il MoDem di Francois Bayrou l’8,7%. I risultati vanno comunque analizzati sapendo che il tasso di astensione avrebbe sfiorato il 60%.

 

Il Partito popolare trionfa in Spagna con il 42,23%, scavalcando il Psoe del premier Josè Luis Zapatero, fermo al 38,51%, a questo punto in crisi. I popolari di Rajoy conquistano 23 dei 50 seggi spagnoli a Strasburgo, il Psoe 21. Gli altri sei seggi vanno alle coalizioni nazionaliste moderata e di sinistra, al patto fra Izquierda Unida e Verdi e al piccolo partito centrista Upyd di Rosa Diez. Affluenza pari al 2004, intorno al 45,8%.

 

Disfatta in Gran Bretagna per i laburisti britannici. Il partito del primo ministro Gordon Brown arriva al 15,3%, ed è solo il terzo partito in quello che è il peggior risultato dal dopoguerra. Primo partito sono i conservatori del leader dell'opposizione David Cameron, con il 28,6%, mentre al secondo posto ci sono gli euroscettici dell'Ukip con il 17,4%.

 

In Grecia una netta vittoria del partito socialista di opposizione Pasok, che ha ottenuto il 36,6% delle preferenze alle elezioni per il Parlamento europeo. Il partito conservatore Nuova Democrazia (Nd) del premier Costas Karamanlis ha il 32,3%. I comunisti del Kke si confermano terzo partito con l’8,8%, mentre cresce l'estrema destra di Laos, che si attesta al 7,1.

 

La Spoe (partito socialista) in Austria precipita di dieci punti al 23,8%, il peggior risultato dal 1945. La Oevp del vicecancelliere Josef Proell è in testa il 29,7%. Al terzo posto la lista dell'euroscettico populista di sinistra, Hans Peter Martin, con il 18. Sotto le previsioni della vigilia l'affermazione dell'estrema destra: la Fpoe (liberal nazionalisti), è arrivata al 13, la Bzoe (lega per il futuro dell'Austria) è al 4,7%, mentre i Verdi sono al 9,5%,

 

In Olanda si è votato giovedì e i risultati sono stati pubblicati nella notte di venerdì, senza attendere la chiusura negli altri Paesi. Il partito di estrema destra Pvv (Partito della libertà) di Geert Wilders ha ottenuto il 16,9%, classificandosi secondo dietro ai cristiano-democratici del Cda del premier Jan Peter Balkenende (20% contro il 24,4% del 2004) e davanti ai laburisti del PvdA (12,2% contro il 23,6% del 2004). Il Pvv, che partecipava per la prima volta alle Europee, otterrà così quattro dei 25 posti del Parlamento Ue previsti.

 

L'Irlanda ha votato venerdì. Il Fianna Fail (centro progressista), partito attualmente al governo ha raccolto solo il 24% delle preferenze, scendendo di otto punti rispetto le ultime amministrative del 2004; il Fine Gael (centro conservatore), principale partito di opposizione, ha ottenuto il 34%, crescendo del 6,5%; sale anche il partito laburista ha visto un balzo in avanti, con il 17% (+5,5%).

 

Il partito conservatore di opposizione Fidesz ha vinto in Ungheria, conquistando il 56,37% dei voti. La grande sorpresa è il risultato dell'estrema destra: 14,77% e 3 eurodeputati. Confermata in Bulgaria la vittoria preannunciata del partito conservatore Gerb del sindaco di Sofia, Boyko Borissov, con il 26%. Seguono il partito socialista del premier Serghei Stanishev al governo con il 19%

 

In Portogallo il Partito Socialista del primo ministro portoghese José Socrates è stato battuto a sorpresa da parte dell’opposizione di destra. Il PS ha raccolto il 26,58% dei voti, con un calo di 18 punti rispetto al 2004. Il Partito socialdemocratico (Psd, di destra) ha avuto il 31,69% dei voti ed è in testa, in leggero aumento sul 2004. Il grande vincitore è la sinistra non socialista, che prende più del 20% dei voti (contro il 14% nel 2004): l’alleanza comunisti-verdi della Cdu ha il 10,66% dei voti, e il Blocco della Sinistra il 10,73%.

 

Sorpresa in Svezia dove il partito pirata raggiunge il 7,1%. I socialdemocratici, all’opposizione ottengono il 24,6%, mentre il moderati di centrodestra, al governo, ottengono, il 18,8%, perdendo la testa.

 

In Danimarca i socialdemocratici oggi all’opposizione, sarebbero in testa rispetto ai liberali al potere, con il 21,2% nonostante una perdita sostanziale di consensi rispetto al 2004 (quando avevano avuto il 32,6% e 5 seggi). Secondo il sondaggio, i liberali raccoglierebbero il 20,2% dei voti.

 

La Piattaforma civica (Po), ovvero il partito popolare del premier Donald Tusk, ha vinto in Polonia con il 45,3% dei voti, confermando le attese della vigilia. Diritto e Giustizia, il partito conservatore del presidente Lech Kaczynski e guidato dal suo gemello Jaroslaw, ex premier, ha ottenuto il 29,5%, mentre i socialdemocratici dell’Unione del lavoro (Up) si attestano al 12%. Con il 7,9%, chiude le fila il Partito popolare polacco (Psl), che siederà nel Ppe insieme al Po.

 

In Romania Il Psd (Socialdemocratici) avrebbe ottenuto il 30,8% dei voti, mentre il Pdfl (Democraticiliberali) il 30,5%. I Liberali si piazzerebbero terzi con il 16,7%, l’Unione democratica dei magiari (Udmr) all’8,9%n e Grande Romania (Prm) al 7,2%.

 

Forte ascesa in Finlandia dei partiti nazionalisti ed euroscettici. Bene “I Veri Finnici”, che chiedono un freno all'immigrazione e all'integrazione comunitaria, hanno ottenuto il 10% (nel 2004 erano appena allo 0,5%. Il partito di Centro del premier Matti Vanhanen è al 23,2% (aveva il 23,4%).

 

In Slovacchia si è registrata la più bassa percentuale di votanti di tutti i 27 dell'Ue: alle urne solo il 19,64% degli elettori. Lo Smer, il partito socialista del premier Robert Fico, ha vinto con il 32,1% dei voti. I dati premiano anche il partito xenofobo Sns, alleato dello Smer al governo, che ottiene il 5,55% dei voti e riesce per la prima volta ad eleggere un europdeputato. L’altro partito della maggioranza, i nazionalisti del Hzds, sono stati scelti dall’8,97% degli elettori e conservano un seggio, perdendone due. Sul fronte dell’opposizione, i liberali del Sdku diventano il secondo partito con il 16,98% dei consensi, ma perdono un seggio rispetto al 2004. Il partito della minoranza ungherese Smk, con l’11,33%, perde uno dei due suoi seggi, mentre i cristianodemocratici del Kdh scendono da tre a due europarlamentari con il 10,87%.

 

A Cipro l’Adunata Democratica (centrodestra) arriva al 35,65%, mentre Akel (partito comunista) si ferma al 34,90%, Partito Democratico (centro) 12,28% 1, Edek (socialdemocratici) 9,85% 1, Partito Europeo (centrodestra) 4,20% e Verdi al 1,50%.

 

In Lettonia il partito del premier Valdis Dombrovskis, Nuova Era (Jl) subisce una pesante sconfitta diventando la sesta forza politica del Paese, scendendo al 7,43% dei voti rispetto al 19,7% del 2004. Il primo partito è diventato l’Unione civica (Ps), uno dei cinque componenti della maggioranza che sostiene l’esecutivo di Dombrovskis, con il 24,3%. Al secondo posto si attesta il Centro dell’Armonia (Sc), alleanza d’opposizione populista sostenuta dalla minoranza russa, che ha ottenuto il 19,5% ed è guidata dall’ex leader comunista Alfred Rubiks.

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Bene la disfatta dei socialisti in spagna e francia, male la vittoria degli euroscettici e dei tory in gran bretagna oltre che la generale tendenza dell'elettorato europeo ad affidarsi a populisti della peggior specie che offrono ricette facili alla crisi.

Altra cosa che mi preoccupa è l'aumento del blocco verde, sembra che sta panzana del pianeta a rischio cominci davvero ad essere importante per la gente.

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