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La sinistra e l'integralismo islamico


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Noto con dispiacere che la stragrande maggioranza degl'interventi fatti in questo 3D si basa sul "sentito dire", "libro letto", "senzazioni intrauterine" e "onanismo cerebrale"...

 

Un vero peccato!

 

Sarebbe necessario conoscere profondamente la cultura islamica, meglio ancora averla vissuta di persona, per poter fare commenti seri sull'argomento e soprattutto sulla possibilità d'integrazione sociale.

 

Primo: noi che siamo a casa loro, dobbiamo conoscere e rispettare le loro leggi e costumi. Della serie durante il ramadam (imminente, purtroppo), adattati ai loro orari per mangiare (tanto i ristoranti sono tutti chiusi fino a sera): in fondo sono già carini che ci lasciano bere durante il giorno. Non possiamo assolutamente mantenere gli atteggiamenti religiosi e culturali che teniamo in europa. Non si possono portare corcifissi, immagini considerate "aggressive" stampate sui vestiti, le donne si devono coprire dalla testa ai piedi, le parole vanno misurate e persino i gesti possono essere interpretati male (e qua noi italiani siamo rovinati). Non capisco perché si pensa che non dovrebbe esserci reciprocità! Teniamo anche presente che noi qua veniamo a portare tecnologia che loro non hanno, loro invece, nella stragrande maggioranza, vengono da noi come clandestini senza nessuna capacità di lavoro.

 

Secondo: la loro religione è forte, data l'ignoranza e miseria nella quale il popolo viene mantenuto dallo stato e dai lavaggi del cervello che gli fanno ben cinque volte al giorno per tutta la vita (sì, pregano obbligatoriamente, interrompendo anche il lavoro). Fin qui non ci sarebbe quasi niente di male, in fondo anche la religione cattolica ha dei bei difetti... Però c'è un piccolo gigantescio neo nell'islam: loro non pregiano la vita, anzi, spingono i fedeli a morrire in guerra per conquistare il paradiso (sette vergini al giorno e la virilità di uno stallone)!!! Scusatemi, ma la sopravvivenza (ovvero l'amore alla propria vita) dovrebbe essere il primo instinto di qualunque animale, e già da qui, loro vanno contro se stessi! L'incoerenza è il loro regno! Infatti, data la scarsa precisione della loro lingua (manco fra di loro si capiscono), come dovrebbero fare ad avere una linea di pensiero comune e congruente?

 

Terzo: non c'è nessun cappero di movimento anticonformista nei paesi più tradizionalmente mussulmani, anzi... Soprattutto da parte delle donne che non contano niente per loro. Pensate che il testimone di una donna vale, per legge, la metà di quello di un uomo, poiché le donne hanno la mente "confusa per natura"! I governi islamici sono sempre più totalitaristi e legati alla religione! Non c'è apertura, ma esattamente il contrario!

 

Quarto: noi non siamo benvenuti da loro, siamo odiati profondamente! Ritenuti inferiori e poveri...

 

Quinto e poi basta: state attenti sulla questione colonie! Vi dimenticate che buona parte dell'europa è stata colonia dei popoli islamici.. Se giustifichiamo il loro rancore così, allora ne abbiamo altrettanto diritto anche noi!!!

 

Insomma, basta menzogne!!! Toglietevi i paraocchi e affrontate la realtà: il mondo mussulmano non è compatibile con quello occidentale e vice versa! Non lo è storicamente mai stato e non lo sarà mai! Con questo non voglio dire che non dobbiamo cercare di sopportarci in pace, ma non cerchiamo di mescolare acqua e olio... Tanto per concludere, vi faccio presente che i primi a non volersi integrare sono loro!!! Ricordo che se loro si dovessero convertire al cristianesimo sono condannati a morte nel proprio paese.

 

Mi ha fatto ridere un passaggio scritto da un utente:"tutti i mussulmani che conosco"... Mussulmani che vivono in europa, che sono scappati dai loro paesi dove non hanno libertà nemeno di scegliere cosa vestire, con chi parlare e chi frequentare. Solo per la cronaca: puoi essere certo che non ti diranno mai cosa pensano veramente. Sei un infedele occidentale e la considerazione che hanno per te è zero. Se si rapportano con te è soltanto perché o si sono allontanati dalla loro cultura vivendo fra noi (e questi sono i fortunati) o perché hanno convenienza/necessità!! Ricordo che se loro si dovessero convertire al cristianesimo sono condannati a morte nel proprio paese.

 

Ragazzi, venite a farvi qualche anno di lavoro da queste parti (se vi serve posso anche darvi una mano), poi torniamo a parlarne! Infatti ho conosciuto nella mia esperienza professionale decine di colleghi, italiani e non, che hanno vissuto anche decenni lavorando in paesi islamici. Stranamente, tutti hanno la stessa opinione su di loro. Senza eccezioni!

 

Tutto ciò che ho scritto, voglio chiarire, ha carattere personale e non rispecchia assolutamente l'opinione di nessun altro, molto meno dello staff o dell'amministratore del forum.

 

Non intendo offendere nessuno, credo nel sacrosanto diritto dei mussulmani di avere le sue credenze e la sua cultura (e anche la sua opinione sull'occidente), però credo ancora di più nel diritto degl'europei di mantenere i suoi costumi, cultura e religione nella propria terra!!!

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Mah, io ne ho conosciuti in passato e ora, non ho mai soggiornato per lunghi periodi in paesi arabi, ma tutta sta roba...

 

Comunque: soluzioni? o meglio: proponiamo la soluzione? finale?

 

Io dico che o si riesce a portarli dalla nostra parte (mediando: convincerli tutti e' impossibile e sono d'accordo, sarebbe come pretendere di convincere il Clero di Roma), o la 'soluzione' e' una conflittualità perenne. E' questo che vogliamo, e che vogliono TUTTI loro (come pare di leggere fra le righe di Unholy, Picpus ecc ecc)?

 

Se e' così, abbiate il coraggio che la Fallaci non ha mai avuto, come il suo compagno di merende di allora Giuliano Ferrara, e dite che bisogna sterminare. Cosi' ci mettiamo tutti sullo stesso piano, di Bin Laden intendo, e via andare.

 

Io mi rifiuto di pensare che milioni di persone, appartenenti a popoli, etnie, paesi diversi, pensino tutti, per usare le parole di Unholy : noi non siamo benvenuti da loro, siamo odiati profondamente! Ritenuti inferiori e poveri.... E' proprio, statisticamente, impossibile.

 

 

Poi ecco, se la mettiamo su questo piano: Infatti, data la scarsa precisione della loro lingua (manco fra di loro si capiscono), come dovrebbero fare ad avere una linea di pensiero comune e congruente?

chissà noi come abbiamo fatto a capirci coi tedeschi, francesi, americani....

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Unholy, hai diritto ad avere le tue opinioni (ma non ad essere storicamente impreciso: la penisola iberica, nemmeno tutta, la Sicilia e la regione balcanica, anche in questo caso nemmeno tutta, non sono la gran parte dell'Europa), ma devi tener presente alcune cose che ti riassumo brevemente:

 

1) Io non vorrei essere governato dai cattolici integralisti tipo cielle, opus dei o focolarini, più di quanto desideri esserlo dai musulmani o dagli integralisti di qualunque altra religione.

 

2) Ho conosciuto alcuni egiziani di religione cristiana, copti per intenderci (10-15-20 per cento della popolazione egiziana a seconda delle fonti), e non mi sono sembrati molto migliori dei loro connazionali di religione islamica. Quindi è un problema culturale, di QUELLA cultura, di quel popolo, non della religione. Peraltro non conosco l'Egitto come paese, non ho mai viaggiato da quelle parti e l'esperienza non mi attira.

 

3) In Marocco ho notato diverse sfacettature nella società. Non parlo l'arabo, ma il francese sì, e ho potuto scambiare diverse opinioni con le persone che ho incontrato. Ho notato sì, un certo rancore nei confronti degli occidentali, più che altro europei, ma non di carattere post-coloniale (quanti sanno che i musulmani delle Filippine chiesero di rimaniere sotto ammistrazione USA perchè gli americani garantivano la liberrtà di culto? L'ho letto su questo forum, in un topic dedicato alla ribellione dei moro, e, fatto qualche ricerca, ho scoperto è vero), semmai di carattere... che dire? Di razzismo al contrario. Alcuni marocchini coi quali ho fatto conoscenza, si sono dimostrati molto contrariato dalle sentenze apparentemente morbide applicate dalla magistratura europea nei confronti dei loro connazionali che sgarrano all'estero, qualche anno fa, per fare un esempio, un marocchino ubriaco, respinto nelle sue avances da una ragazzina italiana, la investì con l'auto alla periferia di Roma, condannato a sei anni... i miei conoscenti marocchini mi hanno fatto notare che da loro sarebbe stato impiccato. Questo a un livello "alto" della società, fra persone colte, professionisti, insegnanti. A un livello più basso c'è risentimento per come vengono trattati i lavoratori marocchini nei paesi europei, ma credo sia una lamentanzione che riguarda un po' tutti gli extracomunitari, quindi non voglio entrare nel merito.

Modificato da Valerio Viaggi
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Allora:

 

Io non vorrei essere governato dai cattolici integralisti tipo cielle, opus dei o focolarini, più di quanto desideri esserlo dai musulmani o dagli integralisti di qualunque altra religione.
Non ho detto il contrario e quoto 100%.

 

Ho conosciuto alcuni egiziani di religione cristiana, copti per intenderci (10-15-20 per cento della popolazione egiziana a seconda delle fonti), e non mi sono sembrati molto migliori dei loro connazionali di religione islamica. Quindi è un problema culturale, di QUELLA cultura, di quel popolo, non della religione. Peraltro non conosco l'Egitto come paese, non ho mai viaggiato da quelle parti e l'esperienza non mi attira.
Non è solo un problema culturale: i copti sono perseguitati e sono costretti a sottostare ai "sistemi" mussulmani comunque. Ho un collega egiziano copto, ti farei vedere como viene trattato dai suoi connazionali... vergognoso!

 

In Marocco ho notato diverse sfacettature nella società. Non parlo l'arabo, ma il francese sì, e ho potuto scambiare diverse opinioni con le persone che ho incontrato. Ho notato sì, un certo rancore nei confronti degli occidentali, più che altro europei, ma non di carattere post-coloniale (quanti sanno che i musulmani delle Filippine chiesero di rimaniere sotto ammistrazione USA perchè gli americani garantivano la liberrtà di culto? L'ho letto su questo forum, in un topic dedicato alla ribellione dei moro, e, fatto qualche ricerca, ho scoperto è vero), semmai di carattere... che dire? Di razzismo al contrario. Alcuni marocchini coi quali ho fatto conoscenza, si sono dimostrati molto contrariato dalle sentenze apparentemente morbide applicate dalla magistratura europea nei confronti dei loro connazionali che sgarrano all'estero, qualche anno fa, per fare un esempio, un marocchino ubriaco, respinto nelle sue avances da una ragazzina italiana, la investì con l'auto alla periferia di Roma, condannato a sei anni... i miei conoscenti marocchini mi hanno fatto notare che da loro sarebbe stato impiccato. Questo a un livello "alto" della società, fra persone colte, professionisti, insegnanti. A un livello più basso c'è risentimento per come vengono trattati i lavoratori marocchini nei paesi europei, ma credo sia una lamentanzione che riguarda un po' tutti gli extracomunitari, quindi non voglio entrare nel merito.
Hai perfettamente ragione, però devi considerare che nei paesi che hai citato, la religione non ha lo stesso peso che nei paesi arabi o estremisti islamici. Nelle Filippine (e anche in Marrocco) la religione viene vissuta come da noi: sei cattolico ma non segui strettamente tutte le regole... Infatti si vendono regolarmente alcoolici e carne di maiale.

 

Quanto allo storicamente impreciso... l'europa di quei tempi mica era l'unione europa attuale! Hanno lasciato fuori nord Francia, Inghilterra e Germania... L'italia (come la intendiamo) manco c'era...fai te... E già che parliamo di storia: Battaglia di Costantinopoli

 

Comunque, ripeto, non ho niente contro i mussulmani e rispetto i loro diritti, basta che il rispetto sia reciproco.

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Ospite caposkaw

Molto presto i nuovi ebrei saranno proprio gli europei

di Mark Steyn

 

In Gran Bretagna, nel mese di gennaio, mentre ai manifestanti pro-palestinesi è stato permesso di vestirsi come “ebrei che bevevano il sangue dei bambini arabi”, la polizia ha ordinato agli manifestanti di riporre le bandiere israeliane.

 

In Alberta, nel cuore del quartiere ebraico di Calgary, la bandiera di Hezbollah (organizzazione terroristica) veniva fieramente sventolata da alcuni dimostranti, mentre esporre una sola bandiera israeliana era considerata una minaccia. La polizia obbligò i cittadini che lo facevano a metterla via, pena l’arresto per incitamento al disordine pubblico per chi non avesse obbedito.

 

In Germania, uno studente di Duisburg ha messo la bandiera di Israele fuori dalla finestra del suo appartamento durante la marcia di un gruppo islamico chiamato Milli Görüs: come risposta la polizia ha buttato giù la porta e rimosso la bandiera. Lo studente adesso sta cercando di ottenere il rimborso dalla polizia per una nuova porta. Ah, gli ebrei… E' sempre una questione di soldi, non è così?

 

Peter, lo studente di Duisburg, ha dichiarato che ha esposto la bandiera israeliana perché in Europa oggi l’antisemitismo è forte come non mai dalla Seconda Guerra Mondiale. Questa è una verità. Ma, se si guarda la cosa dal punto di vista delle autorità, non è solo odio per gli ebrei, ma solo una questione di numeri. Se solo pochi ebrei si ribellano non è un grosso problema. Mentre se a farlo è la maggior parte della popolazione musulmana (e in alcune città francesi, i giovani sono già oltre il 50 %) è una grave minaccia per l'ordine pubblico. Siamo oltre l’anti-semitismo e in pieno utilitarismo: l’approccio del re Abdullah non è altro che una delicata maniera per evitare problemi.

 

Un sabato pomeriggio di un paio di settimane fa, un gruppo di persone che indossava t-shirt con su scritto "BOICOTTA ISRAELE" sono entrate in una filiale francese di Carrefour, la più grande catena di supermercati mondiale, e ovviamente si sono fatti notare. Il loro scopo era di passare sistematicamente in rassegna tutti gli scaffali esaminando ogni prodotto, portando via quelli fabbricati in Israele per poi distruggerli. A giudicare dal video, i manifestanti erano soprattutto immigrati musulmani e francesi di sinistra. Il dato ancora più rilevante è stata la passività di tutte le altri persone nel negozio, sia il personale sia gli acquirenti, che si nascondevano mentre una proprietà privata veniva saccheggiata e distrutta. Alcuni di loro hanno addirittura espresso il proprio sostegno per quest’atto.

 

Si potrebbe fare un paragone con la Germania degli anni '30. "Non è la maggioranza silenziosa che conduce i giochi, ma una minoranza molto rumorosa", ha scritto di recente l’intellettuale canadese George Jonas. "Non importa quanti siano, importano solo i decibel. Qualsiasi entità (gli Stati Uniti, il mondo occidentale, e anche le strade arabe) ha un proprio spirito, ed è questo che aggrega le persone.

 

Lo scorso dicembre, durante l’attacco terroristico nelle strade di Bombay, i terroristi pakistani hanno anche trovato il tempo per torturare ed uccidere un gruppo di ebrei che erano in città per fare opere di carità. Se l'attentato era causato dalla disputa territoriale del Kashmir, perché uccidere l’unico rabbino a Bombay? Perché l'Islam in Pakistan è stato in qualche modo arabizzato. Demograficamente in Europa e altrove, l'Islam ha grandi numeri. Ma ideologicamente, l'Islam radicale ha più di ogni altra cosa i decibel. Questo vale sia in Turchia, sia nei Balcani e anche in Europa occidentale.

 

L'umore prevalente in gran parte del mondo rende Israele un agnello sacrificale. Molto prima che i musulmani diventassero una maggioranza statistica c’erano tre membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Gran Bretagna, Francia, Russia) per i quali assecondare l’Islam era un imperativo politico.

 

A seguito dell’inserimento della sharia all'interno della legge britannica, l'arcivescovo di Canterbury venne intervistato dal Muslim News, lodando l'Islam per "il contributo molto importante apportato al dibattito sul tema della religione nella vita pubblica". Questo è uno modo di vedere le cose. Ma il vedere solo il lato positivo della propria ritirata culturale è un fenomeno destinato a intensificarsi: una volta che gli europei avranno definitivamente accettato il biculturalismo (anche se non completamente in modo volontario), non capiranno più perchè Israele non debba fare lo stesso, e spingeranno per una soluzione unica: un solo stato per il territorio che va dalla Giordania al Mediterraneo.

 

Il mondo musulmano ci ha messo dei decenni insistendo sul concetto che la causa per cui una vasta regione ricca di petrolio, che si estende per migliaia di chilometri, ed è politicamente devastata e impantanata nella psicosi, non è nient'altro che una piccola striscia di terra un po' più grande del New Hampshire. E se si continua così Israele sarà il capro espiatorio per problemi di un territorio molto più vasto, dall’Irlanda agli Urali.

 

Nei giorni dopo l'11 settembre questo approccio si era un po’ ridotto. A quel tempo Richard Ingrams scrisse al London Observer: "Chi avrà il coraggio di condannare Israele?". Poco tempo dopo - la polvere non si era ancora sedimentata dopo gli attentati di Londra - un lettore, Derrick Green, mi inviò una e-mail di congratulazioni: "Scommetto che per voi ebrei è come se fosse arrivato il Natale in anticipo, giusto? A causa di tutto ciò avrete più successo di prima mentre invece il popolo britannico sarà trascinato in più guerre di Israele stesso ". E’ andata proprio così. Gli inglesi, gli europei, e anche le truppe americane si stanno lentamente ritirando dall’Iraq e lo faranno dall’Afghanistan, e nonostante siano esplose altre bombe a Madrid, Amburgo e a Manchester, l’unico problema sarà sempre la "sproporzione" di Israele.

 

Se le cose continueranno in questo modo, gli ebrei europei migreranno, così come per gli ebrei francesi in Quebec o in Florida. Ci sono circa 150.000 gli ebrei a Londra (è la tredicesima città per numero di ebrei al mondo). Ma ci sono anche circa un milione di musulmani. Il più alto numero di ebrei è compreso nella fascia di età compresa tra 50 e 54; il più alto numero di musulmani si trova nella categoria “inferiore ai quattro anni”. Entro il 2025, ci saranno solo ebrei in Israele o in America, non in molti altri luoghi del pianeta. La legittimità di uno Stato ebraico è stata respinta, e anche la diaspora ebraica (ovvero la presenza ebraica in tutto il mondo) si sta affievolendo. E parafrasando le parole di Ingrams Richard : “chi non avrà il coraggio di condannare Israele?”.

 

Magari ci sarà ancora un giorno della memoria, solo per criticare i neonazisti. Nel 2005 Anthony Lipmann, figlio di un’anglicana sopravvissuta ad Auschwitz, scrisse: "Quando il 27 gennaio ho letto sul braccio di madre numero A-25466, non ho pensato solo agli orrori delle cremazioni e dei carri bestiame, ma al Darfur, al Ruanda, allo Zimbabwe, a Jenin e a Fallujah." Jenin? E per questo che la giornata in memoria delle vittime dell’Olocausto è sul calendario: in un'epoca in cui i politici sono indifferenti o addirittura ostili al "diritto di esistere" di Israele, torna utile poter dire: " Alcuni dei migliori scatti ritraggono ebrei".

 

In una famosa battuta si diceva che la Palestina era due volte la terra promessa. Non si può dire lo stesso dell'Europa? E della Russia e del Canada? Due culture che si scontrano nello stesso pezzo di territorio. Non molto tempo fa, guardavo un filmato sulla protesta "pro-palestinese" avvenuto nel centro di Londra: la polizia metropolitana si era ritirata fino a St. James's Street da Piccadilly e una folla urlante gridava “Correte,correte codardi! Allahu Akbar! " Alla fine anche i sostenitori del multiculturalismo progressista capiranno: non si tratta di Gaza, non si tratta del Medio Oriente; si tratta proprio di loro. Potrebbe essere di consolazione per Israele sapere che nel prossimo futuro, in Europa, i nuovi ebrei saranno proprio gli europei. (fine)

 

Mark Steyn è l’autore di America Alone e redattore per National Reviev

 

ab memoriam di mad mike linciato da una folla festante di immigrati musulmani perchè bianco.

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Alla memoria anche tua linciato da qualsiasi persona a cui ti rivolgi con questa apertura mentale.

 

L'ho detto e lo ripeto: se la pensate cosi', abbiate il coraggio delle vostre parole e proponete la soluzione finale per chi vi fa paura.

 

Tutto il resto sono sciocchezze.

 

ah, per la cronaca: Hezbollah NON e' considerato, nemmeno dall'Italia, una organizzazione terroristica (http://it.wikipedia.org/wiki/Hezbollah). Ovvio che se prendo Steyn come parametro, (He is published in newspapers and magazines, and also appears on radio shows such as those of Rush Limbaugh and Hugh Hewitt.) posso prendere Imad Mugniyah per parlare dei Palestinesi. E' credibile, o meglio, e' equidistante? non mi pare proprio.

 

Non citare degli estremisti, caposkaw, quelli sono il cancro per tutti noi.

Modificato da madmike
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proponete la soluzione finale per chi vi fa paura.

 

Forse non hai letto bene il mio post... <_>

 

Primo, non ho assolutamente paura, infatti sono proprio qua... in mezzo a loro! :helpsmile:

 

Secondo, se leggi bene, sono stato chiaro nel dire che possiamo vivere in pace, ma non cerchiamo di integrare chi non vuole essere integrato!

 

Per la convivenza, è necessario il rispetto reciproco, tutto qua! Chiaro che se non viene automatico, va imposto.

Poi, mi sembra che tu sì, abbia paura di usare certi termini e ci giri intorno: cosa sarebbe questa soluzione finale che non si osa nominare? Sterminio?

Non penso proprio che qualcuno abbia un'idea così esagerata per la testa... si parla soltanto di smetterla di proteggere gli stranieri e le loro culture (specificamente clandestini e islamici) in europa al di sopra degl'europei (soprattutto in Italia).

La nostra cultura e religione, vanno protette e chi vuole restare nel nostro paese si deve adattare.

Ancora una volta ricordo che a casa loro è così!!! E chi gli può togliere la ragione? :blink:

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Ospite caposkaw

mad, ti sei spaventato?

dai su non preoccuparti...

da noi queste cose non succedono...

succedono solo in pakistan, in arabia saudita... in egitto, in cina, solo li... sono pochissimi i paesi dove i musulmani uccidono i non musulmani, solo il 90% dei paesi musulmani

ehmmm anche in francia però...francia...e anche in svezia svezia e in olanda pure...

 

....

 

se guardare in faccia la realtà ti spaventa posso capirlo... ma così è non si risolvono i problemi.

 

ah per inciso, se qualcuno minacciasse i miei cari, non ho problemi a farlo fuori... perdendo così la patacca di demmogratico... i morti sono molto demmogratici, io preferisco essere vivo. :furioso:

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Ospite caposkaw

e poi c'è una cosa che non capisco... i nazi non erano tutta la germania, ma nonostante questo hanno combinato un bel po' di guai.

e suppongo che a un ebreo tedesco o a un soldato alleato veniva difficile fare differenza tra la germania e il nazismo...

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Guarda, proprio non ci capiamo. Mi stai citando casi isolati come io potrei citarti questo:

 

Germania e islamofobia: #Marwa la martire con il velo

di Azzurra Meringolo

Una donna egiziana incinta viene uccisa a coltellate in un tribunale di Dresda da un tedesco dichiarato colpevole per averla offesa in un parco pubblico. La vicenda non trova grande spazio tra i media europei ma in Egitto grazie ai blog e a Twitter diventa un simbolo per denunciare l'ipocrisia europea. E al G8 la Merkel si scusa con Mubarak.I bloggers egiziani l’hanno definita la nuova martire del velo e su Twitter se ne parla così tanto che #Marwa è diventato uno dei tag di tendenza. Vista la sua morte, assurda per le modalità ed il luogo nel quale si è consumata, Marwa al Sherbini rischia davvero di diventare una nuova martire dell’Islam.Ad uccidere questa trentaduenne egiziana, mamma di un bimbo di tre anni e da tre mesi in dolce attesa del secondo, è stata un ventottenne tedesco, dalle origini russe, conosciuto come Alex W., che lei stessa aveva citato in giudizio l’anno scorso. Il particolare più agghiacciante resta però il luogo del delitto, perché a fare da sfondo a questa tragedia è stata l’aula del tribunale di Dresda nel quale l’uomo era stato dichiarato colpevole.

La vicenda cominciò nel novembre scorso quando, in un parco di Dresda, Marwa chiese a Alex W. di liberare l’altalena per farci salire il suo bambino e l’uomo iniziò a insultarla pesantemente con offese volgari. Arrivò a definire la ragazza una terrorista ed è probabile che a motivarlo fosse il fatto che la donna indossava l’hijab, il tanto discusso velo che copre la testa pur lasciando scoperto il volto.

Poi il processo, conclusosi il primo luglio scorso quando, dopo essere stato dichiarato colpevole e multato con una sanzione di 750 euro, Alex W. ha impugnato il coltello con il quale ha posto fine alla vita della giovane donna.. E’ in questo inedito palcoscenico che Alex W. infligge diciotto pugnalate nel petto di Marwa che muore così davanti agli occhi del suo bimbo e del marito che cerca invano di difenderla. Anche quest’ultimo esce ferito dall’aula, a causa di un proiettile sparato della guardia di turno in aula che lo ferisce alla gamba. Secondo indiscrezioni, a confondere quest’ultimo sarebbero forse stati i tratti somatici di Sherbini che, non essendo biondo, è stato preso per il colpevole.

Il giudice stesso ha dichiarato che l’assassino è stato mosso da un profondo odio nei confronti dei musulmani: è per questo che, martire o meno del velo, Marwa è apostrofata da molti come una vittima della preoccupante islamofobia che sta dilagando in Europa.

Se nel vecchio continente il caso è stato quasi del tutto taciuto, in Medio Oriente, e soprattutto in Egitto, se ne è parlato un po’ ovunque.

I bloggers si sono scatenati nel denunciare l’episodio che è diventato un pretesto per discutere di razzismo e di Occidente. Mentre nelle righe dei loro diari virtuali molti internauti hanno scritto dell’odio e dell’intolleranza dei cristiani verso i musulmani, tra le strade di Zamalek alcuni cittadini egiziani, stanchi di sentire parlare del Medio Oriente come della terra dei terroristi, hanno sfilato in protesta fino a raggiungere l’ambasciata tedesca del Cairo. Qui hanno ribadito a gran voce che la storia di Marwa dimostra che i terroristi non sono certo loro.

sabato 11/07/2009 17:47

 

quindi che facciamo? diciamo che gli occidentali uccidono le donne musulmane? Ne facciamo un caso isolato, o siamo legittimati a pensare che TUTTE le donne musulmane, a Dresda, sono in pericolo?

 

Quello che non capisco, e lo dico in modo molto sincero, e' la generalizzazione. Che, se posso comprendere ci sia in paesi con poca libertà di stampa e informazione, non comprendo da noi.

Sappiamo, credo per certo, che e' ASSURDO, oltre che falso, credere che TUTTA una popolazione, legata da un credo religioso, sia compatta nel pensare quello che voi scrivete. E, sulla base di queste considerazioni, scoprire un 'pericolo' di omologazione? conquista? perche poi non si capisce nemmeno esattamente il problema quale sia.

 

Abbiamo paura che ci vogliano convertire a forza?

che ci vogliano ammazzare tutti?

o cosa?

 

A me pare davvero che si ribaltino, sui musulmani, i concetti di 'dominio del mondo' che sono stati citati, prima, per quanto riguarda gli Ebrei, sotto forma del 'Protocollo dei savi di Sion'. Ovvero, una montatura costruita a tavolino, con gli ebrei biechi e assassini, e quindi preparando il terreno per altisemitismo e Shoah.

 

Non vorrei che fra poco si pubblichi un bel 'Protocollo dei savi della Mecca', pieno zeppo di cazzate, cosi' da dimostrare quanto un paio di miliardi di persone siano TUTTE cattive.

 

La nostra cultura e religione, vanno protette e chi vuole restare nel nostro paese si deve adattare.

 

Su questa frase, Unholy, sono d'accordo a metà: la religione si proteggera' da sola, noi proteggiamo la nostra cultura, ma da chi? anche dai cristianissimi Rumeni, che si integrano poco e male nella ns societa'? O dai Cinesi, nessuno dei quali musulmano e che sono la popolazione meno integrata fra tutte quelle emigrate?

 

e poi c'è una cosa che non capisco... i nazi non erano tutta la germania, ma nonostante questo hanno combinato un bel po' di guai.

e suppongo che a un ebreo tedesco o a un soldato alleato veniva difficile fare differenza tra la germania e il nazismo...

 

Ma figuriamoci. Infatti i tedeschi sono stati TUTTI accoppati dopo la IIGM dagli alleati, e gli ebrei NON sono tornati a vivere in Germania.

 

Poi, detto da uno che gira armato, disponibilissimo a sparare anche a un cristiano, se minaccia i miei cari. Caposkaw e' avvertito :rotfl::rotfl::rotfl:

Modificato da madmike
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Ospite caposkaw

si, sei proprio spaventato....

e non hai letto proprio niente dei link...

allora, come spieghi che in svezia ci sia un aumento del 400% delle violenze carnali?

violenza carnale

il fatto che i musulmani in svezia non si integrino e facciano della guerriglia urbana?

non integrazione

come esempio la svezia va proprio bene, dato che persino uno come te non può dire che gli svedesi siano razzisti...

 

" Ne facciamo un caso isolato, o siamo legittimati a pensare che TUTTE le donne musulmane, a Dresda, sono in pericolo?"

oh beh, possiamo considerare i 50 milioni di morti ammazzati nella 2°gm un sacco di casi isolati.

 

e par quanto riguarda la martire del velo:

iraq

germania

differenza di luogo o di cultura?

ma tanto so che non leggi.

quelli come te si comportano tutti in modo programmato.

 

io non ti ho minacciato.

certe cose si fanno e non si dicono. :rotfl: :rotfl: :rotfl:

 

comunque quando una allegra folla ti farà a pezzi, ricordati che te l'avevo detto. :rotfl: :rotfl: :rotfl:

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Ospite caposkaw

a quanto pare qua c'è una marea di politically correct, e non si possono dire delle cose ovvie.

sono al 90%.

non vi dò la soddisfazione di bannarmi.

me ne vado.

Infatti te ne vai.

 

Sospeso per 10 giorni.

 

Non voglio provocatori nel forum.

Modificato da Dominus
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La nostra cultura e religione, vanno protette e chi vuole restare nel nostro paese si deve adattare.

 

Su questa frase, Unholy, sono d'accordo a metà: la religione si proteggera' da sola, noi proteggiamo la nostra cultura, ma da chi? anche dai cristianissimi Rumeni, che si integrano poco e male nella ns societa'? O dai Cinesi, nessuno dei quali musulmano e che sono la popolazione meno integrata fra tutte quelle emigrate?

 

Invece qui io ti quoto 100%!!!!

Strano!? :blink:

 

Non avevo citato le altre categorie, dove includerei anche gli affricani vari, solo perchè non si parlava di loro nella discussione....

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  • 5 mesi dopo...

Secondo me non si possono trascurare le diseguaglianze sociali. Io sono stato in Nicaragua di recente, il paese più povero del continete americano doppo haiti. La donne sono discrimate, l'integrità della democrazia è del tutto aleatoria, e odiano profondamente gli occidentali. Eppure sono cattolici ferventi. La maggior parte dei paesi musulmani sono paesi in via di sviluppo, ovvero poveri. E i poveri, in quanto tali, non sono liberi di determinare le loro vite, perchè il range delle loro opportunità è ristretto dalla condizione di necessità in cui s trovano. E' una questione di empowerment (non so esprimere questo concetto in italiano). Nei paesi poveri la gente è alla mercè di chi li governa, non ha accesso all'informazione, per cui è facilemente manipolabile, è in costante stato di bisogno, per cui è disposta a tutto.

In tutto questo teniamo presente i danni che il colonialismo ha inferto a queste genti (penso all'africa e al centro america). Il nostro modello di sviluppo è stato imposto con la forza in società completamente diverse dalla nostra, con il risulato che il tessuto sociale e culturale, requisito fondamentale per raggiungiere lo sviluppo, si è disgregato.

 

 

Non penso siano tanto le differenti vedute su questioni religiose a determinare le differenze fra noi e molti paesi islamici. Pensate che 700 anni fa erano loro i tolleranti, e noi quelli che bruciavano gli eretici e gli infedeli.

 

 

e poi non è corretto mettere insieme i paesi islamici in unico calderone, neanche quelli integralisti. Stiamo parlando di più di un miliardo di persone che provengono da luoghi e contesti lontani fra loro.

Così com non ha senso parlare di "reciprocità" nei confronti di un insieme tanto eterogeneo. Se in egitto i cristiani sono discriminati non significa che i governi italiani siano autorizzati a soprassedere sui diritti dei migranti musulmani, o che dovremmo fornire lo stesso trattamento. Noi siamo uno stato di diritto per la miseria, l'egitto no. Inoltre l'egitto non rappresenta la totalità dei musulmani. Non si può genealizzare senza cadere nel razzismo peggiore.

 

Se poi la mettiamo sul piano "non dobbiamo copntaminarci con la cultura musulmana", il che equivale a dire "l'italia agl italiani" non ho molto da ribattere, senon quanto già detto slle generalizzazioni. Io sono progressista, per me la contaminazione, quando regolamentata adeguatamente, è fonte di arricchimenti per la società. Penso al melting pot degli stati uniti. Per voi, gli usi, le tradizioni e forse la discendenza del popolo italiano è parte integrante e fondamentale della nostra nazione, intoccabile, incontaminabile senza denaturare la nazione stessa. Cosa posso dirvi? Voi siete conservatori,

io progresista, per me la nostra cultura è un divenire.

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