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Rifiuti spaziali


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Debris Precautions Set For Hubble Mission

 

Frank Morring, Jr. AW&ST

 

 

hubblefloats-nasa.jpg

 

 

The space shuttle Atlantis will drop to a lower orbit as soon as it releases the Hubble Space Telescope to reduce the risk from orbital debris on the upcoming mission to service the orbiting observatory.

 

NASA estimates the risk of a catastrophic debris hit at the 350-mile altitude where the Atlantis crew will upgrade and maintain the telescope at 1 in 221, a calculation that includes the debris scattered when an operational Iridium communications satellite and a defunct Russian military communications satellite collided in February at an altitude of 490 miles.

 

That is within acceptable risk under NASA's 1-in-200 guideline, but still worse than experienced at the International Space Station orbit more than 100 miles lower. So once Atlantis has dropped off the telescope, probably on Flight Day 9 of the STS-125 mission coming up next month, it will move into an elliptical orbit that averages out at the ISS altitude to lower the risk from debris, according to Tony Ceccacci, lead flight director for STS-125.

 

During the week of servicing operations at the telescope, Atlantis will fly tail forward, with the payload bay facing the Earth as much as possible given thermal constraints on the telescope and components in the orbiter's payload bay, to afford the four spacewalkers and the orbiter's delicate thermal protection system (TPS) as much shelter as possible from debris, said Leroy Cain, deputy shuttle program manager and chairman of the mission management team.

 

"People have worked very hard to mitigate this risk," Cain said. "We take it seriously."

 

NASA canceled the final mission to service the Hubble after the Columbia accident on the grounds that the crew would not have the refuge afforded by the International Space Station if their orbiter suffered the same sort of TPS damage that doomed Columbia. The mission ultimately was revived, but with the added requirement that a second orbiter be ready to mount a rescue mission if the first is damaged beyond repair.

 

The shuttle Endeavour is already at Launch Complex 39B at Kennedy Space Center to fly the STS-400 rescue mission if needed. Part of the crew of last year's STS-126 mission to the ISS, commanded by Chris Ferguson, has been assigned STS-400 duties during the Hubble mission, now set for launch in a window that could open as early as May 11.

 

Atlantis will carry 25 days worth of provisions for its crew -- more than twice the nominal 12-day mission duration -- and Endeavour will be at the launch minus seven days configuration. As the STS-125 mission progresses, Kennedy crews will continue processing Endeavour until it is at the launch-minus-three-days configuration, where it will remain until Atlantis lands or it is needed for a rescue.

 

In a rescue, Endeavour would use its robotic arm to grapple Atlantis from below, and the the rescue crew would bring the telescope-servicing crew across to Endeavour in three spacewalks, with the crews swapping spacesuits as needed to get everyone to safety.

 

Following its own inspection for damage, Endeavour would then land on its Flight Day 7.

 

 

 

 

Come si vede, il problema sta diventando grave.

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Il pericolo costituito dai rottami e dalla spazzatura spaziale è molto sentito in questi ultimi anni.

 

Ci si è resi conto che basterebbe poco per provocare seri danni all'intero sistema di satelliti artificiali terrestri.

 

Infatti basta un piccolo frammento del rivestimento o una scaglia di vernice per distruggere un satellite. Questo impatto a sua volta creerebbe altri pericolosi frammenti che minaccerebbero altri satelliti e così via.

 

Uno degli scenari più terribili sarebbe quello di "space debris" che fluttua sull orbita dei satelliti geostazionari ( circa 35.790 km ) provocando la distruzione di un satellite. E dal momento che quell'orbita è (relativamente) congestionata il rischio sarebbe di una serie di collisioni a catena generando sempre più detriti e rottami , fino a rendere praticamente impraticabile l'orbita più utile ed utilizzata che abbiamo .

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Per ora non esistono metodi validi per ripulire lo spazio dai detriti. Una volta lì , lì restano.

 

L'unica cosa che si può fare è evitare di produrne altri.

 

Tra le varie proposte c'è quella di portare tutti i satelliti in fin di vita su una determinata orbita ( cimitero dei satelliti ). Oppure si parla ( Terminator Tether ) di agganciare questo semplice dispositivo a tutti i nuovi satelliti. In pratica contiene un cavo lungo 5 km che entrando parzialmente nella ionosfera dovrebbe produrre attrito che piano piano abbasserrebbe sempre di più l'orbita del satellite , fino a portarlo ad un rientro forzato.

 

Piccola curiosità : L'ente americano addetto al tracciamento dei detriti spaziali ( Space Surveillance Network ) stava tracciando oltre 12.500 oggetti vaganti più grandi di un 5-10 cm. Quando i cinesi hanno testato la loro capacità anti satellite nel 2007 , hanno distrutto uno dei loro satelliti con una kinetic kill, aggiungendo ben 2500 nuovi oggetti al catalogo dell' SSN e incrementandolo del 20%.

 

Invece quando gli americani hanno tirato giu il loro satellite (feb 2008) con uno standard hanno fatto le cose per bene . Tutti i detriti sono rientrati nell'atmosfera prima dell'inizio del 2009.

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Ospite intruder

Avevo letto anch'io di questi sistemi, ma, tempo fa, avevo pure letto da qualche parte che era allo studio un modo per ripulire certe orbite dai detriti già esistenti, per questo mi chiedevo se contavano di usare un aspirapolvere.

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  • 1 mese dopo...

si pensa ad un gel più leggero dell' aria che possa fare da retino per farfalle per i detriti .

 

E' già stato usato in scala ridotta per recuperare le polveri della coda di una cometa.

 

 

se trovo riferimenti più precisi li posto

Modificato da cama81
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Ospite intruder
Secondo me l'idea dell'aspirapolvere non può essere realizzata,perchè nello spazio essendoci il vuoto assoluto non ci sarebbe alcun gas da spostare....

 

 

Guarda che quella dell'aspirapolvere era una battuta.

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Per ora non esistono metodi validi per ripulire lo spazio dai detriti. Una volta lì , lì restano.

 

L'unica cosa che si può fare è evitare di produrne altri.

 

Tra le varie proposte c'è quella di portare tutti i satelliti in fin di vita su una determinata orbita ( cimitero dei satelliti ). Oppure si parla ( Terminator Tether ) di agganciare questo semplice dispositivo a tutti i nuovi satelliti. In pratica contiene un cavo lungo 5 km che entrando parzialmente nella ionosfera dovrebbe produrre attrito che piano piano abbasserrebbe sempre di più l'orbita del satellite , fino a portarlo ad un rientro forzato.

 

Piccola curiosità : L'ente americano addetto al tracciamento dei detriti spaziali ( Space Surveillance Network ) stava tracciando oltre 12.500 oggetti vaganti più grandi di un 5-10 cm. Quando i cinesi hanno testato la loro capacità anti satellite nel 2007 , hanno distrutto uno dei loro satelliti con una kinetic kill, aggiungendo ben 2500 nuovi oggetti al catalogo dell' SSN e incrementandolo del 20%.

 

Invece quando gli americani hanno tirato giu il loro satellite (feb 2008) con uno standard hanno fatto le cose per bene . Tutti i detriti sono rientrati nell'atmosfera prima dell'inizio del 2009.

che cosa è una "kinetic kill"?

ma in teoria i satelliti non hanno un sistema di navigazione (propulsori) che gli permetta di "suicidarsi" (scusate la parola)?

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Per Kinetic Kill, puoi tradurre come:"Centrato con impatto cinetico". Ovvero hanno fatto in modo che il vettore colpisse direttamente il satellite bersaglio (i cinesi).

 

Non tutti i satelliti vengono predisposti per "il suicidio".

 

Prevedere quest'opzione ha un costo, e far rientrare un satellite comporta certe responsabilità, e non sempre il gioco vale la candela.

 

A quelli a cui alla fine della missione, avanza del carburante, può anche venire ragionevolmente coi tempi e costi, venire programmato un rientro suicida.

 

Almeno così agiscono le agenzie spaziali oggi, un domani rivedendo la mappa dei rifiuti spaziali sarebbe auspicabile prevedere un cimitero dei satelliti.

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  • 1 mese dopo...

Slle orbite "basse" correggetemi se sbaglio, l'attrito con l'atmosfera residua prima o poi fa decadere questi frammenti, ci sono anche delle formule apposite ricavabili anche in Rete. Quindi fino ad altezze di circa 400-500 km i detriti si "estinguono" da soli; il problema si fa serio più in alto. Già a 900km di semiasse medio il tempo di decadimento fino al rientro è stimato in "qualche secolo", a quota geostazionaria in pratica l'attrito è trascurabile e se non intervengono altri fattori il corpo orbita "in aeterno".

Secondo me bisognerebbe pensare a pianificare una qualche missione per "spostare" i satelliti non più operativi dalle orbite utili , magari dotando i nuovi progetti di una scorta supplementare di carburante per effettuare questa ultima missione

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  • 5 settimane dopo...

Ci sono relitti di un Ariane del 2006, a pochi miglia dalla Stazione Spaziale Internazionale, che vengono monitorati dalla NASA, nel caso dovesse essere necessario accendere i razzi della stazione per cambiare traiettoria.

 

 

 

 

Fonte CNN

 

 

 

(CNN) -- NASA is monitoring debris in space moving in the vicinity of the international space station and the Shuttle Discovery docked with it, officials said late Wednesday.

 

The debris, measuring "multiple meters" in size, is from a European Ariane series rocket launched in 2006, NASA said.

 

 

Don't Miss

By 10:06 a.m. ET Friday, the debris will be moving within 3 km (1.8 miles) of the space station, the agency said.

 

Officials will decide by Thursday morning whether astronauts will have to fire thrusters on the Discovery to nudge the shuttle and the space station out of the way, NASA said.

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