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US Navy al posto di USAF


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The impending fighter shortfall in the U.S. Air Force may prompt the Pentagon to turn to the Navy to fulfill some air sovereignty missions – flying patrols in U.S. airspace – in the future, according to Defense Department officials.

 

The Air Force is facing the retirement of up to 80% of the fleet dedicated to conducing the air sovereignty mission in the United States without timely replacements expected, according to testimony offered at a House Armed Services readiness subcommittee hearing April 22. Of 16 Air National Guard units on alert status, 11 fly F-16s. The aircraft of eight of those units are expected to reach their service lives between Fiscal 2015-2017.

 

Democrats and Republicans on the subcommittee expressed frustration that the Pentagon hasn’t articulated a plan to conduct the air patrol missions in light of the expected force structure reductions.

 

Peter Verga, deputy under secretary of defense for policy integration, said in prepared testimony that in the past, the Defense Department “was prepared to reinforce the air sovereignty mission” with U.S. Navy and Marine Corps aircraft. After the hearing, he also cited the example to Aviation Week of carrier-based Navy aircraft filling in for Air Force missions while the F-15 fleet was grounded. Fleet-wide inspections were conducted after a Missouri Air National Guard F-15C broke apart in midair when its front right longeron failed in late 2007.

 

Verga declined to specify when Navy aircraft may be needed for air sovereignty missions, and which fighters would be used. The Navy also predicts it will encounter a fighter shortfall without the purchase of more F/A-18E/Fs. Defense Secretary Robert Gates, however, says the fleet has an excess capacity in tactical aircraft in light of the missions currently being conducted.

 

Though the F-15 fleet has returned to flight, some observers worry that similar issues associated with aging aircraft could unexpectedly cripple the Air Force’s ability to execute its missions, especially as planners call for F-22s and F-35s to replace more plentiful F-15s and F-16s.

 

Verga was joined by Davi D’Agostino, director of the Government Accountability Office’s homeland defense team; Lt. Gen. Daniel Darnell, Air Force deputy chief of staff for air, space and information operations; and Lt. Gen. Harry Wyatt, director of the Air National Guard.

 

Rep. Gabrielle Giffords (D-Ariz.) was among the most vociferous critics of the Pentagon’s approach. “The future of this mission, I think, is in question,” she said. The Air Force is “ignoring the rapidly approaching fighter shortfall.” The 162nd Fighter Wing, which operates F-16s, is located in Tucson; those F-16s will no longer be flyable in six years without upgrades, she says.

 

Wyatt says that the Air National Guard, which will operate some F-22s and F-35s will get their aircraft “late to need,” and he says that if his units received the stealthy “fifth-generation” fighters sooner, much of the problem could be averted. Air sovereignty sites will begin to lack aircraft to conduct air patrol missions beginning in late 2014, with the largest number of units to be without them in 2020, according to GAO data presented by D’Agostino.

 

Giffords questioned purchases of legacy “fourth-generation” fighters, such as F-15Es (variants of which are being sold to Saudi Arabia, South Korea and Singapore) and F-16 Block 60, which includes the active electronically scanned array radar. On the heels of the announcement of Defense Secretary Robert Gates’ plan to end F-22 production at the current 187 on order, Wyatt did not say whether he would advocate for buying older fighters. Air Force policy had been until recently to advocate only for the purchase of fifth-generation fighters, which include stealth, integrated avionics and internal weapons carriage. Should Congress decide in the current fiscal environment that more fourth-generation fighters are needed, Wyatt asks that lawmakers take into account the sophisticated technologies required to tackle cruise missile attacks, hostile unmanned aerial vehicles and marine threats.

 

Criticized repeatedly by the subcommittee for lacking a long-term plan for air sovereignty, Verga said, “This mission is not going to suffer.” Darnell said the upcoming Quadrennial Defense Review will provide some clarity on the issue.

 

www.aviatonweek.com

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Questa è grossa per gli equilibri interni tra Us Navy e USAF.

 

Intruder ha sicuramente più memoria di me ma non mi sembra sia mai capitata una cosa simile dalla fine della seconda guerra mondiale

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Ospite intruder
Intruder ha sicuramente più memoria di me ma non mi sembra sia mai capitata una cosa simile dalla fine della seconda guerra mondiale

 

Qualche anno pure, oltre la memoria... per il resto, confermo i tuoi sospetti, è la prima volta, credo, che succede qualcosa del genere.

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Ospite intruder
me lo potreste tradurre in un brevissimo riassunto che non so l'inglese?

grazie

 

 

Sostanzialmente questo: il pattugliamento dei cieli americani, tradizionalmente affidato all'USAF, potrebbe passare in parte alla Marina, vista la scarsità di macchine operative che l'Aviazione si trova ad avere (F22 fermati a 187, invecchiamento degli F16, eccetera).

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Ospite intruder
Ho capito male o si prospetta di sostituire il Fighting Falcon con sè stesso?

 

Visto l'insufficiente numero di F22 e le capacità del block 60, non sarebbe nemmeno tanto male come idea.

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rimanendo in tema Molto provocatoria proposta sul NY times

 

NY Times: chiudere l'USAF?

 

«Primo, eliminare l’Air Force e integrare il suo personale ed i suoi mezzi in Esercito, Marina e Marines». È la proposta azzardata di Paul Kane, ex marine con esperienza di guerra in Irak ed ex Fellow dell’International Security Program alla Kennedy School of Government di Harvard, ospitata ieri nella pagina delle opinioni del New York Times. Gli altri due punti sono la modifica del sistema di avanzamento che costringe a promuovere o eliminare il personale in termini puramente numerici, ma anche la reintroduzione di un "servizio nazionale" «senza rinvii, per migliorare la qualità e le dimensioni del bacino dal quale sono reclutate le truppe». Proposte provocatorie - osserva Dedalonews - con scarse possibilità di attuazione, sotto il profilo della compatibilità economica ma anche per la sottostante ipotesi di quel coinvolgimento duraturo in operazioni terrestri asimmetriche che l’esperienza del Vietnam aveva insegnato di dover evitare a tutti i costi.

Kane argomenta che l’Air Force non è strutturata per guerre come Irak e Afghanistan e di fatto non vi starebbe prendendo parte attiva. Kane considera addirittura l’USAF «sempre più una ridondanza nella struttura e nella spesa», citando a sostegno uno studio secondo cui metà del personale dell’USAF sarebbe sovrappeso e il 12% obeso. Di qui la sua idea di chiuderla, ricorrendo al supporto tattico delle cospicue forze aeree delle altre forze armate per le esigenze sul campo di battaglia. Un po’ semplicisticamente, il testo non contiene neppure un accenno -alla difesa aerea e alle altre funzioni strategiche, dal trasporto alla ricognizione elettronica.

Altrettanto controversa la proposta di rendere obbligatorio un "servizio nazionale" per tutti gli americani di 18 anni di entrambi i sessi. «I più qualificati verrebbero assegnati alle forze armate», chiede Kane, mentre gli altri sarebbero destinati a varie forme di servizio civile. Con ciò, secondo Kane, si correggerebbe una situazione in cui «meno dell’un per cento dei cittadini» ha prestato servizio nelle «attuali guerre». «Spalmare il rischio e il peso» delle guerre sarebbe, spiega l’ex marine, un modo per responsabilizzare la classe politica che, alla lunga, avrebbe in precedenza indossato la divisa o avrebbe figli nelle forze armate. Gli altri, scrive Kane, potrebbero intervenire in calamità naturali come quella che ha colpito New Orleans.

 

G.Alegi su http://www.dedalonews.it/it/index.php/04/2...chiudere-lusaf/

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Visto l'insufficiente numero di F22 e le capacità del block 60, non sarebbe nemmeno tanto male come idea.

Ma infatti mica sarebbe male! Solo che non andrebbe a vantaggio della standardizzazione una volta entrato in servizio anche l'F-35. A questo punto perchè non con il Silent Eagle?

 

I bombardieri strategici e gli ICBMs chi se li dovrebbe pigliare?

La poposta infatti sembra assurda anche a me. E' impensabile, non lo fanno stati molto più piccoli e che forse dovrebbero sul serio, ridurre ad una branca dell'Esercito l'aviazione di una federazione è semplicemente ridicolo.

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Comunque a livello puramente teorico, bombardieri e ICBM andrebbero a costituire uno strategic command con ampia autonomia all'interno dell'esercito, un po com'era coi carabinieri quando erano subordinati allo SME

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Comunque a livello puramente teorico, bombardieri e ICBM andrebbero a costituire uno strategic command con ampia autonomia all'interno dell'esercito, un po com'era coi carabinieri quando erano subordinati allo SME

 

 

Senza andare a fare esempi lontani basta tornare a prima del 47 quando c'era l'USAAF, se poi si è creata una forza armata a se un motivo c'è...

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NY Times: chiudere l'USAF?

 

«Primo, eliminare l’Air Force e integrare il suo personale ed i suoi mezzi in Esercito, Marina e Marines». È la proposta azzardata di Paul Kane, ex marine con esperienza di guerra in Irak ed ex Fellow dell’International Security Program alla Kennedy School of Government di Harvard, ospitata ieri nella pagina delle opinioni del New York Times. Gli altri due punti sono la modifica del sistema di avanzamento che costringe a promuovere o eliminare il personale in termini puramente numerici, ma anche la reintroduzione di un "servizio nazionale" «senza rinvii, per migliorare la qualità e le dimensioni del bacino dal quale sono reclutate le truppe». Proposte provocatorie - osserva Dedalonews - con scarse possibilità di attuazione, sotto il profilo della compatibilità economica ma anche per la sottostante ipotesi di quel coinvolgimento duraturo in operazioni terrestri asimmetriche che l’esperienza del Vietnam aveva insegnato di dover evitare a tutti i costi.

Kane argomenta che l’Air Force non è strutturata per guerre come Irak e Afghanistan e di fatto non vi starebbe prendendo parte attiva. Kane considera addirittura l’USAF «sempre più una ridondanza nella struttura e nella spesa», citando a sostegno uno studio secondo cui metà del personale dell’USAF sarebbe sovrappeso e il 12% obeso. Di qui la sua idea di chiuderla, ricorrendo al supporto tattico delle cospicue forze aeree delle altre forze armate per le esigenze sul campo di battaglia. Un po’ semplicisticamente, il testo non contiene neppure un accenno -alla difesa aerea e alle altre funzioni strategiche, dal trasporto alla ricognizione elettronica.

Altrettanto controversa la proposta di rendere obbligatorio un "servizio nazionale" per tutti gli americani di 18 anni di entrambi i sessi. «I più qualificati verrebbero assegnati alle forze armate», chiede Kane, mentre gli altri sarebbero destinati a varie forme di servizio civile. Con ciò, secondo Kane, si correggerebbe una situazione in cui «meno dell’un per cento dei cittadini» ha prestato servizio nelle «attuali guerre». «Spalmare il rischio e il peso» delle guerre sarebbe, spiega l’ex marine, un modo per responsabilizzare la classe politica che, alla lunga, avrebbe in precedenza indossato la divisa o avrebbe figli nelle forze armate. Gli altri, scrive Kane, potrebbero intervenire in calamità naturali come quella che ha colpito New Orleans.

 

Questo andrebbe fatto in Italia.

Smantellare in seduta stande l'Aeronautica Militare distribuendo gli assetti in maniera dovuta tra Esercito e Marina (quindi facendo fare i requisiti a loro che ne capiscono ben di più a quanto pare), ci guadagneremo di gran lunga in TUTTO, evito di fare la lista altrimenti potrei diventare noioso.

 

Tra l'altro una cosa identica la dissi a Enrr qualche settimana fa, non sono così pazzo a quanto pare.

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A ma l'idea è più diffusa di quanto pensate.... :rolleyes:

 

L'unico strumento difficilmente attribuibile sarebbero i bombardieri nucleari e gli ICBM (cosa che tra l'altro noi manco abbiamo) ma il problema si risolverebbe alla svelta creando un'arma indipendente all'interno di US Army.

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Ospite intruder
A ma l'idea è più diffusa di quanto pensate.... :rolleyes:

 

L'unico strumento difficilmente attribuibile sarebbero i bombardieri nucleari e gli ICBM (cosa che tra l'altro noi manco abbiamo) ma il problema si risolverebbe alla svelta creando un'arma indipendente all'interno di US Army.

 

 

Tornando al 1941, insomma, o giù di lì.

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Ma piuttosto imparino gli attuali vertici dell'AMI a non sperperare risorse! Si è appena proceduto a dare l'autonomia ai CC, che senso avrebbe accorpare l'AMI a MMI ed EI? Non ha senso in Italia, tantomeno negli USA. Unaviazione è uno strumento difficile da gestire, accorpandola a qualche altra forza armata i numeri dei capoccia non diminuirebbero, anzi, probabilmente dovrebbero creare altre figure per coordinare i capoccia dei corpi aerei e i capoccia dell'esercito, un po' come avveniva per i Carabinieri, appunto.

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Infatti non ha avuto senso neanche dare l'indipendenza all'Arma dei Carabinieri.

In Italia ormai viene permesso un pò a tutti di farsi il proprio orticello.

 

Unaviazione è uno strumento difficile da gestire, accorpandola a qualche altra forza armata i numeri dei capoccia non diminuirebbero, anzi, probabilmente dovrebbero creare altre figure per coordinare i capoccia dei corpi aerei e i capoccia dell'esercito, un po' come avveniva per i Carabinieri, appunto.

 

Sarà, ma io una catena di comando dei reparti operativi la vedrei molto più semplificata invece.

Modificato da Little_Bird
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