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Conferenza ONU sul Razzismo


Dominus

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No Leviathan, ancora una volta ti devo ricordare quel famoso principio del limite implicito di ogni Diritto o Libertà.

 

Ogni Diritto fondamentale è esercitabile nella misura in cui esso non viola o non comprime l'altrui Diritto.

 

Se tu fossi un utente di questo forum di fede ebraica e leggessi che un altro utente trova opportune e condivisibili le idee di sterminio degli ebrei e della loro nazione dalla faccia della Terra, che diresti?!

 

Ecco allora che ti apparirà chiaro come il Diritto d'espressione o i sottostanti Diritti d'opionione e critica, non sono così liberamente esercitabili.

Non si può invocare il Diritto a dare una opionione se poi lo si usa per offendere la dignità di un popolo (e nel caso specifico di una religione, visto che per Israele i due concetti sono pressochè coincidenti).

 

Io non sono ebreo, ma mi infastidisce oltremodo che in queste pagine in nome di una (presunta) libertà d'espressione si dia albergo ad apologie di concetti ed ideali aberranti.

Modificato da paperinik
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criticare aspramente una persona per ciò che dice è libero, ma non si può accusare chi la pensa diversamente (anche se si ha la prova del 100% che ha detto una sciocchezza) di trollare o essere un criminale o quant'altro.

Lev, non ti farai mica prendere in giro da questo personaggio solo perchè chiude i suoi post con dei gentilissimi saluti?

Quello che scrive Debugger è semplicemente ignobile.

Il ragazzo dica apertamente come mai, tra tutti i critici di Israele è andato a pescare un antisemita e un negazionista...che più volte ha detto di voler cancellare Israele dalle carte geografiche.

 

Non sono disposto a ignorare un negazionista dell'Olocausto...ma nemmeno un furbacchione che appoggia i suoi discorsi alle conferenze sorvolando su tutte le atroci idiozie che ci stanno dietro e posta qui invocando la libertà di pensiero.

Modificato da Flaggy
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Purtroppo devo constatare che l'ONU rischia seriamente di fare la fine della Società delle Nazioni; ma attenzione, di ciò non è colpevole soltanto l'Hitler di turno; in un certo senso noi tutti siamo responsabili, poichè bisogna riconoscere che c'è un evidente deficit di coerenza nel comportamento delle democrazie occidentali.

 

Vorrei chiarire con un esempio: la Turchia, nel XX secolo, si è resa colpevole del genocidio del popolo armeno, senza che questo abbia mai comportato sanzioni o atti di rappresaglia di alcun tipo, ed ora ci prepariamo ad accogliere questo paese nell'Unione Europea, dopo che già da anni è membro della NATO. Ahmadinejad, come in passato Hitler e Mussolini, basa la sua strategia politica proprio su quest'ambiguità, La speranza è che, a differenza di allora, i governanti abbiano il coraggio di reagire prima che la catastrofe sia inevitabile.

Modificato da delta_raptor
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Attenzione, la presa d'atto del genocidio armeno è uno dei presupposti per il possibile ingresso della turchia nell'UE.

Se l'ONU fallirà, anzi oserei dire che è già fallita, non è per colpa di nessun hitler, ma perchè è un mostro burocratico e litigioso che non ha nessun potere effettivo ed è alla mercè dei peggiori paesi del mondo che, putroppo, sono la maggioranza nonchè dei veti incrociati nel SC.

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...sei obbligato ad evitare l'apologia del nazismo...
Questa è veramente una grossa caz..ta. Dove ho sostenuto il nazismo?
...e sei pregato di non sostenere in pubblico un simpatico personaggio che nega l'Olocausto...
Tuo malgrado, Ahmadinejad è un presidente di uno stato sovrano, che ti piace o no, ha tutti diritti di criticare Israele, Stati Uniti e Europa di tutto che è successo nel medio oriente. E anche Olocausto, visto che stati vuoi, Europei a compiere quelle atrocità, Italia in prima fila.
Poi sei obbligato a non trollare...

Metti assieme le cose e il risultato è che scrivi idiozie e ti meravigli che qualcuno s'incazzi.

Ho soltanto postato un link ad una traduzione in Italiano di un discorso di Ahmadinejad, siete stati vuoi a immediatamente a denigrare la discussione ad insulti di varie genere.

 

Saluti,

Debugger.

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Tuo malgrado, Ahmadinejad è un presidente di uno stato sovrano, che ti piace o no, ha tutti diritti di criticare Israele, Stati Uniti e Europa di tutto che è successo nel medio oriente. E anche Olocausto, visto che stati vuoi, Europei a compiere quelle atrocità, Italia in prima fila

 

Anche Hitler era un presidente di uno stato sovrano e l'ha fatto l'olocausto, pensa un pò!

Non è che la qualifica di capo di stato permetta di dire o fare quello che si vuole.

Modificato da Dominus
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...certe scemenze come dicono a Roma "non se ponnò sentì".

 

Adesso che fai marcia indietro? Tu ti saresti limitato a segnalare una traduzione?

 

Potrai prendere per i fondelli tanta altra gente, ma il sottoscritto no.

Tu hai scritto (riguardo ad Ahmadinejab), con la tua finta ingenuità: "secondo me , lui semplicemente ha detto la verità". Ebbene se tu riconosci quella verità implicitamente tu ne stai condividendo i presupposti.

 

E non dire falsità, perchè nessuno ti ha insultato...smettila di fare la vittima della censura (che in questi casi sarebbe tanto opportuna!).

 

PS: essere capo di stato non impedisce essere dittatore.

Modificato da paperinik
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...

 

PS: essere capo di stato non impedisce essere dittatore.

... nonché, aggiungo, criminale assassino, come l'individuo di cui si parla al link seguente:

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Stalin

 

da cui riporto:

 

" ...

Il tributo di sangue

 

La maggioranza degli storici concordano che, tenendo in considerazione oltre al terrorismo di stato (deportazioni e purghe politiche), le carestie (tra cui la grande tragedia dell'Holodomor) e la mortalità in prigione e nei campi di lavoro, Stalin e i suoi accoliti furono direttamente o indirettamente responsabili della morte di un numero di persone compreso tra 20 e 60 milioni di persone. Secondo Aleksandr Jakovlev, che dirige la Commissione per la riabilitazione delle vittime delle repressioni (creata dal presidente Eltsin nel 1992) ed ex braccio destro di Stalin, i morti causati da Stalin furono oltre 20 milioni.

 

Sulla cifra esiste però un ampio dibattito. Gli archivi sovietici, del tutto incompleti ed approssimativi, riferiscono che vennero condannate a morte tra il 1930 e il 1953 per motivi politici. Tra questi 681,692 nel 1937 e 1938, durante le "grandi purghe"; tuttavia non tutte le condanne a morte sentenziate durante questo periodo vennero eseguite. Infatti, gli arrestati furono oltre 42 milioni e buona parte di essi morirono nei gulag. Inoltre risulta che tra il 1921 e il 1954 ulteriori 2,400,000 persone furono deportate nei gulag per reati politici (uno dei capi di imputazione più frequenti era l'incitamento a sovvertire od indebolire lo Stato). Vi furono anche circa 40 milioni di arrestati per reati comuni, parte dei quali arrestati per motivi ideologici o solo in quanto sospettati, spesso senza alcuna prova o riscontro nella realtà, di attività sovversivi o di apologia di capitalismo.

 

Molti ritengono le cifre fornite dagli archivi sovietici sottostimate. Lo storico e demografo russo Erlikman ha stimato 1.500.000 persone giustiziate (ove gli archivi riportano solo 786,098 persone ), 4.300.000 morti nei campi di concentramento amministrati dal Gulag ed in prigione (agli 1.900.000 ufficiali riportati nell'archivio ne ha aggiunti 2.400.000; tale cifra sale a 5 milioni considerando i 700.000 morti nei campi di lavoro tra il 1922 e il 1929), 1.700.000 morti nelle deportazioni (su un totale di 7.500.000 deportati) ed un milione di civili e prigionieri stranieri morti a causa dell'Armata Rossa, per un totale di 8.500.000 morti causati da Stalin. In Georgia circa 80.000 persone vennero giustiziate nel 1921, 1923–24, 1935–38, 1942 e 1945-50, e più di 100.000 vennero deportate nei campi di lavoro.

 

I condannati ai gulag per "reati controrivoluzionari" ai sensi dell'articolo 58 (codice penale della RSFSR) furono, secondo gli archivi, dal 1921 al 1954, 2,400,000 ed i condannati totali (anche per altri reati) nello stesso periodo non superarono i 9 milioni.

 

Vi è chi adduce analisi demografiche per contenere il numero delle vittime staliniane.I confronti tra il censimento del 1926 e quello del 37 suggeriscono un numero di 5-10 milioni di morti in eccesso rispetto a quanto sarebbe stato normale per quel periodo, dovuti principalmente alla carestia del 1931–34 (Holodomor). Il censimento del 1926 fissa la popolazione dell'Unione Sovietica a 147 milioni, mentre quello del 1937 registra una popolazione compresa tra i 162 e i 163 milioni. Quest'ultima cifra è di 14 milioni inferiore a quanto atteso dalle proiezioni. Il censimento del 1937 venne invalidato come "censimento disfattista" e i responsabili vennero puniti severamente. Un nuovo censimento venne eseguito nel 1939, ma la cifra pubblicata di 170 milioni viene in genere attribuita direttamente ad una decisione di Stalin. Si noti che la cifra di 14 milioni non implica 14 milioni di morti in più, poiché fino a 3 milioni possono essere ricondotti a nascite mai avvenute a causa di una riduzione della fertilità o per scelta.

 

Il 5 marzo 1940 Stalin e altri alti funzionari sovietici firmarono l'ordine di esecuzione di 25.700 cittadini polacchi, tra cui 14.700 prigionieri di guerra. Questo episodio è noto come Massacro di Katyn. Il 20 agosto dello stesso anno un agente dell'NKVD assassinò l'antico avversario di Stalin Lev Trockij, su suo personale ordine, esiliato in Messico.

 

Oltre alla morte nei lager Stalin provocò in Ucraina la morte di diversi milioni di persone per fame (Holodomor): le stime oscillano tra circa 1,54 (morti in eccessi registrate dagli archivi sovietici) e 10 milioni. Occorre precisare che Stalin è considerato da molte nazioni direttamente responsabile di questi decessi, poiché negli archivi sovietici sono numerosi i documenti che confermano la pianificazione della carestia per parte staliniana. Nella vigilia della 61esima sessione dell'Assemblea generale dell'ONU nell'estate 2006 il ministro degli esteri ucraino Boris Tarasiuk dichiarò:

 

« lo sterminio di massa pianificato appositamente dal regime totalitario comunista dell'epoca ha causato la morte di una cifra oscillante tra i 7 e 10 milioni di uomini, donne e bambini innocenti, cioè di circa un quarto della popolazione ucraina dell'epoca »

 

 

Le missive scritte dai contadini agonizzanti dalla fame ai propri parenti arruolati nell'Armata Rossa non giungevano mai ai rispettivi destinatari, in quanto venivano regolarmente intercettate dalla censura militare affinché le voci relative a ciò che stava effettivamente accadendo nelle zone colpite dalla carestia non si diffondessero per tutto il paese.

 

Tra le testimonianze dell'epoca:

 

Lettera scritta ad un artigliere dalla sorella residente a Krylovskaja, provincia di Rostov.

« Non ti puoi nemmeno immaginare l'orrore che stiamo vivendo al paese. La gente sta morendo di fame e quando qualcuno entra in casa per chiedere un pezzo di pane se non glielo dai rischi che ti taglino il collo. Se vedessi quante persone affamate, ammalate e gonfie dalla fame ci sono adesso...è una cosa spaventosa. La gente è affamata sino al punto che mangia carne di cavallo putrefatta. »

 

 

Lettera scritta dai genitori al soldato dell'Armata Rossa Yurcenko da Novo-Derevjanovskaja, Caucaso del Nord.

« Quanta gente muore di fame; i cadaveri giacciono fino a 5 giorni lungo le strade senza che nessuno si preoccupi di sotterrarli. La gente ha fame, le forze per scavare le fosse non le ha più. Fa paura persino a guardare chi è ancora vivo...le facce stravolte, gli occhi piccoli e prima della morte il gonfiore diminuisce, diventando di un colore giallastro. Non sappiano che ne sarà di noi, ci attende la morte per fame... »

... ".

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Attenzione, la presa d'atto del genocidio armeno è uno dei presupposti per il possibile ingresso della turchia nell'UE.

 

Purtroppo molti non la ritengono strettamente necessaria. Ma quello dei turchi è solo uno dei possibili esempi, non dimentichiamoci di Saddam, che ha potuto sterminare indisturbato migliaia di persone perchè all'inizio faceva comodo contro gli iraniani.

Modificato da delta_raptor
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Io lascio parlare le immagini per rendervi partecipi del mio pensiero sul personaggio che mi fa schifo citare per quanto ribrezzo mi fa:

ahmadinejad.jpg

ahmadinejad-nazi.jpg

 

Una vignetta simile c'era anche sul corsera: il tiranno che parla vegliato dallo spirito di Hitler.

Modificato da Venon84
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c'è anche chi riesce a infilarsi sempre Stalin ovunque si parli , comunque essere anti-sionisti non implica essere nazisti, non sono sinonimi, ad esempio la comunista URSS in certi tratti del suo passato fu violentemente anti ebraica

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Purtroppo molti non la ritengono strettamente necessaria. Ma quello dei turchi è solo uno dei possibili esempi, non dimentichiamoci di Saddam, che ha potuto sterminare indisturbato migliaia di persone perchè all'inizio faceva comodo contro gli iraniani.

Come, esempio molto più rilevante, sotto tutti i punti di vista, sia di quello turco, sia di quello iracheno, Stalin faceva comodo contro Hitler (del quale, peraltro, lo stesso Stalin era stato alleato, nell'aggressione alla Polonia; gli stati baltici, Stalin, li occupò da solo, senza l'aiuto dell'amico e sodale compagno di stragi!)!!!

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Il presidente Iraniano professa lo sterminio degli ebrei come faceva hitler, ciò significa che condivide l'deologia nazista, ergo il presidente iraniano è nazista. Chiunque da ragione e condivide i pensieri del presidente iraniano per conseguenza è anch'egli nazista. ovviamente intendendo come nazismo non il partito in se ma l'ideologia.

 

Poi il comunismo non è meglio del nazismo anzi direi che sono molto simili quindi....

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Purtroppo molti non la ritengono strettamente necessaria. Ma quello dei turchi è solo uno dei possibili esempi, non dimentichiamoci di Saddam, che ha potuto sterminare indisturbato migliaia di persone perchè all'inizio faceva comodo contro gli iraniani.

 

 

Già però il tuo sottointeso è sbagliato, perchè, è dimostrato, gli americani non lo appoggiarono.

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Visto che materia suscita tanta interesse, aggiungo la lettera di Nelson Mandella al giornalista ebreo Thomas Friedman:

MANDELA: Lettera sull'Apartheid in Israele

Lettera di Arjan El Fassed Nelson Mandela al giornalista Thomas Friedman sull’apartheid in Israele

 

"Caro Thomas (Friedman),

So che entrambi desideriamo la pace in Medioriente, ma prima che tu continui a parlare di condizioni necessarie da una prospettiva israeliana, devi sapere quello che io penso.

Da dove cominciare?

Che ne dici del 1964?

Lascia che ti citi le mie parole durante il processo contro di me. Oggi esse sono vere quanto lo erano allora:

 

"Ho combattuto contro la dominazione dei bianchi ed ho combattuto contro la dominazione dei neri.

Ho vissuto con l'ideale di una societa' libera e democratica in cui tutte le sue componenti vivessero in armonia e con uguali opportunita'.

E' un ideale che spero di realizzare.

Ma, se ce ne fosse bisogno, e' un ideale per cui sono disposto a morire".

 

Oggi il mondo, quello bianco e quello nero, riconosce che l'apartheid non ha futuro. In Sud Africa esso e' finito grazie all'azione delle nostre masse, determinate a costruire pace e sicurezza. Una tale determinazione non poteva non portare alla stabilizzazione della democrazia.

 

Probabilmente tu ritieni sia strano parlare di apartheid in relazione alla situazione in Palestina o, piu' specificamente, ai rapporti tra palestinesi ed israeliani. Questo accade perche' tu, erroneamente, ritieni che il problema palestinese sia iniziato nel 1967. Sembra che tu sia stupito del fatto che bisogna ancora risolvere i problemi del 1948, la componente piu' importante dei quali e' il Diritto al Ritorno dei profughi palestinesi.

 

Il conflitto israelo-palestinese non e' una questione di occupazione militare e Israele non e' un paese che si sia stabilito "normalmente" e che, nel 1967, ha occupato un altro paese. I palestinesi non lottano per uno "stato", ma per la liberta', l'indipendenza e l'uguaglianza, proprio come noi sudafricani.

 

Qualche anno fa, e specialmente durante il governo Laburista, Israele ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di restituire i territori occupati nel 1967; che gli insediamenti sarebbero rimasti, Gerusalemme sarebbe stata sotto l'esclusiva sovranita' israeliana e che i palestinesi non avrebbero mai avuto uno stato indipendente, ma sarebbero stati per sempre sotto il dominio economico israeliano, con controllo israeliano su confini, terra, aria, acqua e mare.

 

Israele non pensava ad uno "stato", ma alla "separazione". Il valore della separazione e' misurato in termini di abilita', da parte di Israele, di mantenere ebreo lo stato ebreo, senza avere una minoranza palestinese che potrebbe divenire maggioranza nel futuro. Se questo avvenisse, Israele sarebbe costretto a diventare o una democrazia secolare o uno stato bi-nazionale, o a trasformarsi in uno stato di apartheid non solo de facto, ma anche de jure.

 

Thomas, se vedi i sondaggi fatti in Israele negli ultimi trent'anni, scoprirai chiaramente che un terzo degli israeliani e' preda di un volgare razzismo e si dichiara apertamente razzista. Questo razzismo e' della natura di: "Odio gli arabi" e "Vorrei che gli arabi morissero". Se controlli anche il sistema giudiziario in Israele, vi troverai molte discriminazioni contro i palestinesi. E se consideri i territori occupati nel 1967, scoprirai che vi si trovano gia' due differenti sistemi giudiziari che rappresentano due differenti approcci alla vita umana: uno per le vite palestinesi, l'altro per quelle ebree. Ed inoltre, vi sono due diversi approcci alla proprieta' ed alla terra. La proprieta' palestinese non e' riconosciuta come proprieta' privata perche' puo' essere confiscata. Per quanto riguarda l'occupazione israeliana della West Bank e di Gaza, vi e' un fattore aggiuntivo. Le cosiddette "aree autonome palestinesi" sono bantustans. Sono entita' ristrette entro la struttura di potere del sistema di apartheid israeliano.

 

Lo stato palestinese non puo' essere il sottoprodotto dello stato ebraico solo perche' Israele mantenga la sua purezza ebraica. La discriminazione razziale israeliana e' la vita quotidiana della maggioranza dei palestinesi. Dal momento che Israele e' uno stato ebraico, gli ebrei godono di diritti speciali di cui non godono i non-ebrei. I palestinesi non hanno posto nello stato ebraico.

 

L'apartheid e' un crimine contro l'umanita'. Israele ha privato milioni di palestinesi della loro proprieta' e della loro liberta'. Ha perpetuato un sistema di gravi discriminazione razziale e disuguaglianza. Ha sistematicamente incarcerato e torturato migliaia di palestinesi, contro tutte le regole della legge internazionale. In particolare, esso ha sferrato una guerra contro una popolazione civile, in particolare bambini.

 

La risposta data dal Sud Africa agli abusi dei diritti umani risultante dalla rimozione delle politiche di apartheid, fa luce su come la societa' israeliana debba modificarsi prima di poter parlare di una pace giusta e durevole in Medio oriente.

 

Thomas, non sto abbandonando la diplomazia. Ma non saro' piu' indulgente con te come lo sono i tuoi sostenitori. Se vuoi la pace e la democrazia, ti sosterro'. Se vuoi l'apartheid formale, non ti sosterro'. Se vuoi supportare la discriminazione razziale e la pulizia etnica, noi ci opporremo a te.

 

Quando deciderai cosa fare, chiamami."

 

Saluti,

Debugger.

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Ospite intruder

Nelson Mandela è stato un grande uomo, poteva fare un bagno di sague e ha preferito il dialogo e la riconciliazione. Ma ha fallito il dopo Mandela, se Mbeki poteva essere ancora passabilmente accettabile l'ultimo no, non si può vedere. Le sue idee sono quelle che sono, peraltro più gridate che attuate (durante la sua presidenza, i rapporti con Israele credo fossero ancora abbastanza stretti). Ma ormai ha 90 anni, forse più. Dovrebbe capire che è tempo di ritirarsi. O almeno di tacere.

Modificato da intruder
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Ma ormai ha 90 anni, forse più. Dovrebbe capire che è tempo di ritirarsi. O almeno di tacere.

Fammi capire....

"Le idee si discutono, si contestano, ma non si censurano, nemmeno quelle di un farabutto come Ahmadi Nejad", però invece Mandela farebbe bene a tacere.

 

La verità è che certe cose non si dovrebbe permettere nemmeno di dirle...Ahmadinejab o Mandela che sia.

La censura talune volte è questione di buon gusto (oltre che d'opportunità).

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Ospite intruder
Fammi capire.... "Le idee si discutono, si contestano, ma non si censurano, nemmeno quelle di un farabutto come Ahmadi Nejad", però invece Mandela farebbe bene a tacere.

 

Le due cose non sono in contraddizione.

 

 

 

La verità è che certe cose non si dovrebbe permettere nemmeno di dirle...

 

Se qualcuno dicesse la medesima cosa delle tue opinioni?

 

 

 

 

La censura talune volte è questione di buon gusto (oltre che d'opportunità).

 

La censura è sempre dimostrazione di paura e di prevaricazione.

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  • 4 settimane dopo...
Nelson Mandela è stato un grande uomo, poteva fare un bagno di sague e ha preferito il dialogo e la riconciliazione. Ma ha fallito il dopo Mandela, se Mbeki poteva essere ancora passabilmente accettabile l'ultimo no, non si può vedere.

 

Ma non c'è mai fine al peggio: Il neoinsediato Jacob Zuma:

 

"Zuma has faced significant legal challenges. He was charged with rape in 2005, but was later acquitted. In addition, he fought a long legal battle over allegations of racketeering and corruption, resulting from his financial advisor Schabir Shaik's conviction for corruption and fraud. On 6 April 2009, the National Prosecuting Authority decided to drop the charges citing political interference"

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Jacob_Zuma

 

Un'avanzo di galera insomma; è triste vedere come il SA si stia sempre piu trasformando nel tipico paese africano; quando una volta nonostante l'embargo aveva raggiunto uno sviluppo specie industriale da paese europeo.

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io trovo ridicolo che i delegati europei abbiano abbandonato l'aula... non potevano semplicemente rispondere ad uno che fa un discorso antisemita, (e non solo antisionista, perchè io sono il secondo ma non il primo) ad un summit sul razzismo?

dov'è la tanto decantata superiorità occidentale quando serve? era la reazione migliore che hanno trovato?

 

io avrei semplicemente chiesto la parola e gli avrei detto sul muso quello che pensavo dei suoi discorsi...

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Un'avanzo di galera insomma; è triste vedere come il SA si stia sempre piu trasformando nel tipico paese africano; quando una volta nonostante l'embargo aveva raggiunto uno sviluppo specie industriale da paese europeo.

 

Facevo lo stesso discorso una settimana fa: l'ANC (mandela compreso che non apprezzo in alcun modo) sta rovinando uno dei pochi stati avanzati dell'africa.

Zuma, poi, dovrebbe stare in un carcere, anzi per le sue dichiarazioni dopo quanto ha fatto l'avrei visto molto bene appeso ad una corda nel carcere di pretoria...

o trovo ridicolo che i delegati europei abbiano abbandonato l'aula... non potevano semplicemente rispondere ad uno che fa un discorso antisemita, (e non solo antisionista, perchè io sono il secondo ma non il primo) ad un summit sul razzismo?

dov'è la tanto decantata superiorità occidentale quando serve? era la reazione migliore che hanno trovato?

 

Quella conferenza ogni volta diventa un palcoscenico per la solita retorica antisionista, la cosa migliore, in un ONU dominata da stati dittatoriali e avversi all'occidente e alla sua cultura, è non parteciparci neanche.

Non ti curar di loro ma guarda e passa.

 

P.S. Antisionista? Ma neanche gli Israeliani sono più sionisti :asd:

E comunque non vedo cosa ci sia di male in quell'ideologia.

Modificato da Dominus
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L'Italia deve adoperarsi per far si che il G-8 / G-20 (l'unica organizzazione internazionale dove il nostro paese ha un certo peso, derivante tra l'altro dal solo fatto di parteciparvi) diventi il vero luogo dove discutere dei problemi del mondo.

Quanto all'ONU, limitiamoci a bloccare ogni proposta tedesco-giapponese di darsi un seggio permanente escludendo l'Italia (a quel punto davvero saremmo a livello di paese delle banane).

 

Vedete il bello dell'ONU è questo: l'India vuole un seggio permanente? No problem ci sta sempre il Pakistan ad essere contrario. Lo vuole il Brasile? Contattiamo Buenos Aires. Lo vogliono Sud Africa e Giappone? Ma basta telefonare ad Egitto e Corea del Sud. E via dicendo, non abbiamo la forza politica per far passare il nostro progetto (una rosa di una ventina di membri di cui 10 che entrerebbero a rotazione nel consiglio), ma possiamo sempre bloccare ogni proposta che umilierebbe il nostro paese

Modificato da Rick86
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... un discorso antisemita, (e non solo antisionista, perchè io sono il secondo ma non il primo) ...

E già, perché gli ebrei non dovevano dar vita, sulla loro terra, ad uno Stato che fosse in grado, come ha fatto, di difenderli, ma dovevano continuare a vivere nei ghetti come era stato per secoli e secoli e, di tanto in tanto, anche farsi sterminare!!! :thumbdown::furioso:

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