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Berlino: premio a Marco Travaglio per la libertà di stampa


Leviathan

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24 febbraio 2009 - Al noto giornalista italiano Marco Travaglio l'Associazione della stampa tedesca (Djv) consegnerà, il prossimo 28 aprile a Berlino, il Premio per la Libertà di Stampa 2009 di un valore di 7.500 euro. Una decisione concordata dai sette membri del consiglio federale dell'associazione che, con una nota, riconoscono il lavoro di un "collega critico e coraggioso", impegnato per la libertà di stampa in Italia contro "qualsiasi resistenza". Si spiega nella nota, diffusa dall'Ansa, che "Travaglio denuncia pubblicamente, di continuo, i tentativi dei politici italiani, soprattutto (del presidente del Consiglio) Silvio Berlusconi, di influenzare i media nelle loro opinioni e di impedire il giornalismo critico".

 

http://www.fondazioneitaliani.it/index.php...pa-tedesca.html

http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.i...co_travagl.html

 

immagino le imminente sparate anti-crucco

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Del "presunto giornalista", ricordo solo le condanne per diffamazione (la somma guadagnata con questo premio non sarà neanche sufficiente a pagare ciò a cui è stato condannato in diverse sedi giudiziarie)!!!

 

 

Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=298321

 

riporto:

 

giovedì 16 ottobre 2008

 

A Travaglio 8 mesi di carcere: lo salva l'indulto

 

 

Roma - Il presunto collega Marco Travaglio è stato condannato a 8 mesi di prigione e 100 euro di multa perché diffamò Cesare Previti, al quale andrà anche un risarcimento di 20mila euro che sarà probabilmente sborsato dall’Espresso. Il settimanale, infatti, il 3 ottobre 2002 ospitò un articolo diffamatorio sicché la direttrice Daniela Hamaui, a ruota, è stata condannata a 5 mesi e 75 euro che è una pena piuttosto elevata, se rapportata al di lei cosiddetto «omesso controllo». Ma siamo solo al primo grado, e la pena in ogni caso è stata sospesa per entrambi.

 

La diffamazione è il reato a mezzo stampa per eccellenza, spesso fisiologico a chi scrive di cose giudiziarie: nel caso di Travaglio, tuttavia, la condanna lo trasforma in un classico bersaglio del suo stesso metodo. Il reato è del 2002, ma giudicato nel 2008, dunque è presumibile che andrà in prescrizione prima del giudicato; il reato, inoltre, ricade tra quelli coperti dall’indulto approvato nel 2006; il reato, infine, stando al suo gergo da film con Thomas Milian, trasforma Travaglio in un «pregiudicato» poiché in precedenza era stato condannato sì come diffamatore, ma solo in sede civile. Condannato, oltretutto, sempre per azione di Previti: nel 2000, per un suo articolo pubblicato sull’Indipendente nel 1995, il tribunale l’aveva già condannato al pagamento di 79 milioni che gli furono progressivamente decurtati dal reddito mensile.

 

Nel febbraio scorso, poi, nella sua Torino, Travaglio è stato condannato a risarcire Mediaset e Fedele Confalonieri per alcune ingiurie pubblicate sull’Unità del 16 luglio 2006; la notizia di questa condanna registrò tra l’altro un curioso episodio: un collaboratore dell’Espresso, Daniele Mastellarini, scrisse sul suo blog che «Travaglio, che è sempre molto preciso sulle condanne altrui, scrive che “dovrò pagare 10mila euro più le spese al dottor Fedele Confalonieri”, mentre in realtà sono 12.000 e dimentica la pubblicazione dell’estratto sul Corriere della Sera, che ha un costo non indifferente. Travaglio non riporta anche la condanna a risarcire Mediaset per 14.000 euro, e soprattutto non dice che davanti al giudice ha definito la propria rubrica “di carattere satirico”». Questo scrisse Mastellarini prima che il suo rapporto con l’Espresso, senza nessuna spiegazione, avesse a interrompersi. Altre querele, come una di Antonio Socci, Travaglio le ha scansate chiedendo pubblicamente scusa.

 

Ma torniamo a ciò che in una botta sola trasformerebbe Travaglio in pregiudicato o prescritto o indultato. L’articolo del 2002 era sottotitolato così: «Patto scellerato tra mafia e Forza Italia. Un uomo d’onore parla a un colonnello dei rapporti di Cosa Nostra e politica. E viene ucciso prima di pentirsi». E già qui il cosiddetto «sottinteso sapiente» pare chiaro. Lo sviluppo, poi, è ignobile: classico copia & incolla a tesi dove un pentito mafioso spiega che Forza Italia fu regista di varie stragi e fece un patto elettorale con Cosa Nostra. Il pezzo di Travaglio farebbe schifo già così, ma la sua disonestà intellettuale deve ancora dare il meglio. Vediamo. Il pentito del caso, Luigi Ilardo, raccontò queste cose che finirono in un rapporto redatto nel 1993. Ma Ilardo venne freddato da due killer nel 1996, talché «quello che avrebbe potuto diventare un altro Buscetta non parlerà più. Una fuga di notizie, quasi certamente di provenienza “istituzionale”, ha avvertito Cosa Nostra del pericolo incombente». Chi ha raccolto le confidenze del pentito, si legge, è il colonnello dei carabinieri Michele Riccio, in seguito coinvolto in un processo su presunti blitz antidroga pilotati. Riccio, nel 2001, viene convocato nello studio del suo avvocato Carlo Taormina assieme a Marcello Dell’Utri e al tenente Carmelo Canale, entrambi imputati per concorso esterno in associazione mafiosa. Taormina negherà, ma secondo Riccio in quello studio si predisposero cose losche: aggiustare deposizioni, scagionare Dell’Utri, cose del genere. Poi l’infamia. Travaglio cita un verbale reso da Riccio, sempre nel 2001: «In quell’occasione, come in altre, presso lo studio dell’avv. Taormina era presente anche l’onorevole Previti». E praticamente finisce l’articolo: l’ombra di Previti si allunga dunque su traffici giudiziari, patti con Cosa Nostra, regie superiori e occulte.

 

Il dettaglio, l’infamia, è che Travaglio non mette il seguito della frase. Eccola per intero: «In quell’occasione, come in altre, presso lo studio dell’avv. Taormina era presente anche l’onorevole Previti. Il Previti però era convenuto per altri motivi, legati alla comune attività politica con il Taormina, e non era presente al momento dei discorsi inerenti la posizione giudiziaria di Dell’Utri». Questo è il presunto collega che questa sera arringherà le folle ad Annozero. Questo è Travaglio.

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Complimenti!!!

 

Ma devo dire che e un bravo giornalista ,ma non mi e molto simpatico il suo modo di far giornalismo.

 

Non lo conosco benissimo ma quelle volte che lo visto,ho avuto impressioni contradditorie,e vero denuncia cose che altri magari hanno paura di denunciare,ma a volte ho l impressione che lo fa deliberatamente,senza una straccio di prova,e solo per attirare l attenzione(e con questo premio pare ci sia riuscito benissimo),sparando a zero contro tutto e tutti,andando ai limiti della diffamazione.

 

 

Denunciare un qualcosa,perche lo si ha sotto gli occhi,e si ha uno straccio di prova confutabile bene,se non lo si ha si cercano e poi si denuncia il fatto,non parlando perche tutti dicono che e cosi',e far da portavoce popolare.

Piccolo esempio senza voler fare assolutamente polemiche calcistiche e solo un esempio:e come dire l inter ruba gli scudetti,si compra gli arbitri,lo dicono tutti,si ho capito ma le prove?

 

 

Come si dice "A PENSAR MALE DEGLI ALTRI MOLTE VOLTE CI SI AZZECCA"ma questa frase la presa un po troppo alla lettera secondo me.

Modificato da lele85
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lele85 Travaglio spesso cita sentenze, atti, intercettazioni, con grinta ma a 360°

 

Scusami, non ai limiti della diffamazione, ma oltre i limiti, se è vero, come è vero, che è stato condannato!!!

quanto ti fa comodo alle sentenze ci credi eccome.

 

Sai quando fanno comodo... un peso due misure

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Le sentenze, in particolare quelle definitive, sono sempre da rispettare; gli avvisi di garanzia, un po' meno (sempre che si abbia chiara la differenza che esiste tra i 2 provvedimenti!)!

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Le sentenze, in particolare quelle definitive, sono sempre da rispettare; gli avvisi di garanzia, un po' meno (sempre che si abbia chiara la differenza che esiste tra i 2 provvedimenti!)!

Interessante è leggere i vari procedimenti, 8 in totale:

Una condanna civile per aver definito Previti "futuro cliente di procure e tribunali" nel 1995; sarà un caso che poi Prewviti a partire dal 2000 diverrà assiduo cliente, tanto da essere condannato a 6 anni per corruzione, una condanna mancata sempre per corruzione (confermata a 5 anni in secondo grado) a causa della prescrizione, e un'altra condanna per corruzione a 1 anno e 6 mesi (il beneficiario finale della corruzione era Berlusconi, ciò è stato accertato, ma essendo ormai caduto in prescrizione il tutto egli non può essere condannato), infine un procedimento in corso per aver querelato dei magistrati, ma avendo essi dimostrato la loro innocenza definitivamente, Previti è indagato per calunnia.

 

Una condanna in primo grado.

 

Una condanna in primo grado (ma con l'indulto non gli capiterà niente); condannato per aver detto che ad un incontro tra Taormina e Dell'Utri nel quale questi si organizzavano per fare cose losche e aggiustare processi, era presente anche Previti. Egli infatti era presente ma Travaglio ha sbagliato a mettere due virgolette (") e per questo è colpevole nella forma e non nella sostanza, per approfondire:http://www.affaritaliani.it/mediatech/giornalisti-trabv161008.html

 

Un procedimento interrotto senza condanne, dopo che ha chiesto scusa.

 

Tre sentenze a lui favorevoli in via definitiva.

 

Un procedimento in corso.

 

Qundi per ora 3 a 1 per Travaglio e su quell'uno...meglio che non mi pronuncio ;)

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Ferme restando le doti di :scalata: , nonché di esperto di contabilità processuale, che qualcuno mostra di possedere in ragguardevoli dosi, a mio parere, per icone, simboli, divinità della pubblica moralità, quali ritengono e proclamano ai quattro venti di essere, Di Pietro, Grillo, Travaglio ed altri esseri, che evito di qualificare come si dovrebbe, di tal genere, anche UN QUARTO di condanna per diffamazione, è più che sufficiente per ANNULLARNE del tutto la credibilità!!!

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