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Mills condannato a 4 anni e sei mesi


Leviathan

Messaggi raccomandati

Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/caso+m...anni+fa.0071823

 

riporto un articolo che condivido in pieno:

 

 

Prigionieri della Magistratura

 

Caso Mills, la bufera su Berlusconi sembra un film visto quindici anni fa

 

di Domenico Giugni e Giuseppe Giliberti

 

21 Maggio 2009

 

 

Il sapore è ormai inevitabilmente quello di una scena già vista. Sono passati più di quindici anni da quel famoso avviso di garanzia che Berlusconi si vide recapitare a Napoli, al cospetto degli altri capi di governo in una riunione del G8, e fatalmente il Paese scopre oggi di essere come assuefatto di fronte alla stessa storia che continua impietosa a ripetersi.

 

Sia ben chiaro, assuefatto non solo alle accuse che piovono sul Premier dalla magistratura milanese (per quanto sia processualmente determinante, dal punto di vista politico è ormai solo un dettaglio che a recapitarle sia la Procura, piuttosto che il Tribunale). Assuefatto anche alla reazione dello stesso Berlusconi, alla sua retorica sulle “toghe rosse”, sui giudici politicizzati.

 

Assuefatto alle scomposte prese di posizione dell’Associazione Nazionale Magistrati, che non perde occasione di dimostrare tutto il livore che nutre nei confronti di chi aspira a modificare il nostro sistema di giustizia, che pure è ormai da anni collassato su stesso.

 

Assuefatto alle speculazioni della sinistra, disposta ad utilizzare le vicende del Premier, processuali o personali che siano, come strumento del proprio affannoso tentativo di riavvicinarsi agli elettore delusi da anni di totale inettitudine.

 

Eppure dovrebbe destare quantomeno sgomento leggere nero su bianco, nelle motivazioni di una sentenza, che il Presidente del Consiglio è un corruttore. “Mills ha agito da falso testimone per consentire a Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o almeno il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso operazioni finanziarie illecite”. Non c’è bisogno delle spiegazioni di Di Pietro per comprendere quanto sia grave un’affermazione del genere.

 

Non sono necessari neppure i commenti approssimativi e superficiali di tanti esponenti del Pd, impegnati a spiegare alla Nazione il significato più profondo di una sentenza che non hanno letto, o di una lunga e intricatissima vicenda processuale della quale non si sono mai occupati.

 

Non può sfuggire a nessuno che, se davvero le cose stessero in questo modo, Silvio Berlusconi non potrebbe assolutamente continuare a guidare il Governo del nostro Paese.

 

Appunto: se le cose davvero stessero in questo modo. Neppure i clamorosi ribaltoni dei verdetti sul caso Sme sono riusciti a suggerire un minimo di prudenza ai tanti irragionevoli oppositori del Premier.

 

In realtà l’Italia è un Paese in cui, dall’ultimo Tribunale di provincia, sino alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, non c’è un solo Giudice in grado di dare una risposta che sia effettivamente credibile e risolutiva, specie quando è vitale l’esigenza di giungere finalmente ad una certezza definitiva.

 

Men che meno può essere credibile un Giudice che ha manifestato pubblicamente e senza alcun imbarazzo le proprie decise posizioni anti-berlusconiane, o un Tribunale come quello di Milano, che da lustri si raccoglie intorno all’ossessione di liberare la Nazione dal Tiranno.

 

In una situazione del genere, come si può pensare di far dipendere le sorti del Governo dalla condanna di un avvocato inglese? Berlusconi ha scelto la strada poco ortodossa di andare in Parlamento ad accusare i Giudici che lo accusano. Intanto aprirà il paracadute del lodo Alfano, che gli permetterà di essere giudicato senza che la politica fagociti il merito della vicenda, quando magari anche i più accessi detrattori del sistema delle immunità per le alte cariche dello Stato, dovranno ricorrere a imbarazzate rivisitazioni delle affermazioni rese a caldo.

 

Il rischio è che nel frattempo la legittima speranza del Paese di conoscere la verità sulle accuse al Presidente del Consiglio si spenga, frustrata proprio dall’assuefazione ai mali della nostra Giustizia, prima ancora che a quelli della nostra Politica.

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come fai a condividere un articolo che parla di un inesistente avviso di garanzia?

 

Senza contare risibili attacchi al potere giudiziario infarciti di propaganda tant'è che, in confronto, i discorsi del maestro Goebbles e del famoso ministro iracheno sono il vangelo?

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come fai a condividere un articolo che parla di un inesistente avviso di garanzia?

 

Senza contare risibili attacchi al potere giudiziario infarciti di propaganda tant'è che, in confronto, i discorsi del maestro Goebbles e del famoso ministro iracheno sono il vangelo?

 

 

Lo condivido perchè dice una verità ineluttabile: è stata la magistratura a rendere inutile questa condanna.

Poi se una come la gandus può giudicare un caso riguardante berlusconi siamo apposto...

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Lo condivido perchè dice una verità ineluttabile: è stata la magistratura a rendere inutile questa condanna.

Poi se una come la gandus può giudicare un caso riguardante berlusconi siamo apposto...

 

Potresti approfondire? io di giurisprudenza non ci capisco una virgola.

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Motivi per sostituire la Gandus non l'ha trovato:

- ne la Corte d'Appello

- ne la Cassazione

- ne il CSM più servile nei confronti della casta dalla nascita della repubblica.

 

Per cosa andava sostituita? sopratutto dopo che si sono espressi tre organi?

 

 

MILANO - Nicoletta Gandus, 58 anni, che ha condannato l'avvocato inglese David Mills, è un esponente storico di Magistratura Democratica, la corrente di sinistra delle Toghe, e negli anni '80, quando era pretore, fu autrice di numerose sentenze innovative, anche in materia di interruzione di gravidanza. Nel 1981, per esempio, affronto' il caso dell'allora presidente della Regione Lombardia, Cesare Gofari che il giudice assolse dall'accusa di violazione della legge sull'aborto perché era emerso che, in molti ospedali lombardi, non veniva applicata la legge 194 sull'interruzione di gravidanza. Si occupò anche di una costola del Banco Ambrosiano, nel 1996, e condannò quattro imputati per favoreggiamento. Nicoletta Gandus fu autrice della sentenza con la quale, nel dicembre del 2005, fu assolto l'attuale presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, accusato di corruzione, abuso d'ufficio, falso ideologico e favoreggiamento per presunte irregolarità nella gestione della discarica di Cerro, nel Milanese. Il 25 aprile 2006 era tra i magistrati, con il pm Ilda Boccassini e il giudice Oscar Magi, che conduce il dibattimento per il sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar, a sfilare per le vie del capoluogo lombardo. Quell'anno la Festa della Liberazione era dedicata alla difesa della Costituzione. Il presidente della decima sezione del Tribunale di Milano ha sempre avuto una particolare attenzione per la giustizia 'al femminile', impegnandosi spesso su questi temi all'interno di Md e firmando anche una proposta di legge sulla procreazione assistita. Silvio Berlusconi, nel processo Mills, prima che la sua posizione fosse stralciata e il dibattimento per lui sospeso, l'aveva ricusata, anche per questa ragione, oltre che per delle prese di posizione pubbliche del magistrato contro la politica giudiziaria del precedente governo Berlusconi. La Corte d'appello di Milano, prima, poi la Cassazione, avevano respinto l'istanza del premier.
Modificato da Leviathan
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Non è questione di cavilli giudiziari, ma di buon senso: se hai la pazienza di leggere l'articolo a seguire capriai che la gandus è la quint'essenza del magistrato politicante che ha fatto dichiarazioni molto chiare e che ha tutti i motivi per voler colpire Berlusconi. La cosa inquientante, infatti, è come questo giudice intevenga a tutto campo e in maniera più che pubblica in qualsiasi questione riguardi la politica Italiana, dagli interni agli esteri, dalle politiche istituzionali alle questioni ambientali.

Io, personalmente, sentirei di patire un' ingiustizia clamorosa se una persona che dice questo di me è chiamata a giudicarmi su un caso delicato come questo.

Senza contare, poi, che in Italia queste storie scoppiano sempre come bombe ad orologeria, nonostante i tempi processuali che si potevano prevedere erano ben diversi, ma sono io che penso male...

 

Nicoletta Gandus, presidente della prima sezione penale del tribunale di Milano, il giudice del processo Mills che il premier ha deciso di ricusare, è una figura d’antan di Magistratura democratica. Una vita intensa e sempre in prima fila la conduce nel 2002 in Brasile. Inviata da Md in quell’anno a rappresentare i “magistrati democratici” italiani al social forum di Porto Alegre (la Gandus parteciperà anche a quelli europei di Firenze e Parigi) così raccontava di quella esperienza: “Si è anche molto parlato del ‘caso italiano’, a cominciare da Robinson (diritti umani dell’Onu, ndr) e Garzón: perché è certamente vero che la situazione dei giudici in molti paesi - in particolare del sud del mondo - è infinitamente peggiore di quella italiana, ma è altrettanto vero che la messa in discussione delle prerogative costituzionali di autonomia e indipendenza, del ruolo di controllo della legalità della magistratura in Italia, considerata fino ad ora un modello, fa scandalo a livello internazionale”.

 

Poche settimane prima delle elezioni del 2006 era in campo per firmare il documento-programma del procuratore Armando Spataro. Una dura reprimenda all’operato del governo Berlusconi, accusato di aver stravolto le leggi a beneficio di pochi. Un appello e un monito alla sinistra perché vengano bocciate tutte le leggi fatte dal governo di centrodestra soprattutto nel settore della giustizia. “Si sta chiudendo una delle più tormentate e controverse legislature della storia repubblicana - si leggeva nell’incipit di Spataro firmato dalla Gandus - e c’è oggi la prospettiva di un cambio di governo. Ma deve cambiare anche il modo di governare: dal punto di vista costituzionale e dei rapporti tra cittadini ed istituzioni”. Per i firmatari “il lavoro che attende il nuovo governo - quello di Romano Prodi nel 2006, ndr - è quindi di enorme complessità e responsabilità e si estende a settori di grande importanza per la collettività: l’informazione, la sanità, il lavoro, l’ambiente e i beni culturali, la ricerca, l’istruzione, la politica fiscale e tributaria. Importanti riforme di sistema sono necessarie anche per ridare ai cittadini fiducia nella giustizia. Ma in questo settore noi tuttavia riteniamo che vi sia una inderogabile priorità: la cancellazione delle principali leggi che sono state adottate quasi esclusivamente al fine di perseguire gli interessi personali di pochi, ignorando quelli della collettività. Si tratta di leggi che - a prescindere da ogni altra considerazione - hanno devastato il nostro sistema giustizia e compromesso il principio della ragionevole durata dei processi”.

 

Nell’appello si faceva un elenco dettagliato delle leggi volute dal governo Berlusconi di cui si chiedeva l’abrogazione immediata: “Alcune di queste leggi, pur da riformare, sono state disinnescate dalla Corte Costituzionale (ad esempio il cd. “Lodo Schifani”, cioè la L. 20.6.03 n. 140 sulla sospensione dei procedimenti per le alte cariche dello Stato) o dai giudici di merito e dalla Corte di Cassazione (è avvenuto per la Legge sulle rogatorie n. 5.10.01 n. 367 e la cd. “Legge Cirami” 7.11.02 n. 248 sullo spostamento dei processi per legittimo sospetto). Ma, per altre leggi è necessaria l’abrogazione immediata: solo con la loro abrogazione, infatti, sarà possibile restituire credibilità al paese sul piano internazionale e dignità ai governanti e ai rappresentanti politici ed ottenere la partecipazione della collettività nazionale agli sforzi necessari per ricostruire una scala di valori condivisi”. E si dettavano anche i tempi di abrogazione delle norme volute dal centrodestra. “Le leggi che devono costituire oggetto di abrogazione già nei primi mesi della legislatura sono: la Legge di “depenalizzazione” del falso in bilancio ( D.L.vo 11.4.02, n.61), che rappresenta la tipica traduzione in termini normativi della cultura della illegalità e contrasta con la tendenza mondiale a punire con maggiore severità la false comunicazioni in materia societaria; la Legge cd. “ex Cirielli”, 5.12.05 n. 251, definita “obbrobrio devastante” dal Presidente della Corte di Cassazione, che ha di fatto introdotto nuove cause di impunità per i potenti (attraverso la prescrizione breve dei reati, anche gravi, commessi dagli incensurati) e pesanti discriminazioni verso i recidivi anche per reati non gravi: dunque, incentivi a manovre dilatorie ed il prevedibile aumento della popolazione carceraria saranno l’effetto di un diritto penale per tipo d’autore; la barbara riforma della legittima difesa approvata definitivamente il 24.1.06, che introduce una presunzione di proporzionalità tra i delitti contro il patrimonio in ambiente privato e la reazione violenta con armi da fuoco contro chi ne è responsabile; la cd. Legge Pecorella sulla inappellabilità delle sentenze di proscioglimento che, a parere di molti, altera il principio costituzionale della parità delle parti nel processo e, dilatando le possibilità di ricorso alla Corte di Cassazione, parzialmente la trasforma in giudice di merito, ingolfandola e rendendone ingestibile l’attività. L’impegno di coloro che intendono formare il futuro Governo deve estendersi inoltre alla sospensione immediata della efficacia di tutti i decreti legislativi di attuazione delle legge di riforma dell’ordinamento giudiziario (Legge delega n. 150 del 2005): solo così potrà essere predisposto e realizzato un progetto di riforma di ampio respiro, utilizzando i contributi del Csm, degli accademici, della magistratura associata, degli avvocati e delle associazioni dei giuristi e del personale amministrativo. Chiediamo allora a tutti coloro che parteciperanno alla prossima campagna elettorale un impegno espresso, preciso e incondizionato ad operare immediatamente per l’abrogazione di queste leggi, che non sia diluito in promesse di riforme generali nei vari settori dell’ordinamento. L’assunzione di tale impegno è condizione e garanzia irrinunciabile perché, come giuristi e come cittadini, possiamo confidare nella volontà degli eletti di ripristinare effettivamente, non solo in questo campo, le regole fondamentali della democrazia”.

 

Qualche anno prima, nel 2001, invece, la Gandus aveva firmato un appello contro la “repressione” israeliana. Questo il passaggio chiave: “Rispondiamo alla richiesta degli intellettuali, universitari e cittadini israeliani esprimendo la nostra ferma condanna della politica di repressione violenta e di blocco economico messa in atto dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese. In questo contesto, scegliamo di esprimerci in quanto ebrei, per negare al governo israeliano la possibilità di legittimare il proprio operato dichiarando di agire in nome del popolo ebraico, del quale anche i firmatari e firmatarie di questo testo fanno parte. Con l’intenzione di contribuire con questo gesto alla creazione di una reale mobilitazione per una pace giusta e duratura nell’area, sollecitiamo un impegno del governo italiano e dell’Europa in favore dell’intervento immediato di una forza internazionale di pace, forse l’unico strumento utile ad interrompere questa ormai insopportabile spirale di sangue e di violenza e ribadiamo l’urgenza della ripresa delle trattative. Intendiamo anche sottolineare che a nostro avviso una pace giusta e duratura è raggiungibile solo attraverso: la fine dell’occupazione militare della Cisgiordania e di Gaza e lo smantellamento degli insediamenti...”.

 

Con altre 1500 persone, la Gandus aveva firmato anche una lettera inviata al Parlamento per contestare l’”ossessivo richiamo da parte della Chiesa cattolica a valori e modelli unici: in questo apostolato scorgiamo, con preoccupazione, vene di integralismo e di contrapposizione ad altri integralismi, ma, proprio perché laici, difendiamo la libertà della Chiesa e della sua missione”. Nel 2004, Nicoletta, questa volta quale esponente del Collettivo Donne e diritto, partecipava a Milano alle manifestazioni in favore della 194: “È un altro segnale del desiderio di donne e uomini di partecipare alla politica - commentava al Manifesto -. È stata un’affermazione di libertà, in 200 mila abbiamo detto che non esiste una sola morale”. Due anni prima la Gandus aveva firmato anche un appello a favore dei referendum per la modifica della legge 40, quella sulla procreazione assistita, varata dalla maggioranza di centrodestra: “Un Sì convinto ai quattro referendum sulla legge riguardo alla fecondazione assistita. Le ragioni che li motivano le abbiamo maturate non da ora, ma nel percorso politico con le donne, iniziato con la riflessione su aborto e sessualità femminile. Rifiutiamo la logica proibizionista di una legge costruita su divieti ed obblighi, senza rispetto della salute, prima di tutto delle donne. Non pensiamo che l’assenza di divieto sancisca di per sé un diritto al figlio. Mettere un divieto per contrastare la traduzione in diritto di desideri (presunti) illimitati non fa che confermare, rovesciandola, la logica dei diritti. Ci interessa invece tenere aperto lo scarto incolmabile fra i desideri e i diritti... La legge, degradando la madre a corpo contenitore di una vita, lungi dal contrastare la temuta riduzione dell’essere umano a materia genetica manipolabile, la favorisce; e dunque non tutela neppure l’embrione. L’embrione congelato è lì a ricordarci che non vi è sviluppo vitale né essere umano, senza la madre e al di fuori della relazione con lei. Discendono da qui per noi le valutazioni di merito sulle norme più gravi, diremmo ‘perverse’, della legge, oggetto dei referendum: dall’impianto obbligatorio degli embrioni prodotti in vitro che, con il divieto di crioconservazione e di ogni diagnosi preimpianto, configura il dovere di maternità, anche a costo della salute della donna e dei nascituri; all’equiparazione dei diritti del concepito a quelli della donna con l’inevitabile conseguenza di estendere la tutela del concepito al feto e dunque di rimettere in questione l’aborto; alla messa al bando della fecondazione con seme o ovuli di donatore, riducendo il padre e la madre al mero fatto genetico; all’irrealistica proibizione della ricerca scientifica, rinunciando a dettare regole in grado di garantire la libertà scientifica ma anche la trasparenza sulle finalità, sui rischi e sulle opportunità. Non è la legge, né tanto meno questa legge, che può dare risposte alle inquietudini, fondate o immaginarie, suscitate dalle tecnologie della riproduzione. Quel che c’è prima della nascita chiede un limite del diritto, chiede di riconoscere, con umiltà, che la legge può fare danni se prescinde dalla relazione madre/figlio. Non vi è infatti modo di fare ordine nella procreazione, medicalmente assistita e non, se non si mette al centro delle regole la donna, quale soggetto libero e responsabile”.

 

Dopo la vittoria di Prodi nel giugno del 2006, il giudice Gandus interveniva ancora schierandosi nel referendum contro la devolution: “È importante opporsi a questa devolution perché è espressione della generale posizione antidemocratica... È sovrastata da un incombente potere autoritario e centralista, concentrato nella mani del capo del governo”.

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ma la corte d'appello, la cassazione e il CSM non sono cavilli giudiziari se ti riferivi a quello.

 

 

No, ma se tanto è normale che i giudici facciano politica non saranno certo i loro organi di autogoverno, dominati dalle stesse correnti che avvelenano la magistratura, a censurare questa condotta.

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se c'è la divisione dei poteri c'è perchè un potere non ne scavalchi un altro... se il potere giudiziario sta facendo un colpo di stato di velluto, l'esecutivo e il legislativo lo devono impedire. o sono degli incapaci

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se c'è la divisione dei poteri c'è perchè un potere non ne scavalchi un altro... se il potere giudiziario sta facendo un colpo di stato di velluto, l'esecutivo e il legislativo lo devono impedire. o sono degli incapaci

 

 

Mah veramente io sento che siamo in una dittatura di stampo nazifascista con a capo berlusconi...

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voglio dire: se sei l'esecutivo e la magistratura ti prevarica te non devi strepitare ma agire di conserva col potere legislativo. se no è solo propaganda.

 

 

Ehm...non so se hai visto come tutti hanno reagito a qualsiasi riforma della giustizia, a partire dalla sacrosanta separazione delle carriere.

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Ragazzi prima di gridare a inesistenti colpi di stato farei notare che nel caso in questione abbiamo:

- una lettera di David Mills al suo commercialista

- confessione a caldo di David Mills

- testimonianza del commercialista

 

Che la gandus sia rossa blu o celestino cambia poco, di fronte a una bella mole di prove.

 

 

Il problema è che da Craxi ai suoi attuali degni successori al governo (forse era meglio Craxi) la casta politica è corrotta e collussa all'inverosimile, e se la magistratura ogni tanto scopre qualche punta di Iceberg non si può gridare al "separare le carriere" (poi visto l'ultima iniziativa degna davvero di Stalin ).

Se notate quando si aprono inchieste ultimamente c'è sempre la combricola bi partisan.

 

Qui nessuno sta prevaricando nessuno, e non è la magistratura a infilarsi in faccende politiche, sono i politici che, rubando a man bassa alla luce del sole, si infilano in questione delle magistratura.

 

 

Dopo posterò l'articolo di Travaglio intitolato: "comitato vittime di Al Tappone" dove si noterà che fine fanno gli scudi umani (dal fratello Paolo a Mills, passando per Berrutti e altri) che lo coprono.

Questo è il modo di fare politica del PDL, inutile cercare scusanti

 

Intanto posto quello di ieri, simpatico e ben fatto come sempre

 

La stampa umoristica, cioè Libero, titola: «Giù mazzate a Silvio». Ma dev’esserci un refuso: voleva dire «Giù mazzette da Silvio». Nel reparto servitù, cioè sul Giornale, un cronista non si dà pace: «Berlusconi non era imputato, ma a pag. 359 delle motivazioni di Mills i giudici scrivono che avrebbero condannato volentieri anche lui. Affermazioni pesanti su un imputato che non era più nel processo e che contro di esse non può nemmeno fare appello». E chissà perché l’imputato non era più nel processo: assolto (come ha detto Studio Aperto)? Defunto? No, impunito per legge, ma questo non si può scrivere.

 

L’avvocato Flick una volta disse che «i protagonisti di Tangentopoli erano Gustavo Dandolo e Gioivo Prendendolo». Ecco, i giudici dovevano condannare Prendendolo senza nominare Dandolo che, poverino, «non può nemmeno fare appello» a causa del cattivo Al Fano. Sempre sul Giornale, il solito poveretto con le mèches ripubblica il solito pezzo: «Processo ridicolo, senza uno straccio di prova: assoluzione inevitabile». Infatti. Naturalmente Al Tappone non gli ha dato retta e s’è messo in salvo. Anche perché le competenze del mèchato in materia di diritto sono pari alla sintassi. Il pover’ometto dice che «Berlusconi nel processo All Iberian fu assolto» (falso, la fece franca per prescrizione) e denuncia, restando serio: «i giudici decidono quali consulenti tecnici l’han detta giusta e quale, tra le versioni e ritrattazioni di Mills, sia l’autentica. La sentenza è un’articolata esercitazione di libero convincimento del giudice». Giudici che giudicano: roba da matti.

 

 

Da notare il solito Facci, tanto apprezzato da qualcuno che gli crede pure (è quello con le meches).

E' proprio una fortuna che Berlusconi non ha creduto a Facci e si è protetto con la legge più incostituzionale che ci sia.

Forse la Consulta deciderà sul Dolo Al Fano dopo l'estate, e allora io mi chiedo:

 

"ma cosa ha da fare questa consulta per non esserci ancora pronunciata in più di sei mesi"?

quanti casi affronta al giorno?

Modificato da Leviathan
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Piu che altro la cosa da non dimenticare, riguardo a questo caso, e' che non sono stati i magistrati ITALIANI a svolgere indagini sul caso Mills, ma sono stati gli inglesi che, a fronte di una notizia di reato ricevuta dal commercialista dello stesso Mills (che aveva paura di essere imputato di evasione fiscale per i famosi 600.000), hanno trasmesso, come doveroso trattandosi, appunto, di notizia di reato, la sgnalazione ai magistrati italiani.

 

Da li, l'indagine e il processo, che viceversa nessuno avrebbe mai aperto.

 

Quindi, se parliamo di 'complotto', dobbiamo addirittura parlare di complotto internazionale, a partecipazione britannica.

resto in attesa di strali sulla Perfida Albione, poi mi convincerò che, invece che al 2000, stiamo andando sempre più verso il 1930.

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il PDL per la vicenda ha perso mezzo punto, mi spiace per chi crede che si fa il gioco di Berlusconi ricordare certe cose

(ma non vedete che gli aberranti editorialisti italiani e i politici di centro destra battono molto su questo chiodo. Credete sia davvero vero? E' un inganno, punto)

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Ehm lev però rimane un piccolo problema...mancano prove certe della "dazione" di denaro da Berlusconi e Mills, quindi la sentenza, in questa forma, è in gran parte basata su prove circostanziali (non lo dico con supponenza, semplicemente sono circondato da amici avvocati e ne discutevo con loro), e pare che possa facilmente essere ribaltabile in appello.

Questo, unito alle tempistiche molto molto strane dei processi che riguardano il premier in Italia, mi fa pensare che sia l'ennesima bufala scattata a tempo.

 

Che la gandus sia rossa blu o celestino cambia poco, di fronte a una bella mole di prove.

 

Prima cosa i giudici non dovrebbero fare politica attiva, mentre in Italia vi sono incentivati in ogni modo, in secondo non si tratta del colore della gandus ma di quello che ha espresso ripetutamente e pubblicamente.

Tu saresti disposto a farti giudicare da qualcuno che, manifestamente, ti odia? Ti sembra giusto?

 

Poi che Berlusconi sia colpevole di un reato simile non mi appare affatto strano e potrebbe essere probabile, come sapete non l'ho mai amato, ma per onestà intellettuale quando vedo queste cose e le studio un attimo mi viene un moto di repulsione verso le istituzioni Italiane.

 

il PDL per la vicenda ha perso mezzo punto, mi spiace per chi crede che si fa il gioco di Berlusconi ricordare certe cose

(ma non vedete che gli aberranti editorialisti italiani e i politici di centro destra battono molto su questo chiodo. Credete sia davvero vero? E' un inganno, punto)

 

Il problema non è di chi fa il gioco, il problema è che le sentenze e una ingiustificata spocchia morale non dovrebbero essere il cardine della politica elettorale a sinistra!

Non sono credibili, sono quattro pagliacci che cercano di mendicare voti dicendo quanto è cattivo il nostro dittatore mentre non rappresentano un alternativa valida, vedrete che ci troveremo di fronte all'ennesima crociata di disperati unita per ripulire dalla zozzura berlusconiana le istituzioni che sarà l'ennesimo flop nel caso, e non lo vedo difficile tra 4 anni, si trovi a governare.

Modificato da Dominus
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Ehm lev però rimane un piccolo problema...mancano prove certe della "dazione" di denaro da Berlusconi e Mills, quindi la sentenza, in questa forma, è in gran parte basata su prove circostanziali (non lo dico con supponenza, semplicemente sono circondato da amici avvocati e ne discutevo con loro), e pare che possa facilmente essere ribaltabile in appello.

Questo, unito alle tempistiche molto molto strane dei processi che riguardano il premier in Italia, mi fa pensare che sia l'ennesima bufala scattata a tempo.

Prima cosa i giudici non dovrebbero fare politica attiva, mentre in Italia vi sono incentivati in ogni modo, in secondo non si tratta del colore della gandus ma di quello che ha espresso ripetutamente e pubblicamente.

Tu saresti disposto a farti giudicare da qualcuno che, manifestamente, ti odia? Ti sembra giusto?

 

Poi che Berlusconi sia colpevole di un reato simile non mi appare affatto strano e potrebbe essere probabile, come sapete non l'ho mai amato, ma per onestà intellettuale quando vedo queste cose e le studio un attimo mi viene un moto di repulsione verso le istituzioni Italiane.

Il problema non è di chi fa il gioco, il problema è che le sentenze e una ingiustificata spocchia morale non dovrebbero essere il cardine della politica elettorale a sinistra!

Non sono credibili, sono quattro pagliacci che cercano di mendicare voti dicendo quanto è cattivo il nostro dittatore mentre non rappresentano un alternativa valida, vedrete che ci troveremo di fronte all'ennesima crociata di disperati unita per ripulire dalla zozzura berlusconiana le istituzioni che sarà l'ennesimo flop nel caso, e non lo vedo difficile tra 4 anni, si trovi a governare.

Quoto, tutto, :adorazione: , ma nessuno ti risponderà, punto per punto, ti posteranno un articolo di Travaglio o di qualche altro illustre consimile o ti tireranno in ballo Albione e Mussolini, se non Hitler in persona!!!

 

Come dire, analizzano il problema, con la stessa imparzialità della Gandus!!! :asd:

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Madmike è inutile, ormai in Italia Berlusconi è riuscito a far passare il concetto che la Magistratura non è indipendente ma decisa ad effettuare una sorta di colpo di stato di velluto.

 

Di fronte a ciò cose elementari come l'onestà, il rispetto della cosa pubblica, il rispetto delle istituzioni dello stato e anche, perchè no, un pizzico di dignità, sono passate ormai in secondo piano.

 

In quale altro paese un premier citato in una sentenza come corruttore di giudici potrebbe mai rimanere al potere? In Italia non solo è così, ma si fa passare addirittura per martire.

 

Amiamo confrontarci con gli altri paese europei ma in momenti come questo mi pare che siamo molto più simili a certe dittature sud-americane... o forse, come dici te, siamo nel 1930...

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Signori, qui non si tratta di ribaltare la questione. Il problema non e' certo se Franceschini e' un buon statista: non credo affatto che lo sia. E la sostituzione di B. credo sia un problema, eventualmente, anche dentro il PDL.

 

Qui la questione e' diversa:

- il Premier e' imputato di un fatto gravissimo (corruzione).

- la segnalazione di questo fatto (la potenziale corruzione) non e' venuta da un magistrato politicizzato di Milano o di Roma, che ha contro B. acredine od ostilita' politica, ma dalla magistratura Britannica che ha ricevuto una notizia di reato e l'ha inviata ai magistrati italiani.

- il soggetto (Mills) e' stato processato per questo reato. Il corruttore parrebbe essere B. oppure persone del suo entourage (e questo lo dice il corrotto, che poi ha ritrattato, ma tant'e': esistono sue testimonianze in tal senso)

- Il processo e' finito poche settimane fa: il dispositivo della sentenza e' stato pubblicato nei termini (e questa storia delle sentenze 'a orologeria' ha, a sua volta, stufato: e' il principale uomo politico italiano, mi dite quando si potrebbe pubblicare una sentenza senza che, a breve, non ci sia un summit, una elezione, un bilaterale con qualcuno, un appuntamento importante in parlamento... praticamente MAI).

- Che la Gandus sia 'di sinistra', importa poco: con lo stesso concetto, il Travaglio, condannato di recente, dovrebbe ricusare il giudice perche' 'di destra', cosi' come il compagno G quando fu condannato per tangenti. Sinceramente, a questo punto, meta' dei magistrati italiani, in quanto contrari (e lo si può fare, fino a prova contraria) alle leggi di riforma della magistratura, dovrebbero essere 'inaffidabili'. Mi pare un po troppo. sarebbe come se alla Corte Suprema Usa, con cariche politiche e vitalizie, Obama non riconoscesse i giudici in quanto nominati da Bush e, li sicuramente, riconducibili ad altra parte politica.

 

Mi pare che come sempre si stia rivoltando la frittata in maniera un poco esagerata. Poi, fate voi.

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Che la Gandus sia 'di sinistra', importa poco: con lo stesso concetto, il Travaglio, condannato di recente, dovrebbe ricusare il giudice perche' 'di destra',

 

Se il giudice avesse detto che travaglio è un pericolo per la democrazia Italiana e che va rimosso ad ogni costo direi proprio di si, a meno che travaglio non sia scemo.

E se Berlusconi può deleggittimare la magistratura è eprchè questa non gode della fiducia dei cittadini, non mi sembra che nessuno l'abbia fermata quando, con un' inchiesta più che dubbia, hanno completamente rivoltato, probabilmente anche giustamente, il sistema partitico che aveva governato questo paese per quasi 50 anni!

Il fatto è che da allora ci hanno preso la mano e le persone da un' incondizionata stima sono arrivati ad un ostile indifferenza verso quest'istituzione.

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Quoto, tutto, :adorazione: , ma nessuno ti risponderà, punto per punto, ti posteranno un articolo di Travaglio o di qualche altro illustre consimile o ti tireranno in ballo Albione e Mussolini, se non Hitler in persona!!!

 

Come dire, analizzano il problema, con la stessa imparzialità della Gandus!!! :asd:

 

Sto ancora decidendo se questa sia ironia fuori luogo, o se sta insultanto gli utenti che stanno discutendo a sfavore di Berlusconi. Tra l'altro solo per citarne uno, non mi pare che Leviathan stia postando fregnacce, e in uno dei suoi link c'era se non erro, anche il pdf della sentenza.

Modificato da -{-Legolas-}-
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Se il giudice avesse detto che travaglio è un pericolo per la democrazia Italiana e che va rimosso ad ogni costo direi proprio di si, a meno che travaglio non sia scemo.

E se Berlusconi può deleggittimare la magistratura è eprchè questa non gode della fiducia dei cittadini, non mi sembra che nessuno l'abbia fermata quando, con un' inchiesta più che dubbia, hanno completamente rivoltato, probabilmente anche giustamente, il sistema partitico che aveva governato questo paese per quasi 50 anni!

 

Non mi pare che nella sentenza ci sia scritto nulla di simile. Se poi tu pensi che condannare Greganti, Craxi, Forlani e compagnia cantante, a fronte di prove circostanziate di malversazioni, sia stata un inchiesta più che dubbia, allora davvero siamo al capovolgimento della realtà. E a questo punto e' davvero inutile discutere, sarebbe come dire che oggi nevica mentre fuori ci sono 30 gradi.

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