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Armi non armi - Tecniche di difesa improvvisata


Rick86

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Copio e incollo dal sito www.earmi.it, autore Edoardo Mori

 

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Armi non armi - La difesa improvvisata

 

Molte persone sono assillate dal problema di come potersi difendere efficacemente da aggressioni, pur di fronte al divieto di portare con sé armi di qualsiasi genere. Non tutti possono studiare per qualche anno arti marziali ed è dimostrato che difendersi “con le unghie e con i denti” non basta! D’altra parte tutto ciò che va oltre le armi del nostro corpo, può far incorrere in grane giudiziarie.

Il problema poi è complicato ulteriormente dal fatto che non bisogna difendersi solo dai delinquenti, ma anche dalle smanie antiarmi di polizia e giudici. Guai a difendersi; meglio la morte propria che quella del delinquente! Penso che quest’anno la medaglia di mercurio la vincerà il prefetto di Nuoro che è riuscito a ritirare quasi un terzo delle licenze di porto d’arma per difesa (circa 360 su 1200). Io non so se avessero dei problemi i suoi predecessori nel dare le licenze o se li abbia lui ora a non darle e quindi lascio il responso ai posteri. Non da meno la Cassazione la quale ha considerato ingiustificato il porto di un coltello nell’orto da parte di un tizio che voleva tagliarsi le vene (ma che lo avrebbe assolto se fosse stato tanto furbo da dire che aveva deciso di tagliarsi le vene avendo visto i vermi sul cavolo che voleva raccogliere con il coltello!) oppure che ha condannato un tizio che affermava di aver usato il coltello per farsi un panino, perché il pane, il salame e il panino non c’erano più e quindi mancava la prova della giustificazione (se avesse avuto la prontezza di spirito di vomitare il panino addosso al poliziotto, forse se la sarebbe cavata!).

 

La soluzione giuridica non è facile perché nel momento che se si porta uno “strumento” che sia chiaramente “destinato allo scopo di offendere”, la legge lo equipara ad un’arma impropria e quindi si risponde di porto senza giustificato motivo di uno strumento atto ad offendere.

Non tratterò ovviamente di condotte illegali, come portare armi camuffate, perché non è mia abitudine consigliare comportamenti dannosi, ma esporrò quelle soluzioni che, usate con buon senso, consentono di rimanere nei limiti della legalità. Tanto più vi si resterà, quando più si reagirà solo in caso di vero pericolo e necessità.

Si tenga presente che in diritto conta l’apparire e non l’essere, ragione per cui, l’importante è che in caso di controllo non vi siano elementi di prova che ci facciano ritenere in malafede; le nostre segrete intenzioni non contano ai fini del diritto, a meno che non siamo noi stessi a confessarle. Perciò mai portare un coltello quando si è in compagnia della suocera che ai Carabinieri direbbe subito “io glielo avevo detto a mio genero di lasciare il coltello a casa, ma lui fa apposta a fare il contrario!”

Inoltre è inutile sperare di potersi nascondere dietro ad un dito: posso riuscire a convincere il giudice che ho portato un martello nei campi per riparare una staccionata; ma se lo porto allo stadio non crederà mai che dopo la partita volevo andare nei campi.

Ricordo poi che lo scopo primario dei mezzi di autodifesa non è far del male, ma è di consentire di guadagnare tempo per aver modo di fuggire il più velocemente possibile, di nascondersi, di cercare aiuto.

 

Per essere in regola è perciò necessario, in alternativa:

1) portare uno strumento per cui si possa indicare in modo plausibile un giustificato motivo;

2) che ciò che si porta non sia chiaramente individuabile, in base alle circostanze di tempo e luogo, come potenziale strumento atto ad offendere;

3) portare sostanze di uso comune idonee a respingere l’avversario, ma rispetto a cui non vi è nessuna restrizione.

Da un punto di vista tecnico si ricordi poi che quando ci si difende occorre poterlo fare in modo serio; le mezze misure servono solo a far incattivire l’avversario. La difesa deve essere tale che con un solo atto l’aggressore viene messo nella impossibilità di reagire per il tempo necessario per immobilizzarlo definitivamente o per poter fuggire a distanza di sicurezza. Regola basilare dell’autodifesa è che si deve colpire per primi e che l’avversario non deve poter rispondere. Ciò ovviamente limita notevolmente i mezzi a disposizione.

 

La soluzione più ovvia è più legale è di portare una pistola a salve; è però essenziale che la stessa abbia lo sfogo dei gas attraverso la canna (i modelli tedeschi, dette Gaspistolen, lo hanno) e che sia in calibro 8 o 9 mm, a salve; le munizioni e l’arma sono di libera vendita. Non è vietato creare lo sfogo dei gas anteriormente, purché con ciò non si renda possibile il lancio di oggetti. Il vantaggio dello sfogo anteriore consiste nel fatto che fino a mezzo metro di distanza la fiammata e il fumo in faccia allo aggressore sono più che sufficienti per metterlo fuori combattimento e che, se si spara a contatto con il corpo non protetto da robusti vestiti, si provoca un dolore pari a quello di una ferita. Perciò l’effetto psicologico è pari a quello che si avrebbe sparando con un’arma vera; il rumore inoltre è un efficiente allarme.

 

Vediamo ora altre possibilità seguendo l’ordine prima indicato.

1) È l’ipotesi più difficile da realizzare perché la Cassazione non accetta l’idea che una signora giri con un coltello da cucina o con una grossa forbice nella borsetta. Ma con un po’ di fantasia si possono immaginare situazioni in cui avere un coltello con sé appare giustificato:

- si è andati al supermercato e si è acquistato un coltello da cucina ancora nella sua foderina di plastica. Ma può essere difficile spiegare dove è finito lo scontrino e perché a mezzanotte si abbia ancora il coltello con sé; se si riesce a spiegare il tutto, si è in regola.

- si era da tempo comperato un bel coltello da caccia, ben impacchettato in carta velina e nastrino, da regalare ad un amico o un coltello da cucina per un’amica, e quel giorno il pacchetto è stato messo in borsetta proprio per portarlo ad essi e far loro una sorpresa.

- in un sacchetto si ha la forbice e materiale vario per confezionare pacchi od altro;

- il taglierino è in una borsa di attrezzi assieme a righello, pinza, colla, ecc.; anche in questo caso il porto appare giustificato se si espone che lo si sta portando per andare a riparare qualche cosa.

- un robusto e appuntito ago da maglia con una pezzo di sciarpa in lavorazione;

 

2) Più semplice è avere con sé oggetti che sembrano innocui, possono essere portati senza problemi, ma che, se usati con un po’ di abilità, diventano micidiali. Ho giudicato io il caso di una signora aggredita di notte e che ha letteralmente spezzato in due la gamba dell’aggressore con un calcio; molto efficace perché aveva robusti zoccoli di legno. Per chi si deve difendere non vi è nulla di peggio delle moderne scarpe da ginnastica, peraltro ottime per fuggire. Tra esse e gli antichi scarponi con i chiodi, vi è la stessa differenza che vi può essere tra un cuscino e una mazza ferrata.

Molto efficace è un oggetto pesante e spigoloso contenuto in una robusta borsa della spesa da roteare ed usare come mazza. Se uno vi mette un mattone o una pietra difficilmente convincerà i giudici che non voleva usarlo per offendere, ma una scatola di pomodori pelati fa altrettanto male e non insospettisce nessuno; ancor meno è sospetto un portacenere di cristallo puntuto come un porcospino.

Altrettanto si dica di un ombrello con un robusto puntale, se del caso anche un po’ “migliorato”; non è mai vietato portare con sé un ombrello; a ferragosto si porta come parasole! Per difendersi l’ombrello non va usato come un bastone, ma come una lancia perché con più è limitata la superficie del corpo che si percuote, più si colpisce in profondità e maggiore è il dolore.

È chiaro che a questo punto solo la fantasia pone un limite agli oggetti che si possono portare con sé: un robusto mazzo di chiavi con puntuto portachiavi da impugnare in modo che le punte sporgano bene dal pugno, un cavatappi e tanti di quegli oggetti che i moderni designer creano ben spigolosi. Un sacchetto con dentro una bottiglia rotta può fornire, in caso di bisogno, un bel pezzo di vetro tagliente da impugnare e nessuno vi può accusare di aver commesso una cosa così antiecologica come buttare dei vetri fuori dell’apposito bidone.

In auto si può tenere a portata di mano un piccolo estintore; bisogna però esercitarsi ad usarlo con una mano solo e rapidamente.

Per usare questi oggetti come difesa è necessario avere agilità e prontezza di riflessi e sapere dove colpire; altrimenti è sempre meglio evitare di far incattivire l’avversario; se questi è già pronto a tutto, allora ovviamente si può rischiare il tutto per tutto.

 

3) La categoria delle sostanze offensive offre ancor maggiori possibilità perché la legge considera armi solo i gas accecanti o asfissianti. Manca una norma per le polveri e i liquidi. Vale a dire che non è vietato portare con sé due etti di pepe finemente macinato. Eppure esso, buttato o sfregato in faccia all’avversario, è efficace quanto le bombolette al peperoncino.

Quindi chi in auto, nella tasca della portiera, si tiene a portata di mano un recipiente da cui prelevare una manciata di pepe, si può difendere da un aggressore meglio che con un’arma (ovviamente con questi prodotti è essenziale controllare sempre da che parte tira il vento!). L’effetto può essere migliorato sensibilmente mescolando al pepe del peperoncino macinato molto finemente.

Per l’uso in borsetta o dalla tasca, bisogna inventarsi qualche cosa di facilmente portabile e facilmente frantumabile al momento dell’uso. Una idea potrebbe essere un raviolone di pasta imbottito di pepe e seccato oppure un grosso maccherone sigillato alle estremità, dopo averlo provvisto di adeguato “ripieno”.

I liquidi pericolosi sono molto efficaci ma presentano il problema della difficile trasportabilità che li può rendere pericolosi per chi li ha con sé. Inoltre il danno cagionato può essere eccessivo rispetto al pericolo e quindi si rischia una condanna.

Il prodotto più maneggevole sembra essere l’ammoniaca la quale si può portare per curare morsicature di insetti, non fa danni sulla cute, ma è micidiale sulle mucose (occhi, bocca); anzi il problema è che è fin troppo pericolosa e richiede cure ospedaliere; quindi può essere usata solo in casi di assoluta emergenza. Inserita in una bottiglietta di plastica (o un vecchio tubo di plastica per dentifricio) con un tappino sottile da cui può essere spruzzata mediante una energica pressione, fa finire dritto all’ospedale chi la riceve sul volto.

Per difesa abitativa un robusto giocattolo spara-acqua fregato al figlio può mettere in fuga una banda di rapinatori, se caricata con ammoniaca o con prodotti stura-lavandino molto irritanti. È ovviamente sempre necessario fare accurati esperimenti, con tutte le precauzioni del caso (guanti, occhiali) per accertare che col tempo l’arnese non si sciolga per effetto del liquido (l’ammoniaca corrode molti metalli) e che non vi siano perdite. L’ammoniaca in particolare, se non è in un recipiente a tenuta stagna, tende anche a separarsi dall’acqua in cui è disciolta e può capitare di trovarsi a spruzzare un bandito con sola acqua!

Gli spara-liquidi o spruzza-liquidi non devono essere usati fuori di casa perché giuridicamente sarebbero oggetti atti ad offendere; quindi in casa ci si può costruire e si può detenere qualunque ordigno spruzza-liquido, anche un piccolo lanciafiamme! Fuori di casa bisogna limitarsi alla bottiglietta, non qualificabile come “strumento”.

 

ATTENZIONE: Un tale oggetto in casa è pericoloso quanto un’arma carica; mai tenerla se la casa è frequentata da bambini o gente inesperta che ci può scherzare; mai conservare liquidi pericolosi in recipienti anonimi e facilmente apribili.

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Io consiglio spray al peperoncino per le donne

Io personalmente molto di rado indosso un piccolo giocattolino qua nella foto:

 

2139.jpg

 

 

non so se il possesso è legale.

 

Dissuasore elettrico 200.000 Volt, bassissimo amperaggio non dannoso per la salute umana. Munito di laccetto di sicurezza anti-ritorsione.

 

 

 

EFFETTI DELLA SCOSSA:

- 1/4 di secondo, scossa leggera che provoca all'aggressore una sensazione pari a un leggero crampo

- 1 fino a 3 secondi, scossa media che provoca all'aggressore un forte tremore ma di breve durata

- 4 fino a 6 secondi, scossa forte che provoca all'aggressore una sensazione di sbalordimento e smarrimento generale.

 

DETERRERNTE PSICOLOGICO:

L'esperienza di anni di distribuzione in Germania (il prodotto è Made in Germany) ha fatto riscontrare che raramente si sia arrivati al contatto fisico con l'aggressore, infatti la scossa ha un grosso deterrente psicologico. Il nostro consiglio, in caso di tentativo di aggressione, è quello di azionare la scossa più volte senza però avvicinarsi in modo da dare la possibilità di fuga evitando il contatto tra le due persone.

 

http://www.luftgewehre.org/shop/assets/big/Power200Gr.jpg

 

Di sicuro è uno strumento che ha un grande richiamo nell’immaginario delle persone. Tutti si immaginano che toccata da una scarica di corrente da 200.000 V una persona faccia un balzo di un metro e rimanga a terra fumante. Forse è per questo che tanti li vogliono ma hanno paura di acquistarli a causa della nebulosità della legislazione in materia di armi. Infatti tantissimi appassionati di armi credono tuttora che tutti questi strumenti abbiano i connotati di vera e propria arma.

 

Essendo la legislazione chiara sul fatto che per essere “arma” un oggetto deve essere atto ad offendere e la sua finalità costruttiva deve essere l’offesa, il dissuasore elettrico deve essere analizzato per pericolosità intrinseca nei confronti delle persone. In Italia e in Europa la legge che regola la pericolosità o meno degli impianti elettrici nei confronti dell’uomo e’ rappresentata dalle norme CEI .In tali norme si evidenzia che se il rapporto tra voltaggio e amperaggio è al disotto di un determinato livello si ha la percezione del “dolore-fastidio” ma non si ha pericolosità per la persona. Su questa base sono realizzati i nostri dissuasori.Essi hanno solo un grandissimo potere deterrente; a contatto con la persona creano una sensazione di dolore o disagio estremamente intensa ma localizzata al solo punto di contatto e alla fine della scarica non si possono avere prolungamenti delle sensazioni o danni di nessun tipo. Per assurdo un accendi gas ha una potenzialità lesiva 10 volte maggiore rispetto al dissuasore elettrico.

 

La linea di confine tra arma comune “propria” e arma “impropria” è uno dei punti di forza della nostra legislazione sulle armi. Con arma propria si intendono tutti gli strumenti la cui finalità costruttiva e’ di nuocere alla persona (un pugnale doppio filo o un tirapugni sono esempio di due “armi bianche”). Le armi improprie sono invece tutti gli strumenti la cui finalità d’uso è diversa dal nuocere ma che all’occorrenza possono farlo (un cacciavite o un coltello da cucina). Non essendo le caratteristiche di un dissuasore elettrico atte ad offendere la persona non è configurabile come un’arma, ma usato impropriamente o per aggredire si riconfigura come un arma impropria.

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non capisco...

 

Le vendono in giro

 

Anche i pepper spray li vendono al supermercato ma sono illegali in quanto considerato un'arma propria. Sono legali solamente quelli venduti in armeria, il cui trasporto e detenzionete è tollerato(se trovi il polizziotto che vuole fare lo stronzo ti denucia, oppure puoi essere comunque denunciato dalla "vittima" dello spray e li sarà il giudice a decidere se eri o meno legittimato all'uso) in quanto prodotti a ridotta concentrazione. Nel pacchetto sicurezza appena varato dovrebbe esserci una norma che ne legalizza l'uso.

 

Per la legge italiana il taser è considerato arma propria non da fuoco e quindi, in quanto arma propria possono essere venduti SOLO in armerie autorizzate, con licenza d'importazione, a persone dotate di porto d'armi ma non possono essere portati in giro per nessun motivo. L'unico uso che puoi farne è in casa.

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Torcia in solido metallo di una nota marca americana con potenza tale da accecare momentaneamente al buio nonché dentellatura da ambo i lati in grado di provocare un bel dolore se usata per un fendente su cranio o faccia.

Sta comodamente in tasca.

Scusa: parcheggio l'auto in cortile e col buio ho paura di pestare le cacche del cane. ;)

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Ho postato questo testo perchè mi interessa, da parte di chi studia legge, un chiarimento sulla liceità di girare con un coltellino a serramanico (non a scatto e non a doppia lama). Da quello che ho capito la condizione necessaria e sufficiente è quella di essere in grado di fornire una ragione per cui te lo porti in giro. Essendo uno strumento, e non un arma, è necessario che abbia motivo di essere usato. Certo se te lo porti allo stadio o in aereo sei un deficiente, ma quando una persona, per esempio, esce di sera con la ragazza, a condizione di poter fornire una ragione, è un eccellente strumento di autodifesa.

 

Quindi quello che mi interessa è: qualche idea (scusa) da dire perchè una persona possa essere legittimata a girare con un coltellino?

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Io giro con il kubotan cilindrico sempre a portata di mano. Fa malissimo ed è legale il trasporto. ce ne sono di varie forme

 

kubotan.jpg

 

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Si usa in questo modo

kubotan.gif

 

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Ho postato questo testo perchè mi interessa, da parte di chi studia legge, un chiarimento sulla liceità di girare con un coltellino a serramanico (non a scatto e non a doppia lama). Da quello che ho capito la condizione necessaria e sufficiente è quella di essere in grado di fornire una ragione per cui te lo porti in giro. Essendo uno strumento, e non un arma, è necessario che abbia motivo di essere usato. Certo se te lo porti allo stadio o in aereo sei un deficiente, ma quando una persona, per esempio, esce di sera con la ragazza, a condizione di poter fornire una ragione, è un eccellente strumento di autodifesa.

 

Quindi quello che mi interessa è: qualche idea (scusa) da dire perchè una persona possa essere legittimata a girare con un coltellino?

 

Rick il punto è che, alla base di tutto, il nostro sistema penale non ammette il ricorso all'autotutela se non in particolarissimi casi, quindi vengono fortemente osteggiati tutti i comportamenti preordinati ad essa. Nel nostro ordinamento solo le forze di polizia possono ricorrere all'uso della forza, i cittadini non dovrebbero mai farlo (eccetto nei casi di legittima difesa e stato di necessità previsti dal C.P.).

 

Detto ciò occorre avere riguardo sia alla qualifica dell'oggetto, che alle condizioni di utilizzo.

 

Come ben sai ci sono ampie normative che definiscono il concetto di arma impropria....in particolare parlando di armi da taglio a fare la differenza è la lunghezza della lama. Si presume che la lama lunga è oggettivamente più pericolosa e letale.

 

E' quindi evidente che nulla mi impedirà di girare con un coltellino svizzero in tasca, pur essendo questo potenzialmente letale. Ma indefinitiva cosa non è letale?! Anche una forchetta lo è se colui che la impugna ha intenzioni ostili: dovrebbero quindi vietare di uscire con una forchetta in tasca?!?!?

La necessità di vietare alcuni oggetti è che essi sono intrinsecamente pericolosi....alludo ad oggetti che noi immaginiamo come destinati all'autodifesa (come un coltello a serramanico o il teaser), ma che i malintenzionato non esiterebbe ad usare in modo offensivo. Questa è la ratio che sta dietro a certe scelte che talune volte i cittadini non comprendono (....spesso sentiamo dire: "perchè mai non posso comprare un teaser, è per la mia sicurezza!").

 

In secondo luogo occorre tenere conto le circostanze. Se mentre si va in macchina si incappa in un posto di blocca e si viene perquisiti (attviità che la Polizia Giudiziaria può compiere in determinate circostanze) e spunta fuori un coltello con la lama più lunga del consentito è evidente che si dovrà rispondere di una condotta ingiustificata (si integra il reato di porto d'armi abusivo). Se mentre passeggio la sera con la mia fidanzata nel parco vengo fermato dalla polizia e perquisito, spiegare la presenza di un teaser sarà molto più semplice senza fare ricorso a tante storie. Meglio raccontare la verità in quei casi....si incapperà in un cazziatone e al limite al sequestro dell'arma impropria (sequestro officioso, non potendo l'agente provvedere al sequestro senza decreto motivato dell'AG).

Modificato da paperinik
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Interessante ,ma secondo me sono soluzioni piu' teoriche che pratiche. Uno puo' avere la migliore "non arma" accompagnata dalla migliore scusa,ma se viene incrociato da uno o piu' malviventi gia' e' difficile che riesca a estrarre l'arma a causa della paura,poi per mettere temporaneamente ko qualcuno ci vuole un colpo bello potente...e nel panico magari si rischia di rimanere immobili difronte alla minaccia...o magari di dare un colpo "leggero" che serve solo a far incavolare di piu' l'aggressore. Poi io non riesco a realizzare una donna aggredita da 3-4 uomini che si salva con uno di questi trucchetti!

Inoltre suggerirei a chiunque avesse un'arma da softair in casa di non tirarla fuori in caso di intrusione di ladri in casa,i quali vedendola potrebbero sparare con quelle vere e magari il giudice potrebbe anche dargli ragione :ph34r:

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Ho capito, grazie. Solo una cosa? Esiste un preciso limite di lunghezza della lama in cm? Io sapevo che sono considerate armi bianche quelle a doppio taglio (un pugnale militare per esempio) oppure un coltellino a serramanico con la lama che esce di scatto con un meccanismo a molla ma non sapevo di limiti dimensionali alla lama stessa (la distinzione che mi interessa in questo caso è ovviamente quella tra arma propria e arma impropria, cioè strumento).

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Per Natale ho regalato un coltello ad un amico, una robetta da collezione (per cui fosse curioso ecco il

) e il venditore mi ha tenuto una lezione sul porto di armi bianche. Mi diceva che la storia della lunghezza risale ad una sorpassata legge dell'era fascista mentre ora non esiste un porto d'armi per armi da taglio e quindi il tutto è lasciato alla discrezione dell'agente di PS prima ed eventualmente del giudice poi. Ho fatto presente che il dono era per un amico che di mestiere fa la guardia giurata ma anche in questo caso paradossalmente potrebbe essere incriminato per avere il coltello in tasca pur con la pistola in fondina. Per l'amico non è un problema il giustificarsi: il coltello gli serve per aprire i plichi. I coltelli a scatto comunque sono sempre vietati. Per il resto vale il buon senso.

Mi diceva che le spade posso essere vendute a patto di non essere affilate con l'eccezione di chi pratica alcune arti marziali che prevedono il taglio della frutta (sic!) il quale può essere autorizzato. Certamente non per andare al cinema ed aprirci i semi di zucca immagino. Io farei carte false per andare in giro con un bastone animato ma mi sa che quello è assolutamente vietato.

 

Ecco un link al sito della Polizia di Stato a proposito di armi e legislazione.

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Mi fate paura ragazzi,ma con che cosa girate in tasca?? :mellow:

 

La miglior difesa è la prevenzione.Avere sempre la testa quando si è in giro per sapere dove e quando potrebbero crearsi situazioni di pericolo evita il 99% dei problemi.E' che spesso la gente si estrania da quello che li circonda per concentrarsi su altri pensieri (telefonini,problemi personali ecc..).Imparare a guardarsi intorno,valutare le persone potenzialmente pericolose,il numero di persone che potrebbero aiutarci e le distanze sono le cose più importanti da insegnare.

Poi si arriva alla difesa personale..E in quel caso consiglio di lasciar perdere qualsiasi gingillo con filo di lama o di punta se non si ha ricevuto un addestramento specifico (che sottolineo andrebbe ripetuto una volta ogni tanto non fatto solo all'inizio).Spesso si finisce a fare più danni (già sono difficilmente gestibili durante una normale esibizione, nonostante gli intensi allenamenti e quando siete preparati mentalmente,figurarsi quando vi trovate in situazione di pericolo improvviso).

Girando con queste cose si creano i presupposti per usarle prima o poi (e fidatevi...Prima o poi vi capiterà di usarle.Vuoi per causa vostra che siete alterati o per causa di esterni o semplicemente per incidente).

 

Per la difesa della casa invece è un altro paio di maniche.

 

Per Leviathian : rischi tantissimo girando con quell'affare...E mi stupisco che tu non lo sappia.Come potrebbe un tutore dell'ordine capire che non hai intenzione di usarlo per stordire altra gente e fare chissà che?

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  • 2 mesi dopo...

Leggendo questa notizia sul Corriere ho subito ripensato a questa discussione....proprio nel mio intervento precedente cercavo di spiegare come certi oggetti di autodifesa dovrebbero essere vietati poichè facilmente prestabili ad un uso offensivo.

 

Spray al peperoncino, la nuova arma

Da difesa per le donne a strumento per i rapinatori I funzionari di polizia: è un favore alla criminalità

 

Milano, 11 marzo 2009: un uomo in scooter avvicina una ragazza, le spruzza sul volto spray urticante e le strappa la borsetta.

 

Sampierdarena, 22 febbraio 2009: un uomo della Repubblica Ceca di 35 anni viene denunciato dai carabinieri con l’accusa di avere spruzzato con una bomboletta una sostanza urticante nel condotto dell’aria condizionata della discoteca Virgo.

 

Roma, 10 febbraio 2009: dopo la partita Roma- Genoa, due giovani tifosi rossoblù che viaggiavano su un treno in direzione Civitavecchia sono stati feriti da un gruppetto di teppisti armati di coltelli e spray urticanti.

 

Modena, 16 maggio 2008: un cittadino marocchino di 19 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e rapina in danno di una donna di 40 anni. L’uomo le si è parato davanti e l’ha tramortita con uno spray urticante.

 

Treviso, 9 luglio 2007: Fabio Benotto, 42 anni, è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione per aver sequestrato e violentato la sua ex fidanzata. Una perizia ha stabilito che soffre di un vizio parziale di mente. L’uomo si era recato a casa di lei con la scusa di prendere dei libri e l’aveva aggredita con uno spray urticante, prima di ammanettarla e stuprarla.

 

Doveva essere l’arma di difesa per donne e soggetti deboli. E invece quanto avvenuto negli ultimi mesi dimostra che lo spray urticante, più conosciuto come «spray al peperoncino», viene usato sempre più spesso da chi non è riuscito a procurarsi un’arma vera e lo usa per compiere furti, rapine, stupri. In commercio ne esistono attualmente due modelli autorizzati dal Viminale nel 1998 e nel 2008, il key defender e il palm defender. Ma entro breve «molti altri modelli potrebbero entrare in commercio ed essere venduti liberamente». A lanciare l’allarme è il segretario dell’Associazione funzionari di polizia, Enzo Letizia, che ha già consegnato un dossier al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per chiedere di modificare un articolo contenuto nel disegno di legge sulla sicurezza che da oggi è all’esame della Camera.

 

La norma contestata

L’articolo 20 del provvedimento, già approvato dal Senato, rimanda ad un regolamento che dovrà essere emanato dal Viminale per definire «le caratteristiche tecniche degli strumenti di autodifesa che nebulizzano un principio attivo naturale a base di oleoresin capsicum e che non abbiano l’attitudine a recare offesa alla persona».

 

Ed è proprio su questo che l’Associazione va all’attacco. «L’approvazione—spiega Letizia—si basa sulla suggestiva motivazione che vere e proprie armi vengano invece definite “dispositivi d’autodifesa” e ritenute innocue, anche se poi non si capisce come mai, se davvero fossero inoffensive, vengano ritenuti efficaci a respingere le aggressioni. La verità è che si sta facendo un favore alla criminalità, soprattutto alla delinquenza da strada. Il balordo, che oggi può essere fermato e denunciato per porto d’armi, domani potrà avere con sé tali prodotti senza temere alcuna conseguenza in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine».

 

Per questo i tecnici hanno già pronto un emendamento che affida al questore «la facoltà, con possibilità di delega ai funzionari di pubblica sicurezza dirigenti di commissariato, di dare licenza per il porto di bombolette spray a base di oleoresin capsicum destinate alla difesa personale, purché di tipologia conforme al regolamento emanato dal ministero dell’Interno».

 

Commessi anche due omicidi

Nel dossier sono elencati tutti gli episodi che hanno segnato gli ultimi anni e vengono evidenziati i numeri. «Ci sono stati 144 episodi dove risulta utilizzato questo tipo di spray: 116 aggressioni, 11 soggetti pregiudicati o presi in flagranza e 17 tentativi di difesa. Gli episodi di aggressioni sono stati suddivisi in 3 tipologie, che classificano il tipo di offesa: 60 rapine o tentate rapine; 50 aggressioni o molestie; 4 violenze carnali; 2 omicidi, prima di essere uccise le vittime sono state stordite con lo spray urticante».

 

I due delitti risalgono al 2007. Nel primo caso la vittima era uno spacciatore di Bologna che fu stordito con lo spray urticante e poi accoltellato da due tunisini che volevano rubargli le dosi di cocaina. Ma a fare grande impressione fu il caso di Giorgia Busato, 28 anni, e Dalia Saiani, 33, le due ragazze italiane stuprate e poi sepolte vive nell’isola Sal di Capo Verde. Fu l’ex fidanzato di Dalia a portarle in un palmeto, spruzzare uno spray in faccia ad entrambe, trascinarle fuori dall’auto e poi stuprarle e colpirle con una pietra.

 

«Servono 80.000 maschere antigas»

Nella lettera inviata al ministro Maroni insieme al dossier, l’Associazione sottolinea tra l’altro «quel che avverrebbe se, esclusa per legge la vera natura di armi, tali oggetti potessero essere portati liberamente in occasione di manifestazioni o riunioni pubbliche, ovvero negli stadi o in loro prossimità».

 

Letizia lo spiega con chiarezza: «È evidente che questi singolari “dispositivi per l’autodifesa” potrebbero essere usati da più persone riunite in gruppo per neutralizzare le forze di polizia, con effetti facilmente prevedibili. Per questo chiedo: il ministero dell’Interno è pronto ad acquistare 80.000 maschere antigas per dotare tutto il personale impiegato in ordine pubblico, in vigilanza, scorte di personalità, e tutti gli altri compiti che riguardano la sicurezza?».

 

Ma il segretario dei funzionari di polizia pone anche un problema che riguarda l’efficacia di queste bombolette per difendersi dalle aggressioni. «Ho forti dubbi — spiega — che una persona normale riesca a neutralizzare il delinquente e, anzi, credo che durante il tempo necessario per cercare in una tasca o in una borsetta la confezione di spray urticante il malvivente possa avere buon gioco ad aggredire la vittima. E poi c’è un altro timore forte: l’operazione di ricerca della bomboletta può essere fraintesa e scatenare nel criminale l’istinto di una reazione armata, con conseguenze che, nella maggioranza dei casi, non sarebbero favorevoli all’aggredito».

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gli spray al peperoncino dovrebbero essere vietati perchè inducono falsa sicurezza in persone altrimenti imbelli , al contrario rischiano di provocare nell'aggressore una risposta violentemente esagerata ( provate ad immedesimarvi nell'aggressore)

non mi risulta che nessun mezzo di dissuasione ( come spray o fischietti ) siano mai stati realmente efficaci (nella casistica dei grandi numeri) :unsure::angry::thumbdown:

in pratica c'è gente che , nel tentativo di reagire, si è spruzzata il peperoncino in faccia, e poi. avete mai provato a cercare qualcosa nella borsetta di una donna? :helpsmile::pianto::rotfl:

ritengo pericoloso fornire una persona non preparata dal punto si vista psicologico ,fisico e tecnico di un mezzo di difesa che richiede prontezza, precisione e sangue freddo :helpsmile::furioso::ph34r:

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per i coltelli (lama affilata solo da un lato e se a serramanico senza blocco di lama) il porto e consentito con giustificato motivo es pesca lavoro

in quanto considerati strumenti atti a offendere e non armi da taglio

comunque e sempre una circostanza da dimostrare

Modificato da la saetta
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Non esiste nessuna regola relativa al blocco della lama e la giurisprudenza recente tende a considerare più la lama che esce di scatto con una molla arma propria, piuttosto che una lama con il meccanismo di bloccaggio, che è un elementare sistema di sicurezza per un qualsiasi uso lecito o meno del coltellino.

 

Per il resto, il punto è esattamente questo: sei liberissimo di girare con un coltellino se hai necessità di usarlo: quindi se ti trovi in un bosco, in montagna, a pesca o anche in città di giorno (basta dire che stai andando a fare una attività per cui il coltellino ti serve). Più difficile se non impossibile invece giustificarne il porto se esci di sera in un bar o in discoteca.

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Mi diceva che le spade posso essere vendute a patto di non essere affilate con l'eccezione di chi pratica alcune arti marziali che prevedono il taglio della frutta (sic!) il quale può essere autorizzato. Certamente non per andare al cinema ed aprirci i semi di zucca immagino.

 

Quando la lama è affilata non c'è frutta che tenga, ogni volta che esci con la spada (ad es. da casa alla palestra dove pratichi) devi comunicarlo, ottenere il relativo permesso e, come pure per le lame non affilate, devi comunque renderla "non immediatamente utilizzabile" durante il trasporto: con un laccio si lega l'elsa con il fodero, in modo che non sia possibile sguainare rapidamente la spada; è una sorta di "sicura".

In ogni caso andare in giro armati non equivale ad un maggiore sicurezza, le armi bisogna saperle usare, sennò si rischia di far male prima di tutto a se stessi. E anche quando si ha notevole perizia bisogna valutare caso per caso: se qualcuno vuole stuprare la tua donna rischi e reagisci, se un tossico ti punta contro una siringa, fidati, meglio scappare o dargli il portafogli.

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Queste cose delle lame che devono essere non immediatamente utilizzabili me le ha spiegate mio zio che fa il macellaio e lavora in posti diversi,per cui deve trasportare i proprio coltelli,affilati come rasoi,ebbene li deve tenere nel bagagliaio dell'auto,in una custodia,che per prudenza chiude con un lucchetto,e per nessuna ragione può tenerli nell'abitacolo,altrimenti gli piantano il chiodo in caso venisse fermato dalle FF.OO.

 

Però mi chiedo:Molto spesso giro con in tasca un cutter,che mi occorre dove lavoro,ed essendo di mia proprietà e non della ditta,me lo porto a casa,in tasca,dato che non mi cambio sul lavoro.

Mi chiedevo se in caso di controllo potrei trovarmi delle rogne,considerando che spesso lo porto anche quando entro nella mia banca,dove mi conoscono da 15 anni e al metaldetector mi lasciano passare senza problemi.

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