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Tornado e JDAM


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sapete se queste bombe useranno anche il sistema galileo in futuro o solo il gps III?

se la jdam è low cost perché la montano x soli 18 tornado lessi sul libro bianco dell'arma azzurra che pure l' amx le doveva ricevere?

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sapete se queste bombe useranno anche il sistema galileo in futuro o solo il gps III?

se la jdam è low cost perché la montano x soli 18 tornado lessi sul libro bianco dell'arma azzurra che pure l' amx le doveva ricevere?

L' utilizzo delle JDAM è legato ai MLU di Tornado (18 + gli altri in seguito) e AMX (55 + 11 in opzione)

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Le bombe a guida GPS (come le JDAM) utilizzano il sistema GPS per conoscere la propria posizione, con uno scarto di pochi metri.

 

Il principio è identico a quello del GPS per le autovetture (solo che è molto più preciso perchè utilizza i dati "militari").

 

Il computer all'interno della bomba conosce la posizione del bersaglio e conosce la propria, quindi l'unica cosa che deve fare è "guidare" la bomba verso le coordinate corrette.

 

Ovviamente perchè il tutto funzioni, occorre conoscere la posizione del bersaglio.

I dati di posizione del bersaglio devono essere quindi conosciuti nel momento in cui si pianifica la missione.

 

In realtà alcuni velivoli americani (in particolare il B-2) sono in grado di calcolare la posizione di un bersaglio grazie al proprio radar, e programmare una delle bombe trasportate (come le GAM, una versione evoluta della JDAM).

Questo dà la possibilità di colpire anche bersagli la cui posizione non era conosciuta prima della missione.

 

Questa capacità sarà implementata anche sugli F-18 Super Hornet, con il sistema HART che si baserà sul radar del Super Hornet.

 

I dati dei bersagli possono teoricamente essere comunicati anche mediante un collegamento data link con un velivolo JSTARS (un F-16 ha dimostrato di poter colpire un camion in movimento utilizzando una JDAM con dati forniti da un velivolo JSTARS).

 

Ovviamente il Tornado disporrà solo della capacità di attaccare bersagli programmati prima dell'inizio della missione, ma questa non dev'essere considerata una limitazione: il 99 % delle missioni aeree di attacco, infatti, (e potremmo dire il 100 % di quelle dei Tornado) si basano su dati caricati prima dell'inizio della missione.

 

Grazie alla guida GPS una JDAM (Joint Direct Attack Munition) ha la capacità di colpire un bersaglio con la massima precisione (si va da pochi centimetri a pochi metri nelle condizioni di impiego ottimali) e riducendo al minimo i rischi per il velivolo lanciatore.

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Non si tratta di ricevere dati GPS, ma di ricevere dati del bersaglio.

 

Teoricamente è possibile: si tratterebbe solo di agire sul software e di consentire la "programmazione" delle bombe in volo.

Probabilmente in futuro questa capacità sarà implementata.

 

Ma dobbiamo considerare che questa opzione sarebbe costosa e sostanzialmente inutile.

 

Quando un Tornado decolla, ha già un preciso piano di missione da seguire, e un preciso obiettivo da colpire.

 

Cambiare questi piani in volo è rischioso, perchè il pilota sarebbe costretto anche a cambiare profilo di attacco senza conoscere esattamente le caratteristiche del nuovo bersaglio, le sue difese, ecc...

 

In fin dei conti, una missione di Tornado non dura più di 2-3 ore in condizioni operative reali (a 1000 km/h in 3 ore si viaggia per 3000 km, siamo ben oltre la normale autonomia operativa), per cui mi sembra difficile che in un paio d'ore gli scenari mutino al punto da richiedere una correzione di bersaglio in volo.

A quel punto si fa prima a far decollare un'altra coppia di velivoli.

 

Per il B-2 è diverso: trattandosi di un bombardiere pesante con autonomia intercontinentale che può svolgere anche missioni di 24 ore, l'esigenza di riprogrammare i bersagli è più sentita (anche perchè di B-2 ce ne sono così pochi che farne decollare subito una seconda coppia è quasi impossibile...).

 

Per i Super Hornet, invece, è chiaro che la Marina Americana ha esigenze particolari (il desiderio è quello di uniformare l'intero gruppo di volo su un unico tipo di velivolo, e quindi dovrà sobbarcarsi anche l'appoggio tattico, missione che per definizione prevede obiettivi non pianificati) e poi il radar AESA del Super Hornet è perfettamente in grado di stabilire con precisione la posizione del bersaglio, quindi sarebbe un peccato non sfruttarlo.

 

Ma il futuro sarà quello: tutti gli aerei potranno riprogrammare in volo le bombe GPS, e anzi queste saranno dotate di un ricevitore data-link per riprogrammarsi persino dopo il lancio (così come il test citato prima, con l'F-16).

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  • 7 mesi dopo...

Visto che siamo in un argometo dove si parla anche della bomba JDAM vorrei sapere: la bomba JDAM è: poco potente, mediamente potente o molto potente? Vi faccio questa domanda perchè l' F-22 può trasoprtare solo 2 JDAM, mi sembrno un pò pochine. Quindi volevo saprere la potenza per sapere se 2 bombe JDAM vanno bene oppure non servono propio a nulla.

 

 

 

CIAO!!! :)

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Visto che siamo in un argometo dove si parla anche della bomba JDAM vorrei sapere: la bomba JDAM è: poco potente, mediamente potente o molto potente? Vi faccio questa domanda perchè l' F-22 può trasoprtare solo 2 JDAM, mi sembrno un pò pochine. Quindi volevo saprere la potenza per sapere se 2 bombe JDAM vanno bene oppure non servono propio a nulla.

 

 

 

CIAO!!! :)

2 bombe JDAM significa due obiettivi distrutti.

 

Nella guerra moderna, questo è già un risultato eccezionale per un singolo aereo.

 

Una JDAM fa il lavoro che prima veniva richiesto a 10 bombe normali, come minimo.

 

Anche le bombe a guida laser, che sono molto precise, non vengono mai di solito trasportate in numero superiore a due per aereo: illuminare un bersaglio e colpirlo con una bomba a guida laser richiede impegno, rischio e consumo di carburante.

Pretendere che un aereo e un pilota lo facciano per più di due volte nella stessa missione è poco realistico.

 

========

 

La Russia ha avuto molte difficoltà con le bombe a guida GPS: infatti i satelliti del sistema GPS sono americani, e gli americani non consentono che utenti non autorizzati possano sfruttare il segnale GPS (ne abbiamo già parlato altrove in questo forum).

L'equivalente russo, il GLONASS, non è ancora pienamente efficiente ed è meno preciso del sistema americano.

 

In ogni caso, i russi hanno messo in servizio delle bombe, come la KAB-500S, che utilizza un sensore combinato GPS-GLONASS.

Chiaramente, il funzionamento della parte GLONASS è limitato alle aree coperte da questi satelliti, mentre il funzionamento della parte GPS può essere inibito dagli americani in qualsiasi momento.

 

Tengo a sottolineare che per la navigazione normale (quella dei navigatori per auto, ad esempio) è sufficiente il dato di posizione orizzontale, mentre una bomba ha bisogno anche di sapere con esattezza la sua posizione verticale: ossia la sua quota precisa.

Pertanto gli americani possono inibire il funzionamento delle bombe del nemico, senza minimamente interferire nè con le proprie (grazie al segnale cifrato) nè con la normale navigazione navale e terrestre.

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illuminare un bersaglio e colpirlo con una bomba a guida laser richiede impegno, rischio e consumo di carburante.

Pretendere che un aereo e un pilota lo facciano per più di due volte nella stessa missione è poco realistico.

perchè è così complicato per il pilota?

 

una curiosità gianni, scrivi anche in altri forum tipo questo?

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La Russia ha avuto molte difficoltà con le bombe a guida GPS: infatti i satelliti del sistema GPS sono americani, e gli americani non consentono che utenti non autorizzati possano sfruttare il segnale GPS (ne abbiamo già parlato altrove in questo forum).

L'equivalente russo, il GLONASS, non è ancora pienamente efficiente ed è meno preciso del sistema americano.

 

So bene che il GPS è un sistema statunitense e che la Russia ha una sua rete di satelliti, il Glonass, appunto.

 

Mi sarei riferito a bombe a guida Glonass, ma pensavo di essere meno comprensibile :P

 

Attualmente ha 14 satelliti operativi, contro i 30 dell'omologo americano, e dovrebbero diventare 24 entro la fine del 2007.

 

Ovviamente non so nulla della precisione del segnale militare, quello destinato all'uso civile è migliore di quello del GPS. Sono state eseguite delle prove comparative e i risultati pubblicati su una rivista inglese, se non ricordo male.

 

Secondo te il Galileo si farà mai? Le proteste statunitensi sono state fortissime...

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Il Glonass è superiore al GPS nell'uso civile solo perchè i russi, per conquistare quote di mercato, concedono un segnale non degradato come quello del GPS.

Ma in termini assoluti il GPS è molto più preciso, e tale resterà almeno fin quando i russi non completeranno la loro costellazione.

 

Anche la precisione del GPS civile è aumentata, giacchè dal 1996 gli USA hanno decretato che il sistema GPS è un sistema di importanza internazionale e pertanto, ancorchè americano, deve essere posto al servizio dell'intera comunità mondiale anche se i costi resteranno a carico degli USA (queste cose alcuni soggetti non le diranno mai...).

 

Per quanto riguarda il sistema Galileo, gli USA hanno criticato l'Europa perchè il sistema rappresenta un costo inutile, visto che il GPS funziona bene ed è gratis, e gli USA non hanno mai negato a nessun paese europeo di avvalersi del segnale militare del GPS.

C'è in ogni caso da dire che la posizione europea è comprensibile: un conto è utilizzare il GPS per gentile concessione americana, altro conto è essere del tutto indipendenti.

 

Ad ogni modo, l'anno scorso (2004) è stato firmato un accordo tra USA, Europa e Giappone, ed i due sistemi (GPS e Galileo) collaboreranno e saranno integrati tra loro. Credo quindi che il problema sia superato.

 

Resta da vedere, però, se l'Europa riuscirà a rendere davvero operativo il Galileo, visto che i costi non sono pochi.

 

======

 

Per Dread:

non scrivo in altri forum. Non ne avrei proprio il tempo.

Però so per certo che ogni tanto qualcuno fa copia e incolla di qualche post da qui a qualche altro forum.

Niente di male.

 

L'attacco con armi laser è sempre impegnativo.

 

Il pilota deve presentarsi sul bersaglio in maniera tale da tenerlo nell'inviluppo di volo della bomba, lo deve riconoscere attraverso i sensori a sua disposizione, lo deve inquadrare, agganciare e inseguire (oggi l'inseguimento è automatizzato) e pilotare l'aereo in maniera tale che non perda l'aggancio.

Tutto ciò lo espone al tiro dei sistemi di difesa aerea avversari per un tempo più lungo rispetto al singolo passaggio veloce richiesto in una missione di bombardamento con bombe stupide o al passaggio "a distanza" richiesto da una missione di bombardamento JDAM.

 

Anche se le armi laser hanno gittate che, in dipendenza della quota e velocità di lancio - possono arrivare a oltre 10 km, nella realtà la necessità di acquisire il bersaglio con i sensori di bordo e continuare ad agganciarlo per tutta la durata del volo della bomba, costringe spesso a ridurre parecchio questa distanza.

 

Per tali ragioni, non è procedura comune che un pilota attacchi due bersagli diversi nel corso di una singola missione.

Anzi, la procedura operativa standard è quella di impiegare due aerei, ciascuno con una-due bombe, contro un singolo bersaglio.

In questo modo il primo aereo arriva sul bersaglio velocemente, sgancia la bomba e attua la manovra di scampo, mentre il secondo, più dietro, illumina il bersaglio in favore della bomba, approfittando del fatto che l'antiaerea con tutta probabilità ha l'attenzione concentrata sul primo velivolo.

 

Esplosa la bomba, le parti si invertono: l'aereo illuminatore, se ritiene che sia necessario un secondo passaggio (quasi sempre è così), svolgerà il ruolo di bomber, e l'altro aereo provvederà all'illuminazione.

 

Si tratta quindi di una procedura molto impegnativa.

Se gli aerei trasportano due bombe ciascuno, e le prime due (una per ciascuno) hanno distrutto il bersaglio, le due rimanenti saranno impiegate contro un secondo bersaglio, ma soltanto perchè nessun pilota è particolarmente contento di rientrare e atterrare con una bomba agganciata sotto l'ala, per ovvi motivi di sicurezza.

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  • 4 settimane dopo...
L'attacco con armi laser è sempre impegnativo.

 

Il pilota deve presentarsi sul bersaglio in maniera tale da tenerlo nell'inviluppo di volo della bomba, lo deve riconoscere attraverso i sensori a sua disposizione, lo deve inquadrare, agganciare e inseguire (oggi l'inseguimento è automatizzato) e pilotare l'aereo in maniera tale che non perda l'aggancio.

Tutto ciò lo espone al tiro dei sistemi di difesa aerea avversari per un tempo più lungo rispetto al singolo passaggio veloce richiesto in una missione di bombardamento con bombe stupide o al passaggio "a distanza" richiesto da una missione di bombardamento JDAM.

 

Anche se le armi laser hanno gittate che, in dipendenza della quota e velocità di lancio - possono arrivare a oltre 10 km, nella realtà la necessità di acquisire il bersaglio con i sensori di bordo e continuare ad agganciarlo per tutta la durata del volo della bomba, costringe spesso a ridurre parecchio questa distanza.

 

Per tali ragioni, non è procedura comune che un pilota attacchi due bersagli diversi nel corso di una singola missione.

Anzi, la procedura operativa standard è quella di impiegare due aerei, ciascuno con una-due bombe, contro un singolo bersaglio.

In questo modo il primo aereo arriva sul bersaglio velocemente, sgancia la bomba e attua la manovra di scampo, mentre il secondo, più dietro, illumina il bersaglio in favore della bomba, approfittando del fatto che l'antiaerea con tutta probabilità ha l'attenzione concentrata sul primo velivolo.

 

Esplosa la bomba, le parti si invertono: l'aereo illuminatore, se ritiene che sia necessario un secondo passaggio (quasi sempre è così), svolgerà il ruolo di bomber, e l'altro aereo provvederà all'illuminazione.

 

Si tratta quindi di una procedura molto impegnativa.

Se gli aerei trasportano due bombe ciascuno, e le prime due (una per ciascuno) hanno distrutto il bersaglio, le due rimanenti saranno impiegate contro un secondo bersaglio, ma soltanto perchè nessun pilota è particolarmente contento di rientrare e atterrare con una bomba agganciata sotto l'ala, per ovvi motivi di sicurezza.

come fa la bomba a seguire il puntamento laser di un altro aereo?cioè tramite che canale sono connessi i due aerei e le bombe?

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L'attacco con armi laser è sempre impegnativo.

 

Il pilota deve presentarsi sul bersaglio in maniera tale da tenerlo nell'inviluppo di volo della bomba, lo deve riconoscere attraverso i sensori a sua disposizione, lo deve inquadrare, agganciare e inseguire (oggi l'inseguimento è automatizzato) e pilotare l'aereo in maniera tale che non perda l'aggancio.

Tutto ciò lo espone al tiro dei sistemi di difesa aerea avversari per un tempo più lungo rispetto al singolo passaggio veloce richiesto in una missione di bombardamento con bombe stupide o al passaggio "a distanza" richiesto da una missione di bombardamento JDAM.

 

Anche se le armi laser hanno gittate che, in dipendenza della quota e velocità di lancio - possono arrivare a oltre 10 km, nella realtà la necessità di acquisire il bersaglio con i sensori di bordo e continuare ad agganciarlo per tutta la durata del volo della bomba, costringe spesso a ridurre parecchio questa distanza.

 

Per tali ragioni, non è procedura comune che un pilota attacchi due bersagli diversi nel corso di una singola missione.

Anzi, la procedura operativa standard è quella di impiegare due aerei, ciascuno con una-due bombe, contro un singolo bersaglio.

In questo modo il primo aereo arriva sul bersaglio velocemente, sgancia la bomba e attua la manovra di scampo, mentre il secondo, più dietro, illumina il bersaglio in favore della bomba, approfittando del fatto che l'antiaerea con tutta probabilità ha l'attenzione concentrata sul primo velivolo.

 

Esplosa la bomba, le parti si invertono: l'aereo illuminatore, se ritiene che sia necessario un secondo passaggio (quasi sempre è così), svolgerà il ruolo di bomber, e l'altro aereo provvederà all'illuminazione.

 

Si tratta quindi di una procedura molto impegnativa.

Se gli aerei trasportano due bombe ciascuno, e le prime due (una per ciascuno) hanno distrutto il bersaglio, le due rimanenti saranno impiegate contro un secondo bersaglio, ma soltanto perchè nessun pilota è particolarmente contento di rientrare e atterrare con una bomba agganciata sotto l'ala, per ovvi motivi di sicurezza.

come fa la bomba a seguire il puntamento laser di un altro aereo?cioè tramite che canale sono connessi i due aerei e le bombe?

no gli aerei non sono interconnessi per le bombe ma la bomba laser segue un raggio laser che sia dell'aereo lanciatore,di un aereo illuminatore o di un gruppo di forze speciali, segue un laser

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Il raggio laser ha un codice. E' come se fosse criptato.

 

Prima di sganciare la bomba, se il pilota illumina il bersaglio con i propri sistemi, la bomba segue solo il codice di quel particolare raggio laser.

 

Se invece la bomba è destinata a essere guidata da una fonte diversa dall'aereo lanciatore, tutto quello che il pilota deve fare è acquisire la sorgente (il raggio laser riflesso dal bersaglio) e comunicare alla bomba che quello è il raggio che deve seguire (comunicazione che viene fatta dal computer di sgancio).

 

Quindi, quando la bomba lascia l'aereo, c'è un solo raggio laser che essa può seguire. Nessun rischio di confusione.

 

====

 

Qualcuno ha chiesto dei Tornado MLU: tutti e 18 sono stati consegnati.

Dubito che avremo mai una comunicazione ufficiale del Full MLU, perchè gli upgrade vengono inseriti in maniera progressiva, come si rendono disponibili.

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