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Small diameter bombs


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Le SDB hanno un peso tipico di 113 kg, ossia 250 libbre.

 

Solo una piccolissima percentuale è costituita da esplosivo (circa 20 kg) al contrario di quanto avviene in una bomba normale.

 

Il resto è tutto acciaio.

 

La bomba ha una grande capacità di penetrazione, quindi, perchè si tratta di un "affare" di circa 100 kg di acciaio compatto e affusolato che arriva sul bersaglio ad altissima velocità (secondo la quota e la velocità di lancio).

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Più precisamente, da un punto di vista tecnico il congegno che fa esplodere una bomba è chiamato spoletta.

 

La spoletta può essere essenzialmente di tre tipi (ma ci sono modelli unici che possono funzionare in una modalità o l'altra con una semplice regolazione):

 

- Ad impatto.

E' quella più semplice ed il funzionamento è intuitivo.

 

- Ritardata.

E' una spoletta che si attiva all'impatto, ma comanda l'esplosione solo dopo che sono trascorsi alcuni millesimi/centesimi di secondo dopo l'impatto. Questo tipo di spoletta garantisce la penetrazione prima di esplodere.

Il ritardo può essere ottenuto da un congegno a tempo oppure dalla deformazione di un elemento destinato ad innescare l'esplosione.

 

- Di prossimità

E' una spoletta che contiene un piccolo congegno, che potremmo assimilare a una specie di radar (e può sfruttare le onde radio, o la luce laser, o l'influenza magnetica) ed esplode nel momento in cui giunge in prossimità del bersaglio.

 

Ogni spoletta è disarmata: non può esplodere nè attivarsi in condizioni normali.

Essa viene solitamente armata al momento dell'aggancio alla bomba o al proiettile, e viene attivata soltanto al momento dello sgancio (o dello sparo), e di solito l'attivazione è essa stessa ritardata (per consentire all'ordigno di raggiungere una distanza di sicurezza dal lanciatore).

 

Quindi le SDB sfruttano, nella versione a penetrazione, una spoletta ritardata.

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  • 6 mesi dopo...
E' recentemente terminato il programma di test delle nuove bombe Boeing SDB (Small Diameter Bomb). E sta per iniziare la loro valutazione operativa da parte dell'USAF.

 

Nonostante l'ironia che spesso viene associata al termine “bomba intelligente”, queste armi hanno realmente rivoluzionato la guerra aerea. Con le bombe a guida laser, per la prima volta, è stato possibile colpire il bersaglio desiderato con estrema precisione: anziché una formazione di bombardieri che satura la zona del bersaglio con grappoli di bombe adesso è sufficiente un solo aereo ed una sola bomba.

 

Il passo successivo è stato quello di mantenere questa capacità anche quando non è possibile o troppo pericoloso illuminare il bersaglio con un raggio laser. Sfruttando il sistema di posizionamento GPS sono state sviluppate le “rivoluzionarie” bombe a guida satellitare GAM/JDAM. Adesso non solo è possibile colpire con precisione in qualunque condizione atmosferica, è anche possibile ingaggiare più bersagli contemporaneamente in un solo passaggio, ad un costo che è quasi due ordini di grandezza inferiore a quello di altri ordigni di precisione (Tomahawk, StormShadow, SLAM, etc.).

Questo a patto di avere abbastanza ordigni a disposizione.

 

Le SDB risolvono anche questo problema, trasformando i caccia in piccoli bombardieri.

Al posto di una singola JDAM del peso di circa 500 Kg (corpo bomba Mk 83) è possibile installare quattro SDB (GBU-39) da 130 Kg, il lanciatore completo con 4 bombe pesa 664 Kg.

Un F-16, ad esempio, è ora in grado di utilizzare 8 bombe intelligenti in una sola missione, senza per questo sacrificare autonomia di volo e capacità di manovra; inoltre rimangono ancora a disposizione diversi punti di attacco per serbatoi ausiliari, missili AA, ECM, ecc.

E' una piccola rivoluzione.

 

dvd-433-01.jpg

 

L'aumento della precisione compensa la riduzione di peso dell'ordigno. Nella maggior parte dei casi una bomba “piccola” come l'SDB è in grado di distruggere il bersaglio senza problemi.

A questo proposito è interessante menzionare i successi ottenuti dai Tornado britannici durante Iraqi Freedom utilizzando bombe a guida laser prive di carica bellica per attaccare obbiettivi in ambiente urbano: la sola energia cinetica era sufficiente ad ottenere la distruzione del bersaglio limitando la possibilità di danni collaterali.

 

Nel corso dei test le SDB hanno dimostrato prestazioni molto interessanti: tutti gli ordigni sono caduti nel raggio di 1,5 metri dal loro bersaglio.

A differenza delle JDAM che possono essere sganciate “solo” ad alcuni chilometri di distanza dal bersaglio, le SDB sono in grado di percorrere fino a 60 miglia (circa 100 Km) grazie al kit di ali ripiegabili Diamondback di MBDA. Il raggio d'azione effettivo dipende da quota e velocità di sgancio non essendo la bomba dotata di motore. Questo consente al velivolo attaccante di mantenersi al di fuori del raggio d'azione di buana parte dei sistemi contraerei esistenti.

 

Le piattaforme che si avvantaggeranno maggiormente delle SDB sono i nuovi caccia stealth in via di sviluppo/acquisizione: F-22 e F-35 (JSF) trasportano internamente il loro armamento per ridurre al minimo la traccia radar (sono comunque disponibili anche punti di attacco esterni). Un F-22 è in grado di decollare con 8 SDB, 2 AMRAAM e 2 Sidewinder trasportati internamente; l'F-35 si avvicina a questa prestazione ma senza i due Sidewinder.

La combinazione di bassa segnatura radar della piattaforma e raggio d'azione delle bombe conferirà a questi caccia l'abilità di operare impunemente perfino all'interno dello spazio aereo avversario.

 

Anche i bombardieri (B-2, B-52, B-1) vedranno un aumento delle loro capacità, se aggiornati per il trasporto delle SDB; anche se francamente si fa fatica a pensare a situazioni in cui sia possibile per un singolo bombardiere ingaggiare centinaia (!) di bersagli nel corso di una singola missione.

Ad ogni modo sono già in corso test per consentire al B-2 di sganciare fino a 80 JDAM nella versione più leggera (corpo bomba Mk 82 da 225 Kg); mentre con le SDB si può arrivare a circa 200 armi.

 

Le SDB dovrebbero entrare in servizio con gli F-15E nel corso del 2006 e successivamente essere integrate su altri velivoli.

 

Per ulteriori ulteriori informazioni ed immagini sono disponibili i seguenti siti (in inglese):

http://www.boeing.com/defense-space/missil...db/sdb_back.htm

http://www.globalsecurity.org/military/sys...nitions/sdb.htm

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Che stai dicendo! Una buona bomba serve sempre, solo che adesso si privilegiano gli interventi chirurgici e con questa bomba si può trasformare un semplice caccia in un vero piccolo bombardiere vista la dimensione dell'arma. Comunque per i bersagli difficili c'è sempre la JDAM

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  • 3 anni dopo...

Riprendo questo vecchio topic, per linkare l'articolo che segnala l'acquisto da parte dell'AMI di 500 sistemi "Small Diameter Bomb Increment I (SDB I)" che saranno realizzati dalla "Oto Melara":

 

http://www.dedalonews.it/it/index.php/12/2...er-bomb-per-am/

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anche se francamente si fa fatica a pensare a situazioni in cui sia possibile per un singolo bombardiere ingaggiare centinaia (!) di bersagli nel corso di una singola missione.

 

Le SDB sono nate con lo scopo di fornire un adeguato numero di "pezzi" ai nuovi aerei con stive interne (F-22 e - soprattutto - F-35), questo immagino sia ben noto.

Successivamente però l'idea è piaciuta, nel senso che piccoli ordigni sono comodi per ridurre i danni collaterali e moltiplicare il numero di obiettivi che è possibile colpire in una singola missione (e questo è particolarmente utile anche nelle missioni CAS) e di qui la decisione di estenderne l'uso anche ai cacciabombardieri che non hanno le stive interne.

 

Per i bombardieri grossi il discorso è ancora più interessante: un B-1/B-2/B-52 possono programmare le proprie bombe a guida GPS affinchè colpiscano a pochissima distanza l'una dall'altra: insomma è il revival del concetto del bombardamento a tappeto, ma intelligente.

 

Si è appurato che in termini di distruzione areale 10 bombe da 100 chili che esplodono ognuna in una precisa posizione di un reticolo immaginario, non solo devastano un'area più grande (logicamente) di quanto possa fare una bomba da 1000 kg ma gli effetti dello spostamento d'aria (la sovrapressione) interagiscono determinando un'efficacia distruttiva enorme, in grado di mettere in crisi anche un bersaglio duro che resisterebbe a un impatto ravvicinato di una bomba più grossa.

Ecco quindi che un bombardiere che traporta 100 SDB non lo fa perchè gli si chiede di colpire 100 bersagli... ma immaginate di lanciarle a 50 metri l'una dall'altra, in reticolo. Avete un quadrato di 500 metri per lato di distruzione totale con le onde d'urto che colpiscono ciascun bersaglio da più direzioni contemporaneamente.

E' come quando dovete spezzare un filo di metallo: un conto è piegarlo e basta, altro conto è piegarlo più volta ora da una parte ora dall'altra... e si spezza.

Ma ci si può "divertire" a calcolare tutte le infinite possibilità di questa nuova tecnica di bombardamento.

Con poche bombe più grosse non si ottiene lo stesso effetto.

E' lo stesso principio di una cluster... solo che anzichè qualche centinaio di grammi di esplosivo ne abbiamo oltre 100 kg per singola "bombetta"...

 

EDIT

Quando parlo di infinite possibilità, intendo dire che la programmazione delle bombe consente di fare di tutto.

Se ne lancio 100, posso decidere che quattro finiranno tutte nel punto X perchè lì c'è un bersaglio più duro, 20 lungo la strada che collega il bersaglio a un deposito, 2 contro il deposito, le altre a reticolo tutto attorno... infinite possibilità, appunto...

;-)

Modificato da Gianni065
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Il Ministro della difesa, con lettera in data 3 novembre 2008, ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera b), della legge 4 ottobre 1988, n. 436, la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale di A/R SMD n. 03/2008, relativo all’acquisizione di small diameter bomb (bombe di piccolo diametro) e alla relativa integrazione sul velivolo Tornado. La richiesta è stata quindi assegnata, in data 10 novembre 2008, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro il 10 dicembre 2008.

 

Il programma pluriennale di A/R SMD n. 03/2008 relativo all’acquisizione di small diameter bomb

 

Il programma pluriennale in esame si inserisce nell’ambito di una campagna di ammodernamento degli armamenti in dotazione della Difesa ed è finalizzato all’acquisizione di 500 small diameter bombe alla relativa integrazione sul velivolo Tornado.

 

La scheda illustrativa che accompagna la richiesta di parere in esame sottolinea come l’acquisizione di tale sistema d’arma sia finalizzata alla possibilità di condurre attacchi contro le difese aeree nemiche, riducendo al minimo i danni collaterali “grazie alle limitate dimensioni, al limitato carico bellico di cui ciascuna bomba è dotata e all’elevato livello di precisione del sistema di guida”.

 

La Small Diameter Bomb (SDB) è, infatti, un ordigno militare di piccole dimensioni contenente una carica esplosiva avvolta in fibra di carbonio, più economica e leggera del tradizionale acciaio. Le SDB hanno, in particolare, un corpo bomba sviluppato per perforare strutture in cemento armato e pertanto possono neutralizzare obiettivi protetti. Le Small Diameter Bomb vengono caricate mediante utilizzo di carriage (sistema questo che che si interfaccia direttamente con il velivolo) ciascuno dei quali può contenere fino a quattro small diameter bomb. Il carico è guidato da un dispositivo GPS[2] che garantisce un elevata precisione di tiro. Come evidenziato nella scheda allegata alla richiesta di parere, “il sistema d’arma è dotato di ali che si dispiegano subito dopo il rilascio. Questa caratteristica permette al carico di planare per lunghe gittate, fino ad una distanza di 40NM (74 chilometri) permettendo così di condurre attacchi in sicurezza con bersagli protetti da sistemi anti-aerei”.

 

La medesima scheda illustrativa precisa, altresì, che le bombe SDB verranno integrate sul velivolo Tornado.

 

 

Da un punto di vista tecnico, il Tornado è un cacciabombardiere supersonico per penetrazioni a bassa quota, biposto in tandem, caratterizzato da geometria alare variabile, impennaggio verticale a deriva singola e impianto propulsivo suddiviso in due unità. L'elemento fondamentale della dotazione avionica interna è il radar TFR che è collegato al pilota automatico per un volo autonomo alle basse quote con condizioni di scarsa visibilità. Tale velivolo è nato dalla collaborazione tra l’Italia, la Germania e il Regno Unito che necessitavano di dotarsi di un nuovo cacciabombardiere per sostituire i vecchi velivoli. Il patto venne siglato nel 1969 con la creazione del consorzio industriale Panavia. L’Italia ha acquistato complessivamente 100 velivoli Tornado nella versione IDS (Interdictor / Strike, destinata all'interdizione e all'attacco al suolo) consegnati a partire dal 1982. Alla fine degli anni Novanta, 16 velivoli IDS furono riconvertiti nella versione ECR (Electronic Combat Reconnaissanceper la guerra elettronica). Secondo la pubblicazione The Military Balance 2008 dell’IISS (Istituto Internazionale di Studi Strategici), sono attualmente operativi 84 Tornado, di cui 69 velivoli nella versione IDS e 16 nella versione ECR.

 

In futuro, precisa sempre la citata scheda, il sistema SDB sarà l’armamento principale del velivolo JSF e verrà integrato anche sul velivolo Eurofighter (EF- 2000).

 

Il JSF (Joint Strike Fighter), risultato di una cooperazione internazionale tra Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca è un caccia multiruolo di quinta generazione, con caratteristiche stealth (bassa osservabilità da parte dei sistemi radar). Le principali missioni assegnate al JSF sono quelle di interdizione di profondità; di distruzione delle forze aeree avversarie; di attacco strategico; di difesa aerea; di appoggio tattico; di controaviazione offensiva.

 

La partecipazione dell’Italia alla realizzazione e all’acquisto del JSF, risponde all’esigenza operativa di sostituire circa 250 velivoli: i 136 AM-X da attacco al suolo (80 in servizio) e i 100 Tornado IDS dell’Aeronautica (72 in servizio), nonché i 18 Harrier AV8B-Plus a decollo verticale della Marina (15 in servizio), che le rispettive Forze armate provvederanno ad eliminare gradualmente negli anni dal 2015 al 2020[3].

 

I nuovi F-35, che inizieranno ad essere introdotti nella flotta aerea militare a partire dal 2012, costituiranno, affiancati dall’Eurofighter Typhoon quale velivolo di difesa aerea, la spina dorsale della dotazione dell’Aeronautica militare del futuro.

 

Per quanto riguarda, invece, L’Eurofighter-Typhoon, si ricorda che tale veivolo è un bireattore monoposto supersonico destinato alla difesa aerea, con compito primario di contrasto delle forze aeree e con capacità secondaria di svolgere missioni di attacco al suolo. Il velivolo è compatibile con operazioni condotte da forze di coalizione e capace, grazie alla estrema manovrabilità ed alla grande versatilità nei suoi ruoli operativi, di operare la difesa e l’attacco in condizioni di ogni tempo.

 

La durata del programma è stimata in tre anni, con previsione d’inizio nel 2008, mentre il costo del programma è considerato complessivamente pari a 84,0 milioni di euro, suddiviso in tre esercizi finanziari a partire dal 2008, secondo le seguenti modalità:

 

E.F. 2008 2009 2010 Totale

 

Milioni 5,0 37,0 42,0 84,0

 

Con riferimento al munizionamento Small Diameter bomb si segnala che la Nota aggiuntiva allo stato di previsione della difesa per il 2009 indica uno stanziamento di 1,6 milioni di euro, mentre l’onere indicato nello schema di programma in esame, relativamente al medesimo anno, è di 37,0 milioni di euro.

 

Per quanto concerne, invece, il ruolo delle aziende interessate al Programma, il documento in esame indica nel dettaglio le ditte coinvolte, distinguendo, in particolare, la partecipazione alle attività di integrazione delle small diameter bomb sul velivolo Tornado e la partecipazione alle altre attività.

 

Nello specifico, le citate operazioni di integrazioni vedranno coinvolte l’Alenia e il citato consorzio Panavia; le restanti attività, saranno affidate alle ditte italiane Otomelara e SEI e alla statunitense Boeing, quest’ultima proprietaria esclusiva del progetto Small Diameter bomb.

 

Va, da ultimo, segnalato che le Small Diameter Bomb, secondo quanto precisato nel programma in esame e nella relativa relazione illustrativa, sono destinate a ”sostituire definitivamente armamenti di tipo clusterdi cui l’Italia ha deciso di disfarsi”.

 

http://documenti.camera.it/

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Va, da ultimo, segnalato che le Small Diameter Bomb, secondo quanto precisato nel programma in esame e nella relativa relazione illustrativa, sono destinate a ”sostituire definitivamente armamenti di tipo cluster di cui l’Italia ha deciso di disfarsi”.

 

http://documenti.camera.it/

oltre ad essere un'ingegnosa arma risolverà anche il problema delle cluster cioé le morti tra i civili.

secondo voi è veramente la fine delle cluster?speriamo di si

Modificato da SU-37 TERMINATOR
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Allora che l'Italia si voglia disfare delle cluster, delle quali, a quanto mi risulta, l'AMI non faceva più affidamento da anni, è un conto, ma che le sdb sostituiranno le cluster non è assolutamente probabile visto che le bombe a grappolo sono molto più economiche ed effettive verso bersagli areali non protetti o "particolari", come le piste ed hanno una capacità di saturazione che mai sarà raggiunta dalle SDB, non dimenticarti che John quando illustrava le possibilità di questo sistema d'arma parlava di bombardieri strategici, non di cacciabombardieri.

Quindi le grandi potenze non rinunceranno certo alle cluster, e di certo questo non cambierà nulla per i morti civili.

Comunque c'è un topic apposito sull'argomento.

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Ospite intruder

Infine non ci dimentichiamo che la "chirurgia", in materia di bombardamento aereo, è sempre teorica, e questo vale anche per le JDAMs: se perdono il link con uno o più dei satelliti GPS che le guidano, son dolori.

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Qualsiasi cosa si può usare per sostituire le cluster.

Certamente non è economico sganciare 50 bombe pesanti per coprire la stessa area che copri con un paio di bombe cluster.

Nè credo che le eventuali vittime civili sarebbero contente di essere colpite (o mettere il piede su) da un ordigno da 200 kg anzichè una bombetta da 300 grammi.

Chiaramente un grosso bombardiere può distribuire una gran quantità di SDB secondo uno schema tale da coprire vaste aree, esattamente come fanno le cattivissime cluster.

In questo modo non si rischia di ferire innocenti: muoiono tutti sul colpo e i pacifisti sono contenti. (scusate il cinismo, ma la storia delle cluster è davvero una presa in giro, per come è stata concepita).

Per non parlare delle FAE, che sono un'arma ideale per sostituire le cluster... e molto più terrificanti come effetti sul corpo umano.

 

Ma pensare di sostituire le cluster con le SDB su cacciabombardieri di piccola-media taglia, è una cosa priva di significato ed antieconomica, per il numero di velivoli che occorrerebbero per coprire la stessa area

che si può coprire con un singolo velivolo e un paio di cluster. Si tratta di una soluzione di emergenza, in attesa che si rendano disponibili le nuove generazioni di cluster che aggirano i divieti (le industrie belliche hanno festeggiato a caviale e champagne per il nuovo mercato che si è aperto grazie ai pacifisti) ed è anche una buona scusa per aggirare le proteste pacifiste: "Vedete come siamo bravi? Compriamo le SDB che sono molto umane e facciamo a meno di quelle orribili bombette".

 

;-)

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In questo modo non si rischia di ferire innocenti: muoiono tutti sul colpo e i pacifisti sono contenti. (scusate il cinismo, ma la storia delle cluster è davvero una presa in giro, per come è stata concepita).

Per non parlare delle FAE, che sono un'arma ideale per sostituire le cluster... e molto più terrificanti come effetti sul corpo umano.

 

Purtroppo Gianni, l'ipocrisia e l'ignoranza umana (Che non hanno fine) creano danni ben superiori a qualsiasi arma concepita dagli stessi uomini! :(

Modificato da Blue Sky
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  • 4 anni dopo...
  • 7 anni dopo...

Smart bomb sempre più smart...o quasi.

Due GBU-39B (che sono le SDB di prima generazione e non le recenti GBU-53B Stormbraker che si vedono nei comunicati), su cui era stato caricato l'hardware e software del programma Golden Horde Vanguard, per dare una funzionalità semiautonoma alle bombe che "collaborando" fra loro possono selezionare in volo (in modo indipendente...) bersagli alternativi nel range di quelli assegnati, hanno mancato il bersaglio a causa del solito software.

Implicazioni etiche incluse il sistema funziona così.

 

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  • 2 anni dopo...

L'USAF ha assegnato a Raytheon 345 milioni di Dollari per costruire più di 1.500 nuove bombe guidate "StormBreaker" ...

Cita

L'USAF ha assegnato a Raytheon, un'unità del gruppo "RTX", un contratto da 345 milioni di Dollari per produrre più di 1.500 munizioni "Small Diameter Bomb II/GBU-53/B" - denominate "StormBreaker" dall'azienda - per l'USAF, l'US Navy e le vendite militari a utenti stranieri, nell'ambito del 10° lotto di produzione.
I lavori dovrebbero essere ultimati entro il mese di Agosto del 2028.
L' "SDB II" è una bomba intelligente con ali estraibili che può essere trasportata sulle rastrelliere multi-armi "BRU-55" e "BRU-61" e in grado di aumentare il carico e i bersagli che possono essere colpiti per sortita dagli aerei da combattimento.
Certificata per l'uso sugli F-15E dell'USAF e sugli F/A-18E/F dell'US Navy e integrata con gli F-35 JSF, si prevede che l'arma sarà eventualmente installata su quasi tutti gli aerei da attacco e bombardieri ad ala fissa degli Stati Uniti.

... airandspaceforces.com ... https://www.airandspaceforces.com/air-force-raytheon-new-stormbreaker-bombs/ ...

🇺🇸

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