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Unità di seconda linea, pattugliatori, corvette, OPV - discussione ufficiale


Sangria

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Su eng.wikipedia avevo letto che il modulo ASW avrebbe utilizzato i MK-54, ci si riferiva solo a quelli montati sugli SH-60?

 

Almeno che non si sono inventati un modo per ficcare siluri e relativo lanciatore dentro un container direi che si tratta dei siluri del Seahawk.

Comunque dagli americani è bene aspettarsi di tutto.

 

Veramente il "Diciotti" ha operato anche in pieno Oceano Atlantico, altro che oltre le 12 miglia!!!

 

Ecco il link:

 

http://www.guardiacostiera.it/notiziario/articolo.cfm?id=549

 

 

Al largo del Libano, hanno operato il Pattugliatore d’altura "G. Peluso" (classe "Diciotti"), il III Nucleo Sommozzatori GC e l’ATR 42 "Manta 10":

 

http://www.guardiacostiera.it/notiziario/articolo.cfm?id=528

 

http://www.guardiacostiera.it/notiziario/articolo.cfm?id=554

 

Proprio alla luce di queste nuove missioni e dell'integrazione europea del controllo delle frontiere marine sarebbe buona cosa passare parte dei compiti che oggi svolge la MM (controllo pesca/ZEE) alla Guardia Costiera (con relativo naviglio minore).

Modificato da Little_Bird
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Sono d'accordo con il concetto di navi modulari, e l'esempio danese mi pare quello più calzante. Le MEKO, semplicemente, le allestisci in una certa maniera, ma poi la nave resta sempre quella. Costruire in maniera seria una nave da 2000 - 2500ton, stealth (si Sangria, stealth, perchè se la nave è armata alla leggera per lo meno deve cercare di non farsi notare) e in grado di diventare, con poche ore di lavoro in arsenale, una fregata ASW, un cacciamine, un pattugliatore con una discreta capacità di difesa AAW oppure una nave appoggio sommergibili mi pare il massimo dell'efficienza.

E il mix Hi-Lo, Madmike, è rispettato: questa classe di 8 - 12 unità modulari è comunque la componente Low della Marina, FREMM e Doria sono la parte High.

 

Io la vedo così.

 

Base di partenza: scafo da 2000 - 2500ton, esteso uso di materiali compositi e disegno stealth della nave e delle sovrastrutture, alta automazione per ridurre l'equipaggio, sonar a scafo e radar kronos, hangar per un NH-90, 1x 76/62mm ER in torre stealth e due 25/80 KBA

Questo sarebbe l'OPV base.

 

Modulo ASW - ASuW(in 4 esemplari): VDS rimorchiato, due lanciatori per MILAS/ Teseo

 

Modulo appoggio forze speciali (in 2 esemplari): modulo di carico per stivare equipaggiamenti delle FS, RHIB o minisom del COMSUBIN

 

Modulo cacciamine (in 4 esemplari)

 

Modulo AAW (in 2 esemplari): (se possibile, non so se la cosa sia modulizzabile) sistema SAAM-IT con 16 VLS A-43

 

EDIT: 12 moduli per 12 unità ;)

 

Sottoscrivo anch'io.

 

Proporrei giusto un paio di alternative:

 

per l'ASuW si potrebbe utilizzare, al posto del grosso Teseo, l'NSM che verosimilmente verrà utilizzato dagli F-35. O un pariclasse nostrano successore del Marte.

 

Per l'ASW il Milas potrebbe essere eccessivo, ci si potrebbe accontentare del VDS e dei MU-90 dell'elicottero come sulle LCS.

 

Il modulo AAW non è male, ma mi pare un po' troppo ambizioso, ripiegherei sul MICA VL (se i francesi in cambio comprano qualcosa di nostro) o navalizzare l'IRIS-T.

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A proposito di LCS quello che propone Rick è praticamente una nave uguale, con la differenza che le LCS fanno di più e che non bisogna pagarne i costi di industrializzazione.

Il costo è senza dubbio maggiore, ma le possibilità di un imbarcazione di questo tipo sono assolutamente di un altro livello.

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Dominus, le LCS sono un pelo troppo grandi per noi, e comunque usano tecnologia americana e non europea. Ricostruirle adattandole a quello che usiamo noi costerebbe molto.

 

Comunque ecco come vedo io i futuri "OPV modulari" (FFG è troppo guerrafondaio :asd:)

 

Se qualche mod riesce a visualizzare l'immagine, se no il link diretto è questo: http://img149.imageshack.us/my.php?image=venezzo0.gif

 

venezzo0.gif

Modificato da Little_Bird
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Il fatto è che una LCS è troppo grossa, mentre una Visby è troppo piccola.

 

Avendo Fincantieri acquisito il cantiere che produce la LCS-1 e avendo partecipato alla realizzazione di parte dello scafo l'ideale sarebbe prendere i concetti chiave della modulabilità della LCS, quindi gestione degli spazi dedicati ai moduli, metodi di imbarco/sbarco, gestione e interconnessione degli stessi con la nave, e progettare uno scafo su misura per le nostre esigenze (2000-2500t) applicando i concetti chiave già dagli americani senza il bisogno di inventarsi niente.

 

Poi ovviamente i sistemi d'arma e elettronici sarebbe italiani (tanto ormai progettiamo e produciamo tutto da soli a quei livelli).

 

Le Visby di canto loro non sono un cattivo progetto, anzi! E' una straordinaria piattaforma, me è troppo tagliata sulle esigenze svedesi, al contrario la LCS-1 sono più "aperte" e adattabili a diverse necessità (come tutti i sistemi d'arma americani d'altro canto).

Modificato da Little_Bird
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Little quello che proponi tu è fare un unità nuova, non ha senso.

Comunque secondo me una nave così non ci serve, bastano due linee di unità, FREMM e OPV stile olandese, non di più, ma se bisogna andare a impergolarci in una classe modulare con ben altre caratteristiche a questo punto meglio prenderle belle e fatte.

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Io non è che sono favorevole al 100% a questo tipo di nave, è solo che non sono del tutto contrario.

 

Infatti se ho dubbi sui moduli ASW o AAW (soprattutto sui secondi su cui sono contrario), sono convinto che questi futuri OPV debbano avere capacità di contrasto alle mine, e di operare in operazioni non convenzionali.

 

Se si deve SOLO pattugliare anche a me andrebbero bene gli OPV stile olandese (e sono stato il primo a dirlo), se si deve fare qualche altra cosa (e non parlo di caccia ai som o di difesa aere) serve una piattaforma leggermente diversa, ma niente di trascendentale.

 

Tanto è chiaro già da ora che l'elettronica dei futuri OPV della MM non sarà da 4 soldi, sicuramente ci sarà il Kronos, un sistema irst, uno esm, sonar a scafo, probabilmente un CMS ad hoc e linee stealth.

Aggiungerci l'opzione di poter imbarcare sistemi specialistici non è la cosa che farebbe lievitare sensibilmente il costo.

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Eccovi, dal sito "Pagine di Difesa", http://www.paginedidifesa.it/index.html , il link ad un articolo di Giovanni Martinelli, sulla "modularità" e sulle unità olandesi "Sigma":

 

http://www.paginedidifesa.it/2009/martinelli_090204.html

 

che riporto di seguito (sembra che sia stato scritto appositamente, per questa discussione! :D ):

 

 

Marina, la modularità e la soluzione olandese Sigma

 

Giovanni Martinelli, 4 febbraio 2009

 

martinelli_090204.jpg

 

Modularità, questa sembra essere diventata una delle parole d’ordine nel campo della realizzazione di unità navali; un concetto che riscuote sempre più interesse da parte di un numero crescente di Marine, anche perché, nel corso del tempo, i modi di metterlo in pratica sono andati aumentando, consentendo di ampliare le opzioni disponibili.

Il primo sistema apparso sulla scena è stato il Meko (Mehrzweck-kombinatione); ideato dai cantieri tedeschi Blohm+Voss negli anni 70, può essere considerato un successo commerciale di assoluto rilievo visto che più di 1.500 moduli Meko sono già stati prodotti e installati su oltre 60 unità navali di tutto il mondo. Tale soluzione prevede che sistemi d’arma, sensori e perfino parti consistenti dell’unità vengano costruite separatamente dall’unità stessa in quanto inserite/poste su moduli di dimensioni standard e completamente indipendenti; questi vengono poi installati sulla nave e a essa collegati grazie al fatto che dispongono di connessioni per l’energia elettrica e di interfacce con i sistemi di bordo, ivi compreso quello di combattimento. Non solo, anche le apparecchiature elettroniche, gli impianti di condizionamento e quelli di ventilazione, possono trovare posto su pallet specificatamente pre-allestiti.

 

I vantaggi - più che sulla riconfigurabilità delle unità - vertono sul fatto che la costruzione dei moduli può avvenire contemporaneamente a quella delle piattaforme, che è possibile l’installazione di sistemi ed equipaggiamenti diversi scelti del cliente, mentre risultano facilitati anche gli interventi di manutenzione e di sostituzione (anche in caso di aggiornamento) dei moduli stessi. In sintesi, minori tempi di costruzione e minori costi sia in fase di acquisto che di gestione della nave. Il difetto è costituito dal fatto che qualsiasi intervento sui moduli deve essere effettuato in strutture attrezzate e richiede tempi lunghi.

 

Esattamente ciò che non accade con il sistema Stanflex (Standard flex); sviluppato dalla Marina danese - in collaborazione con varie industrie del Paese - e da essa adottato per tutte le proprie unità, questo sistema si basa su contenitori standard (utilizzati sempre per ospitare sistemi d‘arma ed equipaggiamenti specifici per missioni differenti) con le proprie connessioni da collegare una volta installati a bordo ma, e qui sta la novità, le operazioni di messa in opera e in funzione richiedono solo una gru per il loro movimento e poche ore di lavoro. Ai vantaggi della modularità già visti per il Meko, si aggiunge così anche quello di poter riconfigurare rapidamente le unità.

 

Ed è proprio sulla base di questo principio che si arriva all’ultima evoluzione del concetto; con le sue Littoral combat ships (Lcs), questa volta è la Us Navy ad affinare ulteriormente il concetto. A disposizione delle 55 Lcs previste, vi saranno infatti 64 moduli (24 per Mine e per Surface warfare, 16 per Anti-submarine warfare); in questo modo, una stessa piattaforma sarà in grado di svolgere più missioni semplicemente cambiando i moduli stessi. E questo grazie al fatto che gran parte degli equipaggiamenti (armi, sensori, mezzi e apparecchiature) necessari all’assolvimento di tali missioni sono contenuti in container da 20 piedi e/o in altri di dimensioni minori e che ciascun modulo risulta installabile e funzionante in meno di 24 ore. Una sorta di ‘plug and play’ applicato a una nave militare.

 

Se quindi, come abbiamo visto finora, il tema della modularità è stato affrontato secondo un approccio incentrato sulla possibilità di modificare taluni elementi lasciando però inalterata la piattaforma che li ospita, quello seguito dai cantieri olandesi Damen Schelde Naval Shipbuilding si basa su un principio opposto in quanto è la piattaforma stessa ad essere oggetto di trasformazioni profonde.

 

Denominato Sigma (Ship integrated geometrical modularity approach), questo progetto è in grado di offrire unità che spaziano dai 50 ai poco meno di 150 metri di lunghezza, dai nove ai 15 di larghezza e dalle 450 fino alle oltre 4.000 tonnellate di dislocamento. Un risultato interessante, ottenuto grazie all’impiego di sezioni standard lunghe 7,2 metri e di larghezza variabile; in pratica aggiungendo un numero crescente di sezioni è possibile aumentare le dimensioni della nave. Si parte così dalle sette sezioni (larghe nove metri) che ‘producono’ una unità di 50,4 metri e si arriva alle 20 sezioni (larghe 15) per quella da oltre 148; in questo modo diventa possibile, sfruttando lo stesso identico progetto, offrire una gamma di piattaforme che spazia dal Patrol/Offshore patrol vessel alla fregata, passando per la corvetta.

 

Le sezioni, come detto, sono standard nel senso che ciascuna dispone di proprie paratie con porte stagne e sono pressoché complete di ogni altra componente strutturale. Sempre nell’ottica del contenimento dei costi, sono stati poi selezionati un numero ristretto di fornitori per i sistemi di gestione della piattaforma, per quello di combattimento e per quello propulsivo (anche se resta aperta la possibilità di rivolgersi ad altri), mentre è possibile fare un più o meno ampio ricorso a componenti commerciali da bilanciare con caratteristiche militari, il tutto secondo i desiderata del cliente.

 

Sempre a proposito dell’impianto di propulsivo vengono offerte diverse opzioni: due o quattro diesel, oppure da quattro a sei diesel-generatori per una configurazione con motori elettrici o, anche, turbine a gas. Queste soluzioni alternative possono essere a loro volta associate a eliche (a passo fisso o variabile) oppure a idrogetti, mentre si garantisce una certa scelta anche su più sistemi di stabilizzazione.

 

Sia lo scafo - ampiamente testato attraverso le prove in vasca di circa 60 modelli diversi - che le sovrastrutture incorporano poi tutte le più recenti tecnologie in fatto di riduzione della segnatura (in ogni campo), di protezione nei confronti delle minacce Nbc, di sicurezza della piattaforma in caso di danni a bordo e con un facile accesso agli apparati di bordo per un elevato livello di funzionalità complessiva.

 

Un approccio dunque innovativo e interessante, tanto da riuscire già a ottenere significativi risultati in termini di commesse. Sono infatti da registrare gli ordini della Marina indonesiana prima e di quella del Marocco in tempi più recenti; la particolarità sta nel fatto che se la larghezza delle unità scelte è uguale (con le sezioni larghe per, l’appunto, 13 metri) diverse sono invece le lunghezze e, quindi, il numero delle sezioni. Nel primo caso - cioè le quattro corvette della classe Diponegoro - è stato scelto il tipo 9113 (90,71 metri di lunghezza e quasi 1.700 tonnellate di dislocamento) che impiega 12 sezioni; ancor più originale la scelta del Marocco, con un ordine per tre fregate, due delle quali del tipo 9813 (97,91 metri di lunghezza e 2.100 tonnellate di dislocamento) e una del tipo 10513 (105,11 metri di lunghezza e, infine, 2.300 tonnellate di dislocamento), rispettivamente con 13 e 14 sezioni.

 

Per ciò che riguarda le corvette Diponegoro, l’apparato propulsivo è incentrato su due diesel SEMT Pielstick da 8.190 Kw ciascuno che consentono loro velocità che variano tra i 14 e 28 nodi e un’autonomia che può raggiungere le 4.800 miglia. Il sistema di combattimento è il diffuso Tacticos della Thales Nederland che fornisce anche il radar Mw08 per la scoperta e il tracciamento dei bersagli (di superficie e aerei) e un radar per la direzione del tiro Lirod Mk 2; a questi si aggiungono un radar di navigazione Bridgemaster della Sperry e un sonar a scafo Thales Kingklip.

 

Con un equipaggio di circa 80 uomini, queste corvette dispongono di un 76/62 Super-rapido, due lanciatori binati per missili antinave Mm-40 Exocet, altrettanti lanciatori quadrupli Tetral per missili antiaerei Mistral e ancora due lanciatori binati per siluri antisom, oltre a un paio di pezzi da 20 mm; a poppa è presente un ponte di volo per le operazioni con gli elicotteri. Nel campo delle contromisure si segnalano apparati per le Electronic counter measures (Ecm) e le Electronic support measures (Esm), oltre a sistemi per il lancio di decoys. Il completamento della classe avverrà quest’anno con la consegna dell’ultima unità.

 

Per il 2012 è invece prevista la consegna delle tre fregate ordinate dal Marocco; pur non essendo ancora noti tutti i dettagli, si può comunque tracciare un profilo di massima di queste piattaforme. La differenza di dimensioni fra le unità della Marina marocchina sono riconducibili al fatto che la versione 10513 disporrà di spazi dedicati alle funzioni di comando e controllo, con un equipaggio di 110 uomini, mentre le due 9813 ne saranno sprovviste e avranno un equipaggio ridotto, 91 uomini. Su tutte e tre sarà comunque presente un hangar e un ponte di volo per ospitare e far operare un elicottero medio.

 

Molto simili a quelle delle unità indonesiane saranno anche l’impianto propulsivo, con due diesel SEMT Pielstick (peraltro non specificati, tanto che non sono note le prestazioni), il sistema di combattimento, sempre il Tacticos, i sensori, con la principale differenza data dalla presenza di uno Smart-S Mk.2 al posto dell’Mw08, e dei sistemi d’arma, e qui c’è da segnalare la sostituzione dei Tetral con dei lanciatori verticali per missili antiaerei Mica.

 

Ciò che in conclusione si può affermare è che, al di là delle differenze delle proposte analizzate, quello della modularità si sta sempre di più affermando come un tema dominante nel campo delle costruzioni navali; e questo per la semplice ragione che, di fatto, essa rappresenta uno dei pochi elementi in grado di fornire delle risposte efficaci al sempre più grave problema dell’aumento dei costi delle moderne unità militari, talmente grave da mettere a rischio i programmi di rinnovamento di molte Marine.

Modificato da picpus
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Tanto li compreremmo mai sistemi specialistici? :asd:

Sarebbe l'ennesima nave col buco.

Al massimo si potrebbero configurare gli OPV per ospitare ulteriore personale in modo da poter supportare un piccolo contingente di FS, ma più proprio no.

Quanto alle LCS chi vivrà vedrà, sempre che Obama non le faccia fuori.

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Quanto alle LCS chi vivrà vedrà, sempre che Obama non le faccia fuori.

 

 

mi sembra di ricordare, ma posso benissimo sbagliare, che le LCS costino un botto di soldi, quasi come una FREEM...quindi penso che siano un po' fuori dalla nostra portata

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Il mio disegno ha solo le linee generali della Visby: ha un dislocamento triplo, una lunghezza doppia, un diverso sistema di propulsione (solo diesel con due eliche al posto dell'hydro-jet e 4 mini-turbine) e un arrangiamento diverso dei locali (sulle Visby l'hangar è sotto il ponte di volo, da me è a fianco e sotto il ponte di volo, come sulle LCS, ci vanno i moduli).

Dalle Visby ho preso la linea e il design generale (quanto di più stealth esista al giorno d'oggi), ovviamente in scala maggiorata, e l'idea di mettere all'interno i missili SSM.

Un OPV con le sovrastrutture in materiale composito c'è l'abbiamo già, quindi non è così assurdo usare queste tecniche per delle navi che dovranno rimanere in servizio fino al 2050.

 

Dislocamento, stealthness, modularità e dimensioni sono presi pari pari dal requisito MMI: questa nave potrebbe benissimo assomigliare ai futuri pattugliatori.

 

PS: la tecnologia italiana è obbligatoria secondo me. Lasciando a parte le questioni industriali, standardizzare la flotta è una necessità. E, Dominus, permettimi siamo capaci di progettare uno scafo stealth senza dover copiare dalle LCS

Modificato da Rick86
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mi sembra di ricordare, ma posso benissimo sbagliare, che le LCS costino un botto di soldi, quasi come una FREEM...quindi penso che siano un po' fuori dalla nostra portata

 

 

Calcola che adesso stiamo parlando di due prototipi, ma quando verranno prodotte in grande serie, e, quasi sicuramente, esportate, i costi dovrebbero abbattersi.

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Come ci faceva giustamente notare Sangria nel primo post , negli ultimi anni la classe Artigliere , o se preferite Soldati , è stata impegata quanto le Maestrale se non di più . Perchè? Ad un costo inferiore queste 4 navi permettono di fare le stesse cose delle più care Maestrale avendo lo stesso identico armamento ad eccezione di qualche sensore ( 127 mm , sistema albatros , 8 lanciatori per missili Teseo , 2 complessi binati da 40mm , 2 mitragliere da 20 mm , 2 lanciasiluri trinati da 324 mm , 1 elicottero ab212 invece dei due imbarcabili sulle Maestrale ). E' emerso poi , sempre nello stesso messaggio , che il requisito consiste in un'unita di seconda linea che sia una via di mezzo tra Soldati e Minerva . Se serve quindi un'unita di tale tipo per missioni od esercitazioni in cui una FREMM non è necessaria ma che al tempo stesso non sia affatto un disarmato OPV , penso che la risposta sia una corvetta ben armata o al limite , se preferite la definizione , una fregata leggera .

 

Se la chiave di successo e di impiego dei Soldati è stato avere lo stesso armamento delle Maestrale ad un costo infeiore credo che la strada da seguire sia quella mettendo quindi sulle nuove navi la stessa qualità di armi ma non la stessa qualità e un'inferiorità di sensori e apparecchiature elettroniche rispetto alle FREMM . Parliamoci chiaro 8-10 FREMM e 2 Orizzonte per una marina come la nostra con Cavour e future LHD e per un paese come l'Italia non bastano . Avere quindi 5-6 unità in sostituzione di Minerva e Soldati è fondamentale .

Io le chiamerei fregate leggere ma conoscendo la nostra nazione è preferibile il nome corvette . Il concetto di modularità non lo trovo adatto per le nostre esigenze per il semplice fatto che non verrebbe messo in pratica . Trovo inoltre fondamentale per questa nuova classe di corvette la predisposizione ai vari sistemi d'arma . Non importa quindi ad esempio che vadano in giro con 4 teseo ma che abbiano i lanciatori per accoglieri se necessari prendendoli magari in prestito da altre unità (considerando che di teseo non ne abbiamo un'infinità da quello che so io ) o che imbarchino gli aster . Lo scopo quindi sarebbe quello di avere leggeri e moderni OPV come i Comandanti con il solo 76mm e l'elicottero , unità di seconda linea più grandi e con in più aster 15 e predisposizione per i Teseo , con non tanti sensori sofisticati e in grado di fare da comando cacciamine e di sostituire le fregate vere e proprie quando possibile e le " pesanti " Fremm come ossatura della flotta . Ripropongo la mia idea di armamento:

 

 

ARMAMENTO NUOVE CORVETTE ( o fregate leggere ) :

1 o 2 76 mm strales

2 25mm

predisposizione per 4 teseo

16 aster 15

1 NH90 per ASW

 

Un saluto a tutti , Naifer

Modificato da Naifer
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Il fatto è che di quei sensori e degli armamenti quali effettivamente sono serviti?

E soprattutto perchè le Soldati sono dovute ad andare a fare questi compiti?

Perchè le maestrale sono state sovrautilizzate e non sono state sostituite in tempo e perchè non esistevano altre navi in grado di farlo, non perchè servissero effettivamente delle fregate leggere con quel tipo di armamento e di allestimento.

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Concordo con te Dominus ma penso comunque che non potendo andare avanti con sole 8-10 fremm ora delle fregate leggere servano effettivamente anche perchè , con l'esempio fatto da me prima , non avrebbero lo stesso armamento delle Fremm sebbene non siano neanche disarmate come degli OPV . La triste verità è che abbiamo almeno bisogno di 16 unità tra caccia e fregate come succede adesso con i Soldati ...

 

Diciamo quindi che 4-5 fregate leggere + altri due pattugliatori classe Comandanti dovrebbero bastare per sostituire degnamente le 8 Minerva e i 4 Soldati

Modificato da Naifer
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Scusa ma perchè ci serve qualcosa di più armato degli opv?

Per le missioni impegnative ci sono caccia e fregate, per fare polizia marittima gli OPV bastano e avanzano, e non servono Teseo, siluri e sam, con tutti i sistemi e gli apparati conseguenti.

Le fregate leggere non vedo a che possano servire...

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Ci serve qualcosa di più armato degli OPV per fare tutte quelle missioni in cui non è conveniente sia economicamente sia militarmente impiegare una Fremm ed in cui un piccolo OPV con il solo 76 mm sarebbe poco . Inoltre le fregate leggere sono necessarie perchè come ho detto prima 8-10 fremm e due ddg orizzonte non bastano mentre comprare altre fremm sarebbe costosissimo e non si sostituirebbero le minerva.

Modificato da Naifer
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Scusa e quali sarebbero queste missioni?

1) Vedi post al link che segue: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=201757 (messaggio n° 16).

 

 

2) 8 o anche 10 FREMM, potrebbero non essere, numericamente, sufficienti [durante le due missioni nel Golfo Persico, le 12 fregate ("Maestrale" + "Lupo") e, nella seconda, pure i caccia, bastarono a stento a garantire le varie turnazioni in teatro operativo (occorre considerare, ovviamente, anche il tasso di indisponibilità di una parte delle unità in servizio) e durante una delle due missioni (se non erro, la prima) fu necessario utilizzare le "Minerva" in Mediterraneo Orientale con funzioni di fregata]!

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Prima cosa le FREMM avranno altri tassi di disponibilità rispetto a lupo e maestrale, poi se servono più navi in grado di compiere missioni da fregata ci sono due possibilità:

 

-Si costruiscono più fregate

-Nel caso non ci siano i soldi si fanno meno missioni.

 

Quest'idea di fare delle fregate azzoppate, che poi costerebbero quasi come delle FREMM, mi sembra la classica alchimia all'italiana maniera.

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Peccato che dobbiamo sostituire comunque le Minerva e i Soldati ( cosa facciamo ordiniamo una nuova classe di corvette e altr 2-3 fremm continuando a sostenere che 8-10 non bastano per non prendere le fregate leggere? ) e che i francesi ad esempio stanno facendo altrettanto avendo la classe la fayette e i vari nuovi progetti per l'export ma anche per gli interessi nazionali ( gowind ) . Non penso che le fayette siano tanto fregate azzoppate e che i gowind non siano validi...

Modificato da Naifer
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