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27 gennaio: la memoria ogni giorno


Ospite galland

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Ospite galland

E’ necessario il giorno della memoria?

 

Qualche mese fa ho letto, sul “Le Monde” una notizia significativa: i Carabinieri avevano liberato un gruppo di braccianti polacchi ridotti in schiavitù nelle campagne pugliesi. Lo stesso filo spinato, le stesse sevizie, gli stessi caporali che imponevano il regime del terrore, gli stessi giacigli bestiali.

 

Ricordare le sofferenze e l’Olocausto del popolo ebraico significa, oggi, operare perché la prevaricazione e la violenza non vengano esercitate più contro alcuno.

 

Che oggi un reato come la riduzione in schiavitù debba essere sanzionato penalmente sempre più sovente nelle aule di giustizia è l’indicativo dello stato morale del genere umano.

 

 

Quasi mezzo milione di ebrei, rinchiusi in un'area urbana di circa 400 ettari, vennero sterminati in meno di tre anni. Tale il consuntivo del Ghetto di Varsavia. Oltre il 90 per cento dei suoi abitanti era già stato gassato e cremato nei campi della morte, quando i nazisti dovettero intervenire in forza per soffocare la resistenza dei superstiti. Il Ghetto fu raso al suolo: è rimasto questo diario che registra senza battere ciglio quanto vi fu vissuto e perpetrato dal principio del 1940 alla fine del 1942.

 

Nato nel 1900, Emmanuel Ringelblum aveva pubblicato nel 1932 una notevole Storia degli Ebrei di Varsavia. Nel 1939 si trovava a Ginevra per un Congresso Nazionale Sionista, quando Varsavia fu assediata dai nazisti. Vi accorse e divenne, dal momento dell'occupazione, l'organizzatore delle attività assistenziali nelle comunità ebraiche di tutto il paese. Nel novembre '40 fu istituito il Ghetto: al lavoro di organizzatore, Ringelblum aggiunse quello dell'archivista e diarista della progressiva tragedia. Venne giustiziato nel marzo 1944 con la moglie e la figlia.

 

Il volume edito nel lontano 1962 non è stato – a mia cognizione – ripubblicato e costituisce una raro, eccezionale documento, sarebbe opportuno rivederlo sugli scaffali delle librerie.

 

 

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Novembre 1940

 

8 novembre. Mio caro, da un po' di tempo si nota un intenso rafforzarsi della coscienza storica. Colleghiamo un episodio dopo l'altro della nostra esperienza quotidiana con gli avvenimenti della storia. Stiamo tornando al Medio Evo. - Ho parlato con uno studioso ebreo. In passato, gli ebrei si creavano un mondo tutto loro, vivendoci dimenticavano gli affanni che li attorniavano, e non permettevano a nessuno di penetrarvi dall'esterno. Quanto a paralleli: l'attuale espulsione è la peggiore che la storia ebraica registri, perché in passato almeno c'erano sempre delle città dove andare a rifugiarsi. Un tale mi ha detto: « Fa male leggere la storia ebraica, perché si vede che gli anni buoni sono sempre stati pochi e radi. Ci sono state sempre disgrazie e pogrom. » Un ricordo lasciatoci dalla storia è questa piaga delle spie, di cui soffriamo tanto. Si prenda per esempio il caso di Sachsenhaus, che per tre mesi è stato mantenuto in casa di una figura prominente della comunità ebraica, Nergep.[1] Ha assorbito la loro cultura e da onesto che era è diventato una persona infida. Il caso di Sachsenhaus [vedi piú avanti] fa pensare a quel proverbio: « Picchia il mio ebreo, e picchierò il tuo. »

 

Spesso, funzionari di polizia si presentano alla sede del Consiglio Ebraico e chiedono soldi per i lavoratori ebrei. "L'amuleto" appeso alla porta, l'avviso in cui si avverte che tutto deve passare attraverso Leist,[2] non è servito a niente. — La gente non si preoccupa del fatto che le sequestrino la roba, perché confida in tempi migliori. La sua unica speranza è di sopravvivere al presente. — Il fatto che gli ebrei abbiano tanti artigiani, per Quelli è fonte di stupore. — Gli straccívendoli del Ghetto di Lodz abitano fuori del Ghetto. Hanno il diritto di viaggiare in treno. I portinai stanno approfittando della situazione di questi ultimi giorni e dell'istituzione del Ghetto di Varsavia. Si sono trasformati in mediatori d'appartamenti. Trafficano in prodotti ortofrutticoli. — Il diffondersi del tifo è conseguenza dell'aumentata densità della popolazione ebraica. — L'appellativo « Ebreo » diventato cosa solita nei documenti ufficiali; ogni tanto, anche « Herr », ma raramente. — Ammiro con meraviglia gli ebrei devoti che si ostinano a portare la barba e la veste tradizionale. Si espongono al pericolo delle percosse. — Nella sede del Consiglio Ebraico ho visto le tracce del sangue dell'avvocato Popower. Era stato lui a pronunziare la sentenza contro Sachsenhaus, denunciato per aver requisito un appartamento ebreo. Sachsenhaus ha fatto a Quelli un discorso sulla necessità di stabilire ordine nel Consiglio Ebraico. Recentemente, i casi di tifo sono aumentati (35). Ho sentito di un tale che ha cambiato casa sette volte per via del continuo spostamento dei confini del Ghetto. Un'altra persona; quattro volte; estromessa da via Hoza, poi da via Freta, poi da via Grzybowska 68, e poi da un altro edificio ancora. — Il lungo muro in via Wielopole sembra una muraglia carceraria. — Da un po' di tempo ci metto un'ora e passa per andare in ufficio. Prima di uscire dal cortile bisogna aspettare un pezzo, finché non sussiste piú il pericolo d'essere rastrellati. Quando in via Leszno rastrellano gente per il lavoro coatto, in via Muranowska si viene a saperlo immediatamente. — Ho sentito da un tale che nel Ghetto di Lodz non si trovava niente da mangiare, e una persona che una volta era molto ricca ha chiesto a un amico gli avanzi delle patate. — Un lavorante della mensa pubblica di Lodz, un certo Kaminski, una volta era un noto industriale.

 

Oggi, 8 novembre, nuove voci secondo cui l'instaurazione del Ghetto sarebbe rinviata ad aprile. — In via Falenti, gli ebrei esentati dal lavoro coatto per motivi d'età o di mestiere ricevono l'ordine di scambiare le scarpe o altri oggetti di vestiario con quelli che restano. Sempre in via Falenti, hanno ordinato a un giovane con la barba di proclamare a tutte le squadre di lavoro ebraiche che aveva solo vent'anni, e poi di gridare sempre piú forte « Ohne Beruf » (senza mestiere). Alla fine, un altro ebreo ha dovuto radergli la barba. — Ogni ufficio tedesco ha il suo ebreo, che, a differenza degli altri, viene trattato bene. Per esempio, nelle autorimesse del Parco Dinance c'è un tale che Loro chiamano « Mosè. » È riuscito a far esonerare dal lavoro alcuni ebrei.

 

Oggi, il Consiglio Ebraico ha ricevuto un ordine scritto secondo cui entro il 15 novembre gli ebrei dovranno essersi trasferiti tutti. Cosi è stato messo un punto a tutte le voci a proposito di rinvii e di ampliamenti del Ghetto. C'è il timore crescente che il Ghetto sia un Ghetto chiuso, tanto più che, a quanto si dice, la polizia polacca ha ricevuto l'ordine di sgomberare dal Ghetto entro oggi. — Chi ne ha la possibilità, accaparra il più possibile. — Il comandante del campo di lavoro di via Falenti sequestra frutta e verdura ai contadini « per i miei ebrei ».

 

Un funzionario di polizia si presenta in casa di una famiglia ebrea e vuole portar via della roba. La donna grida che è vedova e ha un figlio. Il funzionario le risponde che non porterà via nulla se lei riuscirà a indovinare quale dei suoi occhi è artificiale. La donna indica l'occhio sinistro. Il funzionario le domanda come ha fatto a indovinare. « Perché quello ha un'espressione umana » risponde lei.

 

Sembra che ieri gli altoparlanti abbiano diffuso un annuncio secondo cui è proibito parlare di « Ghetto ebreo »; la denominazione giusta è « quartiere ebreo », così come per il quartiere tedesco e quello polacco. — Oggi, in via Orla hanno portato via della roba a un sarto ebreo. Tra la folla c'era un altro ebreo che si è strappato il collo di pelliccia dal cappotto e se l'è nascosto in petto. — PBM (« Paga al Bigliettaio la Metà »), ecco la sigla con cui oggigiorno chiamano i tram ebrei. Sono mezzo vuoti. Quelli fermano un ebreo e gli ordinano di strapparsi dal cappotto il bavero di pelliccia. L'ebreo risponde: « Ve lo darei volentieri, ma sono appena uscito dall'ospedale. Avevo il tifo. » Si sono spaventati e se ne sono andati. — Ho sentito che nei campi di lavoro sono morte circa 200 persone, o per cause naturali o perché uccise. Nel solo campo di Belzec, ne sono morte 80 di dissenteria e altrettante sono state soppresse durante il lavoro.

 

La notizia che saranno requisiti appartamenti ha indotto la gente a cercare pensionanti anche se pagano poco; tutto per avere piú gente in casa. — Chi fa il delatore riceve il 10 per cento del bottino. Quattro spie hanno condotto un funzionario di polizia (che poi era una persona onesta) in una ditta ebrea di via Nalewki. Si sono impadronite di biancheria e d'altra roba, si sono cacciate tutto nei calzoni e sono venute fuori gonfie come tanti orsi. — Heute Tag Ohne Ausweisen (Oggi niente certificati). Secondo la freddura, questo significa che oggi Quelli reclutano per il lavoro coatto anche chi ha il certificato di esenzione. È quel che dicono gli appartenenti alle squadre di lavoro. — Spesso, quando gli ebrei li salutano, Quelli fanno un segno come per dire « Non è necessario. » La maggioranza di Loro tira dritto come se il saluto non li riguardasse. Il peggio capita quando passano due o tre ebrei, e solo uno saluta. Molto spesso, però, tedeschi ben educati rispondono.

 

Oggi il Ghetto è assai più doloroso che nel Medio Evo, perché noi, che eravamo tanto potenti, siamo adesso caduti molto in basso. L'appello a far sí che nel Ghetto si sviluppino alti valori morali: a lavorare, ad esempio, per il livellamento delle tasse sulla seta, sugli articoli di vestiario, sui matrimoni; per le associazioni di mutuo soccorso e per un'intensa, fiorente vita comunitaria. — Intorno al Ghetto le mura vengono innalzate a ritmo febbrile. Si fatica ad andare da via Leszno a via Grzybowska. Via Solna e via Ciepla sono talmente affollate, da rendere impossibile il passaggio.

 

19 novembre. Mio caro, il sabato in cui è stato istituito il Ghetto (16 novembre), è stata una giornata terribile. La gente della strada non sapeva che sarebbe stato un Ghetto chiuso, e cosí si è trattato di un fulmine a ciel sereno. A ogni angolo di strada c'erano picchetti di guardie tedesche, polacche ed ebree che perquisivano i passanti per accertare se potessero passare o no. Le donne ebree si sono viste impedito l'accesso ai mercati fuori del Ghetto. C'è stata un'immediata penuria di pane e di altri generi alimentari. I prezzi stanno andando alle stelle. Davanti a ogni negozio, code interminabili, e vengono letteralmente svuotati. Molti articoli sono improvvisamente scomparsi. — Tra via Leszno e via Twarda non c'è collegamento diretto. Bisogna passare per via Zelazna. — Le ditte ebree nella parte ariana della città sono state chiuse saldamente per impedire i furti. — Sabato e anche domenica, i medici ebrei non hanno ricevuto il lasciapassare. Su ciascun lasciapassare il Consiglio Ebraico impone una tassa di 5 zloty. — Sabato, gli ebrei appartenenti alle squadre di lavoro esterne non hanno potuto uscire di città. Il primo giorno dopo la chiusura del Ghetto, molti cristiani hanno comprato pane per i loro amici e conoscenti ebrei. È stato un fenomeno di massa. Intanto, gli ebrei sono aiutati dai loro amici cristiani a portar viveri nel Ghetto.

 

All'angolo tra via Chlodna e via Zelazna, chi è lento nel togliersi il cappello davanti ai tedeschi è costretto a fare ginnastica servendosi, come pesi, di pietre da lastricato e di tegole.. Anche gli ebrei vecchi vengono obbligati a fare sollevamenti. Quelli prendono alcuni fogli di carta, li fanno in tanti pezzettini, sparpagliano i pezzettini in mezzo al fango, e ordinano alla gente di raccoglierli. Quando la gente si china, la bastonano. Nel quartiere polacco, ordinano agli ebrei di sdraiarsi a terra, poi gli camminano sopra. In via Leszno, arriva su un autoveicolo un soldato, si ferma e picchia un pedone ebreo. Poi gli ordina di sdraiarsi nel fango e di baciare il lastricato. — Sulla città, come in ubbidienza a un cenno dall'alto, si è abbattuta un'ondata di malvagità. Eppure ci sono ancora gli ottimisti ufficiali che credono che non ci sarà nessun Ghetto, o almeno che non sarà un Ghetto chiuso. — Gli agenti del Servizio Ebraico della Legge e dell'Ordine (istituito il 16 novembre) sono stati costretti a saltellare su un piede solo intorno a un gruppo di ebrei intenti a fare ginnastica in mezzo alla strada. Si dice che il Consiglio Ebraico stia preparando un progetto per l'organizzazione del servizio postale, del servizio approvvigionamento viveri e della zecca ebraica. — A causa della chiusura del Ghetto e della febbrile incetta di tutto quel che c'è da comprare, le strade abitate da ebrei brulicano tutte di gente. Non si può assolutamente camminare. I pedoni traboccano dai marciapiedi, invadono il centro delle vie. Venerdí sera nel sobborgo di Praga sono stati arrestati alcuni ebrei: li hanno portati in macchina in via Muranowska e in altre strade del Ghetto, e li li hanno abbandonati. Gli ebrei hanno trascorso la notte sulle scalette esterne dei portoni o sotto i portoni delle corti. Non hanno portato con sé altro che bagagli a mano. — Sabato ho visto gruppi di ebrei che venivano condotti dal sobborgo di Praga al Ghetto. Scortati da guardie, sono stati alloggiati in case private, in edifici scolastici, in sale da ballo, ecc. Il Consiglio Ebraico sta requisendo per loro stanze singole agli ebrei che abitano in appartamenti grandi. — Una scena. All'angolo tra via Chlodna e via Zelazna, una famiglia ebrea si accommiata da una famiglia polacca. Baci, strette di mano, e reciproci « venite a trovarci la settimana prossima ». — In fondo a piazza Tlomackie e via Bielanska, al confine tra il Ghetto e l'Altra Parte, c'è una fila interminabile di tram che vengono ispezionati per vedere se vi siano a bordo ebrei che cercano di uscire clandestinamente dal Ghetto. Tutti i passeggeri sono costretti a scendere e si controllano i loro documenti. Sembra d'essere a un posto di frontiera tra due nazioni diverse. A volte i tram devono rimanere in sosta anche dieci, quindici minuti. — « Greco banditto, toto ferditto, popo babitto, Benito. » Telegramma di Mussolini a Hitler dopo la sconfitta subita dall'esercito italiano in Grecia. [3] Mi è stato raccontato di un gruppo di lavoratori provenienti da un campo. Larve umane, senza scarpe, i piedi avvolti in stracci. — I mobili sequestrati negli appartamenti ebrei vengono portati al cinema Splendide (la Sfinge), dove possono essere ricomprati poco alla volta. I nostri fratelli, i figli di Israele hanno la loro parte in questa faccenda. La disgustosa delazione contro Muni [4] — Una delle tristi conseguenze del trasferimento è stata l'apparizione di un gran numero di mendicanti (ebrei provenienti dai sobborghi). — All'angolo tra via Leszno e via Zelazna, un gruppo di operai ebrei col loro capo è stato costretto a fare ginnastica. — I medici che domenica si recavano in tram all'ospedale di via Czista, sono stati costretti a scendere e a fare ginnastica per un'ora. Un ebreo anziano, nel passare davanti alle guardie di via Twarda, in ossequio al rito non si è tolto il cappello benché fosse stato avvisato di farlo. Così, quelli lo hanno torturato lungamente. Un'ora più tardi, si è comportato nella medesima maniera. « Vadano all'inferno. »

 

Molti ebrei che avevano la loro attività fuori del Ghetto, ora sono senza lavoro. Si dice che le ditte amministrate dal commissariato di città dovranno trasferirsi dall'Altra Parte; vale a dire che gli ebrei che ricavavano una parte dei loro guadagni dall'attività di tali ditte, perderanno anche quella. — Si dice che sino al 25 novembre il Ghetto sarà semiaperto, poi...

 

Un grand'uomo [5] è andato da Adam, [6] lo ha baciato, si è messo a piangere, e ha dichiarato di non approvare l'idea dell'istituzione del Ghetto. All'amministrazione che si occupa degli appartamenti ebrei la gente paga 2.500 zloty di buonentrata; altrettanto per la concessione di licenze per la vendita di generi di monopolio. Nelle corti si parla anche di stabilire cucine collettive per tutti gli abitanti di ciascuna corte a causa della mancanza di legna e di carbone. Altrettanto avvenne a Lodz, dove sin dal terzo giorno [dell'istituzione del Ghetto] ci fu in comune addirittura una cuccuma per fare il caffè. - Quest'oggi ho sentito che Re Chaim Rumkowski ha radiato dal Servizio della Legge e dell'Ordine [la polizia ebraica] del suo Ghetto di Lodz gli agenti che si lasciavano corrompere. È entrato nella stanza e ha strappato lo scudetto ai primi dieci agenti che gli sono capitati a tiro, dicendo che non aveva tempo di fare indagini. A Lodz il trasferimento è stato condotto molto bene. Gli ebrei erano scortati da guardie tedesche pronte ad aiutarli contro eventuali opposizioni cristiane. A Lodz, la prima notte del trasferimento ci sono stati 7 morti, la seconda 70 e la terza 133. Complessivamente sono state uccise 300 persone.

 

Oggi, 19 novembre, hanno ucciso un cristiano per averlo colto mentre buttava un sacco di pane all'interno del Muro. - L'anno scorso, un giorno il rabbino di Wengrow ricevette una pugnalata. Dalla ferita colava il sangue, ma continuò a lavorare finché non svenne. — Molti ebrei benestanti che sino ad oggi non avevano dato un soldo all'assistenza pubblica, improvvisamente si sono messi a donare forti cifre all'Associazione di Mutuo Soccorso perché acquisti viveri da distribuire in inverno agli inquilini poveri delle corti. Il gioco del Ghetto continua. Si dice che nel Ghetto di Lodz abbiano tolto l'energia elettrica. Gli ebrei sono costretti a starsene al buio. Si è diffusa la voce che gli ebrei dovranno pagare l'energia elettrica quattro volte di più dei cristiani. Una di quelle nostre idee geniali che i nazisti sono sempre lieti di adottare!

 

Oggi, 20 novembre, voce secondo cui il Ghetto resterà aperto per cinque giorni ancora e poi (dopo il 25) verrà ermeticamente chiuso. Voce secondo cui Quelli approvvigionerebbero il Ghetto di viveri a patto che si paghi in oro o in valuta straniera. - Si dice che il Ghetto di Lodz sia stato aperto. — La Geenna [7] all'angolo tra via Chlodna e via Zelazna continua. All'improvviso, quelli ordinano a un gruppo di tirare avanti in fretta. Li scacciano come cani. Ad alcuni è capitato persino di essere tirati giù dalle carrozze di piazza. In piazza del Teatro a una compagnia di agenti del Servizio della Legge e dell'Ordine è stato imposto di fare esercizi ginnici; alla fine, cinquanta sono stati portati via esausti. — Si dice che le autorità abbiano cominciato a portar via, a poco a poco, le merci delle ditte ebree site fuori del Ghetto.

 

Spesso, gli ebrei raccomandati dalla Gestapo ottengono l'appartamento in virtú di una Loro requisizione. A Zholibozh, due [?] ebrei abitavano in casa di loro vicini cristiani.., non hanno ricevuto l'ordine di sgombero... si sono presentati con lettere di raccomandazione della Gestapo per ottenere licenze di monopolio.

 

21 novembre. A Otwock sono stati istituiti due Ghetti: uno, il Ghetto per ammalati; l'altro, il Ghetto d'abitazione. Dalle otto del sabato alle otto del lunedí è proibito circolare per le strade. Per il resto della settimana è consentito d'uscire dal Ghetto dalle 10 del mattino alle 6 di sera. — I negozianti ebrei stanno portando verdure, pollame, e altra roba del genere, dalla linea della Vistola a Varsavia. Il pagamento è calcolato per carrettata. Nel primo caso 250 zloty, dice il bigliettaio; nel secondo, 300. Le autorità sanitarie hanno fatto un controllo. Hanno accertato che i passeggeri viaggiavano con i « biglietti di Linarski ».[8] Sono state chiuse entrambe le porte della carrozza a rimorchio e non è stato permesso a nessuno di salire. [i trafficanti di viveri] hanno corrotto anche un tedesco, pagandogli 40 zloty per carico. — Alcuni ebrei di Varsavia si sono rifugiati in provincia. — Gli ebrei che si trasferiscono nel Ghetto ricevono omaggi floreali dai loro conoscenti cristiani. Mai venduti tanti fiori. Al principio della guerra, o prima che i tedeschi occupassero Varsavia, o durante le prime settimane dell'occupazione, insomma tutte le volte che un uomo d'affari ebreo ha chiuso la propria ditta, ha pagato liquidazioni fortissime ai dipendenti cristiani. A Lodz, Etingon ha versato ai suoi impiegati lo stipendio di un anno; altri uomini d'affari ebrei, lo stipendio di sei mesi. Altri ancora hanno offerto merci, ma si sono trovati davanti a un rifiuto... I profughi provenienti da Praga [9] si sono trasferiti nel Ghetto in questo modo: hanno caricato letti, materassi e coperte sui carri, e si sono seduti in cima.

 

Le guardie del Ghetto di Varsavia vengono da Lodz. È gente vecchia del mestiere. Oggi lo slogan è: « Va' piano, non correre come ieri. » A un ebreo Loro hanno ordinato d'inginocchiarsi, poi gli hanno orinato addosso. Picchiano anche le donne, in via Chlodna. L'istituzione del Ghetto ha suscitato molta apprensione tra i polacchi, i quali temono che adesso tocchi a loro: che si nominino, come è già accaduto per gli ebrei, amministratori fiduciari cui saranno affidate le proprietà polacche, che si porti via loro la mobilia, eccetera. Oggi è corsa voce che la radio inglese e la radio sovietica hanno diffuso ogni mezz'ora la notizia: « Nel Ghetto si sta immurando mezzo milione di ebrei. » — Perché in via Chlodna fanno usare le tegole negli esercizi ginnici? Te ne danno due, una piú pesante, l'altra piú leggera. Quando ti chini tenendole in mano, perdi l'equilibrio. Per evitare l'angolo ZelaznaChlodna, bisogna seguire via Chlodna sino al numero 29, poi piegare e andare sino in via Krochmalna. Ma Loro si sono accorti di questa scappatoia e hanno murato i passaggi che attraversano i cortili di via Chlodna 29.

 

I trasporti ai campi di lavoro: alcuni di Loro, che sono tornati, sono ricomparsi in mutande. Ieri, 20 novembre, piú di 800 ebrei sono stati strappati dal letto per essere mandati ai campi di lavoro coatto; anche alcuni invalidi, che non erano mai stati mandati davanti alla commissione medica [per avere il certificato di idoneità al lavoro]. — Ho sentito di due donne che sono scese dal marciapiede per cedere il passo ai soldati. Questi ultimi si sono stupiti e hanno detto di non sapere dell'esistenza di questa disposizione. — Le strade di nuovo spaventosamente affollate. La gente corre a destra e a sinistra in preda al terrore, ma in via Leszno i giovani camminano lemme lemme come al solito.

 

Al manicomio di Zofjówka sarebbero arrivati da Berlino 150 ebrei. In genere, non ci sono mai stati rapporti tra gli ebrei di Polonia e quelli provenienti dalle altre nazioni che ora fanno parte del Reich. Inoltre, i prigionieri di guerra provenienti dalla Polonia raramente entrano in contatto con gli ebrei delle città in cui si trovano.

 

29 novembre. I prezzi aumentano ogni giorno. Oggi, due giorni prima della chiusura del Ghetto, le patate costano 95 zloty il chilo. Una volta costavano 30. Il pane è introvabile, e costa 4 zloty il chilo. Prezzi altrettanto alti per la farina e altri generi. I negozi sono vuoti.

 

Il Signore dell'Universo manda sulla Terra un angelo a vedere che cosa sta succedendo. L'angelo torna sopra e riferisce: « In Germania, in Italia e in Giappone tutti sono in divisa e parlano di pace. In Inghilterra tutti sono in borghese e parlano di guerra. In Polonia tutti sono scalzi e confidano nella vittoria. » (Gli ebrei di Polonia sono certi che stiano per venire tempi migliori.)

 

« Carro armato a cingoli » è il nomignolo appioppato dagli ebrei a chi deve passare per via Zelazna con la propria roba. Perché deve strisciare.

 

Oggi, nessun cristiano è potuto entrare nel Ghetto per portarvi prodotti. Il motivo.., secondo i polacchi, che di lí, dall'Altra Parte, si porta qui ogni genere di cose. — Si parla della costruzione di due ponti sospesi (viadotti), uno che congiungerà via Solna con via Ciepla, l'altro Bonifraterska con via Przebieg.

 

Degli 800 ebrei al servizio delle SS, Loro ne hanno dimessi solo 50 nonostante le energiche richieste rivolte loro dai polacchi perché impieghino solo cristiani. E al posto dei dimessi non hanno preso alcun cristiano. — Un tale che è stato dall'Altra Parte dice che c'è una gran differenza. Lì, ci si muove liberamente. La gente è padrona di andare dove vuole, quando vuole, ed è ben vestita. I caffè sono pieni, le strade vuote. Non sovraffollate come nel Ghetto. I lettori di oroscopi dicono che per gli ebrei ci sono in vista cose grame.

 

 

Note

 

1 Altro camuffamento del cognome Gepner.

 

2 Commissario di Varsavia.

 

3 Il 28 ottobre 1940, la Grecia respingeva l'ultimatum italiano. L'esercito italiano varcava la frontiera greca, ma il 19 novembre i greci annunciavano che l'invasore era stato scacciato.

 

4 Pseudonimo di Ringelblum medesimo.

 

5 Un ufficiale tedesco.

 

6 Adam Czerniakow, capo del Consiglio Ebraico di Varsavia.

 

7 Denominazione, nel Nuovo Testamento, della sede dei supplizi eterni. (N.d.R.)

 

8 Vale a dire senza comprare il biglietto normale, bensì corrompendo il bigliettaio con banconote. Su queste, infatti, si trovava la firma di Linarski.

 

9 Sobborgo di Varsavia.

 

 

Una nota di chiusura, qualche settimana fa ho pubblicato - in questa stessa sezione del forum - un mio studio critico su un articolo de “La Vita Italiana” riguardante appunto la visita effettuata da Guido Landra presso il Ghetto di Varsavia.

 

Ogni commento risulta superfluo.

 

 

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Mi aggiungo alla lista di coloro che esprimono apprezzamento per questo tuo prezioso contributo, Galland; anche se, devo ammettere, faccio sempre fatica a leggere questi resoconti, che ti sbattono in faccia quanto in basso possa arrivare l'umanità.

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Mi hai rubato le parole di bocca. Bel topic Galland, come sempre! :adorazione:

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