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Libano/seconda guerra del Libano/Unifil - Discussione Ufficiale (dal 2006 ad oggi)


-{-Legolas-}-

Messaggi raccomandati

ecco le fonti, senza scomodare amici dei terroristi e venditori russi.

 

in Libano, nel 2006, i carri dello zahal hanno retto benissimo alle varie armi di hezboallah. eccone i dati (fonte RID):

il merkava ancora una volta ha dato ottima prova di se, sono stati colpiti, dati alla mano, 50 carri dei quali 32 delle serie 2 e 3 e 18 della nuova serie 4. tutti tranne 2 (distrutti da potentissime IED) sono stati centrati da missili e/o razzi (come kornet, metis-m, konkurs, fagot, rpg-7 e 29). dei 50 carri colpiti, solo 22 sono stati perforati e in questi caso, abbiamo avuto solo 18 morti e tutto ciò sui merkava mk2 e 3. il numero di carri distrutto reale è di sole 5 unità,quindi pochissime! tenendo conto che gli attacchi venivano portati con un numero elevato di ordigni i risultati sono più che ottimi.

 

mi sembra scontato dire che i carri distrutti sono quelli coi morti a bordo... quindi nessun Mk.IV fatto a pezzi dal Kornet, che rimane, comunque, un signor missile.

 

Errore:

 

As the tanks started moving downhill into the Wadi, two tanks of the leading company were immediately hit, one of the tank commanders mortally wounded, caught in the sights of scores of Kornet anti-tank missiles with their lethal tandem laser-beam warheads penetrating the advanced armour of the Merkava Mk 4. It was the first engagement this tank had faced.

 

http://www.israelmilitary.net/showthread.php?t=3749

 

Link in fondo per la fonte. Come vedi si parla di penetrazione di un Merkava 4, con tanto di carrista morto.

 

La prima frase non l'ho capita, così a braccio mi sembra un po' una mancanza di fiducia verso le fonti.

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il capocarro è morto perchè stava con il busto fuori dal carro, come da abitudine israeliana. se il missile fosse penetrato nella torretta, sarebbero morti tutti e non solo lui. di conseguenza possiamo affermare che: o non è stato conteggiato perchè morto "all'esterno del carro", o, più probabilmente, non era una Mk.IV il carro colpito.

questi sono i tipici errori che si trovano nei racconti dei soldati (ma anche di alti gradi), dove la foga del combattimento fa perdere loro la chiarezza della situazione.

 

non a caso, l'articolo, alla fine, riporta gli stessi dati postati da RID...

Modificato da vorthex
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Quindi il militare israeliano Lt. Col David Eshel non distinguerebbe un Merkava IV da un Merkava II? Beh mi sembra difficile da credere eh. E tra l'altro dice chiaramente

caught in the sights of scores of Kornet anti-tank missiles with their lethal tandem laser-beam warheads penetrating the advanced armour of the Merkava Mk 4
. Penetrazione dell'armatura.
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Beh Vorthex Eshel e' un signor esperto, fino a prova contraria crediamo alle sue parole.

 

Piu che altro gli articoli bisognerebbe leggerli TUTTI e per INTERO: :furioso:

 

revealing that one of his Merkava tanks received no less than seven hits from different anti-tank missiles, none of which penetrated its armour and all the crew escaped unhurt. Iranian instructors had taken the al-Ghajar incident very seriousely and reacted by sending antiarmour specialists from Tehran to their training base located in the Lebanese Beka'a valley. Iranian tank experts examined Hezbollah video shots from the action at al-Ghajar, clearly displaying hits on the Merkava tank, carefully studied these displays by looking for "blind" spots in which Merkava could be vulnerable to AT- 14 Kornet and RPG-29V fire, which they wished to introduce in future engagements.

 

As the tanks started moving downhill into the Wadi, two tanks of the leading company were immediately hit, one of the tank commanders mortally wounded, caught in the sights of scores of Kornet anti-tank missiles with their lethal tandem laser-beam warheads penetrating the advanced armour of the Merkava Mk 4. It was the first engagement this tank had faced. A reserve commander rushed to the rescue with six tanks leading them to climb up sheer slopes to the top of the gorge, an ascent angle few other tanks, than Merkava Mk 4 could navigate. By now all hell was breaking lose from the high ground as hundreds of missiles were pouncing on the advancing tanks, now moving up the far slope. In all. two companies, some 24 tanks, participated in the operation. and 11 were hit by anti-tank missiles.

 

FERMIAMOCI un attimo qui:

- CENTINAIA di missili lanciati, 11 carri colpiti, uno dei quali da almeno 7 di tipo diverso.

- Istruttori che avevano espressamente studiato COME e DOVE colpire i carri.

- al momento, abbiamo un morto, per perforazione (lo dicono, ne prendiamo atto) fermo restando che UNA perforazione, su centinaia di lanci, e' statistica. L'invulnerabilità assoluta non esiste, e il colpo fortunato (o la sfiga, se la vediamo dall'altro punto di vista) esistono sempre

 

andiamo oltre:

 

When this was achieved, the brigade commander making his rounds, found to his surprise, that in all, only four crewmen were killed, but scores wounded, fortunately most of them suffering minor wounds. Later summing up the battle of Saluki, Colonel Kidor said that it had been "an unqualified triumph of his Merkava Mk 4. Had those tanks been of an earlier generation, not equipped with state-of-the-art technology and active self-protection mechanisms, 50 crewmen might well have perished", the colonel emphasised with satisfaction.

 

Two rather remarkable incidents happened in the heat of battle and are worth recounting: one Mk 4 tank was hit by a tandem missile which penetrated into the rear compartment, hitting a stored HEAT round setting it on fire, which activated the automatic fire suppression system, but wounding two of the turret crew, who were evacuated and replaced by a reserve crew - the tank then continued to fight. Another tank had its main armament 120mm barrel blown off by a "lucky" shot, but the crew managed to drive it back to the border, where a field ordnance repair team exchanged the barrel and sent the tank back into battle within hours.

 

quindi:

- 4 morti, di cui uno e' certamente il capocarro, molti feriti (leggeri, si legge) ma 'se ci fossero stati altri carri avremmo avuto almeno 50 morti'.

- altri due carri penetrati, uno nel compartimento, che si salvano e rientrano velocemente in combattimento (il merkava con la canna colpita e' visibile qui: http://www.supervideo.com/MXCD-ROMOS.htm)

 

A me pare una performance di assoluto livello, contro armi portatili anticarro di prim'ordine: direi che sulla bontà del merkava non si discute. Fatti alla mano.

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no infatti, non si discute affatto, considerando anche la qualità e la quantià degli ordigni controcarro di Hezboallah.

 

tuttavia, mi lascia ancora perplessa la storia del capocarro e mi spiego: il Kornet è un missile estremamente potente (si parla di un valore di perforazione di 1300mm di RHA), mi pare moolto strano che, dopo la penetrazione, abbia ucciso solo il capocarro. se a questo aggingiamo che spesso e volentieri i capocarri israeliani combattono con i portelli aperti (tutti noi ricordiamo la macabra abitudine di aggangiare le mostrine di riconoscimento agli stivili e non al collo), mi pare più probabile che il missile sia esploso senza penetrare o con una penetrazione solo parziale e che le schegge e l'onda d'urto abbiamo fatto il resto, come in altri casi documentati.

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no infatti, non si discute affatto, considerando anche la qualità e la quantià degli ordigni controcarro di Hezboallah.

 

tuttavia, mi lascia ancora perplessa la storia del capocarro e mi spiego: il Kornet è un missile estremamente potente (si parla di un valore di perforazione di 1300mm di RHA), mi pare moolto strano che, dopo la penetrazione, abbia ucciso solo il capocarro. se a questo aggingiamo che spesso e volentieri i capocarri israeliani combattono con i portelli aperti (tutti noi ricordiamo la macabra abitudine di aggangiare le mostrine di riconoscimento agli stivili e non al collo), mi pare più probabile che il missile sia esploso senza penetrare o con una penetrazione solo parziale e che le schegge e l'onda d'urto abbiamo fatto il resto, come in altri casi documentati.

 

Bhè, i merkava sono famosi per l'alta probabilità di sopravvivenza degli equipaggi, per l'altrettanto famosa storia del motore messo davanti e non dietro il carro.

Modificato da Armilio
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tuttavia, mi lascia ancora perplessa la storia del capocarro e mi spiego: il Kornet è un missile estremamente potente (si parla di un valore di perforazione di 1300mm di RHA), mi pare moolto strano che, dopo la penetrazione, abbia ucciso solo il capocarro. se a questo aggingiamo che spesso e volentieri i capocarri israeliani combattono con i portelli aperti (tutti noi ricordiamo la macabra abitudine di aggangiare le mostrine di riconoscimento agli stivili e non al collo), mi pare più probabile che il missile sia esploso senza penetrare o con una penetrazione solo parziale e che le schegge e l'onda d'urto abbiamo fatto il resto, come in altri casi documentati.

 

e' vero, oppure che la compartimentazione antischegge interna e' fatta davvero bene, un po come nel caso delle munizioni esplose (missile in parte posteriore ecc ecc) che hanno ferito solo DUE degli uomini dell'equipaggio.

 

D'altro canto sappiamo come Israele tiene (giustamente) ai suoi uomini.

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Giustamente, sono in guerra da sempre si può dire, chiedono il massimo ai loro soldati, e gli forniscono il massimo.

 

 

Secondo me c'è anche il fatto che esser stati molto vicini all'estinzione di stampo genocida dia un altro valore alla vita umana.

 

Sono sempre stati pochi, odiati e assediati e la loro volontà di sopravvivere è nettamente superiore a qualsiasi altro paese del mondo.

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Secondo me c'è anche il fatto che esser stati molto vicini all'estinzione di stampo genocida dia un altro valore alla vita umana.

 

Sono sempre stati pochi, odiati e assediati e la loro volontà di sopravvivere è nettamente superiore a qualsiasi altro paese del mondo.

Infatti,come accadde ai russi nel 1980 accadrà agli americani,tranne che non decidano di usare la bomba atomica.

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  • 1 mese dopo...

Non è la prima volta che succede questo, d'altronde che ci volete fare, chiunque dia le regole d'ingaggio fa di tutto per mandare a casa i nostri italiani nelle casse di legno.

Dovremmo prendere esempio dagli usa, loro ci tengono ai loro soldati, non ci pensano due volte prima di mandare 2 apache a "dialogare" con i talebani.

Comunque in libano non vedo l'utlilità dell'intromissione di altri stati se israele lo ritiene opportuno piò anche buttarsi l'atomica sui piedi cosa che non farebbe mai e quindi dov'è l'utilità dei nostri soldati?Tanto i missili partono lo stesso.

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Non capisco cosa ci stiamo a fare in libano, se non possiamo usare la forza quando serve, a cosa ci stiamo a fare? voi lo sapete, siamo befeggiati sempre e comunque con queste ridicole regole d'ingaggio, io scommetto che se al nostro posto ci fossero stati gli americani, credo che i terroristi sarebbero sotto terra adesso..

Sinceramente penso che se si continui cosi è meglio che Israele riconsideri l'idea di rientrare nella zona e bombardare come si deve i terroristi, basta credo che dovremmo mostrare i denti quando si deve, sennò saremo lo zimbello degli alleati!!! :thumbdown:

 

purtroppo per te devo ricordarti che gli americani c'erano in libano nel 1981, si sono beccati un camion bomba all'ambasciata lungo la costiera, hanno perso piu' di cento Marines, hanno spostato l;ambasciata a Junia, anord di Beirut e si sono dati!!!!!!!!!!!!! mai piu' rivisti in citta'.

Io ho avuto la fortuna/sfortuna di essere ad UNIFIL quando il confine di Naqoura era ancora aperto e si poteva andare avanti e indietro via Israele, ed ho avuto modo di farmi un mesetto a Beirut come ALO, ti dico che tra i Libanesi, Hezbollah ed IDF Israeliani non c'e' troppa differenza, purtroppo gli unici che ci hanno tirato un bel RPG7 di notte e fortunatamente mancato sono stati gli hezbollah, per cui c'ho un po' il dente avvelenato con loro.

Per cui non contare sugli americani. Gli Israeliani all'epoca d'oro sono arrivati fino a Beirut, l;aeroporto era in mano loro e per motivi internazionali sono stati costretti a ripiegare a Sud, dove e' schierata UNIFIL, in piu' occasioni sono entrati ed usciti dal Libano ed UNIFIL che e' sul Litani dal 1978 non ha mai fatto una piega.

E' una delle organizzazioni ONU che credo viva per se stessa, conosco ormai figli di piloti che sono stati a naqoura che ora stanno a naqoura (i figli).

Conosco colleghi che ci sono stati da pilota, ALO, CASO e poi di nuovo da comandante ITALAIR, vai al gruppo ITALAIR di facebook e fatti due risate a vedere come passano il tempo quelli che stavano li negli anni ottanta.

Certo che all'epoca c'era la coda come c'e' adesso per andarci, ma non gliene frega una sega a nessuno se serve a qualcosa o no l'UNIFIL, il $$$$$$ e' quello che importa di piu', una legge 100, una paga extra, un trasporto fittizio di 40 qli di masserizie la macchina nuova senza tasse ecc ecc

per tutto il resto c'e UNIFILCARD.

Comunque c'e' UNIFIL e ci stara' fino a che noi siamo polvere e tra tutti i contingenti di varie Nazioni che si sono avvicendati in area operativa, penso che non sia rimasto nessuno degli stati originali eccetto per l'Italia col suo gruppetto elicotteri ITALAIR.

Dopo 15 anni ancora he dei ricordi indelebili, c'e' un bel video su youtube del rientro in patria in formazione dei 205 dopo 30 anni a Naqoura, m'ha fatto emozione.

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Beh, fondamentalmente il ruolo che abbiamo è quello di essere noi stessi "deterrente" per eventuali azioni di guerra.

 

Cioé, fondamentalmente gli hezbollah non ci pensano due volte se devono menare qualche razzo addosso ai soliti "sionisti assassini" se non per questioni tecniche,

e gli Israeliani non ci pensano due volte a bombardare una palazzina dove si nasconde uno "sporco terrorista" se non per questioni politiche.

 

Solita storia, qualcuno fa saltare in aria qualcun'altro, si mandano carri armati, la gente muore, ci si schifa tutti e dopo 10 anni qualche bambino diventato ventenne è sempre pronto a imbracciare un razzo o un fucile per sfogare la rabbia accumulata durante un trauma infantile.

 

 

Invece cambia un pò se nei punti di contatto ci sono stranieri (ovvero, noi italiani e gli altri membri della missione UNIFIL).

Le pallottole si fermano, perché non siamo percepiti ne come terroristi ne potenza occupante. E questo BASTA ed avanza, ed è un'ottimo risultato.

 

Meglio essere gli zimbelli degli alleati che mandare i nostri a morire dopo aver sollevato per far vedere quanto siamo grandi e forti(?) un vespaio stile somalia.

Modificato da Blabbo
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Nel 1981 avevamo un contingente a difesa dei campi palestinesi di Shabra & Chatila, nella zona sud di Beirut tra Bir Hassan e l'aeroporto.

Avevamo gnte scelta della Folgore, San Marco, Serenissima e famosissimi Bersaglieri con elmetto piumato (fonte di risate di tutti gli altri contingenti, che li chiamavano i "Galletti Italiani".

Anche li ne abbiamo avuti di contatti, con gli inizi degli Hezbollah, un paio di lagunari ci han lasciato la pelle, e ancora una volta abbiamo difeso i "Palestinesi" poverini e ci hanno sparato.

Non sono stai gli Israeliani o i Siriani (in realta' i Siriani sono quelli che hanno aperto la porta agli hezbollah che originariamente erano tutti Iraniani, seguaci diretti di Khomeini).

come al solito tutto si e' risolto con il ritiro in fretta e furia da Beiruth, tutti a bordo della Caorle e Grado eritornati in patria.

Uno degli elicotteri UNIFIL di Italair qualche anno dopo e' atterrato in emergenza per un Chip, gli Hezbollah di nuovo hanno avuto un ulteriore contatto ravvicinato, sequestrato l'equipaggio, per piu' di una settimana e poi grazie alla negoziazione ONU, UNIFIL, Ambasciata, Governo Libanese, li hanno rilasciati.

Nel 1994 poi quell'episodio del RPG7 sparato di notte contro un nostro 205 atterrato per training Medevac su una piazzola del contingente Nepalese, grazie a dio mancato per errore di alzo. La Rocket Propelled Granade (RPG) si e' shiantato solo poche decine di metri sotto la piazzola sulla collina.

Tutti sti casini sono complessi ma e' vero se non ci fosse UNIFIL sarebbe ancora peggio. Un cuscinetto costoso ma necessario, almeno il resto della gente a Nord del Litani ha una vita quasi normale.

Io ho assistito alla classica pioggia di Katiushas, i razzi dello Stalin's Organ, cosi' viene chiamatala batteria di lancio per via di tutte le canne lanciarazzi che sembrano un Organo.

Non e' bello essere nei paesi di confine Israeliano ed ogni settimana suonano le sirene e ti scaraventi negli shelters, fino a che il bombardamento a caso (non sono precisi per nulla) termina.

Ne ho fatte di corse in Bunker.

Ci hanno pure distrutto un po' di macchine al parcheggio UNIFIL un paio di volte, (le famose macchine comprate TAX FREE).

Prima o poi se tutti si calmano, se gli Israeliani la smettono di sviluppare nuovi insediamenti in territori non loro ecc ecc. forse ci si sistema l'area.

Una cosa che molti non si ricordano e' che l'idea dei Palestinesi fuori dalla Palestina non e' stata un'idea Internazionale del dopoguerra ne dei neoisediati Israeliani...... I Palestinesi hanno deciso AUTONOMAMENTE di non voler vivere in Israele, e di andarsene fuori per riorganizzarsi e rientrare in forza contro gli usurpatori Sionisti.

Una volta andati chi in Siria, chi in Giorania, In Egitto ed in Libano, gli stati arabi fratelli confinanti, han cominciato a litigare tra loro su chi era a capo della RIENTRATA, ha vinto Arrafat che ha convinto dopo lunghi anni nel 1967 i fratelli Egiziani ad entrare nel famoso giorno dello Yom Kippur.

Bad Karma, non si attacca in un girono di lutto nazionale un paese limitrofo......quelli poi finito il lutto si incazzano ed in 6 giorni ti ricacciano fino a Suez e si prendono pure tutto il Sinai.

per cui poveri Palestinesi fino ad un certo punto, tutti i residenti della regione CRISTIANI, cattolici protestanti, ortodossi, copti sono rimasti e non hanno mai avuto problemi vivono come cittadini Israeliani con tutti i loro diritti civili.

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Dalla rubrica "Cronaca - News" del sito "Congedati Folgore", http://www.congedatifolgore.com/ , eccovi l'articolo seguente:

LIBANO: SASSAIOLA CONTRO LA BRIGATA ARIETE - Tre italiani feriti.

 

Lunedì, 20 Luglio 2009

by webmaster

BEIRUT - Primo incidente in tre anni, nel sud del Libano, tra i caschi blu dell’Unifil e la popolazione locale.

 

È avvenuto a Kherbet Selen, nei pressi del quartier generale italiano, quando un centinaio di civili ha preso a sassate un gruppo di soldati dell’Onu: tre italiani e 11 francesi sono rimasti feriti, sia pure in modo lieve.

 

Nel contigente di pace italiano in Libano sono attualmente schierati gli uomini della brigata Ariete di Pordenone. Come raccontato all’Ansa da testimoni oculari e confermato da fonti dell’Unifil, la folla protestava contro l’apertura di un’inchiesta sulla recente esplosione di un deposito d’armi di Hezbollah, il movimento sciita che nella zona gode di un forte consenso popolare.

 

Da quanto l’Unifil allargata si è dispiegata nel sud del Libano dopo la fine del conflitto del 2006 tra israeliani e Hezbollah, è la prima volta che la popolazione civile insorge contro il contingente di pace internazionale.

I militari feriti hanno riportato solo qualche contusione, nulla di più. Per ristabilire l’ordine sono dovuti arrivare altri rinforzi e alcune unità dell’esercito libanese. Una pattuglia, secondo fonti della stessa Unifil, ha dovuto sparare alcuni colpi in aria per disperdere la folla.

 

Gli incidenti sono avvenuti quando decine di residenti di Khirbet Selem, dove quattro giorni fa era esploso un deposito di munizioni di Hezbollah, sono scesi in strada, bloccando il passaggio ad alcune pattuglie.

 

I militari italiani e francesi erano giunti sul posto per ispezionare un edificio sospettato di contenere altre armi del movimento sciita anti-israeliano. La folla ha allora bloccato alcune strade vicine dando fuoco a cassonetti e copertoni. Le pattuglie dei Caschi blu, affiancate da un’autoambulanza della Mezzaluna rossa libanese sopraggiunta sul posto, si sono quindi ritirate a bordo dei loro mezzi, non prima però di esser raggiunte da altre sassaiole da parte dei manifestanti.

 

Il 14 luglio scorso era accidentalmente esploso un deposito di armi e munizioni di Hezbollah, ospitato in un edificio abbandonato all’interno della località pochi chilometri a nord dal quartier generale dei circa 2.000 Caschi blu italiani dell’Unifil.

La missione Onu aveva subito aperto un’inchiesta, affermando che la presenza di armi «irregolari» nella regione a ridosso del confine provvisorio con Israele è una violazione della risoluzione numero 1701, che nell’agosto 2006 ha sospeso le ostilità tra Hezbollah e lo Stato ebraico.

Al riguardo, si è appreso che il deposito di armi esploso qualche giorno fa nel sud del Libano apparteneva proprio agli Hezbollah: è quanto implicitamente indicato, a conferma delle notizie riportate dalla stampa di Beirut, in un comunicato diffuso dall’Unifil. Il deposito era esploso la mattina del 14 luglio nei pressi di Khirbet Selem, dove è ospitato il quartier generale del contingente italiano.

Citando fonti anonime dell’esercito di Beirut, la stampa libanese aveva sabato affermato che il deposito apparteneva alla milizia sciita. Il Partito di Dio non ha finora ufficialmente nè confermato nè smentito la notizia. In seguito all’episodio, il comandante dell’Unifil il generale italiano Claudio Graziano ha incontrato il premier uscente libanese Fuad Siniora e il comandante dell’esercito Jean Qahwaji.

 

Finche'i Siriani non chiedono agli Hezbollah di rientrare in Siria e poi andarsene a casa loro "IRAN" le cose non cambiano in Libano. era la Svizzera del Medio Oriente ed ora e' una pattumiera di casini.

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Nel 1981 avevamo un contingente a difesa dei campi palestinesi di Shabra & Chatila, nella zona sud di Beirut tra Bir Hassan e l'aeroporto.

Avevamo gnte scelta della Folgore, San Marco, Serenissima e famosissimi Bersaglieri con elmetto piumato (fonte di risate di tutti gli altri contingenti, che li chiamavano i "Galletti Italiani".

Anche li ne abbiamo avuti di contatti, con gli inizi degli Hezbollah, un paio di lagunari ci han lasciato la pelle, e ancora una volta abbiamo difeso i "Palestinesi" poverini e ci hanno sparato.

Non sono stai gli Israeliani o i Siriani (in realta' i Siriani sono quelli che hanno aperto la porta agli hezbollah che originariamente erano tutti Iraniani, seguaci diretti di Khomeini).

come al solito tutto si e' risolto con il ritiro in fretta e furia da Beiruth, tutti a bordo della Caorle e Grado eritornati in patria.

Uno degli elicotteri UNIFIL di Italair qualche anno dopo e' atterrato in emergenza per un Chip, gli Hezbollah di nuovo hanno avuto un ulteriore contatto ravvicinato, sequestrato l'equipaggio, per piu' di una settimana e poi grazie alla negoziazione ONU, UNIFIL, Ambasciata, Governo Libanese, li hanno rilasciati.

Nel 1994 poi quell'episodio del RPG7 sparato di notte contro un nostro 205 atterrato per training Medevac su una piazzola del contingente Nepalese, grazie a dio mancato per errore di alzo. La Rocket Propelled Granade (RPG) si e' shiantato solo poche decine di metri sotto la piazzola sulla collina.

Tutti sti casini sono complessi ma e' vero se non ci fosse UNIFIL sarebbe ancora peggio. Un cuscinetto costoso ma necessario, almeno il resto della gente a Nord del Litani ha una vita quasi normale.

Io ho assistito alla classica pioggia di Katiushas, i razzi dello Stalin's Organ, cosi' viene chiamatala batteria di lancio per via di tutte le canne lanciarazzi che sembrano un Organo.

Non e' bello essere nei paesi di confine Israeliano ed ogni settimana suonano le sirene e ti scaraventi negli shelters, fino a che il bombardamento a caso (non sono precisi per nulla) termina.

Ne ho fatte di corse in Bunker.

Ci hanno pure distrutto un po' di macchine al parcheggio UNIFIL un paio di volte, (le famose macchine comprate TAX FREE).

Prima o poi se tutti si calmano, se gli Israeliani la smettono di sviluppare nuovi insediamenti in territori non loro ecc ecc. forse ci si sistema l'area.

Una cosa che molti non si ricordano e' che l'idea dei Palestinesi fuori dalla Palestina non e' stata un'idea Internazionale del dopoguerra ne dei neoisediati Israeliani...... I Palestinesi hanno deciso AUTONOMAMENTE di non voler vivere in Israele, e di andarsene fuori per riorganizzarsi e rientrare in forza contro gli usurpatori Sionisti.

Una volta andati chi in Siria, chi in Giorania, In Egitto ed in Libano, gli stati arabi fratelli confinanti, han cominciato a litigare tra loro su chi era a capo della RIENTRATA, ha vinto Arrafat che ha convinto dopo lunghi anni nel 1967 i fratelli Egiziani ad entrare nel famoso giorno dello Yom Kippur.

Bad Karma, non si attacca in un girono di lutto nazionale un paese limitrofo......quelli poi finito il lutto si incazzano ed in 6 giorni ti ricacciano fino a Suez e si prendono pure tutto il Sinai.

per cui poveri Palestinesi fino ad un certo punto, tutti i residenti della regione CRISTIANI, cattolici protestanti, ortodossi, copti sono rimasti e non hanno mai avuto problemi vivono come cittadini Israeliani con tutti i loro diritti civili.

 

O_O eppure io da qualche parte ho sentito parlare della Nakba, che proprio non corrisponde ad un esodo volontario dei palestinesi.

Ma comunque credo che prima o poi la situazione si normalizzerà, se smettono di spararsi a vicenda. Israele è comunque un sistema aperto e democratico, e da tempo esistono arabi israeliani che ne fanno parte anche a livello politico riconoscendone le istituzioni e la leggittimità. E demograficamente sono molto piu prolifici degli israeliani "ebrei".

 

In 20 anni potrebbero diventare abbastanza pesante da dare una svolta, a patto che si riesca a placare l'odio degli sfollati, e a patto che iran siria e gli altri fratelli arabi accettino la leggittimità di quello stato ad esistere.

 

Purtoppo gli interessi in gioco sono enormi. A non pochi fa comodo che quella zona sia martoriata.

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Blabbo hai descritto benissimo a cosa serve un' azione di interposizione, ma il problema è che così facendo tra qualche anno la situazione sarà sempre la stessa, con entrambe le parti ancora più armate e incattivite e i problemi non si risolvono, e non si sono mai risolti così, vedasi pulizie etniche varie in ex-jugoslavia con contingenti internazionali a poca distanza.

 

Il punto è che nessuno è disposto a morire per il libano, ed è assolutamente comprensibile, allora è meglio lasciare che si spiccino la situazione tra di loro, in modo che Israele possa eliminare il problema alla radice, sennò si spendono soldi e si rischia di rimanere in mezzo quando le ostilità riprenderanno (e stai pur certo che succederà), senza contare che i morti ci sono già adesso, come i soldati spagnoli uccisi nell'attentato l'anno scorso.

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Blabbo hai descritto benissimo a cosa serve un' azione di interposizione, ma il problema è che così facendo tra qualche anno la situazione sarà sempre la stessa, con entrambe le parti ancora più armate e incattivite e i problemi non si risolvono, e non si sono mai risolti così, vedasi pulizie etniche varie in ex-jugoslavia con contingenti internazionali a poca distanza.

 

Il punto è che nessuno è disposto a morire per il libano, ed è assolutamente comprensibile, allora è meglio lasciare che si spiccino la situazione tra di loro, in modo che Israele possa eliminare il problema alla radice, sennò si spendono soldi e si rischia di rimanere in mezzo quando le ostilità riprenderanno (e stai pur certo che succederà), senza contare che i morti ci sono già adesso, come i soldati spagnoli uccisi nell'attentato l'anno scorso.

 

 

Ma il problema non può essere risolto con le armi, non parliamo di un esercito ma di terroristi.

Ovviamente la questione è politica e sociale. Una missione del genere è solo un primo passo sul quale se c'è volontà si può costruire qualcosa, altrimenti nada.

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No, la questione è che in Libano è presente un soggetto che vuole la distruzione totale di Israele e dell'Occidente, e gli stati, o le organizzazioni, totalitarie non si combattono con misure "economiche e sociali" ma solo con il piombo, poi si potrà pensare ai poveri libanesi tiranneggiati dal partito di dio e dai vari immigrati sciiti e palestinesi che in 40 anni hanno distrutto un paese moderno e sviluppato che poteva diventare un vanto per il medio oriente.

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No, la questione è che in Libano è presente un soggetto che vuole la distruzione totale di Israele e dell'Occidente, e gli stati, o le organizzazioni, totalitarie non si combattono con misure "economiche e sociali" ma solo con il piombo, poi si potrà pensare ai poveri libanesi tiranneggiati dal partito di dio e dai vari immigrati sciiti e palestinesi che in 40 anni hanno distrutto un paese moderno e sviluppato che poteva diventare un vanto per il medio oriente.

 

 

:-\ la resistenza palestinese non vuole la distruzione dell'occidente, vuole quella d'Israele.

 

Anni ed anni di guerre in medio oriente gestite con il piombo hanno dimostrato che si ottiene solo una cosa: odio incondizionato. Il giorno in cui ci sarà la pace sarà quando un bambino palesinese potrà crescere senza il ricordo di qualche parente morto in un bombardamento o in un attacco kamikaze.

 

Del tipo che il terrorista hetzbollah gli si avvicina e gli fa:"vuoi rischiare la vita per ammazzare gli israeliani in nome di dio?" e quello gli risponde "e perche?".

 

E' esattamente come la camorra e la mafia in italia. Agiscono creando collusioni a livello politico ma la materia prima dal quale attingere killer e finanziamenti sono le situazioni disagiate dove ignoranza disoccupazione e malessere sociale dominano. Posti dove reclutare giovani dal futuro incerto e dove montare le piazze di spaccio.

Modificato da Blabbo
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Hetzbollah non è la resistenza palestinese, è un partito sciita di ispirazione khomeinista che considera l'occidente liberale corrotto e vuole la sua distruzione, non sono poveri cristi nati in condizioni disastrose ma in gran parte gente che ha studiato e che ha anche buone possibilità economiche e che coscientemente persegue una politica di morte, esattamente come lo fecero nazismo, comunismo e tutti i totalitarismi, quindi non ci raccontiamo balle e teniamo ben presente chi è il nemico perchè puoi avere tutta la comprensione che vuoi per questa gente ma loro non ci penseranno due volte ad ammazzarti se non possono importi le loro idee.

 

Quanto alla presunta "resistenza" palestinese ti invito ad andarti a riguardare chi ha cominciato questo conflitto.

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