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"Focke-Wulf 190"


Blue Sky

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mi sono spiegato male io in parte..ma in Olanda lo hai comprato oppure trovato per caso? :blink: :blink:

........l'ho comperato da un tizio che traffica in residuati bellici e affini.....del quale però non ho l'indirizzo nè mi ricordo il nome....vendeva anche su ebay..però è da un po' che non si vede lì.....

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  • 2 settimane dopo...

Me ne accorgo solo ora.... :blink::blink: hai fatto un lavoro splendido, da monografia! Complimenti! :adorazione::adorazione:

 

Visto che hai tutto questo materiale, fra qualche tempo (dipende sempre quanto il lavoro e gli altri impegni mi lasciano libero...) ti chiederò un aiuto per gli attacchi alari delle bombe per la versione A-8. Nel kit Hasegawa purtroppo non c'erano e quindi dovro farmeli per conto mio. Ho intenzione di fare anche un D-9.

 

ciao e ancora complimenti

 

Gianni

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Me ne accorgo solo ora.... :blink::blink: hai fatto un lavoro splendido, da monografia! Complimenti! :adorazione::adorazione:

 

Visto che hai tutto questo materiale, fra qualche tempo (dipende sempre quanto il lavoro e gli altri impegni mi lasciano libero...) ti chiederò un aiuto per gli attacchi alari delle bombe per la versione A-8. Nel kit Hasegawa purtroppo non c'erano e quindi dovro farmeli per conto mio. Ho intenzione di fare anche un D-9.

 

ciao e ancora complimenti

 

Gianni

 

Certo Clo, sto a tua disposizione per ogni dettaglio, tra l'altro ho molti disegni tecnici riguardanti le tue richieste! ;)

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Certo Clo, sto a tua disposizione per ogni dettaglio, tra l'altro ho molti disegni tecnici riguardanti le tue richieste! ;)

 

Ok grazie, ho qualche disegno in pianta a di fianco, ma se ne avessi altri sarebbe meglio, questo perchè i i kit del 190 in 32 Hasegawa hanno stampati pochi rivetti e in questa scala sarebbe più opportuno evidenziarli.

Quando inizio a farti ti avviso.

 

Ho visto anche le altre monografie che hai scritto....un gran lavoro. ;);)

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Ok grazie, ho qualche disegno in pianta a di fianco, ma se ne avessi altri sarebbe meglio, questo perchè i i kit del 190 in 32 Hasegawa hanno stampati pochi rivetti e in questa scala sarebbe più opportuno evidenziarli.

Quando inizio a farti ti avviso.

 

Ho visto anche le altre monografie che hai scritto....un gran lavoro. ;);)

 

Ok da domani ti metto da parte un po di materiale poi quando inizi ti passo tutto!

 

Grazie per i complimenti! ;)

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  • 2 mesi dopo...
  • 2 settimane dopo...

mi accodo all'ultimo messaggio per aggiungere i miei complimenti per la ricerca, e non nascondo di essermi registrato al forum, che ho lurkato per parecchio tempo, anche per potermi complimentare pubblicamente con gli autori!

 

ho trovato particolarmente interessante la pagina con i "consigli operativi" per affrontare il 190 con gli aerei della us navy - corsair ed hellcat - e vorrei porre l'accento su una cosa che magari, sommersi come si è dall'ottimo bombardamento di cifre ed immagini, ci siamo persi: il 190 è, soprattutto nelle versioni BMW, piccolo.

 

vederlo fianco a fianco con altri caccia più o meno coevi (corsair ed hellcat, ma anche tempest e mustang, per non parlare del mastodontico thunderbolt) fa subito pensare al detto anglofono "lean and mean".

 

certo i progettisti dell'equipe di tank non dovevano fare i conti con le richieste di autonomie esagerate che invece appesantivano i designer alleati, alle prese con una guerra aerea da combattere "in trasferta", ma è indubbio che ai tempi dei proiettili e dei mirini essere un bersaglio più piccolo dell'avversario portava ad un vantaggio operativo non da poco...

 

concludo con una domanda: sapete se esistono degli fw190 in condizioni di volo? su youtbe ci sono dei video, ma non si capisce se sono degli originali o delle repliche <_<

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Scusate se il topic è vecchio, ma devo fare assolutamente i complimenti a Blue!!

 

Voglio associarmi anch'io ai complimenti per Blue, senz'altro un ottimo lavoro di ricerca e compilazione.

 

Vorrei anche suggerire una cosa.

Sempre che non esista già e mi sia sfuggita, perchè non viene creata una cartella che contiene SOLO i lavori come questo specificamente dedicati ad un tipo di aereo?

Sarebbe una manna sia per coloro che sono interessati al soggetto dal punto di vista storico che per i modellisti.

Cordialità

Alberto

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Vorrei anche suggerire una cosa.

Sempre che non esista già e mi sia sfuggita, perchè non viene creata una cartella che contiene SOLO i lavori come questo specificamente dedicati ad un tipo di aereo?

Sarebbe una manna sia per coloro che sono interessati al soggetto dal punto di vista storico che per i modellisti.

Cordialità

Alberto

si potrebbe aggiungere un topic in TOP dove elencare i link dei lavori di Blue Sky, ottimo suggerimento

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  • 2 anni dopo...

complimenti per questo capolavoro su questo meraviglioso aereo!

è davvero scritto bene e soprattutto in maniera obiettiva!

c'è però una cosa che volevo chiedere... per quanto riguarda la tabella riassuntiva, dove vi è l'autonomia delle varie versioni, l'autonomia massima indicata è sempre ottenuta con 2 serbatoi alari sganciabili? perché non riesco a leggere i numerini...

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  • 3 settimane dopo...
  • 6 mesi dopo...

A mio parere è notevole l'assenza di comandi attuati oleodinamicamente, in quanto è vero che sono più semplici da tarare e da regolare-in condizioni di volo normali e,se non vado errato, richiedono meno energia al propulsore rispetto ad una pletora di motori elettrici a corrente continua (per altro intrinsecamente più delicati),però è anche vero che una buona parte degli abbattimenti si verificava proprio a causa del danneggiamento completo del circuito idraulico. In aggiunta, il fluido di lavoro utilizzato nelle macchine oleodinamiche non è mai stato proprio a buon prezzo, nè lo erano le sue materie prime,mentre i materiali per fabbricare attuatori elettrici non risulta fossero mai mancati nei vasti territori occupati dalla Germania.

A differenza degli Americani che con il P 51 arrivarono ad avere monomotori grandi come un autobus urbano dell'epoca, il FW190 rimase sempre di dimensioni contenute, tale per cui non era impossibile ricoverarlo in hangar relativamente piccoli e mimetizzabili a guisa di granai o fattorie.

Per certi aspetti è sorprendente che i Tedeschi abbiano usato il FW190, mezzo intrinsecamente robusto, molto poco come caccia-bombardiere se non durante l'operazione BodenPlatte in cui, per altro, i pochi di loro disponibili causarono gravi danni e per alcuni giorni resero nulla l'aviazione tattica alleata a disposizione nei Paesi Bassi

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Bo da quel che so io l'attuazione elettromeccanica dei controlli e del carrello ha proprio il vantaggio di essere leggera e di non aver bisogno dell'impianto a fluido che può perdere e/o congelare.

 

I servo motori elettrici (dotati di frizioncina) e comandati dai movimenti di cloche e pedali, trasmettono la rotazione a un albero filettato o a un albero che monta su di sè un cavetto d'acciaio arrotolato. L'estremo opposto di questo cavetto è fissato direttamente all'asta rigida (o cavo d'acciaio principale) che va agli alettoni, o all'equilibratore, o al timone, ecc...

 

Una cosa simile anche per il carrello d'atterraggio. Che so io il FW-190 aveva due servo meccanismi elettrici per il carrello, uno in ogni semiala (non uno per gamba), per cui era quasi impossibile che venissero colpiti entrambi. Entrambi i servo infatti attuavano entrambe le gambe principali.

 

Questi servo elettrici credo che siano i nonni del fly by wire (perchè si possono collegare pure agli strumenti di direzione e all'autopilota, anche sul FW-190 credo).

 

I servo comandi sono leggerissimi in confronto all'impianto idraulico inoltre sono meno vulnerabili perchè più piccoli (sono delle "scatolette") e si possono disporre per esempio due linee ridondanti per uno stesso controllo, magari un motorino per semiala, in questo modo se ne viene colpito uno, c'è sempre l'altro. Fare la stessa cosa con l'impianto idraulico è possibile, ma molto più pesante e molto più vulnerabile.

 

Il FW-190 e il Me-109 erano piccoli perchè nelle intenzioni dei tedeschi serviva almeno inizialmente un caccia intercettore puro che salisse, colpisse e scendesse a rifornirsi per poi ricominciare. L'autonomia in questo era considerata relativamente.

 

Gli alleati avevano esigenze diverse. La scorta ai bombardieri e il supporto ravvicinato alle truppe di terra comportavano la necessità di una larga autonomia per seguire i bombardieri (se non addirittura per superare l'Atlantico!) e per rimanere il più possibile vicino alle truppe e il carburante a bordo pesa e coccupa molto spazio (in modo teoricamente inutile), se a questo si somma la tendenza americana per le cose grosse e robuste, ecco aerei grandi come autobus e con motori "mostruosi".

 

Con lo svolgersi della guerra, anche i tedeschi sentirono la necessità di avere dei "distruttori" pesanti e con armamento pesante. Il Dornier Do-335 Pfeil forse era pure più grande di un autobus ...

Modificato da Vultur
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  • 1 mese dopo...

Esistono da qualche mese in rete video tratti da antichi filmati "di istruzione" risalenti al periodo bellico e rivolti ai futuri piloti americani dove si descrivono le caratteristiche principali del P51 e del P47; pur essendo all'epoca i prodotti più moderni che l'industria statiunitense potesse offrire,per certi aspetti sembrano meno avanzati del Fw190,soprattutto come motore. Il 190 aveva,se non ho capito, una centralina analogica che regolava istante per istante i rapporti stechiometrici,mentre sui velivoli americani era il pilota a doversi raccapezzare ,spesso rinunciando a trovare la regolazione ottimale e volando come possibile. In aggiunta, l'uso dell'iniezione diretta della benzina nei cilindri permetteva di avere una combustione sempre efficiente a qualsiasi temperatura esterna (metodo che sarebbe stato adottato nell'industria automobilistica solo molti anni più tardi).

Anche il quadro-comandi sembra,secondo alcuni, razionale e di facile leggibilità, non c'è dunque da stupirsi se i piloti tedeschi riportavano spesso vittorie con questo mezzo

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La centralina del FW-190 comandava anche anticipo, arricchimento della miscela e passo dell'elica.

 

Non fa molta differenza (entro certi limiti ovviamente): dipende tutto da quante ore passi a studiare e ad addestrarti su un aereo. Il FW-190, specie il D, risulta probabilmente il miglior caccia 1944/45 in assoluto, anche a detta dei piloti nemici che lo affrontarono e che poi lo pilotarono a fine conflitto.

 

Una cosa che non si dice spesso è che tutti questi caccia erano diurni e, essendo monomotori, soffrivano moltissimo il maltempo. La caccia notturna era un mondo a parte.

 

Una degli ultimi tipi di missione richiesti ai caccia della difesa aerea del Reich millenario fu la scorta ai convogli (terrestri) che trasportavano pezzi di ricambio o benzina attraverso quel che rimaneva della Germania (poco per la verità). Infatti i cieli erano oramai dominio degli "Alleati" e spostarsi sulle strade allo scoperto era pericolosissimo.

Tra i Russi a est e gli Americani a ovest alla fine i tragitti di questi convogli diventarono sempre più brevi, bastava fare la successiva curva e si entrava già in Russia o in America (il che può anche avere certi vantaggi non da poco ...).

Modificato da Vultur
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  • 1 anno dopo...

I tradizionai flabelli esterni c'erano nelle versioni con motore in linea, anche se in quel caso servivano al raffreddamento del radiatore anulare, visto che il motore Jumo 213 era un 12 cilindri a V invertita raffreddato a liquido.

 

Le versioni col motore radiale a 14 cinindri BMW 801 comunque li avevano, anche se erano molto piccoli, piazzati sui fianchi e dietro agli scarichi motore (erano i 3 per lato che si vedono nella foto sotto).

 

fw190main.jpg

 

Tale riduzione dimensionale era accettabile perchè c'era comunque un ventilatore di raffreddamento piazzato subito dietro l'ogiva dell'elica che forzava l'aria di raffreddamento ruotando oltre 3 volte più veloce dell'elica. L'aria espulsa dal ventilatore in parte usciva appunto dietro il motore (dai sopracitati flabelli) dopo aver raffreddato i cilindri e in parte seguiva un percorso ad S raffreddando i radiatori dell'olio che praticamente erano piazzati intorno alla ventola stessa, protetti da una piastra corazzata anulare. Lo scarico dei radiatori dell'olio era una quasi invisibile fessura appena dietro l'inizio della capottatura del motore.

 

bmw-801-cutaway.jpg

 

Il tutto garantiva un'eccezionale pulizia aerodinamica per un velivolo con motore radiale.

Modificato da Flaggy
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