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non so, ma sembra che Obama non stia padroneggiando la situazione di scontro con Putin, che purtroppo diplomaticamente pare stia uscendo pittosto bene. bisogna che mr obama sia forse un pò meglio consigliato perchè da questo pimo giorno di visita non stanno emergendo cose molto edificanti sul futuro delle relazioni internazionali, almeno secondo me

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  • 2 settimane dopo...

Trovo anche qui molto difficile che sia stato il governo Russo a volere una cosa del genere, è più farina del sacco dei tagliagole che governano la Cecenia (della stessa pasta delle bestie che stavano dall'altra parte durante la seconda guerra cecena).

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Trovo anche qui molto difficile che sia stato il governo Russo a volere una cosa del genere, è più farina del sacco dei tagliagole che governano la Cecenia (della stessa pasta delle bestie che stavano dall'altra parte durante la seconda guerra cecena).

E chi li ha messi al governo i tagliagole?!?!?!

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Il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in visita in Ucraina e Georgia, a sostegno delle rivendicazioni euroatlantiche di questi paesi.

 

 

Eccovi il link ad un articolo (testo + video):

 

http://it.euronews.net/2009/07/22/joe-bide...egno-degli-usa/

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  • 2 settimane dopo...
MOSCA - Sale nuovamente la tensione tra Russia e Georgia. Il ministero della Difesa russo ha minacciato l'uso della forza militare nei confronti di Tbilisi se "proseguiranno le provocazioni contro la popolazione dell'Ossezia del Sud e contro i soldati russi". In mattinata il vice ministro della Difesa della regione secessionista aveva riferito di un attacco dei militari georgiani contro un posto di osservazione sudosseto. Due colpi di mortaio, aveva detto Ibragim Gasseyev, sono stati sparati dalla georgiana Ditsi, al confine con il villaggio osseto di Eredvi. "Ciò", aveva detto il vice ministro, "dimostra che la Georgia continua a mettere in atto provocazioni".

 

In un duro comunicato, che arriva a pochi giorni dal primo anniversario della guerra con la Georgia, il ministero della Difesa russo ha denunciato l'intensificarsi di spari e lanci di razzi dal territorio georgiano contro la capitale sudosseta Tskhinvai, minacciando di intervenire contro Tbilisi. E parla di situazione analoga a quella che precedette il conflitto armato di un anno fa, e mette chiaramente in guardia Tbilisi dal continuare nelle sue "provocazioni".

 

http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/e...gia-russia.html

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Dal link http://www.osservatoriocaucaso.org/article...iew/11692/1/210

 

riporto il seguente articolo:

 

 

08.08.08

 

 

07.08.2009 scrive Maura Morandi*

 

Scontri sul confine de facto, nessuna relazione tra Mosca e Tbilisi, decine di migliaia di sfollati. E' ancora pesante l'eredità della guerra ''dei cinque giorni'', che ha visto coinvolte un anno fa Georgia, Ossezia del Sud, Russia e Abkhazia

 

L’orologio segna qualche minuto dopo le 19.00. Il Presidente Mikheil Saakashvili appare in televisione. Si rivolge ai cittadini georgiani, “indipendentemente dall’origine etnica”. Si rivolge a tutti i suoi compatrioti, compresi gli osseti, per parlare dell’escalation delle violenze sul confine amministrativo tra Georgia e Ossezia del Sud.

 

“La situazione intorno ed a Tskhinvali è peggiorata […] Anche in questo momento, mentre mi rivolgo a voi, sono in atto intense sparatorie d’artiglieria, di carri armati, di sistemi auto-propellenti di artiglieria e di altri tipi di armi, inclusi mortai e lanciatori di granate”. “Voglio dichiarare in piena responsabilità e confessare - continua Saakashvili con un tono molto serio e preoccupato - che alcune ore fa, in qualità di Comandante in Capo della Georgia, ho rilasciato un ordine molto doloroso che prescrive a tutte le forze di polizia georgiane di non rispondere al fuoco, anche nel caso in cui debbano affrontare intensi bombardamenti”.

 

E’ il 7 agosto 2008. Nella notte la situazione sulla zona di confine de facto tra Georgia e Ossezia del Sud precipiterà in modo definitivo, i violenti scontri a fuoco delle settimane precedenti si trasformeranno in un aperto conflitto armato tra Tbilisi e Tskhinvali. Poche ore dopo anche la Russia interverrà nelle ostilità a sostegno dell’Ossezia del Sud e ben presto un altro fronte si aprirà anche sul confine amministrativo tra Georgia e Abkhazia, l’altra regione che vuole la secessione da Tbilisi.

 

A distanza di un anno le ferite di questo ultimo conflitto, che ha segnato la Georgia ed il suo popolo, non si sono ancora rimarginate e le conseguenze per il Paese rimangono tangibili.

 

Le ostilità dell’agosto 2008 hanno causato in pochi giorni lo spostamento di circa 140mila sfollati, prima verso la cittadina di Gori e successivamente, con l’avanzata russa, verso la capitale Tbilisi e le sue aree periferiche. Finiti gli scontri armati e con il ritiro delle truppe russe, circa 110mila persone sono rientrate nelle proprie case a Gori e nei villaggi di quella che durante le settimane successive era diventata la “buffer zone”, un’area-cuscinetto tra il confine de facto con l’Ossezia del Sud e Gori, occupata dalle milizie russe fino agli inizi di ottobre.

 

Oggi rimangono senza possibilità di rientrare nelle proprie case e nei loro paesi di origine circa 30mila persone, la maggior parte delle quali proviene dai villaggi georgiani dell’Ossezia del Sud. Per loro, lo scorso autunno, il governo georgiano ha costruito in brevissimo tempo circa seimila case, fondando veri e propri nuovi villaggi. Nonostante gli aiuti del governo, delle organizzazioni umanitarie e della solidarietà internazionale, queste persone rimangono in profondo bisogno di assistenza che possa aiutarle nel sostentamento e nell’integrazione sociale nelle nuove comunità.

 

Questi “nuovi” sfollati creati dalle recenti ostilità si vanno a sommare agli oltre 220mila profughi causati dai conflitti dei primi anni Novanta tra Tbilisi e Sukhumi e tra Tbilisi e Tskhinvali. Dopo quasi vent’anni, vivono ancora in condizioni critiche ed hanno un disperato bisogno di alloggi che siano vivibili e di assistenza economica e sociale che possa aiutarli a ricostruire le proprie vite lontane dai loro luoghi d’origine.

 

In politica interna, la dirigenza del Paese sta attraversando un periodo difficile. In seguito alla guerra, il Presidente Saakashvili è stato pesantemente criticato dall’opposizione per le sue scelte in politica interna ed estera. Alcuni dei suoi precedenti alleati sono passati all’opposizione ed hanno fondato movimenti di dissenso alle autorità al potere. E’ il caso di uno dei leader della Rivoluzione delle Rose ed ex Presidente del Parlamento, Nino Burdjanadze, che oggi è una delle più fiere opponenti di Saakashvili e fondatrice del “Movimento Democratico – Georgia Unita”. Un altro illustre esempio è quello di Irakli Alasania, già Rappresentante Permanente della Georgia presso le Nazioni Unite al momento della guerra di agosto poi dimessosi all’inizio di dicembre 2008, che in luglio ha fondato il partito “La nostra Georgia – Democratici liberi”.

 

Dal 9 aprile l’opposizione ha intrapreso una lunga serie di manifestazioni di piazza davanti al Parlamento, alle quali hanno partecipato migliaia di cittadini georgiani che ritengono Mikheil Saakashvili responsabile dell’ultimo scontro con l’Ossezia del Sud e ne chiedono le dimissioni. Dimissioni, però, che il Presidente georgiano in carica non ha nessuna intenzione di rassegnare.

 

Dopo il conflitto dello scorso agosto, le possibilità per Tbilisi di ristabilire la propria autorità su Sukhumi e Tskhinvali si sono fatte remote. Dopo dieci giorni dall’accordo preliminare di cessate il fuoco negoziato dall’Unione Europea - rappresentata dal Presidente francese Nicolas Sarkozy – tra Georgia e Russia, il 26 agosto 2008 la Federazione Russa ha riconosciuto ufficialmente l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud. Primo passo che nel corso dell’ultimo anno ha condotto a relazioni più strette e solide in campo economico, politico e militare tra Mosca e le due regioni separatiste.

 

Allo stesso tempo le relazioni tra Mosca e Tbilisi si sono deteriorate fino alla rottura. In risposta al riconoscimento dei governi di Sukhumi e Tskhinvali, la Georgia ha chiuso le relazioni diplomatiche con la Russia ed i rappresentanti diplomatici hanno lasciato rispettivamente Mosca e Tbilisi. Pochi giorni dopo la Russia ha stabilito relazioni diplomatiche ufficiali con Abkhazia e Ossezia del Sud.

 

Le esercitazioni della NATO che si sono tenute in Georgia lo scorso maggio non hanno fatto altro che deteriorare il clima tra Mosca e Tbilisi. La prima, infatti, non ha visto di buon occhio un addestramento militare NATO nella zona vicina al confine amministrativo con l’Ossezia del Sud a meno di un anno dagli ultimi scontri ed in risposta ha rafforzato le relazioni militari con Abkhazia e Ossezia del Sud.

 

Nonostante, quindi, la situazione sul campo rimanga tesa e complessa, ben due missioni internazionali che operavano in Georgia da oltre quindici anni con il mandato di monitorare le zone di conflitto hanno dovuto chiudere i battenti e lasciare il Paese. In poco più di sei mesi, infatti, la Russia ha posto il veto sull’estensione delle operazioni di monitoraggio dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) nella regione secessionista dell’Ossezia del Sud e della Missione degli Osservatori delle Nazioni Unite in Georgia (UNOMIG) in Abkhazia.

 

Con la chiusura delle missioni ONU e OSCE l’unica presenza internazionale a rimanere in Georgia con il mandato di monitorare la situazione nelle aree di conflitto è la Missione di Monitoraggio dell’Unione Europea (EUMM), istituita dagli accordi di pace dello scorso settembre e composta da circa 250 osservatori disarmati. La Missione, però, nonostante abbia il mandato di osservare la situazione in entrambe le regioni secessioniste, non ha accesso né in Abkhazia né in Ossezia del Sud e può lavorare solo nelle aree adiacenti al confine amministrativo con le due regioni.

 

Oggi, 7 agosto 2009, a distanza di un anno dall’inizio delle ostilità, la tensione nelle zone dei confini amministrativi tra Georgia e le due regioni secessionisti – in particolare quello con l’Ossezia del Sud – rimane alta. A ridosso dell’anniversario del conflitto iniziato nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 agosto 2008, provocazioni e violenze si verificano da entrambe le parti. La pace in Georgia rimane ancora lontana.

 

 

*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell'articolo sono da attribuirsi unicamente all'autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell'UNHCR

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Potrebbe vooler dire che il malcontento per la situazone economica è grande e a Mosca vorrebbero "distrarre la gente" facendo credere che i Georgani sono cattivi e sanguinari. Secondo me è tutta"scena", non vedo altri "segnali" di una volontà di prendere le armi in grande stile- maè una mia impressione-, ma tutti sappiamo che quando la situazione economica mette chi governa"con le spalle al muro" , questi può reagire anche inmaniera inopinata

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Potrebbe vooler dire che il malcontento per la situazone economica è grande e a Mosca vorrebbero "distrarre la gente" facendo credere che i Georgani sono cattivi e sanguinari. Secondo me è tutta"scena", non vedo altri "segnali" di una volontà di prendere le armi in grande stile- maè una mia impressione-, ma tutti sappiamo che quando la situazione economica mette chi governa"con le spalle al muro" , questi può reagire anche inmaniera inopinata

Non riesco a capire, come si può scrivere roba del genere, dopo tutto ciò che è stato detto dai esperti internazionali su questa guerra.

Prima di tutto il casus belli era il attacco Georgiano su Osetia di Sud e peacekeepers Russi in Tshinvalli, ecco cosa è scritto su http://en.wikipedia.org/wiki/2008_South_Os...ing_of_7_August :

Evening of 7 August

See also: 2008 South Ossetia War#Responsibility for the war

 

At about 7 p.m., President Mikheil Saakashvili ordered a unilateral ceasefire, advised earlier that day by Kulakhmetov.[97][116][121] According to the Georgian military, fighting intensified despite the declared ceasefire.[122][123] Georgian armor continued to move to the South Ossetian line even after Saakashvili's ceasefire,[7] and the Russian and Ossetian governments claimed that the ceasefire was "just as an attempt to buy time" while Georgian forces positioned themselves for a major attack.[7][116]

 

During a news broadcast that began at 11 p.m., Mikheil Saakashvili announced that Georgian villages were being shelled, and vowed to restore Tbilisi's control by force over what he called the "criminal regime" in South Ossetia and to "restore constitutional order."[116][123] An OSCE monitoring group in Tskhinvali did not record outgoing artillery fire from the South Ossetian side in the hours before the start of Georgian bombardment,[7][116] and NATO officials attest to minor skirmishes but nothing that amounted to a provocation, according to Der Spiegel.[44]

 

At 11:30 p.m. on 7 August, Georgian forces began a major artillery assault on Tskhinvali.[124] At 11:45 p.m. OSCE monitors reported, that shells were falling on Tskhinvali every 15–20 seconds.[124] The Georgians used 27 rocket launchers and 152-millimeter guns, as well as cluster munitions.[44] According to Georgian intelligence[125] and several Russian sources, parts of 58th Russian Army moved to South Ossetian territory through the Roki Tunnel before the Georgian attack.[126][127][128][129][130] However, no conclusive evidence has been presented by Georgia or its Western allies that Russia was invading the country before the Georgian attack (the Russians claim it was simply a routine logistics train or troop rotation) or that the situation for Georgians in the Ossetian zone was so dire that a large-scale military attack was necessary,[17][116] and the Georgian claim has received little support from Georgia's allies, the US and NATO.[131]

 

Secondo, il conflitto è scoppiato prima che le conseguenze della Crisi Economica Americana si arrivavano in Europa e Russia. Quindi le tue allusioni ai motivi di "distrarre la gente" da parte di governo Russo sono fuori logo. Anzi, io credo che la guerra era ordinata da Washington, per rafforzare il candidato dei neocon McCain, che ha avuto un incremento notevole della popolarità, sorpassando Barak Obama, per alcuni settimane, prima che diventato evidente un enorme bluff fatto da Saakashvilli.

 

Cordiali saluti,

Debugger.

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Anzi, io credo che la guerra era ordinata da Washington, per rafforzare il candidato dei neocon McCain, che ha avuto un incremento notevole della popolarità, sorpassando Barak Obama, per alcuni settimane, prima che diventato evidente un enorme bluff fatto da Saakashvilli.

la pianti di dire vaccate?

Modificato da vorthex
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la pianti di dire vaccate?

Hai memoria corta? Cercherò di rinfrescarti la memoria, repetita iuvant, come si dice.

 

Ecco un video che riassuma molto bene la faccenda:

http://therealnews.com/t/index.php?option=...mp;jumival=3570

 

Dal transcript:

JAY: The war became a key point in the US presidential electorial campaign, as fears of an Imperial Russia took center stage. In the aftermath of the war, John McCain jumped ahead of Barack Obama in the polls for the only time in the campaign.

 

SEN. JOHN MCCAIN (R-AZ): We've got to show moral support for Georgia; we've got to show moral support for Ukraine. We've got to advocate for their membership in NATO. We have two make the Russians understand that there are penalties for this kind of behavior, this kind of naked aggression into Georgia, a tiny country and a tiny democracy.

 

JAY: Saakashvili, who was often portrayed by US leaders as a hero of democracy in standing up to Russian aggression, was very open about his support for McCain.

 

SAAKASHVILI: Well, I've been talking to Senator McCain several times a day, and he has been very assuring, he has been really helpful in raising our morale. You know, I think he spends less time on his presidential campaign these days and lots of time on Georgia, and I really appreciate that.

 

JAY: This led some to speculate that the war was started, at least in part, to help the McCain campaign. Russian Prime Minister Vladimir Putin suggested as much in an interview with CNN during the war.

 

VLADIMIR PUTIN, RUSISAN PRIME MINISTER (VOICEOVER TRANSLATION): We have serious reasons to believe that directly in the combat zone, citizens of the United States were present. And if this is the case, then the suspicion arises that someone in the United States has on purpose created this conflict with a view to exacerbate the situation and create a competitive advantage for one of the presidential candidates in the United States.

 

JAY: Other proponents of this theory, such as Pat Buchanan and Robert Scheer, pointed to McCain's top campaign adviser, Randy Scheunemann, as further proof. Scheunemann is the former director of the neoconservative Project for a New American Century, and he served as a hired lobbyist for the Saakashvili administration in Washington. Russian-US relations remain a critical fracture point of today's geopolitics, and the real story of the Russian-Georgian conflict is yet to be told. To get one Georgian perspective, I spoke with Malkhaz Gulishvili, one of Georgia's leading newspaper publishers.

 

MALKHAZ GULISHVILI, PUBLISHER, THE GEORGIAN TIMES (SUBTITLED TRANSLATION): Everything was done for McCain's campaign. They calculated the Russians would be so irritated they wwould take Tbilisi. If this had happened, Obama would not be president; McCain would be. The Georgian government was certain that McCain was going to be president. McCain visited Georgia two years ago. After visiting Svaneti, Saakashvili proudly declared that McCain would be the next president of the US. This is an indicator of the close ties between the McCain campaign and the Georgian government, who believed the war would make McCain for president.

 

JAY: Gulishvili believes the Georgian-Russian must be seen within the context of the US elections, but even more so the broader US-Russian rivalry.

 

GULISHVILI: All these actions have several goals. The first was to get McCain elected, the second to show Europe how aggressive Russia was so they would align with the US instead of Russia. The third would be to destabilize territory currently under Russian control, the fourth to show the real spirit of Russia to former Soviet countries, make them scared that if Russia treats Georgia like this today, how is it likely to treat us tomorrow? Meanwhile Russia had no other way out. They had said many times that they would defend their citizens. They claimed Russian civilians were living in South Ossetia and Abkhazia and that they had Russian passports. According to this declaration, Russia claimed it had to rescue its citizens. That said, Russia had three goals for the operation. Number one, to get rid of Saakashvili's government. Number two, Russia was unhappy about the pipeline project, as it was avoiding Russian territory. They wanted to show the EU that Russia has a monopoly on energy in the Caucasus by taking control over regional energy projects being planned without them. Number three, to show former Soviet countries that if they didn't manage their energy projects in a way that pleases Russia, they will receive a similar fate to Georgia's.

 

Cordiali saluti,

Debugger

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hai mancato di dire che gli Stati Uniti sono comandati, in realtà, da Satana, che muove i suoi fili tramite i banchieri ebrei :asd:

 

sarò franco con te... è la centesima volta che ci proponi sta vaccata dei neo-con e compagnia cantante. onestamente ci siamo scocciati di sconfessare, ogni volta, le tue "teorie". vediamo di non sfociare nel trolling... uomo avvisato, mezzo salvato.

buon proseguimento ;)

Modificato da vorthex
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Non vorrei dire cose inesatte, ma la voce che "qualcuno" da Washinghton avesse chiesto di farsalire il livello delle ostilità per motivi elettorali era partita da Mosca, odalmeno così era stato riportato

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Continua la carneficina nella Russia di Putin!

 

 

Dal link http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articol...olo457396.shtml

 

riporto:

 

 

11/8/2009

 

Cecenia,uccisi militanti di una Ong

 

Donna e marito erano stati rapiti ieri

 

Sono stati trovati morti la militante di una Ong e suo marito rapiti ieri a Grozny, in Cecenia. Il ritrovamento dei corpi di Zarema Zadulaieva, responsabile dell'Ong "Salviamo la generazione", e di suo marito è stato confermato alla radio Eco di Mosca da Aleksandr Cerkasov, del direttivo dell'Ong Memorial. Meno di un mese fa era stata rapita e uccisa Natalia Estemirova, giornalista e attivista dell'Ong Memorial.

 

La Estemirova, che era già stata indicata come la erede di Anna Politkovskaja, era stata ritrovata ormai cadavere in Inguscezia, poche ore dopo il suo rapimento, che era avvenuto in Cecenia il 15 luglio scorso. Sempre Cherkasov ha spiegato che i cadaveri della Zadulaeiva e del marito sono stati scoperti in un sobborgo della capitale cecena, come è stato confermato anche dalle autorità locali.

 

"I corpi dei due attivisti sono stati trovati nel bagagliaio della loro macchina nei pressi di un sanatorio, nel villaggio di Cernorece con ferite di arma da fuoco", ha detto a Interfax un rappresentante del ministero dell'Interno ceceno.

 

I due erano stati sequestrati da uomini armati, come ha raccontato ancora Cherkasov, e al momento del rapimento si trovavano nell'ufficio della loro organizzazione umanitaria. L'Ong di cui facevano parte aiuta in particolare i giovani che vivono in Cecenia, per evitare che finiscano in bande armate. Intanto, un responsabile di Memorial, Oleg Orlov, ha accusato dell'omicidio della Estemirova il presidente ceceno, Ramzan Kadyrov.

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Pochi giorni fa Putin si è recato in Georgia, ma non a Tbilisi, per incontrare i "capi ufficiosi" delle Repubbliche contese, e la cosa è stata interpretata in varii modi. Ci sono alcuni opinionisti che pensano che a Mosca stanno pensando seriamente ad un'altro "confronto muscolare", sulla base- paradossalmente- dell'assenza di dichiarazioni pubbliche roboanti, fatto che farebbe pensare ad una calma prima della tempesta.

Comunque sembra di capire che NON sono in atto attività extra-ordinarie delle Forze Russe nella regione; mancano dunque quella messe di piccoli segni premonitori che qualcosa di grosso sia in gestazione, ma sappiamo d'altronde che la situazione internazionale sarebbe "favorevole" ad un colpo di mano.

Obama ha le sue gatte da pelare, in Europa i leader sono divisi su molte questioni e in molti si tee che ci siano le condizioni adatte perchè chi si muove da "spregiudicato" possa averla vinta

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E' andato a trovare i suoi compagni di merenda nelle due repubbliche delle banane, non ci vedo nulla di strano o minaccioso.

 

Quello che voleva l'ha ottenuto, la georgia può considerarsi tranquilla...almeno fino alle elezioni.

 

Sarà quello il nuovo campo di battaglia, e temo che i russi vinceranno anche lì.

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  • 1 mese dopo...

Buonasera tutti,

è appena uscito il report ufficiale della commissione UE su guerra tra Georgia e S. Osetia nel 2008.

Il link principale è http://www.ceiig.ch/Report.html

 

In questo momento lo sto leggendo, è un documento ponderoso. Sono rimasto positivamente impresso dalla qualità del documento, di quello che ho letto fin ora.

 

Buona lettura,

Debugger.

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ah è già uscito, ma non doveva uscire a ottobre ??? O a ottobre esce la versione cartacea ??? hai trovato rimandi alla questione degli scambi di prigionieri ???

Infatti, oggi è il primo ottobre.

Fin ora ho letto la prima parte e cominciato la seconda, il problema del prigionieri non lo ho visto.

Da quello che so, i prigionieri erano scambiati subito dopo la firma del documento cessazione fuoco in Agosto. Quindi, penso che questa problema è stata già risolto.

 

Saluti,

Debugger.

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