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Raccolti di Rabbia - gl Usa e le "milizie"


Ospite galland

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Ospite galland

L’articolo di “Storia Illustrata” (per inciso una miniera di materiale di non disprezzabile fattura)del dicembre 1975 ci parla di come potesse essere percepito il radicalismo di destra negli anni 70. Poco più che gruppuscoli, nostalgici.

 

Poi negli USA, durante la seconda guerra mondiale arsenale delle democrazie chi poteva dirsi nazionalsocialista? Qualche spostato.

 

Leggiamolo:

 

Nazismo: dall'America con nostalgia

 

In Germania il nazismo ogni tanto si riaccende, trent'anni dopo la fine della guerra e il crollo del « Reich millenario » di Hitler. Alcune vicende sconcertanti dovrebbero indurre i tedeschi (ma non soltanto i tedeschi) alla riflessione e a un severo esame di coscienza. Accanto a vecchie « glorie » naziste, ora ridotte per lo più a rottami umani, figura un drappello - meno sparuto di quanto si creda - di giovani delle ultime leve che forse cercano nel mito del superuomo e della violenza purificatrice un mezzo di evasione dalla scialba realtà consumistica e un punto di riferimento in una società disorientata. Ottusi conservatori, industriali legati a schemi socio-politici ormai superati, antimarxisti per istinto, profughi dall' est, militari a riposo e ristretti ambienti della polizia alimentano l'estremismo di destra e, in particolare, la NDP (Partito Nazionaldemocratico).

 

Quanto al neonazismo giovanile vale la pena di ricordare qualche episodio significativo. Monaco, 18 aprile 1975. Ore tre e mezzo del mattino. Una pattuglia della polizia sorprende due studenti, Edward Weber, di 24 anni, un americano arrivato in Germania dall'Oregon, e HansPeter Altmann, 17 anni, mentre incollano sui muri della metropolitana volantini con croci uncinate. « Vogliamo onorare », affermano con orgoglio i due giovani, « il genetliaco di Hitler ». Nelle abitazioni dei due la polizia trova tanto materiale di propaganda neonazista quanto basta per incriminarli per « istigazione alla rivolta e all'odio razziale » e alcuni altri reati che costeranno loro una condanna a nove mesi, con la condizionale.

 

In uno dei manifestini si afferma testualmente: « Dodici anni con Adolf Hitier. Sotto le sue bandiere niente disoccupazione, niente droga, nessun caso di corruzione. Andava poi tutto così male? ».

 

I manifestini inneggianti al defunto dittatore sono giunti freschi freschi dall'America. La cosa non sorprende o almeno sorprende solo fino a un certo punto. L'americano Weber e il tedesco Altmann sono due ragazzi di buona famiglia, sono tra quelli che « vorrebbero risolvere la questione ebraica », che stravedono per le « leggi razziali » e che considerano la NDP troppo a sinistra.

 

Nel febbraio di quest'anno Hans-Peter scopre casualmente su un lampione un manifestino con la croce uncinata e, sotto il simbolo, un indirizzo di Lincoln/ Nebraska. Il ragazzo non perde tempo e scrive al recapito indicato chiedendo informazioni. Gli risponde personalmente il « Fuhrer », un certo Gerhard Lauck, autonominatosi capo di una « Organizzazione all'estero del partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori ». Nella più sicura America Lauck svolge un'intensa attività di proselitismo neonazista allo scoperto e con tutti i crismi della legalità, pubblica un periodico dal titolo altisonante « Kampfruf » (« Grido di lotta ») e due volte all'anno incassa dieci marchi da ogni camerata tedesco. E stato anche in Germania verso la fine del 1974 per una « visita al fronte » e a Amburgo si è distinto per le sue doti oratorie. Infine, cura quasi sempre di persona i rapporti coi neonazisti all'estero. Queste vicende, per certi aspetti grottesche, non sono che un anello della catena di altri casi di recrudescenze naziste: dall'attentato contro il presidente della Repubblica Gustav Heinemann, avvenuto nell' aprile del 1971 per mano del neonazista ventenne Karsten Eggert, alla « marcia su Bonn », intrapresa nell'aprile del 1972 da alcune migliaia di estremisti di destra che dimostravano contro la « Ostpolitik », cioè la politica distensiva di Brandt verso i paesi dell'area comunista.

 

Accanto alla NDP agiscono numerosi altri gruppi di ispirazione nazista, di cui i più accesi sono I'Aktion Widerstand (« Azione resistenza ») e la Deutsche Volksunion (« Unione tedesca del popolo »), specializzate negli attacchi a sedi di partito e di altre organizzazioni democratiche.

 

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Neonazisti americani negli anni 70

 

Qua e là si fa poi sentire nella Germania Occidentale una radio pirata che si annuncia come la « Voce del Reich ». Leader di questa emittente è Hoffmann Guenther che presiede I' Associazione dei proprietari terrieri della Germania Orientale. Ma l'ultimo tocco di folklore nero consiste nella mania di procurarsi targhe automobilistiche con combinazioni naziste di lettere come, per esempio, SS, KZ (campo di concentramento) e HJ(Hitlerjugend). Mentre i tassisti sostengono che queste targhe attirano un certo tipo di clienti, un giornale autorevole, la « Siiddeutsche Zeitung », si è chiesto in un titolo: « Forse che dietro i radiatori è in agguato il signor H? »

 

Non c'è dubbio che ai neonazisti di vecchia e di nuova fede bruciano le ripetute sconfitte elettorali subite dal 1972 anche nelle regionali, dopo aver toccato nel 1969 la punta massima del 4,7 per cento dei voti.

 

Ora il partito di von Thadden è ben lontano dall’ aver raggiunto il 5 per cento dei voti, percentuale minima indispensabile per accedere al Bundestag. In molte circoscrizioni la NDI è addirittura scomparsa Tuttavia permangono motivi di inquietudine, anche se la maturità democratici del popolo tedesco sembra ormai fuori discussione.

 

Fernando Solinar

 

 

Vent’anni dopo arrivò l’attentato di Oklahoma City: un palazzo governativo, demolito duecento morti. L’autore non era un fondamentalista islamico ma un ex marine bianco, anglosassone, protestante: Timothy Mc Veigh.

 

Considerare il fenomeno del movimento dei Patriots e delle Milizie non è catalogare un fenomeno marginale o una stranezza, significa considerare un fenomeno interno agli USA che ha prodotto il più grave atto di terrorismo interno dopo quello dell’11 settembre.

 

Quale sia stata la repressione del governo federale nei confronti di queste formazioni non mi è dato sapere. Strano che i complottisti, che hanno intrapreso una fuga dalla realtà, non si siano interessati a quello che avveniva e avviene realmente in America e altrove…

 

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Sull’argomento presento un libro vecchio di un lustro ma, a mio parere, pienamente valido: “Raccolti di rabbia – la minaccia neonazista nell’America rurale” . Ne è autore un giornalista investigativo americano, Joel Dyer.

 

Riporto la presentazione del libro:

 

“L'attentato che nell'aprile del 1995 ha provocato la morte di quasi duecento persone a Oklahoma City, e che è al centro delle riflessioni di Gore Vidal nel suo libro "La fine della libertà", ha rappresentato solo l'inizio dell'ondata di terrorismo che sconvolge gli Stati Uniti d'America. Alla radice della crescita dell'odierno movimento cristiano dei Patriots, fondamentalista e antisemita, separatista e antigovernativo, le condizioni disperate di un'America rurale che si sente privata dei propri diritti e senza alcun potere. Mentre le piccole e medie aziende agricole, non più competitive in un sistema di produzione dominato da un pugno di società globali, continuano a fallire, la rabbia che un tempo provocava tra gli agricoltori un gran numero di suicidi e di violenze familiari trova oggi espressione nelle azioni estreme del movimento che combatte il governo federale.

 

Si tratta di centinaia di migliaia di persone armate, che si organizzano pubblicamente e tengono convegni aperti a tutti, dispongono di una rete di comunicazione e propaganda capillare ed efficacissima: sono loro gli autori di numerosi attentati dinamitardi e, quasi certamente, anche delle lettere all'antrace. E contro i Patriots che le ultime amministrazioni USA, e Bush con particolare forza, hanno previsto - fatto senza precedenti nella politica interna americana - l'uso dell'esercito.”

 

“Raccolti di rabbia” è dunque una base di partenza per cercare di comprendere “dove va l’America”, ma – anche e soprattutto – che il nemico non è, come sovente si crede, annidato in una risaia o sui monti del Pakistan ma proprio all’interno della cittadella che si vuole difendere.

 

Se Mc Veigh ha distrutto un edificio governativo a Oklahoma City, e Atta e colleghi le Torri Gemelle, una schiera di finanzieri d’assalto, al cospetto di cui i nostri Ricucci e Coppola appaiono scolaretti, sono riusciti a distruggere il mercato immobiliare e a creare un dissesto nella finanza internazionale le cui conseguenze dovranno ancora finire di ripercuotersi.

 

E pensare che qualcuno credeva che fosse Bin Laden il nuovo nemico degli USA…

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Non conoscevo il fenomeno dei "Patriots". Quello che mi sembra assurdo è che, proprio negli USA, si abbia il permesso di organizzarsi in movimenti che sono alla stregua di essere considerati ribelli. Possibile che non sia vigente una normativa federale simile a quella presente in Italia e Germania per evitare il ritorno di certe correnti ideologiche?

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Ospite galland
Non conoscevo il fenomeno dei "Patriots". Quello che mi sembra assurdo è che, proprio negli USA, si abbia il permesso di organizzarsi in movimenti che sono alla stregua di essere considerati ribelli. Possibile che non sia vigente una normativa federale simile a quella presente in Italia e Germania per evitare il ritorno di certe correnti ideologiche?

 

Vedi Tuccio tutto si può proibire a questo mondo, certo un'organizzazione - quale che sia la sua ideologia - armata è illegale.

Il problema centrale è il perchè un numero consistente di persone si pongono contro lo stato.

Il libro, per me, è anche un'ottima riflessione su come funziona la globalizzazione negli USA, ovvero nella nazione da cui si è sviluppata.

I contadini sono ridotti a livello di mezzadri di grandi imprese agroalimentari, che dalla disperazione vengano certi frutti è conseguenza ovvia...

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Vedi Tuccio tutto si può proibire a questo mondo, certo un'organizzazione - quale che sia la sua ideologia - armata è illegale.

Il problema centrale è il perchè un numero consistente di persone si pongono contro lo stato.

Il libro, per me, è anche un'ottima riflessione su come funziona la globalizzazione negli USA, ovvero nella nazione da cui si è sviluppata.

I contadini sono ridotti a livello di mezzadri di grandi imprese agroalimentari, che dalla disperazione vengano certi frutti è conseguenza ovvia...

In effetti, guardandola in un'ottica abbastanza "datata", la globalizzazione potrebbe essere anche interpretata come naturale ingrandimento di quello che una volta era il latifondo... Naturalmente con i dovuti accorgimenti!

 

Poi, come puoi leggere anche in molti altri miei topics, sono uno che ha sempre sostenuto che dal malcontento non viene mai fuori nulla di positivo, o meglio, tutte le ideologie, le correnti di pensiero ed i movimenti che prendono forma o fanno presa sul malcontento della gente, non si evolvono mai in qualcosa di positivo e, se vogliamo, ploiticamente corretto.

 

Questo poi, nelle vedute di gente che magari di politica non si intenda e, purtroppo, non possa fare affidamento su una degna istruzione e cultura, si traduce in organizzazioni estremiste che spesso si rifanno a glorie del passato. Questo per affermare che, secondo me, il verificarsi di certi fenomeni dipenda innanzitutto dall'ignoranza, che a mio vedere è stata una delle cause della maggior parte dei mali del genere umano.

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