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  1. eccoci con questo nuovo mostro, che mi ha preso oltre 7 mesi di lavorazione. il kit si presenta benissimo, ha un sacco di foto-incisioni, canna in metallo, cingoli magic-track, cavi in metallo, parte degli interni e possiede tutti i pezzi per ricreare tutti i lotti di produzione di questi 50 carri, dagli early ai late, anche perché le versioni proposte rispecchiano tali lotti produttivi, benché la Dragon non lo dica chiaramente. ovviamente, non è un kit per principianti e le istruzioni restano sempre il punto debole della ditta cinese, con alcuni pezzi che appaiono montati male o che appaiono già montati, senza che ve n'è sia indicazione. in tal caso, anche a ragione di poter costruire più versioni del carro, non sempre indicate, è sempre bene munirsi di copiosa bibliografia tecnica e, per il mezzo in questione, consiglio "Germany's Tiger tanks, VK45.02 To Tiger II" di Jentz&Dolye ed anche il trittico di Military Machines sul Kingtiger. passiamo, quindi, ad elencare le zone "hot" di intervento (segnate in rosso nelle foto): 1. le istruzioni riportano la luce di convoglio posteriore, il notek, già montata. il kit ne offre due varianti, una in plastica normale ed una in trasparente. 2. l'esatta angolazione delle ruote di rinvio, le quali anche nella realtà fungevano da tendi-cingolo, è un terno al lotto, consiglio molta attenzione. 3. i magic-track sono bellissimi, ma vanno puliti uno alla volta dai segni degli estrattori ed è una noia. 4. stucco e/o striscioline di plasticard, servono solo nelle zone di contatto tra scafo superiore ed inferiore, per il resto gli incastri sono ottimi. 5. attenzione alla canna in metallo, pesa un accidenti e, se la vogliamo mobile, va messo un cospicuo contrappeso sotto la culatta (circa 10-11 grammi), altrimenti sarà sempre in depressione (occhio anche al freno di bocca, va usato quello delle canne in plastica, non quello separato). 6. le istruzioni riportano i blocchi del cofano motore aperti e non chiusi... io me ne sono accorto troppo tardi. 7. mancano i bulloni sul retro della torre, unico vero errore del kit. 8. inspiegabilmente, il supporto del traguardo di mira del capo-carro, è modellato dal lato sbagliato (le istruzioni lo riportano nel lato giusto). basta asportarlo con una lametta da barba ed incollarlo nel posto giusto. 9. alcune foto-incisioni sul lato della torre, non vanno messe, poiché in realtà erano coperte dallo zimmerit, il quale è si bellissimo, ma in alcune zone un po’ troppo spesso. 10. i cavi di metallo saranno pure belli, ma sono insopportabili da piegare ed, infatti, per il cavo sottile, mi sono rassegnato ad usare quello in plastica. 11. gli schurzen/parafanghi sono un tantino doppi... se si vuole fare un carro senza alcuni segmenti di tali protezioni, consiglio delle foto-incisioni sostitutive. 12. vanno ricreati i supporti per le cerniere dei C-hook, in caso vogliate usare le apposite foto-incisoni. 13. ci sono differenze dimensionali tra gli attrezzi con cerniere stampate ed attrezzi "nudi" da usare con le foto-incisioni. pare, che quelli esatti siano i secondi, ma non sono arrivato ad una risposta univoca. 14. alcune cerniere vengono illustrare montate al contrario, seguire la bibliografia. tornando al kit, "escluse" queste zone d'attenzione, il montaggio fila liscio come l'olio e l'unica modifica sostanziale che ho apportato, è stato creare una lunga serie di scrostature sullo zimmerit e di danni sugli schurzen (sempre cerchiati in rosso), usando vari attrezzi. tale scelta, è stata presa leggendo "History Of German Tiger Tank Batallion 503 In World War II", nel quale si descrive l'attrito massacrante cui erano sottoposti carri tutto sommato nuovi, dando quindi mezzi piuttosto "puliti", ma con molti danni. la colorazione è stata eseguita usando il classico trittico Tamiya (miscela personale dunklegelb, XF-58 ed XF-64), andando poi a modulare il primo in maniera classica, aggiungendo prima XF-55 e poi XF-2, i secondi con i filtri True-Earth, comprati nel frattempo. tali filtri, usati per la modulazione, aggiungono o tolgono toni di luce ai colori, lavorando in maniera diversa rispetto ai classici metodi (infatti, si usano su tutti i colori della mimetica, indistintamente, non si devono più fare miscele ad-hoc per ogni colori). ci deve fare un attimo la mano, ma una volta presa, non si torna più indietro. tale dicotomia tecnica ha dato un risultato un po’ troppo contrastato, con il dunkelgelb troppo chiaro, ma ormai la frittata era fatta e, tutto sommato, non mi dispiaceva. per l'invecchiamento ed i graffi ho di nuovo usato i prodotti true-earth, con i quali ho totalmente sostituito gli oli. il fango, al contrario, è una mistura di terra arsenica vallejo e mud in stick della Tamiya... una soluzione di ripiego, ma dovendo consumare ste cose, ho fatto di necessità virtù. per l'ambientazione del carro, volendo un late con i cingoli supplementari in torretta (altrimenti i cingoli non c'erano), vi erano, fondamentalmente, due solo opzioni: i 2 porsche-turm del 503° sopravvissuti alla campagna in Francia, in quanto rimasti guasti a Mailly Le Camp, dopo che la terza compagnia, cui appartenevano, si era ivi riequipaggiata con i Kingtiger (tutti Porsche-Turm, tranne due con la Serien-Trum). il primo era il famosissimo 314 - Annelise, il secondo, dopo lunghe ricerche dovrebbe essere il 323 del Feldwebel Seidel (lo stesso comandava un Tiger I, numerato 323, il quale era caduto da un ponte, durante la marcia di avvicinamento a Caen). ho scelto, quindi, quest'ultimo ed ho creato il 323, facendo un taglia e cuci del 332 proposto dalla Dragon, per tale mezzo (forse, il 323 era nero bordato di bianco, anziché rosso bordato di bianco... ma soprassediamo). le declas, poi, una volta scontornate, sono state posizionante con abbondante Mr. Mark Softer della Gunze, prodotto ottimo, che ha fatto aderire quasi alla perfezione (in qualche zona troppo accidentata i numeri si sono spaccati e li ho ripresi a pennello) i numeri allo zimmerit.
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