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Tom_One

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Risposte pubblicato da Tom_One

  1.  

    per il resto del minestrone di fanta-politca... la prossima volta facci la grazia di usare un pò di proprietà di sintesi e di attenerti non solo all'argomento del topic, ma anche e, soprattutto, alla realtà... lo staff te ne sarà grato.

     

    La proprietà di sintesi ricapitolando in 200 righe gli ultimi avvenimenti sullo scacchiere geo-politico degli ultimi tre anni, secondo è anche troppo sviluppata. E' vero qui si parla di Ucraina, ma per per fare un discorso ad ampio respiro dobbiamo vedere la "big picture" altrimenti rischiamo di essere un po limitati nella libertà di pensiero e non obiettivi.

     

    Ovvio che nella figura di moderatore, si abbia ampi margini di descrizione sopratutto quando in firma si hanno i simboli dell' ebraismo e della massoneria oltre a quello del SAC e dell' U.S. Navy o CENTCOM (qui mi trovi impreparato).

     

    Per ritornare alla questione ucraina allora un giorno parleremo del signore Kolomojskij tipico esempio di oligarca nazi-ebreo, che è il vero "puparo" di tutta la situazione ucraina. E dei suoi rapporti commerciali con il figlio del vice-presidente USA Baiden e di come l' Ucraina sia fondamentale per poter trasportare il gas dell'Azeirbadjan, in Germania ed nei paesi del Nord Europa.

     

    La cui costruzione della pipeline è stata appaltata proprio al duo Kolomojskij-Badien figlio, guarda caso.......

     

     

    violazione del regolamento ai seguenti punti:

    1.2 b

    1.3 c

    1.6 h

    2

    contenuto moderato permanentemente. lo staff deciderà se procedere al ban o meno.

  2. Ricordiamoci della famosa Rivoluzione Arancione e del famoso avvelenamento con il polonio dell'allora presidente ucraino Yushenko.

    Sono anni che l'Ucraina nello scacchiere delle super-potenze ha assunto il ruolo della Germania della guerra fredda del XX secolo. Ovvero quello di stato cuscinetto tra le due grandi super potenze (Russia & USA). E l'Europa in mezzo a fare da maggiordomo alla politica degli USA. La lungimirante Unione Europea ha deciso di introdurre nuove sanzioni alla Russia, assecondando così gli Stati Uniti d'America. I meteorologi russi hanno fatto sapere un paio d'ore dopo che l'inverno 2014/15 sarà di eccezionale intensità climatica. L'Europa ha deciso quindi che le nuove sanzioni rimangono in vigore ma saranno posticipate. Probabilmente dopo il disgelo.

    Abbiamo fulgidi esempi di indignazione per l'ingresso di carri armati russi nel territorio dello Stato Federale della Nuova Russia; non abbiamo tuttavia fulgidi esempi di indignazione per le armi date in regalo all'esercito ucraino da parte della NATO. Né per il supporto logistico sul campo, esportato sul campo di battaglia mediante ufficiali atlantici.

    Il conflitto tra Ucraina e Nuova Russia appartiene ad un "tipo" di guerra fredda iniziato con la caduta dei regimi comunisti nel 1989. Non servono i neuroni di Einstein per arrivarci.
    Torniamo indietro al 2013, quando viene scoperto qualcosa di veramente incredibile, pazzesco, inimmaginabile: gli Stati Uniti spiavano gli alleati europei. In effetti è plausibile che gli Stati Uniti non spiassero l'Italia ai tempi dell'Achille Lauro o di Aldo Moro o della carrozza letti che portava dirigenti della FIAT da Torino a Tolyatti e i dirigenti della Lada-Vaz da Tolyatti a Torino.
    Avevano persino montato l'antenna sul tetto dell'ambasciata di Berlino per ascoltare le telefonate della Culona. Messa così fa ridere e sembra una scena di Hudson Hawk più che la realtà. Ma è ovvio che la Germania non sia un compagno affidabile. Anzi. La Germania sta sul caz*o agli Stati Uniti più di chiunque altro perché l'ambizione di "tifentare patrona ti monto" non l'ha mai realmente abbandonata. Magari ha limitato le ambizioni del tipo coi baffetti ma una volta recuperato l'Est, l'Ovest ha iniziato a macinare successi su successi senza nemmeno muovere un mortaio.
    Il primo obiettivo era il Mediterraneo. Dopo cinquant'anni i tedeschi finalmente avevano capito che Rimini e Riccione fanno schifo al caz*o e che ogni ragazzina sedicenne in vacanza coi genitori, tornava invasa di DNA romagnolo. Intasato il Brennero e con l'Austria ormai lanciata verso l'Unione Europea, la strada sembrava semplicissima: la mitteleuropea Slovenia e la filo-nazista Croazia avrebbero finalmente garantito la continuità territoriale con il mare Adriatico. Gli Stati Uniti ci misero un po' a capirlo, la Francia e il Regno Unito invece no. Ed infatti compresero le ambizioni del Quarto Reich e si mantennero tra il neutrale e il filojugoslavo. Per un po', almeno sino al momento in cui a Washington si resero conto che la Germania stava cercando di livellare il terreno per costruire l'agognata ferrovia sino a Baghdad (prima che qualche babbeo pensi che la Germania voleva prendersi l'Iraq di Saddam: trattasi di modo di dire, riferito al desiderio tedesco dell'800 di costruire una linea ferroviaria diretta con la Babilonia e costruire un porto sul Golfo Persico).
    Cosa fecero gli Stati Uniti, compreso il pericolo teutonico? Misero il cuscinetto e fermarono l'avanzata tedesca in Bosnia Erzegovina. Non c'è niente di meglio che intervenire direttamente in un conflitto per tenere sotto controllo il nemico: "tenersi vicini gli amici ma, soprattutto, tenersi vicini i nemici". Ne è venuta fuori una Bosnia Erzegovina che è il miglior deterrente contro l'espansionismo alemanno: la Republika Srspka protegge i confini settentrionali, i cantoni croati della Federacija sono sparsi per il territorio e immersi nel piccolo califfato in cui nei bar si "dimenticano" del cliente se questi non indossa un caffettano e brandisce una scimitarra. Benvenuti a Zenica, Tal Afar d'Europa. Sono i capolavori degli Stati Uniti, che da molto tempo utilizzano l'estremismo islamico per destabilizzare questa o quella regione. Accadde in Afghanistan ai tempi dell'invasione sovietica, è successo nel momento in cui Saddam è stato fatto cadere. E' accaduto in Cecenia. Abbiamo letto svariate amenità qui sopra sulla Cecenia ma non abbiamo letto né di come l'islam caucasico sia stato ampiamente utilizzato dagli Stati Uniti, né del contributo della CIA, né dei campi di addestramento in Georgia. E' accaduto in Kosovo: l'unico luogo al mondo in cui vi sia in atto una pulizia etnica contestuale ad un aumento della popolazione etnicamente ripulita: tra il 1995 e il 1998 il numero di albanesi, esclusivamente musulmani, in Kosovo è aumentato. Per contro è diminuito quello degli albanesi ortodossi. Dal 1999 in poi il numero degli albanesi ortodossi scomparsi in Kosovo è tre volte superiore al numero di desaparecidos serbi.

    Poiché la faziosità non corrisponde a onestà: è davvero sbagliato ciò che Mosca ha, o avrebbe, fatto in Cecenia? E' illegittimo difendersi da un nemico che agisce in maniera fuorilegge? I crimini dell'esercito russo cosa hanno di diverso rispetto ai crimini commessi dall'esercito statunitense? Si parla di insignificanti "niente" come le regole d'ingaggio, come se gli USA e i suoi lacchè le abbiano rispettate in Iraq, Afghanistan o Jugoslavia.
    La risposta è sotto gli occhi, laddove siamo intervenuti. "Siamo", perché l'Italia è responsabile: la Libia. Nessuno può apprezzare Gheddafi e a maggior ragione non può essere apprezzato di fronte se si pensa all'accordo con Berlusconi che ha concimato il deserto di migranti. Questo è un crimine italiano, di un paese "civile" che si è servito di un macellaio per impedire alle bagnarole di avvicinarsi a Lampedusa. Di un paese che una volta caduto Gheddafi ha fatto sì che fosse il Mediterraneo a prendere il posto del deserto, perché nessuno sano di mente può pensare che la carretta colata a picco a un chilometro dalla costa sia giunta sin lì senza che nessuno se ne accorgesse. Sarebbe passata inosservata anche se fosse stata una cannoniera?
    Abbiamo pagato Gheddafi perché facesse il lavoro sporco e ad un certo punto il colonnello è diventato un nemico. Era venuto il tempo delle Primavere Arabe che andavano sostenute a tutti i costi. La famosa "democrazia esportata" in Iraq - un capolavoro politico e diplomatico - stava finalmente prendendo piede. Egitto, Siria, Libia, Tunisia: tutti felici perché i dittatori erano messi spalle al muro dal popolo.

    La Libia è oggi un troiaio di dimensioni immani, in Siria non si sa bene cosa fare perché la situazione è leggermente sfuggita di mano, sempre che non fosse l'obiettivo primario: "il tempo di Assad è finito" e oggi mezzo paese è nelle mani di Al Baghdadi. Che controlla mezzo Iraq, perché Saddam non andava più bene. Sia mai che Putin non avesse ragione a sostenere il regime siriano.

    Putin ha restituito la Russia al suo ruolo di "nemico". E si torna nuovamente al capitolo iniziale. Enormi semplificazioni si sono lette sull'Ucraina e sulla Nuova Russia, visioni di parte del tutto obnubilate e mistificate. Come era accaduto in Jugoslavia, del resto. I demoni una volta erano i serbi, oggi sono i "ribelli" filorussi e la Russia stessa. La rivoluzione di Maidan vede un numero altissimo di "mercenari" tra i manifestanti, gente comprata e si conclude con un colpo di stato. Il tutto non senza singolari episodi chiarificatori: "si fotta l'Unione Europea" disse Victoria Nuland all'ambasciatore USA in Ucraina, in una telefonata avente come oggetto della discussione la crisi ucraina. Unione Europea che, ridotta ai minimi termini ossia nella sua reale essenza, significa Germania.

    Gli Stati Uniti individuano una linea di contatto potenzialmente pericolosa, un confine tra Europa (Germania) e Russia privo di influenza americana. Mica si tratta degli asservitissimi baltici o della Polonia. L'Ucraina deve divenire filoatlantista più che filoeuropeista e l'Europa non avere questo canale privilegiato con Mosca, squisito e remunerativo partner commerciale. Pochi mesi di sanzioni alla Russia e la Germania vede il proprio PIL decrescere. Toh!
    La guerra? Si sono raccontate numerose menzogne, un'infinità di menzogne: "aggressione", "violazione del diritto internazionale". In Crimea al massimo hanno sparato con le pistole ad acqua. Quando sono arrivati i soldati russi la gente per strada li ha accolti con fiori e dolciumi. Gli ucraini andandosene hanno stretto la mano ai nuovi proprietari militari. La Crimea fu il delirante dono di Krushev, destinata a tornare Russia in quanto Russia. E' successo relativamente tardi rispetto all'indipendenza ucraina dall'URSS (a proposito: i dati del "No" della Crimea sin da allora sono eloquenti) ma questo può ricondursi esclusivamente alle incompetenza e corruzione dell'alcolizzato Elitsin.
    Donetsk e Lugansk non si discostano molto. Vogliono farci credere del contrario ma è un falso. L'Ucraina dopo il colpo di stato ha iniziato una reale pulizia etnica in Nuova Russia; l'Ucraina è responsabile di pogrom ai danni dei russi, non soltanto nel Donbass. Di Odessa nessuno ha praticamente parlato ma l'esercito ucraino ha sparato sui civili. Ci sono un milione di profughi russi e russofoni nell'ex Est occupato da Kiev. Gente che ha trovato riparo in Russia per la brutalità dei miliziani di Kiev, che si serve di battaglioni di volontari filonazisti. Vi fanno vedere i carri armati dei cattivoni russi che entrano in Nuova Russia ma altre cose non ve le mostrano. Sono come gli articoli di Anna Zafesova su "La Stampa". Roba che non va bene nemmeno per accendere una stufa perché il fiammifero si spegne prima dicendo "ma che è questa merda qua?".
    E poi c'è chi si diverte a sostituire "Fatto" con "Falso" nel "Quotidiano"...

    Perché l'Ucraina è divenuta improvvisamente importante? Le miniere? L'ideologia? I gasdotti? Perché la Russia vuole togliere lo sbocco al mare all'Ucraina e arrivare sino alla Pridnestrovia, prima o poi? Perché qualcun altro lo vuole fare. L'idea geniale oggi quale sarebbe? Bombardare l'ISIS in Siria senza chiedere il permesso ad Assad. Ci sono già una quarantina di minchioni disposti a fare quanto di più stupido e inutile si possa immaginare. L'ISIS è nato nei campi di detenzione (o addestramento?) di Guantanamo ma, soprattutto, disseminati in Iraq e a Camp Bondsteel in Kosovo. Quest'ultimo venne definito da un tizio del Consiglio d'Europa "la Guantanamo Europea". Si trova ad Urosevac, che è la stessa città da cui provengono numerosi combattenti albanesi dell'ISIS. Naturalmente è una coincidenza.
    E' realmente un nemico l'ISIS? Mah... Di sicuro ha avuto vita facile nel formarsi e ingrandirsi grazie all'autostrada turca aperta da Erdogan, nemico giurato di Assad. John the Rapper (il declino britannico: una volta questi avevano Jack the Ripper) è passato da lì. E oggi Erdogan è determinato a non concedere le basi per i raid, dando un velato appoggio morale a questa coalizione anti-ISIS che non ha la minima idea di cosa fare. E' ancora "amico" Erdogan? E' un "falso amico?" E' un "falso nemico?" E' un "amico inaffidabile"? In qualche modo gli Stati Uniti e la NATO devono collocarsi nel Mar Nero e la Turchia sembra abbastanza riluttante di questi tempi. Nel mentre in cui a Washington cercano di capire dove si trovino Bulgaria e Romania, l'Ucraina è perfetta per riaggiornare a parti invertite la storia dei missili a Cuba. Per tenere sotto controllo due nemici contemporaneamente. Fermare gli uni, fermare gli altri e rendere complicate le comunicazioni.

     

     

    Secondo voi il colpo di stato e le proteste sono successe veramente perche il POPOLO ucraino volesse che l ucraina entrasse nell UE cosi da allontanare yanukovich e rompere l influenza russa dalla ucraina?
    O sono stati spesi soldi e anni per "organizzare " questa rivolta?

  3. Questa purtroppo è la generazione nata con la Playstation, pensano che la guerra sia un gioco ove magari fare alleanze con qualcuno e via. Purtroppo poi quando si passa da dietro la tastiera, al campo di battaglia vero e proprio e l'odore del sangue si mischia insieme a quello della nafta e della polvere di sparo cambia tutto ve lo assicuro !!!!

     

    E' vero che Putin l'ha sparata grossa, ma anche dalla parte occidentale dare mano libera ai Pravy Sektor ed ai vari battaglioni Azov, non mi è sembrata male come fesseria.... li hanno messi al muro !!! E non scordiamoci che Vlad (come lo chiamate voi.....) si è preso la Crimea sparando si e no un paio di colpi. Se poi questo è un fesso, che dire di chi ha sponsorizzato il golpe di Maidan ???

  4. Ma voi pensate che con gli avvenimenti di questi ultimi mesi, basta una semplice tregua e che finisca tutto a tarallucci e vino. Scusate, ma non conoscete la determinazione di quei popoli. Parlo per esperienza personale, avendo frequentato la zona di Lugansk sin dal lontano 1998. Sinceramente sono molto pessimista ad una fraterna riconciliazione dopo che le salve di missili Grad hanno colpito indistintamente il tessuto sociale. Mi auguro di sbagliarmi, ovviamente.

     

    Se io fossi l'Occidente contratterei l'indipendenza delle due regioni con l'ingresso dell'Ucraina nella NATO, sarebbe un opzione che rilancerebbe Putin in un angolo. Ma oramai di diplomatici "veri" se ne vedono pochi in giro.

  5. E allora a questo punto visto che le due regioni del Donbass hanno votato per l'Indipendenza con oltre il 98% dei consensi e per il principio di autodeterminazione dei popoli sancito dall'ONU non vedo il perchè scandalizzarci tanto. Tra l'altro, pur con le dovute differenze, la situazione della Novorossiya non mi pare poi cosi differente dal Kossovo del 1999. Solo che al posto della Russia avevamo la NATO e per fargli mollare l'osso si è dovuto ricorrere alle No-Fly zone ed ai bombardamenti di Belgrado. Solo che allora erano i "buoni" a guidare le danze, mi immagino cosa succedeva ora con un bello stormo di Blackjack a bombardare Maidan e Kreschiatik Ul.

  6. il governo di Kiev non è illegittimo. non lo è manco per i separatisti o per Mosca... figuriamoci per noi.

     

    Questa mi pare una affermazione tirata per il collo.....io ritengo che se Janukovic il 28 novembre 2013 a Vilnius avesse firmato il trattato di pre-adesione alla UE sarebbe ancora al potere. Inoltre a Maggio sono state fatte le elezioni presidenziali non è stato rieletto il Parlamento che dovrebbe dettare la linea politica. Visto che poi il 40% e più dei seggi è del Partito delle Regioni del deposto presidente Janukovic ed ai deputati di questo partito non viene permesso di entrare in Parlamento, io non abbinerei alla situazione politica Ucraina attuale l'aggettivo "democratica".

  7. Mr. Henry Kissinger, uno che per quanto se ne dica, di politica estera se ne intende ha commentato le ultime notizie che vengono dal Medio Oriente e dall'Ucraina. L'articolo è del Wall Street Journal ed è in Inglese, cosa dice in sostanza ? Gli avvenimenti di questi ultimi mesi stanno minando le fondamenta del N.W.O., ovvero del nuovo ordine mondiale, quello in cui le democrazie sono sottoposte al potere degli interessi economici e finanziari di un gruppo di persone che auspica un controllo diretto dell'intero pianeta e delle sue risorse. A contrastare questo disegno abbiamo la Russia e la Cina più altri paesi come Brasile e India. Come avevo già detto in passato questo scontro è solo a prima vista uno scontro di ideologie o religioso, è fondamentalmente una guerra economica con il disegno secondario di impossessarsi delle ultime risorse rimaste del nostro pianeta. In primis ovviamente petrolio e gas. Prendendo spunto dalle parole di Papa Francesco, anche se non ce ne siamo accorti ancora, ho come l'impressione che la III Guerra Mondiale sia già iniziata. E noi in Italia mangiamo gelati e ci tiriamo secchiate di acqua fredda in testa.

     

    http://online.wsj.com/articles/henry-kissinger-on-the-assembly-of-a-new-world-order-1409328075

     

     

    Scusandomi per l'inconveniente del cirillico dell'altra mappa, ve ne invio ora una aggiornata in Inglese. Sono intuibili le sacche in cui sono concentrati i resti della div. Azov ucraini come è intuibile pure che l'accerchiamento della città di Mariupol è quasi completato. Si nota anche un certo arretramento delle linee ucraine verso la città di Lughansk, mentre la situazione vicino a Donetsk rimane la stessa. Con la città che subisce continui lanci di artiglieria da parte dell'esercito ucraino.

     

    Questo è il sito per vedere la mappa ancora più in dettaglio: https://slavyangrad.files.wordpress.com/2014/08/karta_ahartin_29_aug.jpg

    29zy8j.jpg

  8. A occhio e croce vedo molte truppe imbottigliate, sopratutto paracadutisti. Sicuramente hanno notevoli problemi di rifornimenti. Inoltre le forze della Novorossija hanno ripreso pieno possesso della frontiera con la Russia e si stanno aprendo un varco verso la Crimea per alleggerire la pressione su Donetsk.

     

    26_08.jpg

  9. Vi suggerisco un altro video, fa ritornare la mente, le trincee i campi di granoturco che nessuno taglierà feriti dalle bombe. La mia generazione queste cose le ha sentite dai racconti dei nostri nonni e speravo di andare verso la vecchiaia senza più vedere quelle immagini in bianco e nero di tanti anni fà.

     

    Il giorno dopo la battaglia. Ucraina, Lugansk Obl., Europa, 27 luglio 2014.

     

    https://www.youtube.com/watch?v=3NHGjPsn39M#t=17

  10. la fonte di questa notizia?

     

    Notizia ripresa dagli organi d'informazione Russa, con tanto d'intervista sui maggiori network russi di un noto fonico (Nikolay Popov) il quale faceva notare il pesante editing avuto dal file audio presentato come originale, mentre in realtà era stato oggetto di varie manipolazioni.

     

     

    Qui altre informazioni in merito:

     

    http://m.strategic-culture.org/news/2014/07/21/downed-airliner-fake-audio-tape-shows-us-backed-hit-frame-russia.html

  11. Io consiglierei di non guardare il singolo episodio, altrimenti rischiamo di non vedere la "big picture". Salve di razzi Grad se per questo sono cadute anche all'interno del confine russo colpendo obiettivi civili e in almeno un caso facendo anche una vittima.

     

    Io sono ancora in attesa delle trascrizioni delle scatole nere del B-777, inoltre il governo di Kiev avrebbe potuto intanto mettere a disposizioni i colloqui intercorsi tra il sistema di controllo regionale di Dniperpetrovsk e l'aeroplano. Cosa che ancora non ha fatto, nel frattempo però è riuscito un ora dopo la tragedia a presentare un file in cui si dava la colpa alle milizie filo-russe. File che con i noti software di editing audio è risultato essere stato creato il giorno prima dell'incidente ovvero il 16/07/2014.

     

    http://www.zerohedge.com/news/2014-07-17/ukraine-releases-youtube-clip-proving-rebels-shot-down-malaysian-flight-mh-17

     

    Concordo che l'abbattimento del B-777 deve essere assolutamente considerato un crimine di guerra, il problema rimane chi mettere nel banco degli accusati.

  12. Salve a tutti, scusate se mi intrometto nella discussione ma ho alcune informazioni per approfondire l'argomento.

     

    Innanzi tutto vi posto il link della famosa conferenza stampa del Min. Difesa Russo, quella in cui vengono portate alla luce alcune contraddizioni in riguardo all'abbattimento del B-777.

     

    So che è già stato postato in questo forum, questo ha la traduzione in Italiano. Ovviamente la traduzione in Italiano non è il massimo, ma comprensibile.

     

     

     

    Volevo solo aggiungere che sia la modalità d'ingaggio che le risultanze dei tracciati grezzi sono compatibili con la visione che dà il militare Russo. Anche perché di eventi simili, in passato ne sono avvenuti molti. Ora ovviamente la nazionalità dell'aereo e le motivazioni che stanno dietro all'evento sinceramente le lascio alle vostre competenze e valutazioni.

     

    Inoltre vorrei far presente che quotidianamente l'artiglieria Ucraina effettuano lanci al di là della frontiera Russa. Solo ieri è caduta in profondità (6 km.) una salva di razzi BM-21 (Grad - "Град")

  13. Intanto il Gen. ® Gagliardi dell' A.M. lancia tutta una serie di avvertimenti......

     

     

     

    Stiamo sacrificando le forze di "protezione" a favore di una forza di "proiezione"». Roma, 28 feb - Non usa mezzi termini Fulvio Gagliardi, generale dell’Aeronautica militare in congedo, ingegnere aeronautico e ingegnere collaudatore di volo, quando deve giudicare il programma Joint Strike Fighter Program, ossia l'F-35.

    Nel corso della sua lunga carriera, ha prestato servizio presso il Reparto Sperimentale di Volo dell’AMI interessandosi di collaudi in volo di velivoli militari prototipi; si è occupato di ricerca e sviluppo per i nuovi programmi aeronautici dell’Aeronautica militare ed è stato responsabile italiano per lo sviluppo internazionale dei velivoli Tornado, AMX ed Eurofighter.

    Ma riguardo all'F-35 non ha dubbi: «La guerra che in questo periodo combattiamo è quella della grave crisi finanziaria, economica e di lavoro. Essa non può essere vinta con gli F35, bensì con tagli, riduzione delle spese non indispensabili e interventi per le Aziende, in particolare per quelle che esportano».

    A questa conclusione il generale Gagliardi ci arriva dopo un'attenta analisi illustrata ieri nel corso del convegno "Le Forze Armate italiane nello scenario europeo", organizzato dall'associazioneAssodipropresso la sede dell'Ufficio d'Informazione in Italia del Parlamento europeo.

    «Per un esame appena un po’ approfondito di questo argomento bisognerebbe tener conto degli aspetti non solo militari, tecnici e industriali, ma anche politici, economici e soprattutto strategici. Relativamente al contesto UE e NATO nel quale l'Italia si trova ad operare, la decisione italiana di dotarsi del sistema d’arma F35 della Looked si ritiene che abbia poco senso, sia politico, che economico, che come strumento militare, poco idoneo come costo/efficacia visti i presenti impegni e le reali minacce oggi da contrastare. Il JSF visto nell’ottica di accrescere i requisiti di "sicurezza" e "protezione" del personale in zona d’impiego è indiscutibilmente esagerato. Il suo reale teatro operativo sarebbe ben altro!».

    «Non possiamo non renderci conto - spiega il generale Gagliardi - degli enormi sforzi e dei progressi che i paesi asiatici emergenti, come India e Cina, stanno conseguendo nel settore degli armamenti e della loro chiara volontà di predominio nello scacchiere mondiale, in particolare nello scenario del Pacifico. Non è da meno la Russia che sembra voler riconquistare il suo ruolo di grande potenza militare e tecnologica. Ben si sono resi conto di questo gli USA che stanno cercando di defilarsi dallo scenario del Mediterraneo per concentrare sempre più i loro sforzi e le loro risorse a quello del Pacifico».

    «Cosa invece sta accadendo in Europa? Siamo divisi e brancoliamo tra la presa di coscienza che divisi non si va da nessuna parte e gli egoistici e ciechi piccoli interessi nazionali. Ognuno dei paesi europei ha una sua politica per la Difesa, ognuno cerca di proteggere la sua industria nazionale, ognuno ha un suo scenario sulla base del quale pianifica i propri requisiti, ognuno si approvvigiona di diversi sistemi d’arma che difficilmente potranno cooperare tra loro e che richiedono ingenti spese per le diverse e sparpagliate esigenze di gestione. Il Regno Unito è sempre filo americano anche se di recente si assiste ad un avvio di cooperazione con la Francia per lo sviluppo di un velivolo unmanned da combattimento (UCAV)».

    «Tutto questo è inoltre aggravato dalla attuale pesante crisi economica che attanaglia tutti, chi più, chi meno. Come può l’Europa sopravvivere e mantenere una sua indipendenza politica e decisionale in questo contesto di giganti? Essa rischia una progressiva marginalizzazione e di conseguenza una decrescente capacità di influire sulla scena mondiale, rischia di diventare la cenerentola del pianeta, sia come economia, sia come industria, sia come capacità militare. A meno che non ci si ravveda subito. Non c’è molto tempo a disposizione, superiamo i ciechi interessi nazionali e inseriamoci tra i grandi, abbiamo le potenzialità e le necessarie capacità e sarebbe una pessima eredità per i nostri figli se non ci svegliassimo da questo torpore!».

    «Dobbiamo sviluppare e avere una nostra tecnologia e non già acquistarla da fuori - incalza Gagliardi -, rendendoci così con le nostre stesse mani succubi di altri nelle nostre legittime scelte strategiche. Negli anni settanta, precursori delle spinte di aggregazione europea, si erano avviati programmi congiunti nel settore degli armamenti quali il Tornado e poi l’Eurofighter e ancora per gli elicotteri il NH 90, EH 101 e, per la parte civile con gli Airbus. Ora, forse per la crisi economica che attanaglia tutti, questa spinta a cooperare si è interrotta e torniamo a rivolgerci all’estero per i nostri approvvigionamenti e ammodernamenti nel campo della Difesa. Imperdonabile errore del quale ne pagheremo le conseguenze, sia come dipendenza di capacità decisionale strategica sia come capacità tecnologica industriale. Nel frattempo ognuno si costruisce i propri requisiti e si approvvigiona dei più disparati sistemi d’arma».

    «La Germania ha una pausa di riflessione e convive con i suoi sistemi d’arma spingendo l’acceleratore principalmente sul rafforzamento della sua economia piuttosto che su quelli di ammodernamento della Difesa. In questo fortunato periodo di pace per l’Europa questa politica ha fatto della Germania il paese leader, con un significativo peso politico ed economico internazionale, pur se dal punto di vista militare sembra stia segnando il passo. La Francia, in campo aeronautico, sfrutta al massimo le potenzialità dei suoi Rafale spingendo sul loro export (vedi India). La Spagna ha pensato di ammodernare la sua flotta di velivoli di appoggio tattico con i velivoli francesi Rafale, mentre l’Inghilterra, come partner di primo livello, ha sposato appieno il programma americano F 35».

    «E’ un fiorire di diverse strategie e iniziative scollegate tra loro e senza una comune politica. L’Italia, dal canto suo, pianifica di fronteggiare le attuali minacce, costituite dai focolai di tensione più o meno latenti, potenzialmente capaci di destabilizzare intere regioni e responsabili di un clima di sostanziale instabilità, nonché dal pesante fenomeno dell’immigrazione clandestina, con sistemi d’arma progettati e costruiti sulla base di requisiti operativi altrui».

    «L'ultimo rapporto sul programma F-35 afferma che il software della variante a decollo corto e atterraggio verticale "è indecente". Praticamente è al 50% dei requisiti di progetto. Si sostiene che il programma richiederà uno sviluppo ulteriore almeno di altri 13 mesi. Gli F-35 a decollo verticale che saranno assegnati alla nostra portaerei Cavour viene detto che hanno gravi problemi software. A prescindere dal dibattito sull'utilità di questi super caccia - chi non li vuole storce il naso a prescindere dalla loro efficienza – il loro sviluppo appare sempre più travagliato. Il supervisore del Pentagono che si occupa dei test sui nuovi armamenti, Michael Gilmore, ha consegnato al Dipartimento della Difesa un approfondito rapporto che parla di "inaccettabili" caratteristiche del software. Il pacchetto Block 2B, che riguarda la variante F-35B a decollo corto e atterraggio verticale, è talmente zeppo di bug che persino la consegna degli aerei potrebbe essere rimandata a luglio 2016 – quasi un anno dopo rispetto al previsto. "I primi risultati con i nuovi aggiornamenti del software Block 2B indicano mancanze ancora esistenti nell'integrazione, radar, contromisure elettroniche, navigazione, sistema elettro-ottico del bersaglio, sistema di apertura distribuita, sistema di schermo dell'elmetto e datalink", si legge nel documento intercettato dalla Reuters.

    Vola solo con l'elettronica

    «Per un programma (Joint Strike Fighter) da 392 miliardi dollari per 2.443 aerei questo sembra davvero uno smacco. Il cosiddetto "information infrastructure for the F-35", ovvero il cuore del sistema, non risponderebbe neanche alle richieste di base. Per altro bisogna ricordare che i caccia di nuova generazione interpretano digitalmente ogni richiesta del pilota. Se il software non funziona non si decolla neanche. Non si può pensare di escludere il computer e pilotare alla vecchia maniera».

    Gli aspetti più gravi

    «Comunque non sono questi gli aspetti, pur gravi, che dovrebbero preoccupare maggiormente. Gli aspetti del programma che più sono negativi per il nostro Paese si ritiene che siano i seguenti:

    • Lo scenario operativo non è quello europeo né tanto meno italiano e non è neanche attuale. Esso potrebbe forse essere quello degli Stati Uniti di una decina di anni or sono. Infatti con molta probabilità anche per gli USA esso non è aggiornato, vista l’attuale tendenza di questo Paese a sfilarsi dai teatri medio orientali. Gli Stati Uniti comunque possono contare sulle possibilità di export del velivolo e non soltanto sulla sua piena aderenza alle mutate politiche militari del Paese. Il requisito operativo degli USA risale alla fine anni 80 e inizio anni 90, mentre l’Italia ha iniziato a pensare di partecipare al programma verso il 1996, quindi non avendo potuto in alcun modo partecipare alla definizione del suddetto requisito.
    • L' F 35 è un velivolo principalmente di attacco e di offesa, e solo come "fall out" potrebbe forse essere di difesa. E’ stealth e questa sua caratteristica potrebbe essere utile per un “first strike” ossia un primo intervento in profondità nel suolo “nemico” per distruggere le difese missilistiche e fare poi i successivi strikes in condizioni non stealth, con più armamento. Anche il vantaggio di essere stealth andrà scemando negli anni, visto il prevedibile sviluppo di radar passivi/attivi partendo dalla tecnologia di scoperta lanci ICBM, cosa che la Russia già sta facendo. Una volta individuato il velivolo avrebbe scarse probabilità di sopravvivenza in un ingaggio con i ben più agili velivoli in via di sviluppo, in particolare quelli Russi».

    Insomma, per il generale l'F35 è «poco agile, porta poco armamento, ha scarsa autonomia e ha una segnatura IR non trascurabile. Ma, in fondo, perché rischiare un velivolo così costoso contro un bersaglio probabilmente "non pagante" e meno costoso? E, soprattutto, perché ipotizzare un nemico a casa del quale pensiamo di andare per distruggere le sue difese? Dove è questo nemico, oggi? Se proprio si volesse perseguire questa politica, allora l'F 35 risulterebbe ancora meno idoneo: in condizioni stealth esso porta poco carico utile, a meno di non ipotizzare il trasporto di un carico nucleare. Sarebbe molto più vantaggioso sotto gli aspetti costo/efficacia utilizzare per il "first strike" UAV del tipo cruise: l’Italia ha certamente la capacità e il know how per produrre tali armi utilizzando piattaforme già esistenti (ad es Mirach 100/5) dotate di alta velocità transonica, capacità di volo automatico a bassissima quota; basterebbe dotarle di avionica appropriata per la navigazione, di capacità di "terrain following" e di carico utile. Effettuato con questi vettori "spendibili" il "first strike", la seconda ondata con i velivoli oggi in forza (Tornado, AMX) sarebbe sufficiente per completare l’opera, senza spese, senza attrition, senza rischiare la vita del pilota e anche più efficace».

     

  14. GENIALE !!!! E cosa ci mettiamo su Cavour e Garibaldi ? :asd:

     

    Se hai tempo e piacere di leggere il report troverai la risposta !!! Si prevede l'acquisto in leasing di 20 F-35B dopo che gli Harrier hanno concluso la vita operativa. Lo stesso problema che stanno incontrando i Marines negli States, e loro addirittura prevedono di allungare la vita operativa dei loro AV-8.

     

    Inoltre vorrei aggiungere un ulteriore argomento di discussione. Nel report si parla chiaramente che le caratteristiche "stealth" dell' F-35 siano quelle che, eventualmente depongono a suo favore per una sua scelta nel ruolo aria-suolo rispetto ai Typhoon. Concetto abbastanza condivisibile se non fosse per questi due particolari:

     

    • La tecnologia "stealth" non è un dogma assoluto, in quanto vi sono nuove generazioni di radar capaci di individuare velivoli con tale caratteristiche. A tal proposito vi suggerisco la lettura di questo articolo di Aviationweek. http://www.aviationweek.com/Article.aspx?id=%2Farticle-xml%2Fawx_09_13_2013_p0-616430.xml
    • L'implementazione della tecnologia "stealth" da parte statunitense nei confronti di aerei venduti a paesi alleati, prevede un livello di sofisticatezza notevolmente inferiore rispetto ai loro standard. Decisione ovviamente comprensibile dal loro punto di vista, ricordiamo inoltre che gli F-35 che vediamo volare ora sono tutti "No-stealth" in quanto tale tecnologia verrà realmente implementata sui lotti di produzione standard.Ovvero tra minimo tre anni.
  15. Un report che proviene dal mondo "pacifista" con ottimi spunti di discussione ...... http://notizie.tiscali.it/articoli/pdf/13/10/carlini-nibali.pdf

     

    "In questo paper si mettono a confronto i due caccia che dovrebbero rappresentare il futuro dell’aviazione militare italiana: l’Eurofighter Typhoon e il Joint Strike Fighter F-35. Il primo è un
    grande esempio di sinergia militare fra quattro Stati europei, tra cui l’Italia. L’Eurofighter è un programma ormai da tempo avviato, con velivoli già operativi e per questo motivo i suoi costi sono
    definiti, così come i ritorni industriali e occupazionali per l’Italia. Al contrario, l’F-35 è un programma essenzialmente statunitense, a cui sono associati alcuni paesi partner. Il velivolo di
    produzione Lockheed Martin è un progetto ancora in fase di sviluppo, che presenta numerosi difetti tecnici ed ha subito molti ritardi e aumenti dei costi, i quali ad oggi non possono essere definiti con
    precisione. Dallo studio emerge come vi sia scarsa chiarezza sui costi che il nostro paese dovrà sostenere per dotarsi di questo sistema d’arma e sulle opportunità che può rappresentare per il
    nostro sistema industriale. Inoltre non è chiara la necessità strategica di adottare questo velivolo, dato che per diversi analisti anche l’Eurofighter, opportunamente modificato, potrebbe avere il
    medesimo impiego operativo. La decisione di acquistare l’F-35 appare ancora più discutibile in considerazione della crisi economica in cui versa il nostro paese"
  16. Giorni fà postando alcune news che arrivavano da Israele, mi fù risposto che un blogger non fà testo.

    Vediamo se fà testo cosa ne pensa dell' F-35, il Presidente della Commissione Difesa del Senato, ex- canditato alla Presidenza degli USA, noto senatore repubblicano, meglio noto nell'area di Washington D.C. come il "falco dei falchi....". Ovvero il Sen. McCain dell' Arizona

     

    http://www.dodbuzz.com/2013/09/19/mccain-f-35-among-the-great-national-scandals/

  17. Voglio un attimo analizzare l'articolo e fare alcune considerazioni. Premetto che con la crisi in Siria le cose si stanno evolvendo talmente velocemente che le cose che ora scrivo potrebbero assumere altra luce tra una settimana.

     

    Israele sino ad ora, si è dovuto confrontare principalmente con due nemici dalle caratteristiche diverse, ma in qualche misura complementari tra loro ovvero la Siria e l' Iran (attraverso ovviamente le milizie libanesi di Hezbollah).

     

    La Siria uno stato sovrano, dotato di tecnologia militare prevalentemente russa e negli ultimi anni anche cinese. Con una grande dotazione di carri armati, batterie anti-missile contraeree ed un discreto arsenale di armi chimiche.

     

    Hezbollah invece che punta la sua forza su tecniche tipiche di anti-guerriglia e armamento rudimentale, ma con motivazione delle sue truppe molto elevata. Abbiamo tutti davanti agli occhi la situazione d'impasse in cui si era, malgrado la disparità e la qualità delle forze in campo, venuto a trovare l'esercito di Israele nell'ultimo conflitto israelo-libanese nel 2006.

     

    Fatto questo breve escursus, sulle forze in campo. Veniamo alla domanda che si pongono alcuni blogger israeliani; un aereo come l' F-35 che molti vedono adatto in un contesto di guerre simmetriche e con caratteristiche tipiche più degli aerei di IV generazione che non di quelli della V, è il mezzo più adatto a contrastare la minaccia asimmetrica che attualmente è la più realistica per lo stato di Israele ?

     

    La domanda generalizzando molto è: meglio avere pochi aerei ma ultra sofisticati oppure un numero maggiore di aeroplani tecnologicamente meno avanzati ma che garantiscono un affidabilità ed un rateo di sortite maggiori ??

     

    Questa domanda attualmente se la stanno ponendo anche al di là dell' Oceano Atlantico, tra l'altro negli ambienti del Pentagono si parla sempre più spesso della "Battlestar Galctica syndrome" ovvero prendendo spunto dalla celebre serie televisiva di fantascienza "...fino a dove la tecnologia informatica spinta non è essa stessa una debolezza per i sistemi d'arma di punta delle forze armate statunitensi..."

     

    Nel telefilm in questione le forze di difesa terrestri altamente tecnologiche venivano completamente annientate dalla forze Cylon le quali premendo un semplice bottone bloccavano irrimediabilmente gli attacchi terrestri.

     

    Ecco da dove nasce l'interessamento delle forze aeree israeliane per il M-346, loro sicuramente non utilizzeranno i loro F-35I in missioni CAS su questo sono quasi sicuro, visto la preparazione dei generali della IAF.

     

    Ora mi auguro che questi stessi ragionamenti, siano stati tenuti in considerazione dai nostri vertici politico-militari, e che quindi la scelta del JSF sia stata ampiamente ponderata rispetto ai presunti scenari di conflitto in cui l'Italia, suo malgrado, si dovesse venire a trovare. Certo che la mancanza di un libro bianco della Difesa (l'ultima edizione risiede ad oltre 10 anni fà) e talune prese di posizione da parte di alcuni poltici italiani, non mi fanno propendere all'ottimismo più roseo sull'argomento.

  18. Per ritornare al numero degli aerei da sostituire con l' F-35 ricordiamoci sempre che l' A.M. dovrebbe essere nel 2024 a regime composta di 33.800 militari (5.300 Ufficiali - 15.250 Sottufficiali e 13.250 Volontari) quindi si deve tener conto anche di questi numeri per gli acquisti degli aerei.

    Non si possono acquisire un elevato numero di aerei, che poi la F.A. non è in grado di gestire.

  19. Rallentate il programma .... e provvedete ad effettuare ulteriori e più approfonditi collaudi del velivolo ....

     

    .... questo sostiene l'organizzazione "Third Way" .... http://www.thirdway.org/about_us .... in un documento pubblicato il mese scorso....

     

     

    Link .... http://content.thirdway.org/publications/721/Third_Way_Policy_Memo_-_Making_the_Case-_The_F-35_is_the_Future_Not_the_Present_of_U.S._Fighter_Aircraft.pdf

     

    Ma la terza via non contibuisce definitivamente alla morte del programma ?? La VI generazione di velivoli, gli unmanned, sono già li che scalpitano.

    Quindi penso che l'unica via percorribile per far si che il programma JSF sopravviva è quello di premere sull'accelleratore.

    Con tutti i problemi che il JSF si porta dietro dal momento della sua progettazione, non mi sembra il massimo !!

  20. Buon Giorno, questo è il mio primo post su questo forum. Sono un pilota civile con la passione ovviamente per tutto ciò che vola.

    Non mi occupo molto di aeroplani militari, ma per l' F-35 ho diciamo una certa curiosità indotta dagli organi di stampa.

    Navigando sulla rete mi sono imbattuto in questi due video della Commissione Difesa della Camera dei Deputati. Gli intervistati sono il Prof. Nones ed Gianandrea Gaiani di Analisi e Difesa.

    Quello che mi lascia perplesso è come certe critiche che leggevo sui giornali e sui blog vengono addirittura amplificate da esperti del settore (mi riferisco principalmente al Gaiani).

    Questo è il link dei due video:

     

    http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Commissioni/Dettaglio?IdEvento=5910

     

    Spero di aver fatto cosa gradita....

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