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freenick

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Risposte pubblicato da freenick

  1. Ho l'impressione che la Boeing e la Lockheed-Martin, di concerto con il Governo USA, abbiano ben saputo spartirsi tutto il recente mercato mondiale!

    Mi spiego...

    Dove d'impatto è stato gradito un costruttore, si è fatto subito da parte l'altro. Lockheed Martin, con il suo F-16 spinto alle massime capacità, ha avuto notevoli riscontri nella porzione occidentale di mondo (dal Chile fino agli Emirati Arabi passando per la Grecia), mentre Boeing ha piazzato il suo prodotto specialmente in oriente (dagli Slam Eagle a Singapore fino ai Super Hornet in Australia, senza dimenticare però l'ipotesi Brasile).

    Adesso c'è pure il Silent Eagle, che paradossalmente diventa il Gap-Filler ideale per quegli stati di fascia alta (Israele/Giappone) che ambiscono all'F-35 domani, ma fremono per avere un velivolo con capacità stealth (o di Low Observability) oggi. Della serie: noi della Boeing accontentiamo il cliente oggi, voi di Lockheed lo accontentate domani!

    Un unico contratto li vede veramente rivali: l'MMRCA in India e curiosamente è l'unico contratto che rischiano di perdere entrambe ad appannaggio di un costruttore non-USA.

     

    Tutto questo a discapito di chi? Ovviamente dei soliti due illustri: Typhoon e Rafale (quest'ultimo non ha neanche l'alibi di essere arrivato tardi sulla scena, facendosi soffiare contratti clamorosi come il Marocco).

    Vogliamo fare gli Europeisti ma non ci rendiamo conto che alla fine dei conti "loro" (inteso come gli Americani) sono molto più bravi a vendere il prodotto di "noi" (inteso come Europei), sfruttando soprattutto le nostre incertezze (economiche e politiche) e le nostre poco conciliabili esigenze in materia di difesa.

    Altro esempio brillante è l'A400....macchina splendida, velivolo innovativo e tutto quello che volete....nel frattempo Lockheed Martin sta per piazzare altri C-130J in Australia e Boeing (pur rallentando i ritmi produttivi) ha rinviato la chiusura della linea C-17!

    Fino a che non prenderemo coscienza di ciò, coscienza che il nostro prodotto sarà valido quanto e più quello concorrente ma che il cliente non ha voglia di aspettare per vedere come vanno a finire le nostre beghe, continueremo a stupirci (ergo spaventarci) del Silent Eagle.

     

    Da questa debacle si salva il prodotto russo, giusto perchè nel mondo esistono ancora un paio di ideologie forti....perchè altrimenti state certi che al Typhoon e al Rafale farebbe buona compagnia pure il Su-30.

     

    Ringrazio Vorthex per la candidatura a presidente... :asd: :asd: :asd:

     

     

    E quindi la conclusione di questo bel discorso (in parte condivisibile) quale sarebbe? Dobbiamo forsa buttare via tutto il nostro know how tecnologico che ci è costato fatica e quattrini, la nostra industria e la nostra capacità di renderci indipendenti. Arrenderci ad un ruolo di meri fornitori e vassalli??

    No grazie, preferisco buttare un po' miliardi ma continuare a conservare un minimo di dignità.

  2. Ma il consorzio che fabbrica l'EFA come è messo rispetto al Know-how sulle vernici ram? E' realistico ipotizzare in futuro un "Silent-Typhoon" o la possibilità di sviluppare queste tecnologie è per ora off-limits al di fuori degli USA? Da profano, confrontando l'evoluzione dei vari stealth dall' F-117 all'F-35 mi viene da pensare che i rivestimenti stiano diventando più importanti della forma nel ridurre la RCS; oppure si è deciso di ricorrere soprattutto a questa strada per non penalizzare troppo le prestazioni dei velivoli con delle forme troppo "particolari"?

     

    Non solo è possibile applicare RAM al Typhoon, ma è già stato fatto sin dall'inizio. Sono applicate al bordo d'attacco alare, alle alette canard ed alla presa d'aria.

     

    Inoltre la LO non è solo RAM e stive interne. Il Typhoon ha una forma studiata per ridurre quanto più possibile la traccia radar (perlomeno frontale) mentre questo concetto non era neanche nella mente dei progettisti dell'eagle. Inoltre contano molto i materiali ed il Typhoon ha un vantaggio notevole essendo la cellula costruita in gran parte in materiali compositi che rifletto le emissioni radar molto meno delle leghe metalliche usate per i caccia di quarta generazione.

     

    A parità di armamento poi (4 AMRAAM), le armi del Typhoon sarebbero solo quelle semirecesse in fusoliera che non penso impattino in maniera sostanziale sulla RCS frontale.

  3. Sono concorde con pap, nel considerare il Super Hornet complessivamente superiore al Rafale! ;)

     

    Complessivamente può darsi (e non ne sono convinto), ma Rick ha proposto il Rafale per il ruolo AA lasciando come aero d'attacco/multiruolo il Lightning II.

    Francamente penso anch'io che il Rafale sia il miglior caccia imbarcato attualmente disponibile sul mercato se consideriamo esclusivamente il ruolo di caccia puro. In un dog fight se potessi scegliere vorrei avere a disposizione un aereo aerodinamicamento più avanzato e prestante di un Hornet che ha preso le vitamine e in tutti i parametri il Rafale ha prestazioni dinamiche superiori, avrà presto l'AESA oltre ad avere sistemi elttro-ottici integrati e non contenuti in un serbatoio sganciabile modificato...

  4. Si tratta di un'ottima cosa per la NATO e per l'Europa.

     

    Ma, se ora la Francia rientra in tutto e per tutto nella NATO, non dimentichiamoci che non ha mai smesso di farne parte. Non era per scelta pienamente integrata nella catena di comando, ma e` sempre stata un membro dell'alleanza atlantica tenuta a rispettare per esempio l'Art. 5. Nulla a che vedere con paesi occidentali e antisovietici ma neutrali come Svezia o Svizzera.

     

     

    "The unity of NATO was breached early on in its history, with a crisis occurring during Charles de Gaulle's presidency of France from 1958 onward. De Gaulle protested the United States' strong role in the organization and what he perceived as a special relationship between the United States and the United Kingdom. In a memorandum sent to President Dwight D. Eisenhower and Prime Minister Harold Macmillan on 17 September 1958, he argued for the creation of a tripartite directorate that would put France on an equal footing with the United States and the United Kingdom, and also for the expansion of NATO's coverage to include geographical areas of interest to France, most notably Algeria, where France was waging a counter-insurgency and sought NATO assistance.

     

     

    Map of the NATO air bases in France before Charles de Gaulle's 1966 withdrawal from NATO military integrated command.Considering the response given to be unsatisfactory, and in order to give France, in the event of a East German incursion into West Germany, the option of coming to a separate peace with the Eastern bloc instead of being drawn into a NATO-Warsaw Pact global war, de Gaulle began to build an independent defence for his country. On 11 March 1959, France withdrew its Mediterranean fleet from NATO command; three months later, in June 1959, de Gaulle banned the stationing of foreign nuclear weapons on French soil. This caused the United States to transfer two hundred military aircraft out of France and return control of the ten major air force bases that had operated in France since 1950 to the French by 1967.

     

    Though France showed solidarity with the rest of NATO during the Cuban missile crisis in 1962, de Gaulle continued his pursuit of an independent defence by removing France's Atlantic and Channel fleets from NATO command. In 1966, all French armed forces were removed from NATO's integrated military command, and all non-French NATO troops were asked to leave France. This withdrawal forced the relocation of the Supreme Headquarters Allied Powers Europe (SHAPE) from Rocquencourt near Paris to Casteau, north of Mons, Belgium, by 16 October 1967. France remained a member of the alliance, and committed to the defence of Europe from possible Communist attack with its own forces stationed in the Federal Republic of Germany throughout the Cold War."

  5. :rolleyes:

    mmm 72+15 non faceva 87?

     

    ...al limite 111 (contando i 24 esemplari omaniti), ma 97 direi di no! ;):P

     

    Ovviamente hai ragione, chiedo venia per la distrazione.

     

     

    Concordo poi che non avrebbe senso aspettare l'F-35 causando un gap temporale durante il quale gli F-5 non volerebbero senza essere sostituiti ...e di soluzioni "gap filler" noi ne sappiamo qualcosa (stendiamo un pietoso velo).

    Credo invece che, una volta arrivato il momento di sostituire gli Hornet, sarebbe saggio acquistare un ultriore lotto dell'aero scelto per la sostituzione del Tiger II, cosicchè la linea risulti omogenea.

  6. Ma si, d' accordo !.....

     

    Beh i 87 aerei venduti fin'ora non saranno un successo spettacolare, ma ha fatto meglio di tutti gli aerei di nuova generazione disponibili oggi sul mercato (F-35 non lo sarà ancora per qualche anno a venire).

     

    Typhoon: 72 Arabia Saudita + 15 Austria (e pare sia cosa fatta 24 Oman) (tot. 87)

    Gripen: 14 Ungheria + 14 Rep. Ceca + 26 Sud Africa + 6 Tailandia (tot. 60)

    Super Hornet: 24 Australia

    Rafale: 0

    Raptor: 0 (e sbloccando le esportazioni dubito otterebbe grandi ordini dati i costi insostenibili)

  7. pensate se il caccia fosse stato pronto per l' esportazione durante la dissoluzione della iugolaslavia o se, peggio , ce lo fossimo trovoto contro ne allied force .... e noi col F-104 :furioso:

     

    Magari sarebbe stata proprio quella spintarella necessaria a spronarci per avere un po' più a cuore la nostra difesa aerea. Magari ora non avremmo dovuto prenderi Tornado F.3 ed F-16ADF in leasing ed avremmo una lina più allo stato dell'arte senza aspettare la maturazione del Typhoon e con qualche bell'assetto AEW&C e batterie di Patriot...

    L'esistenza di una minaccia reale e percepita come tale è l'incentivo migliore che conosco per spingere governi di qualsiasi colore a dare alla difesa il giusto peso.

  8. E Captor lo ha fatto.

     

    Eppure se si conoscesse il nome di queste "forze speciali" potrebbe anche andare, che so, in Esercito.

     

    Questa e tante altre simili non sono discussioni come quelle ad esempio sul muro di Berlino o sui capelli di Berlusconi, ma direttamente collegate all'attività delle nostre forze armate di cui il forum si è sempre occupato.

     

    Spostare discussioni di questo tenore in questa sezione, a mio parere, impoverirà il forum.

     

    Il sottotitolo delle discussioni a tema recita: "Area per argomenti tecnico-scientifici, storici, filosofici, naturalistici, di attualità ecc."

     

    Sicuramente questa è una notizia di attualità ma non ha, nel contesto del forum la stessa valenza che potrebbe avere la vertenza Alitalia. Qui parliamo di attività militari specializzate e gli stimoli sarebbero parecchi e pertinenti con l'economia del forum. Chissà poi, magari sono stati i "fucilieri dell'aria" a liberare gli ostaggi... ... ... Seeeeeeeeeeee! BUM! :lol:

     

    Boh? Fate voi.

     

     

    Ti quoto in pieno.

    Non sono assolutamente d'accordo con la decisione di spostare temi di carattere militare e che hanno a che fare con la difesa e le tematiche generalmente trattate in questo forum nell'attuale sezione. Questo tema non è ne off-topic, ne tantomeno irrilevante ai fini di questo forum. Decisioni di questo genere mi deludono molto.

  9. Soprattutto tra la modalità con cui è stato impostato il consorzio Eurofighter (nonchè Eurojet e tutti i consorzi "all'europea maniera) ed il team JSF c'è una sostanziale differenza.

     

    Nel primo caso i parametri sono rigidi, calcolati unicamente sui ritorni industriali in base all'investimento del governo del singolo paese, con penali elevatissime in caso di recessione dal contratto, e non si parla di numeri di aerei da acquistare, ma di soldi da immettere sul cc del consorzio, che qualche anno fa corrispondevano a 121 aerei, ora ad un centinaio, come diceva giustamente Little Bird.

     

    Nel caso del team (team, notare, non consorzio) JSF, si è visto tutto in un'ottica più americana e liberista: gli appalti sono stati assegnati a chi ha mostrato capacità ingenieristiche e produttive, tant'è che i finanziamenti italiani, ad esempio, riguardano soprattutto la progettazione del velivolo. Questo ha portato le industrie italiane (e quindi il Ministero del Tesoro, tramite Finmeccanica e non solo) ad avere un ritorno economico iniziale stimato di 1:6. Andando avanti con gli anni, inoltre, l'industria italiana si è vista assegnare una fetta sempre maggiore del progetto, passando da un'iniziale 2,qualcosa% all'attuale circa 4% (non ho i numeri sottomano), a fronte dello stesso investimento, merito soprattutto di Avio e Piaggio Aero, le quali progetteranno e produrranno rispettivamente la turbina del motore F-135 ed il compressore di alta dell'alternativo F-136.

     

    Donald Henry Rumsfeld, probabilmente sei tu che ti lasci sfuggire qualcosa dei difficilissimi intrighi politici e industriali legati ai proglrammi internazionali. Ti pregherei di evitare, inoltre, certi toni derisori nei confronti degli altri utenti (in particolar modo Thunderalex che è sempre stato corretto e disponibile ad un costruttivo dialogo). Non sono un moderatore ma certe cose mi danno fastidio.

     

    A tutti gli altri: se ho sbagliato numeri e sigle correggetemi pure, ho postato andando a memoria...

     

     

    Francamente a me risulta che il "contratto ombrello" sia legato proprio al numero complessivo di aerei in base al quale si calcola la quota di partecipazione industriale. D'altra parte legarla ad un ammontare fisso di moneta non avrebbe senso economico data la volatilità dei tassi di cambio, inflazione e costi imprevedibili di ogni programma. Ergo il contratto ombrello prevede 620 aerei per i quattro partner di cui 121 per l'Italia e di conseguenza la nostra partecipazione industriale (italiana, da non confondersi con quella Finmeccanica, che dopo l'acquisto delle attività avioniche britanniche è salita sostanzialmente..).

  10. Tanto per fare un esempio....

    Se la RAF con poco più di metà degli effettivi dell'AMI, ha il doppio degli aerei, oltretutto con un "maggiore" (diciamo così.....) impiego operativo, cosa succede se diminuiamo i mezzi ma non gli uomini? Oppure mi sfugge qualcosa? Stiamo forse tentando di battere qualche record? (in negativo)

     

    Picpus, ho letto l'articolo su Prodi (ed il titolo direbbe già tutto: "Sicurezza, più agenti in strada e nuove dotazioni tecniche"), parla di maggiori finanziamenti ed assunzioni a favore delle forze dell'ordine, insomma di una politica seria (e non di facciata) per il comparto sicurezza. Mi pare ti stia dando la zappa sui piedi.

     

    Riguardo ai "25000 marescialli e civili in esubero", a parte che si tratta di un discorso lungo e già trattato sul modello difesa, ma sai cosa penso? Se proprio la Difesa non la possiamo finanziare come si deve, meglio avere Forze Armate più snelle, ma sufficientemente addestrate, realmente operative ed efficienti, piuttosto che salvare lo stipendificio per rimanere con Forze Armate incapaci di svolgere il loro compito.

     

    Scusate lo sfogo. <_<

     

    Quoto in toto.

    Questo governo è semplicemente scandaloso, ma d'altra parte non mi aspettavo nulla di diverso...

  11. sentiamo i termini di questo paragone... sono proprio curioso...

    non hanno colpito direttamente, in genere, la popolazione civile, ma la loro lotta asimmeterica si ripercuoteva sulla popolazione locale dato che, di consegnarsi ai tedeschi per non far fucilare i civili non ci pensavano proprio.

     

    Scusami, ma se per catturare i partigiani sono stati fucilati dei civili il crimine è stato commesso dai tedeschi ovvero quelli che hanno dato l'ordine e premuto il grilletto, non dai partigiani che non hanno (magari vilmente) ceduto al ricatto. Tanto per chiarire chi sono i veri autori di un crimine contro l'umanita: i nazi-fasciti che fucilavano civili inermi o chi cercava alla meglio di opporre resistenza ad un regime del terrore??!

  12. mh, oramai questi tagli alla difesa sono venuti fuori troppo sulla bocca di tutti: dubito quindi che si faranno come annunciato. così almeno spero.

     

     

    Spero veramente che l'eventuale asse La Russa - Silvio prevalga sulle "ragioni di Giulio".

     

    In ogni caso il fatto che la sinistra italiana vada in piazza a manifestare contro i tagli alla difesa mi sembra una svolta epocale, vuoi vedere che pian pianino cambierà l'atteggiamento generale della politica e della retorica nostrane nei confronti delle forze armate??!! Temo di farmi delle illusioni, ma ci spero.

  13. Ecco quello che penso anche io, l'italia non sarebbe stato in grando assolutamente di affrontare una guerra stile falklands, come credo che neanche oggi sarebbe in grando di poterla organizzare anche se avessimo la Cavour a pieno regime, semplicemente perchè non abbiamo i mezzi e non abbiamo i soldi per avere i mezzi necessari e cosa ancor più importante perchè come ci evolviamo noi tecnologicamente con nuove navi e apparati tecnologici, anche l'argentina rinnova il proprio arsenale, non è mica rimasta al 1982.

     

    Ora come ora riusciremmo si e no a portare guerra alla Libia o forse neanche li :rotfl:

     

     

    No infatti l'Argentina non è più quella dell'82, bensì è molto peggio: ha gli stessi mezzi di allora che nel frattempo sono diventati straobsoleti e ne ha meno per ovvie ragioni.

  14. Dal link: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/artic...olo420077.shtml

     

    riporto:

     

    Elicottero caduto, un morto

     

    Taranto, nello schianto anche 2 feriti

     

    E' morto il più grave dei tre feriti nell'incidente accaduto a un elicottero della Marina Militare, caduto nei pressi di Grottaglie (Taranto) dopo un atterraggio d'emergenza. Lo hanno riferito fonti della Marina, secondo cui gli altri due membri dell'equipaggio feriti nello schianto non avrebbero invece riportato conseguenze gravi.

    Riposa in Pace!

     

     

     

    R.I.P.

  15. Premetto che non è un articolo che ha a che vedere con LaRussa o la sola situazione italiana, ma guarda in termini più ampi e strategici alle trasformazioni delle FF.AA. nel mondo occidentale.

    http://www.paginedidifesa.it/2008/buzzi_080630.html

     

     

    Articolo molto interessante, grazie Rick.

    Tuttavia non mi trova d'accordo su tutti gli aspetti dell'analisi. Mi sembra infatti che si auspichi l'abbandono dei vaneggiamenti netcentrici Rumsfeldiani (come fa Nativi su RID) però nel contempo si contesta l'utilità di investire in assetti pesanti e pregiati con grande potenza di fuoco e sviluppo tecnologico (cosa che Nativi non fa, anzi!).

    E' vero che nei teatri operativi di oggi non servono Raptor e Typhoon, bensì rustici A-10 ed Alpini con i muli, tuttavia oggi si ordinano sistemi d'arma che saranno pronti all'impiego fra 10 anni e restaranno in servizio per altri 30, quindi bisogna creare uno strumento adatto a contrastare qualsiasi tipo di minaccia simmetrica o meno che sia.

    Creare un esercito da peace-keeping e/o controguerriglia incapace di condurre una guerra "vera" contro un avversario tecnologicamente all'altezza, sarebbe un errore terribile che ci esporrebbe a gravissimi rischi. Non tanto per il fatto che una guerra potrebbe scoppiare (cosa sempre possibile in una prospettiva di 40 anni ed oltre), ma perchè verrebbe a mancare il potenziale di deterrenza esercitato dalle forze armate occidentali: oggi nessuno si sognerebbe di scatenare una guerra convenzionale contro di noi perchè sa che si esporrebbe a perdite insostenibili, venendo a mancare questa condizione la possibilità di conflitti su vasta scala (all-out war) tornerebbe ad essere concreta (con la lotta per le risorse energitiche come movente).

    Inoltre l'investire su armamenti tecnologicamente avanzati crea dei grandi ritorni tecnico-industriali che si ripercuotono positivamente sull'economia civile, venendo meno questa condizione le forze armate costituirebbero solo una voce di spesa (cosa che oggi non sono in realtà nei paesi con un'importante industria del settore).

    Non vedo inoltre come si possa pensare di abbandonare la logica "industriale", in occidente il soldato è destinato a diventare una figura professionale e qualificata e non è possibile tornare indietro semplicemente perchè mancherebbe la "manodopera" (manpower) per contrastare eventuali nemici sul piano dei numeri e della disponibilità a subire ingenti perdite (è una questione di benessere, livello d'istruzione e cultura - valore della vita percepito dalla società).

    Tornando ai teatri odierni, non dimentichiamoci che la superiorità sul campo dei soldati occidentali nei confronti delle bande armate è data proprio da una combinazione degli assetti più tecnologici, ovvero quell'ISTAR (Iron-triad, satelliti, UAV, etc.) che consente una stragrande superiorità nella consapevolezza della situazione tattica e della potenza di fuoco garantita dal supporto aereo e d'artiglieria. Venendo a mancare queste condizioni cosa distinguerebbe un fante con AR-70/90 (o M-16) da un insorgente con AK-47?

  16. No, i numeri provengono dal ministero dell'economia. Stavolta non sono voci, ma proposta del governo. Certo, da qui all'approvazione parlamentare potrebbero essere sia migliorati sia peggiorati, ma le idee del governo queste sono.

     

     

    Spero ancora nel parlamento, ma visto l'atteggiamento recente (approvazione DPEF in 8 min. che virtuosi, ma fateci il piacere!) ne dubito molto.

    Intanto quel che si prospetta è esattamente ciò che temevo di più: aumento dell'impegno nelle missioni (flessibilità e Tornado in Afghanistan) a fronte di tagli molto pesanti sul fronte dell'esercizio ovvero la voce più importante proprio per le missioni internazionali.

    ...magari ci fossero davvero le toghe rosse e si blindassero Ilvio, così forse potremmo avere la chance di diventare un paese appena decente ed io potrei tornare a votare per quel centro destra responsabile e liberale che rappresenterebbe le mie idee, ma che nel nostro paese non esiste.

  17. Nonostante i buoni rapporti in questo senso che ci sono stati tra Francia e Brasile in passato mi pare impossibile che quest'ultimo sia in grado di sostenere la spesa di 120 Rafaele (aerei molto costosi per le ben note cause). Fuori dalla portata della forza aerea brasiliana mi sembra anche il Typhoon (se non altro per il numero richiesto).

    Non sono un esperto però credo proprio che i più convenienti siano il Super Hornet e il Gripen svedese ( :helpsmile: quale dei due è meno costoso, comprese le spese di manutenzione e i sistemi?) ma, correggetemi se sbaglio, non coprono lo stesso ruolo.

     

    Sinceramente trovo strano che si equipaggi con i Su-35. voi no?

     

    Fossi in loro terrei conto dei seguenti fattori:

     

    Il Super Hornet potrebbe essere un'ottima soluzione perchè oltra ad essere completamente multiruolo potrebbe (chiedo conferma) essere anche imbaracato sulla Sao Paulo al posto degli Skyhawk.

     

    Il Gripen è perfettamente in grado di svolgere tutte le missione richieste e costa meno di tutti gli altri (è anche l'unico monomotore cosa che presenta sia svantaggi che vantaggi). D'altro canto non credo che il Gripen abbia l'autonomia necessaria a coprire un territorio come quello brasiliano a meno di non affrontare i costi legati ad operare con piccoli nuclei su molte basi disperse sul territorio.

     

    Typhoon e Rafale sarebbero ottimi ma costano moltissimo.

     

    Il Su-35 potrebbe non essere una cattiva idea ottimo aereo, multiruolo, grande autonomia, prezzo d'acquisto conveniente, al prezzo di un'affidabilità in genere inferiore ai mezzi occidentali (costi di manutenzione) e la necessità di ricostituire tutti gli arsenali con armamento russo.

  18. Secondo flight international il Brasile avrebbe emesso una RFP per l'acquisto di 120 caccia multiruolo in grado di sostituire gli attuali AMX, F-5BR e Mirage 2000 (ex AdA). Gli aerei per i quali il Brasile a chiesto di formulare offerte sarebbero: Typhoon, Rafale, Gripen, Super Hornet, e Su-35.

     

    Articolo in inglese:

    Brazil has revived its delayed search for a next-generation multirole combat aircraft, and in early June issued requests for information to five bidders for its new F-X2 contest. Its initial requirement is for a batch of 36 fighters, although the total programme is for 120 aircraft to be delivered from 2014 until post-2020.

     

    Bidders for the new contest have been restricted to the Boeing F/A-18E/F Super Hornet, Dassault Rafale, Eurofighter Typhoon, Saab Gripen NG (Next Generation) and the Sukhoi Su-35. The selected type will replace some of the Brazilian air force's Alenia/Embraer AMX ground-attack aircraft and its upgraded Northrop F-5 fighters, plus a recently acquired batch of ex-French air force Dassault Mirage 2000s.

     

     

     

     

     

    Industry sources say the RFI requests the delivery of an "established, proven airframe" with supersonic performance, network connectivity and multirole capabilities. The document does not specify whether companies should offer an active electronically scanned array radar with the aircraft, but says both within- and beyond-visual-range air-to-air missiles should be supplied.

     

    The F-X2 programme also includes an offset requirement worth 100% of the total acquisition costs, with licensed manufacturing of the selected fighter's airframe, avionics and engines requested during the life of the programme.

     

    Brazil's earlier F-X fighter contest was abandoned in 2005 due to budgetary pressures, and the replacement project had been tipped for launch early this year. However, the defence ministry's new shortlist will come as a disappointment to Lockheed, which was interested in offering its F-35 Joint Strike Fighter.

     

    Speaking earlier this month, Embraer officials said that unlike the previous contest, local industry will not be encouraged to partner directly with the bidding F-X2 companies, and that the Brazilian government and air force will instead head this part of the project.

  19. Mi permetto ancora di scrivere per dire la mia sulla questione elicotteri da combattimento in supporto alle forze di terra.

    Ho operato con l'appoggio dei mangusta e vi posso assicurare, cosa nota anche ai piloti di questi elicotteri, che non sono affatto ben equipaggiati per la GUERRA, innanzi tutto sono scarsamente protetti, un esempio, la protezione balistica del pilota non è altri che il casco del mitragliere... Assurdo!

    Inoltre c'è da aggiungere che i missili aria terra di cui e dotato il Mangusta sono TOW 2 filoguidati, ciò significa che il velivolo non può nascondersi dopo aver sparato, fintanto che il missile non raggiunge il bersaglio, certo si tratta di pochi secondi, ma un tiratore di medie qualità in tre secondi fa fuoco con la propria arma potratile, ed un colpo 7,62 è sufficiente, se ben piazzato a tirare giù un elicottero.

     

    Mi permetto di dissentire sulle capacità di sopravvivenza di un Mangusta, che vanno ben al di là di un singolo colpo da 7,62. Cito da army-technology:

    "The airframe provides ballistic protection against 12.7mm armour piercing rounds. The engines are armour protected. The main rotor has ballistic tolerance against 12.7mm rounds."

     

    Federation of American Scientists:

    "simple engine controls with automatic engine management, fast start-up, high power for fast transit, low specific fuel consumption for endurance, low signatures, fast engine response for agility, robust design and emergency rating for battlefield survivability, low fuel consumption for secure return and low maintenance. "

     

    Vectorsite.net:

    "The fuselage is built mostly with composites and designed to be crashworthy, with the aircrew sitting in Martin-Baker "Helicopter Armored Crashworthy Seats Mark 1 (HACS 1)". The cockpits have flat window panels, with the window panels on the right opening for crew access. The window panels can be blown off in an emergency for a rapid escape.

    The fuselage can resist hits from up to 12.7 millimeter (0.50 caliber) projectiles. The main rotor has four blades, while the tail rotor has two. The rotor blades are made of composite materials and are also designed to withstand 12.7 millimeter projectile hits, and tolerate 23 millimeter projectile hits. The blades can chop through tree branches 15 centimeters (6 inches) thick. The rotor hubs use elastomeric bearings that do not require lubrication. The main rotor driveshaft is hollow to allow fit of a mast-mounted sight.

     

    The fixed "taildragger" landing gear is heavily braced by shock absorbers. The stub wings can be raised 3 degrees and lowered 12 degrees from the horizontal. The initial production Mangusta has no built-in armament. Its main weapon is the US-built TOW wire-guided anti-tank missile."

     

    Brochure AgustaWestland: http://www.agustawestland.com/dindoc/AW129.pdf

  20. Siamo sicuri che questo trattato sia poi tanto benefico? In Italia, come in altri paesi, è stato ratificato dal Parlamento, non da un referendum popolare. Non possiamo fare i salti dalla gioia quando c'è il sole (cioè spartirci i fondi comunitari) e piangere quando piove (cioè con l'apertura delle frontiere ci piovono addosso qualche milione di rumeni che non possiamo deportare in massa perché l'Unione ha detto NO)

    Freenik, il tuo discorso vale anche per l'Italia, non possiamo dire all'Unione di farsi i kazzi suoi se sovvenzioniamo con denaro pubblico l'Alitalia. Le regole comunitarie lo proibiscono.

     

     

    Certo che vale anche per noi, ci mancherebbe altro!

    Per fortuna che c'e` l'UE a mitigare certe tendenze interventiste in economia mai del tutto dimenticate dalla politica italiana, spero proprio che la si smetta di buttare soldi pubblici in aziende decotte per ottenere qualche voto dalla casta di turno. Mi auguro che l'UE ci faccia un cazziatone tremendo per il prestito ponte cosi` in futuro ci penseremo due volte prima di ripetere cose del genere.

  21. Di nuovo on-line B-)

     

    Secondo me ora si possono aprire tre scenari, uno disastroso, uno pessimo e uno molto buono.

     

    L'integrazione si potrebbe bloccare: potrebbe accadere esattamente come negli anni 50; il no dei francesi alla CED ha bloccato per quasi 50 anni qualsiasi ipotesi di collaborazione nel campo della difesa (abbiamo dovuto aspettare il 1999). Ora potrebbe venir bloccata per molto tempo qualsiasi integrazione politica più stretta. L'Europa non diverrebbe altro che un club economico.

     

    L'ipotesi pessima è una nuova rinegoziazione al ribasso del trattato europeo: non c'è limite al peggio e chissà che salterebbe fuori; tra poco poi la GB sarà guidata dai conservatori, ostili a qualsiasi ipotesi di maggiore integrazione UE. In ogni caso andranno persi almeno almeno 3-4 anni.

     

    L'ultima è una ipotesi molto coraggiosa: Sarkozy (nessun altro nel continente avrebbe possibilità) potrebbe spingere per una integrazione più stretta (e magari includendo anche la Difesa) di un nucleo di paesi volenterosi. Ne uscirebbe fuori, nell'ipotesi migliore, una costituzione molto più avanzata di quella bocciata dagli olandesi e dagli stessi francesi. Ne uscirebbe fuori un nucleo di una futura "vera UE" formata dal nocciolo duro dei paesi fondatori (gli unici veramente europeisti) con l'aggiunta degli spagnoli e di qualche orientale (cechi e sloveni ma non la Polonia)

     

     

    Quoto.

    Sono anni ormai che spero si verifichi la tua terza ipotesi, integrazione fra chi ci crede e che gli altri si arrangino e ne paghino le conseguenze. Inutile assorbire tutti "for the sake of it" senza fare progressi (scusate l'inglese ma non mi veniva quell'espressione).

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