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    ...continuo. Una cosa ho notato e vi da ragione, c'è molto più materiale sulle varie tesi 'cospirazioniste' ( scenari vari) che non sull'ipotesi bomba... e c'è poco materiale anche da parte del Centro Studi Per Ustica dell'AMI ( paragonato agli altri). Ovvio vende molto di più un libro di Gatti che non di tal Generale. E non ho trovato nessun sito o libro di un orperatore civile al lavoro quella sera il che mi suona strano, visto il business che s'è creato.
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    Mik-Re, guarda che la sentenza ha scagionato i generali dell'AMI dall'accusa di tradimento e depistaggio ( il che va molto bene per me e per tutti gli italiani) ma non ha chiarito definitivamente quali siano state le cause. Non si può chiarire... sia per chi accusa che per chi difende ci sono schiere di esperti che provano le propie ( ovviamente faziose) teorie. I tracciati: da una parte dimostrano che sono autentici, dall'altra dimostrano che sono stati manomessi. Il mig 23: una parte dimostra che la data è certa ( con testimoni e perizie mediche), l'altra dimostra che sia i testimoni che le perizie hanno cambiato radicalmente versione almeno una volta nel corso dei vari processi ( il che provoca legittimi sospetti) I testi ascoltati: una parte porta testimoni che avvalorano la propia causa, l'altra parte porta chi può ( vedi capitolo requisitoria giudice Priore " le morti sospette") Le perizie sulle tracce d'esplosivo: collegi peritali che all'unanimità arrivano ad una conclusione poi alcuni cambiano opinione... Periti medici che cambiano idea sulla data di decesso di un pilota presumibilmente solo perchè uno di essi è amico del propietario dell'ITAVIA a cui gioverebbe la teoria dell'abbattimento. A tutt'oggi non si conosce la verità giuridica su quale fu la causa del disastro. Stop. Ognuno si forma un'opinione in base alla tenacia con cui spulcia gli atti oppure si fida di chi l'ha già fatto... ergo, se non si voleva far conoscere la verità ci si è riusciti. Dal canto mio sono ancora nel bel mezzo delle varie requisitorie... X Gianni: E' vero che la Francia ha rifiutato alcune delle rogatorie del giudice Priore? Il graduato dei CC( autorevole per il passato con Dalla Chiesa) che quella notte, in vacanza vicino alla base francese in Corsica ha sentito i caccia alzarsi e atterrare fino alle 2 am ( nonostante i francesi ufficialmente chiusero alle 5 pm) è mai stato 'smontato' dalla difesa? puoi indicarmi dove trovo le trascrizioni dell'audizione?
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    grazie Gianni, sto leggendo i file di Crono 9 11 e altre cose. Mi ci vorrà un Po ( perchè in effetti c'è davvero un fiume d'inchiostro). Mi riservo di 'stressarti' più avanti se avrò altre domande Saluti
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    Si Gianni, son passati difatti 27 anni quindi quello che stiamo facendo è puro pettegolezzo però è bello farlo, nel senso che dimostra che ci piace conoscere le cose. Per quanto mi riguarda sono totalmente incompetente e solo su questo forum mi permetto di postare sull'argomento perchè quì mi sembra che più o meno non ci siano esperti in materia anche se abbiamo la fortuna di avere gente come te e Mik_Re che dimostrano di saperne di più, quindi timidamente faccio domande, in altri forum mi limito a leggere, non oso. Ovvio, credo nessuno di noi si sogni di fare non so che scoperte. Quindi proseguo con le mie domande: 1) non intendevo "scambiare un aereo civile per un caccia", volevo proprio dire scambiare un aereo civile per un altro aereo civile. Leggendo Di Stefano sembra che un aggressore abbia avuto come obiettivo un aereo di linea ( Air Malta, 13 minuti dietro) e che invece colpisca il DC9 (che non doveva essere li) ora ti chiedo, è possibile che un caccia in quegli anni non possa distinguere il DC9 dall'Air Malta, non vedendolo? cioè un errore del genere è verosimile? 2) E' vero che ci furono più di una perizia per indagare eventuali tracce di esplosivo sul DC9? e che la prima trovò tracce di TNT ( bomba) e una seconda trovò tracce miste di TNT e altra sostanza ( imputabile ad una testata missilistica)? 3) DiStefano vede solo una traccia di caccia, vede il DC9, L'air Malta, e un'altra traccia sconosciuta. STOP, 4 tracce, mica tante. E' possibile secondo te che un caccia armato decolli da una base in Sardegna senza che nessuno lo sappia? te lo chiedo da povero incompetente, obiettivamente è possibile che ciò accada o poteva accadere in quegli anni? 4) puoi spiegarmi per favore cosa significano quelle ' segnalazioni' che secondo Di Stefano sono create da un centro radar NATO in Spagna dopo il disastro? 5) le spurie che hanno attirato l'attenzione di Di Stefano, restando a quanto dice lui, non erano state ignorate dal sistema come in effetti ci si aspettava che succedesse. Per questo gli è parso strano e s'è incuriosito e a quanto dice ( e ne riporta le fonti) hanno incuriosito anche certi radaristi che ci lavorarono su parecchio. Ora ti spiego cosa farò appena mi rispondi, mi stamperò la videata e la leggerò tenendo i dati di Di Stefano a fianco. Alla fine avrò due versioni, tesi e confutazioni. Non ne caverò nulla. Però avrò due versioni di due persone della cuibuona fede ( leggendovi entrambi, DI Stefano e il suo lavoro, Gianni e Crono 9 11-lavoro che ho ammirato molto e che mi ha convinto definitivamente-) mi fido. Tutto quà, mi state aiutando a formarmi un'opinione. Se Di Stefano facesse un giro quì, ne sarei felicissimo.
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    ...Il perito di parte Civile, nel sito che riassume tutto il suo lavoro (15 anni!) non accusa l'AMI anzi, dice che i tracciati non sono stati manomessi, che si sono comportati tutti professionalmente e dai dati elencati se uno vuole si disegna uno scenario che 'onora' l'AMI per la reazione ( abbattimento mig 23) ad un atto di agressione ( verso Air Malta) in spazio aereo Italiano risoltasi( per errore e con orrore) con il disastro del DC9 Itavia.Difatti l'AMI è stata scagionata dalle accuse di depistaggio e alto tradimento. ..però da incompetente mi chiedo: 1) può un aereo militare distinguere (senza contatto visivo) un aereo civile da un'altro? ( Air Malta dal DC9) 2) Gianni e MiK-Re vorrei chiedervi ( visto che entrambi conoscete il lavoro di questo perito) se è realistico il lavoro che lui ha fatto per individuare il tracciato che dalla Sardegna porta sul punto in cui si sono persi i contatti col DC9...intendo, quell'operazione di variazione della scala per scoprire che l'immagine di un pallone sonda era in realtà un caccia.
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    ...scusate, non riesco a postare l'immagine. www.seeninside.net
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    qualcuno ha consigliato di dare un'occhiata a www.seeninside.net. L'ho fatto e ho trovato questo: l'autore non accusa nessuno ne fa ipotesi sull'identità dei velivoli, e nemmeno propone i tracciati autentici ma essendo stato perito di P.Civile nel caso, senz'altro è in buona fede. Che ci guadagna a mentire?
  8. errata corrige : Red Dawn ( alba rossa) U571 forse confondo il titolo...parlo della ricostruzione di quanto accadde ad un sommergibile nucleare russo ed al suo equipaggio dopo l'esplosione del reattore. Questo è accaduto davvero.
  9. ...ancora: " Regeneration" II WW clinica psichiatrica per ufficiali dell'esercito inglese. Molto 'umano' "Joyeux Noel" .I WW Francesi tedeschi e austriaci in trincea. Storia vera. " Red Down" un po vecchiotto ma a qualcuno qui dentro farà venire ancora i brividi
  10. _Dark Blue World...storia vera. Questo è un film che dovreste vedere voi aviatori. Vi piacerà sicuramente. _U571...storia vera.
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    ...ancora, scusate. Mik _Re, non riesco a scaricare il video. Puoi dirmi tu cosa si dice in quei primi 5 primi? grazie
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    quotato "...Ndr: Ok, trattasi di una variante ICAO all’annesso 2, che prevede che in caso di incidente aereo (vero o presunto) la prima cosa che bisogna accertare è l’eventuale coinvolgimento di un Phantom." perchè si deve accertare con priorità proprio il coinvolgimanto di un Phantom?
  13. copio un articolo trovato su www.paginedidifesa.it : Intervista pubblicata su l'Unità del 24 marzo 2007 Secondo il generale Antonio Satta, ex-comandante della Folgore, oggi a capo del contingente Nato nella Regione Ovest dell'Afghanistan, le truppe italiane non hanno bisogno di nuovi armamenti. Né il pericolo talebano è cresciuto in maniera particolarmente forte rispetto al passato, per quanto in alcune zone, in particolare la provincia di Farah, le infiltrazioni dei ribelli siano potenzialmente più pericolose. «Il centro di gravità della mia azione - dice - non sono i talebani, ma la ricostruzione e lo sviluppo del Paese in condizioni di sicurezza». Generale Satta, il ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha manifestato la disponibilità del governo ad aumentare gli armamenti del contingente italiano in Afghanistan, se necessario. È necessario, secondo lei? «In linea di principio no, perché la situazione tutto sommato è abbastanza buona nella regione Ovest, e credo non cambierà in futuro. L'armamento attualmente disponibile è adeguato alla situazione del momento. Ed è un armamento sufficientemente moderno e protettivo per quanto riguarda le esigenze attuali. Del resto è già previsto che nuovi assetti affluiranno in teatro. Mi riferisco specificamente ai due Predator (aerei da ricognizione senza pilota, ndr) che nel prossimo futuro dovrebbero essere dislocati qui, secondo quanto già deliberato. I Predator costituiscono un grosso ausilio allo scopo di incrementare la capacità di controllo e sorveglianza del territorio. Hanno una buona gittata e consentono di monitorare tutta la regione che ci viene affidata, supplendo alle carenze provocate dall'estensione del territorio e dalla sua difficile percorribilità. Di recente ci sono stati consegnati alcuni Vltm ("Veicoli da trasporto leggero multiuso", ndr) e altri devono arrivare. Hanno un fondale che resiste all'urto di otto chilogrammi di esplosivo, e ciò è particolarmente importante per difendersi da mine e Ied ("Congegni esplosivi improvvisati", ndr). Certo, se ci fosse la disponibilità, non direi di no all'invio di altri elicotteri oltre a quelli di cui già disponiamo. Il nostro contingente ha tre Chinook che garantiscono una certa capacità di trasporto, gli spagnoli hanno tre Cougar e due Medecar per l'evacuazione dei feriti». Cito ancora il capo della Farnesina, secondo il quale i talebani stanno arrivando nella regione di Herat. È vero? «Non so su che base il ministro abbia detto questo, né se la frase sia stata riportata correttamente. Posso dire che la minaccia esisteva prima, ed esiste tuttora. Non mi permetterei di negare che ci siano stati alcuni attentati. Per altro la situazione nella nostra regione è relativamente più calma. In questo la situazione non è cambiata, benché sia maggiore la preoccupazione nella parte meridionale della regione ovest, la provincia di Farah, a maggioranza etnica pashtun. Poiché esiste una certa attività dei ribelli nella regione sud confinante, l'attenzione si rivolge verso quella zona in maniera ancora più vigile di prima». Parliamo allora della situazione a Farah, dove l'altro giorno è rimasto ferito un soldato del Col Moschin. Come la descriverebbe? «Non è una novità che sia la zona più turbolenta nella Regione a me affidata. Lì si concentra l'80% della produzione d'oppio della regione Ovest. Ed è noto che in questo campo l'Afghanistan nel suo insieme ha, con il 90%, il primato della produzione mondiale. Il narcotraffico è legato alla criminalità, e anche in passato ha creato problemi. Ovviamente i talebani potrebbero giovarsi di una situazione turbolenta come quella provocata dal commercio della droga per infiltrarsi. Rendendo la situazione generale più pericolosa. La ricostruzione e lo sviluppo del Paese presuppongono condizioni di sicurezza. Ma è un circolo chiuso, perché se mancano ricostruzione e sviluppo viene meno la sicurezza. Trovare il giusto mix fra le due esigenze è determinante al fine di conseguire una progressione positiva». Insomma, il vero pericolo è il papavero, mentre i talebani sono piuttosto un'incognita del futuro prossimo, almeno in questa parte di Afghanistan? «I talebani sono un pericolo anche oggi, benché siano presenti in piccoli gruppi. Ma qui la loro pericolosità deriva dai legami con la delinquenza piuttosto che dall'estremismo religioso. Comunque la presenza talebana è un potenziale catalizzatore per ulteriori infiltrazioni». Saprebbe quantificare la presenza talebana in quest'area? «No, perché non si può identificare i talebani con una sorta di esercito. Se l'abitante di un villaggio trova conveniente legarsi ai talebani, diventa uno di loro. Il problema è far sì che ciò non avvenga. Buona parte della nostra attività non consiste nel combattere i talebani. Il mio centro di gravità non sono loro, ma la popolazione afghana. La nostra attività si concentra sulle esigenze della popolazione attraverso la ricostruzione e lo sviluppo. Perché solo la ricostruzione e lo sviluppo portano benefici alla popolazione. E in quel caso la popolazione diventa la nostra arma migliore. Non dico che si schierino con noi, perché magari prevalgono le resistenze di tipo culturale, ma quanto meno evitano che altri si infiltrino, perché non lo giudicano conveniente». Talvolta si dubita che vi limitiate ad attività di perlustrazione, pattugliamento e ricognizione. In alcuni casi sembra che svolgendo questo tipo di interventi, vi siate poi trovati di fatto nel pieno di situazioni di combattimento. Cosa risponde? «Se non ci fossero rischi, se non fosse necessario proteggere le nostre attività, noi militari non saremmo qui. Chiaramente, quando si identifica un'esigenza di sicurezza, garantirla comporta un rischio potenziale. È così da quando il governo ha deciso di schierare il contingente. Potenzialmente la minaccia esiste sempre. Bisogna tenere la guardia alta. Lo dimostra quanto avvenuto alcuni giorni fa nella provincia di Farah. I nostri, attaccati, hanno reagito. Noi agiamo in base alle regole d'ingaggio approvate dal Parlamento. I militari sono tenuti a difendersi, se aggrediti». Le regole d'ingaggio sono chiare, il mandato è chiaro. Ma siete forse esposti a pressioni da parte dei comandi di altri contingenti, per andare oltre? «No. Nell'ambito della Regione Ovest ognuno svolge la sua politica nell'ambito delle direttive dell'Isaf, la Forza internazionale a guida Nato. Le operazioni non si svolgono nel modo in cui sono interpretate da certe polemiche. Prendiamo la Prt (Squadra provinciale di ricostruzione mista civile-militare, ndr) di Herat. A causa delle distanze e del terreno accidentato, accade che i militari della Prt si rechino a svolgere certe attività di ricostruzione rimanendo fuori per vari giorni. La formula adottata in quei casi è che accanto alla componente umanitaria (i militari del Cimic che si occupano dei lavori, ndr), sia presente una componente addetta alla sicurezza. Questo inverno ad esempio bbiamo effettuato diverse operazioni chiamate Okab (Aquila). Sono interventi civili con protezione armata. Ma il termine operazione non implica ecessariamente un attacco militare». Quali sono i compiti dei reparti speciali, come il Col Moschin e il Comsubin? «Controllo del territorio, attività informativa a protezione di tutto il contingente, supporto alla polizia ed all'esercito afghani». Servono più uomini? «Penso che gli effettivi attuali siano adeguati. Non direi mai di no certamente all'invio di altri uomini per la ricostruzione e lo sviluppo, perché potremmo realizzare un maggior numero di progetti. Non avrebbe senso rifiutare, se ce lo proponessero. Ma non è un discorso relativo ad avere più unità o maggiori capacità militari».
  14. ...non potrebbe essere che, anzichè evitare la trappola Iraniana gli Inglesi ( leggi USA) abbiano loro stessi montato la cosa a mo di...movente??? intendo non premeditata ma che solamente abbiano 'preso la palla al balzo'. Il comandante della missione UK informa il governo del guaio accorso ai suoi marinai e chiede autoriz. ad intervenire per liberarli, dall'Inghilterra dicono no, vietato far fuoco. Ufficialmente per non precipitare gli eventi, ma intanto così si trovano nella posizione di poter agire in legalità e giustificazione visto che l'Iran non ha intenzione di rilasciarli ( 6 militi inglesi sono un buon bottino)... e se si muovono loro si muovono gli States che mi pare non aspettino altro che un pretesto. Forzo troppo?
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    hem...piacere di conoscervi

    ...bhè, indagando sull'identità di Old Admiral ho scoperto che esiste una zona dedicata alle presentazioni...meglio tardi ...che mai. Alessandro, 34. Avrei sempre voluto essere un pilota militare ( tra le altre cose) sono diventato tutt'altro sto imparando molto da voi ed il sito è molto interessante. Ciao
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    pilota\macchina

    ...ah, quindi sei nell'ambiente. dove sei stato? ( intendo, quali teatri) se posso chiedere
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    pilota\macchina

    Old_Admiral, cos'è la foto che hai sotto il nick? sembra un inquadratura ad infrarossi...
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    pilota\macchina

    Ok. grazie, credevo invece che le coppie fossero inscindibili e che i piloti preferissero e potessero volare sempre sullo stesso apparecchio. Thanks once more
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    pilota\macchina

    scusate apro una discussione su una curiosità mia: Un pilota vola sempre sulla stessa macchina? intendo, gli viene affidato sempre lo stesso aereo?...e navigatore e pilota sono sempre la stessa coppia di persone? grazie
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    intellipedia

    qualcosa come free net? chi conosce free net?
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    Ustica

    OK vado su crono 911 e mi scarico la sentenza. Thanks mate.
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    Ustica

    Ciao a tutti, ritorno sul topic per una notizia. In questi anni mi sono scaricato tutta la requisitoria del Giudice Priore sul caso Ustica ( volevo saperne di più ehehe). Ora non ricordo bene in quale paragrafo ( ci sono milioni di pagine!) ma ho letto per certo che dopo una ricerca sulla lista passeggeri era stato evidenziato un nome ( sospetto) che corrispondeva ad una persona con un passato dubbio ( non ricordo se terrorismo o mafia...). Quindi la tesi esposta da Gianni era stata presa in considerazione. Qualcuno sa per certo ( provato) che i due piloti delle 'frecce' periti in Germania si siano effettivamente alzati in volo quella notte? Ciau
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