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cdbruno

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Risposte pubblicato da cdbruno

  1. MC 200, G50, F5, per non parlare del CR42 erano dei veri cessi volanti. Progettati in maniera errata.

    il 202 che tenne dietro non era meglio.

    Per fare un confronto, il BF109 necessitava di 5700 ore per costruire la cellula, il 202 ben 20.000 (23.000 il 205). Il 109 aveva una struttura della fusoliera a semiguscio dove le ordinate erano ottenute piegando all'interno, durante lo stampaggio, i pannelli della fusoliera. Il 200 (e il 202) erano pensati come aerei di legno ricoperti di compensato. Credo che ben pochi calcoli siano stati fatti per valutare la struttura lavorante in alluminio.

    Kurt Tank provò il G55 e ne rimase entusiasta, ma il 55, che era il più fabbricabile, necessitava di 18.000 ore di lavoro, il doppio del FW190; per dire: nel 190 la parte esterna dell'ala era dotata di false centine, ossia di nervature solidali con il pannello di copertura che si staccavano con lo stesso. Guardatevi uno spaccato del 202 o del 55 per vedere la pesantissima struttura dell'ala.

    Il risultato finale furono aerei pesanti, con pochissimo carico utile. Mettere anche solo due 7.7 nelle ali appesantiva in modo drammatico il 202.

    Poi altri incredibili errori di progettazione: nel 1943 una commissione tedesca venne in italia per scambiare esperienze. Si fecero prove comparate su Me109 G4, FW A4 ei i caccia della serie 5. Prima un italiano e un tedesco portavano in volo una coppia di areoplani, finto combattimento, atterraggio e scambio macchine. Con sbalordimento dei piloti tedeschi il 205 dovette interrompere due volte la salita e porsi in volo livellato perchè il glicole si surriscaldava: avevano sottodimensionato il radiatore; il che, per un aereo che con la modesta autonomia che aveva adava bene solo per la difesa di punto era il massimo dell'imbecillità.

    Poi la storia che i piloti non volevano rinunciare alla manegevolezza. Non so se sia vera, ma se fosse vera qualcuno avrebbe dovuto bastonarli e lasciarli a terra. Si perchè fin dal 1935 la RAF aveva verificato che il tempo massimo che si sarebbe potuto tenere nel collimatore un bombardiere veloce era di 2 secondi. Da qui la richiesta di 8 armi da 7.7 che in quei due secondi scaricassero il massimo volume di fuoco, Da noi invece 2 armi da 12.7 con un volume di fuoco di 20 secondi, 18 dei quali (se erano vere le stime della RAF) inutilizzabili. In quuoco che esto quadro la manegevolezza era l'ultima cosa che serviva: servivano aerei veloci con alto volume di fuoco in grado di abbatttere un aereo in un passaggio e allontanarsi

  2. Bella presentazione. Da quello che so io, i vietnamiti non riuscirono a tenere nessuna delle posizioni conquistate. Il valore dell'offensiva però non era militare, ma simbolico: volevano dimostrare di essere determinati a non arrendersi e che la guerra era tutto meno che vicina a una rapida conclusione.

    Hanoi sapeva che l'opinione pubblica americana (e il mondo) era contraria alla guerra. Aumentando il livello dello scontro, i nordvietnamiti puntarono sul fatto che la crescita delle vittime americane avrebbe annullato, per Washington, la convenienza politica di una continuazione del conflitto e l'America avrebbe finalmente preteso dai suoi governanti il ritorno a casa di tutti gli uomini mandati in Vietnam e così fu: la guerra durò ancora anni, ma l'impegno americano dopo il Tet andò progressivamente calando, perchè non ne potevano più neanche loro.

    La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Von Clausewitz

    Ho Chi Mihn e il Nord Vietnam avevano una politica, gli USA no!

  3. se i tedeschi avessero avuto a disposizione grandi quantità di carburante forse non sarebbe finita così, avevano mezzi superiori agli americani e nonostante gli incessanti bombardamenti alleati l'industria bellica tedesca continuava a produrre.

     

    Magari se in questa offensiva avessero ottenuto risultati migliori la Germania avrebbe guadagnato tempo per mettere in campo le bombe sporche che stava sperimentando (prima della fine della guerra riuscirono a testarne qualcuna) non dico che sarebbero riusciti a vincere la guerra, ma almeno a firmare qualche trattato di pace conveniente.

     

    ma non le avevano perchè dal 12 maggio l'VIII aveva distrutto gli impianti di produzione di benzina sintetica

  4. Forse è il caso di ripensare ai successi della caccia notturna tedesca. Nella notte tra il 30-31 marzo 1944 il Bomber command su Norimberga subì una terrificante sconfitta. Mi pare più di 105 bombardieri abattuti su 700 in missione. Il numero e il tipo dei caccia notturni, nel 1944, erano giusti. Quindi nessuna sottovalutazione dell'importanza del 219. Per i lenti bombardieri inglesi i 110 e gli ju88 andavano ancora molto bene. Se fossero stati sostituiti con i 219 sarebbe cambiato ben poco perchè quello che si stava rivelando superato era il sistema di rilevamento e di guida da terra che ancora era, prevalentemente, di tipo frontale dove, una volta superata quella che era la linea kammhuber, il bombardiere doveva solo temere la Flak attorno alle città.

  5. La guerra di guerriglia ha alcuni principi e vincoli. Il principale è che il guerrigliero non è strategicamente mobile. L'esercito regolare può quindi sempre concentrasi e avere la superiorità numerica in uno o l'altro punto. La guerra francese in indocina lo stava dimostrando: i francesi vincevano in battaglia tutti gli scontri, ma se volevano controllare il territorio dovevano disperdere le forze. Pensarono di costringere i Viet Minh ad attaccare costruendo un campo trincerato alimentato per via aerea in una zona strategicamente essenziale per il viet minh dato che interrompeva le loro linee di rifornimento.

    Pensavano che avrebbero avuto di fronte solo armi "leggere" e se ci fosse stata artiglieria l'avrebbero battuta con il loro tiro di controbatteria. Non avevano messo in conto un esercito di formiche che con le loro biciclette pegeout avrebbero trasportato i 105 passati dalla cina e che avrebbero costruito dei bunker protetti per l'artiglieria. Quando Giap fu pronto iniziò il bombardamento. Il comandante dell'artiglieria francese quando i colpi dei 105 caddero nel campo trincerato si ritirò nella sua tenda, si sdraiò e si fece scoppiare una granata sul petto. E' l'unico che apprezzo perchè capì subito che erano stati sconfitti e che non vi era nulla da fare.

    Che i paracadutisti e iu legionari siano eroicamente morti non va a loro merito, ma a demerito di una banda di coglioni incapaci che li ha mandati a morire.

  6. Quoto su tutto! Era una tendenza generale che accomunava tutte le maggiori potenze partecipanti al conflitto!

     

    :thumbdown:<_<:huh:

    Nel 1939 l'America era una nazione che aveva una industria areonautica simile a quella italiana: molti aerei e in piccole serie. Roosvelt, nel 1940, prima che gli USA entrassero in guerra chiese all'industria un piano per 50.000 aereai all'anno. Ve lo immaginate quel pagliaccio di Mussolini chiedere una cosa del genere?

    Pricolo, nel novembre del 1939 a Guerra mondiale iniziata, prese in carico l'areonautica e spuciò la tabella degli 8300 aereai che gli erano stati consegnati da Valle, scoprì con orrore che avevamo 196 caccia, diconsi 196 caccia, la maggior parte dei quali CR 42. In tutto 800 aereai bellicamente efficienti.

  7. e chi ha mai elogiato la meccanica cervollotica, alcuni direbbero troppo avanzata, del mezzo di Porsche?

     

     

    veramente, il Pak43 è stato uno dei migliori pezzi contro-carro del conflitto e non doveva affatto sparare contro gli aerei... non a caso è un adattamento, in funzione contro-carro, del famoso pezzo contra-aereo.

    in realtà, il Ferdinand/Elefant montava il Pak42/3, mentre il Pak41 era solo su ruote... ma sono cavilli che lasciano il tempo che trovano.

    anche sui 200 pezzi costruiti... non mi pare proprio o ti riferisci a qualche sotto-versione, come la già citata Pak41?

    Mi pare che la rivista "Eserciti nella storia" abbia riportato una esauriente trattazione dell Acth Acht da 71 calibri. Doveva essere il cannone antiaereo che superava gli 8500 metri dell'88 da 49 calibri. Fu un fallimento. O meglio, la quota di 14.000 metri prevista era meglio raggiungibile dal 12,8 cm antiaereo con minore usura della canna. L'8.8 da 71 calibri non usava il munizionamento dell'8.8 precedente e questo pose ulteriori problemi. Come ogni cannone antiaereo tedesco la massa oscillante venne impiegata anche per la costruzioen di anticarro. La dizione dell'antiaereo era FLAK 41, degli anticarro era PAK. Non sono certo che al 71 calibri anticarro corrispondesse la sigla 41. Ovviamente doveva essere del tutto diverso: la culla non doveva sollevarsi a 85 gradi etc. etc. La rivista dice che vennero prodotti in tutto meno di 200 8.8 71 calibri. Non so se si riferisse al solo cannone antiaereo.

    Comunque nel ristretto spazio di un carroarmato o di un cacciacarri bisogna raggiungere dei compromessi. Calibro maggiore significa meno munizioni trasportabili. In questo senso il 75 da 71 calibri con la sua velocità di 1050 m/sec era la migliore arma controcarri del conflitto. Capace di perforare tutte, ma proprio tutte le corazze di tutti i carri alleati entro il raggio degli strumenti ottici di puntamento

  8. All'inizio della guerra, al di là della qualità, tutte le maggiori aviazioni avevano all'incirca lo stesso numero di aerei: tra i 3600 e i 4000.

    La differenza tra Italia, Germania e GB era che quest'ultima, durante la battaglia d'Inghilterra produsse 500 caccia al mese, in Germania Josheneck si succhiò la canna di una pistola per aver affermato che non sapeva che farsene di più di 360 aerei al mese (quindi, per capire, si suicidò perchè aveva depresso la produzione potenziale dell'industria areonautica tedesca che già nel 42 poteva produrre quanto la GB), in italia durante tutta la guerra vennero prodotti, mi pare, meno di 1400 MC 202. basta questo per dire che non era questione di qualità, ma di quantità

     

    sul ritardo della nostra industria dal punto di vista materiali posso portare una testimonianza di uno dei miei insegnanti di metallurgia il PI calabrò di genova negli anni 60 tecnico FINSIDER.

    dopo l'incontro hitler-mussolini di bolzano con le richieste da parte di mussolini di ricevere consistenti aiuti dalla germania ci si accorse che le aziende tedesche erano impossibilitate a fornire a quelle italiane i materiali che a queste necessitavano per la costruzione di motori.

    il motivo era di una semplicità disarmante: mentre da anni le moderne industrie tedesche inglesi francesi americane e russe avevano provveduto a normalizzare i vari materiali secondo opportune norme (DIN tedesche GHOST russe EN inglesi ecc) con ogni tipo di acciaio o lega leggera caratterizzato da una precisa sigla ogni industria italiana usava una sua particolare denominazione con evidenti difficoltà a dialogare non solo con i possibili fornitori tedeschi ma anche fra loro.

    venne deciso di procedere a tappe forzate con l'unificazione dei materiali metallici (quelle che oggi sono le norme UNI) e solo questo lavoro preparatorio durò oltre un anno con conseguente ritardo sulle forniture di motori moderni tipo DB.

    e sempre testimonianza diretta del PI calabrò la qualità dei materiali prodotti dall'industria italiana (qualità del materiale e più ampie tolleranze di lavorazione dovute a macchine utensili obsolete) portava rispetto allo stesso motore di produzione tedesca una diminuzione di prestazioni come minimo nell'ordine del 10-15%

    Tutto esatto, ma non completo.

    Il ritardo nel motore lineare fu dovuto principalmente alla mancata esperienza di motori con raffreddamento pressurizzato per alte quote. Lo stesso ritardo che afflisse lo Junker 211 che, della stessa potenza del db 601 era utilizzabile solo a basse quote.

    Vi era poi il problema della benzina (corrosiva) e dell'olio che faceva schifo e che costringeva a mantenere i motori a giri più bassi. Non era un problema solo italiano. Quando gli americani provarono un Ki43 giapponese (mi pare fosse questo) catturato furono impressionati dalla velocità di 580 km/h. Non sapevano che i giapponesi con la loro benzina e il loro olio erano riusciti a raggiungere appena i 530 km/h

  9. Il sito della nasa parla di ossigeno e idrogeno liquido, per il saturn, e del sistema di contenimento criogenico, cioè dei serbatoi thermos necessari. Nemmeno loro sanno cosa mettevano dentro i loro missili? E l'idrogeno liquido cosa sarebbe, per curiosità?

    Chiedo umilmente scusa per la mia supponenza e l'errore (relativo al Saturno V), per farmi perdonare vi posto un link ad una animazione delle secret weapons si tratta di animazioni a computer che reputo molto realistiche. Verso la fine ce n'è una col 163 che dà l'idea degli stretti tempi di mira

  10. Groarr :furioso: ..non ho letto male.. al momento che scrivo ho davanti a me Guide compact de Agostini intitolato "AEREI" con un Rafale sulla copertina edizione del 2006 (così magari gli dai un'occhiata su internet) .. come ripeto (non ti preoccupare che mi fido di quello che scrivi) c'è scritto ESATTAMENTE nella sezione prestazioni del detto velivolo "autonomia massima del motore 7'30".. comunque immagino che si volessero riferire alla durata della propulsione.. comunque non mea culpa.. mi sono attenuto esattamente ai dati di un'enciclopedia che ritengo affidabile.. potrei benissimo scannerizzare e postare la pagina..he he he :asd: .. poi comunque siccome te ne intendi ho visto che il me 163 possiede anche un pattino posto verso prua in asse con la fusoliera.. ma ho visto che possieda pure il "carrello".. il fatto di avere il carrello o pattino dipendeva da versioni o dal fatto che adottava carrello in decollo e pattino in atterraggio? o (facendo un'altra supposizione) il pattino leggermente più avanti del carrello faceva in modo che durante l'atterraggio (nel momento della frenata) non si "piantasse con il muso"? ho visto soluzioni simili adottate su velivoli degli anni'20 ( cito Avro 536 e Avro tipo D)..

    a sganciabile, su youtube trovi alcuni filmati del decollo dove si vede che uno dei problemi era che il carrello allo sgancio correva alla velocità dell'aereo e rimbalzando poteva colpirlo. Fu progettata una versione con carrello retrattile il Me 263). Inizialmente anche l'Arado 234 era a carrello sganciabile e pattino di atterrarrio. Curiosità, il G91 nel concorso NATO dovette confrontarsi con un aereo francese a carrello sganciabile e pattino di atterraggio.
  11. i mock up da bersaglio sono anche riscaldati e rivestiti con materiali radar riflettenti per ingannare gli spioni

    Da mortaio o da artiglieria possono essere lanciati proiettili che in quota aprono un freno e scendono a spirale spazzolando con una testata sensibile il terreno sottostante. L'impronta delle micronde di origine solare riflessa da oggetti sul campo viene, via trattamento del segnale FFT, confrontata con uno spettro memorizzato, se è un tank il proiettile spara un dardo autoforgiante di rame che trapassa il tank.

    Una tecnologia weapons fire and forget.

    Questo per dirvi che le tecniche di discriminazione tra un pallone e un tank sono arrivate, fin dagli anni 80, a livelli di tecnologia elevatissima e con una miniaturizzazione tale che può essere inserita in una bomba da mortaio da 120 mm.

    Quindi tranquilli, dalla ricognizione aerea e satellitare oggi la confusione tra un pallone e un tank o aereo è impossibile

  12. Da un'enciclopedia aeronautica ho letto che l'Autonomia del Komet era di 7'30'' ..(capisco che questo velivolo era conosciuto anche per la scarsa autonomia ma mi pare un eccessivamente poco!!!).. per caso hanno fatto in seguito versioni dotate di maggior quantità di propellente? Ok, anni fa la quota operativa di bombardieri e caccia non era elevatissima.. ma comunque anche per la sua velocità rispettabile al komet penso ci voleva tempo per raggiungere i bersagli per non parlare dell'allineamento per atterraggio.. quindi per ora traggo tre conclusioni (aiuto correggetemi se sbaglio): 1 o atterravano perennemente in emergenza vicino alla base e venivano con un po' di fortuna recuperati (se intatti o riutilizzati i pezzi), o NON atterravano proprio (capite cosa intendo) o i piloti erano dei mostri calcolatori che prima di decollare avevano già calcolato dopo la virata di uscita dal decollo punto di ingaggio e sentiero di ritorno..però ho sentito che come armamento non scherzava il komet.. 30mm. ma siccome era anche un' aliante a razzo non c'era il rischio che fosse poco preciso con quei due cannoni d'artiglieria??(sinceramente ci ho fatto un giretto su il2 quando sparavo sembrava ci fosse stato un terremoto in aria!!).. RISCHIARITEMI le idee per favore!!

     

    Hai letto male. Non era l'autonomia di 7'30", ma il funzionamento del motore che poteva essere spento e riacceso. L'autonomia reale era di circa 20 minuti e il raggio d'azione tra i 70 e ottanta km. Entro questo raggio l'autonomia era tale da salire a 8000 metri, attraversare a 850 km/h lo schermo di caccia, fare una cabrata brusca per rallentare, passare in mezzo alla formazione di b17 con un tempo di mira inferiore al secondo, dare accelerazione per sfuggire ai P51, picchiare e atterrare.

    Il presupposti erano

    1. alto addestramento per centrare nel pochissimo tempo di mira un bombadiere. Al massimo vi era il tempo di sparare meno di 20 colpi. Per questo erano armati con cannoncini da 30 mm che bastava un solo colpo a segno per abbattere o danneggiare gravemente un bombardiere.

    2. protezione delle basi di partenza e atterraggio. Questo al momento del progetto era reale con una FLAK a bassa quota pesantissima.

  13. OT: il perossido azionava le turbopompe del carburante, V2 era propulsa da una miscela di etanolo e ossigeno liquido.

     

    Mio Link

     

    No, quello che su molte riviste viene indicato come ossigeno liquido in realtà era l'Auriol (Perossido di idrogeno); l'ossigeno liquido si mantiene a una temperatura di -198 gradi. A quella temperatura l'acciaio si infragilisce come il vetro. Inoltre deve essere mantenuto in una specie di bottiglia Thermos (contenitori di Dewar) e sempre aperto. Il travaso può avvenire solo per caduta perchè non vi sono pompe che operino a quasi 200 gradi sotto zero. Mentre l'Auriol può essere trasportato a temperatura ambiente.

    Vabbè che sono passati 42 anni dall'Apollo 11, ma la tecnologia missilistica è stata così dimenticata? per inciso anche i vettori Saturno e quasi tutta la missilistica americana e sovietica funzionava e funziona a perossido di idrogeno, uniche eccezioni il Wasserfall (o Rheintogter?) antiaereo tedesco e un missile francese di cui non ricordo il nome per i quali il conburente fu fornito da acidi nitrico.

  14. buona sera a tutti, chiedo scusa se pur "inesperto" intervengo nella discussione. L'idea del Me-263 a mio parere aveva un punto debole "di fondo". Che efficacia si ci sarebbe potuto attendere da un velivolo che poteva resatare i volo solo pochi minuti? e per di più con un tempo utile per danneggiare i velivoli nemici (tra cui i robusti b-17) ancora minore? allora, a mio modesto parere, meglio impiegare le risorse per un razzo/missile terra-aria con un notevole carico di esplosivo.

    può darsi che la versione giunta fino a noi non fosse che un prototipo provvisorio, magari si voleva arrivare ad un intercettore bi-propulsore, con un razzo simile al Komet per raggiungere la quota desiderata, ed un motore tradizionale per i duelli aerei, che però non ebbe il tempo per vedere la luce.

    comunque è un veicolo interessante sotto molti aspetti tecnici, ancora di più se si pensa che è stato pensato e realizzato negli anni '40, senza computer e con molta meno esperenza di oggi riguardo ai motori non a pistoni

    Difesa punto. Erano previsti 80 basi da cui far partire gli aviogetti quando i bombardieri entravano nel loro raggio di azione.

    Il 163 non era senza logica: economico, costruito grossolanamente poteva essere prodotto in alti quantitativi rapidamente a poco prezzo. Il problema erano i composti per il motore, soprattutto l'idrato di idraziona instabilissimo.

     

    Devo richiamare alcuni fondamentali di chimica: l'ossigeno non è un combustibile, ma un comburente, quindi non brucia, ma fa bruciare

    ... "Walter" che garantivano una velocità subacquea mai neppure sognata: intorno ai 20 nodi, più che doppia rispetto a quella degli U-Boote tipo VII allora in servizio attivo (e che erano i migliori sommergibili operativi esistenti).

    Come progetto era ottimo, peccato però che le turbine Walter funzionano con i gas derivanti dalla combustione della nafta in presenza di ossigeno e quest'ultimo era ottenuto dalla scomposizione chimica di grandi quantità di perossido di idrogeno (acqua ossigenata: H2O2) accumulato in enormi serbatoi nel sommergibile. L'acqua ossigenata è un tantino instabile e tende a rilasciare l’ossigeno, soprattutto alle alte temperature (il che significa che bisognava mantenerla a temperatura bassa e costante).

    Rilascio per temperatura relativamente basso. Bastava eventualmente lasciarla sfogare o avere, come c'era, un polmone. Il rilascio avveniva per contatto catalitico.

    .. Come se non bastasse poi, il perossido d'idrogeno ha la fastidiosa tendenza a corrodere le bombole in cui viene accumulato, perchè è acido, una cosa questa molto seccante e che in genere finisce con un tanto accecante quanto scenografico lampo...

    No, il perossido non è acido. E' ossidante. Il che significa che i recipienti si trovano elettrochimicamente ad una polarità diversa dal resto della carcassa metallica. Ciò provoca corrosioni, ma nessun rischio di perforazioni e fuoriuscite. Il problema fu, però, che i serbatoi erano nella struttura del modello XVIII, quindi se si corrodevano bisognava ricostruire il sommergibile. A questo, comunque, non si giunse mai perchè alla fine la produzione di Auriol (l'h2o2 a 120 volumi) non fu giudicata sufficiente per le esigenza belliche che comprendevano anche la produzione per il l missile A4 (V2). Il tipo XXI altro non era che il tipo XVII con le classiche batterie al piombo.

    .... a favore di un nuovo tipo di U-Boot, il tipo XXI, sempre elettrico sott'acqua, ma eccezionale per altri motivi (non è altro che il padre del sottomarino di oggi...), ma non andiamo O.T.

    La storia però non finisce qui. C'era infatti qualcuno cui non erano sfuggite le magnifiche doti "incendiarie" del perossido d'idrogeno e le sue "potenzialità"....

     

    Il Me-163 veramente poteva uccidere anche a terra ed in ogni momento. Il suo razzo prevedeva l'accensione del combustibile (perossido d'idrogeno) in presenza di un catalizzatore (idrazina in alcool metanolo).

    Ripeto, il perossido (Auriol ) non era il combustibile che era l'idrato di idraziona, ma il comburente.

    La tecnica del motore a razzo a combustibile liquido non era una invenzione per il 163, ma ampiamente sperimentata a Peenemunde per le A4 che funzionavano a Auriol e Alcool

  15. in verità, i due mezzi (che poi sono lo stesso mezzo con l'Elephant che rappresenta la versione migliorata del Ferdinand) erano ottimi e fecero un buon lavoro, compiendo la solita strage di carri russi. la mistificazione di tale mezzo è data dalla temporanea assenza della Mg frontale (che mancava, d'altronde, anche ai cannnoni d'assalto russi), durante i fatti di Kursk, oltre a vari problemi delle parti dinamiche, tipici, però, di tutti i carri pesanti dell'epoca.

    http://www.achtungpanzer.com/pz6.htm

    During the Kursk offensive until November of 1943, Ferdinands from sPzJagAbt 653 destroyed some 320 Soviet tanks and lost 13 Ferdinands, while entire 656 sPanzerjager Regiment destroyed some 502 Soviet tanks and 100 other vehicles. Ferdinands proved to be very effective when employed behind the lines.

    Il Ferdinand/elephant era una idiozia totale: due motori a benzina che facevano funzionare due generatori di corrente che pilotavano due motori elettrici che azionavano i cingoli. Il tutto per risparmiare un cambio. Lo chassis era stato progettato per il concorso di quello che poi diventerà il Tigre. Come ogni concorso di sviluppo era già prevista una preserie (la Germania era corrottissima e gli appalti si facevano in funzione delle pressioni dei Gauleiter - Leggere Memorie del III Reich di Speer per capire), per non mettere in campo di concentramento gli idioti che avevano ordinato e poi costruito la preserie del Tigre Porsche ci misero su una casamatta con un altro fallimento: l'88 mod 41 lungo 70 calibri che doveva sparare granate a 14.000 metri di altezza (alla fine della guerra ne vennero costruiti meno di 200 pezzi). Man mano che la meccanica o il cannone si rompeva i ferdinand erano abbandonati perchè non vi erano pezzi di ricambio

  16. Quoto in pieno Vorthex

     

    La vecchia massima di Clausewitz che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, nel caso del vietnam fu validissima: politica sbagliata = guerra sbagliata, quindi sconfitta.

    Ho Chi Min aveva detto "preferisco mangiare 200 anni di merda francese che 1000 di merda cinese" in altri termini c'erano tutte le condizioni per una indipendenza del vietnam in amicizia con la Francia, contro la Cina. Abbiamo visto come è andata a finire

  17. Solo 1 UBoot della classe IX; aveva a bordo un sacco di cose; una vera caverna di Alì Babà. I piani di costruzione del Me163, per esempio. A bordo c'erano anche due o tre diplomatici giapponesi che si suicidarono durante il viaggio alla notizia della resa del giappone. Anche un po' di Uranio che, però, era usato come catalizzatore per la produzione di Aurol.

    Relativamente all'uranio consiglio atutti di leggere Il club dell'uranio di Hitler dove sono riportate le conversazioni registrate di nascosto degli scienziati atomici tedeschi tenuti prigionieri in una villa in inghilterra.

    La notuzia della bomba di Hiroshima fu per loro un vero Shock: erano convinti di essere nolto, ma molto più avanti degli americani. I calcoli che avevano fatto prevedevano che la massa critica per la fissione fosse di qualche tonnellata (in realtà era meno di 5 kg). Più ancora che la bomba in sè a sconvolgerli fu la notizia che la bomba era stata trasportata da un aereo, cosa che dai loro calcoli risultava impossibile. In quel momento si resero conto che non solo erano in ritardo, ma che avevano sbagliato tutto.

    Stalin invece era costantemente informata da una spia inglese dello stato di avanzamento del progetto Manhattam e guardava con cupidigia le 30 tonnellate di uranio non arricchito che i tedeschi avevano estratto dalle miniere cecoslovacche e che erano depositati in un magazzino a sud est di Berlino.

  18. -------------------

    questa è

    la classifica degli assi nel fronte orientale.. mi sa che smentisce le tue tesi.. :D :D :P :P

    -------------------

    Erich Hartmann, guarda un pò cosa non ha abbattuto.. :rolleyes: :rolleyes:

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    Barkhorn anche lui un grande pilota :rolleyes:

    -------------------

    questa è la classifica occidentale, come vedi il maggiore Marseille (mitico) ha 158 abbattimenti ed è il maggiore... nell' Est Hartmann ne ha 352..

     

    Fai la somme degli abbattimenti degli assi del fronte orientale e dimmi cosa ne pensi... era o no la Russia la riserva di caccia per la Luftwaffe?

     

    I NachtJagers, ovvero i cacciatori notturni...

     

    spero di esserti stao utile.. ciao!

    Forse bisognerebbe fare anche un'altra domanda. Come mai gli italiani ebbero risultati così patetici? Colpa solo degli aerei? assolutamente no.

    Marseille (morto nel 42 in africa settentrionale) con un BF109F abbattè in un giorno diciassette aerei. Il 202 degli italiani non era molto inferiore al 109F e sicuramente superiore al 109E con il quale Marseille era arrivato e con il quale aveva cominciato a mietere vittorie (esempio 6 Hurricane in un solo giorno); allora cerchiamo di capire come, al di là degli elementi di inettitudine e incapacità che abbondavano nella caccia italiana (furono i piloti a volere la manegevolezza a scapito della potenza di fuoco, mai dimenticarlo), andavano realmente le cose.

    I tedeschi arrivarono in africa con i loro bravi Freya e Wurzburg e una intera divisione Flak. In sostanza organizzazione a terra e guida caccia.

    Se si pensa che i CR42 e i G50 all'inizio della guerra erano privi della radio si capisce che l'organizzazione di terra, per gli italiani, proprio non esisteva. Arrivava una telefonata dagli avamposti che avevano visto passare qualcosa, si andava in aria senza sapere cosa attaccare, dove attaccare, come attaccare.

    E' tragica la soria di una squadriglia di picchiatelli (Ju87 italiani) che dovevano fare un appoggio tattico. Continuarono a girare sul deserto in cerca delle truppe che dovevano appoggiare o attaccare finchè non finirono la benzina. E questo è grave, ma passi. Il tragico fu che li trovarono solo dopo 36 ore!.

  19. bisogna contare che la maggior parte degli assi tedeschi come Galland,Marseille etc. hanno partecipato a piu di 500 combattimenti mentre i piloti alleati dopo(mi pare)25 missioni tornavano a casa

    dopo 25 gli equipaggi bombardieri, dopo 50 la caccia (almeno gli americani, gli inglesi avevano un altro sistema)

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