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matteo16

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Risposte pubblicato da matteo16

  1. behhh se prendessero il meglio di ogni tecnologia (vedere L'Arabia Saudita anni '90, tanto per fare un esempio, con l'accoppiata F-15C e Tornado IDS) tanto di cappello.

    Comunque se era tra i requisiti del bando i francesi devono far buon viso a cattivo gioco: anzi, uno dei limiti storici degli aerei francesi è stata sempre la scarsa scelta di armamenti, specie nel ruolo A-A (grande pecca dei primi Mirage 2000). Il poter sviluppare (a patto che lo sviluppo non sia sempre da RFP, di esclusivo uso della IAF), la compatibilità con sistemi sovietici credo che possa dare una marcia in più al Rafale in quei mercati in cui non si voglia o non si può comprare armamenti americani.

    Ma se vinceva il Super Hornet??????? Io non riesco ad immaginare un Calabrone con sotto le ali 4 R-77, voi?

    L'Arabia Saudita aveva preso 2 sistemi d'arma occidentali non è poi scandaloso visto la gran probabilità che siano molto compatibili nella comunicazione tra i sistemi

    L'India come la vedo io sta facendo un bel casino visto che ha mezzi che usano tecnologia occidentale,francese e li ci può stare,ma russi no,visto che la guerra moderna punterà su comunicazioni avanzate e veloci tra i vari sistemi d'arma,non la vedo una buona tattica,ah poi dimenticavo le sue ambizioni di velivoli di propria produzione...questo metodo indiano l'ho sempre visto come un bel calderone in cui si mettono svariati ingredienti che non legano tra di loro.

    Andiamo bene a osservare i mezzi attuali e i programmi per il futuro della aeronautica e marina indiana e vedrete quanti bei ingredienti ci sono ma farli comunicare tra di loro la vedo molto dura,pensiamo a tutti paesi dell'Est che attualmente penano di soatituire i velivoli ex-sovietici con velivoli standard NATO

  2. Suggestivo il manifesto .... peccato però che l'aereo in esso illustrato .... non ci sarà .... ;)

    Magari ci sarà ma in simulacro statico...

     

    Ready for the Tattoo ! :metal:

     

    0ube.jpg
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    Facci delle grandi foto Vittorio Veneto! come quelle dell' AIR POWER ! ho fatto il post http://aviazioneaereimilitari.altervista.org/blog/royal-international-air-tattoo-2013/?doing_wp_cron=1374245153.2974510192871093750000

    Purtroppo gli USA hanno fatto tagli non solo per quello già che si conosce ma anche per le loro pattuglie acrobatiche e anche per la presenza negli Air Show

  3. Non e' questione di aggiustare il tiro. Avevamo ironizzato un pochino. Pensa tu che A&D si e' occupata di questa notizia proponendo come immagine di copertina proprio un B-2 con qualche richiamo russo.Ma se seriamente dobbiamo parlare c'e' da dire che comunque si parla di ala volante. Per cio' che riguarda le forme adottate dai velivoli saranno necessariamente abbastanza simili, e questo perche' le soluzioni per limitare il riflesso radar non possono discostarsi eccessivamente dalle controparti americane. Per farla breve: puoi modificare qualcosina ma se vuoi mantenere una bassa RCS la forma e' quella.

    Allora A&D ha proposto delle foto a riguardo al nuovo bombardiere americano questo modello che è della Northrop-Grumman

     

    bomber-970.jpg

     

    e questo che è una collaborazione tra Boeing e Lockheed Martin

     

    lockheed_boeing_NGB_bomber_2-thumb-560x2

     

     

    Per quando riguarda la Russia girano le stesse immagini del PAK-DA da tempo

    Sukhoi T-60

     

    Russian-PAK-DA-Long-Range-Bomber_080612.

     

    tu-pak.jpg

     

     

    dunque A&D non ha messo nessun bombardiere russo con le sembianze di un B-2

  4. http://www.avionews.it/index.php?corpo=see_news_home.php&news_id=1154042&pagina_chiamante=index.php

     

    Russia: nuovo aereo bombardiere strategico sarà progettato dal 2014 Mosca, Russia - Sostituirà i Tu-95MS e Tu-160

    15968.jpg

    (WAPA) - Il capo di stato maggiore dell'esercito della Federazione Russa Valery Gerasimov ha affermato che lo sviluppo del nuovo bombardiere strategico inizierà nel 2014: l'aereo, al momento designato semplicemente come Pak Da (Perspektivnyi Aviatsionnyi Kompleks Dalney Aviatsyi, ossia Complesso Aereo Futuro per le Forze Aeree Strategiche) verrà sviluppato dal Tupolev Designing Bureau, che riporterà progetti e stima dei costi direttamente al ministero della difesa.

    Secondo alcuni rapporti la costruzione in serie dell'aereo potrebbe cominciare nel 2020; secondo altri, per quell'anno potrebbe addirittura essere effettuato il primo volo del nuovo bombardiere.

    Lo sviluppo dei motori è invece già iniziato nel 2011: i propulsori dell'aereo potrebbero essere le versioni aggiornate del 117S (sviluppato per il Sukhoi Su-35BM, motore da 32.000 lbf, a sua volta verisone aggiornata dell'AL-31F) o del Kuznetsov NK-32, il motore attualmente installato sul bombardiere supersonico Tupolev Tu-160.

    Molto probabilmente l'aereo presenterà alcune similarità con lo statunitense Northrop Grumman B-2 Spirit, e sarà quindi caratterizzato da velocità subsonica e da una particolare attenzione all'autonomia ed alle caratteristiche stealth.

    Per quanto riguarda gli armamenti, oltre a missili a corto raggio e bombe plananti, l'aereo potrebbe anche portare i missili X-101, in grado di colpire un bersaglio ad oltre 5000 km di distanza.

    Al momento la flotta di bombardieri strategici dell'aeronautica militare russa comprende 63 Tupolev Tu-95 (32 Tu-95MS6 e 31 Tu-95MS16) e 16 Tupolev Tu-160. (Avionews)
    (0092)

  5.  

    non mi riferivo esattamente a questa cosa ma in generale è così.E' questione molto molto politica per avere dei voti. il problema secondo me è che non dovrebbe esserlo o almeno dovrebbe esserlo in modo marginale e meno sensazionalistico e strumentalizzato .. l'ho scritto qualche post fà che difficilmente un politico sia davvero "documentato" su questioni del genere. e se non si hanno le competenze in materia non si ha nemmeno la capacità di valutare bene quanto ruota intorno al programma.

    I politici italiani dovrebbero essere documentati e aver la capacità di valutare bene? :rotfl: ne sappiamo più noi in questo forum che di tutti i politici al governo, parlamento, senato...su tutta la vicenda F-35 purtroppo in Italia è così e lo sarà a lungo allora cercano di non dare troppo nell'occhio con l'avvio della produzione per esempio...

  6. Purtroppo come paese siamo dei fifoni e ci nascondiamo addirittura ad un grande inizio del programma di costruzione del primo F-35 che avverrà domani una grande notizia nell'ambito tecnologico e industriale, ma si va parare sempre in politica in Italia purtroppo anche per l'infinita questione F-35, dunque l'inaugurazione non viene fatta e chissà quando succederà facendo una figuraccia nei confronti Orlando Carvalho, capo della divisione Lockheed Martin e il generale Christopher Bogdan del programma F-35 al pentagono che dovevano venire per l'inaugurazione

     

    Se non questione politica ditemi cos'è il programma F-35 qui da noi...

  7. F-35: CHI HA PAURA DI “METTERCI LA FACCIA” ?

     

    http://www.analisidifesa.it/2013/07/f-35-chi-ha-paura-di-metterci-la-faccia/

     

    di Gianandrea Gaiani
    15 luglio 2013, pubblicato in Editoriale
    Vista-aerea-della-FACO-300x125.jpg

    Aggiornato alle ore 19 – La politica impone al contribuente l’acquisto del cacciabombardiere F-35 Lightning II ma nessuna figura istituzionale italiana ha voglia di “mettere la faccia” davanti al jet statunitense. O almeno così sembra dopo la cancellazione della cerimonia con la quale il 18 luglio era prevista la celebrazione dell’avvio dei lavori di assemblaggio del primo F-35 italiano presso la stabilimento costruito a Cameri (nella foto). Nessuno stop ai lavori dell’impianto che cominceranno regolarmente giovedì ma la cerimonia che avrebbe dovuto vedere la presenza di figure importanti del mondo politico, militare e industriale italiano e statunitense è stata annullata senza fornire spiegazioni convincenti. Il portavoce di Lockheed Martin, Joe LaMarca, ha dichiarato alla Reuters che la cerimonia è stata cancellata su richiesta del ministero della Difesa italiano sottolineando che per l’evento erano in procinto di partire per l’Italia anche Orlando Carvalho, capo della divisione aeronautica dell’azienda statunitense e il generale Christopher Bogdan, che dirige il programma F-35 per il Pentagono.

    Poco dopo Lockheed Martin e Alenia Aermacchi hanno precisato che la cerimonia di inaugurazione della Linea di Assemblaggio Finale dell’F-35 “è stata posposta a data da destinarsi” con un comunicato che non ha spiegato le cause del rinvio. In modo informale e anonimo altre fonti hanno però confermato che lo stop è stato imposto dal dicastero retto da Mario Mauro, per non offrire ulteriori occasioni di polemica dopo il recente dibattito sull’acquisizione dell’F-35 alla Camera e quello imminente al Senato. Polemiche divenute ancor più roventi dopo che il Consiglio Supremo di Difesa ha “ricordato” che il programma JSF è stato già approvato dal governo e il Parlamento non ha potere di veto in proposito. Ambienti militari tendono invece ad attribuire il passo indietro alla difficile situazione politica non legata alla vicenda del cacciabombardiere ma che avrebbe determinato molte assenze tra le autorità e personalità attese a Cameri il 18 luglio.

    L’assenza di spiegazioni rende però plausibile l’ipotesi che ministri ed esponenti del governo, dello Stato, del Parlamento e delle amministrazioni locali fossero restie a “metterci la faccia”, cioè ad apparire ufficialmente come “padrini” di un programma militare costosissimo, criticato da molti (non solo dai pacifisti) e che non raccoglie certo ampi consensi popolari. Insomma, se l’F-35 non porta voti, meglio far partire i lavori a Cameri senza troppa pubblicità cancellando la cerimonia per ridurre la visibilità e abbassare il profilo della vicenda evitando anche domande scomode.

    Ad esempio sulla sostenibilità di una forza aerea italiana che, nonostante bilanci sempre più risicati, in futuro sarà basata su due velivoli (F-35 ed Eurofighter Typhoon) mentre forze aeree ben più ricche come quella francese e tedesca disporranno di un solo velivolo da combattimento (il Rafale in Francia e il Typhoon in Germania) impiegati sia come caccia sia per l’attacco al suolo. Il programma Typhoon, che all’Italia costa anche quest’anno oltre un miliardo di euro, sta subendo tagli consistenti per liberare risorse da destinare all’F-35. Dei 121 aerei previsti l’Aeronautica ne prenderà solo 96 (ma vorrebbe scendere a 72 vendendo sul mercato dell’usato le prime due dozzine) rinunciando agli ultimi 24 velivoli della tranche 3b, la più evoluta e con spiccate capacità di attacco al suolo.

    Il paradosso è quindi che rinunceremo a un cacciabombardiere europeo del quale abbiamo già pagato i costi di sviluppo e produzione per prenderne uno americano il cui sviluppo è ancora tecnologicamente immaturo e i cui costi continuano a crescere. Non è difficile ravvisare qualche contraddizione in questa decisione specie per una classe politica che ormai ogni giorno si riempie la bocca della parola “Europa” e per un Ministero della Difesa che ha varato un programma denominato “more Europe on Defence” da presentare in dicembre al Consiglio Europeo.La cancellazione della cerimonia di Cameri, per la quale erano già stati preavvisati tutti i media, non fa certo fare bella figura al governo italiano forse timoroso che possano emergere ancora più chiaramente i punti critici del programma Joint Strike Fighter. Del resto se fino a un anno or sono la Difesa parlava di 10 mila posti di lavoro italiani legati all’F-35 ora li ha ridotti a una previsione di “ben oltre 6 mila addetti” come ha detto il generale Domenico Esposito, capo della Direzione armamenti aeronautici, in un’intervista apparsa sul sito del Ministero della Difesa e segnalata anche da Analisi Difesa in cui viene evidenziato che la cancellazione della cerimonia di Cameri “non incide assolutamente sui piani industriali e sul programma di avvio dello stabilimento e assemblaggio del primo velivolo”.

    Invece di spiegare i motivi del rinvio della cerimonia, il Ministero della Difesa si è limitato a pubblicare l’intervista al generale Esposito che ribadisce le valutazioni positive sull’F-35 precisando inoltre che “uscire dal programma significherebbe disconoscere il patto d’onore siglato tra governi e minerebbe a livello internazionale il livello di affidabilità e credibilità del nostro Paese”. Ci sarebbe molto da dire in proposito ma forse è sufficiente ricordare le cancellazioni di commesse già avviate per velivoli italiani (elicotteri AW-101 presidenziali, cargo C-27J per le forze armate statunitensi e G-222 per l’Afghanistan) effettuate negli ultimi anni dagli Stati Uniti allo scopo di privilegiare le proprie aziende e i prodotti nazionali. Cancellazioni che da sole giustificherebbero l’addio dell’Italia all’F-35, al di là delle valutazioni sul velivolo di Lockheed Martin, ma evidentemente per i nostri vertici militari i “patti d’onore” sono solo a senso unico nei rapporti tra Roma e Washington.

    Post Scriptum – Sembra uno scherzo ma il 18 luglio Mario Mauro “visiterà a Roma la casa circondariale di Rebibbia. Al centro della visita – recita un comunicato del Gabinetto del Ministro – la situazione drammatica dei detenuti nelle carceri italiane, come stigmatizzato nella sentenza di condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”. Un tema certo rilevante ma forse un po’ meno aderente all’incarico di Mauro rispetto all’avvio dell’assemblaggio del primo F-35 italiano.

     

     

     

    E insomma per adesso, l'Italia non ci mette la faccia sempre le solite figure...

     

     

    Posto dei link del voto al Senato sul F-35

    http://www.avionews.it/index.php?corpo=see_news_home.php&news_id=1153992&pagina_chiamante=index.php

    http://www.avionews.it/index.php?corpo=see_news_home.php&news_id=1153994&pagina_chiamante=index.php

    http://www.dedalonews.it/it/index.php/07/2013/f-35-ostacolo-superato-anche-al-senato/

    http://www.aviation-report.com/dblog/articolo.asp?articolo=798

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