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alberto49

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Risposte pubblicato da alberto49

  1. Dopo quasi un anno sono riuscito finalmente a terminare questo modello, ecco le foto:

     

    DSCN1013-vi.jpg

     

    DSCN1016-vi.jpg

     

    DSCN1017-vi.jpg

     

    DSCN1018-vi.jpg

     

    DSCN1019-vi.jpg

     

    DSCN1021-vi.jpg

     

    DSCN1022-vi.jpg

     

    DSCN1025-vi.jpg

     

    Per la colorazione ho usato l'RLM 68 (Revell Aqua Color 36362) schiarito con pigmenti Tamiya nelle parti più esposte al sole del Medio Oriente.

    Le insegne sono state relaizzate principalmente mediante maschere autocostruite ed aeropenna, mentre le decals vengono dal foglio Sky's Decal.

    Commenti e/o suggerimenti per il futuro sono ovviamente benvenuti.

    Alberto

  2. Salve a tutti,

    grazie al contributo ricevuto da amici di diversi forum sono arrivato alla fine di questo modello che, se non erro, non ho mai presentato qui e mi scuso per la dimenticanza.

    L'idea di partenza é stata quella di realizzare una riproduzione di uno dei pochi D.520 operativi con la Regia Aeronautica, questo:

    RA6rosso-vi.jpg

    6rossodett-vi.jpg

    6rosso-vi.jpg

    Come vedrete dalle foto che seguono, ho trovato decisamente condivisibile la teoria di Riccardo Trotta sul colore della parte inferiore del cofano e l'ho realizzata in giallo.

    Per il resto della mimetica, dopo un bel po' di ricerche e l'aiuto di altri modellisti, ho accettato anche il presupposto che le mimeticche sui D.520 francesi fossero una diversa dall'altra quindi, fermi restando i colori, ho dovuto cercare di copiare la mimetica dalle poche foto a disposizione per il "6 Rosso".

    Un'altro dettaglio degno di nota é che nelle foto di cui sopra non sembra esserci nessun segno della riverniciatura delle bande bianche sulle ali che vennero apposte per rendere facilmente identificabili gli aerei in trasferimento verso l'Italia.

    Siamo sempre nel campo delle ipotesi, però la mancanza di queste fasce bianche si potrebbe spiegare con quanto si legge a pagina 7 di "Ali straniere d'Italia" n. 5, ovvero "Altri 10 D.520, 3 Nardi 305 e 16 Ca 164 furono spediti per ferrovia ..." e mi sembrerebbe ovvio che, non dovendo gli aerei spostarsi in volo, veniva meno l'esigenza di apporre le strisce bianche di riconoscimento.

    Altro dettaglio é il numero di squadriglia "164": ho deciso io di applicarlo anche se non é chiaramente visibile nelle foto.


    Il kit di partenza é quello della AZUR in 1/32 con l'integrazione Contact Resine ed un po' di autocostruzione (ad esempio i carrelli)


    Comunque, bando alle chiacchere, ecco le foto:

    DSCN0997-vi.jpg

    DSCN0998-vi.jpg

    DSCN0999-vi.jpg

    DSCN1007-vi.jpg

    DSCN1030-vi.jpg

    DSCN1032-vi.jpg

    DSCN1033-vi.jpg

    DSCN1035-vi.jpg


    Purtroppo é rimasto abbastanza visibile il film delle decals relative alle iscrizioni in francese.

    E' un problema causato dallo spessore elevato del film usato per autorealizzare le decals con una stampante ink-jet e che non sono riuscito ancora a risolvere completamente. Ci vorrebbe una buona stampante laser, ma é ingombrante ed in casa mia non saprei dove metterla.

    Per il 6 rosso ho usato una maschera autocostruita e l'aeropenna.

    Eventuali commenti e/o suggerimenti per il futuro sono ovviamente benvenuti.

    Alberto

  3. A questo punto, l'unico consiglio che potrei darti io é quello di comprare un tettuccio nuovo. Naturalmente dipende dal modello dell'F15 e dalla scala, però in commercio si trovano tettucci in vacuform che hanno anche il pregio di essere più sottili.

    Per la ricerca ti suggerisco ad esempio questo sito

    http://www.hannants.co.uk/search/index.php?adv=1&product_category_id=&product_division_id=&manufacturer_id=&product_type_id=2568&code=&scale_id=&keyword_search=f-15&setPerPage=25&sort=0&search_direction=0&restore_search=&save_search_active=yes&save_search_name=&save_search=

    Tornando al primo problema, non conosco i citati prodotti Tamiya e non mancherò di provarli alla prima occasione. Un altro metodo é quello di scartavetrare con grana sempre più fine la parte in questione, usando come ultimo del dentifricio e poi immergere il pezzo nella cera Future o similare che ridarà lucetezza. Ovviamente va immerso, estratto e lasciato asciugare al riparo dalla polvere.

    Alberto

  4. Ciao papo90,

    innanzitutto grazie per i complimenti, fanno sempre piacere.

    Per quanto riguarda l'acquisto, io l'avevo comperato in Cina, mediante e-bay, pagandolo meno di quanto costasse altrove e senza costi aggiuntivi di trasporto.

    Se ti interessa, ieri su e-bay é apparsa on'offerta molto interessante: con 128 Euro (tutto compreso) puoi portare a casa oltre al P-38 Trumpeter anche un Dauntless Trumpeter ed un BF 110C-7 della Dragon, tutti in 1/32 e corredati di set di miglioramento.

    Questo é il link: http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=291061294872&ssPageName=ADME:B:SS:IT:1120

    Altrimenti ti suggerisco di tener d'occhio e-bay, di occasioni ce ne sono sempre.

    Alberto

  5. Io personalmente propengo per il ritocco fotografico della croce sabauda e del numero di squadriglia.

    Degno di nota che nella croce sabauda, come pure sulla fusoliera, manca lo stemma dei Savoia, il che potrebbe confermare l'ipotesi del ritocco ma é prerlomeno strano, perchè appena dopo la caduta de fascismo e prima dell'8 settembre, scomparvero i fasci ma rimasero le insegne dinastiche.

    Trattandosi di un aereo del 150 GCT, proverò a fre un indagine in quel contesto.

    Alberto


    Io personalmente propengo per il ritocco fotografico della croce sabauda e del numero di squadriglia.

    Degno di nota che nella croce sabauda, come pure sulla fusoliera, manca lo stemma dei Savoia, il che potrebbe confermare l'ipotesi del ritocco ma é prerlomeno strano, perchè appena dopo la caduta de fascismo e prima dell'8 settembre, scomparvero i fasci ma rimasero le insegne dinastiche.

    Trattandosi di un aereo del 150 GCT, proverò a fre un indagine in quel contesto.

    Alberto

    Cito me stesso, perchè ho trovato una spiegazione proprio sul sito del 150GCT e, vista l'autorevolezza degli autori, penso che questa spiegazione sia la più verosimile.

    Per maggiori dettagli, potete vedere qui:

     

    http://www.150gct.it/static.php?file=static/Colore5.htm

     

    Non credo sia necessario essere registrati per accedere a questa pagina.

    Alberto

  6. Ciao,

    temo che l'opinione che sto per darti sia troppo basata sulla mia esperienza, quindi senti anche altri pareri che possono essere molto diversi del mio, però quello che posso dirti é questo.

     

    Nella mia prima stagione modellistica (anni 80) ho usato un Badger con alimentazione dal basso, più che sufficiente perchè tutte (o quasi) le mie mimetiche erano fatte con mascheratura, quindi a bordi netti.

     

    All'inizio della mia seconda stagione, ovvero quando sono andato in pensione a fine 2007, ho proseguito ancora con un Badger 150, sembre alimentato inferiormente ma ho cominvìciato a rendermi conto di tre cose:

    1 - molto laborioso da pulire bene

    2 - abbastanza difficile da controllare (almeno per me)

    3 - la tazza più piccola. (7 ml) è comunque troppo grande quando ti serve una piccola quantità di colore, ad esempio nelle mimetiche a macchie tipiche degli aerei 2GM italiani e tedeschi

    Il vantaggio considerevole di questa soluzione é che si possono utlizzare boccette relativamente grandi (60 ml) utilissime quando devi dare una mano di primer oppure una mano di opaco finale.

     

    Ho provato quindi ad acquistare un paio di aerografi a gravità, cioè con carica dall'alto. L'ultimo é questo

     

    New-vi.jpg

     

    Si tratta di un Harder & Steenbeck Evolution con due tazze intercambiabili rispettivamente da 2 e 5 ml, velocissimo da pulire e con un ottimo controllo del getto.

    Questo consente di realizzare più facilmente mimetiche con bordi sfumati ed a chiazze.

    Da quando l'ho acquistato, pochi mesi or sono, uso praticamente solo questo anche se ne ho un altro, sempre a gravità (Iwata Eclipse HP-CS) che avendo una tazza da 9 ml viene utile quando devo spruzzare larghe superfici.

     

    Ovviamente tutti gli aerografi di cui parlo sono a doppia azione.

     

    Se posso darti un consiglio, ti suggerirei di acquistare comunque un aerografo di buona qualità, é un investimento che paga e, se non lo possiedi già, anche un discreto compressore per aerogarfia. Si trovano anche su e-bay a circa 100 Euro.

    Io al mare ne ho uno come questo che uso anche per gonfiare la piscinetta dei nipotini

    http://www.ebay.it/itm/COMPRESSORE-AEROGRAFIA-PROFESSIONALE-SILENZIOSO-DOPPIO-MOTORE-SERBATOIO-CORSO-/180973173967?pt=Hobby_creativi&hash=item2a22d77ccf&_uhb=1

    E' un po' più caro per via del doppio motore.

    Spero di esserti stato utile.

    Alberto

  7. Buon anno anche a te, Alberto, e a tutti gli amici del forum. Il modello è superbo, e la sua presentazione mi ha rassicurato rispetto a un quesito che mi rodeva da qualche tempo : ma dove sono finiti Alberto e le sue favolose realizzazioni?

    Rassicurato su questo punto, ti faccio una domanda. Mi piacerebbe sapere in quale teatro ha operato il P38 che hai fatto e da chi era pilotato.

    Ciao,

    in effetti sono stato un po' latitante su questo forum e me ne scuso con tutti.

    In quanto alla tua seconda domanda l'aereo riprodotto apparteneva al 392FS del 367 FG ed era pilotato dal Tenente Colonnello Edwin S. Chickering comandante del Gruppo dal novembre 1944 al settembre 1945.

    Il 367th FG operò sul fronte occidentale europeo da marzo/aprile 1944 fino a luglio 1945 quando fu deciso il suo trasferimento sul fronte del Pacifico, dove però non arrivò mai a seguito dell'impiego della bomba atomica ed la conseguente cessazione delle ostilità.

    Per maggiori informazioni puoi vedere qui:

    http://en.wikipedia.org/wiki/367th_Fighter_Group

    Il significato del nomignolo Gung Ho dovrebbe essere "lavoriamo insieme" e penso che il tenente colonnello Chickering abbia preso ispirazione dal film omonimo del 1943, vedi qui:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Gung_Ho!_(1943_film)

    Spero di essere stato abbastanza esauriente.

    Alberto

  8. Ciao vorthex, grazie del commento.

    In effetti la canna della mitragliatrice più lunga nelle foto sembra storta, però sono andato a vedere e fortunatamente é diritta, forse é un effetto della prospettiva.

    Alberto

  9. Cari amici io negli "anni '90" ho avuto qualche anno di pausa nelle realizzazioni modellistiche e (purtroppo) tanti modelli prodotti in quegli anni proprio non gli ho visti.Ogni tanto nel web vedo annunci di modelli di questa ditta,sono curioso,qualcuno sa dirmi dove trovare l'elenco dei modelli prodotti?

    Ciao,

    l'unico riferimento che conosco é un po' fuori mano, ovvero il sito della Pacific Coast Models. Quando ho fatto il Macchi C 200 sono dovuto ricorrere a loro per acquistare il set di miglioramento in resina. Nello specifica la qualità era buona e ne é valsa la pena.

    Buon anno

    Alberto

  10. Be' sicuramente l'aereo, come la maggioranza degli aerei USA del periodo, era completamente in metallo naturale e sto pensando di usare i colori Alclad II.

    Quello che sto cercando di scoprire é se ci sono altre aree colorate a parte i pannelli antiriflesso e la punta del muso.

    Nel frattempo ho anche fatto qualche passo avanti, ecco le foto.

     

    Cominciamo proprio dal muso.

    Avendo deciso di esporre la gun-bay separata, sono venute meno le esigenze di fedeltà storica, quindi ho realizzato una paratia in plasticard destinata a sostenere le canne delle armi

     

    DSCN0560-vi.jpg

     

    Questo insieme, verrà poi verniciato in nero opaco seguito da una mano quasi a secco di acciaio scuro e fissato nel muso mediante le due clip metalliche che si vedono in questa foto

     

    DSCN0562-vi.jpg

     

    per arrivare a questo risultato:

     

    DSCN0563-vi.jpg

    DSCN0564-vi.jpg

     

    Il tutto verrà poi incollato sullla fusoliera previa mascheratura delle canne verniciate

     

    DSCN0567-vi.jpg

    DSCN0568-vi.jpg

     

    Ho anche iniziato a dettagliare gli sportelli dei carrelli usando i fotoincisi della Eduard.

     

    DSCN0569-vi.jpg

    DSCN0571-vi.jpg

     

    Se, come previsto, da mercoledì il tempo dovrebbe tornare bello a Milano, dovrei essere in grado di inziare a dare almeno la mano di fondo.

    Alla prossima

    Alberto

  11. Salve a tutti,

    pochi progressi a causa dei molti impegni, però ho ricevuto le canne tornite della Profimodeller e le decals.

     

    In effetti ci sono tantissimi soggetti di "nose-art", ma quello che mi é piaciuto di più é questo:

     

    p38gungho-vi.jpg

     

    che viene reso così nelle decal:

     

    KW32041a-vi.jpg

     

    ora, la mia domanda per gli amici modelisti é questa: avete per caso altre foto/ illustrazioni di questo aereo? Infatti vorrei essere sicuro che, oltre al naso rosso ed all'olive drab non ci siano altre note colorate.

    Grazie anticipate per ogni vostro aiuto.

    Alberto

  12. Ciao,

    non ho conoscenza diretta del soggetto, però posso indicarti, se non li conosci, due siti che si occupano di aerei giapponesi WW2

     

    http://www.alternatewars.com/BBOW/Colors/Japanese_Aircraft_Colors_WWII.htm

     

    http://www.j-aircraft.com/

     

    inoltre, se mi rimandi per p.m. il tuo indirizzo di posta elettronica, posso inviarti un paio di pdf che avevo scaricato quando ho fatto lo Zero.

    Buon lavoro

    Alberto


    Ho trovato anche questo

     

    http://www.ipmsstockholm.org/magazine/1997/02/stuff_eng_oscar.htm

     

    Alberto

  13. Salve a tutti,

    come anticipato nel precedente post, ecco alcune foto dei mie pochi passi avanti.

     

    Innanzitutto la gun-bay.

    Alla fine é risultata l'una parte del modello che poteva essere convenientemente dettagliata, quindi ho speso non poco tempo ed un po' di denaro (per acquistare quanto serviva) per arrivare a questo risultato di cui mi posso dire abbastanza soddisfatto:

     

    DSCN0524-vi.jpg

     

    DSCN0526-vi.jpg

     

    DSCN0527-vi.jpg

     

    per ritrovarmi, al momento del posizionamento dry-fit, a scoprire che tutta questa costruzione risultava incompatibile con i cofani!

    Chiaramente le modifiche apportate hanno reso il tutto un po' più ingombrante ma, personalmente, credo che la colpa sia da attribuire al sitema di cerniere svillupato dal produttore che, scondo me, é un po' sovradimensionato

     

    step34-vi.jpg

     

    O magari sono io che non sono stato capace di trovare una soluzione adeguata.

    Di fatto mi sono dovuto arrendere.

    Ho utilizzato lo sapzio vuot nel muso per posizionare altra zavorra e mostrerò la gun-bay separata accanto all'aereo.

     

    DSCN0528-vi.jpg

     

    DSCN0529-vi.jpg

     

    Ora posso dedicarmi alle varie stuccature e poi passare alla verniciatura.

    Alberto

  14. Ciao,

    grazie per il commento.

    In effetti ho fatto qualche progresso anche su questo modello, oggi se riesco, posterò qualche foto.

     

    Per il momento volevo cercare di risondere alle tue domande sulle stuccature.

     

    Io personalmente uso tre tipi di materiale:

    • Lo stucco Tamiya BIANCO che é più fine del grigio e per il quale uso una spatolina di quelle usate dai pittori per mescolare i colori.
    • Il Mr. Surfacer 500 o 1000 della Gunze, che si da' a pennello
    • La colla cianacrilica densa che é forse la più indicata per riempire fessure profonde, applicato con una bacchettina di legno.

    Per evitare che lo stucco, di qualsiasi tipo sia, vada a nascondere i dettagli in prossimità, io di solito metto dei pezzetti di nastro per mascherare paralleli alla fessura da stuccare ed il più vicino possibile alla stessa, che rimuovo pochi istanti dopo aver stuccato.

    In questo modo rimane solo una sottile linea da carteggiare che, per prima cosa, io passo con una lama curva facendo attenzione di non toccare le zone limitrofe.

    Se, comunque rimane il rischio di rovinare qualche dettaglio, un metodo consiste nel proteggerli con del nastro resistente, come il Dymo.

    Spero di esserti stato d'aiuto.

    Ciao

    Alberto

  15. Eccomi di nuovo con le foto del cockpit completato:

     

    DSCN0484-vi.jpg

     

    DSCN0482-vi.jpg

     

    DSCN0483-vi.jpg

     

    e del modello assemblato nelle sue parti principali.

     

    DSCN0486-vi.jpg

     

    DSCN0485-vi.jpg

     

    DSCN0487-vi.jpg

     

    Ora mi aspetta una lunga e paziente opera di stuccatura, lisciatura ed eventuale ritracciatura di rivetti e panel-lines.

    Alla prossima

    Alberto

  16. Salve a tutti,

    mi sono portato il kit del P-38 nella casa al mare dove trascorro i mesi estivi: non potevo portarmi i modelli in fase avanzata ma non potevo nemmeno resistere tre mesi senza fare almeno un po' di modellismo.

    Ecco dunque le immagini di quanto fatto a Milano prima di partire e del poco che sono riuscito a fare qui.

     

    Cominciamo dai motori.

    Le istruzioni dicono che per evitare che il modello si sieda sulla coda occorre zavorrarlo frontamente con almeno 90 gr, ma cove cavolo li posso mettere 90 grammi di piombo.

    Un po', circa 25 ci stanno nel naso e gli altri?

     

    Ho quindi pensato ai motori che ovviamente sono vuoti e si possono riempire tranquillamente.

     

    DSCN0320-vi.jpg

     

    Non sono male, ma da quello che ho letto sono sbagliati sia dimensionalmente che come forma di alcuni particolari e poi, quando installati, ecco cosa si vede senza l'ogiva dell'elica:

     

    DSCN0323-vi.jpg

     

    e con l'ogiva

     

    DSCN0325-vi.jpg

     

    Se fossero stati corretti, avrei potuto tentare un'operazione di chirurgia plastica ed aprire gli sportelli laterali, ma così non vale proprio la pena.

     

    Mi sono quindi dedicato ad un'operazione di rinforzo della struttura alare non previsto dal kit

     

    DSCN0335-vi.jpg

    DSCN0336-vi.jpg

     

    e sono poi passato all'abitacolo:

     

    DSCN0381-vi.jpg

     

    DSCN0383-vi.jpg

     

    DSCN0384-vi.jpg

     

    Quanto prima seguiranno altre immagini, se riuscirò a procedere.

    Buona serata

    Alberto

  17. Ho fatto qualche progresso anche con questo, ecco le foto:

     

    Cominciamo dall'abitacolo:

     

    DSCN0313res-vi.jpg

     

    DSCN0314res-vi.jpg

     

    DSCN0315res-vi.jpg

     

    DSCN0311res-vi.jpg

     

    DSCN0312res-vi.jpg

     

    e l'aereo assemblato nelle sue componenti principali, alcune (elica e carrelli) solo dry-fit

     

    DSCN0342res-vi.jpg

     

    DSCN0341res-vi.jpg

     

    DSCN0339res-vi.jpg

     

    Come avrete notato é stato necessario un po' di stucco ...

    Anche questo modello lo riprenderò a settembre.

    Alberto

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