Vai al contenuto

max70

Membri
  • Numero contenuti

    15
  • Iscritto il

  • Ultima visita

Risposte pubblicato da max70

  1.  

    il 105 è ottimamente sostituito dal 120

     

     

    Ah... bhe se lo dici tu!

     

     

    Riguardo al tiro diretto è una possibilità del tutto teorica, tant'è che non c'è il munizionamento specifico.

     

    (Ah... bhe se lo dici tu!)^2

  2. Ciao Dominus, sono d'accordo che il peso del mortaio sia minore rispetto a quello di un qualsiasi obice. Ma si tratta di armi totalmente diverse.

     

    Ad esempio su un ipotetico confronto tra M777 e mortaio rigato da 120 mi pare non ci possano essere dubbi circa la superiorità del primo. L'obice spara a 25km il mortaio a 8. Inoltre la precisione di un qualsiasi obice è intrinsecamente superiore a quella di un mortaio, anche se a canna rigata (ovviamente senza contare su munizioni a guida terminale, disponibili comunque per entrambe le armi).

    Inoltre anche l'M777 può effettuare il tiro diretto, anzi in quell'alestimento lo trovo particolarmente "grintoso"

     

    gunm777b.jpg

     

    Credo che la scelta del mortaio da 120 per i gruppi d'artimontagna sia stata dettata soprattutto da esigenze economiche, il 120 ha quasi le stesse prestazioni del 105/14 (che comunque sparava a più di 10[km]). L'artiglieria delle unità "leggere" (da montagna, paracadutiste...) USA ha ancora in linea l'M119 da 105, e mi pare pensino di sostituirlo con il 777 che già equpaggia l'artiglieria dei Marines, corpo "proiettabile" per definizione.

     

    Probabilmente la scelta del mortaio è stata quella con il migliore rapporto costo/efficacia. ma essendo un artigliere da montagna in congedo (ormai da un secolo :( ) mi piange il cuore a pensare che i nostri begli obici siano stati sostituiti da dei mortai (... armi da fanteria), per quanto validi.

     

    Scusate se sono andato off topic...

  3. Non dovrebbe avere la capacità di far decollare i velivoli con vento assente, vista la ridotta velocità massima, la tenuta al mare mi sembra scarsa e il progetto generale mi sembra un po' troppo pieno di compromessi... Diciamocelo, è un cesso.

     

    Curiosità: da cosa deduci le scarse caratteristiche di tenuta al mare?

     

    Se non sbaglio, gli Harrier, anche se sacrificando molto carico utile, possono decollare in verticale, quindi al limite anche da nave ferma senza vento.

  4. L'FH70 è ormai vecchiotto, e troppo pesante per pensare di schierarlo all'estero. Comunque le regole d'ingaggio tipicamente imposte ai nostri militari renderebbero estremamente remota la possibilità di impigare un qualunque pezzo d'artigliria.

     

    L'M777 è molto più leggero, ma molto più costoso, come l'FH ha una bdf da 155/39 ed infatti le gittate tra i due pezzi sono simili. Credo avrebbe potuto essere un ottimo sostituto per i pezzi da 105/14 dell'artiglieria da montagna e dei parà che invece hanno ricevuto i mortai rigati da 120, perdendo in efficienza, almeno secondo me.

     

    Tornando all'FH ricordo che ne doveva essere prodotta anche la versione semovente, l'SP70 forse su scafo Leopard (e proprio il fatto di usare lo scafo di un MBT provocò parecchie perplessità).

    Il Palmaria sviluppato dalla OTO ai primi anni 80 usava la bdf dell'FH70.

    Mi pare che in tempi relativamente più recenti si sia pensata una versione dell' FH semovente su scafo Centauro, non sviluppata per i soliti problemi di bilancio e anche perchè il mezzo avrebbe avuto una sagoma tale da renderlo incompatibile con il trasporto via C130.

  5. Interessante questa discussione sulla Cavour.

     

    Per quanto riguarda la propulsione nucleare ritengo che sia tecnicamente impossibile, a meno di non voler ricostruire buona parte dell'unità, ed operativamente inutile.

     

    La parte tecnica, ridotta all'osso: ora la Cavour ha 4 turbine a gas poste in due compartimenti stagni separati. Questo garantisce una certa sicurezza: in caso di allagamento di un compartimento l'altro rimarrebbe operativo. Il reattore sarebbe invece singolo perdendo così la ridondanza. Inoltre la propulsione nucleare è a vapore, e questo genere di impianto è molto pesante, di certo molto più di quello che andrebbe a sostituire, provocando così, come minimo, una maggiore immersione che significa riduzione della portata, aumento della resistenza all'avanzamento (forse compensabile con la maggiore potenza... ) e aumento del volume della sala macchine, ovviamente a spese di qualcos'altro.

     

    In più, perchè farlo? la velocità della nave è sufficiente (anzi, decisamente buona), così come la sua autonomia. Una nave militare, in una situazione di conflitto, non opera mai da sola sarebbe quindi inutile avere una portaerei ad autonomia quasi illimitata mentre sua scorta rimane vincolata alle navi da rifornimento!

     

    Comunque grazie per lo spunto... trovo che valga la pena discutere ogni idea!

  6. Ma perchè nella fase finale di volo il missile procede per inerzia, senza propulsione? Succede solo quando finisce il propellente o succede anche a distanze ravvicinate? Ad esempio: viene lanciato un sidewinder verso una ereo molto vicino, il missile procede e spegne il motore in prossimità del target? :blink:

    Scusate, probabilmente è una domanda sciocca :blushing:

     

    I motori a razzo normalmente si esauriscono nel giro di alcuni secondi, dopo il missile procede per inerzia. Missili con autonomie maggiori e traiettrie non balistiche, come per esempio alcuni antinave hanno non un motore a razzo ma un piccolo turbogetto, come un aereoplano.

  7. La precisione dei siluri di oggi non è confronatbile con quella delle armi impiegate durante la seconda guerra mondiale; a quei tempi si lanciavano salve di siluri per aumentare le probabilità di colpire. Oggi ciò non è più necessario, quindi trasportare più armi implicherebbe solo aumentare le dimensioni e, di conseguenza i costi e la "visibilità" dell'unità, cosa che nessun sommergibilista desidera.

  8. ma uno solo di quelli operativo può fare una differenza enorme...

     

    perfettamente d'accordo con te, a patto di considerare uno scenario tipo quelli attuali, cosa accadrebbe in caso di conflitto ad alta intensità? Mettiamo con molte missioni richieste "al giorno" ad ogni velivolo?

  9. Dominus ha spiegato bene un concetto di base: se il vettore è relativamente lento, la carica HEAT è l'unica soluzione che garantisca una penetrazione adeguata.

     

    A questo punto, dobbiamo capire perchè non si usino le cariche HEAT anche nei vettori veloci.

    E anzi, dobbiamo prima ancora capire perchè si usano vettori veloci.

     

    Quest'ultimo dubbio si risolve facilmente: un colpo sparato a 1000 m/s raggiunge un bersaglio posto a 1000 metri in un secondo.

    Lo stesso bersaglio, ingaggiato con un razzo o con un missile che si muove a 200 metri al secondo, sarà raggiunto in 5 secondi.

     

    Se il bersaglio è un carro armato che ti sta telemetrando per spararti addosso, nel primo caso hai una speranza concreta di cavartela.

    Nel secondo caso torni a casa avvolto in una bandiera.

     

    Risolto questo dubbio a monte, vediamo perchè si preferisce un penetratore duro rispetto a una carica HEAT in un vettore ad alta velocità.

     

    Innanzitutto, un penetratore duro è solo un blocco di massa.

    Non devi preoccuparti se funzionerà: è una legge fisica, quello che la fa funzionare.

     

    Una carica cava è invece un esplosivo, con spolette e detonatori accuratamente sequenziati e distanziati. E' un congegno, insomma.

    I congegni, in genere, non digeriscono volentieri un'accelerazione da 0 a 1000 m/s in una frazione di secondo.

    Costruire una spoletta e un esplosivo che reggano a queste accelerazioni non è cosa da poco.

    I proiettili HEAT, HESH e HE sparati dai cannoni hanno di solito cariche di lancio più ridotte e conseguenti velocità e accelerazioni più ridotte.

     

    Questo significa - per il discorso di prima - che i tempi di volo si allungano. Anche la traiettoria è meno tesa e meno precisa. Se il bersaglio si sta spostando la possibilità di errore aumenta.

     

    Un altro aspetto secondario ma non troppo, è che una ventina di colpi APFSDS in un carro armato sono molto meno pericolosi di una ventina di colpi HEAT con la loro brava dose di esplosivo.

    Se il carro viene colpito e penetrato, un conto è sapere che si è seduti sopra qualche decina di chili di tungsteno o di uranio impoverito, altro è sapere che si è seduti su qualche decina di chili di alto esplosivo.

     

    Meno esplosivo c'è in un carro, più sono felici i carristi. Non immagini quanto!

     

    Infine, c'è il discorso - importantissimo - delle contromisure.

     

    Le cariche HEAT sono una gran cosa ma possono essere neutralizzate con relativa facilità.

     

    Una semplice griglia di metallo ben distanziata può renderle del tutto inefficaci, facendole esplodere prima del contatto con la corazza.

    Un APDSDS passa la griglia come un foglio di carta velina.

     

    Corazzature spaziate, corazzature composite, corazzature reattive sono ulteriori contromisure molto efficaci contro le cariche HEAT, e molto meno contro gli APFSDS.

    Anche un sistema di difesa attivo ha difficoltà immensamente superiori a intercettare un dardo del diametro di pochi centimetri che arriva a oltre 1000 metri al secondo (io dico 1000 ma le velocità degli APFSDS vanno anche sui 1700-2000 metri al secondo, sto semplificando) piuttosto che un proiettile HEAT che arriva più lento e ha un diametro di 10 centimetri e più.

     

    Ecco quindi tanti motivi per cui si preferiscono i penetratori alle cariche cave.

     

    E alla fine, resta l'ultima domanda.

    Perchè l'uranio impoverito?

     

    Ovviamente perchè è molto più "denso" di qualsiasi altro materiale (l'alternativa è il tungsteno o leghe con simili caratteristiche) e quindi molto più efficace.

    A fronte di questo vantaggio (che può essere vitale su un campo di battaglia) c'è la modestissima pericolosità dell'uranio impoverito.

     

    Pericolosità che è davvero modestissima, nonostante la propaganda in senso contrario.

     

     

    Secondo me un punto fondamentale riguarda gli effetti sul bersaglio dei due tipi di proietto: l'energia "scaricata" da un penetratore APFSDS è maggiore di quella di una carica cava (a parità di calibro, per esempio, del cannone che tira la munizione)

     

    Questo perchè l'energia cinetica è proporzionale al prodotto di massa del proietto per il quadrato della velocità: ora in una HEAT la massa del proietto è data da quella parte del liner (il "cono" metallico che delimita la cavità) che va a colpire la corazza nemica; la massa di questo proietto è dell'ordine di qualche decina di grammi.

    Per un penetratore invece la massa è molto maggiore, qualche kg, e anche se la velocità è minore l'effetto complessivo (energia cinetica sul bersaglio) è più importante.

     

    Questo fatto si vede anche dallo stato dei bersgli passati sotto "cure" diverse: l'HEAT lascia fori sulla corazza, attraverso i quali passano all'interno del bersaglio i prodotti di combustione che incendiano il carro e ne uccidono l'equipaggio; spesso invece gli APFSDS fanno volare via l'intera torretta (vedi immagini tipo prima guerra del golfo)

  10. Complimenti per la scelta dell'argomento, molto interessante.

     

    Voglio ricordare che alcuni dei piloti impegnati nell'operazione, solo pochi anni prima conducevano i bombardieri con ben altri intenti sopra Berlino: "miracoli" della politica internazionale.

     

    E' abbastanza famosa la storia dei Rosinenbomber (bombardieri di uvetta): i piloti dei cargo si procuraravano dolci e caramelle che, legati a piccoli paracadute, venivano lanciati poco prima dell'atterraggio ai bambini che aspettavano.

     

    L'intera operazione ha riavvicinato molto la popolazione berlinese (e tedesca in genere) all'occidente, dopo i crimini compiuti dal nazismo.

  11. Da quanto ho letto il B2 è una grande macchina, la mia principale riserva è circa il numero di esemplari realizzati: 21 (dei quali uno perso nel febbraio di quest'anno).

     

    Il B2 è nato (come progetto) ai tempi della guerra fredda, e il suo compito principale doveva essere la penetrazione dello spazio aereo sovietico per andare a caccia dei sistemi di lancio mobili per ICBM, attaccondoli con missili a testata nucleare tipo SRAM.

    L'ambiente di "lavoro" previsto per il B2 era quindi quanto di più pericoloso si possa immaginare, per questo è stato sviluppato un aereo molto sofisticato che credo sia sovradimensionato per le minacce odierne.

     

    Il costo però a ridotto di molto il numero di esemplari realizzati, secondo me sotto livelli sensati, la non disponibilità di un solo velivolo (per manutenzione, ad esempio) riduce il potenziale offensivo della flotta di ben il 5%

  12. Poi, le convenzioni di guerra vietano di sparare a chi scende appeso con il paracadute (regola mai rispettata, a essere onesti)ù

     

     

    Da quanto ricordo il divieto si applica agli equipaggi di aerei colpiti che si mettono in salvo, per la fanteria paracadutista non esistono limiti.

    E' anche una cosa logica: il pilota appeso al paracadute corrisponde al naufrago sulla scialuppa, il parà nella stessa situazione corrisponde invece al fante che "sbalza" per venire all'assalto.

  13. Se l'ala ha un profilo simmetrico (come in molti aerei acrobatici) in volo rovescio l'ala funziona come al "dritto"; per profili asimmetrici, in volo rovescio si genera comunque un certo Cl (coeff. di portanza) a patto di avere un sufficiente angolo di attacco. Se infatti si pensa al classico diagramma Coeff. di portanza / angolo di attacco si può intuire che diminuendo l'angolo di attacco il coeff di portanza diventa negativo (vedo se trovo un diagramma e lo posto )

  14. Le cariche cave mi interessano molto, vorrei quindi aggiungere qualcosina alla bella spiegazione di sopra.

     

    Come noto la carica cava è, nella maggior parte dei casi, un cono metallico (liner) con asse coincidente a quello del vettore (missile o granata che sia) ed il vertice che "punta" all'indietro. Attorno al liner vi è l'esplosivo che al momento dell'esplosione fa collassare il metallo del liner lungo l'asse della carica.

    Per conservare la quantità di moto il metallo del liner si divide in due parti: una con meno massa e molto veloce, diretta verso avanti chiamata jet, l'altra con molta meno massa e diretta indietro detta slug.

    Per rendere, molto impropriamente l'idea, si può pensare ad un tubetto di dentifricio violentemente "strizzato": l'effetto dell'esplosivo è la mano, il metallo del liner la pasta; il tubetto è cilindrico quindi otteniamo che la pasta fluisce in direzione ortogonale alla "strizzata" sia verso avanti che indietro (a patto di avere bucato anche la "coda" del tubetto :rolleyes: ) Se immaginiamo un tubetto conico si intuisce che la quantità di massa che va avanti/indietro cambia in funzione dell'angolo i apertura del cono. Per conservare la quantità di moto le velocità sono alte dove c'è poca massa e basse dove c'è tanta massa.

     

    Nella carica cava, e questo è il punto fondamentale, la velocità del liner è elevatissima, superiore a quella del suono nel metallo! Questo significa che quando il liner collide con la corazza bersaglio le parti di metallo che impattano non riescono (data l'alta velocità) ad "avvertire" la parte di liner che sta arrivando (le propagazioni avvengono alla velocità del suono). In pratica il liner "scorre" sulla corazza con un enorme attrito che ne provoca la foratura.

     

    Ovviamente il liner ha bisogno di una distanza ottimale per formarsi, se l'impatto avviene prima del completo sviluppo del jet l'effetto è molto ridotto, così come se il jet è costretto a percorrere molto spazio prima di colpire. Per questi motivi su alcune armi dotate di testata HEAT ci sono delle specie di "distanziatori" che permettono la corretta formazione del jet. E per lo stasso motivo se si riesce a fare esplodere la testata HEAT ad una distanza "sbagliata" dalla corazza se ne annullano gli effetti, da cui l'uso di protezioni leggere come reti, lamierini...

×
×
  • Crea Nuovo...