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Sangria

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Risposte pubblicato da Sangria

  1. Assolutamente no, le posto in ordine sparso. In questa c'è pure la data.

     

    PICT0096.jpg

     

     

    EDIT: Ho trovato le foto dell'uscita del 3-7 novembre, quella che poi ha portato l'unità a Civitavecchia. Appena ho un po' di tempo faccio l'upload.

     

    Intanto una immagine del quadrato ufficiali durante una uscita a dicembre

    DSCI0451.jpg

  2. Magari ti sfugge che questa grande tragedia della Marina Canadese (o meglio, della componente navale delle forze armate canadesi), sembra interessare solo a te. Oltre tutto, e qui glissi il problema, non mi sembra che ciò abbia inciso sulle prestazioni belliche e nemmeno sulle esercitazioni o sulle operazioni di cosiddetta peacekeeping della medesima.

    Ho amici militari (e qui siamo completamente OT, ma ti devo rispondere), che mi hanno detto che, per quanto riguada il loro lavoro, non sentono affatto il retaggio del patatrac ottosettembrino e di certe tradizioni fasciste farebbero volentieri a meno. E loro sono in prima linea in Afghanistan, non dietro una scrivania di qualche comodo ufficio a Roma o altrove in Italia. Vuoi dirmi che è la loro opinione personale? Vero, ma lo è anche la tua. Quando parliamo, rappresentiamo solo noi stessi.

    Se mi rispondi in qualche modo ti interessa, se una cosa o un intervento non è di mio interesse io mediamente lo ignoro anche perché sono stato io che ti ho risposto in merito quando mi hai chiesto delucidazioni. il fatto "increscioso" è stata una tra le principali cause della mancanza di tradizioni di una marina che ora non è nemmeno più tale ma una componente piuttosto marginale delle FFAA canadesi. Circa gli amici che hanno impressioni che non condivido, il dato di fatto, e ti invito a leggere un qualunque testo di sociologia militare, è che le tradizioni contano e sono fondamentali per ogni reparto.

    Quanto al discorso sugli uffici, romani o meno, se ti riferivi al sottoscritto hai sbagliato soggetto, ma non è necessario sbandierare troppo dove si lavora e quanto di questo lavoro si in fuori sede. Ti do un suggerimento, osserva gli orari di alcuni miei post (non questo). ;) quanto all'esser stato in missione all'estero questo non è garanzia di competenza in etica e sociologia militare. Dei miei sottoposti, il 90% è stato in enduring freedom e pochi di loro di loro sanno che c'è andato a fare in realtà; io mi sono sparato la Mare Sicuro ma almeno perché mi trovassi a sudare a Gibuti in mezzo alla puzza di pesce marcio, gomma bruciata e lezzo lo sapevo, dipende da come vivi le cose.

     

    Sul comportamento dei canadesi, è ovvo che un comandante non può tirare fango sugli alleati, al TLP però non è che godessero di tanta stima e sarà perché quelli nella fattispecie erano scarsi, ma anche gli inglesi mi sembrarono molto prevenuti nei loro confronti. io personalmente non mi son trovato bene, ma ho avuto a che fare con pochi di loro, il mio prof. di sociologia militare ha poi contribuito, in Accademia, a farmi avere un'idea piuttosto negativa di quelle forze armate. Diciamo che non posso essere obbiettivo.

  3. Ne prendo atto, d'altronde si deve scrivere solo cosa interessa a te e che perlatro condividi, deduco.

     

    Ti consiglio un bel libro di sociologia militare. Magari scopri delle cose interessanti sulle tradizioni e sulle loro conseguenze.

     

    E per la cronaca, sull'articolo di wikipedia che hai citato, in merito agli ammutinamenti del '49 (trattati molto superficialmente) si dice

     

    It was to have ramifications in the process undertaken in later decades, painful to many of the officers concerned, of deliberately cutting off many of the British traditions in such areas as ensigns and uniforms.

     

    per rispondere quello che dicevi tu, noi militari ancora sentiamo, in molte cose, le conseguenze del retaggio fascista, dell'8 settembre (eccome), e degli anni '70 (mamma mia!) e la salvezza delle forze armate italiane è stato il non rinnegare,, diversamente dal canada, le precedenti tradizioni. Se abbiamo il COMSUBIN e la FOLGORE con questo livello, se i nostri sommergibilisti sono di alto profilo lo si deve anche e sopratutto al valore delle tradizioni. Se la nostra aviazione di marina è invece di profilo leggermente inferiore lo si deve all mancanza di tradizione sia per quanto riguarda la componente aerea che del personale ATC.

    Poi se sei d'accordo pladi, se non lo sei critica, se nont e ne frega nulla, ignora ma per favore non dirmi cosa sia o meno interessnate. Se si parla di canandian navy non si può prescindere dalle tradizioni e dalla storia anzi, sono quasi tutto.

  4. Regolamenti e procedure sentono il peso di quegli eventi, come da noi si sente il peso, dopo 30 anni (che non mi sembrano pochi nemmeno questi), dello "sciopero" dei controllori di volo dell'aeronautica militare, che fece nascere l'ENAV. Se avrai mai a che fare con i militari canadesi te ne accorgerai dopo un minuto.

     

    E comunque quegli ammutinamenti hanno azzerato ogni tradizione dell amarina di allora, che venne rifondata da zero. In pratica la Marina canadese ha sessant'anni di tradizioni, il che vuol dire praticamente nulla (tre generazioni di unità navali circa).

  5. Nel '49 la marina canadese fu scossa da numerosi incidenti disciplinari, insubordinazioni e almeno tre casi documentati di ammutinamento, uno su una portaerei, la Magnificent, e su due cacciatorpediniere. Questi fatti scossero talmente i vertici della marina canadese che fu rifondata quasi totalmente, annichilendo le vecchie radici britanniche, accusate di essere stata la causa del dissenso.

    Questo spirito di rivalsa ha caratterizzato per molti anni le fila della marina canadese (che ora non è nemmeno più una forza armata a sé stante ma una branca di una forza multiarma nella quale confluiscono anche esercito e aviazione) e ha lasciato profondi segni nelle procedure (farraginose e ultragarantiste) e nella disciplina. Sconsiglio a qualunque ufficiale d'ispezione a maribase o a qualunque ufficiale di collegamento di avere a che fare con i canadesi.

  6. Non avrà pure una grande tradizione, però opera, con scarsissimi mezzi, in relazione alle esigenze operative, in tre oceani (e uno è l'Artico, non so se mi spiego, considerando che la sua importanza geostrategica è in rapida e imponente crescita), in condizioni ambientali proibitive!

    Verissimo, ma la tradizione e la preparazione degli uomini è importante quanto e più dei mezzi. E la marina canadese non vanta certo episodi dei quali andare fieri, quanto meno dal dopoguerra.

  7. non diciamo cose inesatte. non sono un simpatizzante di La Russa e ùparisi è stato un buon ministro della Difesa.

     

    Premesso ciò chiariamo subito delle cose: il ministro della Difesa NON aumenta o diminuisce i fondi, il ministro della difesa ha compiti ben specifici.

    Il MD attua le deliberazioni in materia di difesa e sicurezza adottate dal Governo, sottoposte all’esame del Consiglio supremo di difesa e approvate dal Parlamento, emana le direttive in merito alla politica militare, all’attività informativa e di sicurezza ed all’attività tecnico-amministrativa, partecipa direttamente o tramite un suo delegato a tutti gli organismi internazionali ed europei competenti in materia di difesa e sicurezza militare o le cui deliberazioni comportino effetti sulla difesa nazionale ed infine approva la pianificazione generale e operativa interforze con i conseguenti programmi tecnico-finanziari, nonché la pianificazione relativa all'area industriale, pubblica e privata, di interesse della Difesa.

     

    Quindi per la questione dei fondi può semplicmente batter cassa, come del resto fanno tutti gli altri ministri. E' responsabilità del presidente del consiglio decidere quali siano le priorità ma sopratutto è il ministro del Tesoro che ha il postere di decidere quanto sia opportuno assegnare ai vari ministeri. E' quindi a Tremonti che bisogna guardare per i fondi, e non a La Russa, al limite si può accusare il governo nel suo complesso per via della sua miopia in materia di difesa ma non il ministro di per sé.

    Se vogliamo vedere La Russa ha fatto invece delle cose molto buone, come i militari per le strade. io sono contrario ad impiegare i militari alla guisa di poliziotti (e infatti non è stato poi così) ma questa e altre iniziative hanno portato ad avvicinare i militari alla società civile, ricucendo uno strappo che si era creato in maniera tanto marcata che quella militare e civile sembravano due società distinte e separate. Impiegare i militari a napoli per l'emergenza rifiuti, fargli pattugliare le strade, ad aiutare in maniera determinante la protezione civile nella crisi abruzzese, a montare ponti a Piacenza ha mostrato il "volto buono" delle Forze armate, ha mostrato quanto siano utili e nel lungo periodo sdogana le FFAA. Quando una opposizione capziosa porrà la questione si potrà controbattere che i militari non sono più a guardia del Deserto dei Tartari (come inopportunamente dichiarato dal Presidente del Consiglio) ma piuttosto una componente strategica, un braccio armato, e non solo, del Governo.

    anche in quest'ottica sarà possibile far finanziare le LPD, pertanto benché non sia un ottimo ministro, La Russa è stato fino ad adesso strategicamente molto abile, rosicchiando la scena di solito appannaggio di Carabinieri e Guardia di Finanza. Opinione personale, beninteso.

     

    messaggio Off-Topic dove avvertimento del moderatore, +10%

  8. Si vuol passare da 190.000 a 150.000 con 40.000 tagli. Il modello a 120.000 è una ipotesi a lunghissima scadenza quale evoluzione (involuzione, dico io) del modello 150.000

    Tenendo presente che la riduzione è proporzionale agli organici, la Marina passerebbe da 34000 attuali a circa 29000 di cui circa il 35% Guardia costiera Quindi si parla di circa 5000 persone in meno in tutti i gradi, corpi, categorie e ruoli ma sopratutto andranno a casa ufficiali e sottufficiali anziani.

    Considerato che nave Audace, che dislocava 5000t, aveva 440 uomini di equipaggio mentre il Doria, suo sostituto, disloca 7000t e di uomini ne ha circa 180 si può capire come la riduzione degli organici non influisca, per la Marina, sulla possibilità di imbarcare gli equipaggi.

     

    Che poi avere equipaggi ridotti crei enormi problemi è tutto un altro discorso che esula completamente dal ridimensionamento degli organici di F.A.

     

    Cordiali saluti.

  9. Su PD di Maggio un interessante, anche se molto annacquato, articolo sui CMS italiani, dal SADOC ad oggi.

     

    Per quanto riguarda le FREMM si dice che il CMS deriva da quello del Cavour, a suo volta derivazione "autarchica" del CMS delle Orizzonte, sviluppato congiuntamente con i francesi, quindi merge tra i SADOC 2 italiani ed i SENIT 8 d'oltralpe.

    No, con il SADOC2 non c'entra nulla, tanto meno il SENIT8. E' un CMS nuovo. E' diverso perché diverso il bus dati, su tecnologia FDDI in logo del vecchi sistema del SADOC e del sistema in fibra delle maestrale ammodernate e DDG

     

    Il CMS per le FREMM, rispetto all'originario della Cavour, avrà delle significative estensioni per quelle che vengono definite fregate multiruolo, con particolare riferimento alle capacità ASW (integrazione del sonar VDS) ed alla capacità contro-costa (integrazione del 127 / Vulcano).

    E' previsto che il CMS sia pronto per la fine del 2009, con inizio dei test nel 2010.

    non saranno estensioni, semplicemente partendo da una base comune, l'integrazione tr ai sistemi installati su entrambe le piattaforme, si viluppeà un altro Combat management system, dato che il CMS di una portaerei è diverso da quello di una fregata.

     

    Una domanda: la mancanza del 127 mm sulle Orizzonte è da imputarsi anche alla mancanza del relativo software nel CMS ? Può essere che, per risparmiare su questa voce (hardware + software) la MMI attenda che sia pronto il software ora in sviluppo per le FREMM ?

    No, se fosse stato quello, il problema avrebbero potuto installarlo e non integrarlo, inoltre in fase di progetto sarebbe stato sciocco. Non avere il 127 è stata una (giusta) scelta strategica

    Se così fosse, in occasione del primo MLU la MMI, con una spesa relativamente modesta, potrebbe spostare i 127/54 attualmente sui DlP reimbarcandoli sui Doria (il primo MLU dei Doria dovrebbe temporalmente coincidere con il ritiro dalla linea dei DlP...), provvedendo all'update del relativo CMS semplicemente aggiungendo i moduli software già sviluppati per le FREMM e che, almeno logica vorrebbe, dovrebbero essere facilmente esportabili nel CMS dei Doria, comunque alla base del CMS delle FREMM.

    Il risultato sarebbe una minima capacità contro-costa Vulcano base (70 km) che, pur non essendo la massima possibile con il 127/64 mm, credo che risulterebbe comunque costo/efficace e permetterebbe di mantenere almeno 4 armi da 127 in squadra.

    con la presenza di 8 TESEO MK2/A con CEP di pochi metri, avere un cannone con proietti da 27Kg è superfluo.

  10. Se si vuole fare del qualunquismo allora va bene, anche io sarei per tirargli i missili, trasformare le coste somale in un poligono per il collaudo di TESEO ed EXOCET e magari riesumare una IOWA per un bel cannnoneggiamento vecchio stampo. Rasa al suolo l'area i traffici sarebbero di nuovo sicuri. Così come sarebbe utile e produttivo, alla stessa maniera, radere al suolo Gela e la Locride per sconfiggere la mafia, trasformare in bersagli di missili land attack le varie masserie ascrivibili ai vari boss e picciotti, affondare le navi di clandestini, così non ci arrivano più in Italia, tagliare il pisello agli stupratori... Idee geniali che escono da persone altrettanto geniali, chissà perché queste idee che rimbalzano di bocca in bocca nei bar e i circoli arci di tutta italia non vengano applicate... Magari perché sono ca224t3. Nella fattispecie, l'ho spiegato in maniera puntigliosa, non è realizzabile nè risolutivo un attacco militare contro obiettivi civili, per quanto criminali.

     

    Le marine militari fanno quello che va fatto, lo fanno bene e adottano misure adeguate nel contesto. Radere al suolo Boosaaso, Eyl e Haradere non cambierebbe molto, a parte incattivire di più la popolazione e spostare il baricentro da un'altra parte. E coni pirati nigeriani e del benin come ci comportiamo? Radiamo al suolo Cotonu, Porto Novo e Lagos? Mah... I bombardamenti in Colombia contro FARC e Narcos non mi sono sembrati così risolutivi, la campagna afghana, costata miliardi di dollari, la vita di centinaia di militari, visto che Kabul è lontana, vanno ad Islamabad. Che risultatoni!!!!!!

     

    L'uso della forza va ponderato e impiegato quando strettamente necessario e vantaggioso.

     

    Ma poi mi chiedo, quanti di quelli che propendono per questi fantomatici attacchi hanno mai indossato una divisa? Intendo veramente, non facendo la leva. Perché la storia de "armiamoci è partite" a me francamente ha un po' stufato e le questioni sono due, o parliamo seriamente della questione, o spariamo le solite due o tre fesserie e poi torniamo a fare i confronti "a chi ce l'ha più lungo", inteso su quale nave sia più figa, il sommergibile più grosso, e via discorrendo, argomenti peri quali i voli pindarici sono molto più accettabili, anzi utili, se non altro perché non si deve giocare con la vita e l'onore delle persone che sono in mare a fare duramente il loro dovere. mi irrita non poco il qualunquismo che ruota attorno ai miei amici fraterni che sono lì a fare bene il loro dovere e poi il primo che si sveglia sale in cattedra a dire che quel che fanno è inutile e stupido e che ci fosse lui, allora sì che si risolverebbe la faccenda, ma per favore... Viva la democrazia e la libertà di pensiero, ma tra appassionati di cose militari, un minimo di rispetto del lavoro degli ufficiali e marinai italiani (ed europei) in africa a FARE, e sopratutto a FARE BENE.

    Scusate questo sfogo ma ho troppi amici e compagni di corso su Maestrale e De La Penne per non metterla sul personale, inoltre credo che il mio nome, sul muretto della banchina di Gibuti, sia ancora lì.

  11. Alcune precisazioni.

     

    1.QUasi sempre chi marcia al 2 giugno sono palombari e non incursori, tra di loro, a volte qualche incursore c'è.

    DI solito marciano benissimo, ma con un intercedere diverso e particolarissimo tipico del Gruppo. Quella foto è stata scattata, probabilmente, a fine percorso, quando un po' tutti si rilassano (per intenderci, all'altezza dell'Altare della Patria) e comunque un solo fotogramma non dice nulla.

     

    2. gli incursori non si confrontano con i marines ma con i seals.

     

    3. Mi pare tutto molto OT

  12. Tutte cose interessanti, peccato non si possa fare.

     

    Alcune precisazioni. Mandare gli incursori a impallinare i pirati a bordo delle proprie navi non è guerra ma antiterrorismo in quanto le azioni si svolgono su una estensione del suolo nazionale

     

     

    Ad intruder rispondo che sono tutti finocchi con il culo degli altri, e fare il guerriero è figo solo se è su call of duty. Purtroppo il mondo reale è ben diverso. Ma è bello sapere che c'è tanta gente che di queste cose può non curarsene pensando pure di asserire cose intelligenti.

     

    Cordiali saluti.

  13. E' questo il punto, NON si calano le braghe, ci si uniforma semplicemente alle regole che noi stessi abbiamo ratificato.

    Intendiamoci, ci sono uomini e mezzi del San Marco, Del COMSUBIN, del 9° giù in Africa per recuperare il Buccaneer e svolgere alcune azioni giustificate dalla 1816, si attaccano (indiani) o si intimidiscono (italiani) i pirati che tentano di forzare i convogli e si hanno gli strumenti del diritto (1816 e articolo 100 della Montego Bay) per andare a casa loro, arrestare (o far fuori, se resistono all'arresto) i pirati identificati come tali ma certo è impensabile un attacco indiscriminato contro porti e strutture impiegate anche e sopratutto per attività civili e comunque il fenomeno, benché abbia grande risalto sui media in realtà rispetto a qualche anno fa, quando non ne parlava nessuno, è fortemente ridimensionato.

     

    Detto ciò faccio presente che andarli a prendere uno per uno non è certamente risolutivo, ma è quello che l'ONU consente, bombardae a tappeto non è possibile perché contrario al diritto internazionale, è immorale e il concetto "andiamo, rasiamo al suolo e risolviamo la faccenda" ha il sapore qualunquista di chi pensa che una sventagliata di napalm farebbe bene a certa gente.

    Ho ovviamente scritto, poi negri perché a mio avviso è un atteggiamento inconsciamente imperialista di vecchia concezione. Per quanto la Somalia sia un paese flagellato da guerre civili, per quanto i poteri locali ostacolino le potenze occidentali e quelle emergenti, che non a caso appaiono le più agguerrite in queste campagne non dovrebbe essere concepibile per gente matura e intelligente quali voi siete il pensiero dell'attacco verso un paese sovrano perché dei criminali agiscono da tali. Considerando che alcuni pirati hanno base in Kenya che si fa, si attacca il Kenya? Considerando che molti atti di pirateria si verificano nel golfo di Guinea che si fa, attacchiamo la Nigeria? Quel che cerco di far capire, e probabilmente nella mia grafomania perdo di chiarezza, è che il problema non è la Somalia, il Puntland o chissà quale stato canaglia ma sono i pirati, e solo quelli e non si può bombardare, invadere o solo fare oggetto di attacchi militari più o meno intensi uno Stato, benché del terzo Mondo, solo per via di atti criminosi compiuti da persone fisiche 8e non quindi di un governo o di sue emanazioni più o meno lecite), benché i governatori locali proteggano o siano collusi con essi.

    Facendo sempre il paragone è come se la 5a Flotta lanciasse i Cruise su Casal di Principe, che ha generalmente un sindaco colluso conla camorra o bombardasse il porto di Napoli per via del fatto che da lì partono e arrivano merci di contrabbando, droga e armi.

     

    Siccome siamo una nazione civile e rispettiamo le leggi internazionali NON ci concediamo cali di tensione, abbiamo 240 uomini ben addestrati e una fregata perfettamente in grado di svolgere la missione affidatagli nonché una esperienza di ben 4 anni nel settore, sin dai tempi del Granatiere durante la Mare Sicuro, missione totalmente nazionale, a pattugliare il golfo di Aden mentre tutti parlavano d Afghanistane Iraq.

     

    E' altresì evidente come, diversamente da quello che asserite voi, la cosa giusta da fare non sia distruggere quel che rimane di uno stato sull'orlo della totale anrchia quanto piuttosto lavorare per dotare la Somalia di strutture governative efficaci e, in mancanza di queste, lavorare affinché si crei una situazione di stabilità nelle varie regioni in modo da avere interlocutori credibili come ad esempio è stato fatto con l'istituzione del 28° Gruppo navale e l'aiuto alla ricostruzione delle istituzioni di Tirana per quanto attinente alla questione albanese degli anni '90. Diversamente qualunque azione nel medio periodo è destinata a concludersi con un fallimento poiché i pirati continuerebbero comunque ad esserci, si sposterebbero in zone più sicure, sparirebbero per qualche mese per poi ricomparire all'improvviso Qualunque cretino può diventare pirata, basta un motoscafo, un paio di Kalashnikov, due amici e nulla da perdere; per quanti tu ne possa far fuori con secchiate di napalm ne troverai sempre altri che prenderanno il loro posto, un po' come i taccheggiatori al supermercato. I pirati sono in Somaliland, Puntland, Kenya, Sudan, Yemen, e parlo solo del golfo di Aden... Che si fa, si lancia una nucleare? Li andiamo a prendere uno per uno? Siamo seri, quindi, discutiamo su cose che si possono fare, l'attacco militare non è una opzione accettabile, un po' come è inaccettabile ficcare una granata in bocca ad Ahamadinejad, anche se lo si farebbe volentieri, né si può pensare davvero che spaccando una, ma anche cento banchine sgangherate d qualche porticciolo dell'Africa si risolva il problema della pirateria, è una ipotesi profondamente antistorica.

    I fatti incontrovertibili sono dati dal successo delle scorte ai convogli e dei pattugliamenti dell'area, che hanno ridotto drasticamente gli episodi di pirateria. Il problema grosso è che sono state sequestrati carichi "imbarazzanti" come quello della FAIN, con 33 carri armati, munizioni e armi portatili, e la SIRIUS STAR, superpetroliera da 300.000 tonnellate. E' che fanno notizia, ma è evidente che sono cose molto più grandi di loro, dato che le navi e il loro carico sono ancora là. Continuiamo quindi a fare quello che si sta facendo, bene, di già, nel pieno rispetto delle regole e conseguendo grandi risultati e magari, quando si parla di nuove unità di seconda linea, ricordiamoci di questi scenari invece di fantasticare su missili antiaerei contro attacchi di saturazione.

     

    Lo dico a malincuore ma a mio avviso le uniche unità veramente in grado di svolgere compiutamente il pattugliamento di queste zone sono le unità della guardia costiera e i pattugliatori classe comandanti.

  14. sì, perché non ho capito le ragioni, il senso e i vantaggi duraturi che ne deriverebbero. Si discute non per affermare una verità ma per analizzare die punti di vista.

    Quello che contesto è che si critica l'azione dell'UE e dell'italia in particolare per il fatto che non vanno ad ammazzare i negri. Mi chiedo perché sia così disdicevole questa linea.

     

    Chiudo.

  15. Riassumendo:

    - si pensa che la Marina Militare impieghi in teatro operativo elicotteri disarmati che ipnotizzano con le loro mirabolanti evoluzioni e con parole suadenti disperati africani armati di armi automatiche

    - si pensa di attaccare strutture civili con mezzi militari benché autorizzati dalla 1816 di entrare in acque internazionali.

    - si pensa che sparare contro imbarcazioni di altra bandiera o senza bandiera senza che siano state riconosciute e ispezionate sia la stessa cosa che impiegare forze speciali su estensione del proprio territorio nazionale quale risulta essere una nave della propria marina militare o mercantile.

    - Si pensa che armare i marinai delle mercantili o fare assumere dei mercenari agli armatori, sia una soluzione senza implicazioni gravi.

     

    Ora:

     

    Circa il primo punto la fonte è normativa edita da CINCNAV e MARISTAT 6° Reparto. Pensare che gli elicotteri girino disarmati e dissuadano chicchessia librando nel cielo come un angelo è ingenuo e solo un comandante folle e incompetente autorizzerebbe il decollo di un velivolo senza che sia in grado di autodifendersi. Intimare l'alt è possibile farlo via radio da bordo, così come annunciare l'ispezione a bordo. In caso di mancata risposta o rifiuto si alza l'elicottero che intercetta la barca sospetta e la dissuade a serrare contro i mercantili.

    Circa il secondo punto, la normativa è la Convenzione di Ginevra del 1949 e i due protocolli addizionali del 1977 (il primo è relativo a conflitti internazionali, il secondo quelli nazionali) e la risoluzione 1816 punto 7. La risoluzione succitata autorizza a REPRIMERE atti di pirateria ma non di PREVENIRE. Quindi non puoi attaccare una barca somala perché potrebbe essere pirata ma solo a fatti compiuti. E' il principio dell'impossibilità dei processi alle intenzioni

    per il terzo punto vale la convenzione sul diritto marittimo mentre per il quarto esiste una vasta letteratura già per i casi nel golfo di malacca. Sostanzialmente, se durante uno scontro a fuoco unmercenario uccidesse un pirata di chi sarebbe la responsabilità? Dell'Armatore? Del Mercenario? Dello Stato cui appartiene la Nave? E quante compagnie possono permettersi il costo di tale scorta? E che implicazioni politiche comporterebbe? Certo potrebbe aiutare, se comunque si continua anzitutto a pattugliare le rotte, impiegando così le "milizie" solo in extrema ratio

     

     

    Nessuno vuole fare concessioni agli stati canaglia, semplicemente non mi va di mandare i militari italiani a prendersi le pallottole in faccia in Somalia in barba al diritto internazionale dei conflitti armati perché gli armatori con navi di Tonga o di Panama si sudano a seguire le rotte stabilite dalle forze multinazionali. In sostanza, non bisogna dire cazzate su bombardare uno stato del terzo mondo e ammazzare migliaia di persone solo perché sono dei poveri cristi, si mette in atto un sistema per scoraggiare le azioni tanto che non conviene più rischiare di prendersi una pallottola in testa.

     

    SIccome forse sig. Intruder nons e ne sarà accorto ma vive i nun paese civile che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. La costituzione italiana prevede in condizioni di parità con gli altri Stati alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni, spero di non dover citare la fonte anche di quanto sopra. Questo vuol dire che dietro mandato ONU ci potrebbe anche stare una missione in Somalia ma non so se si ricorda com'è andata l'ultima volta.

    Ogni mese transitano dal golfo di Aden 20.000 navi, oltre il 10% del petrolio mondiale e si vuole attaccare una nazione libera (per quanto instabile) per meno di trenta attacchi l'anno, pari allo 0,013% delle navi. Conviene pattugliar eil canale poiché i fatti dimostrano che è molto più efficace che attaccare i porti. Va infatti fatto notare, e lo sottolineo, che il puntland è supportato da Iran, Libia, Arabia Saudita. il problema grosso è l'Arabia Saudita, che non vede di buon occhio un attacco nel nord della Somalia ed è un alleato degli USA che però deve fare i conti con l'opinione pubblica interna. Quando si sta a casa e si spippola al PC magari si può trascendere da questi e molti altri dettagli, sia lei che il sottoscritto, beninteso, ma quando si lavora alla Farnesina o presso il Palazzo di Vetro non sono proprio "dettagli". Le azioni delle varie marine, poi, hanno mostrato l'efficacia dei pattugliamenti e delle scorte ai convogli atal punto che trovo fuori luogo dover ottenere una nuova risoluzione ONU, mandareun contingente a terra, perdere presumibilmente degli uomini e dover poi controllare l'area e la popolazione che altrimenti riprenderebbe dopo unpaio di settimane gli attacchi. e poi CHI si attaccherebbe?

    Mi descriva chi debbano essere gli oggetti della forza militare.

     

    Facendo un parallelo, come si sconfigge la microcriminalità nelle città? Mandando forse gli incursori nei quartieri malfamati e massacrando gli scippatori e i borseggiatori veri o presunti? no, si fa in modo che la presenza delle FOrze dell'ordie scoraggi le azioni perché se intraprese avrebbero alta probabilità di fallire.

  16. Credete davvero che si alzino in volo degli elicotteri in acque internazionali, in uno scenario ambiguo contro bersagli ostili senza che vi sia personale armato a bordo? A questo punto potrebbero affiggere un cartello con scritto "shoot here". Esiste personale TSC/MA a bordo per fare force protection che in caso di problemi agisce con la MG caricata a bordo. Per certo Non ci sono stati scontri a fuoco ma sono stati esplosi dei colpi di avvertimento dalla MG in dotazione come previsto dalle procedure.

     

    Relativamente al Puntland è pacifico che il governo locale appoggi i pirati, quello che sostengo è che esiste un'autorità locale riconosciuta e vanno fatte pressioni affinché smetta di sostenere la pirateria e questo avviene con la diplomazia. Pressioni dal somaliland o promesse di riconoscimento internazionale della regione in cambio di contrasto al fenomeno.

     

    Circa le azioni di Francia e USA quelle sono azioni legittime di antiterrorismo e non c'entrano nulla con la condotta strategica delle operazioni. Infatti un conto è attaccare una imbarcazione straniera perché si PRESUME voglia commetter attiostili, altro è attaccare una imbarcazione che intraprende azioni ostili, altro ancora è intraprendere azioni volte a recuperare un mercantile indebitamente sottratto, e comunque a meno di implicazioni di diritto internazionale dei conflitti armati be precise.

  17. Se è per questo anche il Borsini ha mitragliato i pirati con l'elicottero in dotazione, due volte. Al De la Penne è bastato mettere in volo un velivolo per far volatilizzare gli smilzi... E con questo? Non risolvi, E' come sventare uno scippo, non argini il fenomeno.

     

    Ed esistono autorità nel Puntland, sono i capi tribù dell'area che hanno infinita più autorevolezza del governo di Mogadiscio. Ecco perché parlavo di aiuto al Somaliland, per evitare una compressione del Puntland tale da rendere impossibile ogni margine di trattativa.

    Anche io sono dell'idea che un paio di hellfire o di Maverick presso ii punti d'approdo sarebbero d'uopo ma devi trovare l'appiglio del diritto internazionale. Attaccare un porto somalo equivale a dichiarare guerra alla somalia e, faccio presente, la fazione che governa il Puntland è alleata con Iran, Libia, Arabia Saudita e ognuno di questi crea molto imbarazzo o preocupazione sia a Washngton che a Bruxelles. Ripeto, la situazione è molto, molto più complessa di quello che sembra. inoltre gli attacchi annuali sono dell'ordine della decina, trenta al massimo, a fronte di migliaia di navi che ogni giorno transitano per il golfo di Aden, segno che il pattugliamento a qualcosa serve comunque. infatti anche per le unità che non vengono scortate è previsto un corridoio nel quale elicotteri e unità navali garantiscono la presenza così che solo le unità mercantili che per un qualsiasi motivo non si attengono a queste disposizioni cadono nelle imboscate, ma mio nonno diceva che male voluto non è mai troppo.

    Ah, il presidente del Puntland è Abdirahman Mohamed Mohamud e ha ben saldo il potere nell'area dopo la fine della guerra civile. Per gli scettici

    http://www.puntlandgovt.com/

  18. Con l'impunità comunque lo si foraggia.

     

    Concordo con te che non sradica il problema ma pagare riscatti che servono ad ingrassare le casse delle corti islamiche, le quali li reinvestono per comprare armi e barche per poter aumentare le prede, non mi sembra comunque una buona soluzione.

     

    Basta convincere i mercantili a usare i convogli. La soluzione più semplice è nella maggioranza dei casi quella più efficace

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