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GreenPhoenix

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Risposte pubblicato da GreenPhoenix

  1. scusate un secondo, (nella mia ignoranza di studioso occasionale di bioetica non riesco proprio ad arrivarci) ma dove vedete tutta questa vittoria nel togliere questo limite?

    non so, se date un po' un occhiata a certe documentazioni si dice chiaro e tondo che l'impianto di più di tre embrioni può risultare pericoloso per la donna (gravidanze plurime difficili, gravidanze ectopiche -fuori posto, fuori dall'utero- per cominciare)

    non lo so, a me questa non sembra etica, ma tutela della donna :blink:

     

    EDIT:

    spero poi che sappiate gli effetti, per così dire collaterali di questa pratica nota come Fecondazione assistita

  2. ultime notizie!! Havard è piena di oscurantisti che sfidano la ragione e la logica: :rolleyes:

    Havard dà ragione al papa sul preservativo

     

    Continua il dibattito sulla presa di posizione di Benedetto XVI in relazione all'uso dei profilattici per combattere l'HIV.

     

    Edward C. Green, director of the AIDS Prevention Research Project al centro Harvard per gli Studi su Popolazione Sviluppo, ha detto che l’evidenza conferma che il Papa è corretto nella sua dichiarazione secondo cui la distribuzione dei condoms aumenta il problema dell’Aids. “Il Papa è corretto – ha detto Green alla National Review Online mercoledì. “, o per metterlo in un modo migliore, la migliore evidenza che abbiamo è di supporto alle dichiarazioni del Papa”. E ha aggiunto: “C’è un’associazione costante, dimostrata dai nostrl migliori studi, inclusi i 'Demographic Health Surveys', finanziati dagli Stati Uniti, fra una maggior disponibilità e uso dei condoms e tassi di infezioni HIV più alti, non più bassi. Questo può essere dovuto in parte a un fenomeno conosciuto come ‘compensazione di rischio’, che significa che quando uno usa una ‘tecnologia’ a riduzione di rischio come i condoms, uno spesso perde il beneficio (riduzione d rischio) ‘compensando’ o prendendo chances maggiori di quelle che uno prenderebbe senza la tecnologia di riduzione del rischio”. Secondo un editoriale di Bernardo Cervellera, direttore di Asia News, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’AIDS, UNAIDS, in uno studio del 2003 ha indicato che i profilattici sono inefficaci nella protezione dall’HIV almeno nel 10 per cento dei casi. “Altri studi hanno suggerito che i tassi di fallimento possano arriv are al 50 per cento. In Tailandia in Somchai Pinyopornpanich, a capo del Dipartimento di Controllo della Malattia a Bangkok ha detto che il 46.9 per cento degli uomini e il 39.1 per cento di donne che usano il condom sono infettati da HIV-AIDS. L’Agenzia Italia riporta invece un’intervista a Rose Buingye, responsabile del “Meeting Point” di Kampala.

    inoltre

    La dottoressa Susan C. Weller ha studiato la frequenza della trasmissione del virus, usando sempre il preservativo per un anno, tra coppie di marito e moglie nelle quali uno solo dei due partners è sieropositivo. In questo studio è emerso che ben il 30%delle persone sane si è ammalato nell'arco di un anno; ciò a dimostrare che questi soggetti, nonostante l'uso continuato del preservativo, sono stati contagiati dal loro coniuge. Una percentuale strabiliante che, se confermata, inficia del tutto il comune pensare di tanti promotori delle campagne del "sesso sicuro".

    :ban?::shutup::hmm:

  3. lascio che siano i dati (in mio possesso) a parlare:

    L'intervista del papa sull'aids e l'uso del preservativo, ritenuto inadeguato a sconfiggere la terribile malattia, ha sollevato il solito ingiustificato can can. Sarà allora opportuno cercare di capire. Premettendo:

     

    1 che la Chiesa è l'ente che più di tutti si occupa dell'Africa, delle sue malattie e della sua povertà, con scuole ed ospedali;

     

    2 che l'aids si propaga soprattutto a causa della promiscuità sessuale, dell'omosessualità e dell'uso della droga, tutti comportamenti stigmatizzati dall'antropologia cristiana.

     

    Si vuole allora capire se veramente il preservativo preservi dall'aids.

     

    Occorre rispondere di no, perchè:

     

    1 il preservativo non ha un'efficacia totale neppure nella prevenzione delle gravidanze, dal momento che ha un basso indice di fallibilità, che aumenta in determinate condizioni (uso improprio del preservativo, preservativo usurato...)

     

    2 il virus dell'aids è infinitamente più piccolo di uno spermatozoo e per questo numerose volte oltrepassa la barriera del condom. A ciò si aggiunga che l'Africa è un continente segnato dalla poligamia, dalla promiscuità e dalla mancanza di igiene: presentare il preservativo come salvezza dall'aids significa proporre una falsa sicurezza, che determina addirittura un incremento della malattia. Infatti se ad un africano abituato ad avere rapporti occasionali, viene spiegato che con il preservativo è al sicuro, cosa farà? Incrementerà i rapporti stessi, o quantomeno non cercherà di evitarli, determinando appunto un aumento della diffusione dell'aids.

     

    Queste considerazioni ovvie non sono solo quelle del papa, bensì anche quelle dell'Uganda, l'unico paese che sta diminuendo notevolmente la diffusione dell'aids tramite il cosiddetto metodo abc: astinenza, fedeltà, condom. Un'ultima considerazione: non è un caso che i paesi africani con un più alto tasso di popolazione cattolica, siano quelli meno colpiti dall'aids: il problema è educativo, occorre insegnare a quei popoli il rispetto dell'unione coniugale, la fedeltà coniugale, che è anche, nel contempo, l'unica via per affermare la dignità della donna, non più ridotta ad oggetto di piacere o a un membro di un harem.

     

    00f7a14b9367e6399301cf457da33566.jpg

    Qui sopra una tabella pubblicata da Kreuz.net, su dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nella colonna a sinistra, in tedesco, il nome del Paese africano, in quella al centro la percentuale di persone infettate dal virus HIV sul totale della popolazione, in quella a destra la percentuale di cattolici sul totale della popolazione. Le conclusioni non c’è nemmeno bisogno di tirarle.

    Fonte Libertà e Persona

  4. non so se vi interessa, ai fini della discussione, ma ho trovato per caso dati della pubblicazione "immigrazione e sicurezza in italia" edita da Il Mulino, su dati del ministero dell'Interno

    si tratta di statistiche, quindi passibili di ogni sorta di modifica, di interpretazione e manipolazione, ma se rispettano anche solo in parte la realtà io sinceramente mi fermerei a pensarci sopra

     

    NOTA le presenti statistiche non tirano in ballo le casistiche di violenza da parte di italiani, ma mettono in evidenza una crescita dell'emergenza a livelli preoccupanti (non stò dicendo che gli immigrati siano i soli artefici delle violenze sessuali, solo vorrei mettere in luce -sempre che i dati siano corretti- la crescita del fenomeno in pochi anni)

     

    Stranieri denunciati per violenze sessuali:

    1989: 9%

    2009: 40%

     

    Le nazionalità

    (la prima cifra rappresenta le denunce 2004, la seconda le denunce 2007)

    Romeni (170 - 447) -aumentato di quasi tre volte in pochi anni

    Marocchini (243 - 296)

    Albanesi (127 - 153)

    Tunisini (80 - 121)

    Peruviani (22 - 40)

    Equadoregni (30 -35)

    Indiani (25 -42)

    Algerini (23 -19) -unico caso di decrescita

  5. Scusate se mi intrometto, così, improvvisamente, nella discussione; premetto di non essere bene informato, in tutti i suoi dettagli, sulla vicenda di Eluana, ma gradirei sapere se la stessa, anche in passato, abbia mai espresso, in maniera inequivocabile, la volontà di porre fine ai suoi giorni.

    a dir la verità no, tutto si basa in effetti su una testimonianza ben lungi dall'essere ufficiale, riportata dal padre.

     

    In effetti, giusto a questo proposito, nessuno si è chiesto perchè la famiglia non abbia portato Eluana all'estero, in paesi dove l'eutanasia sia consentita?

    Forse proprio perchè neanche li potrebbe ottenerla in mancanza della chiara dichiarazione di volontà...

  6. si che si può. scarichi VMWare, scarichi una distro di linux che gestisca anche i server (Fedora ad esempio), la installi con apache, mysql, php. fatto questo configuri la distro ed i tre pacchetti e copi il file del forum in /var/www/html. configuri mysql per gestire il db ed hai finito.

     

    supponendo che tu abbia assegnato alla virtual machine così creata un ip tipo 192.168.1.1, sarà sufficiente inserire quell'ip nel browser e potrai usare il tuo forum in locale.

    grazie per la risposta (anche se non so se ho capito proprio tutto tutto...)

     

    ma una domanda, il file del forum dove lo trovo? :huh:

  7. non so se è gia stato postato, comunque qui c'è un buon tutorial, la parte relativa alla realizzazione dei modelli non l'ho ancora guardata, ma ho già imparato a memoria la parte relativa alle animazioni, è incredibile il realismo degli oggetti che si muovono in 3D!! :drool:

    Tutorial

    è di livello un po' avanzato, e mancano tutte le immagini, ma posso garantire che la parte relativa alle animazioni è fatta veramente bene!

     

     

     

    Comunque per il Mig sono andato a cercare le foto e gli schemi tecnici :okok:

     

    Fighter, complimenti, bel lavoro! lo sfondo poi è eccezionale!! :okok:

  8. si, il 2 è il G-91

    forse la stò sparando grossa, ma mi pare ch il terzo sia l' Aeritalia G-91Y, che differisce paercchio dalle versioni originali del G-91, costituendo un'aereo quasi a se stante ;)

    Wikipedia

    G-91Y_al_museo_di_Vigna_di_Valle_01.jpg

     

    EDIT

    il 4 mi sembra più probabile che sia questo coso qui T-33 Shooting star Wiki

     

    EDIT2

     

    a occhio il numero 8, l'ultimo postato dovrebbe essere il Piaggio P.166

  9. Dominus, concordo con te. Lascio ai moderatori la scelta, se aprire una nuova discussione o trasferire tutta la parte interessata.

    Detto questo, cerco di esporre semplicemente i dati

     

    @Intruder

    mi dispiace dover ribadire quanto detto, forse non ho dato la giusta valenza al discorso.

    Come stavo dicendo non critico nessuno per la sua scelta pro/contro aborto e non voglio nemmeno imporre la mia visione. Io critico l'aborto in se, ma questo per ragioni personali. Questo non posso neanche lontanamente pretendere che sia condivisibile, ma vorrei considerare che oggi l'aborto viene usato in molti casi che potrebbero avere ben altre conclusioni (magari auspicate dalla madre stessa). Dimmi, come si può accettare che gente sia costretta ad abortire solo perchè la tua famiglia te lo impone e non hai nessuno che ti sostenga? Come si può tollerare che una donna abortisca un figlio solo perchè non può darle da mangiare o da vivere? (sono tutti casi successi, successi molte volte)

    E' dall'inizio di questo discorso che insisto non sul fatto di eliminare l'aborto, ma eliminare le cause che portano all'aborto.

    Intruder, tu mi chiedi se è pensabile per una donna portare in grembo un figlio che è handicappato, io piuttosto ti chiedo se è ragionevolmente possibile che un feto possa essere abortito per una malattia che per quanto grave può essere curata.

    Sto parlando di qualcosa che è successo e che succede (maledizione però non ricordo più quale fosse la patologia) su vasta scala. Leggevo dati di malattie curabilissime che stanno comunque scomparendo dai nuovi nati causa l'eliminazione preventiva dei feti malati.

  10. grazie, Dominus ho solo fatto quanto era in mio potere per dare una spiegazione a quelle che possono sembrare regole senza senso.

     

    Devo dire che sono il primo a essere d'accordo con te sul cercare di insegnare prima di proibire, anche se più che alla contraccezione preferirei che si educassero i giovani alla responsabilità.

    il Movimento per la Vita (MPV) ha il compito principale di fare proprio questo, di diffondere la cultura (è il Centro Aiuto alla Vita (CAV) che si occupa dell'azione sul campo)

    Quanto poi alla tua obbiezione al fatto che tu consideri un diritto l'aborto ho già detto la mia chiarendo che indipendentemente da come la si possa pensare ritengo come minimo necessario una tutela e un intervento attivo da parte dello stato.

    Non credo si possa rimanere indifferenti di fronte al fatto che tre quarti delle donne, se ricevono aiuto, continuano la loro gravidanza.

     

    Non sto cercando di imporre a nessuno la visione della Chiesa, e la Chiesa stessa non ha questa presunzione. Deve spesso parlare con parole forti per farsi sentire in un mondo dove dilaga la propaganda per la totale scelta della donna, (su coi mi sono già espresso e continuo a faticare a chiamarla scelta, viste le difficoltà a cui una donna incinta va incontro): per quanto mi riguarda una donna non può decidere di eliminare il proprio figlio, ma non mi sognerei neanche lontanamente di imporre questa visione, che implica sotto certi aspetti un atto di fede se vogliamo, ma cerco di fare tutto il possibile per tutelare la Vita, nello specifico pretendere dallo stato che venga fornita una minima protezione, un minimo sostegno in caso di gravidanza difficile

     

    Per quanto riguarda l’uso dei contraccettivi e la Chiesa ho un’idea del perché questo accada, ma non ho le conoscenze sufficienti per esporlo in questa sede

     

    @intruder: forse mi sono espresso male, quello che intendo non è che il consultorio deve fare il terzo grado o durare ore, il fatto è che i consultori sono previsti dalla 194 (l'articolo due per essere precisi) per disincentivare l'aborto e informare la donna dei possibili rischi ai quali va incontro,

    che possono andare da disturbi fisici fino a vere e proprie psicosi, con un tasso di incidenza che fa davvero pensare (noto come trauma post-aborto) ora come ho più volte ripetuto, non sto chiedendo l'annullamento dell'aborto, ma l'annullamento delle cause che portano all'aborto. Che come dicevo possono arrivare a coprire il 75% dei casi, e non mi pare poco

     

    ecco il famoso articolo sui consultori

     

    Articolo 2.

    I consultori familiari istituiti dalla legge 29 luglio 1975, n. 405 , fermo restando quanto stabilito dalla stessa legge, assistono la donna in stato di gravidanza: a) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio; b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante; c) attuando direttamente o proponendo allo ente locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a); d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita. La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita anche ai minori.

    Adesso, mi spieghi come un consultorio riesce a spiegare tutto questo in appena dieci minuti.

    Non condivido ma nemmeno critico la tua posizione Intruder, solo mi piacerebbe vedere all’interno di un consultorio persone che cercano di salvare la vita nascente. Purtroppo la realtà ci ha dimostrato che non sempre succede questo. Conosco donne che hanno rimpianto di non conoscere il CAV o l’MPV. Perché i consultori non consigliano un incontro con loro? E di più, all’interno dei consultori è vero che solo una piccola parte dei medici è abortista dichiarata, ma il fatto è che la maggioranza dei medici/psicologi/assistenti vari hanno un atteggiamento di totale indifferenza, certo se la donna è convinta di voler abortire neanche il più zelante dei medici riuscirebbe a convincerla, ma se consideriamo che moltissime donne vorrebbero avere la possibilità di tenere il bambino ma non trovano nessuno disposte ad aiutarle, qui le cose cambiano.

     

    Quanto agli obiettori di coscienza devo dire che hai ragione, sono tanti, secondo precise stime il 67;4% dei ginecologi. Tutti Cristiani convinti disposti a mettere a repentaglio la loro carriera? Mi spiegava un medico che i ginecologi sono i più antiabortisti proprio perché sono quelli che comprendono più a fondo quello che è l’aborto, proprio perché sono quelli che materialmente hanno visto il feto morto, sanno di che si tratta. Non so se tu ne hai mai visto uno, anche in fotografia, io si e non ho intenzione neanche di andarlo a cercare per fartelo vedere

    una volta l'ho visto, una volta mi basta.

     

     

     

    Per i moderatori, ma questa faccenda dell’aborto la spostiamo in un’altra discussione o va bene ancora qui?

  11. scusate se rispolvero la discussione ma non esiste un modo di avere sul computer l'effettivo forum da poter modificare/ adattare (il file html vero e proprio insomma)? solo dalla rete si può lavorare/modificare?

    se si acquistasse un dominio per esempio, come mi dovrei comportare?

  12. ora è il mio turno, scusate se aggiungo il mio modesto punto di vista.

     

    In primo luogo ringrazio molti di voi per le loro analisi ragionate, ringrazio chi ha cercato il dialogo nonostante la delicatezza dell’argomento e la sua troppo spesso rapida degenerazione in puro conflitto ideologico.

    Per favore mi riferirei agli altri chiedendo di non politicizzare la cosa, non stiamo votando sulla vita nascente o sul futuro della famiglia perché siamo di destra o di sinistra

     

     

    Per quanto riguarda la domanda di fondo della discussione, ovvero le regole proposte della Chiesa, rispondo semplicemente: la Chiesa cerca di portare a tutti ciò che ritiene giusto, ovvero la tutela della Vita, in tutte le sue forme.

    Certo chiunque può obbiettare sulle metodologie utilizzate, sui sistemi scelti e sul voler “imporre” questa visione anche agli altri, ma chi di noi non cercherebbe di portare a tutti il proprio pensiero se lo ritenesse giusto?

    In fin dei conti mi fanno sorridere molti degli argomenti scelti come accusa alla Chiesa in questa discussione molti si rifanno al principio più laico che esista: la tutela della Vita.

    Tutto ciò non giustifica mi rendo conto questo atteggiamento a parere di molti "invasivo", ma in questo caso bisogna considerare che la società moderna ha sempre un minore interesse per la vita e la famiglia, anzi in molti casi si è cominciata una vera e propria offensiva contro la sua dignità (per ora limitata alla vita pre-natale e quella in stato terminale).

    E ora non ditemi che non è vero. Se posso permettermi una parola sull'aborto, (sarebbe molto interessante un'attenta discussione nello specifico, ma difettando di tempo mi limito all'essenziale) bene, se qualcuno ha mai dato un'occhiata alla storia della famosa legge 194 si renderà conto che le ragioni con cui la suddetta legge è stata varata sono grossomodo i soliti casi-limite, (quelli che riempiono le prime pagine dei giornali per capirci, come il caso di Eluana Englaro dopotutto) tirando in ballo dati e cifre peraltro fasulle su infiniti aborti clandestini e decessi a non finire...

    Possiamo considerare certo che simili casi hanno, anche secondo alcuni all’interno della Chiesa, la possibilità di un’effettiva legittimazione, inutile negarlo, ma ora datemi un parere voi: è mai possibile che un intervento (l’aborto) che virtualmente è pensato per i casi-limite necessiti di un consulto con un medico di appena dieci minuti (cronometrati personalmente che ci crediate o no) tempo non necessario neanche per leggere il consenso informato?

    Oggi a mio modesto parere la politica e lo stato si vantano tanto di avere dato alle donne la possibilità di scegliere, ora non mi dilungherò sul fatto che ci sia gente che vede questo come la possibilità di scegliere la vita o la morte di un figlio (cosa che aprirebbe una discussione infinita senza ne vincitori ne vinti) ma prendo solo in considerazione un dato che sinceramente mi fa gelare il sangue.

    Il Movimento per la Vita (gruppo perfettamente laico) ormai da anni lotta per tutelare la vita pre-natale, avvicinando donne che sono decise ad abortire, cercando di aiutarle in tutti i modi a evitare questa terribile scelta. Ora se davvero fosse tutta una loro scelta il risultato di quest’attività dovrebbe essere grossomodo ridotto, no? Allora consideriamo che delle donne avvicinate dall’MPV (molte delle quali convintissime di voler abortire) il 75% ha continuato la gravidanza. Il 75%! Ora ditemi un po’ dove sta quest’accidenti di scelta che il mondo moderno ci offre: a me sembra tanto che se la Chiesa ci vuole imporre la vita per i concepiti, lo stato ce ne voglia imporre la morte (ora non esageriamo, ma certo è che non sono tanti i provvedimenti fatti per tutelare le gravidanze in difficoltà, basti pensare all’efficacia dei consultori…) E nessuna delle donne che ha continuato la gravidanza è mai tornata a lamentarsi.

    Piuttosto coloro che hanno abortito hanno mandato a tutte le maledizioni possibili chi le ha portate all’aborto, ma questo sono cose che non si dicono…

    Chiedo scusa per la lunghezza e per essermi soffermato solo sull’aborto, ma ognuna delle “regole” citate all’inizio della discussione ha un preciso perché che necessiterebbe di una sua discussione approfondita.

     

    in fine mi permetterei di sfatare una piccola... leggenda. La storia di Galileo è sempre riportata con una piccola lacuna, che a dirla tutta cambia completamente il senso generale della storia: come sappiamo la Chiesa ha accusato Galileo, ma quello che la storia comunemente non ci riporta è che l'errore dello scienziato, costatogli gli arresti domiciliari fu quello di aver presentato come prova certa della propria teoria il movimento delle maree, quando il vescovo De Dominis aveva già capito la loro spiegazione esatta. Galilei in fin dei conti (come spiegato da Antonio Zichichi in molti suoi libri) era perfettamente in linea con il pensiero cristiano e la Chiesa era perfettamente in linea con il pensiero scientifico (quasi tutti gli scienziati dell’epoca erano uomini di Chiesa guardacaso)

  13. quel :incazz: di aereo non ha un pezzo di fusoliera che sia simmetrico, e non riuscivo a dargli una forma credibile con le Nurbs

     

    EDIT:

    e poi non sono in grado di forare una superficie... come ce li mettevo i vani carrello e la cabina?

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