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Gian Vito

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  1. Si. Il progetto Loral Have Dash avrebbe potuto dar vita ad un missile a sezione triangolare smussata, a fondo piatto, da trasportare nelle stive o (rovesciato) sotto la fusoliera. A corpo portante e solo 4 alette pieghevoli e ridotta RCS, avrebbe virato inclinandosi come un aereo, con una portata prevista di 80 km a 4 Mach. E' confluito nel JDRADM, ma la configurazione è stata presto abbandonata, anche per i motivi già descritti da Flaggy. A proposito del Su-57: circola il possibile nome in codice "Flatfish".
  2. Gian Vito

    Centauro

    No. L'escursione termica, nei deserti, è il passaggio tra la temperatura diurna e quella notturna. La differenza non è di 70-80-90° come hai scritto. Forse ti sei confuso con i massimi raggiunti d'estate di giorno nel Sahara e i minimi d'inverno di notte nel deserto di Gobi. Il sistema Hot Brick non conteneva la traccia infrarossa, faceva l'esatto contrario. I lampi emessi erano così potenti da mandare in crisi i sensori dei missili nemici.
  3. Gian Vito

    Centauro

    “…il raffreddamento a acqua specie nei deserti protegge il motore dai forti sbalzi termici che sono dell'ordine di -40(notte) a +50(giorno)…” “…nei deserti africani tra notte e giorno hai escursioni termiche di 70-80 gradi…” No, certamente non nei deserti africani…Su Marte ! Nel Sahara l'escursione termica non è affatto di 70-80°C. https://it.wikipedia.org/wiki/Deserto_del_Sahara La ceramica, riscaldata ad alte temperature, è un eccellente emettitore di radiazioni infrarosse, tanto da essere impiegata nei cosiddetti Hot Brick, i sistemi di disturbo di prima generazione. http://www.aereimilitari.org/Approfondimenti/DocumentiTecnici/Contromisure-Infrarosso.htm
  4. Segnalo l'aggiornamento all'articolo sui missili cinesi: http://www.loneflyer.com/?p=1551#more-1551
  5. Gian Vito

    www.loneflyer.com

    Per festeggiare la 5000° visita, un articolo su un missile che ha cambiato la storia... http://www.loneflyer.com/?p=2015
  6. Una delle armi meno indicate per il Me-262:
  7. Gian Vito

    Missione impossibile

    Solo occasionalmente. Il tempo è sempre poco.
  8. Gian Vito

    F11 sfiga....

    Un articolo di approfondimento: http://www.loneflyer.com/?p=1988
  9. Gian Vito

    Missione impossibile

    Verrebbe un bel diorama al passo con i tempi... Volevo mettere dei marinai modificando quelli presenti nella scatola, ma il committente ha preferito la nave senza personale.
  10. Gian Vito

    Missione impossibile

    Certo, ma ho molti vecchi smalti Humbrol da consumare, così sono tornato al vecchio pennello...
  11. Gian Vito

    Missione impossibile

    Ora passiamo ai dettagli…Il radar è semplice tulle sovrapposto e verniciato per dargli rigidità. Il radiogoniometro ha richiesto parecchie prove, essendo composto da due anelli che non ne vogliono sapere di restare in posizione. La gru è un semplice pezzo di sprue. I corrimano anteriori sono inseriti in tensione in fori nello scafo. Il canotto di salvataggio della scatola è discreto, richiede poche modifiche. Adesso le battagliole. Un bel lavoro, sembra un porcospino… Le eliche, tutte da rifare, 60 minuti di lavoro ! Ora viene il bello, via coi colori Le decalcomanie con le ancore sono prese dai ritagli avanzati, sfortunatamente sono vecchie e si rompono subito, obbligando a un lavoro di ritocco non indifferente. Stesso discorso per le cifre. La scritta “Guardia Costiera” è irrealizzabile. Non ho lettere rosse e non voglio rovinarmi la vita. Al committente piace anche così. Qualche bandierina per aumentare il realismo dell’insieme. Tutte dipinte a mano. Il risultato finale, con un po’ di onde… Non male, vero ?
  12. Gian Vito

    Missione impossibile

    Missione impossibile Se vi commissionano la realizzazione di una nave, sapete già che la cosa richiederà parecchie ore di lavoro. Se la nave in questione non è riprodotta da alcuna casa modellistica…Sono guai. Potreste rinunciare. Ma il committente è convinto che possiate riuscirci e l’idea di fabbricare qualcosa di unico… Ovvero la motovedetta Super Speranza. Trovare uno scafo adatto, almeno simile, è difficile. Ma un vecchio modello dell’Airfix può servire allo scopo. E’ troppo lungo, per conservare la scala 1/72 andrà accorciato. E naturalmente il resto andrà ricostruito completamente. Mi piange il cuore rovinare un modello nuovo, ma non è mio. Non esistono piani costruttivi, il modello assomiglierà all’originale e nulla più. Per le fonti…L’ottimo articolo di Rommel su questo sito. Iniziamo con gli oblò, la cui posizione si ricava dalle foto, dopo lunghi confronti e calcoli. Si ricostruisce la poppa. La cabina richiede un bel po’ di prove, il calcolo degli angoli e un taglio accurato. I cristalli interni sono ricavati da un foglio di acetato incollato con cianoacrilato. Il timone, da realizzare a parte, come tutte le manopole, i corrimano ecc. ecc. Il sedile è preso dagli scarti. Verniciamo la cabina. I cruscotti sono realizzati con vecchie decalcomanie scala 1/48. Dettagli sullo scafo, le alette sono ricavate con tondino di plastica, più semplice da incollare e simile quanto basta. Proseguiamo con le sovrastrutture. Una mano di vernice allo scafo. Continua...
  13. Da qualche settimana ho anch'io problemi con la funzione ricerca. Mi appare sempre la scritta: Caricamento in corso del motore di ricerca personalizzato. Riprova tra qualche secondo. E da lì non si sblocca.
  14. Se hanno sbloccato il cono mobile nella presa d’aria, come sui precedenti modelli, la velocità massima è oltre Mach 2. La stessa operazione si può fare sui Su-24 Fencer.
  15. Ecco la parte inglese: According to Foreman, RAF claims look something like this, in the air, not around jet airfields unless noted. 1944 27 September, Me262 damaged in air, it pulled away from the Spitfire (A mark IX) 30 September, Me262 damaged by a Spitfire, again a mark IX 2 October, Me262 damaged by a Spitfire, again a mark IX 5 October Me262 destroyed by a patrol of Spitfires, the combat started at 13,000 feet, the jet dived, with some of the Spitfires following it, then it climbed back into the others. Wreck fell into allied territory. 13 October, Me262 destroyed by a Tempest, even though the Tempest was doing 480 mph the jet pulled away but them slowed down and was caught. Again the wreck fell in allied territory. Also on this day another Tempest damaged an Me262 that finally outran the attacker. 21 October Tempests claimed 2 damaged Me262s 28 October Tempest claim for a damaged Me262. 2 November Tempests claimed 3 damaged Me262s. 3 November a Tempest on a test flight spotted 2 Me262s, closed at full power and was spotted too late by the jets, the Tempest was doing 500 mph when it opened fire as the jets began to accelerate, the claim was for one probable kill, later post war research showed the jet was shot down. 4 November, Tempest claimed one damaged Me262 on the ground while Rat Catching, the Tempest returned home. 19 November, Tempests claimed 1 damaged and 1 probable Me262 on the ground while Rat Catching, the Tempests all returned home. 21 November 2 Tempests chased an Me262 from Volkel to the Rheine jet airfield area, claimed it as damaged. 26 November, Tempest Rat Catching, 1st combat 1 Me262 claimed damaged and 1 destroyed on the ground for 1 Tempest shot down by flak and another damaged, 2nd combat 1 Me262 damaged for no Tempest casualties. 3 December, Me262 shot down at zero feet by Tempests, near its airbase. Pilot killed. 4 December, Tempest claim of an Me262 damaged north of its airbase. 10 December, Tempest claim of an Me262 damaged, after diving from 14,000 feet on a pair of the jets at 8,000 feet. It looks like the damaged jet actually crashed, killing the pilot. 17 December, Tempest pursued an Me262 from Helmond to Wesel, finally shooting it down, killing the pilot. The RAF pilot involved was John Wray, who had made the claim for a probable jet on 3 November, making him the only RAF pilot to shoot down 2 Me262s. 23 December a Spitfire IX chased an Me262 from Antwerp to Eindhoven claiming it damaged. 25 December, a Spitfire IXs sent back to escort a fellow aircraft with a failing engine, listened to his squadron mates shooting down Bf109s, decided to work off frustration by doing a power dive near Heesch, and pulled out behind an Me262, which was shot down, later a Spitfire IX shot down another Me262, southwest of Aachen and in the same area some Tempests engaged 2 more Me262s shooting down 1. Also some Tempests spotted 5 Ar234s and claimed 1 damaged. Looks like all 3 kill claims were correct. 26 December Spitfire IXs claimed an Me262 damaged near Julich and another near Stavelot. 27 December Spitfire IX claimed an Me262 damaged near Aachen. 1945 1 January, Spitfires claimed 1 damaged Me262 near the Rheine jet airbase 14 January, Spitfire IXs caught an Me262 in the landing pattern at Rheine and shot it down, the pilot parachuting. Also a pair of Spitfire XIs (Unarmed reconnaissance version) encountered 2 Me163s, with one Spitfire being shot down and 1 Me163 claimed to have crashed, the claim being "by evasion" 23 January Spitfire IXs spotted a group of Ar324s (initially identified as Me262s) in the Bramsche landing circuit and made claims of 3 destroyed and 4 damaged for no losses. At Rheine a Spitfire IX claimed 1 Me262 destroyed on the ground and 1 in the airfield circuit. (As an example of the Luftwaffe cover of the jet airfields 2 groups of Tempests hit the top (11,000 feet) and lower cover (8,000 feet) at Rheine claiming 5 Bf109s and Fw190s destroyed and 1 damaged for no losses, 3 Luftwaffe pilots were killed in this combat) 24 January Spitfires claimed an Me262 damaged near Munster but lost a pilot to flak. 1 February, to reverse things, a Typhoon was shot down, probably by an Me262. 11 February A Tempest chased an Me262 or Ar234 20 miles to Rheine airfield and shot it down near the base. 14 February Spitfire XIVs attacked the Rheine airfield cover claiming 1 Fw190 destroyed, 1 probable and 2 damaged and actually shooting down all 4, covering for 2 of their number who claimed 2 Me262s damaged in the airfield circuit. Meantime 2 Typhoons just reforming after completing a bomb run found 2 Me262s appearing out of the clouds just below them on a parallel course, they shot down both, killing the pilots. Later another Typhoon claimed an Me262 damaged near Emmerich. Also a Spitfire IX stalked 3 Me262s, keeping all but the canopy and the tail in cloud, finally shooting down one and killing the pilot. A Tempest claimed 1 damaged Me262 as it was taking off at Rheine. 21 February an Me262 claimed damaged by a Spitfire near Emmerich. and an Allison engined Mustang (Tactical reconnaissance unit) pilot seems to have claimed an Me262 damaged. One of these might be Werke 170099. 23 February Mustang pilot claimed 1 Me262 damaged. 25 February Spitfires operating around Rheine airfield claimed 2 Me262s damaged in the air, along with 9 piston engined fighters shot down, for 1 Spitfire shot down by flak and another lost to engine failure. The German fighter units in the combat lost 10 aircraft and 7 pilots. 2 March a Spitfire XIV spotted an Ar234 and dived to attack and shot it down, but over stressed the Spitfire and it was written off on return to base. Tempests found Bf109s and Ar234s at Lingen, claiming 4 Bf109s and 1 Ar234 destroyed plus 1 Ar234 damaged and, after that fight, another Ar234 was claimed damaged near Rheine. The Ar234 unit, 9./KG76 reported 2 losses. 12 March, a lone Spitfire IX sent to "chase away" an Me262 harassing British troops near Wesel saw the jet appear out of cloud just ahead and above, and shot it down in full view of the ground troops. 14 March Tempests claimed an Ar234 destroyed near Quackenbruck. 15 March A Tempest claimed an Ar234 damaged near Rheine. 23 March Mustang pilots claimed 1 Me262 destroyed and 5 damaged mainly while protecting RAF bombers. 24 March, Tempest airfield strikes lost 1 to flak and another possibly to an Me262. 31 March Mustangs claimed 1 Me262 damaged. 9 April Mustangs claimed 5 Me262s destroyed and 2 damaged when protecting RAF bombers. 10 April a Mustang claimed an Me163 over Halle. 11 April Tempests destroyed an unidentified jet aircraft, possibly a He162. 12 April Spitfire XIVs claimed an Ar234 shot down west of Bremen. 14 April a Spitfire saw an Me110 towing an Me163, the Me163 was released but the Spitfire claimed both as shot down. 15 April Tempests shot down an Ar234 taking off from Kaltenkirchen. 16 April 2 Ar234s strafed and claimed damaged at Ludwigshurst 20 April An Me262 destroyed, along with 20 Fw190s and 14 Bf109s in air combat over Germany. An Ar234 claimed destroyed in an airfield strafe. 22 April Night time Airfield strafes claimed 1 Me262 destroyed and another damaged 24 April the first Meteor claim, a Ju88 damaged on the ground. 25 April Tempests claimed an Me262 destroyed over Blankensee airfield, a Spitfire XIV chased 2 Me262s at low level, gaining while doing 400 mph, the pilot assumed the jets were trying to lure him over a flak area, he broke off and waited until the jets were in the airfield circuit, hitting one as it was landing, and watching the other, when trying to land in the opposite direction, lose its starboard undercarriage "Final results of the fire in the first Me262 were not observed owing to intense light flak from the airfield defences." 26 April Typhoons claimed 1 of 2 Me262s that attacked them. 2 May Tempests claimed an Me262 damaged at 50 feet. A Spitfire XIV claimed an Ar234 shot down in the Hohn airfield landing circuit, and another Spitfire an Me262 damaged in the air.
  16. Ho scritto che l’interpretazione delle statistiche può essere fuorviante. Nessuno ha mai detto che i tre libri siano di autori inaffidabili, e non ho contestato io i libri di Galland e Sakai. Il revisionismo storico non è un male, lo diventa quando è a senso unico. Possibile che ogni storia porti sempre acqua al solito mulino ? 100 piloti tedeschi hanno superato le 100 vittorie. Magari non è così. Ma non mi accontento di sentirmi dire che la ragione del dubbio risiede nella mancanza di filmati. Perché: non tutti i caccia avevano le fotomitragliatrici, neppure a fine guerra, anche tra gli americani. le fotocamere potevano non funzionare, il film a volte è finito sul più bello, il film era poco chiaro, l’interpretazione era discutibile o non risolutiva (ancora nel 1953 si discuteva se attribuire una vittoria con un certo numero di lampi sulla fusoliera di un MiG-15). I filmati sono disponibili da 70 anni. Se ne sono accorti solo ora ? E’ più che giusto contestare 15 o più vittorie ottenute da un singolo pilota in un giorno. Se ci sono le prove è giusto accettarle. Come si è fatto sfatando i miti giapponesi. Ma insinuare che sia così solo perché non ci sono filmati o perché il rapporto non lo ha scritto un americano, non è corretto.
  17. Anche a 850 km/h, con B-17 a 350 km/h, la velocità di avvicinamento è di soli 150 metri al secondo. Nulla che comporti un forzato, brusco rallentamento, soprattutto considerato che una raffica di 2 secondi avrebbe scaricato 90 colpi da 30mm, e ne bastavano 3-4 per liquidare un B-17. Da quel che ho capito: i tedeschi, gli italiani e i giapponesi sono contafrottole. Le statistiche non sono affidabili. Le fotocamere le avevano solo gli americani, e quando non le avevano…I loro rapporti erano migliori, più dettagliati, con frotte di testimoni. E gli altri sono carta straccia. Le enciclopedie sono una balla. Se un mitragliere scrive che un ME-262 ha sparato a poche decine di yarde è sacrosanto. Se Galland ha scritto qualcosa…Beh, ma sappiamo che libri del genere non sono la verità assoluta. Ho dimenticato qualcosa ? Viene da chiedersi come mai gli americani ci abbiano messo tanto a vincere.
  18. Credo che la procedura di attacco descritta non corrisponda alla realtà. Ecco un disegno tratto da una enciclopedia: L’attacco iniziava a 5 km di distanza con un vantaggio di 1800 metri di quota. In planata per 2200 metri i caccia scendevano a 450 metri sotto la quota dei bombardieri. A 850 km/h e 1500 metri di distanza iniziavano una cabrata per livellare a 1 km di distanza, lanciavano i razzi da 650 metri, proseguivano fino a150 metri aprendo il fuoco coi 30mm per poi cabrare. Una manovra del genere non comporta lunghe, estenuanti, insopportabili accelerazioni. Le scie di condensazione in questo caso giocano a sfavore dei bombardieri, fornendo ai caccia una eccellente stima della distanza. Il problema della bassa velocità iniziale dell’MK-108 comportava una caduta di traiettoria di 41 metri a 910 metri di distanza. Che nei primi 500 metri era, però, contenuta in limiti accettabili, specie contro un B-17.
  19. E si torna al solito problema. Le carcasse dei B-17 cadevano sul suolo tedesco, bastava contarle. Le rivendicazioni dei mitraglieri, con tanto di “report” non concordano con le effettive perdite tedesche. Perché per un bombardiere colpire un caccia era una impresa. Vero, ci sono stati casi in cui B-17 isolati si sono difesi più che bene…Casi appunto. Un caccia in avvicinamento a un box di 12 B-17 si sarebbe trovato ad affrontare, solo nel settore di coda, non meno di 50 mitragliatrici, a seconda della posizione. Ovvero centinaia di colpi al secondo, decine di migliaia in un solo passaggio…Spesso per non colpire nulla. Se le rivendicazioni dei cacciatori dell’Asse sono in dubbio perché mancano le foto-prove, che dire di quelle americane o inglesi di inizio guerra ? Per il resto concordo a proposito dell’interpretazione delle statistiche, spesso fuorvianti. L’MK-108 aveva una velocità iniziale non eccezionale, ma sulle brevi distanze questo è del tutto irrilevante. E un pilota medio poteva colpire solo ad una certa distanza. I tiri a 1 km con deflessione erano per pochi eletti…
  20. In realtà, queste statistiche, ce ne sono di simili per tutti i belligeranti e per tutti i settori, sono state prese molto sul serio. Sinceramente non so se nel conteggio venissero inseriti anche i proiettili (sparati o no ?) dei velivoli non rientrati (la logica direbbe no). Però Galland cita un episodio interessante (vado a memoria). A fronte di 102 caccia tedeschi dichiarati abbattuti dai mitraglieri sui B-17 e B-24, nel giorno indicato risultavano perduti 2 soli aerei. Conclude Galland: probabilmente 51 mitraglieri si erano attribuiti le vittorie… Possiamo ipotizzare che qualche B-17 abbattuto, prima di cadere, abbia colpito 5 ME-109…Oppure no, qui non abbiamo le fotomitragliatrici. Si potrebbe parlare dello sconcerto degli alti comandi alleati che, a fronte delle dichiarazioni dei mitraglieri, si chiedevano come potesse esistere ancora la caccia tedesca !!! Con frequenti raccomandazioni a “ridimensionare” certe rivendicazioni. I dati sulla dispersione del fascio di proiettili sparati dalle torrette sono raccapriccianti… The dispersion of 12 rounds aimed at an attacking fighter from 600 yards-based on ground firing test with eight air force combat plane are shown for B-17 and B-24. Size of bullet patterns of B-17 guns for different “gun stations” Diameter/Angle (feet)/(mils) Ball Turret 15/8.3 Sperry Upper Turret 21/11.7 Bendix Chin Turret 23/12.6 Waist (K-6 mount closed windows) 26/14.3 Side Nose Guns 34/18.7 Tail Turret 45/25 Tail Stinger 61/33.4 Simili quelli del B-24. E parliamo di prove a terra ! Vogliamo parlare degli avanzatissimi B-29 ? I caccia giapponesi sono stati colpiti per la maggior parte dalla torretta poppiera, e per ovvi motivi… Ma allora come sono andate le cose ? Proviamo col bombardamento di Schweinfurt: 376 B-17 contro 400 BF-109/110 e FW-190 60 B-17 abbattuti e 58-95 danneggiati (metà dei quali buttati via al rientro). 25-27 caccia tedeschi abbattuti. Potrei azzardare che quel giorno tutte le torrette di tutti i bombardieri abbiano aperto il fuoco. 5000 mitragliatrici. E magari qualche BF-109 è stato abbattuto dai caccia alleati… Vabbe’, ma gli americani sono i più bravi sulla terra…D’accordo, allora potremmo leggere anche qualche resoconto su che razza di deficitario addestramento al tiro subissero le reclute inviate sui bombardieri per coprire le perdite… E i caccia ? Statistiche di fonte tedesca lasciano perplessi. The Luftwaffe estimated that it took an average of 20 hits from the 20mm cannon to destroy a B-17 from the rear. Analysis of gun camera film revealed that the average German pilot scored hits with only 2 % of the rounds fired, thus on average, 1000 rounds were fired to score the 20 hits required. When a pilot opened fire at 400 m and ran in to 200 m or less, the odds of a hit improved dramatically. At 400m, single shot hit probability is about 8%, at 200 m its about 12%, at 100 m its about 18%. Firing from 400 m to 200 m, a FW pilot would typically score 20 hits, enough to almost guarantee destruction of a US heavy bomber. A 109 pilot would typically score about 12 hits. Possiamo parlare di tiratori d’eccezione, come Marseille, che con pochissimi colpi ben centrati faceva strage di caccia nemici. On 1 September 1942 Hans-Joachim Marseilles flew a morning mission and when he returned had claimed 4 Allied aircraft. he had used 20 rounds of cannon shells and 60 rounds of machine gun shells. Ma non sono mancati i novellini, che hanno sprecato tutte le munizioni senza colpire nulla. O potremmo ricordare la squadriglia di Hurricane che ha consumato 7200 colpi da 7,7mm senza abbattere un singolo bombardiere.
  21. Il nonnismo dovrebbe essere scomparso, dopo i numerosi suicidi e le inchieste relative. E' possibile possano ancora sussistere rituali di "iniziazione" in qualche corpo speciale. Viene sempre fatta presente alle reclute la possibilità di denuncia di qualsiasi episodio al superiore. Se non si ottiene nulla si passa al livello successivo. Fino ad ottenere giustizia. Attenzione a non confondere comunque qualche scherzo innocuo con il "nonnismo". E come ha scritto Mustanghino, può capitare anche al lavoro...
  22. E comunque... On combat operations, the American bombers in the ETO expended 26.3 million rounds of .50" ammunition in 1943, and 36.2 million in 1944; the wartime total was 72.3 million rounds. (In October 1943, the ammunition consumption reached a peak of 632,773 rounds per operational day.) That corresponds to nearly 12,000 rounds for every enemy aircraft claimed shot down by the bombers. Because, as we have seen above, these claims were often far higher than the actual German losses, a more realistic average would probably exceed 40,000 rounds for every destroyed German fighter. In comparison, the American fighters expended 26.6 million .50" rounds and 262,189 20 mm rounds, and claimed the destruction of 5222 enemy aircraft in the air and 4250 on the ground. That corresponds to 2810 rounds per enemy aircraft claimed as destroyed. Because the fighter claims were usually much closer to reality, a very rough but reasonable estimate would be that a fighter was ten times more efficient as a gunnery platform than a bomber. Some commanders were quite sceptical about the effectiveness of this form of defensive armament. In April 1943 Colonel Claude E. Putnam, commander of the 306th BG, gave as his opinion that four gunners needed to fire simultaneously at an enemy fighter to have a 50% probability to bring it down. Worse, he estimated that to only one in ten of the gunners who theoretically had a firing opportunity actually opened fire. His colleague of the 308th BG, T.R. Milton, shared his doubts, and feared that the defensive guns were often more a hazard than a protection, because the danger of “friendly fire” in a dense formation was high.​
  23. Gian Vito

    Giochi di guerra

    Macchinoso è il termine adatto. Rendeva il gioco poco avvincente e molti dati erano sicuramente discutibili, come il "potere difensivo". Anche l'impiego dei due mazzi di carte da gioco, esauribili in pochi minuti in caso di scontri numerosi, non rispettava la probabilità di colpire. Il vantaggio nell'uso del radar di puntamento non era ben valutato. Solo per citare alcuni punti dolenti. Era comunque una buona base di partenza. Successivamente è stato migliorato nelle regole da alcuni appassionati ma non conosco le modifiche.
  24. Gian Vito

    Giochi di guerra

    L’arte della guerra ha spesso fatto uso di giochi. Lo stesso gioco degli scacchi è, in realtà, una battaglia in miniatura. Ed è proprio da questo gioco che in Germania nasce l’idea del war game. I soldatini di piombo contribuiscono al realismo e domineranno il mercato fino all’avvento della plastica. https://it.wikipedia.org/wiki/Wargame Di tempo ne è passato parecchio. Oggi molti lettori si sfidano a giochi di guerra elettronici. Le simulazioni sono sempre più sofisticate. Prima dell’avvento del computer, però, i giochi di guerra avevano ugualmente molto seguito. Si impiegavano plastici, modellini in scala, tavole di tiro, soldatini in abbondanza e tutto l’occorrente per rendere il gioco avvincente pur nel rispetto di regole piuttosto complicate. Le battaglie potevano durare giorni e impegnavano spesso decine di persone. Tra i vari giochi di guerra, due in particolare vengono ricordati dai nostalgici. La battaglia di Waterloo Guido Crepax. Il nome ricorderà a moltissimi un famoso disegnatore, divenuto celebre per una serie di fumetti erotici. Pochi sanno che Crepas (il suo vero cognome) aveva una passione per i soldatini di carta, che realizzava personalmente in pezzi unici, molto curati dal punto di vista tecnico. Nel 1965-66, per la rivista Linus, la stessa su cui erano apparsi i fumetti di Valentina, propose la Battaglia di Waterloo. I soldatini per il gioco, francesi, inglesi e prussiani, erano riprodotti su otto fogli da ritagliare, piegare e incollare. Il tavoliere per il gioco, in quattro cartoni colorati, era venduto in edicola a parte. I pezzi venivano disposti in segreto, separando i giocatori con un divisorio. Le regole di base erano semplici: ogni soldatino aveva due numeri alla base. Uno indicava di quanti passi si poteva muovere, l’altro il valore del pezzo. Non mancavano le artiglierie. Il tiro dei cannoni e dei fucili era regolato col lancio dei dadi. Altre numerose regole erano contenute nel manuale di gioco. La presenza di ostacoli, come fiumi, boschi e fortificazioni comportava limitazioni di movimento e vantaggi o svantaggi a seconda dei casi. Alcuni giocatori hanno rilevato che il tavoliere quadrettato non favorisce i movimenti diagonali, meglio impiegare degli esagoni. E alcune regole entrano in contraddizione. Ma questo nulla toglie alla bellezza del gioco. Successivamente Crepax fece pubblicare altri due giochi, La Battaglia di Pavia (1967-69) e Aleksandr Nevskij, la battaglia del lago ghiacciato (1972). Nell'aprile del 1999 il gioco venne pubblicato anche dalla rivista Sandokan. Oggi il gioco è reperibile solo all’asta, a prezzi da capogiro. Ma se cercate bene… http://www.mondadoricomics.it/blog/guido-crepax-quando-larte-del-racconto-diventa-esperimento http://www.charlesgarage.com/waterloo-secondo-crepax.html Posto di combattimento Alla fine del 1979, appare sulla rivista Storia Modellismo un inserto speciale. Un war game navale realizzato da Alberto Santoni, docente di storia contemporanea ed esperto di storia navale oltre che scrittore di successo. Le due parti mancanti vengono pubblicate nei numeri successivi. Il gioco, oltre alle regole, ha molte tavole numeriche, tutte le schede tecniche delle navi da guerra di tutti i belligeranti nel secondo conflitto mondiale e una serie di regole aggiuntive opzionali, in tutto 23 pagine. Mancano i dadi e due mazzi di carte da gioco, facilmente reperibili. E’ consigliato l’uso di modellini in scala 1/1200 e un bel pavimento grande. Altrimenti, anche un semplice foglio quadrettato è sufficiente. Ogni mossa dura un minuto e comprende lo spostamento delle navi e la fase di inquadramento del bersaglio, effettuata la quale si può iniziare il tiro rapido. Le carte da gioco nere equivalgono a colpi a vuoto. Le carte rosse hanno valore solo a determinate distanze di tiro. Alla fine di ogni mossa si valutano i danni riportati dalle unità e il consumo delle munizioni. Si può simulare anche l’attacco aereo e la guerra sottomarina. Il gioco è stato ripubblicato successivamente con alcune modifiche dalla Qualitygames. Oggi è anch’esso quasi irreperibile, a meno di riuscire a recuperare le copie delle riviste originali… Come sempre, una ricerca assidua aiuta. http://www.instoria.it/home/alberto_santoni.htm
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