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VittorioVeneto

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  1. Anche noi abbiamo perso la WWII , ma non mi risulta che ci sia stato impedito di costruirci una delle migliori marine del pianeta ...
  2. Come si scongela un aeroplano ? In alcuni aeroporti Russi usa prendere motori Klimov VK-1 presi da vecchi MiG-15 ... Si montano su un camion qualsiasi et Voilà! Abbiamo un perfetto scongela-jet , molto buono anche per liberare le piste ... Link qui http://www.darkroastedblend.com/2009/08/jet-engines-on-trucks-for-fun-and.html (se avete in casa qualche turbina che vi avanza , qui potete farvi qualche idea su come riutilizzarla )
  3. Il link alla notizia: http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lombardia/Bloccati-voli-in-partenza-da-Linate-Caccia-a-uomo-che-salta-i-controlli_312473186439.html
  4. Quindi se ho capito bene , il pilota avrebbe ignorato le indicazioni dell'orizzonte artificiale e evitando di raddrizzare l'aereo si è schiantato al suolo?
  5. Il link al video e alla notizia http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/1021623/usa-aereo-da-collezione-si-abbatte-sulla-folla-durante-unesibizione-strage.shtml
  6. La freccia delle ali dei Tornado varia da un minimo di 25° ad un max di 67° , con possibilità di altre 2 regolazioni intermedie ( 45° e 58°), l'apertura viene gestita da un computer che calcola continuamente quale sia l'apertura migliore in funzione dell'assetto del velivolo. Però è anche possibile un controllo manuale da parte del pilota.
  7. Anche io ho sentito il "sonic boom" solo una volta , però sono stato più fortunato perchè è stato doppio , per la precisione 2 Eurofighter in scramble da Grosseto , hanno superato Mach 1 sopra Firenze , sentii 2 boati spaventosi , ho sentito che gente che aveva le finestre aperte ha visto muoversi le tende Per questo mi è parso strano quello che ha scritto Andrea , proprio per il gran rumore prodotto, agli Airshow è proibito superare il muro del suono (purtroppo) , ma se anche fosse successo avresti sentito molto, molto rumore ... considerando anche che probabilmente eri a poche centinaia di metri dal velivolo. Per l'Afghanistan: l'ho letto anch'io che i nostri Tornado in più di un'occasione hanno messo in fuga i talebani , volevo solo puntualizzare che se la sono data a gambe per il timore di beccarsi qualche confetto , non perchè non riuscissero a sopportare il frastuono del velivolo , insomma sono pur sempre truci guerrieri abituati a anni e anni di privazioni ... Comunque non si devono preoccupare i Talebani , lo avranno saputo pure loro che i nostri caccia non possono portare armamenti , al massimo , come dice il nostro ministro della difesa , gli spareranno qualche colpo di cannoncino
  8. Guarda , io all'Air Extreme 2010 non c'ero , ma mi sembra strano che il tornado abbia passato il muro del suono , e anche la storiella Afghana è abbastanza inverosimile ...
  9. VittorioVeneto

    VIDEO Sezione Caccia

    http://www.youtube.com/watch?v=kgoDi16t1YE&feature=feedrec http://www.youtube.com/watch?v=vnaT4ESKaOo&feature=related
  10. Come rubare un MiG il 16 agosto 1966 un MiG-21 dell'aeronautica mili­tare irachena, che era allora l'aereo da caccia più avanzato for­nito dall'Unione Sovietica agli Stati arabi, atterrò in una base militare nella parte settentrionale di Israele. Fu la conclusione di una delle più brillanti e complesse operazioni clandestine mai organizzate dal Mossad. Israele e gliStati Uniti furono in grado di studiare in modo diretto la tecnologìa e lecaratteristi­che di volo e di combattimento dell'aereo, una conoscenza che avrebbe messo l'aeronautica militare israeliana in ottima posi­zione meno di un anno dopo, quando annientò le forze aeree combinate di Egitto, Siria e Giordania nelle prime ore della guerra dei Sei Giorni del giugno 1967. L'operazione era cominciata nell'estate del 1963 con un'os­servazione di caratteristica sfacciataggine da parte del coman­dante delle forze di difesa di Israele, Ezer Weizman, a Meir Amit, appena succeduto a Isser Harel quale direttore del Mossad. «Il giorno in cui mi porterai un MiG-21, sarà quello in cui ti sarai guadagnato lo stipendio», affermò Weizman.L'ultima versione di quel caccia, uscito per la prima volta nel 1958 dalle catene di montaggio sovietiche, era stata da poco messa in servizio di primalinea in Egitto, Siria e Iraq, ed era considerata una potenziale minaccia nei cieli per Israele in qualsiasi guerra futura. Lo studio dei sistemi d'arma avanzati del nemico è un com­pito di primo piano per tutti i servizi segreti: riuscire a ottenerne un' esemplare, però, è molto raro. Il Mossad aveva già tentato in precedenza di impossessarsi di un MiG, ma senza successo. Jean Thomas, un agente israeliano che operava in Egitto alla fine degli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta, era un armeno nato sulle rive del Nilo ed era espatriato dopo la rivolu­zione del 1952. Venne probabilmente reclutato in Germania occidentale da Joe Ra'anan, un ufficiale del Mossad che lavora­va in Europa, per quanto non sia chiaro se Thomas sapesse fin dall'inizio che stava lavorando per conto di Israele. I suoi com­plici erano dicerto convinti di essere al servizio di un'amba­sciata occidentale al Cairo, il che fa supporre che il reclutamen­to iniziale sia stato un'«operazione sotto falsa bandiera», una tecnica standard del Mossad, mirante a tenere nascosto il colle­gamento con Israele. La rete aveva tentato di trovare un pilota dell'aeronautica militare egiziana disposto a portare in volo un MiG-21 in Israele dietro compenso di un milione di dollari ame­ricani. E fu proprio questo tentativo che provocò la loro denun­cia da parte di un ufficiale pilota, Adib Hanna. Thomas e altri cinque furono arrestati nel gennaio del 1961. Altri imputati furono il padre di Thomas,anch'egli armeno, che sviluppava pellicole fotografiche per la presunta spia, eun funzionario del ministero della Guerra egiziano. Thomas e due complici furono impiccati nel dicembre del 1962; gli altri furono condannati a pene detentive. Il tentativo successivo non ebbe esito migliore. Due piloti ira­cheni, uno durante un corso di addestramento negli Stati Uniti,l'altro proprio a Baghdad, furono aggrediti da agenti del Mossad perché tacessero dopo aver respinto le offerte israelia­ne di arruolarli. Il terzo tentativo, però, riuscì. Negli ultimi mesi del 1964 si era aperta una nuova possibilità di reclutamento quando «Yosef», un mercante ebreo iracheno, un diabetico sulla ses­santina con legami nella malavita locale, si era messo incon­tatto con funzionari israeliani a Teheran e in Europa. La sorella della sua amica era sposata con un pilota dell'aero­nautica militare irachena, MunirRadfa, un cattolico che era vice comandante di un reparto da caccia dotato di MiG-21. Yosef raccontò agli israeliani che Munir non era stato pro­mosso comandante di gruppo in una base vicina a Kirkuk, dalla quale effettuava missioni di attacco contro i ribelli curdi; poteva volare soltanto con piccoli serbatoi di carburante, perché era cristiano, ma abitava a Baghdad. I suoi superiori non si fidavano di lui e Munir si sentiva frustrato. Secondo Yosef, l'ufficiale era disposto a rifugiarsi inIsraele, con il suo MiG. Un'esperto pilota e un ufficiale del controspionaggio dell'ae­ronautica furono assegnati al Mossad per organizzare l'ope­razione. Yosef fu avvertito di persuadere Munir a incontrarsi con esponenti israeliani in Europa. L'abboccamento, cui partecipa­rono Munir,l'ufficiale del controspionaggio, Yosef e la sua amica ebbe luogo in una stanzadi un hotel di Roma, e Meir Amit in persona tenne d'occhio Munir dal buco della serratura, indi­zio dell'estrema importanza data fin dal primo momento al pro­getto.L'interrogativo principale era come far allontanare dall'Iraq la famiglia del pilota, la condizione di base per la sua defezione. Munir voleva che i suoi genitori, sua moglie, i figli e altri parenti espatriassero poco prima del suo volo verso Israele. Fu anche concordato che il suo compenso sarebbe statosuperiore a un milione di dollari americani. I punti principali furono risolti e tutto dipendeva ora dal tra­sferimento del pilota in una base più vicina al confine israelia­no.Una squadra di agenti del Mossad fu inviata a Baghdad per tenere d'occhio l'ufficiale e preparare la partenza della fami­glia. Nell'estate del 1966 Munirfu trasferito alla base aerea di Rashid, vicina alla capitale. A questo puntoil Mossad cominciò a spostare la sua famiglia: un parente si recò in aereo inEuropa «per cure mediche», un altro uscì come turista. Munir stesso fu invitato in Israele per ispezionare la base su cui sarebbe dovuto atterrare. Un'agente del Mossad, secondo alcunefonti una ricca signora americana, raggiunse Baghdad in volo e accompagnò Munira Parigi e poi, una volta in posses­so di documenti falsi, in Israele. Quil'ufficiale si incontrò con il capo delle IDF, generale Mordechai («Motti») Hodche gli diede di persona ogni garanzia sulla rotta di volo prevista e sull'espa­trio della famiglia. Ai primi diagosto del 1966 Munir riferì che sarebbe stato quanto prima autorizzato a compiere un lungo volo, con carbu­rante sufficiente per 900 chilometri di autonomia. Il 16 agosto i radar della difesa aerea giordana rilevarono un aereo a reazione che sfrecciava nella zona settentrionale del Paese. I giordani simisero in contatto con l'aeronautica siriana, la quale rispose che doveva trattarsi con ogni probabilità di un bombardiere siriano in volo di addestramento. L'aereo era poi atterrato in Israele. Nel corso di una conferenza stampa in Israele, poche ore dopo, Munir descrisse la sua avventura. Quando si era avvici­nato allo spazio aereo israeliano era stato intercettato da due caccia Mirage delle IDF, aveva«battuto le ali» e abbassato il car­rello in segno di saluto prima di atterrare«con le ultime gocce di carburante». Uno dei piloti dei Mirage riferì che nessuno dei due era al corrente dell'operazione e che avevano ricevuto sol­tanto l'ordine di intercettare il MiG siriano in avvicinamento, ma di non aprire ilfuoco nel modo più assoluto. La mattina della sua partenza, gli agenti del Mossad noleg­giarono due grossi furgoni e prelevarono i componenti rimasti della famiglia del pilota, che erano usciti da Baghdad con la scusa di una scampagnata. Furono portati fino al confine ira­niano e aiutati nell'espatrio da guerriglieri curdi. Una volta al sicuro in Iran, un elicottero li prelevò trasportandoli in un aero­porto dal quale in volo raggiunsero Israele. Qualche mese dopo il MiG fu ceduto in prestito agli Stati Uniti per un periodo di esperimenti. Due anni dopo, nel maggio del 1968, undici mesi dopo la guerra deiSei Giorni, quel caccia partecipò, in testa alla formazione, alla tradizionale parata aerea della Giornata dell'Indipendenza delle IDF. Dopo la guerra i generali israeliani considerarono che«l'ac­quisizione» di quel MiG-21 era stato un importante contributo alla pianificazione dello stato maggiore delle IDF; aveva per­messo l'esatta valutazione degli aerei di prima linea del mondo arabo, carico di carburante,quota, autonomia, velocità, tempi di manutenzione, rifornimento e riarmo fra le missioni, per la preparazione dell'attacco la mattina del 5 giugno 1967 controle basi aeree degli Stati arabi confinanti, la mossa decisiva di apertura della guerra. La CIA vide sotto la stessa luce la cattura di quel MiG, ancor prima dei vantaggi delle intuizioni del dopoguerra. Nel corso di una riunione del National Security Council a Washington, il 24 maggio 1967, il direttore dell'Agenzia, RichardHelms, nel respingere la scarsa valutazione delle capacità delle IDF da parte del segretario alla Difesa Robert McNamara, dichiarò: «Gli israeliani hanno effettuato conquel MiG disertato dall'Iraq lo scorso anno ogni genere di manovra... e hanno dimostrato nello scontro aereo del 7 aprile con l'aeronautica siriana di aver imparato bene la lezione». Quella battaglia, in cui sei MiG-21 siriani furono abbattuti da intercettori MirageIIIC senza subire alcuna perdita, fu un vali­do preludio alla sorprendente vittoria aerea di due mesi dopo. E fu anche il punto culminante di mesi di scaramucce fra israelia­ni e siriani e di incursioni di guerriglieri palestinesi appoggiati dalla Siria contro obiettivi civili e militari israeliani lungo i con­fini siriano, libanese e giordano. Furono queste tensioni e i timori siriani e sovietici che Israele fosse deciso a punire il regi­me di Damasco per le incursioni dei palestinesi, a dare inizio a quella serie di errori di calcolo che portò alla guerra dei Sei Giorni, un conflitto che in realtà nessuna delle due controparti desiderava o intendeva scatenare,ma che avrebbe avuto importanti conseguenze in futuro. MOSSAD - Le guerre segrete di Israele (Rizzoli)
  11. Il pilota è morto nello schianto , purtroppo: http://www.corriere.it/esteri/11_agosto_20/red-arrows-aereo-schiantato_463340b2-cb31-11e0-b86a-917f0100247d.shtml
  12. In effetti la critica appare un tantino eccessiva , mi ricordo che pochi mesi fa il ministro fu accusato dell'opposto , cioè di mettere la divisa militare e sembrare un pò troppo "marziale" ... Può essere che i militari non amino particolarmente l'attuale ministro e non perdino tempo per fargli fare la figura del merlo ... La Russa intanto replica: http://www.newnotizie.it/2011/08/05/la-russa-replica-al-generale-lenzi-ridicolo-andare-in-cravatta-in-afghanistan/
  13. ROMA In una lettera il generale Giuseppe Lenzi, dell'Associazione nazionale ufficiali aeronautica militare, critica l'abbigliamento usato dal ministro Ignazio La Russa in cerimonie militari, quale l'avvicendamento tra brigate Julia e Folgore in Afghanistan, il 4 aprile. «La sua camicia azzurrina slacciata», si legge, « e il suo maglioncino a V (oltre ai pantaloni troppo ricadenti sui talloni), certamente appropriati per presenziare ad una cerimonia di scambio di gagliardetti fra bocciofile, non hanno conferito all'evento», la giusta importanza. «Lo sventolio del nostro amato tricolore», scrive il generale Lenzi, «costituisce profondo motivo per indurre gli animi di 'noi' militari a patire ogni contingente asprezza e tener alto il senso del dovere e dell'onore. Ed è per onorare quel vessillo che il caporal maggiore capo Gaetano Tuccillo ha donato la sua vita all'Italia. Ed è per onorare quel vessillo (che, purtroppo, elevati ed inqualificabili esponenti di fede politica contigua alla sua userebbero per nettarsi) che la prego di voler conferire, alle cerimonie militari cui parteciperà, quell'austerità, anche formale, che, nelle polveri afghane, ella ha involontariamente offuscato». http://www.libero-news.it/news/798117/La-Russa-casual-a-rapporto-Look-buono-per-la-bocciofila.html http://www.ilgiornal..._modo_adeguato/
  14. Dei problemi che hanno messo a terra il Raptor se ne parla qui: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/15693-f-22-fleet-grounded/ Per qanto riguarda invece il velivolo precipitato prova a dare un'occhiata qui: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/15063-disperso-f-22-in-alaska/
  15. Parata della Vittoria ( 2009) una foto da una prospettiva insolita : Tu 95 Bear e Piazza Rossa sullo sfondo ...
  16. VittorioVeneto

    progetti aerei

    Prova anche qui defense news
  17. VittorioVeneto

    VIDEO Sezione Caccia

    E' raro vedere in un airshow un display con il velivolo armato , anche se penso siano simulacri ...
  18. La botola porta al vano del carrello di atterraggio anteriore Uploaded with ImageShack.us Mio Link
  19. Le immagini della sciagura : http://www.youtube.com/watch?v=YOET0mAVpjE&feature=player_embedded#at=25
  20. Uno dei più brutti a mio parere: English Electric Lightning
  21. Le foto dei militari italiani uccisi in Afghanistan. Da destra in alto dal 2004 ad oggi: Giovanni Bruno (3 ottobre 2004); Bruno Vianini (3 febbraio 2005); Michele Sanfilippo (11 ottobre 2005); Manuel Fiorito e Luca Polsinelli (5 maggio 2006); Carlo Liguori (2 luglio 2006); Giuseppe Orlando (20 settembre 2006); Giorgio Langella e Vincenzo Cardella (26 settembre 2006); Lorenzo D'Auria (24 settembre 2007); Daniele Paladini (24 novembre 2007); Giovanni Pezzullo (13 febbraio 2008); Alessandro Caroppo (21 settembre 2008); Arnaldo Forcucci (15 gennaio 2009); Alessandro Di Lisio (14 luglio 2009); Antonio Fortunato, Roberto Valente, Matteo Mureddu, Giandomenico Pistonami, Massimiliano Randino e Davide Ricchiuto (17 settembre 2009); Rosario Ponziano (15 ottobre 2009); Pietro Antonio Colazzo (26 febbraio 2010); Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio (17 maggio 2010); Francesco Saverio Positano (23 giugno 2010); Marco Callegaro (25 luglio 2010); Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis (28 luglio 2010); Alessandro Romani (17 settembre 2010); Gianmarco Manca, Francesco Vannozzi, Sebastiano Ville e Marco Pedone (9 ottobre 2010); Matteo Miotto (31 dicembre 2010); Luca Sanna (18 gennaio 2011); Massimo Ranzani (28 febbraio 2011); Cristiano Congiu (4 giugno 2011); Gaetano Tuccillo (2 luglio 2011); Roberto Marchini (12 luglio 2011) David Tobini (25 Luglio 2011) Uploaded with ImageShack.us
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