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Mostra il contenuto più apprezzato di 26/01/2021 in tutte le aree

  1. Caso qualcuno non gli abbia ancora visti, qua ci sono tre episodi di "combat approved" sul SU-57. Episodio 1 Episodio 2 Episodio 3 Se non per il contenuto tecnico, almeno per le belle immagini del caccia in volo!
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  2. A proposito di pericolo alla pace.. Which Country Is The Greatest Threat to World Peace? FONTE : https://brilliantmaps.com/threat-to-peace/ The map shows the results of a 2013 (pre-Trump) WIN/Gallup International survey asking people which country they felt was the greatest threat to world peace.
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  3. “ARIES A - B”, il mini shuttle dell'Esa per le prossime missioni spaziali
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  4. La configurazione dell’armamento in stiva del velivolo non è ancora stata chiarita, ma trovo un po’ troppo ottimistico il discorso. Si parla delle mirabolanti gittate del K-37 e di K-77 (comunque ottimali), ma il primo è un bestione che potrebbe con due o magari un solo pezzo riempire ciascuna delle stive ventrali (e già non sarebbe male considerati i bersagli), mentre il secondo per avere simili portate dovrebbe essere il K-77M che proprio piccolo e soprattutto più corto di quello standard non sembrerebbe, tanto che nelle anticipazioni di solito si vedono 3 armi a “medio”raggio in ciascuna stiva. Qui però ci si riferirebbe al “derivato” accorciato e quindi realisticamente (?) più limitato in gittata, di cui si è parlato nelle pagine precedenti e che oltretutto non è certo operativo col velivolo, come non lo è nessuna arma visto che è il velivolo stesso a non essere operativo. Il confronto con i concorrenti è comunque alquanto aleatorio, anche perché, con un aereo che non è manco in servizio, se parliamo di quel che sarà e non di quello che è, allora l’imminente F-35 block 4 (che ricordiamoci non è un caccia pesante come il Su-57) avrà non 4 ma 6 AMRAAM in stiva e in un futuro più lontano avrà (come l’F-22) il suo successore AIM-260 (con prestazioni di gran lunga superiori all’AIM-120D di corrente produzione) per il quale si azzarda una IOC nel 2022 (viva l’ottimismo…) e anche dei mini missili lunghi la metà di un Amraam. Inoltre sarei cauto a mettere sulla stessa bilancia la minore stealthness del Su-57 e questi super missili. Le sue stive profonde e indubbiamente capienti il Su-57 le paga a carissimo prezzo, perché la configurazione a tunnel centrale è declinata come un grosso pugno in un occhio per la RCS, tanto che i più ingenerosi rigoristi non definiscono nemmeno il velivolo di 5° generazione. Oltre tutto, affrontando velivoli con capacità stealth dichiaratamente superiori, le portate effettive di sensori ed armi si riducono, come si riduce la Pk e conseguentemente aumenta il numero di missili che statisticamente va a vuoto. Confronti comunque che lasciano il tempo che trovano, perché il combattimento aereo non è una sfida a chi ce l’ha più lungo.
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  5. La stagione dei report DOT&E è aperta e con essa la caccia... Credo che in piena pandemia risolvere i problemi sia doppiamente difficile, da che lo scarso risultato di quest’anno e gli 871 problemi ancora lì forse hanno una parziale spiegazione. Il numero di problemi è elevato, ma va detto che in quella lista ci finisce di tutto, tanto che i problemi che richiedono particolare attenzione si contano sulle dita delle mani. Ogni tanto comunque ci sarebbe da chiedersi quanti problemi abbiano i velivoli legacy o peggio ancora quante manchevolezze avrebbero nei confronti dei requisiti a cui deve rispondere l’F-35. Ciò che voglio dire è che il velivolo, già così com’è, e pur con tutti i suoi problemi, è infinitamente superiore a quanto rimpiazza e questo è bene lo ricordino anche i detrattori. Volendo c’è anche questo non francese. https://breakingdefense.com/2021/01/roper-hints-ngad-could-replace-f-35-why-life-cycle-costs/ Mah, viso che l’articolo tira in ballo espressamente la manutenzione, che l’NGAD, un aereo che come classe di peso è dato come assimilabile ad un F-22, possa avere dei costi inferiori a quelli di un F-35 ho i miei dubbi; sulla base dell’ancora nebuloso approccio digital century series, beh ancor di più. La cosa magari funzionava negli anni 50, ma oggi i velivoli sono terribilmente complessi e i sistemi sono sempre più intimamente fusi alla cellula, cosa che non è detto possa essere conciliata con progettazioni e produzioni sufficientemente economiche. Tale velivolo poi mi pare si proponga per un basso life-cycle cost solo in virtù della sua scarsa durata che consente di risparmiare sugli upgrade reinvestendo quanto risparmiato nello sviluppo del velivolo successivo (sempre ammesso costi sufficientemente “poco” come detto). Non credo insomma che le spese di manutenzione di un simile bestione possano essere un granché competitive con quelle dell’F-35 e sono questi i costi dell’F-35 sotto accusa in questo momento e che ci si ripropone con maggiore o minore credibilità di riportare sui binari. L’NGAD d’essere in grado di tenere a bada questi costi lo deve dimostrare, come deve dimostrare ovviamente che avere dei velivoli specializzati “usa e getta” possa effettivamente comportare una maggiore efficienza nell’uso delle risorse. Cioè la teoria è bella, ma con la pratica spesso ci si sbattono le corna.
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