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  1. EVVAI !!! https://www.blogbeforeflight.it/2019/09/aeronautica-militare-svela-eurofighter-typhoon-insegne-51-stormo.html Sperando che non sia uno scherzo da prete
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  2. Avere la linea di produzione dà prestigio e un minimo di autonomia produttiva al paese che la richiede (molto minima visto che i pezzi arriverebbero da ogni dove...), ma esistono modi più intelligenti ed efficienti di procurare lavoro che duplicare le linee e per esempio ATR ha una suddivisione 50-50 tra Francia e Italia anche se la linea di assemblaggio degli ATR -42 e 72 è una ed è in Francia…E pensa un po’, non c’è nemmeno bisogno di spartirsi il mercato delle esportazioni scannandosi su chi deve sponsorizzare (magari male come in Svizzera, Austria e India per l’EF-2000) e produrre gli aerei che devono andare in un paese piuttosto che un altro. Ormai moltissimi aerei vengono assemblati con grossi sub assiemi provenienti da mezzo mondo (l’F-35 non è il primo e nemmeno sarà l’ultimo) e non è che spostare grossi elementi strutturali abbia un costo paragonabile a quello di mettere in piedi e mantenere una linea di assemblaggio finale probabilmente stitica, senza contare che avere più linee di assemblaggio non evita nemmeno il trasporto degli stessi elementi strutturali, perché questi sarebbero certamente single source nel programma Tempest, come lo sono per Eurofighter. Se (ipotizzo a ruota libera pensando a quanto avviene su progetti come EF-2000 e T-X) la parte anteriore si facesse in Gran Bretagna, quella centrale in Italia e quella posteriore in Svezia, comunque questi tre grossi sub assiemi dovrebbero girare per l’Europa e non ci sarebbe modo di impedirlo. A fare una linea sola oltre la Manica dovresti spedire in GB la parte centrale e quella posteriore. A farne una anche in Italia dovresti far arrivare qui la parte anteriore e quella posteriore. Certa componentistica va ordinata anni prima dell’assemblaggio finale, ma non è che i tempi di trasporto di un grosso sub assieme influiscano in modo particolarmente pesante su quelli di consegna…
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  3. Leonardo non fa motori, ma se nel programma ci entra l'Italia, si porta dietro aziende come Avio. Sia l'RB199 del Tornado, che l'EJ200 dell'Eurofighter nascono da idee Rolls Royce, ma questo non significa che l'Italia non ci abbia lavorato: anche i motori hanno subito una spartizione fra i partner e ad esempio il postbruciatore dell'EJ200 è di responsabilità Avio. Quanto a Cameri, è uno stabilimento nato per l'F-35 (e nemmeno di proprietà di Leonardo) e le attrezzature sono per l'F-35, ma il problema credo non si ponga se come immagino i Tempest saranno assemblati in Gran Bretagna, evitando la realizzazione di tre linee che farebbe aumentare i costi. D'accordo fare di nuovo la fesseria di due aerei in Europa (almeno non son tre come adesso...) ma almeno evitiamo la duplicazione delle linee... Comunque, quando il Tempest sarà in produzione, Cameri avà altro da fare anche se non produrrà più F-35: sarà dedicata alla manutenzione degli stessi provenienti da tutta Europa.
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