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  1. Aggiorniamo il Topic. Dopo il primo attacco verificatosi nello Stretto di Hormuz il 12 Maggio, in cui erano state prese di mira 4 petroliere di cui 2 saudite, nella giornata di ieri abbiamo assistito ad un secondo attacco a petroliere, sempre in zona (golfo di Oman). Le petroliere attaccate sono 2: La Front Altair battente bandiera delle Isole Marshall e la Kokuka Courageous battente bandiera panamense. Entrambe erano dirette in Giappone, la Altair con 75mila tonnellate di nafta mentre la Kokuka trasportava metanolo. L'attacco è avvenuto nelle prime ore del mattino, e subito si sono attivati i soccorsi per gli equipaggi dei 2 tanker. Dalle immagini si evince che la più danneggiata sia stata la Altair. A rispondere alle richieste radio di soccorso è stata la Quinta Flotta con il Destroyer DDG96 Bainbridge. Il cacciatorpediniere in questione ha rilevato anche i danni minori subiti dalla Kokuka: Nel frattempo che la DDG96 si recava in area operazioni, marine traffic mostrava la partenza di vascelli dalle coste iraniane, fra cui la NAJI10 (SAR). Le imbarcazioni hanno spento i propri transponder dopo pochi minuti per poi apparire nei pressi delle navi attaccate che si trovavano separate da 14 miglia di distanza l'una dall'altra. Gli USA hanno prontamente accusato l'Iran, nazione che dopo l'embargo petrolifero ricordiamo aver dichiarato "se non possiamo vendere petrolio noi non lo farà nessuno". In prima analisi si era detto che le navi fossero state colpite da un torpedo, ma i danni sono apparsi da subito (almeno a me) troppo limitati per quel genere di arma contro delle petroliere cariche di roba incline a saltare in aria. O almeno nel caso della Kokuka. Nonostante alcune dichiarazioni dei marinai a bordo dei tanker parlino di "oggetti volanti ad alta velocità contro i fianchi della nave", nella giornata di oggi il CENTCOM ha rilasciato un video in cui viene ripresa una piccola imbarcazione affiancarsi alla Kokuka e armeggiare per rimuovere qualcosa. L'ipotesi più accreditata è che si tratti di mine magnetiche inesplose: Il Video: https://cdn.dvidshub.net/media/video/1906/DOD_106899258/DOD_106899258.mp4 Per ora le risposte USA pare saranno solo sul piano economico e diplomatico. Non è esclusa la scorta a convogli, seppure, per via dell'alto numero di vascelli nell'area, l'ipotesi pare molto difficile da attuare.
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  2. Stiamo parlando di danni evidenti a entrambi i boom e a entrambi piani di coda di due velivoli differenti (quindi non esattamente qualcosa di episodico e nemmeno ascrivibile a difetti di un singolo pezzo) che volavano a velocità supersoniche durante prove di flutter (e quindi si suppone anche manovrando). Ora, immagino che la cosa fosse difficilmente replicabile (da vedere quante volte ci hanno provato a replicarla viste le migliaia di punti da verificare oltre a questi) perché implicava una concomitanza di velocità, manovre e regime di funzionamento, ma non è che le 10*n-mila ore di volo fatte finora siano state spese a replicare il fenomeno. Il problema è che se a centinaia di velivoli consenti di mettersi in condizioni limite, allora si che rischi di far danni, perché basta che ci si mettano una volta in quelle esatte perché capiti. Da qui il miglioramento dei materiali che però parte dal lotto 8 ben dopo il 2011 (e che magari non è stato verificato adeguatamente) e la limitazione temporale, perché evidentemente la statistica non dev’essere un invito a sottovalutare il rischio. Un velivolo passa un’infima parte delle sue ore di volo in supersonico, ancor meno un velivolo che certo non ha nella velocità la sua dote principale da sfruttare durevolmente e che oltretutto ha volato per parecchi anni con un software che gli impediva di raggiungere gli angoli dell’inviluppo di volo in cui si avventuravano solo i pochi esemplari sperimentali, ma basta che gli capiti una volta (ora che la release 3F si sta diffondendo) e come scritto un velivolo imbarcato in una crociera operativa si ritrova per settimane senza possibilità di riparazione. Se l’esperienza rileverà che i limiti sono troppo restrittivi, anche perché mi pare che riguardino la velocità indipendentemente dal manovrare o meno, allora li amplieranno, ma se ci sono non credo sia per un eccesso di zelo. Come detto è difficile trovarsi operativamente in quelle condizioni: il limite quindi è più teorico che pratico e di fatto non c’è niente che impedisca al pilota di tenere la manetta al massimo finché non svuoti i serbatoi . E se serve a salvargli la vita quando vola in supersonico oltre mach 1.3, la manetta resterà di sicuro full AB ben oltre i 50 secondi. Non vorrei però spingermi troppo oltre in simili elucubrazioni, anche perchè la questione sicuramente è più complessa di come ce l'hanno sintetizzata se vogliamo in modo lacunoso e non chiarissimo: il lotto 8, quello che "increases durability and resolves this concern", è quello dei 50 secondi a mach 1.3/1.4? I precedenti lotti hanno limitazioni ancor più stringenti? E se fosse, 50 secondi basta a dire che le passa la preoccupazione come afferma il costruttore? Se non altro pare che la variante A non sia toccata da questa questione.
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  3. La 'quasi collisione' ... qualche ulteriore dettaglio ... thedrive.com... https://www.thedrive.com/the-war-zone/28417/everything-we-know-about-the-near-collision-between-u-s-and-russian-warships-in-the-pacific ...
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  4. Altre fonti ... navy.mil ... https://www.navy.mil/submit/display.asp?story_id=109833 news.usni.org ... https://news.usni.org/2019/06/07/navy-russian-destroyer-put-u-s-cruiser-at-risk-with-unsafe-maneuver
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  5. https://mobile.twitter.com/USNavy/status/1136978500185919488?ref_src=twsrc^tfw|twcamp^tweetembed|twterm^1136978500185919488&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.rt.com%2Fnews%2F461332-video-us-russian-warships-pacific%2F Incontri ravvicinati
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