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Politica - Topic Ufficiale


Graziani

Messaggi raccomandati

evidentemente non hai capito l'articolo.

 

@ argonauta

http://www.milanofinanza.it/giornali/previ...codiciTestate=7

 

le previsioni di grillo qui :

http://www.beppegrillo.it/2009/01/oroscopo...x.html#comments

 

 

riguarda le aste particolari, guardati le ultime aste BOT, infatti molti parlano del fatto che in questo periodo il debito pubblico costa meno...

http://www.banknoise.com/2009/02/i-conti-p...to-possono.html

http://www.banknoise.com/2009/02/continua-...to-dei-bot.html

tanto per rendere un'idea...

 

in questi periodi i titoli di stato vengono considerati sicuri e in momenti di incertezza è meglio guadagnare poco o niente ma mantenere il capitale, non tanto tempo fa i titoli USA a breve avevano perfino rendimento negativo (era il periodo di culmine di crisi)...

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se cerchi le sue innumerevoli figuraccia internazionali del buon governo ne hai per un pomeriggio.

La mia preferita è l'incidente con la finlandia, ma anche con Schulz o quando tentava di farneticare un inglesino da Bush?

 

Io ormai la prendo a ridere. E che ci puoi fare quando vivi in una parodia?

ci si guadagna in salute

 

Ha già comunicato che è stato frainteso, tra l'altro lo scoop è partito da l'Unità e non immagini tra Spagna e Argentina che clamore ha svolto questa notizia ovviamente quasi censurata in italia.

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Mi sembra emblematico che molti "sinistri" del forum si stiano "scatenando" in questi giorni, in tutte le discussioni, contro la maggioranza ed, ovviamente, contro Berlusconi (e continuano a non rendersi conto che, più lo si attacca personalmente, più aumenta il suo consenso popolare! Ma tant'è se, come si suol dire, tanto mi dà tanto, continuate pure e grazie del favore!).

 

Si tratta della sindrome "canto del cigno" di chi si rende conto di essere alla frutta e cerca, a suo modo, di difendersi, attaccando: niente di nuovo sotto il Sole!

 

Quando vi sveglierete, forse, se non sarà troppo tardi (per la vostra parte politica, a tal proposito vi rimando al post al link che segue: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=204220 - messaggio n° 565), comincerete ad occuparvi di ciò che non va a casa vostra e cercherete di porvi rimedio!

 

Con calma, però, non occorre affrettarsi, prendetevi tutto il tempo che ci vuole!!! :rotfl::rotfl::rotfl:

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Mi sembra emblematico che molti "sinistri" del forum si stiano "scatenando" in questi giorni, in tutte le discussioni, contro la maggioranza ed, ovviamente, contro Berlusconi (e continuano a non rendersi conto che, più lo si attacca personalmente, più aumenta il suo consenso popolare! Ma tant'è se, come si suol dire, tanto mi dà tanto, continuate pure e grazie del favore!).

è propio aver creduto a questa schiochezza dei "grandi editorialisti italiani" (Scalfari, Sergio Romano, Pigi Battisti, Piero Ostellino, quelli che per intenderci in un altro paese non farebbero nemmeno il giornaletto della scuola elementare) una delle vere cause dei disastri elettorali del PD.

Basta guardare su youtube i duellii Obama/McCain o con la Clinton per rendersi conto di come si fa nei paesi seri.

Ci si accusa addirittura di aver ospitato gente indietro con il fisco mentre noi mandiamo su Cuffaro e Dell'Utri è ovviamente l'opposizione- ombra tace e dice

"Il principale avversario dello schieramento a noi avvero", dirlo all'estero ti sbattono in cure intensive e il tuo stesso partito ti prende e ti lancia dalla finestra.

 

 

In quanto a Letta può sempre tornare dallo zio e piantarla di fare l'infiltrato, ben sapendo che con l'UDC perde la vera corrente riformista/laica del PD e l'IDV intera. Casini punta a tornare alleato del PDL, non l'ho mai visto interessato delle aperture del PD.

Insomma, peggiorare ulteriormente le cose

 

@ Tuccio 14

Modificato da Leviathan
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Mi sembra emblematico che molti "sinistri" del forum si stiano "scatenando" in questi giorni, in tutte le discussioni, contro la maggioranza ed, ovviamente, contro Berlusconi (e continuano a non rendersi conto che, più lo si attacca personalmente, più aumenta il suo consenso popolare! Ma tant'è se, come si suol dire, tanto mi dà tanto, continuate pure e grazie del favore!).

 

Si tratta della sindrome "canto del cigno" di chi si rende conto di essere alla frutta e cerca, a suo modo, di difendersi, attaccando: niente di nuovo sotto il Sole!

 

Quando vi sveglierete, forse, se non sarà troppo tardi (per la vostra parte politica, a tal proposito vi rimando al post al link che segue: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=204220 - messaggio n° 565), comincerete ad occuparvi di ciò che non va a casa vostra e cercherete di porvi rimedio!

 

Con calma, però, non occorre affrettarsi, prendetevi tutto il tempo che ci vuole!!! :rotfl::rotfl::rotfl:

Picpus, i "sinistri" del forum sono ben al corrente del casino che c'è a casa loro (hai partecipato anche tu alla discussione in merito no?). Tuttavia l'uomo che non ho votato rappresenta il mio Paese e lo governa, e quando fa qualche idiozia non mi spiego la strenua difesa dei suoi elettori. Picpus, ma come fai a rimanere indifferente ad una roba del genere? Ok, abbiamo perso e la sinistra italiana è allo sfacelo, ma por*a vacca anche i "destri" che aprano gli occhi e si rendano conto di quanto ci stia mettendo in ridicolo sto tizio!!!

 

E poi, da quanto mi ricordi, in campagna elettorale chi insultava l'avversario per guadagnare consensi non era Veltroni.

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E poi, da quanto mi ricordi, in campagna elettorale chi insultava l'avversario per guadagnare consensi non era Veltroni.

Perchè c'è qualcuno che ha mai sentito Berlusconi insultare Veltroni o qualcun altro? .... troppo furbo per fare una stupidaggine simile!

Modificato da dindon
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infatti Berlusconi non insulta mai... solo ultimamente ha dato a Soru del fallito, per tutte le accuse puramente diffamatori quanto indimostrabili contro DiPietro o il PD o qualsiasi avversario politico, contro la magistratura... è un continuo insultare tant'è che ormai è nella norma i suoi insulti.

Che poi sarebbe quasi normale in politica, ma che non faccia l'agnellino dopo.

 

E poi insulta fuori da ogni contesto, gratuitamente nei momenti più impensabili

Modificato da Leviathan
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... anche i "destri" che aprano gli occhi e si rendano conto di quanto ci stia mettendo in ridicolo sto tizio!!!

...

Ah si, Berlusconi ci sta mettendo in ridicolo?!?!?! Leggi qui sotto (premetto, se a qualcuno non piace la testata giornalistica, si vada a cercare l'articolo di un altro quotidiano; la sostanza sarà sempre la stessa: perfetta identità di vedute politiche tra Sarkozy e Berlusconi, intesa ad ampio spettro su tutto, assoluta stima reciproca) e, comunque, ciò che ha detto Sarkozy su Berlusconi, lo si è potuto sentire, dalla sua stessa bocca, su tutti i telegiornali.

 

 

Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=331398 , riporto:

 

 

mercoledì 25 febbraio 2009

 

Silvio e Sarkò, è idillio L’asse Roma-Parigi nasce tra battute e gag Berlusconi e il capo di Stato francese sono sempre più amici Sketch del Cavaliere con la ministra Lagarde: donna domina

 

di Adalberto Signore

 

 

Roma - Ce n’è per tutti. Da Jacques Chirac a Romano Prodi passando per il ministro dell’Economia francese Christine Lagarde, che tra i sorrisi divertiti dei presenti si cimenta con Silvio Berlusconi in un siparietto sull’etimologia della parola domina (inteso sì come donna ma pure come dominatrice).

Insomma, il clima che accompagna il vertice italo-francese di Villa Madama non è solo cordiale, ma amichevole e confidenziale come non accadeva da tempo. Se ne ha qualche segnale durante la conferenza stampa, quando è tutto un susseguirsi di «caro Silvio» e «caro Nicolas» e smancerie varie. Ma è soprattutto il ripetersi di gag e battute lontano da giornalisti e fotografi - durante la plenaria prima e il pranzo poi - a dare la misura di un’intimità che mai era stata così stretta. Alla faccia dello stereotipo. E a dispetto delle tante scaramucce che Italia e Francia si portano dietro dai tempi di Asterix e Obelix. Da Napoleone alle dispute calcistiche, per non parlare delle tante donne contese: la Gioconda, ma pure la Bellucci e la Bruni.

Tra Berlusconi e Sarkozy, insomma, scoppia l’amore. Perché c’è qualcosa di più della dichiarata «visione comune» su politica ed economia dietro l’incontro di ieri. C’è, evidentemente, l’intenzione di costruire un asse permanente tra Francia e Italia per fare fronte unico in Europa. E la sensazione di un cambio di passo nei rapporti tra i due si ha già dalle prime battute della conferenza stampa, organizzata - proprio in onore dei francesi - in una grande tensostruttura che riproduce una serra del periodo del Re Sole. Dopo il «caldo e caloroso benvenuto» del Cavaliere al presidente francese, infatti, Sarkozy coglie l’occasione per complimentarsi con il premier per «il successo incredibile in Sardegna», dove una settimana fa il centrodestra ha conquistato la presidenza della regione. Eppoi, aggiunge sottolineando la sua «gioia» e la sua «ammirazione», «sulla stampa si dice che non sei un professionista della politica». «Meno male, altrimenti chissà cosa succederebbe...», chiosa Nicolas. Berlusconi gongola e incassa. E ricambia quando preferisce non rispondere a una domanda del corrispondente di Le Figaro che Sarkozy non sembra affatto gradire. Il giornalista francese, infatti, chiede all’inquilino dell’Eliseo se - vista la crisi di consensi - si sia fatto dare qualche buon consiglio dal «vecchio amico Berlusconi». Una domanda «fondamentale», ironizza seccato Sarkò. Che poi fa un assist al Cavaliere: «Toglierei l’aggettivo “vecchio” accanto al nome di Berlusconi...». Il quale si guarda bene dal rispondere e passa alla domanda successiva.

Scambi di cortesie, dunque. Che vanno avanti anche quando si entra nel merito delle scelte politiche. «Mai avremmo ottenuto un accordo tra georgiani e russi se Berlusconi non avesse fatto valere i suoi antichi legami di amicizia e fiducia con Vladimir Putin», assicura Sarkozy riconoscendo il ruolo di mediazione avuto dal premier italiano. E non contento il presidente francese loda la scelta di Berlusconi di invitare anche l’Egitto al G8 della Maddalena. «Un decisione storica», giura Sarkozy.

Un idillio. Andato avanti anche durante la plenaria e il pranzo a cui partecipano diversi ministri italiani e francesi. A porte chiuse e dunque non certo a beneficio di giornalisti e telecamere. Apre le danze Antoine Bernheim, presidente di Generali, presente al vertice insieme a una quarantina di industriali. «Sembra strano - dice - ma oggi sono proprio i governi di centrodestra di Italia e Francia a fare politiche di centrosinistra». Bernheim ricorda poi il precedente vertice italo-francese tenutosi a Nizza durante la presidenza Prodi. E via con l’aneddoto: «Quando lui e Sarkozy sono andati a pranzo, per strada tutti applaudivano e salutavano: Monsieur le président, monsieur le président. Credo che per Prodi sia stata la giornata più bella della sua presidenza perché pensava che la gente si rivolgesse a lui e non a Sarkozy...». La palla passa a Berlusconi. «Lo sapete - dice - sono un grandissimo amante della Francia». Altro aneddoto: «Ne sa qualcosa Chirac...». «Quando abbiamo fatto a gara a chi conosceva più parole delle canzoni francesi - racconta il Cavaliere citando Douce France - ho vinto decisamente io». Si chiude con lo scambio tra il premier e il ministro Lagarde. Berlusconi ricorda come la parola donna derivi dal latino domina. E - aggiunge - se la domina è pure ministro dell’Economia... I presenti se la ridono ma la Lagarde non si fa cogliere impreparata e tiene testa al Cavaliere. «Monsieur dominus», attacca lei prendendo la parola. Altre risate.

Tra Italia e Francia, insomma, nessun problema. Anzi uno. «Quando ci si mette a tavola - dice Sarkozy - sono già passate le 14.30... Ma è un problema che si può risolvere».

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Dal link http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/02/26/..._sinistra.shtml

 

riporto:

 

 

L'EDITORIALE

 

Brunetta e la miopia della sinistra

 

Finalmente in porto la Riforma Brunetta sul Pubblico Impiego con la quale sarà possibile pervenire in tempi brevi ad una burocrazia più snella ed efficiente, meno oppressiva e più amichevole nei confronti di cittadini e imprese.

 

 

Dalle parole ai fatti: il ministro che ha scatenato più consensi che malumori, anche con l'aiuto fondamentale di Pietro Ichino, ha raggiunto un obiettivo importante con la granitica costanza che lo contraddistingue. Con l'approvazione definitiva al Senato del testo di legge, il Parlamento Italiano ha varato una riforma che rappresenta una cattedrale destinata a rivoluzionare gli ingessati meccanismi della Pubblica Amministrazione e consegnare nelle mani dei dirigenti della macchina la responsabilità di farla funzionare.

 

In meno di un anno il ministro è riuscito a dimezzare l'assenteismo, a rinnovare i contratti di lavoro, a mettere in cantiere una importante modifica della legge 104, non già per negare i diritti delle persone che devono assistere gli invalidi ma per contrastare gli abusi che pure esistono come tutti sanno. L'aspetto più importante della Legge delega è quello di aver consolidato nella categoria dei dirigenti la spina dorsale dell'amministrazione pubblica prevedendo per loro un ruolo simile a quello dei datori di lavoro con annessi i relativi poteri.

 

Sarà premiata la retribuzione variabile e di risultato che nel medio periodo dovrà costituire almeno il 30% della retribuzione complessiva dei dirigenti, eccezion fatta (questo non è un elemento positivo) per i dirigenti della sanità. Il provvedimento essendo una Legge delega entrerà in vigore attraverso una miriade di decreti legislativi. Brunetta si è impegnato a lavorare sodo e in fretta in modo da realizzare il completamento della legge entro l'estate e per farlo ha promesso non solo di coinvolgere le commissioni parlamentari competenti ma anche i gruppi sociali e i singoli cittadini attraverso internet.

 

Verrà fortemente rivisitato il rapporto tra legislazione e contrattazione nel senso che il modello insostituibile del contratto dovrà operare all'interno di un telaio legislativo che contrasti e riporti a normalità lo strapotere sindacale cresciuto all'interno delle leggi Bassanini. Nell'ambito delle deleghe troverà spazio la promozione del lavoro femminile in una logica di sviluppo delle pari opportunità di cui l'Amministrazione è intenzionata a superare i ritardi e a svolgere un ruolo d'avanguardia nel contesto europeo. Singolare l'atteggiamento dell'opposizione: è partita con un voto di astensione nella prima lettura del Senato, ha votato contro nel passaggio alla Camera e non ha preso parte ieri alla votazione al Senato. Come se si fosse presa paura di aver avuto all'inizio un po' di coraggio.

 

Alessandra Servidori

 

26/02/2009

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intanto il "buon governo" spreca 400 milioni di euro nel tentativo di far fallire un referendum contro le preferenze.

 

Abbiamo in questo momento tre obblighi elettorali: elezioni europee, amministrative, referendum sulla legge elettorale. Il buon senso suggerisce di accorparle in un'unica scadenza. Ma il Governo ha deciso di abbinare in un'unica data soltanto le prime due consultazioni. E appare intenzionato a far tenere in data separata il voto referendario. Votare un altro giorno comporta un costo per la collettività di circa 400 milioni di euro. In tempi difficili come questi sarebbe bene utilizzare tali risorse per altri scopi.

 

Il Governo ha deciso di abbinare elezioni amministrative ed elezioni europee in un’unica data, il 6-7 giugno 2009. Ma appare intenzionato a far tenere in data separata il voto sul referendum sulla legge elettorale. Dato che molti partiti sono contrari al referendum e si propongono di farlo fallire, è molto probabile che alla fine non verrà permesso ai cittadini di recarsi una sola volta alle urne per eleggere i loro rappresentanti al Parlamento Europeo, negli enti locali interessati dal voto e per esprimersi sul quesito referendario.

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000964.html

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Magari cerchiamo di occuparci di qualcosa di importante: del ruolo e del rilievo che, questo governo, riveste in campo internazionale!!!

 

Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/ieri+s...+parigi.0066934

 

riporto:

 

Oltre l'accordo sul nucleare

 

Perché ieri s'è scritta una nuova pagina nei rapporti tra Roma e Parigi

 

di Michele Marchi

 

25 Febbraio 2009

 

 

Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy ieri a Villa Madama hanno dato vita ad un vertice bilaterale che è senza dubbio andato oltre le più rosee aspettative e previsioni di intesa tra Roma e Parigi.

 

Le affinità ideologiche e politiche tra i due esecutivi di centro-destra sono facilmente individuabili e parlare di stima e simpatia reciproca tra i due leaders significa descrivere un dato di fatto, più che una novità. E' altrettanto noto quanto il centro-destra italiano abbia guardato con grande interesse alla campagna elettorale di Sarkozy nel periodo 2006-2007, vedendo nel nuovo inquilino dell'Eliseo un moderno leader di centro-destra in grado di unire pragmatismo e attivismo, ma anche rivendicazione di principi identitari e valoriali. E' infine più che decennale la stima, mista ad invidia, che i politici italiani (di centro-destra, ma non solo) nutrono nei confronti del sistema semipresidenziale, più volte considerato una possibile soluzione all'infinito dibattito sulla riforma delle nostre istituzioni.

 

Alla luce di queste profonde e solide affinità il grande successo dell'accordo sul nucleare finisce quasi per passare in secondo piano rispetto al dispiegarsi di una sorta di dottrina Berlusconi-Sarkozy con particolare riferimento alla delicatissima fase di crisi economico-finanziaria e al tentativo di ricostruzione di una nuova governance globale. Senza voler sottostimare la portata di un accordo che entro il 2020 dovrebbe portare alla costruzione di quattro centrali nucleari di nuova generazione sul nostro territorio grazie alla più stretta collaborazione tra Enel ed Edf e senza dimenticare quanto questo accordo debba essere inserito nelle linea di continuità di quello tra Cai ed Air France, dalle parole dei due leaders sono emersi spunti interessanti per poter parlare di un vero e proprio asse Roma-Parigi.

 

Il punto di partenza è la riflessione francese sull'attuale congiuntura internazionale e la contestuale teoria delle "potenze relative". All'Eliseo sono convinti che l'elezione di Obama alla Casa Bianca e la contestuale grave crisi economico-finanziaria abbiano aperto una fase di profonda ristrutturazione degli equilibri di potenza mondiali. In questa fase di uscita dal modello post-bipolare secondo Sarkozy e i suoi consiglieri si è concretizzata l'opportunità per aggiornare la politica estera transalpina, innanzitutto partendo da un rinnovato protagonismo francese in Europa e nella Nato. Nell'era delle "potenze relative" l'Europa unita ha una grande chance: può utilizzare il suo capitale di esperienza maturato nei suoi oltre 50 anni di pratica del "concerto tra le nazioni". Se per affrontare le sfide del XXI secolo occorre cooperare, quale migliore possibilità se non quella di recuperare il know-how maturato dall'Ue? È indispensabile però chiarire su quale concezione di Europa si fonda il ragionamento di Sarkozy ed è precisamente su questo punto che la visione dell'Eliseo si avvicina in maniera accentuata a quella di Silvio Berlusconi. L'intesa Parigi-Roma funziona nel momento in cui si critica un certo immobilismo delle istituzioni di Bruxelles e della sua burocrazia comunitaria e contestualmente si avanza una lettura intergovernativa dell'operato dell'Ue, dove gli Stati nazionali e i leaders che li guidano costituiscono il vero motore dell'iniziativa politica. Gli elogi di Berlusconi all'operato di Sarkozy nel corso del conflitto russo-georgiano e nei primi mesi della crisi finanziaria non sono soltanto l'ennesimo attestato di stima ricevuto dall'inquilino dell'Eliseo per il suo semestre di presidenza Ue, ma devono essere letti come l'adesione ad una certa declinazione di europeismo fatto di attivismo, pragmatismo e rapidità di azione, anticipando e scavalcando le lentezze della macchina burocratica di Bruxelles.

 

Ma l'Europa è solo uno dei terreni di intesa tra Roma e Parigi. Sarkozy completerà ai primi di aprile il ritorno della Francia nel comando integrato della Nato e da quel momento potrà lavorare a fianco di Berlusconi per la sua riforma, partendo innanzitutto da un punto per Roma imprescindibile: un'attitudine più morbida nei confronti di Mosca, tendenza peraltro già dimostrata al vertice di Bucarest dell'aprile scorso quando le diplomazie italiana e francese si sono mostrate compatte nel rinviare l'ingresso nell'Alleanza Atlantica di Georgia e Ucraina.

 

Ulteriore sintonia si registra sul versante della crisi economica-finanziaria. Da questo punto di vista è chiara ad entrambi i leaders la necessità di nuove istituzioni in grado di fornire rappresentanza alle potenze emergenti. L'Italia, presidente di turno del G8 e organizzatrice del summit estivo de la Maddalena aveva da tempo messo sul tavolo la necessità di allargare il consesso perlomeno al G5 (Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa) e contemporaneamente Sarkozy, nel settembre 2008, ha lanciato l'idea del G20, poi concretizzatasi nell'appuntamento di Washington del 15 novembre e in quello futuro di Londra del 2 aprile prossimo.

 

Dunque il "sarkoberlusconismo", un'espressione fortunata quanto priva di qualsiasi reale significato storico-politico, supera i confini di Francia e Italia e si tramuta in dottrina di politica estera? Senza dubbio in questa fase di trapasso multipolare, nella quale non è ancora chiaro se si andrà davvero verso l'istituzionalizzazione del multilateralismo, Parigi ha avviato una strategia di superamento di alcuni suoi dogmi, che si erano tramutati in sinonimi di immobilismo, primo fra tutti quello della relazione esclusiva ed escludente con Berlino. L'atlantismo di Sarkozy (testimoniato anche dall'apertura di un discreto canale di dialogo con Londra) non significa fine del rapporto privilegiato con Berlino (la recente sintonia sulle ricette per affrontare la crisi e lo storico annuncio che un contingente dell'esercito tedesco si sposterà sul territorio francese hanno certificato il carattere saldo del rapporto), ma implica necessariamente l'avvicinamento con l'esecutivo europeo che nel corso di questi anni ha fatto del filo-atlantismo la sua parola d'ordine in politica estera.

 

L'accordo sul nucleare è certamente fondamentale per il futuro del nostro Paese, ma il vertice italo-francese è andato oltre. L'impressione è che a Villa Madama si sia deciso di inaugurare, su una comune declinazione di atlantismo ed europeismo, una pagina nuova dei rapporti bilaterali tra Roma e Parigi.

Modificato da picpus
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Non mi sembra che accorpare una sfilza di turni elettorali, di significato e valenza completamente diversi, contribuisca a dare un senso compiuto a ciascuno di essi e non mi pare, in particolare, che aiuti i cittadini ad esprimere il loro consenso in maniera consapevole: a questo punto, si va a votare, come si va alla posta a pagare vari bollettini di conto corrente postale!!!

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La lega ha voluto che si scorporasse con la dichiarata intenzione di far stufare gli elettori, che da alcune parti voteranno 3 domeniche di fila, per far mancare il quorum.

Non occorre trovare scuse, almeno loro non sono ipocriti, esattamente come quando hanno ammesso candidamente che la legge è una porcata.

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La lega ha voluto che si scorporasse con la dichiarata intenzione di far stufare gli elettori, che da alcune parti voteranno 3 domeniche di fila, per far mancare il quorum.

L'atteggiamento tenuto dalla Lega è criticabile ma senz'altro legittimo: i cittadini, se credono, potranno ricordarsene al momento del voto e l'opposizione, ove non occupata su altri fronti, potrà ben far valere l'argomento.

staremo a vedere!

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La Commissione Europea avvia la procedura per eccesso di deficit, nei confronti di 6 paesi dell'UE: Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Lettonia e Malta.

 

E l'Italia, no, non c'è!!! Qualcuno sarà a lutto!!!

Eccovi il link all'articolo relativo:

 

http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articol...olo441905.shtml

Facendo seguito al post quotato, dal link http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero ,

 

riporto:

 

 

Ue: ok alle misure anti-crisi

«Italia, attenzione al debito»

 

25 febbraio 2009

 

 

«Le misure di rilancio adottate dal governo sembrano adeguate in considerazione dell'alto livello di indebitamento e sono nel complesso conformi al piano europeo per il rilancio economico». È il giudizio positivo offerto dalla Commissione Europea sull'azione del Governo italiano e sulla sua risposta alla crisi in atto. La commissione ricorda che, secondo il Programma di stabilità italiano, il deficit salirà al 3,7% del Pil nel 2009 per poi tornare progressivamente sotto la soglia critica del 3% nel 2011 «al più tardi».

 

Nessuna menzione dunque della necessità di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia perchè nel 2008 il deficit dovrebbe essersi assestato al 2,8% dall'1,7% del 2007. L'Italia, dunque, a differenza di altri paesi come Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Lettonia e Malta (contro cui la Ue ha avviato procedura di infrazione) è riuscita a evitare di sfondare la soglia critica del 3% per due anni consecutivi. Di qui il giudizio positivo espresso oggi dalla Commissione Europea che ha esaminato il programma aggiornato di stabilità presentato dal governo Berlusconi.

 

Alla luce di questa disamina, Bruxelles prende nota che alla fine di questo programma di aiuti all'economia il debito pubblico potrebbe salire al 111%del Pil, ma osserva che «le cifre del deficit e del debito potrebbero risultare più alte se la crescita economica sarà inferiore alle attese e/o se le spese aumenteranno. Eventuali ricapitalizzazioni di banche aumenterebbero ulteriormente la massa del debito pubblico».

 

Tre raccomandazioni

Per uscire da questa crisi con i conti in regola, la Commissione rivolge tre inviti all'Italia.

In primo luogo il governo Berlusconi deve «attuare come previsto le misure di budget per il 2009 e seguire con determinazione la traiettoria di aggiustamento strutturale prevista per il periodo di programmazione». Una volta migliorata l'economia, il governo di Roma deve inoltre perseguire «un risanamento ambizioso del deficit affinchè gli alti tassi di indebitamento possano essere messi su una traiettoria in costante discesa e assicurare la sostenibilità a lungo termine delle finanze». In secondo luogo il governo deve «perseguire i miglioramenti già realizzati per migliorare la gestione del budget e elaborare un nuovo quadro di riferimento per il federalismo fiscale che assicuri la responsabilizzazione delle amministrazioni locali e sostenga la disciplina finanziaria». Infine occorre proseguire negli sforzi per «migliorare la qualità delle finanze pubbliche mettendo l'accento sull'efficacia e la composizione delle spese oltre che riorientando le spese sociali in modo da liberare nuovi margini per un regime di ammortizzatori sociali più completo e uniforme» senza compromettere il processo di risanamento del bilancio».

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Per chi non ricorda bene come sia questo referendum che non ci sarà il 6-7 giugno nel disperato tentativo che vinca l'astensione, scelta costata 400 MILIONI DI EURO AL CONTRIBUENTE inutilmente sprecati può rinfrescarsi la memoria qui:

http://www.referendumelettorale.org/cgi-bi...t=doc&doc=2

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